1. Canale Iummo: distruzioni in corso
Lavori “sospetti” stanno danneggiando un ecosistema prezioso
In questi giorni di calura estiva alcuni lavori “sospetti” di movimento terra si stanno svolgendo nei
pressi del Canale Iummo al confine tra Gioia del Colle (BA) e Castellaneta (TA).
In zona sono all’opera alcune pale meccaniche e macchine per il movimento terra. Lungo l’intero
canale questi mezzi, non recanti i loghi di alcun ente pubblico o privato, stanno rimuovendo
completamente la vegetazione ripariale (pioppi, salici, etc.) e una fascia ecologicamente
importante costituita da cannuccia di palude e stipa. Questo canale è di notevole valore
ambientale poiché costituisce una delle poche aree umide della zona permettendo la crescita a
una vegetazione che dà riparo a numerose specie di uccelli (cannaiole, pispole, luì, falchi grillai,
etc.), rettili minacciati (come il colubro leopardino) e piccoli mammiferi (arvicole, topi, faine, etc.).
Il corso d’acqua è, inoltre, fondamentale per il ciclo di vita decine di specie di lepidotteri e
ortotteri, oltre a rappresentare uno degli ultimi habitat locali del rospo smeraldino e del raro
granchio di fiume, documentato già nel 2008 e inserito nel libro naturalistico sulla zona pubblicato
qualche anno fa dal WWF locale.
Questo canale è il collettore principale delle acque provenienti da lame e gravine dell’area delle
murge di sud-est (Gravina S. Croce, Gravina del Porto e Gravina San Benedetto) e le convoglia
direttamente nella Gravina di Castellaneta, inserita nel Parco Naturale Regionale “Terra delle
Gravine”.
Qualche giorno fa, come ormai accade da molti anni, parte della vegetazione del canale è andata a
fuoco per cause certamente dolose e per la solita incuria nei campi limitrofi, ma ora l’intera
comunità vegetale viene rimossa insieme al suolo e le acque del canale vengono intorbidite da
cenere e terra creando condizioni anossiche che mettono a rischio l’intero ecosistema e le specie
rare che ci vivono, oltre a contaminare ulteriormente le acque che affluiscono nella gravina.
Quanto sta avvenendo è stato segnalato al CFS secondo il quale si tratta di lavori
autorizzati. Sembra, ma è da accertare, che sia stato approvato dalla Regione all’Autorità di Bacino
un progetto di messa in sicurezza dei canali mediante la rimozione dal fondo di materiali
ostruenti. Difficilmente, però, può esser stata autorizzata dagli uffici regionali l’intera rimozione
della preziosa vegetazione ripariale, l’eliminazione del suolo sugli argini del canale, l’inquinamento
dell’acqua a pochi giorni da un incendio e la distruzione dell’habitat di specie rare inserite nelle
Direttive Habitat e Uccelli che insistono sull’area. È stata effettuata una valutazione d’incidenza
prima di avviare i lavori? Perché effettuarli con la rimozione totale della vegetazione, del suolo e
l’inquinamento delle acque? Chi ha autorizzato l’avvio proprio a qualche giorno di distanza da un
incendio che ha interessato il sito stesso, sottoponendo a un ulteriore stress l’ecosistema?
Invito, pertanto, il CFS di Gioia del Colle e di Castellaneta, insieme al comando regionale e
all’Ufficio Parchi della Regione a intervenire con la massima celerità per evitare che l’intero
prezioso canale venga distrutto completamente da lavori tutt’altro che benefici per il bacino
idrogeologico e le sue biocenosi.
Allego foto degli interventi in corso e la mappa della zona nella speranza che possano essere utili
alle autorità preposte per accertare quanto segnalato.
Cordiali saluti,
Prof. Roberto Cazzolla Gatti, Ph.D.
2.
3.
4. Mappa: in rosso l’area interessata dai lavori, in blu il tratto di affluenza verso la Gravina di Castellaneta (TA)