SlideShare a Scribd company logo
1 of 37
Download to read offline
Alassio,5maggio’07 
Incontro nazionale 
responsabili 
educativi PGS
ADOLESCENTI, 
GIOVANI ED 
ADULTI IN 
RELAZIONEdi Giovanni Campagnoli
INDICE 
- giovani ed adulti: qualche dato; 
- il contesto educativo oggi; 
- l’adulto oggi; 
- la famiglia di oggi; 
- la relazione educativa; 
- come costruire relazioni educative
GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 1/7 
9 LUGLIO 2006: MILIONI DI 
GIOVANI SI RIVERSANO 
NELLE PIAZZE D’ITALIA PER 
FESTEGGIARE IL MONDIALE 
Non tutti ricordano che, dopo, 
ben 2,2 milioni di loro sono 
tornati a dormire nella casa dei 
loro genitori… 
% dei maschi tra i 25 e i trent'anni che vive con i genitori In Italia, il 70% 
Francesi e Tedeschi 20% 
10Inglesi % 
35% F e D 
15% UK 
Per il 70% dei ventenni italiani, la “paghetta” è la 
principale fonte di reddito
GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 2/7
GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 3/7
GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 4/7
GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 5/7
GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 6/7 
Due “buone domande”: 
1. Come è possibile far in modo che 
l’impegno, la dedizione, la passione, 
l’assunzione del rischio, l’amore per il 
proprio lavoro degli adulti diventino una 
pedagogia educativa? 
2. Per i giovani, un’esperienza di 
partecipazione attiva è un “qualcosa di 
dovuto”, un opzional, un oggetto su un 
menù, una perdita di tempo (ad es. 
rispetto al proprio futuro), o un luogo di 
autorealizzazione che parte da un 
“dono”? Chi, come e quando si “valuta”?
GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 7/7 
Quale l’unica funzione che l’adulto 
in generale (es. perché genitore, 
operatore, animatore, docente, 
allenatore, ecc.) non può 
delegare? 
Quella educativa! 
Perché: 
· nessuno può rinunciare al proprio ruolo di padre, madre, ecc 
· è un figlio/a che fa nascere un padre (o madre) e non 
viceversa, è un gruppo che fa nascere un animatore, è una 
squadra che fa nascere un allenatore, ecc… 
Nella realtà si registrano tentativi di delegare compiti educativi 
ad altri (mamme, nonni/e, educatori, istituti religiosi, tutor, ecc)
IL CONTESTO EDUCATIVO DI OGGI – 1/5 
Oggi, per la prima volta dal 
Dopoguerra, non vale più il 
paradigma dello “sviluppo 
senza fine” dove sembrava 
che tutto potesse crescere 
all’infinito, a partire dal 
benessere personale. 
Si è reduci dall’euforia della 
new economy, ultimo sogno 
collettivo dove la prospettiva di 
maggiori guadagni per tutti 
sembrava ancora possibile.
IL CONTESTO EDUCATIVO DI OGGI – 2/5 
Il futuro non è più una “rassicurante 
promessa” di miglioramento delle 
condizioni per tutti, ma assume i toni di 
incertezza e di minaccia (ad. es. le 
nuove paure dei genitori per i figli), con 
una complessiva carenza di 
prospettive del contesto politico 
sociale generale. 
Ciò provoca una maggior “insicurezza 
e ansia sociale”, oggi percepibile un 
po’ ovunque.
IL CONTESTO EDUCATIVO DI OGGI – 3/5 
Ciò genera una “sindrome dell’incertezza” 
che origina negli adulti e nelle famiglie: 
• una ricerca di assicurazione per sé e per i 
propri familiari, che avviene sempre di più 
quasi esclusivamente sulle proprie forze, 
contando sulle capacità di adattamento alle 
mutevoli esigenze; 
• l’uso di strumenti di tutela familiare che 
sono: 
- investimenti privati finalizzati ad 
accrescere l’occupabilità dei figli (soprattutto 
per formazione e nuove tecnologie); 
- il sostegno ad iniziative di auto-imprenditorialità.
IL CONTESTO EDUCATIVO DI OGGI – 4/5 
Da questa “sindrome” nasce una 
“ideologia dell’incertezza” secondo cui: 
1. le persone darebbero il meglio nella 
competizione e nell’agonismo sociale; 
2. i nuovi paradigmi su cui si è misurati 
sono il rispetto delle procedure ed il 
raggiungimento degli obiettivi entro un 
determinato tempo. 
In realtà ciò produce: un individualismo 
esasperato; una intelligenza senza voglia 
e una serie di “passioni tristi”.
IL CONTESTO EDUCATIVO DI OGGI – 5/5 
La società nel rapporto giovani/adulti: 
• è “adultocentrica”; 
• non riconosce più il patto fordista tra 
generazioni ma non sa stipularne uno 
nuovo; 
• ritarda sempre più i momenti di 
ingresso dei giovani nella vita adulta e 
quelli del prendersi carico delle prime 
responsabilità (casa, lavoro, investimenti, figli); 
• ha abdicato al ruolo educativo o lo fa preoccupandosi 
dei giovani più in vista di ciò che potranno divenire in 
futuro, che non rispetto a ciò che già oggi sono; 
• guarda ai giovani solo come soggetti vulnerabili e 
non come risorsa in quanto sensori privilegiati rispetto 
ai problemi dei vari contesti sociali ed anche possibili 
“indicatori” di soluzione degli stessi.
L’adulto oggi – 1/3 
Oggi la generazione a disagio non è quella 
giovanile (come nei decenni passati), ma la 
crisi riguarda gli adulti (in particolare il padre, 
che non è più quello di una volta). Questo 
principalmente perché: 
• la storia (personale) non è più “maestra di 
vita”; 
• il “principio dell’autorità” fondato su una 
“anteriorità” (cioè: “fai così perché lo dico io e 
basta”) non funziona più: così con i figli non 
si impone nulla, al massimo li si persuade; 
• “crisi dell’autorità” (e quindi del padre) 
significa anche fine della relativa funzione 
contenitiva e rassicurante (a ciò serve 
l’autorità), che lascia i figli soli di fronte alle 
loro pulsioni ed all’ansia che ne deriva.
L’adulto oggi – 2/3 
Di conseguenza: 
• i genitori cercano di alleviare ai loro figli le 
dimensioni più difficili da reggere: le emozioni 
legate alla ”vergogna” ed il “fare fatica”, invece 
di dare a queste dimensioni un senso (es. 
educare al disagio); 
• i genitori sono la copia culturale ed emotiva 
dei loro figli. 
In questo contesto, nei giovani vi è una 
ricerca di nuovi limiti (ed emozioni) per 
esplorare la propria potenza, per crescere 
attraverso nuovi “riti di passaggio”, visto che 
quelli tradizionali (ed i loro significati) sono 
saltati (ad. es. Esame di maturità, servizio 
militare). Questi nuovi riti hanno spesso come 
obiettivo la trasgressione delle leggi.
L’adulto oggi – 3/3 
La difficoltà dell’adulto a 
relazionarsi con i figli, ha come 
conseguenza il fatto che tra loro 
nascono nuove relazioni più 
orizzontali (democrazia degli affetti), 
amicali, collusive e di complicità. 
Qualche dato su questa difficoltà: 
· il 73% dei genitori afferma che il mestiere di genitore è 
molto più difficile che in passato; 
· il 40% che la famiglia è sempre meno in grado di 
trasmettere valori positivi quali rispetto della dignità umana, 
tolleranza, solidarietà; 
· il 50% che c’è un’oggettiva difficoltà a competere con altri 
e più attraenti “fori educativi”, quali la tv (che oggi svolge il 
70% dell’azione educativa) ed i nuovi strumenti di gioco.
La famiglia di oggi – 1/9 
Le ricerche di Iard e Censis sulle 
percezioni di adulti e giovani rispetto 
alla famiglia dicono che: 
• è un soggetto che “tiene bene”, 
gode di stima e fiducia; 
• gli adolescenti la indicano 
come un valore importantissimo 
della loro vita (insieme agli amici, 
con l’80% delle risposte); 
• il 60% dei genitori si dichiara “ottimista 
malgrado tutto” (contro un 21% di pessimisti), in 
quanto ritiene che la famiglia è comunque in 
