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Corso di Ecologia Applicata
August 2, 2018
Perdita di varietà ecologica nel lago di Cei (TN) a seguito del
cambiamento climatico
Evoluzione dell’eutrofizzazione del lago a partire dagli anni ’30 fino ad oggi e
possibili scenari futuri
Bais Simone
Università degli studi di Trento - Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica
e-mail: simone.bais@studenti.unitn.it
Anno accademico 2017-2018
ABSTRACT
Il lago di Cei è un piccolo lago montano del nord Italia inserito nell’area protetta di Pra dell’Albi – Cei in
provincia di Trento. Negli ultimi decenni ha subito un rapido processo di eutrofizzazione, tale fenomeno causa
un’elevata proliferazione di alghe sull’intera superficie lacustre compromettendone il delicato equilibrio nat-
urale e provocando la perdita di numerose specie animali e vegetali tipiche dell’area alpina.
Nell’ultimo secolo, si è assistito ad un aumento delle temperature medie annue di quasi quattro gradi: dati
provenienti dalla stazione meteorologica di Rovereto che dista meno di dieci chilometri dal lago di Cei. Tale
fenomeno è responsabile della crisi degli ecosistemi delicati come quello analizzato in questo elaborato. In
particolare, a partire dagli anni ’80, le temperature nei mesi estivi hanno subito un brusco aumento e di con-
seguenza si è verificata una proliferazione esponenziale di alghe all’interno del lago. Il trend di aumento delle
temperature, pari a 0.03 gradi all’anno, sembra destinato a non arrestarsi negli anni futuri. Per questo, sono
state raccolte testimonianze utili a delineare i punti di nascita delle alghe e la loro successiva propagazione a
partire dagli anni ’30 fino ad oggi. Tali informazioni sono state successivamente inserite nel software QGis in
modo da simulare l’espansione delle alghe tramite dei buffer. La correttezza delle mappe ottenute è stata val-
utata tramite il confronto con fotografie storiche e cartoline risalenti al periodo estivo nei decenni analizzati.
Lo scopo è quello di delineare un possibile scenario futuro propagando i buffer creati in modo da fornire degli
elementi utili a contrastare e rallentare il processo di eutrofizzazione.
Key words. Eutrofizzazione – Cambiamento climatico – Biodiversità – Laghi italiani
1. Introduzione
Il processo di invecchiamento di un lago può es-
sere fortemente accelerato a causa di fenomeni es-
terni di natura antropica: il principale è il surriscal-
damento globale. La prima conseguenza è un au-
mento notevole delle alghe che porta il lago verso
un processo inevitabile di eutrofizzazione (Borre, L.
(2014). Il cambiamento climatico colpisce i laghi
europei. National Geographic, July 23, 2014, from
http://www.nationalgeographic.it/ambiente/clima/2014/07
/23/news/laghi_cambiamento_climatico-2223630).
Il lago di Cei è un esempio di come l’eutrofizzazione
si è evoluta in maniera esponenziale a partire
dagli anni ’80, anni in cui si è potuto riscontrare
un brusco innalzamento delle temperature locali
(http://www.storico.meteotrentino.it). Allo stato at-
tuale più della metà della superficie del lago è ricoperta
da alghe e si stanno manifestando i principali effetti
negativi dell’eutrofizzazione. Quindi grazie all’utilizzo di
fotografie storiche e testimonianze si è ricostruito il quadro
evolutivo dell’espansione delle alghe in modo da poter
prevedere un possibile scenario futuro.
1.1. Area di studio
La conca di Cei, sovrastata ad ovest dalle creste rocciose
del gruppo del Bondone (Cima Becca-Cornetto) e delim-
itata ad est dal crinale della Cimana e dalle Costole, ac-
coglie due piccoli laghi circondati da una flora rigogliosa.
Il lago maggiore (Cei), m 916, occupa una superficie di 4.5
ettari; verso sud-ovest è circondato da una fascia paludosa,
Article number, page 1 of 10
è lungo m 450, largo m 140, con profondità media di m
7 con due isolette coperte di larici ed alimentato a nord
da una minuscola sorgente sotterranea e per questo il ri-
cambio di acqua è minimo. Un canale di una sessantina di
metri lo unisce al lago minore, Lagabis, di forma circolare
e superficie 0.6 ettari, lungo m 91, largo m 56, profondità
media m 4.80 dal quale esce il torrente Arione. Entrambi i
bacini lacustri poggiano su terreno morenico e sono di orig-
ine di sbarramento di frana; nell’estate del 1973 un gruppo
di subacquei ha accertato sul fondo del lago maggiore, a
circa 5-7 metri di profondità, la presenza di tronchi, residuo
dell’antica foresta sommersa dalle acque che hanno origi-
nato il lago a seguito della caduta della frana. Essi presen-
tavano la tipica morfologia dei processi di alterazione sub-
acquea a forma di pan di zucchero. L’analisi al radiocarbo-
nio eseguita dall’Università di Roma su una campionatura
prelevata dai tronchi, ha dato la seguente datazione, prob-
abile periodo della caduta della frana e della conseguente
“morte” della foresta: 750 circa dal presente, vale a dire
1250 d.C (Gorfer, A., Terre lagarine. Azienda Autonoma
Soggiorno e Turismo Rovereto (pp. 213-217).).
1.2. Ricchezza ecologica del lago
Fin dal 1992 l’area di Pra’ dall’Albi-Cei è stata collo-
cata nell’elenco dei 68 biotopi cosiddetti di interesse
provinciale, circostanza che ha favorito il manteni-
mento di flora e fauna tipiche del lago. Il lago di Cei
fa oggi parte del Sito di Importanza Comunitaria (SIC),
Sito Natura 2000 e Riserva Naturale Provinciale e dal
2014 è anche inserita nella Rete di Riserve Bondone
(https://www.comune.villalagarina.tn.it/area_ambiente/
lago_di_cei).
Natura 2000 è un sistema volto alla conservazione della
biodiversità presente nel territorio dell’Unione Europea
che riguarda habitat, specie animali e vegetali ritenute
meritevoli di protezione.
Fig. 1: Tipica zonazione vegetale in ambiente lacustre fonte:
Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente - Le com-
ponenti biologiche e i metodi di analisi
L’interesse del sito è dovuto alla vegetazione delle paludi
e all’eccezionale sviluppo di idrofite natanti e sommerse
nel lago, con relativo orlo di elofite. Si tratta di un biotopo
di vitale importanza per la riproduzione di molte specie
di anfibi e rettili, nonché di interesse ornitologico per la
presenza di specie tipiche dell’avifauna alpina ((2012).
Meravigliosi laghi del Trentino Alto Adige. Azzurra Pub-
lishing. (pp. 43-51)).
