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Corretto e completato il giorno 10 gennaio 2024
SCUOLE ITALIANE
“Il nostro sistema didattico di norma mira a educare la gente ad avere conoscenza a guisa di un possesso (…) Le scuole sono le
fabbriche in cui vengono prodotti questi pacchi-conoscenza per tutti (…) dai quali gli studenti pescano un po’ qui, un po’ là (…)
Ognuno è divenuto il proprietario di un insieme di affermazioni fatte da qualcun altro (…) In effetti gli individui del tipo “avere” e
non “essere” mostrano la tendenza a sentirsi turbati da pensieri nuovi (…) Il sistema scolastico non è fatto per favorire la conoscenza
e l’emancipazione dell’individuo, come nessun’altra istituzione sociale del resto.”
(E. Fromm)
“La condizione della scuola italiana è oggi profondamente in crisi. I riformisti ritengono che essa sia in tale stato perchè fornisce un
sapere non solo inadeguato alla società attuale, ma anche statico (...) I descolarizzatori affermano che la crisi della scuola è
rappresentata dal fatto che essa ha del tutto esaurito la funzione storica assegnatale dalla società tradizionale. Oggi è la stessa società
che, attraverso una miriade di agenzie educative, è diventata una comunità educante.”
(P. Boccia, Concorso DSGA. Manuale completo per tutte le prove 2018)
"I ragazzi italiani che arrivano alla Maturità sono sotto la media OCSE secondo i test Programme for International Student
Assessment (...) Gli adulti hanno trasformato la scuola in uno stipendificio senza valutazione del merito, degli insegnanti prima e
degli studenti dopo. Metterlo, il merito, nel nome del Ministero serve a nulla: va messo nel contratto (...) Gli studenti alle elementari
vanno meglio (...) ma la distanza tra il Nord e il Sud dell'Italia si produce già alle elementari e in 15 anni è triplicata (...) E spesso al
Nord gli insegnanti sono del Sud. Non è una questione genetica, ma una degenerazione disoccupazionale (... ) Tanti cercano solo di
sistemarsi e avere il posto fisso (...) I ragazzi nella media vengono culturalmente impoveriti da questa scuola" (Davide Giacalone,
giornalista di La Ragione)
REGOLAMENTO SCOLASTICO E SALUTE E STRUMENTI PER INTERVENIRE SUI DEFICIT INTELLETTIVI: se lo ritenete
utile per altri motivi o se potete procurarvelo a prezzo molto basso, leggete i paragrafi 2.3, 2.4, 2.5 della prima parte e 3.6.24 e 2.12
della seconda parte di Concorso DSGA. Manuale per tutte le prove 2018 (P. Boccia). Informatevi in particolare sulle leggi sui
disabili, sugli individui con problemi di apprendimento (DSA) o con BES, sulle vaccinazioni obbligatorie per i bambini e sulle scuole
domiciliari. Potete trovare diverse informazioni su i piani individualizzati per individui con disabilità, BES e DSA online o ad
esempio nel manuale per la prova scritta per i concorsi per DSGA più recenti; www.orizzontescuola.it. A volte online si trova
scontata almeno un'edizione di Pedagogia speciale, testo base del corso universitario omonimo. Leggete i capitoli 7-10 di
Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi). Può essere utile il paragrafo 5.5 di Il colloquio
nell'assistenza sociale (Allegri-Palmieri-Zucca) su chi ha figli disabili. Rimando a riviste specializzate su disturbi
dell'apprendimento, www.anastasis.it e www.airpa.it e alla rivista Terra Nuova. Informatevi sulle scuole alternative con didattica
innovativa per bambini soprattutto e su ipertesti e altri mezzi offerti dalla tecnologia per agevolare chi ha deficit di tipo intellettivo di
forma lieve, media o grave. Segnalo i libri-gioco di Maffai come ad esempio Destinazione Bellatrix, che insegna la matematica, i
progetti Scratch, serious games come Lego Serious Play e www.ludi-network.eu/products. I disabili in futuro potranno contare su
migliori dispositivi AT (tecnologia assistiva) per muoversi, ecc. grazie a progetti come SPE-3D-APP sulle sedie a rotelle.
Il manuale citato di Celi elenca anche strumenti per chi ha problemi di apprendimento: ipertesti; ipermedia; software didattici per
DSA; a scuola tutoring e apprendimento collaborativo anche collegando tra loro i computer tramite Sistemi Autore; Superquaderno
(molto utile per cominciare); trattamenti subless/lessicali/balance/neuropsicologici; piattaforme web ePRO e Ridinet (quest'ultima
con sessioni quotidiane di 15 minuti, feedbeck informativo e grafico delle prestazioni), reading trainer informatico; programmi
informatici con apprendimento senza errori e con punteggio-feedbeck, analisi del compito con curricula e molti sotto obiettivi e aiuti
grafici per l'apprendimento di calcoli o lettura o anche dell'uso del denaro, cioè della cosidetta matematica funzionale; giochi con
lettere e sillabe come tombola, memory e domino; software Lettura di base 1 e 2, Fondiamo le letterine e Memoria di base;
cartoncini con lettere; scheda di osservazione sistematica con lettere e sillabe. Per le malattie gravi ci sono la strategia SODA, il
software Mind reading e, di uso più controverso, la comunicazione facilitata con macchina da scrivere elettrica e con un educatore a
sostenere il polso. In Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock's) si cita il tutoraggio con PC per bambini con ritardo nel linguaggio
causato da problemi nell'elaborazione degli stimoli uditivi.
In questo settore le innovazioni sono continue e dovete aggiornare queste informazioni, se siete interessati.
CONOSCENZE PSICOLOGICHE E NEUROLOGICHE DI BASE PER OPPORSI AI PREGIUDIZI PIÙ DIFFUSI
SULL'INTELLIGENZA DEI PIÙ GIOVANI E SULL'EDUCAZIONE FAMILIARE E SCOLASTICA: L’autostima nei bambini (F.
Frascarolo-Moutinot); i paragrafi con le linee di intervento deicapitoli 7-10 e 19 e 23 di Psicopatologia dello sviluppo. Storie di
bambini e psicoterapia (F. Celi); (Il magico potere del riordino di M. Kondo); Creatività e intelligenza, Eugene Blauler nel secondo
capitolo (e Creatività e arte nel primo capitolo) di Creatività (E. Balconi e M. Erba); Piccola guida per persone intelligenti che non
sanno di esserlo della neurobiologa specializzata in Neuroscienze B. Milletre; i capitoli e brani sparsi dedicati alla conoscenza, ai
metodi e ai programmi stabiliti per le scuole e agli studenti in Avere o essere (E. Fromm); Imparare a leggere (B. Bettelheim e K.
Zelan); Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell'intelligenza e Educare e comprendere. Stereotipi infantili e apprendimento
scolastico (H. Gardner); Come un romanzo (D. Pennac); le pagine sui bambini cosiddetti prodigio, su quelli ipercritici, quelli
esuberanti e quelli troppo timorosi, sulle conseguenze di studiare a scuola anziché privatamente e su ragioni ed effetti della violenza
di familiari e insegnanti sui bambini in L’istituzione oratoria (M. F. Quintiliano); le pagine sull’approccio giusto ai bambini molto
timorosi nell’opera di L. A. Seneca; le pagine sui bambini dotati di una eccessiva immaginazione e sensibilità, indifesi contro il senso
di colpa e perciò timorosi delle novità e particolarmente bisognosi di routine, sugli introversi e sulla particolare profondità e
pericolosità del dolore dei giovani in Zibaldone (G. Leopardi); il capitolo Il bambino dotato in Lo sviluppo della personalità (C. G.
Jung); le pagine sugli introversi in Descrizione generale dei tipi e Il problema dei tipi nella conoscenza degli uomini in Tipi
psicologici (idem); le pagine sulle figlie con le reazioni più deboli ai soprusi della madre e quelle sulle donne che vestono male,
hanno poca manualità e vivono in modo confuso la prima metà della vita in Complesso materno in Gli aspetti psicologici
dell’archetipo della madre (capitolo di Archetipi e inconscio collettivo) e in Lo sviluppo della personalità (idem); le pagine sui
percorsi più positivi durante l’età adulta delle donne in cui predomina il cosiddetto “Animus” in Anima e Animus in Due testi di
psicologia analitica (idem); altre pagine dell’opera di Jung sugli effetti sulla personalità di Animus, Anima e Ombra e infine altre
ancora con esempi di psicoterapia sui bambini (sfogliate gli indici di tutti i suoi libri e isolate quelli che nel titolo contengono questi
termini o fanno pensare a questi temi).
Non c'è commento a questo gruppo di letture che possa riassumerne i concetti principali senza ripetere quanto ho già scritto in altri
punti del documento, perciò qui vorrei solo far riflettere su come a scuola non viene mai inquadrata l’aggressività crudele con cui
psicologi e psichiatri e, grazie soprattutto alla loro connivenza, moltissime persone in ogni ambiente trattano bambine e ragazze che
appaiano loro incapaci di gestire la propria emotività e si finge di ignorare le nozioni particolareggiate al riguardo dovute
all’esperienza e allo studio della storia e dei miti e divulgate da libri specializzati e onesti. Viene da chiedersi, di fronte
all’accanimento della maggioranza degli insegnanti stessi sulle studentesse emotive (spesso peraltro tali soprattutto perché vittime
di gravi abusi da parte dei familiari e dei compagni di classe, oltre che del’età), perché essi non riportano mai notizie che possano
far comprendere la portata di un disprezzo tanto generale in ogni società, come per esempio quando a proposito dell’Inquisizione
medievale non dicono che venivano bruciate come streghe anche le bambine. In scuole di ogni livello comunque si vedono professori
poco competenti in psicologia e negli aspetti dell’istruzione umanistica meno formali e superficiali e inoltre instabili e aggressivi:
nel giudicare i ragazzi maestri e professori sono in genere indifferenti rispetto alle loro condizioni di vita e reali possibilità e
agiscono in contraddizione con i messaggi dei testi e dei programmi e con ciò che di più essenziale si richiede a un educatore
(leggete in proposito almeno Lo sviluppo della personalità di Jung). Spesso gli insegnanti sono molto ignoranti dei classici della
letteratura e del meglio della saggistica e questo sembra valere in particolare per gli insegnanti d'Italiano (a volte sembrano
addirittura vantarsene, adducendo come alibi prima gli studi liceali e universitari e poi i concorsi, che di fatto non li obbligano a
leggere altro che una serie di aridi manuali). Ci sono anche casi di professori che contattano la psichiatria a proposito dei loro
studenti (rischiando quindi di rovinare loro la vita intera) senza sapere assolutamente nulla di dove, come e con chi passano le loro
giornate, oppure, pur conoscendone in parte i problemi oggettivi, non considerandoli e facendosi guidare da antipatia personale,
magari provocata proprio dalla reazione istintiva nell'alunno alla frustrazione dell’esigenza di ricevere dai suoi insegnanti
informazioni essenziali sugli aspetti quotidiani del vivere e una vera cultura (al posto delle quattro nozioni vuote che gli vengono
ripetute a scuola, che non servono a chi da sempre subisce l'incuria o i maltrattamenti dei familiari) oppure suscitata da
quell’emotività eccessiva che è lo stato normale di chiunque da giovane viva da diverso tempo una situazione di estremo disagio. E
non ho mai conosciuto un insegnante che tenesse conto del fatto che un ragazzo non è un adulto che può aver superato quelle
difficoltà nel rapporto con l’autorità tipiche della maggior parte dei ragazzi e che sono particolarmente difficili da dominare e
accentuate in quelli tra loro che sono stati maltrattati dai familiari. Avverto che quanto ho scritto su maestri e professori bulli non è
un fatto discutibile e che insegnanti nevrotici, ignoranti e aggressivi sono quasi la norma a ogni livello dell'istruzione scolastica,
anche a quello universitario: si concedono moltissime libertà, indifferenti ai regolamenti scolastici e a volte alle minime norme di
buona e sana condotta, tanto non vengono in genere denunciati e, quando lo sono, al massimo vengono semplicemente trasferiti in
una nuova istituzione scolastica (magari perfino in una scuola o università più vicina alla loro abitazione). Il fatto è che i bulli a
scuola sono attratti dalla cattedra: l'insegnamento della materia italiano alle scuole superiori non comporta di fatto alcun vero
impegno e nemmeno criteri obiettivi e ben delimitati per i voti, al contrario di ciò che implica l'insegnare ad esempio matematica, e
perciò è naturale che questo insegnamento sia amato dalle persone più pigre e più aggressive tra coloro che decidono di insegnare.
In fondo ci devono essere delle ragioni se letteratura, cinema d'autore e saggi di psicologia anche recenti hanno così spesso messo
sotto accusa il sadismo degli insegnanti (in particolare quelli d'Italiano), se nei gialli spesso è a questa categoria che appartengono
assassini e viziosi, se i porno sadomaso spesso sono ambientati in aule scolastiche e se i telegiornali periodicamente parlano di
insegnanti sempre più nevrotici, mentre i quotidiani fanno stupire gli ingenui con qualche atto di violenza per strada di qualche
insegnante arrestato poi in aula.
RACCONTI E FIABE UTILI PER DISSIPARE DEI PREGIUDIZI DIFFUSI SULL'INTELLIGENZA DI BAMBINI E RAGAZZI:
Tempi difficili (C. Dickens); Matilda (R. Dahl); Pippi Calzelunghe (A. Lindgren); Pollicino e Richetto dal ciuffo di C. Perrault.
Riguardo a Richetto dal ciuffo, il senso della fiaba è più chiaro appena si comprende che non solo per Enrichetto, ma anche per la
sua principessa non c’è stata magia di sorta e non perché l'amore renda Enrichetto cieco ai suoi difetti (il commento finale di
Perrault non tiene conto del fatto che il suo cambiamento è apprezzato da tutti e non solo dal suo innamorato), ma perché non era la
stupidità a bloccarne l'espressione e a ostacolarne la riflessione, tanto che in tutta la fiaba si fa intendere in modo indiretto che lei
non era stupida come era creduta e si credeva lei stessa, il che del resto Richetto esplicitamente afferma fin dal loro primo incontro
con quell’osservazione acuta su chi in generale ha o non ha “spirito”, alla quale rimando; il caso di Pollicino - intelligente quanto
disprezzato capro espiatorio della sua famiglia - non è molto diverso ed è inoltre ricorrente in diverse fiabe che un personaggio
intelligente parli poco o non parli affatto per un lungo periodo e che ciò lo metta in pericolo a causa dell’immagine che altri se ne
fanno (rimando a La sirenetta e a I cigni selvatici, la cui vicenda torna, poco modificata nell’essenziale, in altre fiabe): dovreste
leggere tutto ciò ricordando cosa siano i blocchi emotivi, cosa significhi avere una qualità diversa e non inferiore di intelligenza e
come quasi sempre bambini dotati e inoltre bambini e adulti introversi, affetti da particolari nevrosi o eccentrici (cfr. con Jung),
persone con la caratteristica fisica delineata da Milletre e persone in modalità “essere” (cfr. con Fromm) sono considerati stupidi
dai loro opposti naturali.
INADEGUATEZZA DELLA SCUOLA A PREPARARE ALLA VITA: lettera 49 di Lettere a Lucilio (L. A. Seneca); Senofonte e
Machiavelli in Operette morali (G. Leopardi); il secondo capitolo di La scuola dei dittatori (I. Silone); la seconda metà del capitolo
La lettura in Walden, o la vita nei boschi (H.D. Thoreau); i capitoli sull’istruzione scolastica di Avere o essere (E. Fromm) e Lo
sviluppo della personalità (C. G. Jung); Educare al comprendere. Stereotipi infantili e apprendimento scolastico (H. Gardner); Come
un romanzo (D. Pennac). Da sempre sono stati scritti libri di ogni genere contenenti critiche ai programmi scolastici inutili per i più
giovani, che hanno bisogno prima di tutto di conoscere la natura umana e le leggi della violenza e della stupidità che regolano la vita
sociale (il testo più antico che ho letto in proposito è Satyricon di Petronio, che attacca la scuola nelle prime pagine). Informatevi
anche sul giudizio che in genere si riserva o si riservava alla banalizzazione tradizionale della poesia di Francesco Petrarca e a Dante
Alighieri nelle scuole italiane prerisorgimentali e all'estero (rimando almeno a Il Pentameron di W. S. Landor , al giudizio di Goethe
in Viaggio in Italia e all'introduzione di Guido Bezzola a Rime di Petrarca nell'edizione BUR). Segnalo Scuola e società (J. Dewey) e
il programma di Lipman che, negli anni '70 del '900, riprese alcune delle idee di Dewey, le quali sono da considerare insieme alla
citazione da Bruner nel primo modulo di La dimensione psicologica per ultimi anni del liceo delle scienze umane (per la critica al
metodo sia di Bruner che di Dewey) ma anche insieme al paragrafo 1-2.3 di Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni) sul laboratorio
espressivo closlieu di Arno Stern e imitatori; Il mondo è la prima scuola (Comenio). Leggete per intero il paragrafo 7 del capitolo 4
di Progettare la ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi) oppure pagine online sui molti limiti (del resto intuibili o noti a
tutti per esperienza) di predizione (a livello lavorativo) e di valutazione (obiettiva!) delle prove scolastiche tradizionali e soprattutto
sulle innovazioni utili seguenti tra quelle già sperimentate da qualche tempo almeno in America: scale prodotto e tabelle sul modello
Guildford per assegnare il voto, "portfolio" (show case o di presentazione), prove "semistrutturate" come gli utilissimi saggi brevi su
eventi e situazioni determinati su cui argomentare con specificati criteri di elaborazione (es. 10 righe, 2 esempi concreti, almeno 5
argomentazioni) e stesure di testi diversi dai temi e tra loro (es. un messaggio informativo, una descrizione, una lettera di consigli, un
testo pubblicitario, un saggio a carattere personale, un elaborato con uno stimolo di natura visiva, un riassunto, ecc.), "reattivi di
profitto", prove "oggettive" con risposte prestrutturate e standardizzate nella loro creazione e valutazione, prove "strutturate di classe"
(create dall'insegnante, ma abbastanza simili a quelle oggettive) e soprattutto prove di problem solving applicato a situazioni di vita
corrente a carattere interdisciplinare (prove proposte dal movimento detto della valutazione autentica) e programmi di alternanza
scuola-lavoro (es. PCTO). È auspicabile che le inchieste di INVALSI e IEA possano rilevare un utilizzo sempre crescente di queste
nuove forme di valutazione anche in Italia. Tutte le nuove prove introdotte di recente sarebbero probabilmente davvero utili se si
accettasse di ridurre molto il numero di quelle tradizionali (in particolare temi a casa e in classe e interrogazioni orali) e se inoltre si
accettasse di svecchiare i programmi (andrebbero alleggeriti di tutto ciò che è ripetitivo, lontano dalla vita e inadatto all'indirizzo di
scuola superiore e universitario prescelto) oltre che d'inserire in ogni scuola secondaria di primo e secondo grado corsi indispensabili
per la salute psicofisica e per la vita pratica e lavorativa (informatica, diritto, economia, psicologia e medicina). Se ci si decidesse a
questo, basterebbe a rendere l'istruzione qualcosa di razionale che ogni singolo studente, in anonimato o in consiglio di classe, avesse
la possibilità di denunciare e documentare (con filmati autorizzati, ecc.) un abuso ripetuto da parte degli insegnanti (qualora fossero
molto aggressivi o si discostassero nella valutazione dalla prescrizione – presente nei manuali di Scienze dell'Educazione e della
Formazione – di annotare i quesiti, socializzare con gli studenti i criteri di valutazione e utilizzare per essa testi modello, criteri,
livelli prestabiliti e standard imposti dal Ministero). Invito a leggere i testi di tre vecchie canzoni italiane: Pigro (Ivan Graziani),
Dopo il liceo che potevo far (Edoardo Bennato) e Il niente di Marco Masini, sempre che sia quest'ultima quella sua canzone in cui si
parla di disoccupati avanzi dei licei. Queste canzoni potrebbero accompagnare un utile confronto tra i programmi vuoti delle materie
umanistiche delle scuole medie superiori e dei licei scientifico, classico, linguistico e artistico da un lato e quelli densi di temi di
attualità scottanti e di pagine dedicate allo sviluppo della personalità del liceo delle scienze umane, che pur tra tanti difetti andrebbe
imitato in tutte le scuole superiori di primo e secondo grado.