grado di affrontare autonomamente i rischi cui i 
figli potrebbero andare in contro in futuro.
La famiglia di oggi – 2/9 
MA QUALCOSA E’ CAMBIATO: si tratta infatti di 
famiglie che sono percepite sempre più come 
luoghi di protezione e di affetto, ma meno come 
luoghi di comunicazione reale, legate alle 
questioni davvero “importanti”. Qualche esempio: 
• i figli non comunicano ai genitori come stanno 
realmente (o questioni importanti per loro, 
parlandone invece con gli amici) ed i genitori non 
chiedono loro questo (la domanda è un’altra, cioè 
“con chi sei stato” e “dove sei stato?” e non “come”); 
• i genitori non parlano con i figli di questioni loro 
personali (ad. es. in caso di separazione –una 
coppia su 3- i figli sono gli ultimi a saperlo, pur 
percependo un clima familiare tutt’altro che 
amorevole…), di possibili difficoltà future e non 
esplicitano le loro ansie e timori (che però i figli 
percepiscono, creando un indebolimento del ruolo 
di genitore, vissuto come non in grado di contenere 
le emozioni proprie e quindi nemmeno dei figli).
La famiglia di oggi – 3/9 
QUALCOSA E’ CAMBIATO: sul fronte 
delle paure si registra tutta l’influenza del 
contesto attuale, amplificata dai media. 
Così i genitori, invece di temere rispetto 
ad un fallimento della loro azione 
educativa, hanno paura per le cose 
brutte che potrebbero capitare ai loro 
figli. 
Le paure Le paure per il futuro dei figli sul fronte economico 
1. il timore degli incidenti stradali 
(43,5%); 
2. l’uso di droga (41,1%); 
3. la frequentazione di cattive 
compagnie (32,2%); 
4. il timore di malattie (32%); 
5. diventare vittime di pedofili (27%). 
1. non trovare lavoro (65%), 
2. difficoltà economiche della 
famiglia (o in conseguenza della 
morte di un genitore), 
3. la scarsa offerta scolastica e 
formativa (12,8%)
La famiglia di oggi – 4/9 
Nascono così nuovi modelli di famiglia ed i due stili più diffusi sono: 
1. iperprotettivo: i genitori si sostituiscono continuamente ai figli considerati 
fragili, impedendo loro di crescere; i comportamenti degli adulti diventano 
spesso confusivi e dissonanti; ai figli si attribuisce una “libertà senza 
responsabilità” (è permesso e concesso di più, ma preteso di meno!) 
2. democratico-permissivo: i genitori sono amici dei figli, mancano di 
autorevolezza, saltano le gerarchie. Vi è quindi una prevalenza di codici 
materni che paterni, c’è meno severità e più complicità e, come già detto, gli 
equilibri sono basati sui “non detti”.Consegue che nel rapporto genitori/figli: 
· i genitori hanno un ruolo sempre meno autoritario (come detto crisi del 
“principio di autorità”, sicuramente più facile e comodo da applicare); 
i rapporti genitori/figli sono più orizzontali (una “quasi amicizia”), così in 
famiglia non si litiga più con i figli (nessuno scontro, nessun confronto); 
da “Questa casa non è un albergo” a “in questo albergo sei di casa”; 
· non vi è un reale accompagnamento verso l’autonomia e l’indipendenza 
dei figli, ma si preferisce “gestirne la dipendenza”.
La famiglia di oggi – 5/9 
Di fronte a questa situazione le famiglie 
hanno un doppio atteggiamento: 
• da una parte denunciano la solitudine 
in cui si trovano a svolgere la loro 
funzione educativa; 
• dall’altra si attrezzano per elaborare 
una strategia di “costruzione di 
sicurezze” per i figli, che consistono: 
nell’avviare un’attività economica (per 
il 36,4% dei genitori), nell’investire in 
fondi di investimento, acquistare una 
casa ed assicurarsi. 
In ogni caso i genitori tendono a 
“tenere a sé i figli” molto di più che in 
anni precedenti e di altri Paesi europei.
La famiglia di oggi – 6/9 
Scenari Situazione attuale 
- 2,2 milioni di giovani con indipendenza lavorativa vivono 
con i genitori (70% per motivi economici, 30% per scelta); 
- il 70% dei maschi tra i 25 e i trent'anni vive con i 
genitori (20% in Francia e Germania e 10% in GB); 
- nel 2003 le nubili ed i celibi tra i 25 e i 34 anni che 
ancora abitavano nella famiglia di origine erano 
rispettivamente il 28,3% e il 41,3% (contro il 18,5% e il 
33,1% del 1993). Sono passati in dieci anni dal 28,8 % al 
34,9%, sorpassando la percentuale dei coetanei che 
vivono in coppia con figli (scesa dal 41,9% al 27,9%). 
Nuovi equilibri famigliari e 
giovani-adulti 
Il rinvio 
Ciò significa per i giovani un rinvio ad assumersi 
responsabilità definitive, alimentando quella che 
viene definita la “sindrome di Peter Pan”, 
coniando il termine ad hoc di “giovani adulti”. 
Ma è sana una società, ed una famiglia, che non si 
occupa dell’autonomia dei figli? Che si attrezza per 
gestire la loro dipendenza, piuttosto che 
favorirne l’autonomia?
La famiglia di oggi – 7/9 
Tipologie Situazione attuale 
Torino: 105.889 coppie con figli, ma anche 31.112 madri 
con figli e 6.203 padri con figli (il 26% delle famiglie, una su 
quattro, è composta da un solo genitore, dati 2003). 
Oltre cinque milioni di famiglie, cioè il 23% del totale, non 
replica il modello tradizionale, quello cioè della coppia 
sposata con figli. 
Diminuzione del numero delle coppie con figli (tra il 
1993 e il 2003 si è passati dal 48% al 41,9%). 
Negli ultimi dieci anni le separazioni legali sono 
aumentate del 56,9% ed i divorzi del 59,4%. 
Non solo: oggi un matrimonio su tre si conclude con una 
separazione. 
Nell’ultimo decennio sono triplicate passando dall’1,3% al 
3,8 % del totale delle coppie italiane, arrivando a 500.000 
unioni in Italia nel 2005. 
In Italia, circa tre milioni 
Rinvio della maternità per donne sempre più istruite ed 
occupate 
Famiglie 
monogenitoriali 
Nuovi modelli di 
famiglia 
Aumento delle 
separazioni 
Coppie di fatto 
Single 
Nuovo ruolo della donna
La famiglia di oggi: i figli – 8/9 
I figli oggi tra Mozart e Peter Pan. 
Oggi ci si trova di fronte a bambini 
che sono dei “precoci adulti” dal 
punto di vista dei consumi ed 
atteggiamenti (“sindrome di 
Mozart”). 
Come si è visto, questa precocità però 
non si traduce anche in autonomia, 
anzi. I giovani sono dei perenni 
adolescenti per quel che riguarda 
l’autonomia e le prime assunzioni di 
piene responsabilità (“sindrome di 
Peter Pan”).
La famiglia di oggi: i figli – 9/9 
Cosa chiedono allora i giovani ai loro 
genitori ed agli adulti in generale? 
Essenzialmente di: 
• essere educati; 
• essere presenti nella loro vita, sapendoli 
ascoltare. Significa garantire “spazi” e 
tempi nella relazione, in cui comunicare 
in modo autentico, progettando con loro, 
considerando questo rapporto come il 
mezzo per poter crescere ed educare. 
È quindi una richiesta semplice, autentica, 
ma fondamentale in quanto derivante da 
loro bisogni, a partire da quello della 
condivisione di tempo (una ricerca 
inglese afferma che il tempo che 
quotidianamente i padri dedicano ai figli è 
meno di 12 minuti), ma se nella relazione 
non c’è un minimo di quantità, non c’è 
neanche qualità!
LA RELAZIONE EDUCATIVA 
Allora quali attenzioni educative? Ecco 8 atteggiamenti “vincenti”: 
1. riconoscerli nelle loro competenze (autostima!); 
2. essere coerenti tra i valori dichiarati ed i comportamenti agiti (ogni azione e 
comportamento del genitore è osservato e valutato dai figli); 
3. i figli hanno bisogno di incontrare adulti che siano credibili, autentici, testimoni 
significativi, modelli da imitare, non eroi irraggiungibili; 