Se è vero che il Sito Natura 2000, la Riserva Naturale
Provinciale e la Rete di Riserve Bondone interessa so-
lamente i 116 ettari di Pra’ dall’Albi-Cei, in verità tutto
l’areale montano della Valle di Cei si caratterizza per
una grande delicatezza e fragilità ambientale che, come
scrivono gli estensori del Progetto di attuazione della
Rete di Riserve (http://www.reteriservebondone.tn.it),
“abbisogna di misure gestionali che tendano a mantenere
uno stato di conservazione ottimale degli habitat e delle
specie presenti oltre che a rimuovere alcune criticità
ambientali”.
2. Materiali e metodi
2.1. Classificazione dei laghi e loro evoluzione
Generalmente, i laghi sono classificati in una delle seguenti
tre categorie:
– Oligotrofo (o nuovo): i laghi oligotrofi sono laghi lim-
pidi e freddi con livelli bassi di nutrienti e poche
macrofite o piante. Dal punto di vista geologico, si tratta
di “laghi nuovi”. I laghi oligotrofi o nuovi hanno dei
livelli bassissimi di fosforo, normalmente inferiori a
0.001mgł, e le alghe sono rare o assenti.
– Mesotrofico (o di media età): i laghi mesotrofici ten-
dono ad avere livelli medi di nutrienti e macrofite o
piante, e si potrebbero definire “laghi di mezza età”.
Questi laghi hanno livelli più alti di fosforo e sono
soggetti a problemi di infestanti e di alghe.
– Eutrofico (o vecchio): i laghi eutrofici sono caratter-
izzati da alti livelli di nutrienti, da acqua torbida e da
dense popolazioni di alghe e piante macrofite.
L’età del lago e il suo profilo planimetrico costituiscono
due fattori cruciali da tenere in considerazione.
I laghi si sviluppano tramite un processo di invecchiamento
naturale e tale processo dura centinaia, a volte migliaia di
anni. L’eutrofizzazione culturale, cioè l’accelerazione del
processo di invecchiamento dovuta ad interventi da parte
dell’uomo, accelera questo processo di invecchiamento ad
una velocità esponenziale. Questi interventi comprendono
l’erosione, il rilascio di sostanze chimiche o di fertiliz-
zanti, gli scarichi e il surriscaldamento globale (Del Taglia,
(2012). Ossigenazione: teoria e tecnica. Fontane).
La situazione che si sta riscontrando negli ultimi anni nel
lago di Cei, fa pensare che quest’ultimo rientri a far parte
della categoria dei laghi eutrofici soprattutto a causa del
surriscaldamento globale.
Article number, page 2 of 10
Bais Simone: Perdita di varietà ecologica nel lago di Cei (TN) a seguito del cambiamento climatico
2.1.1. L’eutrofizzazione
L’eutrofizzazione è caratterizzata da un aumento notevole
delle alghe (organismi microscopici simili alle piante)
dovuto alla maggiore disponibilità di uno o più fattori di
crescita necessari per la fotosintesi, come la luce solare,
anidride carbonica e i nutrienti (azoto e fosforo).
Quando le alghe iniziano a crescere in modo incontrollato
si forma una biomassa sempre più consistente destinata
al degrado. Nelle acque profonde si accumula una grande
quantità di sostanza organica rappresentata dalle alghe
giunte alla fine del loro ciclo di vita. Per demolire tutte le
alghe morte è richiesto un consumo eccessivo di ossigeno,
in alcuni casi quasi totale da parte dei microrganismi. Si
crea così un ambiente anossico (privo di ossigeno) sul
fondo del lago, con la crescita di organismi capaci di
vivere in assenza di ossigeno (anaerobi), responsabili della
degradazione della biomassa. I microrganismi, decompo-
nendo la sostanza organica in assenza di ossigeno, liberano
composti che sono tossici, quali ad esempio l’ammoniaca
e l’acido solfidrico (H2S ) (Gainotti, A. & Modelli, A.
(2007). Biologia: diversità e unità dei viventi. Zanichelli).
L’assenza di ossigeno riduce la biodiversità determinando
in alcuni casi addirittura la morte di specie animali e veg-
etali. Tutto ciò accade quando la velocità di degradazione
delle alghe da parte dei microrganismi è maggiore rispetto
a quella di rigenerazione dell’ossigeno, che nei periodi
estivi è già presente in concentrazioni basse (Smith, T. M.
& Smith, R. L. (2007). Elementi di ecologia. Pearson ).
Quindi, riassumendo, i principali effetti negativi
dell’eutrofizzazione sono:
– aumento della biomassa di fitoplancton;
– sviluppo di specie tossiche di fitoplancton;
– aumento della quantità di alghe gelatinose;
– aumento della torbidità e del cattivo odore;
– diminuzione della quantità di ossigeno disciolto;
– diminuzione della diversità biotica;
– scomparsa di alcune specie ittiche pregiate.
Fig. 2: Rappresentazione del processo di eutrofizzazione (fonte:
Rielaborazione Feem da Arpa Umbria, 2009)
2.1.2. L’influenza dell’innalzamento della temperatura
L’irraggiamento solare, e di conseguenza la temperatura,
sono i fattori più importanti nella dinamica lacustre
in quanto è la fonte primaria di energia; per questo, il
monitoraggio della temperatura di un lago, può dare
informazioni importanti sulla possibilità di ricircolo delle
acque, dagli strati più profondi a quelli più in superficie.
Data la grande massa d’acqua che caratterizza i laghi, il
fenomeno del ricircolo non è scontato e richiede un’uguale
densità (e quindi un’uguale temperatura) dell’acqua ai
vari livelli di profondità. Solo in questa situazione può
verificarsi un ricircolo completo della colonna d’acqua che
è fondamentale per l’ossigenazione dell’intero lago.
La stratificazione termica influenza la qualità dell’acqua di
un lago sopratutto per quanto riguarda i livelli di ossigeno
disciolto; infatti più la temperatura è alta, minore è la
capacità dell’acqua di trattenere l’ossigeno e di con-
seguenza si ha un maggior rischio di innescare il processo
di eutrofizzazione del lago (http://www.eniscuola.net/wp-
content/ uploads/2016/11/Pdf_Eutrofizzazione.pdf).
2.2. Analisi del fenomeno
L’analisi dell’evoluzione dell’eutrofizzazione nel lago di
Cei è stata svolta prendendo in considerazione i dati di tem-
peratura dagli annali storici partendo dagli anni ’30 fino
ad oggi. In particolare i massimi di temperatura in gradi
Celsius per ogni mese dell’anno, la media e la mediana,
dal 1935 fino ad oggi raggruppati ogni cinque anni rac-
colti dalla stazione idrologica di Rovereto distante 9 km dal
lago di Cei (Meteotrentino - Media mensile della Temper-
atura massima (serie storica, come da Annale Idrologico)
- http://www.storico.meteotrentino.it).
Si è focalizzata l’attenzione nei mesi estivi (maggio,
giugno, luglio, agosto), quando le temperature elevate
favoriscono la crescita delle alghe che si propagano in
maniera esponenziale. A fine autunno iniziano a collassare
sul fondo e a marcire, sottraendo ossigeno all’acqua e, suc-
cessivamente, con l’arrivo dell’inverno viene bloccato lo
scambio di ossigeno con l’atmosfera a causa della superfi-
cie ghiacciata.