CLASSICI DELLA LETTERATURA E POCHI TESTI RECENTI UTILI PER COMPRENDERE LE RAGIONI PER CUI GLI
STUDI SCOLASTICI POSSONO RISULTARE MOLTO PERICOLOSI PER LA SALUTE FISICA E PSICOLOGICA E PER LO
SVILUPPO DELLA PERSONALITÀ: Giorni felici in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); i capitoli finali di I
Buddenbrook (T. Mann); Il giovane Holden (Salinger); i capitoli 8 (su Simona), 19 (su Stefano) e 23 (su Silvia) di Psicopatologia
dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi); l'elenco di biases degli insegnanti in Progettare la ricerca empirica in
educazione (Coggi-Riciardi); il capitolo su Carrie di On writing (S. King); pagine online sui peggiori casi di bullismo e su quelli di
stupro nelle scuole italiane negli ultimi trent'anni (reati quasi mai puniti e spesso puniti in modo offensivamente lieve); il cap. 31.19
sugli aspetti legali del bullismo a scuola e sulla criminalità giovanile e il paragrafo sulla sparatoria a scuola del 1999 in Colorado e
del 2005 in Minnesota di Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock's); i capitoli finali sui figli di Ivan di La valle dell’eden (J.
Steinbeck); i capitoli relativi allo studente Kolja, i paragrafi che riguardano la decisione di Alësa di non proseguire gli studi e il
comportamento di comportamento di Ivan a scuola e il paragrafo in cui si afferma esplicitamente che non sono pochi i ragazzi che
perdono la salute – non sempre recuperabile... – per aver voluto affrontare l’impegno di 5 anni di vero studio in I fratelli Karamazov
(F. Dostoevskij) e notizie sul modo di vivere la scuola dell’autore nella sua biografia; i capitoli e i paragrafi sull’istruzione di Paul e
Rob in Dombey e figlio (C. Dickens); il racconto Esame di concorso (da Il bosco degli urogalli di M. Rigoni Stern); Paula (I.
Allende); i capitoli sulla malattia del marito di Eustasia in Ritorno al paese (T. Hardy); il racconto L’età della discrezione in La
donna spezzata (S. de Beauvoir); il racconto Rancore e nuvole (A. Tabucchi). Non sottovalutate le intelligenti critiche alla scuola
contenute nei classici per bambini Matilda di R. Dahl, Pippi Calzelunghe di A. Lindgren e Tempi difficili di C. Dickens. Informatevi
comunque su BES e DSA - categorie in uso nelle scuole da qualche tempo per classificare gli studenti - e chiedetevi come la
maggioranza in genere si serve e si è sempre servita di ogni "etichetta" affibbiata agli altri e cosa possono comportare per lo sviluppo
psicologico e per la salute fisica le sovradiagnosi di un disturbo mentale (sempre più frequenti di quanto non si creda, dato che è
particolarmente difficile giudicare bambini e ragazzi e che, se per qualsiasi giudizio umano esiste la possibilità dell'errore, tanto più
gli sbagli sono possibili quando non c'è interesse a non farli a causa della posizione di debolezza in cui si trovano gli alunni rispetto
agli adulti). Consiglio di consultare Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock’s) per conoscere gli effetti collaterali limitanti o gravi degli
psicofarmaci che vengono spesso impiegati con i bambini e gli adolescenti soprattutto a causa delle pressioni o del bullismo degli
insegnanti e della loro indifferenza al bullismo tra coetanei. Fate delle ricerche online per scoprire se io sono l’unica persona che
desidera la possibilità per bambine e ragazze di scegliere anche scuole pubbliche riservate solo a femmine e studi da privatista a ogni
età. Tenete presente anche che la legge italiana stabilisce che per i minori di 14 anni non sia mai prevista la galera qualunque reato
compiano e che per i ragazzi tra i 14 e i 18 anni la possibilità e il tipo di pena per i reati dipendano totalmente dall'arbitrio del giudice
e che i minori di 21 anni in molti casi possono essere condannati semplicemente al lavoro nelle cooperative ecc. anziché alla galera
(anche per questa informazione potete eventualmente far riferimento anche al citato libro per la prova scritta del concorso DSGA).
Consiglio di evitare le esagerazioni che di recente si trovano nelle riviste dove alcuni lettori vi sfogano l’odio per il voto: non è il
caso di considerare i voti inutili, si dovrebbe però ottenere che non fossero pubblici, che le lezioni fossero filmate da telecamere (la
scuola non è un ambiente privato e i ragazzi devono poter documentare sia gli abusi dei docenti che quelli dei compagni), che nessun
insegnante fosse libero di pretendere o premiare molto risultati che non ha fatto nulla per preparare (la possibilità di fare una buona
ricerca e di contare su una serie di buoni libri non deve dipendere dalla fortuna personale).
SCUOLA E LAVORO (TENENDO CONTO CHE GLI INDIRIZZI INSERITI QUI ANDREBBERO VERIFICATI, PERCHÉ
ALCUNI DI ESSI SONO IL RISULTATO DI RICERCHE ONLINE SVOLTE ANNI FA E perché NON HO MODO DI
AGGIORNARE DI CONTINUO QUESTE INFORMAZIONI): informatevi sul portfolio di presentazione e sullo show case portfolio
(ad esempio al paragrafo 7 del cap. 4 di Progettare la ricerca empirica in educazione di Coggi e Ricciardi). Se lo ritenete utile per
altri motivi o se potete procurarvelo a prezzo molto basso leggete i paragrafi da 1.8 a 1.15, 2.2, 2.3 della prima parte di Concorso
DSGA. Manuale per tutte le prove 2018 (P. Boccia): eccetto che per la parte sul diritto del lavoro, civile, costituzionale e di famiglia,
vi consiglio di non leggere il resto del libro di Boccia o di farlo con senso critico, perché è zeppo di idealismo assurdo e ripetitive
illusioni che nulla hanno a che vedere con la realtà, cioè con la natura della maggioranza degli insegnanti e degli alunni; questo libro
comunque è incompleto, perché spesso non spiega le leggi citate e non sempre indica le sanzioni quando illustra certe leggi recenti e
perciò dà l’impressione che tali leggi siano prese in giro, vuote parole come quelle sulle competenze che le ASL, i genitori e la
didattica dovrebbero avere idealmente, secondo alcuni sociologi… (è il caso per esempio delle leggi art. 99 del R.D. n. 965/1924 e
art. 42 del CCNL/1995 che vincolano gli insegnanti a essere presenti in classe anche cinque minuti prima e dopo l’ingresso degli
alunni e durante gli intervalli e in generale della legislazione che attribuisce loro parte della responsabilità degli atti di bullismo tra
alunni). Vi consiglio tutte le pagine online sui CORSI PROFESSIONALI TRIENNALI per formare ottici, odontotecnici e segretari d’azienda
(corsi brevi e utili, frequentabili dopo le scuole medie e adatti anche alle ragazze e a chi non può contare su una famiglia affezionata
ed economicamente stabile, su energie e salute perfette - tutte condizioni indispensabili per fare l'Università e una scuola di 5 anni,
specie se impegnativa - e su un carattere e un aspetto adatti a evitare di essere oggetto di bullismo e di diffamazione in ambienti
importanti come sono molte scuole superiori e molti dei luoghi di lavoro dei genitori di chi le frequenta): per quanto poi una
segretaria d'azienda sul lavoro debba essere davvero molto energica e di solito di aspetto curato e piacevole, un titolo di studio simile
a volte torna utile anche a distanza d'anni per trovare qualche mansione impiegatizia minore presso piccole aziende o per essere
integrato da corsi brevi attinenti, è comunque migliore di un diploma liceale non seguìto da laurea e, se accompagnato da esperienze
lavorative e/o seguìto da altri corsi professionali triennali di tipo diverso, è forse ormnai probabilmente più utile anche di alcune
lauree. Esistono anche dei corsi alberghieri triennali che rilasciano diplomi utili a trovare qualche mansione lavorativa nel settore e
che possono essere preceduti o seguìti nell'adolescenza da un corso professionale triennale di tutt'altro tipo per consentire maggiori
sbocchi, restando inoltre nel tempo integrabili da due anni di studio che procurano la maturità di scuola alberghiera, sfruttabile anche
per iscriversi eventualmente a un ITS (ne esistono anche per lavori non ipertecnologici) e per partecipare a corsi del Fondo Sociale
Europeo che rilasciano la certificazione informatica ECDL (questo va affrontato solo dopo la lettura dei manuali d'informatica per
principianti e non e inoltre dopo qualche lezione privata da conoscenti): gli studi e le mansioni negli alberghi non implicano sempre
grande abilità nelle lingue straniere o contatto con la cucina e non sono tutte a stretto contatto col pubblico o caratterizzate da un
lavoro di squadra continuo e poco formalizzato (esistono quelli di tipo amministrativo e di gestione dei locali) e in Italia il settore
turistico dà molto lavoro; inoltre grazie ai convitti (magari in montagna) questi corsi sono un'ottima prima soluzione per chi non sta
bene con la famiglia e sente o sa di non potervi fare affidamento, ma può indurla a pagare almeno i primi tre anni di questa scuola e
del convitto, magari contribuendo grazie a lavori estivi part-time non necessariamente a contatto diretto col pubblico (il convitto in
particolare non è spesa da poco, soprattutto nelle località montane, ma in certe situazioni la lontananza dalla famiglia e il contatto
precoce col mondo del lavoro e con la natura sono condizioni quasi indispensabili al benessere presente e futuro). Il futuro non è mai
prevedibile e non è detto che dopo la maggiore età i genitori siano gli unici a poter pagare il proseguimento degli studi o che non si
possa indurli a farlo mediante la legge o pressioni sui loro conoscenti e accenni alla ricaduta sulla loro immagine (questo se si tratta
di studi sensati e non del tipo arte e/o spettacolo ovviamente). Informatevi anche su tutti i lavori per cui è ancora richiesto il diploma
e solo il diploma di una scuola di 5 anni. In particolare informatevi sul titolo di studio necessario per lavorare agli sportelli di poste,
aziende ASL, ospedaliere e simili, pur tenendo presenti gli svantaggi che presentano questi lavori d'ufficio e per di più
statali...Informatevi su come purtroppo venga spesso richiesto dai potenziali titolari di essere automuniti e di risiedere nella stessa
città se non nelle vicinanze. Raccogliete informazioni online e in Sinossi di Psichiatria su come un minorenne già abbastanza
indipendente e con un progetto chiaro e prudente abbia anche per legge maggiori diritti e protezione dalle decisioni autoritarie dei
genitori rispetto a un ragazzo molto poco autonomo nel lavoro e in altri aspetti di vita pratica (oltre a una dimostrata disponibilità
all'impegno, probabilmente servono sufficienti conoscenze nei settori di studio-lavoro, abbigliamento, salute fisica e gestione delle
emozioni e anche qualche nozione su affitti, guasti domestici, bollette, risparmi e documentazioni relative al reddito). Tenete presenti
i licei quadriennali con un'ora in più al giorno, un rientro pomeridiano per materie utili (es. Biologia, Programmazione 3D, Robotica),
laboratori (anche in ambito biomedicale) e PCTO (orientamento e alternanza scuola-lavoro in estate) e simili, ma io sconsiglio
vivamente i licei e soprattutto queste scuole così impegnative a chiunque sia per natura troppo studioso o diverso dalla maggioranza e
a chi non possa contare sulla famiglia con certezza assoluta per ottenere un lavoro nel caso in cui in quei quattro lunghi anni malattie
(sono anche troppo frequenti quando l'impegno richiesto è alto), bullismo, problemi economici o altro imprevisto impediscono di
arrivare al diploma o di renderlo utile con studi successivi. Informatevi sugli ITS, perché portano a trovare lavoro molto più della
laurea. Se non siete persone molto sensibili, informatevi sul corso breve ASS, che è più gestibile per chi non ha un fisico forte
rispetto a un OSS (il diploma OSS procura lavori simili a quello del badante e perciò richiede una certa forza fisica oltre a una
sensibilità non eccessiva). Raccogliete informazioni online e presso conoscenti sui motivi per cui oggi l'Università e la laurea stessa
spesso non procurano lavoro (soprattutto su costi eccessivi, ripetitività degli esami e dei libri di testo con conseguenti grandi numero
e lunghezza dei corsi, necessità del 3+2 con due tesi per partecipare alla maggioranza dei concorsi, concorsi truccati, percentuale
molto alta di laureati e rifiuto da parte di non pochi datori di lavoro di persone laureate perché ritenute più consapevoli dei propri
diritti, più disposte ad andarsene per un lavoro migliore, meno abituate al lavoro o troppo preparate per dipendere da titolari non
laureati...). Quando sentite parlare di "formazione continua", pensate a quella dell'adulto e soprattutto ai master (corsi di un anno
dopo la laurea breve o di 5 anni). Se volete iscrivervi all'Università, acquistate uno dei libri di University Test delle Facoltà che
richiedono un test d'ingresso con quesiti di argomento molto vario come quella di Medicina e Chirurgia: nell'introduzione troverete
anche un elenco delle Facoltà in generale e di quelle a numero chiuso e un riepilogo delle nozioni richieste di chimica, biologia,
fisica, matematica, cultura generale e capacità logica. // Vi consiglio di tener presente che i profili più richiesti attualmente sono per
STEM (materie scientifiche) e le lauree in legge se con specializzazione in comunicazione e di visitare ticonsiglio.com/concorsi-
pubblici ma anche di consultare le classifiche online sui migliori posti di lavoro (tempo fa uno di essi fu stimato quello di cassiere del
discount Lidl). Tenete presente i campus delle professioni digitali (es. 99 e lode, organizzato anche dalla rivista Io donna o
#EY4NextGeneration) e altri corsi e workshop che insegnano a redigere un curriculum interessante, creare un buon video di
presentazione, parlare in pubblico (public speaking) e poi i corsi di personal branding e digital writing. Informatevi sulle
testimonianze di chi ha ottenuto un buon posto di lavoro (le donne dovrebbero curiosare sulla rivista Io donna l'8 marzo di ogni anno,
perché il numero speciale di quest'anno era interessante da questo punto di vista). Segnalo i corsi per il lavoro al CAAF, che danno
una preparazione utile a gestire alcuni aspetti pratici della vita a prescindere dal servizio stagionale. Segnalo anche un indirizzo o due
cui appoggiarsi per considerare LAVORI NON A CONTATTO COL PUBBLICO (come it.finance.yahoo.com/notizie/Lavoro-dieci-mestieri-yfin-
234929441.html;http://www.diredonna.it/lavori-ideali-per-timidi-68888.html). Diversi lavori non costringono al contatto diretto col
pubblico, grazie alla mediazione di pc, telefono o macchinari, oppure almeno non obbligano a contatti molto frequenti o poco
formalizzati con i clienti e i colleghi o con il titolare e tra questi ci sono almeno i seguenti: telefonista presso callcenter, assistente
alla poltrona dentistica in piccoli studi di periferia con un dentista solo, commesso per la disposizione della merce negli scaffali dei
supermercati, operaio e impiegato in aziende di dimensioni medie o piccole, ottico, odontotecnico e forse alberghiero con mansioni
amministrative o di gestione dei locali. Il lavoro di autista di autobus e camion può essere considerato anch'esso un lavoro che non
obbliga allo stress del contatto continuo e imprevedibile con gli altri, ma attualmente ha turni disumani se l'autobus ha percorso
extraurbano ed è molto pesante se si guida un camion. Su DHS Club si annuncia forse ancora la possibilità di lavorare da casa
(anticipando del denaro):l’acronimo sta per Discount Home Shoppers Club, un nuovo tipo di telelavoro senza orario.