4. dimostrare capacità di negoziazione (che vuol dire venirsi incontro e dare loro 
fiducia, credere in loro, costruire una relazione significativa con loro, a partire 
dalle opportunità educative della “paghetta” e del premio per i voti positivi); 
5. dimostrare capacità di controllo nei loro confronti (la cui mancanza è percepita 
come un’indifferenza); 
6. usare linguaggi differenti, interessandosi ai loro interessi (amate ciò che 
amano i giovani, affinché loro vi amino, Don Bosco); 
7. cercare di intercettare anche le “domande mute” dei figli; 
8. il mestiere del genitore è quello più difficile ed è quindi possibile farsi aiutare, 
anche costruendo alleanze con le altre agenzie educative della famiglia, in modo 
che l’azione educativa sia più efficace.
COME COSTRUIRE RELAZIONI EDUCATIVE - 1/9 
Nel lavoro con i giovani non è detto 
che tutte le proposte debbano venire 
dal loro! Gli adulti (gli operatori), i 
docenti, hanno il dovere di fare 
proposte, anche forti! 
Si tratta di percorsi che più difficilmen-te 
vengono proposti dai giovani, ma 
non per questo bisogna rinunciare a proporli! 
Se no vi è il rischio di giovanilismi facili “solo 
quello che vogliono i giovani”…). 
Se aggiungiamo poi l’attuale “crisi dei ruoli 
di autorità” ed il fatto che i media sono 
responsabili del 70% della trasmissione dei 
valori ai giovani, si rischia la “fine di 
proposte educative forti”. Che invece 
piacciono ai giovani! 
Locri, 19 ottobre 2005
COME COSTRUIRE RELAZIONI EDUCATIVE - 2/9 
Un’esperienza con un gruppo di adolescenti 
è: 
• un lungo percorso di progettualità (un 
“long life learning project”) che coinvolge 
sistemi, valori e tempi; 
• un pro jecus, cioè un qualcosa che va al 
di là del presente, che ha degli obiettivi di 
più lungo periodo (scelto oggi, ma i risultati 
saranno da oggi in poi), da condividere; 
• un ponte che deve reggere all’incertezza 
dell’oggi e far vedere uno scenario futuro, 
più bello e vantaggioso (da tutti i punti di 
vista) per i soggetti in causa; 
• l’attualizzazione e l’interiorizzazione di 
alcuni comportamenti e valori.
COME COSTRUIRE RELAZIONI EDUCATIVE – 3/9 
Si ricordi che con questi adolescenti e 
giovani: 
- si insegna più con l’esempio che con 
le parole (hanno + bisogno di 
testimoni e modelli significativi, che di 
eroi…); 
- è il tempo la moneta da usare per 
investire nella relazione 
- si tratta di un percorso, in cui sono 
presenti codici materni e paterni, 
aspetti razionali ed emotivi. E proprio 
questi ultimi sono potenti per bloccare o 
accettare scelte ed sfide, per farsi 
coinvolgere o meno.
Partecipazione giovanile oggi - 4/9 
Oggi partecipazione non è più 
sinonimo di: 
Rappresentanza: crisi delle 
forme tradizionali e poco 
spazio ai giovani all’interno di 
queste forme 
Appartenenza: oggi più di tipo 
user (e, forse, massmediatiche, 
es. Nottibianche e Torino 2006) 
Militanza: oggi più vicino al 
protagonismo dei giovani, a 
forme di espressione giovanile 
Progetti con questi adolescenti 
Bisogna trovare nuove forme e parole per la partecipazione giovanile!
Partecipazione è relazione 5/9: 
1. riconoscere i giovani nelle loro competenze, infondendo 
coraggio e fiducia; 
2. la relazione deve essere il mezzo per crescere e progettare, 
“credendoci”; 
3. introdurre le categorie della “contrattualità” e della 
“reciprocità” con un “adulto colorato”, credibile, autorevole agli 
occhi dei giovani (come già detto,il “facilitatore”).
Partecipazione è relazione: - 6/9 
Partecipazione è “conoscere altre persone”, motivazione tra le principali dei giovani per 
prendere parte a questi percorsi…). Si tratta di una costruzione di legami sia tra giovani 
stessi, che con le istituzioni (il mondo adulto). Quindi per sviluppare partecipazione 
attiva alla vita della città è necessario: 
•promuovere interventi che siano catalizzatori di processi di partecipazione 
giovanile, partendo anche dagli interessi dei giovani, proprio grazie ad un soggetto 
“facilitatore”; 
•garantire spazi per ritrovarsi e scambiarsi idee, dove il “clima” sia buono e con una 
dimensione di svago e di piacere, in modo che emergano potenzialità, idee e risorse 
di chi vi partecipa; 
•occorrono “spazi” in cui rielaborare vissuti e sperimentare emozioni, luoghi in cui vi sia 
comunicazione e ascolto, in cui si costruiscano con i giovani orizzonti culturali e 
prospettive diverse rispetto a quelle che penetrano quotidianamente dai media (luoghi 
invece di “non luoghi”); 
•sviluppare un più alto grado di relazionalità, di intensità dei legami, di livello di 
fiducia nella comunità (capitale sociale).
COME COSTRUIRE RELAZIONI EDUCATIVE – 7/9 
Un’esperienza è un lungo percorso che : 
1. genera fiducia tra le parti coinvolte e 
resiliance (sviluppo di capacità di far fronte 
a difficoltà, anche perché spesso si parte da 
quelle…) 
2. coinvolge più soggetti; 
3. coinvolge più oggetti; 
4. prevede un “benessere” necessario e 
funzionale al risultato ed una contrattualità 
di tipo “win/win”; 
5. richiede tempo e non facili scorciatoie, 
necessita di riflessioni, ripensamenti, 
rielaborazioni; 
6. è intriso di emozioni potenti, paure, 
angosce, dipendenze reciproche, possibilità 
di ”fuga” e di scontro, spesso anche pieno 
di stereotipi, “non detti” e “scontati”;
COME COSTRUIRE RELAZIONI EDUCATIVE -8/9 
Le emozioni legate possono: 
1. essere vissute come imbarazzanti o qualcosa di cui 
vergognarsi (magari perché rivela verità scomode e/o 
debolezze che è meglio rimuovere o non svelare); 
2. originare equivoci, incomprensioni, “non detti”. 
Oppure: 
• essere esplicitate, in un clima relazionale positivo, 
ricordando che ogni “sentito” è legittimo (e non ne 
esistono di giusti e sbagliati); 
• essere considerate una “opportunità educativa”, imparando a “seguire 
l’intuito”, fidandosi di più di ciò che si sente, migliorando sempre di più le 
capacità di ascolto interiore. 
All’interno delle relazioni bisogna essere onesti e sinceri e trattare anche 
queste parti. Anche perché, se non lo si fa, prima o poi riemergono. E con 
tutta la loro potenza (e violenza) di anni di carica di energia accumulata.
COME COSTRUIRE RELAZIONI EDUCATIVE -9/9 
Un adulto (educatore e/o genitore) rispetto a questi temi può già conoscerli, o non 
conoscerli o non sapere di non conoscerli. Spesso, in buona fede, gli adulti di 
oggi si trovano in quest’ultima situazione. Ma il lavoro educativo significa: 
1. aiutare e sostenere a scegliere gli adolescenti, valorizzandone reali potenzialità 
ed aiutandoli contemporaneamente nella scoperta e nell’accettazione dei limiti; 
2. non improvvisare, ma cominciare dall’infanzia quando si stabiliscono le prime 
regole e si assegnano i primi compiti; 
3. costruire maggior autorevolezza, funzionale al contenimento delle ansie degli 
adolescenti, garantendo una funzione normativa e generando senso di 
sicurezza e protezione; 
4. un “equilibrio dinamico nelle relazioni”, grazie a legami solidi, caldi, sicuri, 
accoglienti, in modo che i figli possano contare su una reciprocità in grado di 
reggere e contenere qualsiasi problema, vicissitudini ed emozioni; 
5. considerare un rapporto educativo come un dialogo che dura una vita lungo il 
quale gli adulti non hanno principi generali da esporre, quanto la realizzazione di 
un itinerario, condividendo la quotidianità con gli adolescenti.