In seguito, sono state raccolte testimonianze (sign. Bonomi
risiedente nell’abitato di Cei) utili a localizzare i primi
punti di comparsa e il successivo sviluppo delle alghe a ca-
denza decennale; inoltre sono state recuperate foto storiche
e cartoline sempre riferite ai mesi estivi.Successivamente,
si è svolta un’analisi qualitativa utilizzando il software
QGis 2.18.0, creando dei buffer di diametro pari a 25
metri in modo da simulare l’ipotetica macchia di alghe.
Per ogni epoca temporale successiva si sono ampliati i
buffer precedenti di ulteriori 25 metri e aggiunti gli eventu-
ali nuovi punti di sviluppo delle alghe con relativo buffer.
In questo modo, si è giunti ad una mappatura qualitativa
Article number, page 3 of 10
dell’espansione delle alghe negli ultimi decenni nel lago di
Cei.
Quindi la mappatura ottenuta è stata confrontata con la foto
privata/cartolina relativa allo stesso periodo, in modo da
avere un riscontro oggettivo del risultato ottenuto verifi-
cando la reale presenza di alghe a conferma dei parametri
utilizzati per il buffer; per questo è stato inserito ad ogni
mappa il punto in cui è stata scattata la fotografia/cartolina.
3. Risultati
3.1. Le temperature
I dati di temperatura sono stati raccolti da Meteotrentino
- Media mensile della Temperatura massima (serie stor-
ica, come da Annale Idrologico) relativi alla stazione di
Rovereto distante 9 km dal lago di Cei. Sono stati rielabo-
rati i dati partendo dall’anno 1935 fino ad oggi (2017); si
osserva che le temperature subiscono un aumento di 0.03
gradi all’anno, stima ottenuta per mezzo di una retta di ten-
denza.
Fig. 3: Andamento delle temperature massime medie (1935-
2017) e trend di tendenza (fonte: rielaborazione propria su dati
Meteotrentino, stazione di Rovereto)
In particolare sono state elaborate le temperature dei mesi
estivi (maggio, giugno, luglio e agosto) osservando un br-
usco innalzamento termico a partire dagli anni ’80 con una
crescita variabile a trend positivo.
Fig. 4: Andamento delle temperature massime medie nel mese di
maggio (1935-2017) (fonte: rielaborazione propria su dati Me-
teotrentino, stazione di Rovereto)
Fig. 5: Andamento delle temperature massime medie nel mese di
giugno (1935-2017) (fonte: rielaborazione propria su dati Me-
teotrentino, stazione di Rovereto)
Fig. 6: Andamento delle temperature massime medie nel mese
di luglio (1935-2017) (fonte: rielaborazione propria su dati Me-
teotrentino, stazione di Rovereto)
Fig. 7: Andamento delle temperature massime medie nel mese di
agosto (1935-2017) (fonte: rielaborazione propria su dati Me-
teotrentino, stazione di Rovereto)
3.2. L’espansione delle alghe nel lago
Le informazioni relative all’espansione delle alghe nel lago
sono state acquisite dalla testimonianza di un residente da
oltre cinquant’anni nell’abitato di Cei, comune di Villa La-
garina. Dall’intervista è emerso che fino agli anni ’50-’60
il lago era uno specchio d’acqua limpida con completa as-
senza di alghe.
Nella figura successiva si riporta l’immagine satellitare
(fonte Google Maps - anno 2018) e i limiti del lago ot-
tenuti tramite un’elaborazione effettuata con il software
QGis 2.18.0. Inoltre sono stati localizzati i punti in cui sono
state scattate le fotografie per le cartoline relative agli anni
’30, ’40 e ’50 grazie alla quale si riscontra la totale assenza
di alghe in superficie come riferito dalla testimonianza.
Article number, page 4 of 10
Bais Simone: Perdita di varietà ecologica nel lago di Cei (TN) a seguito del cambiamento climatico
Fig. 8: Stato del lago negli anni ’30-’40 e campo visivo dei
reperti fotografici (fonte: elaborazione propria su immag-
ine Google Maps 2018 da testimonianza storica)
Fig. 9: Lago di Cei anni ’30 (fonte: cartolina Ed. Giovan-
nini - Rovereto)
Fig. 10: Lago di Cei anni ’40 (fonte: cartolina Ed. Mario
Decarli - Rovereto)
Fig. 11: Lago di Cei anni ’50 (fonte: cartolina Ed. Ghedina
- Cortina)
Successivamente, intorno agli anni ’60 circa, si assiste alle prime formazioni di alghe in alcuni punti circoscritti,
come riferito dalla testimonianza. In accordo con questa, si riporta la mappatura qualitativa delle prime macchie
di alghe ottenuta mediante un’elaborazione in QGis e i relativi riscontri fotografici risalenti allo stesso periodo.
Fig. 12: Espansione delle alghe negli anni ’60 (fonte: elab-
orazione propria su immagine Google Maps 2018 da testi-
monianza storica)
Fig. 13: Lago di Cei anni ’60 (fonte: cartolina Ed. Arti
Grafiche Manfrini - Rovereto)
Article number, page 5 of 10
Fig. 14: Lago di Cei anni ’60 (fonte: cartolina Ed. Pro Loco Villa Lagarina, Castellano, Cei)
Negli anni ’70 le zone precedentemente descritte si espandono; tali aree sono state rappresentate ampliando i buffer
precedentemente creati.
Fig. 15: Espansione delle alghe negli anni ’70 (elabo-
razione propria su immagine Google Maps 2018)
Fig. 16: Lago di Cei anni ’70 (fonte: cartolina Ed. Cartole-
ria Marco - Rovereto)
Fig. 17: Lago di Cei anni ’70 (fonte: cartolina Ed. senza note)
A partire dagli anni ’80 invece, si ha un notevole ed esponenziale sviluppo di alghe all’interno del bacino. Per questo
oltre ad espandere i buffer precedenti, sono stati aggiunti nuovi punti di sviluppo delle alghe.