Http://www.hunt2work.it/index.aspx invece offre ancora, credo, la possibilità di arrotondare attraverso la promozione di prodotti
alimentari su Internet con il passaparola tra i propri contatti. // Chi è senza idee sul LAVORO IN GENERALE può farsi forse ispirare da
jobcrawler.it, utilizzare TalkinPills, lo strumento gratuito Career Express di Linkedin e frequentare blog, gruppi e community come
it.mashable.com// Per trovare UN SECONDO LAVORO si può vedere ad esempio http://millionaire.it/6-idee-per-arrotondare-lo-stipendio;
www.cassaintegrazione.it/lavorare-da-casa-per-arrotondare-la-cassa-integrazione; http://www.girlpower.it/mondo/guide-pratiche/i-
lavoretti-per-arrotondare.php. Uno dei migliori siti, di aiuto e di stimolo, nell’impresa di trovare un secondo lavoro adatto è forse
ancora http://thebizbiz.blogspot.com. Da non disdegnare i siti delle varie agenzie di lavoro, come obiettivolavoro.it. Alcuni tipi di
secondo lavoro sono comunque i seguenti: consulente finanziario (per chi lavora in banca); infermiere, badante, insegnante di
sostegno; assistente di bambini e i ragazzi con handicap mentali o fisici; babysitter (se fatto con neonati o poco più, nei weekend o
in alcune altre serate, è un lavoro adatto a molte persone e in particolare a chi studia o ama la lettura e non si sente bene con
bambini più grandi) e dogsitter; mediatore culturale negli ospedali (per chi conosce bene una lingua straniera parlata da una buona
percentuale di immigrati in Italia); guida turistica presso i parchi cittadini; addetto all’ufficio stampa per conto di eventi, fiere e
congressi; addetto alle multisale dei cinema; maschera nei teatri; centralinista e addetto alla reception delle cliniche private;
telefonista presso centri di telemarketing (per aziende che si occupano di vendere pentole, biglietti di teatro per beneficenza, tappeti,
servizio di epilazione con il laser, ecc.: in questi casi consiglio di cercare aziende che offrano un minimo di stipendio fisso oltre alla
provvigione e che regalino qualcosa ai potenziali clienti che contattano per invitarli nei centri delle esposizioni di prodotti e
trattamenti da vendere); hostess nei musei; personale di sicurezza presso i locali; venditore di sigarette o barista in discoteca;
barista o cameriere part time (le sere dei finesettimana) in bar, pub, pizzerie o ristoranti; forse cassiere part time in supermercati,
locali e saloni di parrucchieri (il sabato c’è un afflusso maggiore di clienti). // Può essere utile raccogliere in modo ordinato le idee
sui LAVORI ESTIVI adatti a sé tra le proposte su www.studenti.it., Monster, Infojob, Carceyet, Jobrapido, Cliccalavoro (basta scrivere
“Lavori estivi” nello spazio aperto dal comando “Ricerca”), Job in country e altre pagine online della Coldiretti, su www.fotoplus.it,
nei siti di organizzatori di vacanze per disabili o di centri estivi per lo studio o l’intrattenimento per ragazzi, su Clubanimazione, tra le
offerte di villaggi turistici (consultare i siti dei maggiori tour operator italiani), di piscine e comuni parchi, cittadini e non, e
ovviamente nei siti dei parchi acquatici e divertimento (a proposito di questi ultimi ricordate che non vi sono richiesti solo animatori,
artisti ed esperti degli animali esibiti, ma anche addetti alle prenotazioni, alle biglietterie, ai servizi bar o ristorante e alla pulizia e
persone che aiutino a salire e scendere e a rispettare le norme sulle giostre). Tenete presente che con un profilo curato su Facebook è
più facile in estate trovare lavori in genere basati solo sul passaparola (babysitter, catsitter, dogsitter, innaffiatura delle piante del
giardino o del terrazzo di persone andate in ferie, ripetizioni di ragazzi rimandati in alcune materie, tata di bambini o disabili per
coppie in vacanza, ecc.) e che nei periodi estivi non è molto difficile sostituire in città cassieri dei supermercati e forse anche
commessi o impiegati aziendali durante le loro ferie oppure farsi assumere per la stagione con diverse mansioni in negozi, ristoranti,
pizzerie, hotel, alberghi, centri termali e centri benessere dei maggiori luoghi di villeggiatura in montagna o sul mare. Può essere
utile appropriarsi delle nozioni principali dei testi in programma nei corsi di Formazione permanente e degli adulti, di Selezione del
personale/Gestione delle risorse umane e di Progettazione professionale e career counseling di Psicologia sociale, del lavoro e delle
organizzazioni. Basarsi sui test di personalità e delle organizzazioni invece può essere a volte dannoso, perché nessun testing è valido
per tutti e in ogni situazione. Almeno fino a qualche anno fa in questo contesto venivano usati semplici test della personalità come
IGPF-5, Myers-Briggs, ACL e BFQ e probabilmente alcuni dei test per valutare l'assertività e le strategie di coping e problem solving
come CISS, test su valori professionali e attitudini nel lavoro come TOM e SPV e test di abilità cognitive come il DAT-5, se non
anche test dell'intelligenza emotiva come il MSCEIT. Forse altri test sono citati nel programma del corso "Pedagogia Sperimentale:
modelli e procedure per l'educazione degli adulti". Un questionario sugli interessi e sulle caratteristiche personali durante l'attività
lavorativa si trova nell'introduzione di Scienze Infermieristiche University Test per esempio, ma porta a tre profili psicologici di
lavoratore in cui è difficile riconoscersi se appena si possiede qualche contraddizione nel carattere a causa dell'esperienza personale.
Forse altri test sono citati nei manuali corrispondenti al corso universitario “Pedagogia sperimentale. Modelli e procedure per
l’educazione degli adulti” (io però non li ho letti).Tenete presente che probabilmente non c'è lavoro dove il mobbing non possa
verificarsi, ma che esso è più frequente nei contesti di lavoro d'ufficio dove i dipendenti sono molti e interdipendenti e il carico di
lavoro alto, nel settore dei trasporti e nei campi educativo e sanitario (rimando al gruppo Violenza e lavoro più oltre). Chi cerca un
lavoro ha bisogno di conoscere siti web, banche dati, intermediari e contatti, ma è difficile in Italia ricevere un orientamento
professionale e, mentre si lavora in azienda, è anche pericoloso (il segreto professionale in generale sembra non essere una virtù
italiana, secondo molti scrittori vecchi e recenti e l'esito dell'headhunting in Italia è una conferma recente). Consiglio di leggere i
paragrafi 5.3 e 5.4 di Il colloquio nell'assistenza sociale (Allegri-Palmieri-Zucca) sull'orientamento al lavoro e di informarvi anche
online su borse lavoro, tirocini formativi in convenzione con il Centro per l'Impiego, assunzioni presso cooperative sociali, bonus
lavorativi del Fondo Sociale Europeo. In Politica dei servizi sociali (P. Ferrario) oppure online troverete informazioni sui CAAF, sui
sindacati più importanti (CGIL, CISL, UIL, UGL), sul terzo settore, sull'economia sociale: cooperative sociali di tipo A e B, recenti
piccole cooperative con fini non tipici, onlus, IPAB, settore noprofit, volontariato (FIVOL) e mutuabilità. Segnalo LEGA DELLE
COOPERATIVE, FEDERSOLIDARIETÀ, COMPAGNIA DELLE OPERE e CONSORZIO GINO MATTARELLI, perchè citati nel
mio manuale di cittadinanza attiva e inoltre segnalo che le associazioni di volontariato ENDAS, ANPAS e GIOC si occupano anche
di inserimento lavorativo.
Un consiglio che spesso si trascura di dare ed è sempre valido è che se avete dei nemici numerosi o accaniti e pochi amici e nessun
familiare a difendervene oppure se non avete un aspetto e un guardaroba impeccabili e un carattere adeguato, per natura o arte, alle
pretese della maggioranza, dovete assolutamente evitare tutti i lavori dove il contatto con il pubblico è diretto, cioè non mediato da
PC o telefono, e dove il contatto tra colleghi non è molto limitato. In particolare evitate in questi casi di lavorare in gelaterie, bar,
pub, negozi, ecc. e questo ad ogni età (anche giovanissimi, perché titolari e clienti sono sempre pronti a diffamare con esiti duraturi
e non hanno alcuna comprensione per limiti naturali dipendenti da inesperienza o da condizioni familiari). Del resto questi sono
luoghi che non è prudente frequentare nemmeno come clienti. In mancanza di diploma, grandi opportunità o ambizioni, scegliete
piuttosto lavori più prudenti come telefonista in periferia con incarichi semplici di presentazione e invito con omaggio invece che di
vendita (non di rado si svolgono in ambienti spaziosi e piacevoli e mirano a dare ai venditori la possibilità di smerciare oggetti e
servizi utili, perciò non si deve sottovalutare la possibilità di lavorare a volte in modo continuo che danno questi lavori, purchè sia
previsto il part-time con un fisso di almeno 400 euro, con o senza provvigione aggiunta) o anche in centro presso operatori telefonici
con l'incarico di assistenza ai clienti (per quanto quest'ultima mansione sia di solito a contratto breve e non rinnovato, può essere un
buon inizio o un buon secondo lavoro per chi è pieno di energia, spigliato e abituato al PC), operaio, baby sitter (meglio o soltanto
serale di neonati o bambini sotto i due anni presso famiglie), pulizie di uffici e locali (purchè solo in orario di chiusura) e di alberghi
modesti e magari assistente alla poltrona dentistica presso piccoli ambulatori di periferia (lavoro che non implica nè l'aver colleghi
nè contatti coi pazienti che non siano mediati, molto limitati e preformati e che consente di svolgere altri lavori perché part-time).
Tenendo conto del messaggio allarmante di libri come Il costo umano della flessibilità di Gallino (libro vecchio di qualche anno ma
ancora valido e comunque utile come punto di partenza per altre letture sul mondo attuale del lavoro) e altri libri simili, non è un
filantropo chi consiglia scuole superiori di più di tre anni e che non preparino a un lavoro preciso da poter iniziare a svolgere prima
dei 18 anni a chi non ha la certezza o almeno ottime possibilità di arrivare alle mansioni più qualificate e pagate grazie al sostegno
di entrambi i genitori, alla salute, all'aspetto fisico e al carattere estroverso e poco sensibile o ai nervi saldi (tutto ciò infatti vale ben
più delle capacità intellettuali e della disponibilità all'impegno)...E in molti casi anche questo può essere un rischio e può essere
preferibile consigliare scuole serali eventualmente successive e di abbreviare il percorso scolastico con quei corsi appositi che
permettono di fare l'esame da privatista (al di là dell'utilità di iniziare presto a svolgere un lavoro che piace e al di là
dell'opportunità di avere dei risparmi personali, c'è chi ha bisogno di intraprendere studi impegnativi in certi ambienti e di
rassegnarsi a stare a contatto con compagni di classe e insegnanti solo dopo aver avuto il tempo e la possibilità di adeguare a certe
regole non scritte aspetto e comportamento e inoltre di maturare e stabilizzarsi sia attraverso lavori part-time ripetitivi e implicanti
molti meno contatti diretti con altri sia attraverso numerose ricerche online e letture in biblioteca). Non è un filantropo chi
consiglia indiscriminatamente di iscriversi a scuole superiori di quattro o cinque anni o all'università, non è tale almeno
considerando l'imprevedibilità della salute personale e delle risorse economiche familiari, il cambiamento enorme dei programmi di
alcuni licei in terza classe, le leggi sulla responsabilità genitoriale sui figli maggiorenni, il precariato, l'immigrazione, la rapidità
dell'evoluzione di tecnologia e mode e la pretesa di molti titolari di cambiare di continuo dipendenti e di assumerli solo sotto i 23
anni (nelle gelaterie è o fino a pochi anni fa era la prassi) o sotto i 30 o 35 anni (tanto che essere costretti dalle necessità
economiche a suicidarsi a 40 anni, se non prima, è sempre più frequente). Inoltre non vanno mai sottovalutati altri aspetti propri in
particolare dei licei che elenco nella nota sui licei più oltre.
Peraltro è sempre sconsigliabile comunque proporsi di laurearsi in generale se non si può contare su un rapporto di grande fiducia e
serenità con la famiglia: tutte le Facoltà, comprese quelle più semplici e prive di obbligo di frequenza, richiedono che si abbia la
certezza di pagare non solo tasse e libri fino alla laurea, ma anche la possibilità di disporre di una residenza silenziosa e piacevole
(almeno nel periodo più vicino agli esami quasi tutti gli studenti trovano difficile studiare in aula studio e se vivono altrove si recano
a casa dei genitori) e che si possa inserire nel curriculum esperienze lavorative importanti o almeno diversificate
contemporaneamente allo studio e ricavare dei risparmi per ovviare a imprevisti che possono risultare altrimenti deleteri e
vanificare anni d’impegno (la legge non obbliga i genitori a nulla, che che se ne dica); inoltre non si può contare sulle possibilità
concesse dalla laurea abbastanza da studiare senza fare altro; riviste e forum on line confermano che oggi pagare un affitto tutti i
mesi senza il contributo dei genitori è impossibile per la maggioranza delle persone giovani e non giovani e con tanto di curriculum
adeguato, figurarsi per studenti; infine la tesi di laurea non è una formalità per molti, dato che ci si stanca tra lavoretti e studio con
il tempo e che a forza di esami orali e basati su una selezione piccola e precisata di testi ci si disabitua con gli anni allo scritto e a
lavori di ampio respiro (molti infatti si fanno fare la tesi da altri a pagamento anche se hanno una media alta, e ciò richiede
prudenza, fortuna e denaro – 1.000 Euro almeno per la tesina di un corso triennale).
Vi consiglio di raccogliere una serie di testimonianze su chi, pur non essendo ciellino, ha frequentato per uno o più anni una scuola
privata di CL (sono scuole che possono rovinare la vita intera a chi non appartiene al Movimento Comunione e Liberazione).
Informatevi su chi ha cambiato scuola superiore in seconda o terza classe o ha lasciato una facoltà universitaria dopo aver
sostenuto alcuni esami.
Credo che sia utile ribadire ora che sembra consigliabile non limitarsi a studiare, ma fare durante l'estate e qualche pomeriggio
della settimana alcune esperienze lavorative prudentemente prive di contatto diretto con il pubblico in modo da affrontare lo studio
senza rischiare di prenderlo troppo o troppo poco sul serio e da avere maggiore probabilità di trovare una soluzione o saper
abbandonare tempestivamente se la situazione nella classe della scuola serale si rivelasse insopportabile o troppo rischiosa. Si deve
anche darsi il tempo di leggere quanto è più adatto a rafforzare se stessi: i romanzi di formazione e i saggi di psicologia e di storia
reperibili in biblioteca e su Amazon ed eventualmente le pagine online sulla dieta sana, sulle malattie più comuni, sull'arredamento,
sugli affitti, sul lavoro, sulle leggi sugli abusi dei genitori e sul modo migliore di documentarli in modo da difendersene o da
preparare in segreto la difesa prima della maggiore età quando i rischi possono essere maggiori. Bisogna aver chiaro che si perde
moltissimo tempo, molta energia e si può perdere la salute per sempre con le letture e i compiti che costituiscono i programmi dei
licei e di altre scuole superiori (assolutamente essi non preparano alla vita). In ogni caso dopo le scuole dell'obbligo un ragazzo
dovrebbe scegliere di fare le superiori di più di tre anni solo se si è nutrito con un'alimentazione sana fino ad allora e gode di buona
salute, se è certo di cosa entrambi i genitori vogliono in realtà (al di là delle menzogne che spesso si dicono per dare una certa
immagine ai vicini o ai clienti), se ha già compreso qual'è il metodo di studio più adatto a sè (chi ha un cervello con il centro
cerebrale a destra o ha forme note o poco note di dislessia ha necessità particolari) e soprattutto se ha ormai valutato bene le
proprie capacità di autocontrollo, appreso le abitudini essenziali per avere sempre un aspetto fisico abbastanza curato e dotato
l'armadio di abiti adatti (ciò per evitare problemi con compagni di classe e insegnanti, che, oltre a essere rogne inutili - dato che non
si viene nemmeno pagati per sopportarle -, sono in genere anche più grandi e difficili da gestire di quelli che possono sorgere
svolgendo dei lavori ripetitivi e privi sia di contatto diretto col pubblico sia di contatto frequente con colleghi e titolari). Lavorare fa
maturare e radica nella realtà più che la scuola e di radici soprattutto si ha bisogno prima della maggiore età.
ISTRUZIONE E RELIGIONE: Il capitolo sulla scuola e sull’Università fasciste in Il Fascismo (I. Silone); i paragrafi sulle scuole
americane che si opposero anche in tempi recenti all’insegnamento della teoria darwiniana in molte introduzioni a L’origine delle
specie di C. Darwin; i capitoli sull’istruzione del clero – in particolare gesuita – in Il rosso e il nero e in La certosa di Parma di
Stendhal. Fate ricerche approfondite sulle scuole gestite dal clero o da movimenti di facciata religiosa (ad es. Comunione e
Liberazione o CL) e in particolare informatevi sul comportamento di studenti e insegnanti appartenenti a tali movimenti con chi si
iscrive senza appartenervi e magari nemmeno conoscerlo, sulle conseguenze molto durature e decisive che può avere frequentare tali
scuole nel futuro dei diplomati a causa del ruolo estremamente influente nelle università, negli ospedali e in molti altri ambienti
rivestito in genere dai genitori della maggioranza degli studenti e sul rispetto o non rispetto in tali scuole dei programmi stabiliti dallo
Stato, delle leggi fatte per favorire le scuole meno abbienti e di quelle per garantire la casualità nella scelta della scuola esterna e
delle materie da portarvi all'esame di Maturità. Informatevi infine infine sulle leggi, in vigore da pochi anni, sulle scuole "parentali" e
su come da una parte possano essere utili per le piccole vittime di bullismo e dall'altra possano venire sfruttate da genitori integralisti
per privare i figli del confronto con chi ha una mentalità diversa e più aperta o razionale della propria e per favorire ancora di più la
possibilità che i benestanti a volte hanno di "comprare" il diploma ai figli, tutti ragazzi che, a torto o ragione, sembrano ad alcuni già
a dir poco favoriti ai test di ingresso delle Facoltà a numero chiuso (conosco personalmente un ragazzo appartenente a un grande e
influente Movimento dichiaratamente cattolico che anni fa ha ricevuto domande e risposte al test di ingresso di Scienze della
Comunicazione e un altro ragazzo che si è diplomato in un liceo dopo aver avuto la media del 4 per 5 anni) e agli esami di Concorso
orali con colloquio motivazionale privato.
RAPPORTO TRA DECADENZA DELLA LINGUA E INVOLUZIONE DI PENSIERO, EQUILIBRIO MENTALE, SOCIETÀ,
POLITICA, ARTE DI OGNI GENERE: Libri sull'uso corretto della lingua nazionale, a cominciare da Parlare l'italiano (E.
Lombardi Vallauri); blog online che con intelligenza critichino la peggiore letteratura di recente pubblicazione (es. Cercando Oblivia
di Pippo Russo); l’opera di Jung sugli automatismi nevrotici; lettera 114 di Lettere a Lucilio (L. A. Seneca); Fahrenheit 451 (R.
Bradbury); la prima metà di 1984 e il saggio La politica e la lingua inglese in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); il
capitolo sulla comunicazione usata dai politici in Psicologia politica (P. Catellani); saggi recenti o pagine online sugli espedienti dei
giornali per eludere i fatti (in Italia un testo di riferimento al riguardo è La scomparsa dei fatti di M. Travaglio; resoconti di messaggi
zeppi di frasi fatte (“scendo in campo”, ecc.) di noti politici attuali (ad es., gli interventi di Pippo Russo su ?); le pagine sull’abitudine
di usare le parole nel modo in cui si usa il denaro e su quel genere diffuso di conversazione comunicante un senso di vuoto per
astrazione dalle vere esperienze di I cosiddetti sani. La patologia della normalità (E. Fromm) e di L’uomo senza qualità (R.Musil); le
pagine sull’impoverimento e condizionamento dell’immaginazione di Lezioni americane (I. Calvino) e di altri saggi.