More Related Content

Similar to giovanni campagnoli (2007) Adolescenti, giovani, adulti in relazione, Polisportive Giovanili Salesiane, Alassio

Le relazioni significative (sintesi)
Le relazioni significative (sintesi)Le relazioni significative (sintesi)
Le relazioni significative (sintesi)informistica
 
intervento dello Psicologo con le famiglie liquide, ricomposte, ricostituite
intervento dello Psicologo con le famiglie liquide, ricomposte, ricostituiteintervento dello Psicologo con le famiglie liquide, ricomposte, ricostituite
intervento dello Psicologo con le famiglie liquide, ricomposte, ricostituiteFormazioneContinuaPsicologia
 
Relazione gruppo empowerment Psicologia di Comunità
Relazione gruppo empowerment Psicologia di ComunitàRelazione gruppo empowerment Psicologia di Comunità
Relazione gruppo empowerment Psicologia di ComunitàGiuseppe Prisco
 
Sen L. Sbarbati_Lectio Magistralis_Parte Terza ed Ultima
Sen L. Sbarbati_Lectio Magistralis_Parte Terza ed UltimaSen L. Sbarbati_Lectio Magistralis_Parte Terza ed Ultima
Sen L. Sbarbati_Lectio Magistralis_Parte Terza ed UltimaVADO Associazione Culturale
 
scuole italiane......................pdf
scuole italiane......................pdfscuole italiane......................pdf
scuole italiane......................pdfnadine benedetti
 
critiche al sistema scolastico italiano.pdf
critiche al sistema scolastico italiano.pdfcritiche al sistema scolastico italiano.pdf
critiche al sistema scolastico italiano.pdfnadine benedetti
 
Nuvolera 22 Gennaio 2010
Nuvolera  22 Gennaio 2010Nuvolera  22 Gennaio 2010
Nuvolera 22 Gennaio 2010CHIARAbon
 
Nuvolera 22 Gennaio 2010
Nuvolera  22 Gennaio 2010Nuvolera  22 Gennaio 2010
Nuvolera 22 Gennaio 2010CHIARAbon
 
Manenti figli del divorzio
Manenti figli del divorzioManenti figli del divorzio
Manenti figli del divorziomistralito
 
Adolescenti e internet: normalità, dipendenza, trattamento
Adolescenti e internet: normalità, dipendenza, trattamentoAdolescenti e internet: normalità, dipendenza, trattamento
Adolescenti e internet: normalità, dipendenza, trattamentoCentroMinotauro
 
Ricerca emergenza educativa - problemi dell'adolescenza
Ricerca emergenza educativa - problemi dell'adolescenzaRicerca emergenza educativa - problemi dell'adolescenza
Ricerca emergenza educativa - problemi dell'adolescenzaAcisjf Parma
 
Manuale riassuntissimo 8pag
Manuale riassuntissimo 8pagManuale riassuntissimo 8pag
Manuale riassuntissimo 8pagMarco Morra
 
DIPENDENZE TECNOLOGICHE
DIPENDENZE TECNOLOGICHEDIPENDENZE TECNOLOGICHE
DIPENDENZE TECNOLOGICHEAlain Denis
 
Genitorialità in adolescenza
Genitorialità in adolescenzaGenitorialità in adolescenza
Genitorialità in adolescenzaMichela Rossetti
 
Presentazione jole di stefano [modalità compatibilità]
Presentazione jole di stefano [modalità compatibilità]Presentazione jole di stefano [modalità compatibilità]
Presentazione jole di stefano [modalità compatibilità]AddictedToLife
 
Famiglia opuscolo - Piano distrettuale degli Interventi del Distretto Socio -...
Famiglia opuscolo - Piano distrettuale degli Interventi del Distretto Socio -...Famiglia opuscolo - Piano distrettuale degli Interventi del Distretto Socio -...
Famiglia opuscolo - Piano distrettuale degli Interventi del Distretto Socio -...Agostino Acri
 
Cristina Colli - Il lavoro con i genitori dell'adolescente deviante
Cristina Colli - Il lavoro con i genitori dell'adolescente devianteCristina Colli - Il lavoro con i genitori dell'adolescente deviante
Cristina Colli - Il lavoro con i genitori dell'adolescente devianteIstitutoMinotauro
 

Similar to giovanni campagnoli (2007) Adolescenti, giovani, adulti in relazione, Polisportive Giovanili Salesiane, Alassio (20)

Le relazioni significative (sintesi)
Le relazioni significative (sintesi)Le relazioni significative (sintesi)
Le relazioni significative (sintesi)
 
intervento dello Psicologo con le famiglie liquide, ricomposte, ricostituite
intervento dello Psicologo con le famiglie liquide, ricomposte, ricostituiteintervento dello Psicologo con le famiglie liquide, ricomposte, ricostituite
intervento dello Psicologo con le famiglie liquide, ricomposte, ricostituite
 
Relazione gruppo empowerment Psicologia di Comunità
Relazione gruppo empowerment Psicologia di ComunitàRelazione gruppo empowerment Psicologia di Comunità
Relazione gruppo empowerment Psicologia di Comunità
 
Sen L. Sbarbati_Lectio Magistralis_Parte Terza ed Ultima
Sen L. Sbarbati_Lectio Magistralis_Parte Terza ed UltimaSen L. Sbarbati_Lectio Magistralis_Parte Terza ed Ultima
Sen L. Sbarbati_Lectio Magistralis_Parte Terza ed Ultima
 
scuole italiane......................pdf
scuole italiane......................pdfscuole italiane......................pdf
scuole italiane......................pdf
 
critiche al sistema scolastico italiano.pdf
critiche al sistema scolastico italiano.pdfcritiche al sistema scolastico italiano.pdf
critiche al sistema scolastico italiano.pdf
 
Webinar: Liquidità delle famiglie ipermoderne
Webinar: Liquidità delle famiglie ipermoderneWebinar: Liquidità delle famiglie ipermoderne
Webinar: Liquidità delle famiglie ipermoderne
 
Nuvolera 22 Gennaio 2010
Nuvolera  22 Gennaio 2010Nuvolera  22 Gennaio 2010
Nuvolera 22 Gennaio 2010
 
Nuvolera 22 Gennaio 2010
Nuvolera  22 Gennaio 2010Nuvolera  22 Gennaio 2010
Nuvolera 22 Gennaio 2010
 
Manenti figli del divorzio
Manenti figli del divorzioManenti figli del divorzio
Manenti figli del divorzio
 
38325
3832538325
38325
 
Adolescenti e internet: normalità, dipendenza, trattamento
Adolescenti e internet: normalità, dipendenza, trattamentoAdolescenti e internet: normalità, dipendenza, trattamento
Adolescenti e internet: normalità, dipendenza, trattamento
 
Ricerca emergenza educativa - problemi dell'adolescenza
Ricerca emergenza educativa - problemi dell'adolescenzaRicerca emergenza educativa - problemi dell'adolescenza
Ricerca emergenza educativa - problemi dell'adolescenza
 
Manuale riassuntissimo 8pag
Manuale riassuntissimo 8pagManuale riassuntissimo 8pag
Manuale riassuntissimo 8pag
 
DIPENDENZE TECNOLOGICHE
DIPENDENZE TECNOLOGICHEDIPENDENZE TECNOLOGICHE
DIPENDENZE TECNOLOGICHE
 
Genitorialità in adolescenza
Genitorialità in adolescenzaGenitorialità in adolescenza
Genitorialità in adolescenza
 
La crisi dei legami
La crisi dei legamiLa crisi dei legami
La crisi dei legami
 
Presentazione jole di stefano [modalità compatibilità]
Presentazione jole di stefano [modalità compatibilità]Presentazione jole di stefano [modalità compatibilità]
Presentazione jole di stefano [modalità compatibilità]
 
Famiglia opuscolo - Piano distrettuale degli Interventi del Distretto Socio -...
Famiglia opuscolo - Piano distrettuale degli Interventi del Distretto Socio -...Famiglia opuscolo - Piano distrettuale degli Interventi del Distretto Socio -...
Famiglia opuscolo - Piano distrettuale degli Interventi del Distretto Socio -...
 