Article number, page 6 of 10
Bais Simone: Perdita di varietà ecologica nel lago di Cei (TN) a seguito del cambiamento climatico
Fig. 18: Espansione delle alghe negli anni ’80 (fonte: elab-
orazione propria su immagine Google Maps 2018 da testi-
monianza storica)
Fig. 19: Lago di Cei anni ’80 (fonte: Gruppo Facebook
"Lago di Cei")
Fig. 20: Espansione delle alghe negli anni ’90 (fonte: elab-
orazione propria su immagine Google Maps 2018 da testi-
monianza storica)
Fig. 21: Lago di Cei anni ’90 (fonte: Gruppo Facebook
"Lago di Cei", ©Sandro & Cristina)
Fig. 22: Espansione delle alghe negli anni 2000 (fonte:
elaborazione propria su immagine Google Maps 2018 da
testimonianza storica)
Fig. 23: Lago di Cei anni 2000 (fonte:
https://it.depositphotos.com foto di catalby)
Article number, page 7 of 10
Fig. 24: Lago di Cei anni 2000 (fonte: http://www.reteriservebondone.tn.it)
Fig. 25: Espansione delle alghe ad oggi (fonte: elabo-
razione propria su immagine Google Maps 2018 da tes-
timonianza storica)
Fig. 26: Lago di Cei anno 2017 (fonte: Gruppo Facebook
"Lago di Cei")
Fig. 27: Lago di Cei anno 2017 (fonte: Gruppo Facebook
"Lago di Cei")
Fig. 28: Lago di Cei anno 2017 (fonte: Gruppo Facebook
"Lago di Cei")
Article number, page 8 of 10
Bais Simone: Perdita di varietà ecologica nel lago di Cei (TN) a seguito del cambiamento climatico
4. Discussione
E’ evidente che il processo di eutrofizzazione del lago è già
in una fase avanzata e rischia di compromettere il delicato
equilibrio che si era instaurato. Il processo rappresenta un
circolo vizioso, difficilmente arrestabile senza l’intervento
da parte dell’uomo, considerando anche il fatto che le tem-
perature sono in costante aumento. La vasta proliferazione
di alghe alimenta la distruzione e la perdita della qualità
dell’acqua, una riduzione della quantità di ossigeno disci-
olto e una produzione eccessiva di biomassa.
La morfologia del lago non aiuta il ricircolo dell’acqua, già
ridotto per il fatto che l’apporto e l’uscita di acqua dal lago
è minima. L’isolotto posto al centro del lago principale os-
tacola un naturale ricircolo dell’acqua, infatti esso rappre-
senta una delle zone maggiormente colpite dalla prolifer-
azione delle alghe insieme alla sponda est, anch’essa poco
soggetta alle correnti del lago.
4.1. Scenario futuro
Mantenendo lo stesso criterio utilizzato nel corso
dell’elaborato sono stati ampliati i buffer relativi al decen-
nio 2010-2020 di 25 metri. In questo modo si è stimata una
possibile configurazione della superficie del lago di Cei fra
10 anni. Si osserva che, oltre alla zona meridionale del lago
già completamente invasa, anche gran parte di quella set-
tentrionale potrebbe essere occupata da numerose alghe, il
che porterebbe ad un collasso dell’intero sistema lacustre.
Fig. 29: Scenario futuro di espansione delle alghe (fonte: elabo-
razione propria su immagine Google Maps 2018)
4.2. Attività preventive
Sono disponibili svariati strumenti economicamente
sostenibili per la gestione della qualità dell’acqua in grado
di mantenere il lago in equilibrio ecologico grazie alla
pianificazione a breve e lungo raggio di attività preventive.
Per affrontare le cause dell’eccessiva radiazione solare
sono disponibili vari tipi di materiali che bloccano la
penetrazione di raggi UV.
Il materiale più comunemente richiesto è il PVC il quale
va ricoperto con almeno 30 cm di terreno, questo per
evitare che gli UV lo degradino. Un altro tipo di materiale,
il polipropilene rinforzato, non essendo sensibile agli
effetti della luce, può essere installato con successo senza
coprire il rivestimento con il terreno (Del Taglia, (2012).
Ossigenazione: teoria e tecnica. Fontane).
Infine esistono mezzi anfibi, appositamente studiati per
svolgere lavori tra terra ed acqua e ripulire i bacini la-
custri. Questi si muovono agilmente in aree acquatiche
dove non possono circolare né persone né veicoli. La
macchina galleggia quando il terreno è troppo molle
ed esercita una bassa pressione al suolo, caratteristica
particolarmente importante per il lavoro in riserve naturali.
(http://www.hymach.it/blog/2015/07/17/portattrezzi-
anfibio-truxor/)
5. Conclusioni
Il lago di Cei è un luogo che va curato e preservato per
mantenere la sua integrità e il suo equilibrio negli anni a
venire in quanto zona di massima biodiversità e ricchezza
ecologica. Il processo di invecchiamento naturale è stato
accelerato dai cambiamenti climatici, sopratutto negli ul-
timi dieci anni in maniera considerevole, con una prolif-
erazione di alghe che si è estesa su gran parte del bacino
lacustre.
Seppur il criterio utilizzato per la mappatura delle alghe sia
puramente di tipo qualitativo, è in grado di rispecchiare la
situazione di eutrofizzazione nel lago di Cei nel corso degli
anni e di fornire una probabile configurazione di come le
alghe potrebbero espandersi nel prossimo decennio. In-
fatti, considerando le proiezioni future dei cambiamenti
climatici e il fenomeno analizzato, è necessario intervenire
con delle misure preventive affinché le specie acquatiche e
vegetali non risentano di questa problematica. Ad esempio
rivestendo il fondale per impedire un’eccessiva espansione
delle alghe e tutti i processi ad esso collegati.
Con una recente decisione dell’amministrazione comunale
di Trento, ente capofila della rete delle riserve del Monte
Bondone, è stato delegato il comune di Villa Lagarina
all’attivazione dell’azione 33, la quale consiste nella ges-
tione e lo studio delle macrofite presenti nei laghi di Cei.
Per la sua pulizia sono stati stanziati 30.000 euro per il
biennio 2018-2019. Un apposito comitato scientifico co-
ordinerà gli interventi per contenere e rimuovere la veg-
etazione macrofitica. (Interventi per rimuovere le alghe
http://www.Valledeilaghi.it)
Article number, page 9 of 10
Reference
- (2012). Meravigliosi laghi del Trentino Alto Adige. Azzurra Publishing (pp. 43-51).
- Gorfer, A., Terre lagarine. Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo Rovereto (pp. 213-217).
- Smith, T. M. & Smith, R. L. (2007). Elementi di ecologia (pp. 383-384/588-631). Pearson.
- Gainotti, A. & Modelli, A. (2007). Biologia: diversità e unità dei viventi (pp. 67-75). Zanichelli.
- V. Tonolli, Introduzione Allo Studio Della Limnologia (Ecologia E Biologia Delle Acque Dolci). Versione elettronica
di Roberto Bertoni del testo originale rivisto da Gianluigi Giussani - CNR Istituto Italiano di Idrobiologia 2001.
- N. Sechi (1986), Il Problema dell’eutrofizzazione dei laghi: la situazione trofica degli invasi della Sardegna (Vol. 25
p. 49-62. ISSN 0392-6710.). Bollettino della Società sarda di scienze naturali.
- Michael F. Chislock ( 2013) Eutrophication: Causes, Consequences, and Controls in Aquatic Ecosystems. Nature
Education.
- Del Taglia, (2012). Ossigenazione: teoria e tecnica. Fontane
- Arpa Umbria (2009). Stato di qualità ambientale del laghi e analisi dei trend evolutivi. Documento Tecnico.