CULTURA AL SERVIZIO DELL’EGO, DELLE MODE E DEI PREGIUDIZI: le lettere numero 88 e 108 di Lettere a Lucilio (L. A.
Seneca); Degli scienziati e dei letterati e altro sul tema in Massime e riflessioni, caratteri e aneddoti (Chamfort); almeno le citazioni
delle Lettere di Chandler che trovate online; il racconto Rancore e nuvole in Piccoli equivoci senza importanza (A. Tabucchi); il
capitolo XXIX di Middlemarch (G. Eliot); i capitoli sul l’attività di scrittore del marito della protagonista in L’amante di lady
Chatterley (D. H. Lawrence); i capitoli 95, 96, 40 (fino all’ingresso in caserma) di L’uomo senza qualità ( volume primo) (R. Musil);
Il Parini ovvero della gloria in Operette morali (G. Leopardi); i saggi Del parlare spedito o lento, Del conversare e Del mentire e,
per certi aspetti, La pedagogia, quest'ultimo con cautela, per la mescolanza eccessiva di saggezza e pregiudizi e per l'impostazione
confusa (M. Montaigne); Modi e stratagemmi per avere ragione (A. Schopenhauer); i capitoli iniziali sul lavoro in libreria di Fiorirà
l'aspidistra (G. Orwell). Invito a riascoltare le canzoni Pigro (I. Graziani) e Il battito (I. Fossati). Riguardo agli abusi ed errori nelle
valutazioni scolastiche tradizionali (temi, interrogazioni orali, ecc.) rimando al paragrafo 7 del capitolo 4 di Progettare la ricerca
empirica in educazione (Coggi-Ricciardi), anche se sono note a tutti e del resto facilmente intuibili.
VALIDE RAGIONI PER SCRIVERE: (Prefazione di T. Capote al suo Musica per camaleonti;) prefazione di I. Calvino al suo Il
sentiero dei nidi di ragno; prefazione di F. Cordelli a La mia Africa (K. Blixen); Rivolta e arte in L’uomo in rivolta (A. Camus);
Lezioni americane (I. Calvino);il capitolo 122 di Le stesse cose ritornano di L’uomo senza qualità (R. Musil); il saggio Perché scrivo
in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); I Mandarini (S. de Beauvoir); L’importanza del racconto nel secondo capitolo di
Creatività (E. Balconi e M. Erba); Psicologia analitica e arte poetica in Civiltà in transizione: il periodo tra le due guerre (C. G.
Jung); la critica di Leo Marx al finale di Huckleberry Finn (nell’edizione Einaudi). Forse può essere utile leggere qualche commento
online sulla cosiddetta “Medicina narrativa” o sugli “strumenti narrativi” in psicologia e un testo universitario come La mente
discorsiva (Harrè-Gillett). Considerate ovviamente anche almeno quanto affermano Cicerone in De oratore e Lombardi Vallauri in
Parlare l'italiano a proposito dell'utilità che ha lo scrivere quando si mira a pensare e parlare bene per riuscire a difendersi e ad avere
successo.
IL “GENIO DEL CUORE”: Lezioni americane (I. Calvino); Ecce homo (F. Nietzsche); i saggi Che effetto fa a un contemporaneo,
Montaigne, Come dobbiamo leggere un libro? e Una stanza tutta per sé (V. Woolf); un’introduzione a L’insidiosa modestia della
corazza (M. Moore); l’introduzione di M. Guidacci a Poesie di E. Dickinson; Il fanciullino (G. Pascoli); il capitolo La magia della
lettura in Imparare a leggere (B. Bettelheim e K. Zelan). Sulla creatività rimando agli esercizi 50, 78, 79 e 82 del cap. 10 di La
ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi) oppure a pagine online sulle sue dimensioni seguenti: capacità di identificare
problemi anche dove altri non ne vedono, fluidità ideativa (avere molte idee su un tema dato, trovare più di una soluzione a un
problema, trovare un grande numero di oggetti con una funzione o accomunati da un particolare, ideare vari finali a una storia),
fluidità espressiva (saper strutturare bene del materiale semantico e saper trovare molti sinonimi, antonimi, derivati), flessibilità
(capacità di interpretare un messaggio da diversi punti di vista, di produrre molte classi con contenuto semantico figurativo-simbolico
omogeneo, di proporre impieghi diversi dello stesso oggetto), originalità (abilità nel trovare soluzioni insolite o nell’utilizzare
informazioni per trasferirle a situazioni nuove).
UN AIUTO PER INTERPRETARE DA SOLI ALCUNI PRODOTTI DI NARRATIVA: Un libro liceale di analisi del testo dei primi
due anni di liceo scientifico (non è l'antologia, attenzione); Simboli della trasformazione (C. G. Jung); capitoli sui simboli tratti dalla
mitologia di Archetipi e inconscio collettivo (C. G. Jung); capitoli sui sogni in Psicologia e alchimia (C. G. Jung); capitoli sullo
zodiaco e sull’alchimia in Mysterium Coniunctionis (C. G. Jung). Può essere utile anche leggere Il drago come realtà (S. De Mari)
nonostante le assurdità scritte su Pinocchio, Albero e foglia (Tolkien), Il linguaggio dimenticato (E. Fromm) e il capitolo La magia
della lettura in Imparare a leggere (B. Bettelheim e K. Zelan). Segnalo Donne che corrono coi lupi (C. Pinkola Estes), per i rimandi
a miti e fiabe. È propedeutico all’analisi delle opere letterarie anche leggere analisi dettagliate dei profili zodiacali (considerando
segno e ascendente) in riviste e online, perché molti scrittori vi hanno da sempre fatto riferimento per costruire i loro personaggi. Vi
ricordo che Fromm ha scritto un'analisi di Il processo di Kafka e Jung ne ha scritta una di Ulisse di Joyce e un'altra di un libro meno
noto. Vi rimando inoltre alle analisi di classici e di testi recenti contenute in alcune pagine online come ad esempio
http://www.slideshare.com/analisi-del-testo-personali.
IMPARARE A FARE RICERCHE E A SCRIVERE BENE DA AUTODIDATTI SENZA FREQUENTARE I LICEI E LE ALTRE
SCUOLE NON PROFESSIONALI: Informatevi su come fare la "ricerca avanzata" in Internet dai siti dei servizi bibliotecari degli
atenei, ricordando che se siete iscritti o accompagnati da un iscritto all'Università, potete avere gratuitamente accesso a banche dati
molto curate che in genere per gli esterni sono a pagamento. Consiglio di visitare un sito web su come fare un buon articolo di ricerca
e quindi su come scrivere bene le ripartizioni "pagina del titolo", "abstract", "introduzione", "metodo", "risultati" e "discussione"
(eventualmente leggete le pagine relative al Publication Manual del sito web di APA o il capitolo 13 Comunicazione in psicologia di
Metodologia della ricerca in psicologia, edizioni McGraw-Hill). Nei capitoli su progettazione e analisi civica di un manuale di
cittadinanza attiva ho trovato indicazioni utili su come scrivere dossier , rapporti, resoconti e progetti. Le fonti per fare una ricerca
sono, nell’ordine, le seguenti: enciclopedia, dizionari specialistici (es. di psicologia), manuali, testi monografici, repertori, banche
dati. La ricerca in rete va alternata alla ricerca in biblioteca per integrare le fonti e verificare dove si trovano i testi (OPAC). Se si
vuole conoscere fonti tipicamente usate dagli istituiti di statistica (Istat, Sistan, Eurostat) e da organizzazioni quali Onu, Fao, Bit,
Unesco e Oms si può leggere il capitolo 11 di Metodologia e tecniche della ricerca sociologica (P. Corbetta) e in particolare
informarsi sulle relative riviste, su metaanalisi (integrazioni di risultati di varie analisi), su annuari (raccolte di ricerche comuni, cioè
a base amministrativa) e sulle indagini campionarie ad hoc. Tra gli annuari, il mio manuale di cittadinanza attiva cita di interessanti la
Guida delle regioni (di informazioni anche politiche e culturali) e gli annuari dei ministeri (ogni ministero ne ha uno). La statistica
non rende più affidabili i dati e non supplisce alla loro povertà, ma aiuta a leggerli perché consente di trovare elementi paradigmatici,
costanti e raggruppamenti, di riassumere i dati in cifre o tabelle o grafici, di calcolarne la variabilità, il margine d’errore e quindi la
distribuzione, di fare rapidamente confronti, di cogliere differenze e le loro possibili cause, di appurare interessi e relazioni tra i vari
fattori coinvolti, di standardizzare procedure e test e di mettere un po’ d’ordine in ciò che per natura è complesso e sfuggente
(importante è in particolare conoscere il coefficiente di correlazione di Parsons, che misura la forza di relazione tra due oggetti in
esame quantificabili), tuttavia secondo me andrebbe applicata solo per ricerche importanti e per cui è necessaria: rimando
eventualmente a Progettare la ricerca empirica in educazione di Coggi e Ricciardi e per conoscere diagrammi e tabelle e trovare le
formule ben spiegate a Metodologia e tecniche della ricerca sociologica (P. Corbetta), che nella seconda metà è ricco di grafici e
informazioni chiare e quasi sempre comprensibili anche a chi non ha dimestichezza con la materia. Per interpretare grafici e tabelle
può essere utile il cap. 11 al paragrafo 3 di University Test Scienze Infermieristiche, per citare un testo della Mc Graw-Hill che ho già
consigliato altrove nel documento (contiene quesiti tipici ad esempio su variazione percentuale, aumento percentuale e diminuzione
percentuale in rapporto alle variazioni di numero effettivo degli oggetti osservati). È emerso che ciò che porta a ottenere voti alti
all’Università è soprattutto avere un ampio vocabolario (ovviamente anche settoriale). Chi sta cercando di imparare a scrivere bene in
italiano e vuole un aiuto valido per abituarsi a dare una struttura ai propri scritti e per renderli meno prolissi possibile ed “efficaci”,
può ben cominciare con il leggere più volte le prime orazioni di Demostene e le sue Filippiche, magari integrando con la lettura della
“risposta” di Eschine, e inoltre almeno le orazioni Pro Milone e Pro Roscio di Cicerone. Segnalo le Orazioni giudiziarie (Lisia) e
consiglio di leggere i discorsi di generali e ambasciatori contenuti in Storia della guerra del Peloponneso di Tucidide (iniziate con il
confrontare il discorso dei Corinzi agli Spartani del libro I, 68 con i discorsi contro Filippo di Demostene). Prima di leggere
Quintiliano (mi riferisco a L’istituzione oratoria), Tacito (mi riferisco a Dialogo sull’eloquenza, per quanto sembra che non fu forse
lui il vero autore), Cicerone (mi riferisco al De oratore), lo Pseudo-Longino (mi riferisco a Il sublime), leggete le orazioni di
Demostene e di Cicerone, perché questi autori le citano di continuo. Il cap. 4 di Psicologia della comunicazione (P. Di Giovanni)
riassume le figure retoriche principali e il cap. 6 le regole di comunicazione che danno senso e coerenza a un testo, a una
comunicazione. Segnalo anche le Orazioni funebri di Bossuet, anche se non le ho lette e se non so se sia possibile trovarle tradotte in
italiano. Considerate pure anche dei libri recenti sullo scrivere o parlare bene in italiano (ad esempio quello di Vallauri e quelli in
genere ivi pubblicizzati) e ricordate che online esistono dei test sull'uso della nostra lingua. Sono utili anche i corsi a pagamento che
insegnano a parlare in pubblico (corsi con istruzioni precise, esercizi e telecamera). In biblioteca si trovano libri che insegnano a
scrivere lettere e mail da scambiare nei rapporti di lavoro e formali (gli esempi che vi troverete sono utili). Diversi scrittori noti autori
di best sellers abbastanza recenti hanno scritto dei saggi sulle proprie tecniche narrative, ma si tratta di testi per aspiranti narratori:
segnalo Lezioni americane di I. Calvino, Come salvare Piggy Sneed di J. Irving (di questo scrittore segnalo anche il romanzo su uno
scrittore Il mondo secondo Garp) e On writing di King (di quest'ultimo però consiglio di confrontare i consigli con certe prefazioni,
secondo me più ragionevoli, scritte da Tabucchi, Conrad e Calvino). Esiste una collana di libri recenti e classici chiamata La scuola
del racconto. Ciò che aiuta di più a esprimersi a fini più pratici è però piuttosto frequentare molto persone che parlano sempre in
italiano corretto e rinunciare totalmente all'uso del dialetto e alla lettura di libri mal scritti (mantenere questo proposito per un anno
può bastare a cambiare per sempre le abitudini di chiunque). Consiglio anche di evitare di leggere letteratura recente senza una buona
guida per non peggiorare il proprio modo di pensare e scrivere e invito nuovamente a confrontare le migliori pagine (quelle non
recenti) online di Pippo Russo (Cercando Oblivia) con il saggio di Orwell La politica e la lingua inglese e la lettera 114 di Lettere a
Lucilio di Seneca su questo argomento, che per me è particolarmente importante avendo molto sofferto della mancanza di consigli
sulle letture più adatte a me e avendo perso molto tempo e molte energie anni fa leggendo sia molti classici della letteratura che
alcuni best sellers recenti inadatti: occorre davvero diffidare delle fascette promozionali, di molti editori senza coscienza, di chi
premia e pubblicizza la spazzatura, di chi ha inventato i cosiddetti “casi letterari” e di chi ne decide in modo insensato e soprattutto
delle scuole con i loro assurdi programmi, il governo che li stabilisce e gli insegnanti che non vi rimediano dando le informazioni
culturali necessarie a tutti. Leggete il blog di Russo e anche le pagine di Fromm e altri studiosi sulla scuola e capirete se sto
criticando chi scrive e si arricchisce oggi con i romanzi per livore e invidia o per ragioni più serie.
COSA SI DOVREBBE INSEGNARE IN OGNI SCUOLA: le spinte da più parti a rinnovare radicalmente la scuola italiana fanno
emergere che occorre fare spazio a migliori prove e insegnamenti e rendere coerente l'istruzione nel suo insieme: io ritengo che, oltre
a eliminare Religione ed Educazione Motoria dalle scuole medie e superiori, si dovrebbe soprattutto imporre molti limiti all'arbitrio
degli insegnanti di Italiano e modificare i programmi di Italiano e Latino, perché è palesemente assurdo che nelle materie
umanistiche le valutazioni siano del tutto soggettive, che in una scuola diversa dal Liceo Classico si venga costretti a studiare il
Latino, lo Stilnovo e l'opera di Dante, Tasso, Petrarca e Boccaccio, che in ogni scuola si studino gli stessi autori più di una volta e che
per di più agli insegnanti sia concesso di poter assegnare perfino un tema di letteratura a settimana e inoltre letture obbligatorie
dannose come sono senz'altro alcuni classici di D'Annunzio, Fogazzaro e Huysmans. Alle scuole medie e superiori il tempo e le
energie così guadagnati potrebbero essere impiegati in test di problem solving di vita concreta, insegnando a comprendere e scrivere
saggi molto brevi e ben argomentati, a redigere lettere formali e ad analizzare grafici e tabelle e in misura minore testi di narrativa (è
bene conoscere le figure retoriche della letteratura, anche perché sono utilizzate anche in testi persuasivi di carattere politico,
pubblicitario, ecc.).
Si dovrebbe impedire agli insegnanti di lasciare soli gli studenti nella scelta della scuola superiore e di ciò che la seguirà, perché
Internet può non essere sufficiente per informare bene e per tempo sul necessario: scuole superiori raggiungibili dalla residenza o con
convitto che non rendono indispensabili altri studi pur permettendo di proseguirli, corsi per ottenere la certificazione ECDL, brevi
corsi e concorsi post-diploma, ITS, Università con o senza test d'ingresso, manuali per preparare questi test, master e concorsi post-
laurea, vecchie e nuove occupazioni, servizi online per aiutare nella ricerca del lavoro o di idee su che lavoro fare, agenzie per il
lavoro interinale e leggi importanti e discusse relative al mondo del lavoro.
Sarebbe importante fare letteralmente girare tra i banchi alcuni classici e testi più recenti ma validi che possano spingere gli studenti
delle scuola media dell'obbligo e di quella superiore ad approfondire in autonomia la conoscenza della storia, come i testi di
storiografi e memorialisti quali Senofonte, Livio e forse Saint-Simon, Hamilton e Solzeničyn. Soprattutto si dovrebbe far conoscere
bene a scuola i saggi più recenti di Primo Levi (non il resoconto della sua esperienza, ma la successiva riflessione su essa in un ampio
contesto e la postfazione al suo primo libro) e memorie e analisi storiche altrettanto ricchi di riflessioni sempre attuali che
quest'ultimo libro quali sono quelli di Tucidide, Cicerone, Seneca, Tacito, Voltaire, Chateaubriand, Silone, De Beauvoir, Foucault,
Arendt e Packard. Ancora tuttavia più importante è che la scuola affronti temi d'attualità attraverso una selezione di saggi e articoli
come si può trovare nei libri di testo di sociologia, antropologia e geografia umana del liceo delle scienze umane e mediante rimandi
a film e ad altri libri su questi argomenti e sulla politica mondiale non solo universitari e non solo molto recenti, come ad esempio il
saggio citato di De Mari (il suo libro, come quelli di Silone e Hamilton, aiuta anche a rimediare alla povertà di notizie sul fascismo
dei libri di testo in uso), i libri di Fallaci e anche i vecchi bestseller di Smith L'ultima preda e, nonostante la scarsa qualità, La legge
del deserto (romanzi che offrono ai lettori ben più che distrazione nonostante il genere cui appartengono): secondo me è
fondamentale, infatti, che la lettura dei migliori libri del passato sia concepita dagli studenti come il mezzo per fornire loro metodo
nelle loro riflessioni sul presente e che abbiano peso minore le ragioni di mercato che spingono a pubblicizzare, almeno nei libri di
testo liceali, solo saggi, romanzi e film recentissimi. E sarebbe d'aiuto anche che a scuola si accennasse almeno all'esistenza di
movimenti come Opus Dei e Comunione e Liberazione, per permettere di inquadrarli a livello storico o se non altro per la grande
influenza che oggi hanno negli ambienti universitari e in molti altri contesti importanti, a causa dell'alto livello socioeconomico e
delle professioni di alto livello dei loro membri.
I libri di testo in programma in ogni scuola o almeno in quelle dell’obbligo dovrebbero inoltre spiegare con sempre maggiore
precisione tutte le nozioni di psicologia principali, al riguardo accennando anche ai libri universitari adatti e inoltre anche in questo
caso facendo girare materialmente tra i banchi qualche testo del passato rintracciabile in biblioteca, senza tralasciare di invitare a
sfogliare i libri di Erich Fromm e soprattutto l'elenco completo delle opere, dei capitoli di esse e il glossario che si trova nelle ultime
pagine di Ricordi, sogni, riflessioni di Carl Gustav Jung e le citazioni pertinenti contenute in Solitudine: ritorno a se stessi di Storr,
dato che su Jung si fa spesso molta confusione anche in qualche libro di testo scolastico.