Cristina Colli - Il lavoro con i genitori dell'adolescente deviante
Cristina Colli - Il lavoro con i genitori dell'adolescente devianteCristina Colli - Il lavoro con i genitori dell'adolescente deviante
Cristina Colli - Il lavoro con i genitori dell'adolescente deviante
 

More from Giovanni Campagnoli

18.11.2021 Cosa succede in città, un aggiornamento sulle politiche giovanili,...
18.11.2021 Cosa succede in città, un aggiornamento sulle politiche giovanili,...18.11.2021 Cosa succede in città, un aggiornamento sulle politiche giovanili,...
18.11.2021 Cosa succede in città, un aggiornamento sulle politiche giovanili,...Giovanni Campagnoli
 
03.dic 2020 Io Lavoro. Giovani e docenti 4.0
03.dic 2020 Io Lavoro. Giovani e docenti 4.003.dic 2020 Io Lavoro. Giovani e docenti 4.0
03.dic 2020 Io Lavoro. Giovani e docenti 4.0Giovanni Campagnoli
 
11 e 2 dic. 2020. La rinascita dei borghi e delle comunità locali.
11 e 2 dic. 2020. La rinascita dei borghi e delle comunità locali.11 e 2 dic. 2020. La rinascita dei borghi e delle comunità locali.
11 e 2 dic. 2020. La rinascita dei borghi e delle comunità locali.Giovanni Campagnoli
 
29.01.2020 - La rigenerazione come impresa artistica e culturale
29.01.2020 - La rigenerazione come impresa artistica e culturale29.01.2020 - La rigenerazione come impresa artistica e culturale
29.01.2020 - La rigenerazione come impresa artistica e culturaleGiovanni Campagnoli
 
22.03.2019, Prato: Il riuso urbano nell'Economia Circolare
22.03.2019, Prato: Il riuso urbano nell'Economia Circolare22.03.2019, Prato: Il riuso urbano nell'Economia Circolare
22.03.2019, Prato: Il riuso urbano nell'Economia CircolareGiovanni Campagnoli
 
Modena, 5 febbraio 2019 - Inside Live e Management: Settore profit e no profi...
Modena, 5 febbraio 2019 - Inside Live e Management: Settore profit e no profi...Modena, 5 febbraio 2019 - Inside Live e Management: Settore profit e no profi...
Modena, 5 febbraio 2019 - Inside Live e Management: Settore profit e no profi...Giovanni Campagnoli
 
27.09.2019 Bologna Buone pratiche per il riuso e la valorizzazione del patri...
27.09.2019 Bologna  Buone pratiche per il riuso e la valorizzazione del patri...27.09.2019 Bologna  Buone pratiche per il riuso e la valorizzazione del patri...
27.09.2019 Bologna Buone pratiche per il riuso e la valorizzazione del patri...Giovanni Campagnoli
 
23 maggio 2019 - Le politiche e le questioni giovanili on line
23 maggio 2019 - Le politiche e le questioni giovanili on line23 maggio 2019 - Le politiche e le questioni giovanili on line
23 maggio 2019 - Le politiche e le questioni giovanili on lineGiovanni Campagnoli
 
9 marzo 2018, Cosenza Riusiamo l'italia
9 marzo 2018, Cosenza Riusiamo l'italia9 marzo 2018, Cosenza Riusiamo l'italia
9 marzo 2018, Cosenza Riusiamo l'italiaGiovanni Campagnoli
 
Salone libro 10 e 11 maggio 2018. Impresa culturale e rigenerazione urbana
Salone libro 10 e 11 maggio 2018. Impresa culturale e rigenerazione urbana Salone libro 10 e 11 maggio 2018. Impresa culturale e rigenerazione urbana
Salone libro 10 e 11 maggio 2018. Impresa culturale e rigenerazione urbana Giovanni Campagnoli
 
12.05.2017 Esperienze di cohousing
12.05.2017 Esperienze di cohousing12.05.2017 Esperienze di cohousing
12.05.2017 Esperienze di cohousingGiovanni Campagnoli
 
2017 I nuovi spazi culturali giovanili trentini
2017  I nuovi spazi culturali giovanili trentini2017  I nuovi spazi culturali giovanili trentini
2017 I nuovi spazi culturali giovanili trentiniGiovanni Campagnoli
 
11 luglio 2017 Giovani ed innovazione sociale
11 luglio 2017 Giovani ed innovazione sociale11 luglio 2017 Giovani ed innovazione sociale
11 luglio 2017 Giovani ed innovazione socialeGiovanni Campagnoli
 
25.19.2017 2giovani e politiche giovanili: perché riparlarne?" - Citta metrop...
25.19.2017 2giovani e politiche giovanili: perché riparlarne?" - Citta metrop...25.19.2017 2giovani e politiche giovanili: perché riparlarne?" - Citta metrop...
25.19.2017 2giovani e politiche giovanili: perché riparlarne?" - Citta metrop...Giovanni Campagnoli
 
Giovani, fiducia, lavoro, estero
Giovani, fiducia, lavoro, esteroGiovani, fiducia, lavoro, estero
Giovani, fiducia, lavoro, esteroGiovanni Campagnoli
 
Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)
Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)
Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)Giovanni Campagnoli
 
(2012), Linee guida europee in materia di gioventù, Trento
(2012), Linee guida europee in materia di gioventù, Trento(2012), Linee guida europee in materia di gioventù, Trento
(2012), Linee guida europee in materia di gioventù, TrentoGiovanni Campagnoli
 
(2010), L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Ita...
(2010), L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Ita...(2010), L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Ita...
(2010), L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Ita...Giovanni Campagnoli
 

More from Giovanni Campagnoli (20)

18.11.2021 Cosa succede in città, un aggiornamento sulle politiche giovanili,...
18.11.2021 Cosa succede in città, un aggiornamento sulle politiche giovanili,...18.11.2021 Cosa succede in città, un aggiornamento sulle politiche giovanili,...
18.11.2021 Cosa succede in città, un aggiornamento sulle politiche giovanili,...
 
2022, Giovani e spazi urbani
2022, Giovani e spazi urbani2022, Giovani e spazi urbani
2022, Giovani e spazi urbani
 
03.dic 2020 Io Lavoro. Giovani e docenti 4.0
03.dic 2020 Io Lavoro. Giovani e docenti 4.003.dic 2020 Io Lavoro. Giovani e docenti 4.0
03.dic 2020 Io Lavoro. Giovani e docenti 4.0
 
11 e 2 dic. 2020. La rinascita dei borghi e delle comunità locali.
11 e 2 dic. 2020. La rinascita dei borghi e delle comunità locali.11 e 2 dic. 2020. La rinascita dei borghi e delle comunità locali.
11 e 2 dic. 2020. La rinascita dei borghi e delle comunità locali.
 
29.01.2020 - La rigenerazione come impresa artistica e culturale
29.01.2020 - La rigenerazione come impresa artistica e culturale29.01.2020 - La rigenerazione come impresa artistica e culturale
29.01.2020 - La rigenerazione come impresa artistica e culturale
 
22.03.2019, Prato: Il riuso urbano nell'Economia Circolare
22.03.2019, Prato: Il riuso urbano nell'Economia Circolare22.03.2019, Prato: Il riuso urbano nell'Economia Circolare
22.03.2019, Prato: Il riuso urbano nell'Economia Circolare
 
Modena, 5 febbraio 2019 - Inside Live e Management: Settore profit e no profi...
Modena, 5 febbraio 2019 - Inside Live e Management: Settore profit e no profi...Modena, 5 febbraio 2019 - Inside Live e Management: Settore profit e no profi...
Modena, 5 febbraio 2019 - Inside Live e Management: Settore profit e no profi...
 
27.09.2019 Bologna Buone pratiche per il riuso e la valorizzazione del patri...
27.09.2019 Bologna  Buone pratiche per il riuso e la valorizzazione del patri...27.09.2019 Bologna  Buone pratiche per il riuso e la valorizzazione del patri...
27.09.2019 Bologna Buone pratiche per il riuso e la valorizzazione del patri...
 
23 maggio 2019 - Le politiche e le questioni giovanili on line
23 maggio 2019 - Le politiche e le questioni giovanili on line23 maggio 2019 - Le politiche e le questioni giovanili on line
23 maggio 2019 - Le politiche e le questioni giovanili on line
 
9 marzo 2018, Cosenza Riusiamo l'italia
9 marzo 2018, Cosenza Riusiamo l'italia9 marzo 2018, Cosenza Riusiamo l'italia
9 marzo 2018, Cosenza Riusiamo l'italia
 
Salone libro 10 e 11 maggio 2018. Impresa culturale e rigenerazione urbana
Salone libro 10 e 11 maggio 2018. Impresa culturale e rigenerazione urbana Salone libro 10 e 11 maggio 2018. Impresa culturale e rigenerazione urbana
Salone libro 10 e 11 maggio 2018. Impresa culturale e rigenerazione urbana
 
03.02.2018 Energia alle idee
03.02.2018 Energia alle idee03.02.2018 Energia alle idee
03.02.2018 Energia alle idee
 
12.05.2017 Esperienze di cohousing
12.05.2017 Esperienze di cohousing12.05.2017 Esperienze di cohousing
12.05.2017 Esperienze di cohousing
 
2017 I nuovi spazi culturali giovanili trentini
2017  I nuovi spazi culturali giovanili trentini2017  I nuovi spazi culturali giovanili trentini
2017 I nuovi spazi culturali giovanili trentini
 
11 luglio 2017 Giovani ed innovazione sociale
11 luglio 2017 Giovani ed innovazione sociale11 luglio 2017 Giovani ed innovazione sociale
11 luglio 2017 Giovani ed innovazione sociale
 
25.19.2017 2giovani e politiche giovanili: perché riparlarne?" - Citta metrop...
25.19.2017 2giovani e politiche giovanili: perché riparlarne?" - Citta metrop...25.19.2017 2giovani e politiche giovanili: perché riparlarne?" - Citta metrop...
25.19.2017 2giovani e politiche giovanili: perché riparlarne?" - Citta metrop...
 