- Savelli, S. (2011). Inquinamento delle acque. Ecologiae, March 20, 2011, from https://www.ecologiae.com/
inquinamento-delle-acque/36576/
- Borre, L. (2014). Il cambiamento climatico colpisce i laghi europei. National Geographic, July 23, 2014,
from http://www.nationalgeographic.it/ambiente/clima/2014/07/23/news/laghi_cambiamento_
climatico-2223630/
- Scannone, F. Che cos’è l’eutrofizzazione? Cause, effetti e controllo. Eniscuola, from http://www.eniscuola.net/
wp-content/uploads/2016/11/Pdf_Eutrofizzazione.pdf
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Perdita di varietà ecologica nei laghi: l'eutrofizzazione

  • 1. Corso di Ecologia Applicata August 2, 2018 Perdita di varietà ecologica nel lago di Cei (TN) a seguito del cambiamento climatico Evoluzione dell’eutrofizzazione del lago a partire dagli anni ’30 fino ad oggi e possibili scenari futuri Bais Simone Università degli studi di Trento - Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica e-mail: simone.bais@studenti.unitn.it Anno accademico 2017-2018 ABSTRACT Il lago di Cei è un piccolo lago montano del nord Italia inserito nell’area protetta di Pra dell’Albi – Cei in provincia di Trento. Negli ultimi decenni ha subito un rapido processo di eutrofizzazione, tale fenomeno causa un’elevata proliferazione di alghe sull’intera superficie lacustre compromettendone il delicato equilibrio nat- urale e provocando la perdita di numerose specie animali e vegetali tipiche dell’area alpina. Nell’ultimo secolo, si è assistito ad un aumento delle temperature medie annue di quasi quattro gradi: dati provenienti dalla stazione meteorologica di Rovereto che dista meno di dieci chilometri dal lago di Cei. Tale fenomeno è responsabile della crisi degli ecosistemi delicati come quello analizzato in questo elaborato. In particolare, a partire dagli anni ’80, le temperature nei mesi estivi hanno subito un brusco aumento e di con- seguenza si è verificata una proliferazione esponenziale di alghe all’interno del lago. Il trend di aumento delle temperature, pari a 0.03 gradi all’anno, sembra destinato a non arrestarsi negli anni futuri. Per questo, sono state raccolte testimonianze utili a delineare i punti di nascita delle alghe e la loro successiva propagazione a partire dagli anni ’30 fino ad oggi. Tali informazioni sono state successivamente inserite nel software QGis in modo da simulare l’espansione delle alghe tramite dei buffer. La correttezza delle mappe ottenute è stata val- utata tramite il confronto con fotografie storiche e cartoline risalenti al periodo estivo nei decenni analizzati. Lo scopo è quello di delineare un possibile scenario futuro propagando i buffer creati in modo da fornire degli elementi utili a contrastare e rallentare il processo di eutrofizzazione. Key words. Eutrofizzazione – Cambiamento climatico – Biodiversità – Laghi italiani 1. Introduzione Il processo di invecchiamento di un lago può es- sere fortemente accelerato a causa di fenomeni es- terni di natura antropica: il principale è il surriscal- damento globale. La prima conseguenza è un au- mento notevole delle alghe che porta il lago verso un processo inevitabile di eutrofizzazione (Borre, L. (2014). Il cambiamento climatico colpisce i laghi europei. National Geographic, July 23, 2014, from http://www.nationalgeographic.it/ambiente/clima/2014/07 /23/news/laghi_cambiamento_climatico-2223630). Il lago di Cei è un esempio di come l’eutrofizzazione si è evoluta in maniera esponenziale a partire dagli anni ’80, anni in cui si è potuto riscontrare un brusco innalzamento delle temperature locali (http://www.storico.meteotrentino.it). Allo stato at- tuale più della metà della superficie del lago è ricoperta da alghe e si stanno manifestando i principali effetti negativi dell’eutrofizzazione. Quindi grazie all’utilizzo di fotografie storiche e testimonianze si è ricostruito il quadro evolutivo dell’espansione delle alghe in modo da poter prevedere un possibile scenario futuro. 1.1. Area di studio La conca di Cei, sovrastata ad ovest dalle creste rocciose del gruppo del Bondone (Cima Becca-Cornetto) e delim- itata ad est dal crinale della Cimana e dalle Costole, ac- coglie due piccoli laghi circondati da una flora rigogliosa. Il lago maggiore (Cei), m 916, occupa una superficie di 4.5 ettari; verso sud-ovest è circondato da una fascia paludosa, Article number, page 1 of 10
  • 2. è lungo m 450, largo m 140, con profondità media di m 7 con due isolette coperte di larici ed alimentato a nord da una minuscola sorgente sotterranea e per questo il ri- cambio di acqua è minimo. Un canale di una sessantina di metri lo unisce al lago minore, Lagabis, di forma circolare e superficie 0.6 ettari, lungo m 91, largo m 56, profondità media m 4.80 dal quale esce il torrente Arione. Entrambi i bacini lacustri poggiano su terreno morenico e sono di orig- ine di sbarramento di frana; nell’estate del 1973 un gruppo di subacquei ha accertato sul fondo del lago maggiore, a circa 5-7 metri di profondità, la presenza di tronchi, residuo dell’antica foresta sommersa dalle acque che hanno origi- nato il lago a seguito della caduta della frana. Essi presen- tavano la tipica morfologia dei processi di alterazione sub- acquea a forma di pan di zucchero. L’analisi al radiocarbo- nio eseguita dall’Università di Roma su una campionatura prelevata dai tronchi, ha dato la seguente datazione, prob- abile periodo della caduta della frana e della conseguente “morte” della foresta: 750 circa dal presente, vale a dire 1250 d.C (Gorfer, A., Terre lagarine. Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo Rovereto (pp. 213-217).). 1.2. Ricchezza ecologica del lago Fin dal 1992 l’area di Pra’ dall’Albi-Cei è stata collo- cata nell’elenco dei 68 biotopi cosiddetti di interesse provinciale, circostanza che ha favorito il manteni- mento di flora e fauna tipiche del lago. Il lago di Cei fa oggi parte del Sito di Importanza Comunitaria (SIC), Sito Natura 2000 e Riserva Naturale Provinciale e dal 2014 è anche inserita nella Rete di Riserve Bondone (https://www.comune.villalagarina.tn.it/area_ambiente/ lago_di_cei). Natura 2000 è un sistema volto alla conservazione della biodiversità presente nel territorio dell’Unione Europea che riguarda habitat, specie animali e vegetali ritenute meritevoli di protezione. Fig. 1: Tipica zonazione vegetale in ambiente lacustre fonte: Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente - Le com- ponenti biologiche e i metodi di analisi L’interesse del sito è dovuto alla vegetazione delle paludi e all’eccezionale sviluppo di idrofite natanti e sommerse nel lago, con relativo orlo di elofite. Si tratta di un biotopo di vitale importanza per la riproduzione di molte specie di anfibi e rettili, nonché di interesse ornitologico per la presenza di specie tipiche dell’avifauna alpina ((2012). Meravigliosi laghi del Trentino Alto Adige. Azzurra Pub- lishing. (pp. 43-51)). Se è vero che il Sito Natura 2000, la Riserva Naturale Provinciale e la Rete di Riserve Bondone interessa so- lamente i 116 ettari di Pra’ dall’Albi-Cei, in verità tutto l’areale montano della Valle di Cei si caratterizza per una grande delicatezza e fragilità ambientale che, come scrivono gli estensori del Progetto di attuazione della Rete di Riserve (http://www.reteriservebondone.tn.it), “abbisogna di misure gestionali che tendano a mantenere uno stato di conservazione ottimale degli habitat e delle specie presenti oltre che a rimuovere alcune criticità ambientali”. 