Proprio il rifiuto della scuola di base di dare ai giovani delle radici per lo meno fornendo titoli di libri validi (classici e testi recenti di
storia, attualità e psicologia e sull'arte del vivere e informazioni e esercitazioni di utilità pratica) favorisce da una parte gravi abusi da
parte di laureati in psicologia esercitanti come psicoterapeuti (con o senza il titolo di studio necessario per legge e supervisore),
dall’altra la crescente strumentalizzazione della religione anche cattolica e il fanatismo reale o atteggiato di alcuni gruppi anche
cristiani di piccole o grandi dimensioni in Italia, fenomeni a volte molto pericolosi e che rovinano vite intere o lunga parte di esse
condizionandone il rimanente. Un individuo senza solide radici culturali è facile preda del conformismo e più facilmente
strumentalizzato dai politici, oltre che una vittima più indifesa della criminalità comune e della malasanità e un peggior elemento in
ogni professione di responsabilità (vi ricordo che la preparazione universitaria di un giudice non comprende lo studio della
psicologia…) In ogni caso è esperienza comune che il favoritismo ingiusto e dalle conseguenze a lungo termine degli insegnanti si
avvale della loro facoltà di non informare e quindi dell’ignoranza in cui gli studenti vengono lasciati dai decreti ministeriali, che nulla
fanno per diminuire il divario di privilegi derivante dal tipo di famiglia assegnata dal caso.
Ciò che più conta è infatti che siano fornite dalle scuole di ogni livello per adolescenti le nozioni indispensabili a tutti noi di
psicologia, medicina (non semplicemente biologia), economia ed educazione civica e ai servizi sociali. Queste conoscenze essenziali,
che potranno forse aumentare o cambiare in futuro ma poco, si potrebbero probabilmente riassumere nelle seguenti (almeno se non si
fa rientrare molta conoscenza nel termine "tecniche cognitivo-comportamentali"):
problem solving e catalogate tecniche cognitivo-comportamentali, peculiarità delle emozioni primarie, classiche fasi del dolore, crisi
di mezza età, tipi di memoria (per concetti, elenchi di dettagli, di procedure, ecc.), modi diversi di affrontare le difficoltà in uomini e
donne (generalizzando!) e in introversi ed estroversi, caratteristiche tipiche della minoranza con centro cerebrale nell'emisfero destro,
meccanismi di difesa inconsci primitivi, misure di sicurezza, distorsioni tipiche della percezione e del giudizio, errori cognitivi
comuni, compulsioni e coazione, complessi (d’inferiorità, narcisista, ecc.), disturbi coinvolgenti l’alimentazione e l’immagine di sé,
bisogno di mentalizzazione, concezione junghiana della nevrosi come difesa involontaria dalla personalità (l’essere/esprimere se
stessi); insuperabili limiti dei test psicologici e psicometrici e di ogni perizia psicologica/psichiatrica, leggi della violenza (in
particolare da parte dei gruppi sull'individuo o su altri gruppi, degli uomini su un certo tipo di donne, dei genitori, degli adulti su
bambini e adolescenti, dei leader sui sottoposti, di politici e pubblicitari su chi non vuole pensare, di utenti di internet), analisi dei
sogni, reti neurali e neuroni specchio, ma anche legge d'attrazione o sincronicità e almeno qualche vaga nozione delle altre leggi
dell'inconscio collettivo dimostrate dal numero dei casi raccolti in passato e dal loro ripetersi nel presente indipendentemente dalla
negazione di esse e addirittura dell’inconscio stesso personale e collettivo – quest’ultimo fonte ed esito dell’evoluzione della specie -
che oggi è di moda tra gli psicologi (complessi materni, possessione e prevalere del trickster, sviluppo in alcuni figli degli aspetti
positivi o negativi della personalità e della vita tralasciati dai genitori, a causa di paure o di eccessi, incontri attirati dall’inconscio dei
genitori attivo sui figli, comunicazione e unità inconsce tra i bambini e i loro genitori naturali; archetipi/simboli collettivi/schemi di
comportamento ereditari influenzanti il contenuto di sogni e allucinazioni e, in alcuni casi, anche il comportamento secondo Jung,
fasi dello sviluppo infantile e azione indiretta dell’inconscio manifesta in intuizioni, lapsus e azioni mancate o dall’apparenza di
straordinarie coincidenze e a volte anche in malattie secondo Freud e Groddeck) // sintomi psicosomatici tipici, rimedi delle malattie
più comuni organiche e funzionali, vaccini e principali esami diagnostici, dando per scontato sia che ogni studente abbia acquisito
alle elementari ciò che concerne la dieta sana e l'igiene (scelta, acquisto e cottura dei cibi indispensabili e conoscenza dei farmaci
migliori contro le malattie gastrointestinali) sia che Internet sia sufficiente per permettere anche a bambini e ragazzi non sostenuti
dalla famiglia di avere un abbigliamento adeguato e di abitare spazi ben arredati // vantaggi e svantaggi di avere i risparmi in banca o
posta, conto corrente personale e cointestato, bonifici, versamenti, addebiti mensili, Paypal, carta di credito, Postamat, Bancomat,
PagoPA per bollette e alcune tasse (es. quella sui rifiuti), CAAF, partita IVA, ISEE, modello ISEU, modello 730, modello Redditi,
modello RED // INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, catasto // patronati, sindacati per i lavoratori come CGIL, CISL, UIL e UGL,
sindacati per gli inquilini come SICET, cooperative e altre iniziative dell'economia sociale (terzo settore) e servizi sociali // leggi
sugli affitti, sul mantenimento dei figli maggiorenni e sull'eredità e leggi che favoriscono gli abusi riguardo a queste esigenze vitali //
avvocati d'ufficio, CPT e CPU nei tribunali, periti e strumenti davvero utilizzabili dalle organizzazioni civiche o dal singolo cittadino
e cioè dalla cosiddetta "cittadinanza attiva", da conoscere quanto o più di quelli gestiti da partiti e sindacati (scioperi, manifestazioni
per referendum nazionale) e di quelli forse più noti ma meno affidabili della querela penale, dell'esposto, del ricorso alle decisioni
delle commissioni conciliative del Tribunale dei diritti del malato, della disobbedienza civile vera e propria e del ricorso a conferenze
dei servizi o ad altre istituzioni di tutela altrettanto che queste ultime spesso abusate o esistenti solo sulla carta (gli strumenti più utili
di cui informare gli studenti sono almeno la diffida semplice o notificata presso ufficiale giudiziario e seguita da procedimento civile,
ricorso al TAR o, se il soggetto è pubblico, da procedimento penale con riferimento all'art. 328, il ricorso al pretore del lavoro, il
ricorso all'art. 700 del Codice di Procedura Civile, l'intervento ad adiuvandum, il ricorso al TAR con richiesta di sospensiva, la
conciliazione purché per questioni non di malasanità, l'arbitrato, la negoziazione, il ricorso al giudice di pace, le petizioni, le istanze,
la raccolta di firme e adesioni, il referendum regionale, le carte dei diritti, dei servizi e della qualità, le analisi partecipate della qualità
e ben rodate azioni simboliche di sensibilizzazione o dimostrative e provocatrici diverse dai sit-in e dalle brevi azioni mimate per
strada) // ASO, fermo di psichiatria, i vari tipi italiani di TSO e lungodegenze nelle sedi del CSM // educazione civica con particolare
attenzione ai metodi di partecipazione e di informazione politiche e alle tecniche di persuasione e di evitamento (di responsabilità, di
risposte precise, ecc.) usate dai politici in Italia, con qualche accenno alle recenti innovazioni (es. alcuni tipi di gruppi di discussione
o le elezioni primarie del 2005).
Le ricerche di tutti in Internet (anche attraverso i forum) e in biblioteca su questi argomenti di importanza vitale dovrebbero essere
incoraggiate e avere solide basi e un diciottenne si dovrebbe poter orientare, dato che il governo dà ai genitori il diritto di ignorare del
tutto le proprie responsabilità a partire dalla maggiore età dei figli.
NOTA SUI LICEI TRADIZIONALI SENZA CONSIDERARE LE INNOVAZIONI DI PROVENIENZA SOPRATTUTTO AMERICANA
INTRODOTTE DA ALCUNI ANNI, POICHÉ ANCORA SCARSE E NON ACCOMPAGNATE DALLA RIFORMA RADICALE
NECESSARIA PER RENDERL EFFICACI E COERENTI (RIMANDO AL PARAGRAFO PRECEDENTE INADEGUATEZZA
DELLA SCUOLA A PREPARARE ALLA VITA): i licei in generale vanno, secondo me, sempre sconsigliati ai più per i seguenti
validi motivi: sono impossibili o molto difficili da conciliare con un lavoro contemporaneo o estivo e rilasciano il tipo di diploma
meno utile nel mondo del lavoro; si può accedere a molte se non tutte le Università con qualunque tipo di diploma (o quasi:
informatevi) compresi quelli delle o di alcune scuole professionali, che offrono anche senza essere seguiti da laurea molte più
possibilità nel mondo del lavoro di quelli liceali (il diploma liceale non seguito da laurea è certamente poco o per nulla utile e, se il
liceo è di tipo impegnativo, è certamente un titolo conseguito con un impegno infinitamente sproporzionato alle opportunità
lavorative che offre); eccetto Lettere e Filosofia, tutte le università sono molto costose e affollate; lo studio delle materie affrontate
nei licei è in generale in gran parte inutile, tranne forse nel caso di quello linguistico, che però non è da preferire a scuole che
insegnano diverse lingue in meno anni e insieme all'uso del computer; in ogni tipo di liceo non si offre alcuna guida riguardo alla
lettura di quei classici che aiutano chi desidera davvero migliorare nell'arte di scrivere e ragionare (il liceo delle scienze umane
sotto quest'ultimo aspetto è migliore degli altri, ma non in tutti i libri di testo e a prezzo di moltissime inutili ripetizioni). Inoltre se
parzialità e pregiudizi sono propri di scuole di ogni livello, le scuole superiori di 5 anni e in particolare i licei espongono di continuo
al contatto da una parte con insegnanti non solo particolarmente nevrotici e aggressivi ma anche in certi casi molto influenti anche
al di là dell’ambiente scolastico e dall’altra con figli di persone mediamente benestanti e dotate di un certo potere e qualche volta a
far propendere, se non certo decidere, un insegnante per l'ostracismo di uno studente basta davvero poco. Infine si consideri
l'aggressività dei molti lavoratori convinti che il liceo fatto seriamente non sia che una sorta di hobby rispetto a qualsiasi lavoro e
inoltre l'invidia piena di astio pericoloso di coloro che, non diplomati o con diverso diploma, invidiano i liceali e accumulano
rancore particolarmente nei confronti di quegli studenti e soprattutto di quelle studentesse che non è raro sentir parlare a sproposito
o nelle quali non si vedono pronte reazioni e risposte (all'amore per lo studio a volte si accompagna una sensibilità eccessiva innata
e immodificabile, che predispone a nevrosi ed è causa frequente dell'insorgere, in alcune situazioni, di una sorta di angoscia
inspiegabile che impedisce di parlare e rende difficile muoversi, una sorta di paralisi con sintomi in parte simili a quelli degli
attacchi di panico), perché moltissimi scambiano per intelligenza il fatto di essere meglio adattati, inseriti, forti e fortunati (quanto a
famiglia, costituzione e salute fisica). E non dimenticate quegli uomini semi analfabeti che odiano le donne che leggono (non di rado
padri di donne che per natura hanno bisogno di studiare), come il trovarlo spesso sovrapensiero e sconcentrato durante i momenti
meno impegnativi della lezione o incapace di risposta pronta alle aggressioni o il notare in lui poca attitudine per le lingue straniere,
una scarsa memoria per le liste di nuovi vocaboli, una brutta calligrafia, una difficoltà particolare in disegno o i movimenti
scoordinati in educazione fisica (gli insegnanti non dubitano che queste siano ragioni valide per diagnosticare "stupidità" o peggio
e per tormentare e danneggiare il prescelto e non sono tenuti a informarsi al riguardo, nonostante i testi che combattono questo tipo
di giudizi non manchino di certo).
Quanto all'esame di Maturità sottolineo in particolare che non c’è dubbio che se l'istruzione avesse qualche valore per chi governa,
il voto finale sarebbe calcolato soprattutto in base agli esiti di tutti gli anni scolastici precedenti e che l’esito dell’esame finale
sarebbe considerato solo per dare una decina di punti in più o in meno e inoltre si pretenderebbe o premierebbe solo una tesina
compilata in base a indicazioni fornite dagli insegnanti di letture e di compiti facoltativi: la buona tesina e il buon esito di quei
quattro esami finali non dimostrano tanto intelligenza e conoscenza quanto che lo studente ha avuto la possibilità di controllare la
propria emotività e ricevuto quell’anno e nel tempo stimoli, aiuti pratici e informazioni dalla famiglia o da amicizie con adulti
laureati con un livello almeno medio di cultura, preparate dalle condizioni di vita familiari e frutto del caso; e quando poi tesi e
prova attestassero con certezza anche un’intelligenza pronta e particolare in ogni caso esse non dimostrerebbero minimamente che
chi la possiede sia istruito e allora tanto varrebbe che il diploma consistesse nell’esito di un test del quoziente intellettivo. E poi è
evidente che una legge che permette di basare un giudizio che dovrebbe essere garanzia di un istruzione fornita in cinque anni su
pochi esami e su un colloquio dà modo agli insegnanti di sfogare preferenze personali che possono essere peraltro fondate su
ragioni odiose e di compromettere così la possibilità di studenti preparati e dotati di iscriversi alle università a numero chiuso (la
presenza della commissione esterna non fornisce alcuna garanzia di protezione in proposito! E poi a uno studente che abbia
cambiato scuola può capitare una commissione esterna derivante dalla scuola lasciata, cosa che, quando capita, peraltro di solito
non “capita” per caso…). Negli ultimi anni credo che la legge abbia stabilito che il calcolo del voto finale si basi anche sull’esito
degli ultimi tre anni, ma questo non basta e inoltre è un’innovazione recente che non può mutare la mentalità dominante, mentalità
rafforzata per tanto tempo dalla legislazione precedente e favorita dalla natura della maggioranza degli insegnanti (a cominciare da
quelli di Italiano, quasi sempre dei bulli secondo sia la mia personale e ricca esperienza sia secondo quella di moltissimi altri
ragazzi di scuole che non ho frequentato ma che conosco indirettamente abbastanza bene, sia secondo diversi libri importanti
recenti e non).
Il liceo scientifico affronta fisica e chimica in modo molto superficiale e approfondisce la matematica in modo eccessivo
(impegnativo e astratto dalla terza classe in poi) e del tutto inutile a chi non si iscriverà a Ingegneria e prevede in Italiano il terzo
anno lo studio di poeti e novellisti che niente hanno a che vedere con l'istruzione e in seguito per due anni inutili ripetizioni di autori
già affrontati e il fastidioso e sterile studio della Divina Commedia; considerate quanto tempo chi lo frequenta perda a tradurre
versioni dal latino, il fatto che oggi, a differenza che ancora nell’Ottocento, le traduzioni in italiano dei classici latini e greci sono
moltissime e curate, che questi libri sono troppo importanti per sprecare tempo a leggerli faticosamente in lingua e che non è vero
che il lungo studio del latino sia utile e necessario ad educare la mente (casomai aiuta chi lo affronta con impegno a renderla agile e
versatile, perché il latino è un lingua molto sintetica e dove le parole possono essere disposte con molta libertà all’interno delle
frasi e ci sono casi in cui poche righe latine richiedono un lungo paragrafo italiano scelto in modo da poter essere interpretato in
due sensi diversi - lasciando il testo latino due possibilità di lettura grazie alla sintesi, ai costrutti impiegati e alla posizione dei
vocaboli -, ma questo lo sanno fare in pochissimi anche in quinta liceo e perciò non va considerato tra i risultati che cinque anni di
traduzioni hanno mediamente, mentre per ottenere che il latino elargisca un minimo di beneficio alla mente basta studiare il latino
con una certa serietà per pochi mesi); se fatto senza mirare solo al “6” fino alla quinta classe esclusa e inoltre senza approfittare di
un equa divisione dei compiti con i compagni, il liceo scientifico è anche pericolosamente snervante, perché le materie in cui
vengono assegnati compiti faticosi e molto abbondanti (latino, italiano, matematica, disegno geometrico) sono diversissime tra loro
e la maggior parte delle persone non è portata per ogni materia (considerate che per esempio al liceo classico invece la matematica
è poco impegnativa e il disegno geometrico è assente, mentre lo studio del greco, caratteristico solo di questo liceo, non è dissimile
dallo studio del latino).
Al liceo classico c’è poi un’insistenza assurda e ridicola sulle versioni di Latino e Greco (il Greco non andrebbe insegnato che in
corsi privati al di fuori della scuola); in tutti o in molti licei classici non si insegna l’analisi del testo e la letteratura non italiana e
non si obbliga a leggere nulla per disposizione ministeriale (nemmeno i classici latini e greci che forniscono il materiale per le
versioni), al punto che la conoscenza di concetti chiave dell'analisi e dei classici di ogni tempo dipende dalla buona volontà degli
insegnanti e degli studenti abbastanza fortunati da avere una guida all'esterno della scuola.