Giovani, fiducia, lavoro, estero
Giovani, fiducia, lavoro, esteroGiovani, fiducia, lavoro, estero
Giovani, fiducia, lavoro, estero
 
Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)
Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)
Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)
 
(2012), Linee guida europee in materia di gioventù, Trento
(2012), Linee guida europee in materia di gioventù, Trento(2012), Linee guida europee in materia di gioventù, Trento
(2012), Linee guida europee in materia di gioventù, Trento
 
(2010), L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Ita...
(2010), L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Ita...(2010), L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Ita...
(2010), L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Ita...
 

Recently uploaded

Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxLorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxlorenzodemidio01
 
Confronto tra Sparta e Atene classiche.ppt
Confronto tra Sparta e Atene classiche.pptConfronto tra Sparta e Atene classiche.ppt
Confronto tra Sparta e Atene classiche.pptcarlottagalassi
 
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxLorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxlorenzodemidio01
 
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxLorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxlorenzodemidio01
 
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceoQuadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceoyanmeng831
 
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione CivicaPresentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione CivicaSalvatore Cianciabella
 
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxLorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxlorenzodemidio01
 

Recently uploaded (7)

Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxLorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
 
Confronto tra Sparta e Atene classiche.ppt
Confronto tra Sparta e Atene classiche.pptConfronto tra Sparta e Atene classiche.ppt
Confronto tra Sparta e Atene classiche.ppt
 
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxLorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
 
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxLorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
 
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceoQuadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
 
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione CivicaPresentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
 
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxLorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
 

giovanni campagnoli (2007) Adolescenti, giovani, adulti in relazione, Polisportive Giovanili Salesiane, Alassio