2. Materiali e metodi 2.1. Classificazione dei laghi e loro evoluzione Generalmente, i laghi sono classificati in una delle seguenti tre categorie: – Oligotrofo (o nuovo): i laghi oligotrofi sono laghi lim- pidi e freddi con livelli bassi di nutrienti e poche macrofite o piante. Dal punto di vista geologico, si tratta di “laghi nuovi”. I laghi oligotrofi o nuovi hanno dei livelli bassissimi di fosforo, normalmente inferiori a 0.001mgł, e le alghe sono rare o assenti. – Mesotrofico (o di media età): i laghi mesotrofici ten- dono ad avere livelli medi di nutrienti e macrofite o piante, e si potrebbero definire “laghi di mezza età”. Questi laghi hanno livelli più alti di fosforo e sono soggetti a problemi di infestanti e di alghe. – Eutrofico (o vecchio): i laghi eutrofici sono caratter- izzati da alti livelli di nutrienti, da acqua torbida e da dense popolazioni di alghe e piante macrofite. L’età del lago e il suo profilo planimetrico costituiscono due fattori cruciali da tenere in considerazione. I laghi si sviluppano tramite un processo di invecchiamento naturale e tale processo dura centinaia, a volte migliaia di anni. L’eutrofizzazione culturale, cioè l’accelerazione del processo di invecchiamento dovuta ad interventi da parte dell’uomo, accelera questo processo di invecchiamento ad una velocità esponenziale. Questi interventi comprendono l’erosione, il rilascio di sostanze chimiche o di fertiliz- zanti, gli scarichi e il surriscaldamento globale (Del Taglia, (2012). Ossigenazione: teoria e tecnica. Fontane). La situazione che si sta riscontrando negli ultimi anni nel lago di Cei, fa pensare che quest’ultimo rientri a far parte della categoria dei laghi eutrofici soprattutto a causa del surriscaldamento globale. Article number, page 2 of 10
  • 3. Bais Simone: Perdita di varietà ecologica nel lago di Cei (TN) a seguito del cambiamento climatico 2.1.1. L’eutrofizzazione L’eutrofizzazione è caratterizzata da un aumento notevole delle alghe (organismi microscopici simili alle piante) dovuto alla maggiore disponibilità di uno o più fattori di crescita necessari per la fotosintesi, come la luce solare, anidride carbonica e i nutrienti (azoto e fosforo). Quando le alghe iniziano a crescere in modo incontrollato si forma una biomassa sempre più consistente destinata al degrado. Nelle acque profonde si accumula una grande quantità di sostanza organica rappresentata dalle alghe giunte alla fine del loro ciclo di vita. Per demolire tutte le alghe morte è richiesto un consumo eccessivo di ossigeno, in alcuni casi quasi totale da parte dei microrganismi. Si crea così un ambiente anossico (privo di ossigeno) sul fondo del lago, con la crescita di organismi capaci di vivere in assenza di ossigeno (anaerobi), responsabili della degradazione della biomassa. I microrganismi, decompo- nendo la sostanza organica in assenza di ossigeno, liberano composti che sono tossici, quali ad esempio l’ammoniaca e l’acido solfidrico (H2S ) (Gainotti, A. & Modelli, A. (2007). Biologia: diversità e unità dei viventi. Zanichelli). L’assenza di ossigeno riduce la biodiversità determinando in alcuni casi addirittura la morte di specie animali e veg- etali. Tutto ciò accade quando la velocità di degradazione delle alghe da parte dei microrganismi è maggiore rispetto a quella di rigenerazione dell’ossigeno, che nei periodi estivi è già presente in concentrazioni basse (Smith, T. M. & Smith, R. L. (2007). Elementi di ecologia. Pearson ). Quindi, riassumendo, i principali effetti negativi dell’eutrofizzazione sono: – aumento della biomassa di fitoplancton; – sviluppo di specie tossiche di fitoplancton; – aumento della quantità di alghe gelatinose; – aumento della torbidità e del cattivo odore; – diminuzione della quantità di ossigeno disciolto; – diminuzione della diversità biotica; – scomparsa di alcune specie ittiche pregiate. Fig. 2: Rappresentazione del processo di eutrofizzazione (fonte: Rielaborazione Feem da Arpa Umbria, 2009) 2.1.2. L’influenza dell’innalzamento della temperatura L’irraggiamento solare, e di conseguenza la temperatura, sono i fattori più importanti nella dinamica lacustre in quanto è la fonte primaria di energia; per questo, il monitoraggio della temperatura di un lago, può dare informazioni importanti sulla possibilità di ricircolo delle acque, dagli strati più profondi a quelli più in superficie. Data la grande massa d’acqua che caratterizza i laghi, il fenomeno del ricircolo non è scontato e richiede un’uguale densità (e quindi un’uguale temperatura) dell’acqua ai vari livelli di profondità. Solo in questa situazione può verificarsi un ricircolo completo della colonna d’acqua che è fondamentale per l’ossigenazione dell’intero lago. La stratificazione termica influenza la qualità dell’acqua di un lago sopratutto per quanto riguarda i livelli di ossigeno disciolto; infatti più la temperatura è alta, minore è la capacità dell’acqua di trattenere l’ossigeno e di con- seguenza si ha un maggior rischio di innescare il processo di eutrofizzazione del lago (http://www.eniscuola.net/wp- content/ uploads/2016/11/Pdf_Eutrofizzazione.pdf). 