I licei delle scienze umane danno, almeno con il libro di testo Corso di Psicologia per gli ultimi anni, informazioni piuttosto
semplicistiche della psicologia e dell'opera utilissima di importanti psicanalisti come C. G. Jung notizie davvero misere e in parte
persino errate. In questo liceo il libro di testo migliore è forse Intrecci. Psicologia e sociologia per il 3° e 4° anno del liceo delle
scienze umane del 2020 e tuttavia nella selezione di alcuni dei libri di letteratura e film consigliati questo testo sembra voler
consolidare ingenuità da combattere, dedica poche, per quanto buone, pagine ai meccanismi di difesa inconsci e solo due paragrafi
– naturalmente non esaurienti – alle attuali tecniche cognitivo-comportamentali e accenna solo a uno dei numerosi biases tipici
della percezione e del giudizio, oltre ad ignorare "misure di sicurezza" e percezioni subliminali con le loro tipiche manifestazioni
anche fisiche, sebbene questi argomenti siano probabilmente ciò che di più importante c'è da conoscere della psicologia. Tali lacune
sono particolarmente irritanti, perché ciò che stupisce di più nei libri di testo di questo liceo è l'elevato numero di ripetizioni inutili
di argomenti da uno all'altro comportante perdita di tempo, oltre che spese superflue. Soprattutto in questi licei possono favorire un
atteggiamento superficiale verso gli altri introducendo l'argomento dell'uso dei test per giudicarli e facendo riferimento al DSM (è
ormai indispensabile considerarlo indipendentemente dall'ignoranza e arroganza delle sue classificazioni); in particolare ogni Liceo
delle Scienze Umane inoltre illude su cosa realmente di solito avviene negli ospedali e negli studi degli psicologi e su attendibilità e
legalità nella prassi dei test psicologici e psicometrici, generalizza sulle madri moderne e post-moderne, attribuisce alle donne un
istinto materno che l'esperienza di molti e la cronaca nera dimostrano inesistente e che fu già sconfessato da molti studiosi in
passato (la De Beauvoir per esempio), identifica impropriamente la maturità di coppia con l'avere figli, deresponsabilizza i criminali
(perfino i nazisti) con argomentazioni ignoranti e facilmente confutabili da chi conosce la storia e legge con senso critico giornali e
riviste, glissa del tutto sull'omosessualità se non per criticare ambiguamente le presunte illazioni fatte di recente sulle scoperte di
genitori dello stesso sesso tra gli animali, incoraggia l'attribuzione sempre funesta di caratteristiche fisiche a tipi di personalità e
malattia mentale e soprattutto attribuisce in un linguaggio pseudoscientifico "etichette" pericolose a tutti senza dare soluzioni a
nessuno (non si fa nulla più che rimandare allo psicoterapeuta!), fa balenare prospettive future estremamente negative a chi ha
"disturbi" mentali le cui implicazioni invece l'esperienza dimostra essere spesso molto meno drammatiche – soprattutto per chi le
affronta senza coinvolgere psicologi e psichiatri – e infine favorisce il fossilizzarsi in un atteggiamento così distaccato e privo di
naturalezza da alimentare facilmente indifferenza ed egoistiche tendenze innate a manipolare gli altri e a conservare a oltranza i
propri pregiudizi. Il testo citato Intrecci dedicato a sociologia e antropologia introduce molti temi di attualità e ciò è un enorme
passo avanti rispetto alle altre del tutto inutili (sotto questo aspetto) scuole italiane, ma riguardo all'immigrazione è estremamente
parziale (del resto almeno nel commento di un direttore di psichiatria italiano citato in uno dei libri di testo di psicologia lo è
perfino a proposito dei criminali nazisti e lo fa mentendo su ciò che era e non era obbligatorio nella Germania di Hitler). Comunque
i licei delle scienze umane oggi non servono a molto senza la successiva laurea in Scienze dell'Educazione e Formazione, ovvero
presso una facoltà costosa, affollata, richiedente esame di ammissione e impegnativa (molti anni, esami simili che a volte sembrano
ripetersi, numerosi libri di prezzo variabile ma sempre abbastanza alto nei programmi della maggior parte dei corsi, laboratori
obbligatori, lavori di gruppo a lezione, diversi esami scritti, non pochi corsi in cui la frequenza non è obbligatoria solo in teoria).
NOTA SULLO STUDIO DELLE MATERIE SCIENTIFICHE: Il Liceo Scientifico va sconsigliato a tutti coloro che non sono decisi e
certi, grazie ai familiari per esempio, di laurearsi e impiegarsi in Ingegneria, Fisica, Medicina, Giurisprudenza e va evitato anche
da tutti coloro che per carattere sono ansiosi e/o troppo seriosi e studiosi, oltre che ovviamente dagli emotivi e da chi non sa sempre
controllarsi e imitare i compagni. A chi si rilassa o diverte negli studi e negli esercizi di matematica può bastare studiare ed
esercitarsi per conto proprio sui manuali liceali acquistati online o leggere libri recenti adatti (per esempio Larsson in Millenium
elogia più volte un testo sulla matematica). Io sono diplomata al Liceo Scientifico e fino a metà della terza classe ho apprezzato
molto la matematica, come avevo fatto alle elementari e almeno in terza media, eppure negli ultimi anni di liceo ho finito con il
trovarla noiosa e più inutile del latino (che pure sono arrivata in quarta ad odiare per la sua assoluta inutilità e per pura stanchezza,
sebbene vi fossi da sempre portata) e per considerare la mia permanenza al liceo dopo i primi due mesi della terza l’errore più
grande della mia vita sia per gli esiti prevedibili a qualunque adulto informato che per quelli imprevedibili (nessun altro mio sbaglio
ha avuto conseguenze così durature e deleterie sul mio stato emotivo e fisico e sulla mia vita familiare, sociale e lavorativa!).
NOTA SUGLI STUDI LETTERARI: Nelle Facoltà “umanistiche” stesse sono previsti corsi formalistici aridi e gli stessi miseri
programmi di letteratura italiana, la stessa gravissima indifferenza riguardo alla lettura dei libri citati e la stessa mancanza di
educazione dello spirito critico che si trovano alle scuole superiori. Alla Facoltà di Lettere oggi si iscrivono anche persone che
hanno il diploma di istituti professionali, ma non è questa l'unica ragione dell'ignoranza di molti laurati in questa Facoltà: non vi si
insegna nè pratica infatti l’analisi del testo, non si accenna a nulla della letteratura non italiana e non si obbliga gli studenti a
leggere nè classici nè libri recenti, tanto che molti laureati in Lettere sono ignoranti in modo vergognoso e, non solo non conoscono
nemmeno focalizzazione e figure retoriche, ma non sanno citare nemmeno i nomi dei principali capolavori di letteratura,
storiografia, filosofia e psicologia (un bagaglio di conoscenze indispensabile a tutti e soprattutto a chi vuole capire qualcosa e
giustificare un titolo di studio che lo presenta agli altri come detentore di una cultura umanistica). Ora, per esempio, pensate a cosa
Jung, Freud e Fromm scrissero sulla necessità per tutti di conoscere la letteratura e il passato e acquisire uno spirito critico! Mi
sembra bene sintetizzare il mio pensiero al riguardo rimandandovi a quanto degli studi letterari scrissero Seneca, London, Silone,
Tabucchi o perfino il cantautore Graziani e cioè bollandoli come quanto esiste di più arido, inutile, assurdo e dannoso per la
sensibilità, la tranquillità e la cultura. Chi ha molta sensibilità ne viene inizialmente attratto quanto ne rimane invischiato chi di
sensibilità è particolarmente privo. Gli studi letterari costituiscono una trappola per tutte le persone sensibili e bisognose di
apprendere e sviluppare le proprie doti migliori. Non è affatto un caso che da sempre molti insegnanti di Italiano in scuole di ogni
livello non abbiano letto nessuno o quasi nessuno dei testi di psicologia che io cito nel primo gruppo principale e abbiano letto
pochissimi dei capolavori letterari e storici di ogni tempo e riflettuto autonomamente e profondamente sulle proprie letture ancora
meno; non è un caso che numerosissimi insegnanti di Italiano anche dei licei siano privi quasi totalmente di coscienza, di una
intelligenza che non sia semplicemente manipolatoria, di una memoria di natura non meccanica (definisco meccanica la memoria
per i dati non legati da concetti, come serie di nomi, date, numeri, ecc.) e di obiettivi e interessi non dipendenti dal prestigio
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  • 1. Corretto e completato il giorno 10 gennaio 2024 SCUOLE ITALIANE “Il nostro sistema didattico di norma mira a educare la gente ad avere conoscenza a guisa di un possesso (…) Le scuole sono le fabbriche in cui vengono prodotti questi pacchi-conoscenza per tutti (…) dai quali gli studenti pescano un po’ qui, un po’ là (…) Ognuno è divenuto il proprietario di un insieme di affermazioni fatte da qualcun altro (…) In effetti gli individui del tipo “avere” e non “essere” mostrano la tendenza a sentirsi turbati da pensieri nuovi (…) Il sistema scolastico non è fatto per favorire la conoscenza e l’emancipazione dell’individuo, come nessun’altra istituzione sociale del resto.” (E. Fromm) “La condizione della scuola italiana è oggi profondamente in crisi. I riformisti ritengono che essa sia in tale stato perchè fornisce un sapere non solo inadeguato alla società attuale, ma anche statico (...) I descolarizzatori affermano che la crisi della scuola è rappresentata dal fatto che essa ha del tutto esaurito la funzione storica assegnatale dalla società tradizionale. Oggi è la stessa società che, attraverso una miriade di agenzie educative, è diventata una comunità educante.” (P. Boccia, Concorso DSGA. Manuale completo per tutte le prove 2018) "I ragazzi italiani che arrivano alla Maturità sono sotto la media OCSE secondo i test Programme for International Student Assessment (...) Gli adulti hanno trasformato la scuola in uno stipendificio senza valutazione del merito, degli insegnanti prima e degli studenti dopo. Metterlo, il merito, nel nome del Ministero serve a nulla: va messo nel contratto (...) Gli studenti alle elementari vanno meglio (...) ma la distanza tra il Nord e il Sud dell'Italia si produce già alle elementari e in 15 anni è triplicata (...) E spesso al Nord gli insegnanti sono del Sud. Non è una questione genetica, ma una degenerazione disoccupazionale (... ) Tanti cercano solo di sistemarsi e avere il posto fisso (...) I ragazzi nella media vengono culturalmente impoveriti da questa scuola" (Davide Giacalone, giornalista di La Ragione) REGOLAMENTO SCOLASTICO E SALUTE E STRUMENTI PER INTERVENIRE SUI DEFICIT INTELLETTIVI: se lo ritenete utile per altri motivi o se potete procurarvelo a prezzo molto basso, leggete i paragrafi 2.3, 2.4, 2.5 della prima parte e 3.6.24 e 2.12 della seconda parte di Concorso DSGA. Manuale per tutte le prove 2018 (P. Boccia). Informatevi in particolare sulle leggi sui disabili, sugli individui con problemi di apprendimento (DSA) o con BES, sulle vaccinazioni obbligatorie per i bambini e sulle scuole domiciliari. Potete trovare diverse informazioni su i piani individualizzati per individui con disabilità, BES e DSA online o ad esempio nel manuale per la prova scritta per i concorsi per DSGA più recenti; www.orizzontescuola.it. A volte online si trova scontata almeno un'edizione di Pedagogia speciale, testo base del corso universitario omonimo. Leggete i capitoli 7-10 di Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi). Può essere utile il paragrafo 5.5 di Il colloquio nell'assistenza sociale (Allegri-Palmieri-Zucca) su chi ha figli disabili. Rimando a riviste specializzate su disturbi dell'apprendimento, www.anastasis.it e www.airpa.it e alla rivista Terra Nuova. Informatevi sulle scuole alternative con didattica innovativa per bambini soprattutto e su ipertesti e altri mezzi offerti dalla tecnologia per agevolare chi ha deficit di tipo intellettivo di forma lieve, media o grave. Segnalo i libri-gioco di Maffai come ad esempio Destinazione Bellatrix, che insegna la matematica, i progetti Scratch, serious games come Lego Serious Play e www.ludi-network.eu/products. I disabili in futuro potranno contare su migliori dispositivi AT (tecnologia assistiva) per muoversi, ecc. grazie a progetti come SPE-3D-APP sulle sedie a rotelle. Il manuale citato di Celi elenca anche strumenti per chi ha problemi di apprendimento: ipertesti; ipermedia; software didattici per DSA; a scuola tutoring e apprendimento collaborativo anche collegando tra loro i computer tramite Sistemi Autore; Superquaderno (molto utile per cominciare); trattamenti subless/lessicali/balance/neuropsicologici; piattaforme web ePRO e Ridinet (quest'ultima con sessioni quotidiane di 15 minuti, feedbeck informativo e grafico delle prestazioni), reading trainer informatico; programmi informatici con apprendimento senza errori e con punteggio-feedbeck, analisi del compito con curricula e molti sotto obiettivi e aiuti grafici per l'apprendimento di calcoli o lettura o anche dell'uso del denaro, cioè della cosidetta matematica funzionale; giochi con lettere e sillabe come tombola, memory e domino; software Lettura di base 1 e 2, Fondiamo le letterine e Memoria di base; cartoncini con lettere; scheda di osservazione sistematica con lettere e sillabe. Per le malattie gravi ci sono la strategia SODA, il software Mind reading e, di uso più controverso, la comunicazione facilitata con macchina da scrivere elettrica e con un educatore a sostenere il polso. In Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock's) si cita il tutoraggio con PC per bambini con ritardo nel linguaggio causato da problemi nell'elaborazione degli stimoli uditivi. In questo settore le innovazioni sono continue e dovete aggiornare queste informazioni, se siete interessati. CONOSCENZE PSICOLOGICHE E NEUROLOGICHE DI BASE PER OPPORSI AI PREGIUDIZI PIÙ DIFFUSI SULL'INTELLIGENZA DEI PIÙ GIOVANI E SULL'EDUCAZIONE FAMILIARE E SCOLASTICA: L’autostima nei bambini (F. Frascarolo-Moutinot); i paragrafi con le linee di intervento deicapitoli 7-10 e 19 e 23 di Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi); (Il magico potere del riordino di M. Kondo); Creatività e intelligenza, Eugene Blauler nel secondo capitolo (e Creatività e arte nel primo capitolo) di Creatività (E. Balconi e M. Erba); Piccola guida per persone intelligenti che non sanno di esserlo della neurobiologa specializzata in Neuroscienze B. Milletre; i capitoli e brani sparsi dedicati alla conoscenza, ai metodi e ai programmi stabiliti per le scuole e agli studenti in Avere o essere (E. Fromm); Imparare a leggere (B. Bettelheim e K.