  • 1. Alassio,5maggio’07 Incontro nazionale responsabili educativi PGS
  • 2. ADOLESCENTI, GIOVANI ED ADULTI IN RELAZIONEdi Giovanni Campagnoli
  • 3. INDICE - giovani ed adulti: qualche dato; - il contesto educativo oggi; - l’adulto oggi; - la famiglia di oggi; - la relazione educativa; - come costruire relazioni educative
  • 4. GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 1/7 9 LUGLIO 2006: MILIONI DI GIOVANI SI RIVERSANO NELLE PIAZZE D’ITALIA PER FESTEGGIARE IL MONDIALE Non tutti ricordano che, dopo, ben 2,2 milioni di loro sono tornati a dormire nella casa dei loro genitori… % dei maschi tra i 25 e i trent'anni che vive con i genitori In Italia, il 70% Francesi e Tedeschi 20% 10Inglesi % 35% F e D 15% UK Per il 70% dei ventenni italiani, la “paghetta” è la principale fonte di reddito
  • 5. GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 2/7
  • 6. GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 3/7
  • 7. GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 4/7
  • 8. GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 5/7
  • 9. GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 6/7 Due “buone domande”: 1. Come è possibile far in modo che l’impegno, la dedizione, la passione, l’assunzione del rischio, l’amore per il proprio lavoro degli adulti diventino una pedagogia educativa? 2. Per i giovani, un’esperienza di partecipazione attiva è un “qualcosa di dovuto”, un opzional, un oggetto su un menù, una perdita di tempo (ad es. rispetto al proprio futuro), o un luogo di autorealizzazione che parte da un “dono”? Chi, come e quando si “valuta”?
  • 10. GIOVANI ed ADULTI: QUALCHE DATO – 7/7 Quale l’unica funzione che l’adulto in generale (es. perché genitore, operatore, animatore, docente, allenatore, ecc.) non può delegare? Quella educativa! Perché: · nessuno può rinunciare al proprio ruolo di padre, madre, ecc · è un figlio/a che fa nascere un padre (o madre) e non viceversa, è un gruppo che fa nascere un animatore, è una squadra che fa nascere un allenatore, ecc… Nella realtà si registrano tentativi di delegare compiti educativi ad altri (mamme, nonni/e, educatori, istituti religiosi, tutor, ecc)
  • 11. IL CONTESTO EDUCATIVO DI OGGI – 1/5 Oggi, per la prima volta dal Dopoguerra, non vale più il paradigma dello “sviluppo senza fine” dove sembrava che tutto potesse crescere all’infinito, a partire dal benessere personale. Si è reduci dall’euforia della new economy, ultimo sogno collettivo dove la prospettiva di maggiori guadagni per tutti sembrava ancora possibile.
  • 12. IL CONTESTO EDUCATIVO DI OGGI – 2/5 Il futuro non è più una “rassicurante promessa” di miglioramento delle condizioni per tutti, ma assume i toni di incertezza e di minaccia (ad. es. le nuove paure dei genitori per i figli), con una complessiva carenza di prospettive del contesto politico sociale generale. Ciò provoca una maggior “insicurezza e ansia sociale”, oggi percepibile un po’ ovunque.
  • 13. IL CONTESTO EDUCATIVO DI OGGI – 3/5 Ciò genera una “sindrome dell’incertezza” che origina negli adulti e nelle famiglie: • una ricerca di assicurazione per sé e per i propri familiari, che avviene sempre di più quasi esclusivamente sulle proprie forze, contando sulle capacità di adattamento alle mutevoli esigenze; • l’uso di strumenti di tutela familiare che sono: - investimenti privati finalizzati ad accrescere l’occupabilità dei figli (soprattutto per formazione e nuove tecnologie); - il sostegno ad iniziative di auto-imprenditorialità.
  • 14. IL CONTESTO EDUCATIVO DI OGGI – 4/5 Da questa “sindrome” nasce una “ideologia dell’incertezza” secondo cui: 1. le persone darebbero il meglio nella competizione e nell’agonismo sociale; 2. i nuovi paradigmi su cui si è misurati sono il rispetto delle procedure ed il raggiungimento degli obiettivi entro un determinato tempo. In realtà ciò produce: un individualismo esasperato; una intelligenza senza voglia e una serie di “passioni tristi”.
  • 15. IL CONTESTO EDUCATIVO DI OGGI – 5/5 La società nel rapporto giovani/adulti: • è “adultocentrica”; • non riconosce più il patto fordista tra generazioni ma non sa stipularne uno nuovo; • ritarda sempre più i momenti di ingresso dei giovani nella vita adulta e quelli del prendersi carico delle prime responsabilità (casa, lavoro, investimenti, figli); • ha abdicato al ruolo educativo o lo fa preoccupandosi dei giovani più in vista di ciò che potranno divenire in futuro, che non rispetto a ciò che già oggi sono; • guarda ai giovani solo come soggetti vulnerabili e non come risorsa in quanto sensori privilegiati rispetto ai problemi dei vari contesti sociali ed anche possibili “indicatori” di soluzione degli stessi.
  • 16. L’adulto oggi – 1/3 Oggi la generazione a disagio non è quella giovanile (come nei decenni passati), ma la crisi riguarda gli adulti (in particolare il padre, che non è più quello di una volta). Questo principalmente perché: • la storia (personale) non è più “maestra di vita”; • il “principio dell’autorità” fondato su una “anteriorità” (cioè: “fai così perché lo dico io e basta”) non funziona più: così con i figli non si impone nulla, al massimo li si persuade; • “crisi dell’autorità” (e quindi del padre) significa anche fine della relativa funzione contenitiva e rassicurante (a ciò serve l’autorità), che lascia i figli soli di fronte alle loro pulsioni ed all’ansia che ne deriva.
  • 17. L’adulto oggi – 2/3 Di conseguenza: • i genitori cercano di alleviare ai loro figli le dimensioni più difficili da reggere: le emozioni legate alla ”vergogna” ed il “fare fatica”, invece di dare a queste dimensioni un senso (es. educare al disagio); • i genitori sono la copia culturale ed emotiva dei loro figli. In questo contesto, nei giovani vi è una ricerca di nuovi limiti (ed emozioni) per esplorare la propria potenza, per crescere attraverso nuovi “riti di passaggio”, visto che quelli tradizionali (ed i loro significati) sono saltati (ad. es. Esame di maturità, servizio militare). Questi nuovi riti hanno spesso come obiettivo la trasgressione delle leggi.
  • 18. L’adulto oggi – 3/3 La difficoltà dell’adulto a relazionarsi con i figli, ha come conseguenza il fatto che tra loro nascono nuove relazioni più orizzontali (democrazia degli affetti), amicali, collusive e di complicità. Qualche dato su questa difficoltà: · il 73% dei genitori afferma che il mestiere di genitore è molto più difficile che in passato; · il 40% che la famiglia è sempre meno in grado di trasmettere valori positivi quali rispetto della dignità umana, tolleranza, solidarietà; · il 50% che c’è un’oggettiva difficoltà a competere con altri e più attraenti “fori educativi”, quali la tv (che oggi svolge il 70% dell’azione educativa) ed i nuovi strumenti di gioco.
  • 19. La famiglia di oggi – 1/9 Le ricerche di Iard e Censis sulle percezioni di adulti e giovani rispetto alla famiglia dicono che: • è un soggetto che “tiene bene”, gode di stima e fiducia; • gli adolescenti la indicano come un valore importantissimo della loro vita (insieme agli amici, con l’80% delle risposte); • il 60% dei genitori si dichiara “ottimista malgrado tutto” (contro un 21% di pessimisti), in quanto ritiene che la famiglia è comunque in grado di affrontare autonomamente i rischi cui i figli potrebbero andare in contro in futuro.
  • 20. La famiglia di oggi – 2/9 MA QUALCOSA E’ CAMBIATO: si tratta infatti di famiglie che sono percepite sempre più come luoghi di protezione e di affetto, ma meno come luoghi di comunicazione reale, legate alle questioni davvero “importanti”. Qualche esempio: • i figli non comunicano ai genitori come stanno realmente (o questioni importanti per loro, parlandone invece con gli amici) ed i genitori non chiedono loro questo (la domanda è un’altra, cioè “con chi sei stato” e “dove sei stato?” e non “come”); • i genitori non parlano con i figli di questioni loro personali (ad. es. in caso di separazione –una coppia su 3- i figli sono gli ultimi a saperlo, pur percependo un clima familiare tutt’altro che amorevole…), di possibili difficoltà future e non esplicitano le loro ansie e timori (che però i figli percepiscono, creando un indebolimento del ruolo di genitore, vissuto come non in grado di contenere le emozioni proprie e quindi nemmeno dei figli).
  • 21. La famiglia di oggi – 3/9 QUALCOSA E’ CAMBIATO: sul fronte delle paure si registra tutta l’influenza del contesto attuale, amplificata dai media. Così i genitori, invece di temere rispetto ad un fallimento della loro azione educativa, hanno paura per le cose brutte che potrebbero capitare ai loro figli. Le paure Le paure per il futuro dei figli sul fronte economico 1. il timore degli incidenti stradali (43,5%); 2. l’uso di droga (41,1%); 3. la frequentazione di cattive compagnie (32,2%); 4. il timore di malattie (32%); 5. diventare vittime di pedofili (27%). 1. non trovare lavoro (65%), 2. difficoltà economiche della famiglia (o in conseguenza della morte di un genitore), 3. la scarsa offerta scolastica e formativa (12,8%)
  • 22. La famiglia di oggi – 4/9 Nascono così nuovi modelli di famiglia ed i due stili più diffusi sono: 1. iperprotettivo: i genitori si sostituiscono continuamente ai figli considerati fragili, impedendo loro di crescere; i comportamenti degli adulti diventano spesso confusivi e dissonanti; ai figli si attribuisce una “libertà senza responsabilità” (è permesso e concesso di più, ma preteso di meno!) 2. democratico-permissivo: i genitori sono amici dei figli, mancano di autorevolezza, saltano le gerarchie. Vi è quindi una prevalenza di codici materni che paterni, c’è meno severità e più complicità e, come già detto, gli equilibri sono basati sui “non detti”.Consegue che nel rapporto genitori/figli: · i genitori hanno un ruolo sempre meno autoritario (come detto crisi del “principio di autorità”, sicuramente più facile e comodo da applicare); i rapporti genitori/figli sono più orizzontali (una “quasi amicizia”), così in famiglia non si litiga più con i figli (nessuno scontro, nessun confronto); da “Questa casa non è un albergo” a “in questo albergo sei di casa”; · non vi è un reale accompagnamento verso l’autonomia e l’indipendenza dei figli, ma si preferisce “gestirne la dipendenza”.
  • 23. La famiglia di oggi – 5/9 Di fronte a questa situazione le famiglie hanno un doppio atteggiamento: • da una parte denunciano la solitudine in cui si trovano a svolgere la loro funzione educativa; • dall’altra si attrezzano per elaborare una strategia di “costruzione di sicurezze” per i figli, che consistono: nell’avviare un’attività economica (per il 36,4% dei genitori), nell’investire in fondi di investimento, acquistare una casa ed assicurarsi. In ogni caso i genitori tendono a “tenere a sé i figli” molto di più che in anni precedenti e di altri Paesi europei.