2.2. Analisi del fenomeno L’analisi dell’evoluzione dell’eutrofizzazione nel lago di Cei è stata svolta prendendo in considerazione i dati di tem- peratura dagli annali storici partendo dagli anni ’30 fino ad oggi. In particolare i massimi di temperatura in gradi Celsius per ogni mese dell’anno, la media e la mediana, dal 1935 fino ad oggi raggruppati ogni cinque anni rac- colti dalla stazione idrologica di Rovereto distante 9 km dal lago di Cei (Meteotrentino - Media mensile della Temper- atura massima (serie storica, come da Annale Idrologico) - http://www.storico.meteotrentino.it). Si è focalizzata l’attenzione nei mesi estivi (maggio, giugno, luglio, agosto), quando le temperature elevate favoriscono la crescita delle alghe che si propagano in maniera esponenziale. A fine autunno iniziano a collassare sul fondo e a marcire, sottraendo ossigeno all’acqua e, suc- cessivamente, con l’arrivo dell’inverno viene bloccato lo scambio di ossigeno con l’atmosfera a causa della superfi- cie ghiacciata. In seguito, sono state raccolte testimonianze (sign. Bonomi risiedente nell’abitato di Cei) utili a localizzare i primi punti di comparsa e il successivo sviluppo delle alghe a ca- denza decennale; inoltre sono state recuperate foto storiche e cartoline sempre riferite ai mesi estivi.Successivamente, si è svolta un’analisi qualitativa utilizzando il software QGis 2.18.0, creando dei buffer di diametro pari a 25 metri in modo da simulare l’ipotetica macchia di alghe. Per ogni epoca temporale successiva si sono ampliati i buffer precedenti di ulteriori 25 metri e aggiunti gli eventu- ali nuovi punti di sviluppo delle alghe con relativo buffer. In questo modo, si è giunti ad una mappatura qualitativa Article number, page 3 of 10
  • 4. dell’espansione delle alghe negli ultimi decenni nel lago di Cei. Quindi la mappatura ottenuta è stata confrontata con la foto privata/cartolina relativa allo stesso periodo, in modo da avere un riscontro oggettivo del risultato ottenuto verifi- cando la reale presenza di alghe a conferma dei parametri utilizzati per il buffer; per questo è stato inserito ad ogni mappa il punto in cui è stata scattata la fotografia/cartolina. 3. Risultati 3.1. Le temperature I dati di temperatura sono stati raccolti da Meteotrentino - Media mensile della Temperatura massima (serie stor- ica, come da Annale Idrologico) relativi alla stazione di Rovereto distante 9 km dal lago di Cei. Sono stati rielabo- rati i dati partendo dall’anno 1935 fino ad oggi (2017); si osserva che le temperature subiscono un aumento di 0.03 gradi all’anno, stima ottenuta per mezzo di una retta di ten- denza. Fig. 3: Andamento delle temperature massime medie (1935- 2017) e trend di tendenza (fonte: rielaborazione propria su dati Meteotrentino, stazione di Rovereto) In particolare sono state elaborate le temperature dei mesi estivi (maggio, giugno, luglio e agosto) osservando un br- usco innalzamento termico a partire dagli anni ’80 con una crescita variabile a trend positivo. Fig. 4: Andamento delle temperature massime medie nel mese di maggio (1935-2017) (fonte: rielaborazione propria su dati Me- teotrentino, stazione di Rovereto) Fig. 5: Andamento delle temperature massime medie nel mese di giugno (1935-2017) (fonte: rielaborazione propria su dati Me- teotrentino, stazione di Rovereto) Fig. 6: Andamento delle temperature massime medie nel mese di luglio (1935-2017) (fonte: rielaborazione propria su dati Me- teotrentino, stazione di Rovereto) Fig. 7: Andamento delle temperature massime medie nel mese di agosto (1935-2017) (fonte: rielaborazione propria su dati Me- teotrentino, stazione di Rovereto) 3.2. L’espansione delle alghe nel lago Le informazioni relative all’espansione delle alghe nel lago sono state acquisite dalla testimonianza di un residente da oltre cinquant’anni nell’abitato di Cei, comune di Villa La- garina. Dall’intervista è emerso che fino agli anni ’50-’60 il lago era uno specchio d’acqua limpida con completa as- senza di alghe. Nella figura successiva si riporta l’immagine satellitare (fonte Google Maps - anno 2018) e i limiti del lago ot- tenuti tramite un’elaborazione effettuata con il software QGis 2.18.0. Inoltre sono stati localizzati i punti in cui sono state scattate le fotografie per le cartoline relative agli anni ’30, ’40 e ’50 grazie alla quale si riscontra la totale assenza di alghe in superficie come riferito dalla testimonianza. Article number, page 4 of 10
  • 5. Bais Simone: Perdita di varietà ecologica nel lago di Cei (TN) a seguito del cambiamento climatico Fig. 8: Stato del lago negli anni ’30-’40 e campo visivo dei reperti fotografici (fonte: elaborazione propria su immag- ine Google Maps 2018 da testimonianza storica) Fig. 9: Lago di Cei anni ’30 (fonte: cartolina Ed. Giovan- nini - Rovereto) Fig. 10: Lago di Cei anni ’40 (fonte: cartolina Ed. Mario Decarli - Rovereto) Fig. 11: Lago di Cei anni ’50 (fonte: cartolina Ed. Ghedina - Cortina) Successivamente, intorno agli anni ’60 circa, si assiste alle prime formazioni di alghe in alcuni punti circoscritti, come riferito dalla testimonianza. In accordo con questa, si riporta la mappatura qualitativa delle prime macchie di alghe ottenuta mediante un’elaborazione in QGis e i relativi riscontri fotografici risalenti allo stesso periodo. Fig. 12: Espansione delle alghe negli anni ’60 (fonte: elab- orazione propria su immagine Google Maps 2018 da testi- monianza storica) Fig. 13: Lago di Cei anni ’60 (fonte: cartolina Ed. Arti Grafiche Manfrini - Rovereto) Article number, page 5 of 10
  • 6. Fig. 14: Lago di Cei anni ’60 (fonte: cartolina Ed. Pro Loco Villa Lagarina, Castellano, Cei) Negli anni ’70 le zone precedentemente descritte si espandono; tali aree sono state rappresentate ampliando i buffer precedentemente creati. Fig. 15: Espansione delle alghe negli anni ’70 (elabo- razione propria su immagine Google Maps 2018) Fig. 16: Lago di Cei anni ’70 (fonte: cartolina Ed. Cartole- ria Marco - Rovereto) Fig. 17: Lago di Cei anni ’70 (fonte: cartolina Ed. senza note) A partire dagli anni ’80 invece, si ha un notevole ed esponenziale sviluppo di alghe all’interno del bacino. Per questo oltre ad espandere i buffer precedenti, sono stati aggiunti nuovi punti di sviluppo delle alghe. Article number, page 6 of 10
  • 7. Bais Simone: Perdita di varietà ecologica nel lago di Cei (TN) a seguito del cambiamento climatico Fig. 18: Espansione delle alghe negli anni ’80 (fonte: elab- orazione propria su immagine Google Maps 2018 da testi- monianza storica) Fig. 19: Lago di Cei anni ’80 (fonte: Gruppo Facebook "Lago di Cei") Fig. 20: Espansione delle alghe negli anni ’90 (fonte: elab- orazione propria su immagine Google Maps 2018 da testi- monianza storica) Fig. 21: Lago di Cei anni ’90 (fonte: Gruppo Facebook "Lago di Cei", ©Sandro & Cristina) Fig. 22: Espansione delle alghe negli anni 2000 (fonte: elaborazione propria su immagine Google Maps 2018 da testimonianza storica) Fig. 23: Lago di Cei anni 2000 (fonte: https://it.depositphotos.com foto di catalby) Article number, page 7 of 10