  • 2. Zelan); Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell'intelligenza e Educare e comprendere. Stereotipi infantili e apprendimento scolastico (H. Gardner); Come un romanzo (D. Pennac); le pagine sui bambini cosiddetti prodigio, su quelli ipercritici, quelli esuberanti e quelli troppo timorosi, sulle conseguenze di studiare a scuola anziché privatamente e su ragioni ed effetti della violenza di familiari e insegnanti sui bambini in L’istituzione oratoria (M. F. Quintiliano); le pagine sull’approccio giusto ai bambini molto timorosi nell’opera di L. A. Seneca; le pagine sui bambini dotati di una eccessiva immaginazione e sensibilità, indifesi contro il senso di colpa e perciò timorosi delle novità e particolarmente bisognosi di routine, sugli introversi e sulla particolare profondità e pericolosità del dolore dei giovani in Zibaldone (G. Leopardi); il capitolo Il bambino dotato in Lo sviluppo della personalità (C. G. Jung); le pagine sugli introversi in Descrizione generale dei tipi e Il problema dei tipi nella conoscenza degli uomini in Tipi psicologici (idem); le pagine sulle figlie con le reazioni più deboli ai soprusi della madre e quelle sulle donne che vestono male, hanno poca manualità e vivono in modo confuso la prima metà della vita in Complesso materno in Gli aspetti psicologici dell’archetipo della madre (capitolo di Archetipi e inconscio collettivo) e in Lo sviluppo della personalità (idem); le pagine sui percorsi più positivi durante l’età adulta delle donne in cui predomina il cosiddetto “Animus” in Anima e Animus in Due testi di psicologia analitica (idem); altre pagine dell’opera di Jung sugli effetti sulla personalità di Animus, Anima e Ombra e infine altre ancora con esempi di psicoterapia sui bambini (sfogliate gli indici di tutti i suoi libri e isolate quelli che nel titolo contengono questi termini o fanno pensare a questi temi). Non c'è commento a questo gruppo di letture che possa riassumerne i concetti principali senza ripetere quanto ho già scritto in altri punti del documento, perciò qui vorrei solo far riflettere su come a scuola non viene mai inquadrata l’aggressività crudele con cui psicologi e psichiatri e, grazie soprattutto alla loro connivenza, moltissime persone in ogni ambiente trattano bambine e ragazze che appaiano loro incapaci di gestire la propria emotività e si finge di ignorare le nozioni particolareggiate al riguardo dovute all’esperienza e allo studio della storia e dei miti e divulgate da libri specializzati e onesti. Viene da chiedersi, di fronte all’accanimento della maggioranza degli insegnanti stessi sulle studentesse emotive (spesso peraltro tali soprattutto perché vittime di gravi abusi da parte dei familiari e dei compagni di classe, oltre che del’età), perché essi non riportano mai notizie che possano far comprendere la portata di un disprezzo tanto generale in ogni società, come per esempio quando a proposito dell’Inquisizione medievale non dicono che venivano bruciate come streghe anche le bambine. In scuole di ogni livello comunque si vedono professori poco competenti in psicologia e negli aspetti dell’istruzione umanistica meno formali e superficiali e inoltre instabili e aggressivi: nel giudicare i ragazzi maestri e professori sono in genere indifferenti rispetto alle loro condizioni di vita e reali possibilità e agiscono in contraddizione con i messaggi dei testi e dei programmi e con ciò che di più essenziale si richiede a un educatore (leggete in proposito almeno Lo sviluppo della personalità di Jung). Spesso gli insegnanti sono molto ignoranti dei classici della letteratura e del meglio della saggistica e questo sembra valere in particolare per gli insegnanti d'Italiano (a volte sembrano addirittura vantarsene, adducendo come alibi prima gli studi liceali e universitari e poi i concorsi, che di fatto non li obbligano a leggere altro che una serie di aridi manuali). Ci sono anche casi di professori che contattano la psichiatria a proposito dei loro studenti (rischiando quindi di rovinare loro la vita intera) senza sapere assolutamente nulla di dove, come e con chi passano le loro giornate, oppure, pur conoscendone in parte i problemi oggettivi, non considerandoli e facendosi guidare da antipatia personale, magari provocata proprio dalla reazione istintiva nell'alunno alla frustrazione dell’esigenza di ricevere dai suoi insegnanti informazioni essenziali sugli aspetti quotidiani del vivere e una vera cultura (al posto delle quattro nozioni vuote che gli vengono ripetute a scuola, che non servono a chi da sempre subisce l'incuria o i maltrattamenti dei familiari) oppure suscitata da quell’emotività eccessiva che è lo stato normale di chiunque da giovane viva da diverso tempo una situazione di estremo disagio. E non ho mai conosciuto un insegnante che tenesse conto del fatto che un ragazzo non è un adulto che può aver superato quelle difficoltà nel rapporto con l’autorità tipiche della maggior parte dei ragazzi e che sono particolarmente difficili da dominare e accentuate in quelli tra loro che sono stati maltrattati dai familiari. Avverto che quanto ho scritto su maestri e professori bulli non è un fatto discutibile e che insegnanti nevrotici, ignoranti e aggressivi sono quasi la norma a ogni livello dell'istruzione scolastica, anche a quello universitario: si concedono moltissime libertà, indifferenti ai regolamenti scolastici e a volte alle minime norme di buona e sana condotta, tanto non vengono in genere denunciati e, quando lo sono, al massimo vengono semplicemente trasferiti in una nuova istituzione scolastica (magari perfino in una scuola o università più vicina alla loro abitazione). Il fatto è che i bulli a scuola sono attratti dalla cattedra: l'insegnamento della materia italiano alle scuole superiori non comporta di fatto alcun vero impegno e nemmeno criteri obiettivi e ben delimitati per i voti, al contrario di ciò che implica l'insegnare ad esempio matematica, e perciò è naturale che questo insegnamento sia amato dalle persone più pigre e più aggressive tra coloro che decidono di insegnare. In fondo ci devono essere delle ragioni se letteratura, cinema d'autore e saggi di psicologia anche recenti hanno così spesso messo sotto accusa il sadismo degli insegnanti (in particolare quelli d'Italiano), se nei gialli spesso è a questa categoria che appartengono assassini e viziosi, se i porno sadomaso spesso sono ambientati in aule scolastiche e se i telegiornali periodicamente parlano di insegnanti sempre più nevrotici, mentre i quotidiani fanno stupire gli ingenui con qualche atto di violenza per strada di qualche insegnante arrestato poi in aula. RACCONTI E FIABE UTILI PER DISSIPARE DEI PREGIUDIZI DIFFUSI SULL'INTELLIGENZA DI BAMBINI E RAGAZZI: Tempi difficili (C. Dickens); Matilda (R. Dahl); Pippi Calzelunghe (A. Lindgren); Pollicino e Richetto dal ciuffo di C. Perrault. Riguardo a Richetto dal ciuffo, il senso della fiaba è più chiaro appena si comprende che non solo per Enrichetto, ma anche per la sua principessa non c’è stata magia di sorta e non perché l'amore renda Enrichetto cieco ai suoi difetti (il commento finale di Perrault non tiene conto del fatto che il suo cambiamento è apprezzato da tutti e non solo dal suo innamorato), ma perché non era la stupidità a bloccarne l'espressione e a ostacolarne la riflessione, tanto che in tutta la fiaba si fa intendere in modo indiretto che lei non era stupida come era creduta e si credeva lei stessa, il che del resto Richetto esplicitamente afferma fin dal loro primo incontro con quell’osservazione acuta su chi in generale ha o non ha “spirito”, alla quale rimando; il caso di Pollicino - intelligente quanto disprezzato capro espiatorio della sua famiglia - non è molto diverso ed è inoltre ricorrente in diverse fiabe che un personaggio intelligente parli poco o non parli affatto per un lungo periodo e che ciò lo metta in pericolo a causa dell’immagine che altri se ne fanno (rimando a La sirenetta e a I cigni selvatici, la cui vicenda torna, poco modificata nell’essenziale, in altre fiabe): dovreste leggere tutto ciò ricordando cosa siano i blocchi emotivi, cosa significhi avere una qualità diversa e non inferiore di intelligenza e come quasi sempre bambini dotati e inoltre bambini e adulti introversi, affetti da particolari nevrosi o eccentrici (cfr. con Jung),
  • 3. persone con la caratteristica fisica delineata da Milletre e persone in modalità “essere” (cfr. con Fromm) sono considerati stupidi dai loro opposti naturali. INADEGUATEZZA DELLA SCUOLA A PREPARARE ALLA VITA: lettera 49 di Lettere a Lucilio (L. A. Seneca); Senofonte e Machiavelli in Operette morali (G. Leopardi); il secondo capitolo di La scuola dei dittatori (I. Silone); la seconda metà del capitolo La lettura in Walden, o la vita nei boschi (H.D. Thoreau); i capitoli sull’istruzione scolastica di Avere o essere (E. Fromm) e Lo sviluppo della personalità (C. G. Jung); Educare al comprendere. Stereotipi infantili e apprendimento scolastico (H. Gardner); Come un romanzo (D. Pennac). Da sempre sono stati scritti libri di ogni genere contenenti critiche ai programmi scolastici inutili per i più giovani, che hanno bisogno prima di tutto di conoscere la natura umana e le leggi della violenza e della stupidità che regolano la vita sociale (il testo più antico che ho letto in proposito è Satyricon di Petronio, che attacca la scuola nelle prime pagine). Informatevi anche sul giudizio che in genere si riserva o si riservava alla banalizzazione tradizionale della poesia di Francesco Petrarca e a Dante Alighieri nelle scuole italiane prerisorgimentali e all'estero (rimando almeno a Il Pentameron di W. S. Landor , al giudizio di Goethe in Viaggio in Italia e all'introduzione di Guido Bezzola a Rime di Petrarca nell'edizione BUR). Segnalo Scuola e società (J. Dewey) e il programma di Lipman che, negli anni '70 del '900, riprese alcune delle idee di Dewey, le quali sono da considerare insieme alla citazione da Bruner nel primo modulo di La dimensione psicologica per ultimi anni del liceo delle scienze umane (per la critica al metodo sia di Bruner che di Dewey) ma anche insieme al paragrafo 1-2.3 di Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni) sul laboratorio espressivo closlieu di Arno Stern e imitatori; Il mondo è la prima scuola (Comenio). Leggete per intero il paragrafo 7 del capitolo 4 di Progettare la ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi) oppure pagine online sui molti limiti (del resto intuibili o noti a tutti per esperienza) di predizione (a livello lavorativo) e di valutazione (obiettiva!) delle prove scolastiche tradizionali e soprattutto sulle innovazioni utili seguenti tra quelle già sperimentate da qualche tempo almeno in America: scale prodotto e tabelle sul modello Guildford per assegnare il voto, "portfolio" (show case o di presentazione), prove "semistrutturate" come gli utilissimi saggi brevi su eventi e situazioni determinati su cui argomentare con specificati criteri di elaborazione (es. 10 righe, 2 esempi concreti, almeno 5 argomentazioni) e stesure di testi diversi dai temi e tra loro (es. un messaggio informativo, una descrizione, una lettera di consigli, un testo pubblicitario, un saggio a carattere personale, un elaborato con uno stimolo di natura visiva, un riassunto, ecc.), "reattivi di profitto", prove "oggettive" con risposte prestrutturate e standardizzate nella loro creazione e valutazione, prove "strutturate di classe" (create dall'insegnante, ma abbastanza simili a quelle oggettive) e soprattutto prove di problem solving applicato a situazioni di vita corrente a carattere interdisciplinare (prove proposte dal movimento detto della valutazione autentica) e programmi di alternanza scuola-lavoro (es. PCTO). È auspicabile che le inchieste di INVALSI e IEA possano rilevare un utilizzo sempre crescente di queste nuove forme di valutazione anche in Italia. Tutte le nuove prove introdotte di recente sarebbero probabilmente davvero utili se si accettasse di ridurre molto il numero di quelle tradizionali (in particolare temi a casa e in classe e interrogazioni orali) e se inoltre si accettasse di svecchiare i programmi (andrebbero alleggeriti di tutto ciò che è ripetitivo, lontano dalla vita e inadatto all'indirizzo di scuola superiore e universitario prescelto) oltre che d'inserire in ogni scuola secondaria di primo e secondo grado corsi indispensabili per la salute psicofisica e per la vita pratica e lavorativa (informatica, diritto, economia, psicologia e medicina). Se ci si decidesse a questo, basterebbe a rendere l'istruzione qualcosa di razionale che ogni singolo studente, in anonimato o in consiglio di classe, avesse la possibilità di denunciare e documentare (con filmati autorizzati, ecc.) un abuso ripetuto da parte degli insegnanti (qualora fossero molto aggressivi o si discostassero nella valutazione dalla prescrizione – presente nei manuali di Scienze dell'Educazione e della Formazione – di annotare i quesiti, socializzare con gli studenti i criteri di valutazione e utilizzare per essa testi modello, criteri, livelli prestabiliti e standard imposti dal Ministero). Invito a leggere i testi di tre vecchie canzoni italiane: Pigro (Ivan Graziani), Dopo il liceo che potevo far (Edoardo Bennato) e Il niente di Marco Masini, sempre che sia quest'ultima quella sua canzone in cui si parla di disoccupati avanzi dei licei. Queste canzoni potrebbero accompagnare un utile confronto tra i programmi vuoti delle materie umanistiche delle scuole medie superiori e dei licei scientifico, classico, linguistico e artistico da un lato e quelli densi di temi di attualità scottanti e di pagine dedicate allo sviluppo della personalità del liceo delle scienze umane, che pur tra tanti difetti andrebbe imitato in tutte le scuole superiori di primo e secondo grado. CLASSICI DELLA LETTERATURA E POCHI TESTI RECENTI UTILI PER COMPRENDERE LE RAGIONI PER CUI GLI STUDI SCOLASTICI POSSONO RISULTARE MOLTO PERICOLOSI PER LA SALUTE FISICA E PSICOLOGICA E PER LO SVILUPPO DELLA PERSONALITÀ: Giorni felici in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); i capitoli finali di I Buddenbrook (T. Mann); Il giovane Holden (Salinger); i capitoli 8 (su Simona), 19 (su Stefano) e 23 (su Silvia) di Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi); l'elenco di biases degli insegnanti in Progettare la ricerca empirica in educazione (Coggi-Riciardi); il capitolo su Carrie di On writing (S. King); pagine online sui peggiori casi di bullismo e su quelli di stupro nelle scuole italiane negli ultimi trent'anni (reati quasi mai puniti e spesso puniti in modo offensivamente lieve); il cap. 31.19 sugli aspetti legali del bullismo a scuola e sulla criminalità giovanile e il paragrafo sulla sparatoria a scuola del 1999 in Colorado e del 2005 in Minnesota di Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock's); i capitoli finali sui figli di Ivan di La valle dell’eden (J. Steinbeck); i capitoli relativi allo studente Kolja, i paragrafi che riguardano la decisione di Alësa di non proseguire gli studi e il comportamento di comportamento di Ivan a scuola e il paragrafo in cui si afferma esplicitamente che non sono pochi i ragazzi che perdono la salute – non sempre recuperabile... – per aver voluto affrontare l’impegno di 5 anni di vero studio in I fratelli Karamazov (F. Dostoevskij) e notizie sul modo di vivere la scuola dell’autore nella sua biografia; i capitoli e i paragrafi sull’istruzione di Paul e Rob in Dombey e figlio (C. Dickens); il racconto Esame di concorso (da Il bosco degli urogalli di M. Rigoni Stern); Paula (I. Allende); i capitoli sulla malattia del marito di Eustasia in Ritorno al paese (T. Hardy); il racconto L’età della discrezione in La donna spezzata (S. de Beauvoir); il racconto Rancore e nuvole (A. Tabucchi). Non sottovalutate le intelligenti critiche alla scuola contenute nei classici per bambini Matilda di R. Dahl, Pippi Calzelunghe di A. Lindgren e Tempi difficili di C. Dickens. Informatevi comunque su BES e DSA - categorie in uso nelle scuole da qualche tempo per classificare gli studenti - e chiedetevi come la maggioranza in genere si serve e si è sempre servita di ogni "etichetta" affibbiata agli altri e cosa possono comportare per lo sviluppo psicologico e per la salute fisica le sovradiagnosi di un disturbo mentale (sempre più frequenti di quanto non si creda, dato che è particolarmente difficile giudicare bambini e ragazzi e che, se per qualsiasi giudizio umano esiste la possibilità dell'errore, tanto più gli sbagli sono possibili quando non c'è interesse a non farli a causa della posizione di debolezza in cui si trovano gli alunni rispetto agli adulti). Consiglio di consultare Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock’s) per conoscere gli effetti collaterali limitanti o gravi degli psicofarmaci che vengono spesso impiegati con i bambini e gli adolescenti soprattutto a causa delle pressioni o del bullismo degli
  • 4. insegnanti e della loro indifferenza al bullismo tra coetanei. Fate delle ricerche online per scoprire se io sono l’unica persona che desidera la possibilità per bambine e ragazze di scegliere anche scuole pubbliche riservate solo a femmine e studi da privatista a ogni età. Tenete presente anche che la legge italiana stabilisce che per i minori di 14 anni non sia mai prevista la galera qualunque reato compiano e che per i ragazzi tra i 14 e i 18 anni la possibilità e il tipo di pena per i reati dipendano totalmente dall'arbitrio del giudice e che i minori di 21 anni in molti casi possono essere condannati semplicemente al lavoro nelle cooperative ecc. anziché alla galera (anche per questa informazione potete eventualmente far riferimento anche al citato libro per la prova scritta del concorso DSGA). Consiglio di evitare le esagerazioni che di recente si trovano nelle riviste dove alcuni lettori vi sfogano l’odio per il voto: non è il caso di considerare i voti inutili, si dovrebbe però ottenere che non fossero pubblici, che le lezioni fossero filmate da telecamere (la scuola non è un ambiente privato e i ragazzi devono poter documentare sia gli abusi dei docenti che quelli dei compagni), che nessun insegnante fosse libero di pretendere o premiare molto risultati che non ha fatto nulla per preparare (la possibilità di fare una buona ricerca e di contare su una serie di buoni libri non deve dipendere dalla fortuna personale). SCUOLA E LAVORO (TENENDO CONTO CHE GLI INDIRIZZI INSERITI QUI ANDREBBERO VERIFICATI, PERCHÉ ALCUNI DI ESSI SONO IL RISULTATO DI RICERCHE ONLINE SVOLTE ANNI FA E perché NON HO MODO DI AGGIORNARE DI CONTINUO QUESTE INFORMAZIONI): informatevi sul portfolio di presentazione e sullo show case portfolio (ad esempio al paragrafo 7 del cap. 4 di Progettare la ricerca empirica in educazione di Coggi e Ricciardi). Se lo ritenete utile per altri motivi o se potete procurarvelo a prezzo molto basso leggete i paragrafi da 1.8 a 1.15, 2.2, 2.3 della prima parte di Concorso DSGA. Manuale per tutte le prove 2018 (P. Boccia): eccetto che per la parte sul diritto del lavoro, civile, costituzionale e di famiglia, vi consiglio di non leggere il resto del libro di Boccia o di farlo con senso critico, perché è zeppo di idealismo assurdo e ripetitive illusioni che nulla hanno a che vedere con la realtà, cioè con la natura della maggioranza degli insegnanti e degli alunni; questo libro comunque è incompleto, perché spesso non spiega le leggi citate e non sempre indica le sanzioni quando illustra certe leggi recenti e perciò dà l’impressione che tali leggi siano prese in giro, vuote parole come quelle sulle competenze che le ASL, i genitori e la didattica dovrebbero avere idealmente, secondo alcuni sociologi… (è il caso per esempio delle leggi art. 99 del R.D. n. 965/1924 e art. 42 del CCNL/1995 che vincolano gli insegnanti a essere presenti in classe anche cinque minuti prima e dopo l’ingresso degli alunni e durante gli intervalli e in generale della legislazione che attribuisce loro parte della responsabilità degli atti di bullismo tra alunni). Vi consiglio tutte le pagine online sui CORSI PROFESSIONALI TRIENNALI per formare ottici, odontotecnici e segretari d’azienda (corsi brevi e utili, frequentabili dopo le scuole medie e adatti anche alle ragazze e a chi non può contare su una famiglia affezionata ed economicamente stabile, su energie e salute perfette - tutte condizioni indispensabili per fare l'Università e una scuola di 5 anni, specie se impegnativa - e su un carattere e un aspetto adatti a evitare di essere oggetto di bullismo e di diffamazione in ambienti importanti come sono molte scuole superiori e molti dei luoghi di lavoro dei genitori di chi le frequenta): per quanto poi una segretaria d'azienda sul lavoro debba essere davvero molto energica e di solito di aspetto curato e piacevole, un titolo di studio simile a volte torna utile anche a distanza d'anni per trovare qualche mansione impiegatizia minore presso piccole aziende o per essere integrato da corsi brevi attinenti, è comunque migliore di un diploma liceale non seguìto da laurea e, se accompagnato da esperienze lavorative e/o seguìto da altri corsi professionali triennali di tipo diverso, è forse ormnai probabilmente più utile anche di alcune lauree. Esistono anche dei corsi alberghieri triennali che rilasciano diplomi utili a trovare qualche mansione lavorativa nel settore e che possono essere preceduti o seguìti nell'adolescenza da un corso professionale triennale di tutt'altro tipo per consentire maggiori sbocchi, restando inoltre nel tempo integrabili da due anni di studio che procurano la maturità di scuola alberghiera, sfruttabile anche