  • 24. La famiglia di oggi – 6/9 Scenari Situazione attuale - 2,2 milioni di giovani con indipendenza lavorativa vivono con i genitori (70% per motivi economici, 30% per scelta); - il 70% dei maschi tra i 25 e i trent'anni vive con i genitori (20% in Francia e Germania e 10% in GB); - nel 2003 le nubili ed i celibi tra i 25 e i 34 anni che ancora abitavano nella famiglia di origine erano rispettivamente il 28,3% e il 41,3% (contro il 18,5% e il 33,1% del 1993). Sono passati in dieci anni dal 28,8 % al 34,9%, sorpassando la percentuale dei coetanei che vivono in coppia con figli (scesa dal 41,9% al 27,9%). Nuovi equilibri famigliari e giovani-adulti Il rinvio Ciò significa per i giovani un rinvio ad assumersi responsabilità definitive, alimentando quella che viene definita la “sindrome di Peter Pan”, coniando il termine ad hoc di “giovani adulti”. Ma è sana una società, ed una famiglia, che non si occupa dell’autonomia dei figli? Che si attrezza per gestire la loro dipendenza, piuttosto che favorirne l’autonomia?
  • 25. La famiglia di oggi – 7/9 Tipologie Situazione attuale Torino: 105.889 coppie con figli, ma anche 31.112 madri con figli e 6.203 padri con figli (il 26% delle famiglie, una su quattro, è composta da un solo genitore, dati 2003). Oltre cinque milioni di famiglie, cioè il 23% del totale, non replica il modello tradizionale, quello cioè della coppia sposata con figli. Diminuzione del numero delle coppie con figli (tra il 1993 e il 2003 si è passati dal 48% al 41,9%). Negli ultimi dieci anni le separazioni legali sono aumentate del 56,9% ed i divorzi del 59,4%. Non solo: oggi un matrimonio su tre si conclude con una separazione. Nell’ultimo decennio sono triplicate passando dall’1,3% al 3,8 % del totale delle coppie italiane, arrivando a 500.000 unioni in Italia nel 2005. In Italia, circa tre milioni Rinvio della maternità per donne sempre più istruite ed occupate Famiglie monogenitoriali Nuovi modelli di famiglia Aumento delle separazioni Coppie di fatto Single Nuovo ruolo della donna
  • 26. La famiglia di oggi: i figli – 8/9 I figli oggi tra Mozart e Peter Pan. Oggi ci si trova di fronte a bambini che sono dei “precoci adulti” dal punto di vista dei consumi ed atteggiamenti (“sindrome di Mozart”). Come si è visto, questa precocità però non si traduce anche in autonomia, anzi. I giovani sono dei perenni adolescenti per quel che riguarda l’autonomia e le prime assunzioni di piene responsabilità (“sindrome di Peter Pan”).
  • 27. La famiglia di oggi: i figli – 9/9 Cosa chiedono allora i giovani ai loro genitori ed agli adulti in generale? Essenzialmente di: • essere educati; • essere presenti nella loro vita, sapendoli ascoltare. Significa garantire “spazi” e tempi nella relazione, in cui comunicare in modo autentico, progettando con loro, considerando questo rapporto come il mezzo per poter crescere ed educare. È quindi una richiesta semplice, autentica, ma fondamentale in quanto derivante da loro bisogni, a partire da quello della condivisione di tempo (una ricerca inglese afferma che il tempo che quotidianamente i padri dedicano ai figli è meno di 12 minuti), ma se nella relazione non c’è un minimo di quantità, non c’è neanche qualità!
  • 28. LA RELAZIONE EDUCATIVA Allora quali attenzioni educative? Ecco 8 atteggiamenti “vincenti”: 1. riconoscerli nelle loro competenze (autostima!); 2. essere coerenti tra i valori dichiarati ed i comportamenti agiti (ogni azione e comportamento del genitore è osservato e valutato dai figli); 3. i figli hanno bisogno di incontrare adulti che siano credibili, autentici, testimoni significativi, modelli da imitare, non eroi irraggiungibili; 4. dimostrare capacità di negoziazione (che vuol dire venirsi incontro e dare loro fiducia, credere in loro, costruire una relazione significativa con loro, a partire dalle opportunità educative della “paghetta” e del premio per i voti positivi); 5. dimostrare capacità di controllo nei loro confronti (la cui mancanza è percepita come un’indifferenza); 6. usare linguaggi differenti, interessandosi ai loro interessi (amate ciò che amano i giovani, affinché loro vi amino, Don Bosco); 7. cercare di intercettare anche le “domande mute” dei figli; 8. il mestiere del genitore è quello più difficile ed è quindi possibile farsi aiutare, anche costruendo alleanze con le altre agenzie educative della famiglia, in modo che l’azione educativa sia più efficace.
  • 29. COME COSTRUIRE RELAZIONI EDUCATIVE - 1/9 Nel lavoro con i giovani non è detto che tutte le proposte debbano venire dal loro! Gli adulti (gli operatori), i docenti, hanno il dovere di fare proposte, anche forti! Si tratta di percorsi che più difficilmen-te vengono proposti dai giovani, ma non per questo bisogna rinunciare a proporli! Se no vi è il rischio di giovanilismi facili “solo quello che vogliono i giovani”…). Se aggiungiamo poi l’attuale “crisi dei ruoli di autorità” ed il fatto che i media sono responsabili del 70% della trasmissione dei valori ai giovani, si rischia la “fine di proposte educative forti”. Che invece piacciono ai giovani! Locri, 19 ottobre 2005
  • 30. COME COSTRUIRE RELAZIONI EDUCATIVE - 2/9 Un’esperienza con un gruppo di adolescenti è: • un lungo percorso di progettualità (un “long life learning project”) che coinvolge sistemi, valori e tempi; • un pro jecus, cioè un qualcosa che va al di là del presente, che ha degli obiettivi di più lungo periodo (scelto oggi, ma i risultati saranno da oggi in poi), da condividere; • un ponte che deve reggere all’incertezza dell’oggi e far vedere uno scenario futuro, più bello e vantaggioso (da tutti i punti di vista) per i soggetti in causa; • l’attualizzazione e l’interiorizzazione di alcuni comportamenti e valori.
  • 31. COME COSTRUIRE RELAZIONI EDUCATIVE – 3/9 Si ricordi che con questi adolescenti e giovani: - si insegna più con l’esempio che con le parole (hanno + bisogno di testimoni e modelli significativi, che di eroi…); - è il tempo la moneta da usare per investire nella relazione - si tratta di un percorso, in cui sono presenti codici materni e paterni, aspetti razionali ed emotivi. E proprio questi ultimi sono potenti per bloccare o accettare scelte ed sfide, per farsi coinvolgere o meno.
  • 32. Partecipazione giovanile oggi - 4/9 Oggi partecipazione non è più sinonimo di: Rappresentanza: crisi delle forme tradizionali e poco spazio ai giovani all’interno di queste forme Appartenenza: oggi più di tipo user (e, forse, massmediatiche, es. Nottibianche e Torino 2006) Militanza: oggi più vicino al protagonismo dei giovani, a forme di espressione giovanile Progetti con questi adolescenti Bisogna trovare nuove forme e parole per la partecipazione giovanile!
  • 33. Partecipazione è relazione 5/9: 1. riconoscere i giovani nelle loro competenze, infondendo coraggio e fiducia; 2. la relazione deve essere il mezzo per crescere e progettare, “credendoci”; 3. introdurre le categorie della “contrattualità” e della “reciprocità” con un “adulto colorato”, credibile, autorevole agli occhi dei giovani (come già detto,il “facilitatore”).
  • 34. Partecipazione è relazione: - 6/9 Partecipazione è “conoscere altre persone”, motivazione tra le principali dei giovani per prendere parte a questi percorsi…). Si tratta di una costruzione di legami sia tra giovani stessi, che con le istituzioni (il mondo adulto). Quindi per sviluppare partecipazione attiva alla vita della città è necessario: •promuovere interventi che siano catalizzatori di processi di partecipazione giovanile, partendo anche dagli interessi dei giovani, proprio grazie ad un soggetto “facilitatore”; •garantire spazi per ritrovarsi e scambiarsi idee, dove il “clima” sia buono e con una dimensione di svago e di piacere, in modo che emergano potenzialità, idee e risorse di chi vi partecipa; •occorrono “spazi” in cui rielaborare vissuti e sperimentare emozioni, luoghi in cui vi sia comunicazione e ascolto, in cui si costruiscano con i giovani orizzonti culturali e prospettive diverse rispetto a quelle che penetrano quotidianamente dai media (luoghi invece di “non luoghi”); •sviluppare un più alto grado di relazionalità, di intensità dei legami, di livello di fiducia nella comunità (capitale sociale).
  • 35. COME COSTRUIRE RELAZIONI EDUCATIVE – 7/9 Un’esperienza è un lungo percorso che : 1. genera fiducia tra le parti coinvolte e resiliance (sviluppo di capacità di far fronte a difficoltà, anche perché spesso si parte da quelle…) 2. coinvolge più soggetti; 3. coinvolge più oggetti; 4. prevede un “benessere” necessario e funzionale al risultato ed una contrattualità di tipo “win/win”; 5. richiede tempo e non facili scorciatoie, necessita di riflessioni, ripensamenti, rielaborazioni; 6. è intriso di emozioni potenti, paure, angosce, dipendenze reciproche, possibilità di ”fuga” e di scontro, spesso anche pieno di stereotipi, “non detti” e “scontati”;
  • 36. COME COSTRUIRE RELAZIONI EDUCATIVE -8/9 Le emozioni legate possono: 1. essere vissute come imbarazzanti o qualcosa di cui vergognarsi (magari perché rivela verità scomode e/o debolezze che è meglio rimuovere o non svelare); 2. originare equivoci, incomprensioni, “non detti”. Oppure: • essere esplicitate, in un clima relazionale positivo, ricordando che ogni “sentito” è legittimo (e non ne esistono di giusti e sbagliati); • essere considerate una “opportunità educativa”, imparando a “seguire l’intuito”, fidandosi di più di ciò che si sente, migliorando sempre di più le capacità di ascolto interiore. All’interno delle relazioni bisogna essere onesti e sinceri e trattare anche queste parti. Anche perché, se non lo si fa, prima o poi riemergono. E con tutta la loro potenza (e violenza) di anni di carica di energia accumulata.
  • 37. COME COSTRUIRE RELAZIONI EDUCATIVE -9/9 Un adulto (educatore e/o genitore) rispetto a questi temi può già conoscerli, o non conoscerli o non sapere di non conoscerli. Spesso, in buona fede, gli adulti di oggi si trovano in quest’ultima situazione. Ma il lavoro educativo significa: 1. aiutare e sostenere a scegliere gli adolescenti, valorizzandone reali potenzialità ed aiutandoli contemporaneamente nella scoperta e nell’accettazione dei limiti; 2. non improvvisare, ma cominciare dall’infanzia quando si stabiliscono le prime regole e si assegnano i primi compiti; 3. costruire maggior autorevolezza, funzionale al contenimento delle ansie degli adolescenti, garantendo una funzione normativa e generando senso di sicurezza e protezione; 4. un “equilibrio dinamico nelle relazioni”, grazie a legami solidi, caldi, sicuri, accoglienti, in modo che i figli possano contare su una reciprocità in grado di reggere e contenere qualsiasi problema, vicissitudini ed emozioni; 5. considerare un rapporto educativo come un dialogo che dura una vita lungo il quale gli adulti non hanno principi generali da esporre, quanto la realizzazione di un itinerario, condividendo la quotidianità con gli adolescenti.