  • 8. Fig. 24: Lago di Cei anni 2000 (fonte: http://www.reteriservebondone.tn.it) Fig. 25: Espansione delle alghe ad oggi (fonte: elabo- razione propria su immagine Google Maps 2018 da tes- timonianza storica) Fig. 26: Lago di Cei anno 2017 (fonte: Gruppo Facebook "Lago di Cei") Fig. 27: Lago di Cei anno 2017 (fonte: Gruppo Facebook "Lago di Cei") Fig. 28: Lago di Cei anno 2017 (fonte: Gruppo Facebook "Lago di Cei") Article number, page 8 of 10
  • 9. Bais Simone: Perdita di varietà ecologica nel lago di Cei (TN) a seguito del cambiamento climatico 4. Discussione E’ evidente che il processo di eutrofizzazione del lago è già in una fase avanzata e rischia di compromettere il delicato equilibrio che si era instaurato. Il processo rappresenta un circolo vizioso, difficilmente arrestabile senza l’intervento da parte dell’uomo, considerando anche il fatto che le tem- perature sono in costante aumento. La vasta proliferazione di alghe alimenta la distruzione e la perdita della qualità dell’acqua, una riduzione della quantità di ossigeno disci- olto e una produzione eccessiva di biomassa. La morfologia del lago non aiuta il ricircolo dell’acqua, già ridotto per il fatto che l’apporto e l’uscita di acqua dal lago è minima. L’isolotto posto al centro del lago principale os- tacola un naturale ricircolo dell’acqua, infatti esso rappre- senta una delle zone maggiormente colpite dalla prolifer- azione delle alghe insieme alla sponda est, anch’essa poco soggetta alle correnti del lago. 4.1. Scenario futuro Mantenendo lo stesso criterio utilizzato nel corso dell’elaborato sono stati ampliati i buffer relativi al decen- nio 2010-2020 di 25 metri. In questo modo si è stimata una possibile configurazione della superficie del lago di Cei fra 10 anni. Si osserva che, oltre alla zona meridionale del lago già completamente invasa, anche gran parte di quella set- tentrionale potrebbe essere occupata da numerose alghe, il che porterebbe ad un collasso dell’intero sistema lacustre. Fig. 29: Scenario futuro di espansione delle alghe (fonte: elabo- razione propria su immagine Google Maps 2018) 4.2. Attività preventive Sono disponibili svariati strumenti economicamente sostenibili per la gestione della qualità dell’acqua in grado di mantenere il lago in equilibrio ecologico grazie alla pianificazione a breve e lungo raggio di attività preventive. Per affrontare le cause dell’eccessiva radiazione solare sono disponibili vari tipi di materiali che bloccano la penetrazione di raggi UV. Il materiale più comunemente richiesto è il PVC il quale va ricoperto con almeno 30 cm di terreno, questo per evitare che gli UV lo degradino. Un altro tipo di materiale, il polipropilene rinforzato, non essendo sensibile agli effetti della luce, può essere installato con successo senza coprire il rivestimento con il terreno (Del Taglia, (2012). Ossigenazione: teoria e tecnica. Fontane). Infine esistono mezzi anfibi, appositamente studiati per svolgere lavori tra terra ed acqua e ripulire i bacini la- custri. Questi si muovono agilmente in aree acquatiche dove non possono circolare né persone né veicoli. La macchina galleggia quando il terreno è troppo molle ed esercita una bassa pressione al suolo, caratteristica particolarmente importante per il lavoro in riserve naturali. (http://www.hymach.it/blog/2015/07/17/portattrezzi- anfibio-truxor/) 5. Conclusioni Il lago di Cei è un luogo che va curato e preservato per mantenere la sua integrità e il suo equilibrio negli anni a venire in quanto zona di massima biodiversità e ricchezza ecologica. Il processo di invecchiamento naturale è stato accelerato dai cambiamenti climatici, sopratutto negli ul- timi dieci anni in maniera considerevole, con una prolif- erazione di alghe che si è estesa su gran parte del bacino lacustre. Seppur il criterio utilizzato per la mappatura delle alghe sia puramente di tipo qualitativo, è in grado di rispecchiare la situazione di eutrofizzazione nel lago di Cei nel corso degli anni e di fornire una probabile configurazione di come le alghe potrebbero espandersi nel prossimo decennio. In- fatti, considerando le proiezioni future dei cambiamenti climatici e il fenomeno analizzato, è necessario intervenire con delle misure preventive affinché le specie acquatiche e vegetali non risentano di questa problematica. Ad esempio rivestendo il fondale per impedire un’eccessiva espansione delle alghe e tutti i processi ad esso collegati. Con una recente decisione dell’amministrazione comunale di Trento, ente capofila della rete delle riserve del Monte Bondone, è stato delegato il comune di Villa Lagarina all’attivazione dell’azione 33, la quale consiste nella ges- tione e lo studio delle macrofite presenti nei laghi di Cei. Per la sua pulizia sono stati stanziati 30.000 euro per il biennio 2018-2019. Un apposito comitato scientifico co- ordinerà gli interventi per contenere e rimuovere la veg- etazione macrofitica. (Interventi per rimuovere le alghe http://www.Valledeilaghi.it) Article number, page 9 of 10
  • 10. Reference - (2012). Meravigliosi laghi del Trentino Alto Adige. Azzurra Publishing (pp. 43-51). - Gorfer, A., Terre lagarine. Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo Rovereto (pp. 213-217). - Smith, T. M. & Smith, R. L. (2007). Elementi di ecologia (pp. 383-384/588-631). Pearson. - Gainotti, A. & Modelli, A. (2007). Biologia: diversità e unità dei viventi (pp. 67-75). Zanichelli. - V. Tonolli, Introduzione Allo Studio Della Limnologia (Ecologia E Biologia Delle Acque Dolci). Versione elettronica di Roberto Bertoni del testo originale rivisto da Gianluigi Giussani - CNR Istituto Italiano di Idrobiologia 2001. - N. Sechi (1986), Il Problema dell’eutrofizzazione dei laghi: la situazione trofica degli invasi della Sardegna (Vol. 25 p. 49-62. ISSN 0392-6710.). Bollettino della Società sarda di scienze naturali. - Michael F. Chislock ( 2013) Eutrophication: Causes, Consequences, and Controls in Aquatic Ecosystems. Nature Education. - Del Taglia, (2012). Ossigenazione: teoria e tecnica. Fontane - Arpa Umbria (2009). Stato di qualità ambientale del laghi e analisi dei trend evolutivi. Documento Tecnico. - Savelli, S. (2011). Inquinamento delle acque. Ecologiae, March 20, 2011, from https://www.ecologiae.com/ inquinamento-delle-acque/36576/ - Borre, L. (2014). Il cambiamento climatico colpisce i laghi europei. National Geographic, July 23, 2014, from http://www.nationalgeographic.it/ambiente/clima/2014/07/23/news/laghi_cambiamento_ climatico-2223630/ - Scannone, F. Che cos’è l’eutrofizzazione? Cause, effetti e controllo. Eniscuola, from http://www.eniscuola.net/ wp-content/uploads/2016/11/Pdf_Eutrofizzazione.pdf Article number, page 10 of 10