per iscriversi eventualmente a un ITS (ne esistono anche per lavori non ipertecnologici) e per partecipare a corsi del Fondo Sociale Europeo che rilasciano la certificazione informatica ECDL (questo va affrontato solo dopo la lettura dei manuali d'informatica per principianti e non e inoltre dopo qualche lezione privata da conoscenti): gli studi e le mansioni negli alberghi non implicano sempre grande abilità nelle lingue straniere o contatto con la cucina e non sono tutte a stretto contatto col pubblico o caratterizzate da un lavoro di squadra continuo e poco formalizzato (esistono quelli di tipo amministrativo e di gestione dei locali) e in Italia il settore turistico dà molto lavoro; inoltre grazie ai convitti (magari in montagna) questi corsi sono un'ottima prima soluzione per chi non sta bene con la famiglia e sente o sa di non potervi fare affidamento, ma può indurla a pagare almeno i primi tre anni di questa scuola e del convitto, magari contribuendo grazie a lavori estivi part-time non necessariamente a contatto diretto col pubblico (il convitto in particolare non è spesa da poco, soprattutto nelle località montane, ma in certe situazioni la lontananza dalla famiglia e il contatto precoce col mondo del lavoro e con la natura sono condizioni quasi indispensabili al benessere presente e futuro). Il futuro non è mai prevedibile e non è detto che dopo la maggiore età i genitori siano gli unici a poter pagare il proseguimento degli studi o che non si possa indurli a farlo mediante la legge o pressioni sui loro conoscenti e accenni alla ricaduta sulla loro immagine (questo se si tratta di studi sensati e non del tipo arte e/o spettacolo ovviamente). Informatevi anche su tutti i lavori per cui è ancora richiesto il diploma e solo il diploma di una scuola di 5 anni. In particolare informatevi sul titolo di studio necessario per lavorare agli sportelli di poste, aziende ASL, ospedaliere e simili, pur tenendo presenti gli svantaggi che presentano questi lavori d'ufficio e per di più statali...Informatevi su come purtroppo venga spesso richiesto dai potenziali titolari di essere automuniti e di risiedere nella stessa città se non nelle vicinanze. Raccogliete informazioni online e in Sinossi di Psichiatria su come un minorenne già abbastanza indipendente e con un progetto chiaro e prudente abbia anche per legge maggiori diritti e protezione dalle decisioni autoritarie dei genitori rispetto a un ragazzo molto poco autonomo nel lavoro e in altri aspetti di vita pratica (oltre a una dimostrata disponibilità all'impegno, probabilmente servono sufficienti conoscenze nei settori di studio-lavoro, abbigliamento, salute fisica e gestione delle emozioni e anche qualche nozione su affitti, guasti domestici, bollette, risparmi e documentazioni relative al reddito). Tenete presenti i licei quadriennali con un'ora in più al giorno, un rientro pomeridiano per materie utili (es. Biologia, Programmazione 3D, Robotica), laboratori (anche in ambito biomedicale) e PCTO (orientamento e alternanza scuola-lavoro in estate) e simili, ma io sconsiglio vivamente i licei e soprattutto queste scuole così impegnative a chiunque sia per natura troppo studioso o diverso dalla maggioranza e a chi non possa contare sulla famiglia con certezza assoluta per ottenere un lavoro nel caso in cui in quei quattro lunghi anni malattie (sono anche troppo frequenti quando l'impegno richiesto è alto), bullismo, problemi economici o altro imprevisto impediscono di arrivare al diploma o di renderlo utile con studi successivi. Informatevi sugli ITS, perché portano a trovare lavoro molto più della laurea. Se non siete persone molto sensibili, informatevi sul corso breve ASS, che è più gestibile per chi non ha un fisico forte rispetto a un OSS (il diploma OSS procura lavori simili a quello del badante e perciò richiede una certa forza fisica oltre a una sensibilità non eccessiva). Raccogliete informazioni online e presso conoscenti sui motivi per cui oggi l'Università e la laurea stessa spesso non procurano lavoro (soprattutto su costi eccessivi, ripetitività degli esami e dei libri di testo con conseguenti grandi numero
  • 5. e lunghezza dei corsi, necessità del 3+2 con due tesi per partecipare alla maggioranza dei concorsi, concorsi truccati, percentuale molto alta di laureati e rifiuto da parte di non pochi datori di lavoro di persone laureate perché ritenute più consapevoli dei propri diritti, più disposte ad andarsene per un lavoro migliore, meno abituate al lavoro o troppo preparate per dipendere da titolari non laureati...). Quando sentite parlare di "formazione continua", pensate a quella dell'adulto e soprattutto ai master (corsi di un anno dopo la laurea breve o di 5 anni). Se volete iscrivervi all'Università, acquistate uno dei libri di University Test delle Facoltà che richiedono un test d'ingresso con quesiti di argomento molto vario come quella di Medicina e Chirurgia: nell'introduzione troverete anche un elenco delle Facoltà in generale e di quelle a numero chiuso e un riepilogo delle nozioni richieste di chimica, biologia, fisica, matematica, cultura generale e capacità logica. // Vi consiglio di tener presente che i profili più richiesti attualmente sono per STEM (materie scientifiche) e le lauree in legge se con specializzazione in comunicazione e di visitare ticonsiglio.com/concorsi- pubblici ma anche di consultare le classifiche online sui migliori posti di lavoro (tempo fa uno di essi fu stimato quello di cassiere del discount Lidl). Tenete presente i campus delle professioni digitali (es. 99 e lode, organizzato anche dalla rivista Io donna o #EY4NextGeneration) e altri corsi e workshop che insegnano a redigere un curriculum interessante, creare un buon video di presentazione, parlare in pubblico (public speaking) e poi i corsi di personal branding e digital writing. Informatevi sulle testimonianze di chi ha ottenuto un buon posto di lavoro (le donne dovrebbero curiosare sulla rivista Io donna l'8 marzo di ogni anno, perché il numero speciale di quest'anno era interessante da questo punto di vista). Segnalo i corsi per il lavoro al CAAF, che danno una preparazione utile a gestire alcuni aspetti pratici della vita a prescindere dal servizio stagionale. Segnalo anche un indirizzo o due cui appoggiarsi per considerare LAVORI NON A CONTATTO COL PUBBLICO (come it.finance.yahoo.com/notizie/Lavoro-dieci-mestieri-yfin- 234929441.html;http://www.diredonna.it/lavori-ideali-per-timidi-68888.html). Diversi lavori non costringono al contatto diretto col pubblico, grazie alla mediazione di pc, telefono o macchinari, oppure almeno non obbligano a contatti molto frequenti o poco formalizzati con i clienti e i colleghi o con il titolare e tra questi ci sono almeno i seguenti: telefonista presso callcenter, assistente alla poltrona dentistica in piccoli studi di periferia con un dentista solo, commesso per la disposizione della merce negli scaffali dei supermercati, operaio e impiegato in aziende di dimensioni medie o piccole, ottico, odontotecnico e forse alberghiero con mansioni amministrative o di gestione dei locali. Il lavoro di autista di autobus e camion può essere considerato anch'esso un lavoro che non obbliga allo stress del contatto continuo e imprevedibile con gli altri, ma attualmente ha turni disumani se l'autobus ha percorso extraurbano ed è molto pesante se si guida un camion. Su DHS Club si annuncia forse ancora la possibilità di lavorare da casa (anticipando del denaro):l’acronimo sta per Discount Home Shoppers Club, un nuovo tipo di telelavoro senza orario. Http://www.hunt2work.it/index.aspx invece offre ancora, credo, la possibilità di arrotondare attraverso la promozione di prodotti alimentari su Internet con il passaparola tra i propri contatti. // Chi è senza idee sul LAVORO IN GENERALE può farsi forse ispirare da jobcrawler.it, utilizzare TalkinPills, lo strumento gratuito Career Express di Linkedin e frequentare blog, gruppi e community come it.mashable.com// Per trovare UN SECONDO LAVORO si può vedere ad esempio http://millionaire.it/6-idee-per-arrotondare-lo-stipendio; www.cassaintegrazione.it/lavorare-da-casa-per-arrotondare-la-cassa-integrazione; http://www.girlpower.it/mondo/guide-pratiche/i- lavoretti-per-arrotondare.php. Uno dei migliori siti, di aiuto e di stimolo, nell’impresa di trovare un secondo lavoro adatto è forse ancora http://thebizbiz.blogspot.com. Da non disdegnare i siti delle varie agenzie di lavoro, come obiettivolavoro.it. Alcuni tipi di secondo lavoro sono comunque i seguenti: consulente finanziario (per chi lavora in banca); infermiere, badante, insegnante di sostegno; assistente di bambini e i ragazzi con handicap mentali o fisici; babysitter (se fatto con neonati o poco più, nei weekend o in alcune altre serate, è un lavoro adatto a molte persone e in particolare a chi studia o ama la lettura e non si sente bene con bambini più grandi) e dogsitter; mediatore culturale negli ospedali (per chi conosce bene una lingua straniera parlata da una buona percentuale di immigrati in Italia); guida turistica presso i parchi cittadini; addetto all’ufficio stampa per conto di eventi, fiere e congressi; addetto alle multisale dei cinema; maschera nei teatri; centralinista e addetto alla reception delle cliniche private; telefonista presso centri di telemarketing (per aziende che si occupano di vendere pentole, biglietti di teatro per beneficenza, tappeti, servizio di epilazione con il laser, ecc.: in questi casi consiglio di cercare aziende che offrano un minimo di stipendio fisso oltre alla provvigione e che regalino qualcosa ai potenziali clienti che contattano per invitarli nei centri delle esposizioni di prodotti e trattamenti da vendere); hostess nei musei; personale di sicurezza presso i locali; venditore di sigarette o barista in discoteca; barista o cameriere part time (le sere dei finesettimana) in bar, pub, pizzerie o ristoranti; forse cassiere part time in supermercati, locali e saloni di parrucchieri (il sabato c’è un afflusso maggiore di clienti). // Può essere utile raccogliere in modo ordinato le idee sui LAVORI ESTIVI adatti a sé tra le proposte su www.studenti.it., Monster, Infojob, Carceyet, Jobrapido, Cliccalavoro (basta scrivere “Lavori estivi” nello spazio aperto dal comando “Ricerca”), Job in country e altre pagine online della Coldiretti, su www.fotoplus.it, nei siti di organizzatori di vacanze per disabili o di centri estivi per lo studio o l’intrattenimento per ragazzi, su Clubanimazione, tra le offerte di villaggi turistici (consultare i siti dei maggiori tour operator italiani), di piscine e comuni parchi, cittadini e non, e ovviamente nei siti dei parchi acquatici e divertimento (a proposito di questi ultimi ricordate che non vi sono richiesti solo animatori, artisti ed esperti degli animali esibiti, ma anche addetti alle prenotazioni, alle biglietterie, ai servizi bar o ristorante e alla pulizia e persone che aiutino a salire e scendere e a rispettare le norme sulle giostre). Tenete presente che con un profilo curato su Facebook è più facile in estate trovare lavori in genere basati solo sul passaparola (babysitter, catsitter, dogsitter, innaffiatura delle piante del giardino o del terrazzo di persone andate in ferie, ripetizioni di ragazzi rimandati in alcune materie, tata di bambini o disabili per coppie in vacanza, ecc.) e che nei periodi estivi non è molto difficile sostituire in città cassieri dei supermercati e forse anche commessi o impiegati aziendali durante le loro ferie oppure farsi assumere per la stagione con diverse mansioni in negozi, ristoranti, pizzerie, hotel, alberghi, centri termali e centri benessere dei maggiori luoghi di villeggiatura in montagna o sul mare. Può essere utile appropriarsi delle nozioni principali dei testi in programma nei corsi di Formazione permanente e degli adulti, di Selezione del personale/Gestione delle risorse umane e di Progettazione professionale e career counseling di Psicologia sociale, del lavoro e delle organizzazioni. Basarsi sui test di personalità e delle organizzazioni invece può essere a volte dannoso, perché nessun testing è valido per tutti e in ogni situazione. Almeno fino a qualche anno fa in questo contesto venivano usati semplici test della personalità come IGPF-5, Myers-Briggs, ACL e BFQ e probabilmente alcuni dei test per valutare l'assertività e le strategie di coping e problem solving come CISS, test su valori professionali e attitudini nel lavoro come TOM e SPV e test di abilità cognitive come il DAT-5, se non anche test dell'intelligenza emotiva come il MSCEIT. Forse altri test sono citati nel programma del corso "Pedagogia Sperimentale: modelli e procedure per l'educazione degli adulti". Un questionario sugli interessi e sulle caratteristiche personali durante l'attività lavorativa si trova nell'introduzione di Scienze Infermieristiche University Test per esempio, ma porta a tre profili psicologici di lavoratore in cui è difficile riconoscersi se appena si possiede qualche contraddizione nel carattere a causa dell'esperienza personale.
  • 6. Forse altri test sono citati nei manuali corrispondenti al corso universitario “Pedagogia sperimentale. Modelli e procedure per l’educazione degli adulti” (io però non li ho letti).Tenete presente che probabilmente non c'è lavoro dove il mobbing non possa verificarsi, ma che esso è più frequente nei contesti di lavoro d'ufficio dove i dipendenti sono molti e interdipendenti e il carico di lavoro alto, nel settore dei trasporti e nei campi educativo e sanitario (rimando al gruppo Violenza e lavoro più oltre). Chi cerca un lavoro ha bisogno di conoscere siti web, banche dati, intermediari e contatti, ma è difficile in Italia ricevere un orientamento professionale e, mentre si lavora in azienda, è anche pericoloso (il segreto professionale in generale sembra non essere una virtù italiana, secondo molti scrittori vecchi e recenti e l'esito dell'headhunting in Italia è una conferma recente). Consiglio di leggere i paragrafi 5.3 e 5.4 di Il colloquio nell'assistenza sociale (Allegri-Palmieri-Zucca) sull'orientamento al lavoro e di informarvi anche online su borse lavoro, tirocini formativi in convenzione con il Centro per l'Impiego, assunzioni presso cooperative sociali, bonus lavorativi del Fondo Sociale Europeo. In Politica dei servizi sociali (P. Ferrario) oppure online troverete informazioni sui CAAF, sui sindacati più importanti (CGIL, CISL, UIL, UGL), sul terzo settore, sull'economia sociale: cooperative sociali di tipo A e B, recenti piccole cooperative con fini non tipici, onlus, IPAB, settore noprofit, volontariato (FIVOL) e mutuabilità. Segnalo LEGA DELLE COOPERATIVE, FEDERSOLIDARIETÀ, COMPAGNIA DELLE OPERE e CONSORZIO GINO MATTARELLI, perchè citati nel mio manuale di cittadinanza attiva e inoltre segnalo che le associazioni di volontariato ENDAS, ANPAS e GIOC si occupano anche di inserimento lavorativo. Un consiglio che spesso si trascura di dare ed è sempre valido è che se avete dei nemici numerosi o accaniti e pochi amici e nessun familiare a difendervene oppure se non avete un aspetto e un guardaroba impeccabili e un carattere adeguato, per natura o arte, alle pretese della maggioranza, dovete assolutamente evitare tutti i lavori dove il contatto con il pubblico è diretto, cioè non mediato da PC o telefono, e dove il contatto tra colleghi non è molto limitato. In particolare evitate in questi casi di lavorare in gelaterie, bar, pub, negozi, ecc. e questo ad ogni età (anche giovanissimi, perché titolari e clienti sono sempre pronti a diffamare con esiti duraturi e non hanno alcuna comprensione per limiti naturali dipendenti da inesperienza o da condizioni familiari). Del resto questi sono luoghi che non è prudente frequentare nemmeno come clienti. In mancanza di diploma, grandi opportunità o ambizioni, scegliete piuttosto lavori più prudenti come telefonista in periferia con incarichi semplici di presentazione e invito con omaggio invece che di vendita (non di rado si svolgono in ambienti spaziosi e piacevoli e mirano a dare ai venditori la possibilità di smerciare oggetti e servizi utili, perciò non si deve sottovalutare la possibilità di lavorare a volte in modo continuo che danno questi lavori, purchè sia previsto il part-time con un fisso di almeno 400 euro, con o senza provvigione aggiunta) o anche in centro presso operatori telefonici con l'incarico di assistenza ai clienti (per quanto quest'ultima mansione sia di solito a contratto breve e non rinnovato, può essere un buon inizio o un buon secondo lavoro per chi è pieno di energia, spigliato e abituato al PC), operaio, baby sitter (meglio o soltanto serale di neonati o bambini sotto i due anni presso famiglie), pulizie di uffici e locali (purchè solo in orario di chiusura) e di alberghi modesti e magari assistente alla poltrona dentistica presso piccoli ambulatori di periferia (lavoro che non implica nè l'aver colleghi nè contatti coi pazienti che non siano mediati, molto limitati e preformati e che consente di svolgere altri lavori perché part-time). Tenendo conto del messaggio allarmante di libri come Il costo umano della flessibilità di Gallino (libro vecchio di qualche anno ma ancora valido e comunque utile come punto di partenza per altre letture sul mondo attuale del lavoro) e altri libri simili, non è un filantropo chi consiglia scuole superiori di più di tre anni e che non preparino a un lavoro preciso da poter iniziare a svolgere prima dei 18 anni a chi non ha la certezza o almeno ottime possibilità di arrivare alle mansioni più qualificate e pagate grazie al sostegno di entrambi i genitori, alla salute, all'aspetto fisico e al carattere estroverso e poco sensibile o ai nervi saldi (tutto ciò infatti vale ben più delle capacità intellettuali e della disponibilità all'impegno)...E in molti casi anche questo può essere un rischio e può essere preferibile consigliare scuole serali eventualmente successive e di abbreviare il percorso scolastico con quei corsi appositi che permettono di fare l'esame da privatista (al di là dell'utilità di iniziare presto a svolgere un lavoro che piace e al di là dell'opportunità di avere dei risparmi personali, c'è chi ha bisogno di intraprendere studi impegnativi in certi ambienti e di rassegnarsi a stare a contatto con compagni di classe e insegnanti solo dopo aver avuto il tempo e la possibilità di adeguare a certe regole non scritte aspetto e comportamento e inoltre di maturare e stabilizzarsi sia attraverso lavori part-time ripetitivi e implicanti molti meno contatti diretti con altri sia attraverso numerose ricerche online e letture in biblioteca). Non è un filantropo chi consiglia indiscriminatamente di iscriversi a scuole superiori di quattro o cinque anni o all'università, non è tale almeno considerando l'imprevedibilità della salute personale e delle risorse economiche familiari, il cambiamento enorme dei programmi di alcuni licei in terza classe, le leggi sulla responsabilità genitoriale sui figli maggiorenni, il precariato, l'immigrazione, la rapidità dell'evoluzione di tecnologia e mode e la pretesa di molti titolari di cambiare di continuo dipendenti e di assumerli solo sotto i 23 anni (nelle gelaterie è o fino a pochi anni fa era la prassi) o sotto i 30 o 35 anni (tanto che essere costretti dalle necessità economiche a suicidarsi a 40 anni, se non prima, è sempre più frequente). Inoltre non vanno mai sottovalutati altri aspetti propri in particolare dei licei che elenco nella nota sui licei più oltre. Peraltro è sempre sconsigliabile comunque proporsi di laurearsi in generale se non si può contare su un rapporto di grande fiducia e serenità con la famiglia: tutte le Facoltà, comprese quelle più semplici e prive di obbligo di frequenza, richiedono che si abbia la certezza di pagare non solo tasse e libri fino alla laurea, ma anche la possibilità di disporre di una residenza silenziosa e piacevole (almeno nel periodo più vicino agli esami quasi tutti gli studenti trovano difficile studiare in aula studio e se vivono altrove si recano a casa dei genitori) e che si possa inserire nel curriculum esperienze lavorative importanti o almeno diversificate contemporaneamente allo studio e ricavare dei risparmi per ovviare a imprevisti che possono risultare altrimenti deleteri e vanificare anni d’impegno (la legge non obbliga i genitori a nulla, che che se ne dica); inoltre non si può contare sulle possibilità concesse dalla laurea abbastanza da studiare senza fare altro; riviste e forum on line confermano che oggi pagare un affitto tutti i mesi senza il contributo dei genitori è impossibile per la maggioranza delle persone giovani e non giovani e con tanto di curriculum adeguato, figurarsi per studenti; infine la tesi di laurea non è una formalità per molti, dato che ci si stanca tra lavoretti e studio con il tempo e che a forza di esami orali e basati su una selezione piccola e precisata di testi ci si disabitua con gli anni allo scritto e a lavori di ampio respiro (molti infatti si fanno fare la tesi da altri a pagamento anche se hanno una media alta, e ciò richiede prudenza, fortuna e denaro – 1.000 Euro almeno per la tesina di un corso triennale). Vi consiglio di raccogliere una serie di testimonianze su chi, pur non essendo ciellino, ha frequentato per uno o più anni una scuola privata di CL (sono scuole che possono rovinare la vita intera a chi non appartiene al Movimento Comunione e Liberazione).
  • 7. Informatevi su chi ha cambiato scuola superiore in seconda o terza classe o ha lasciato una facoltà universitaria dopo aver sostenuto alcuni esami. Credo che sia utile ribadire ora che sembra consigliabile non limitarsi a studiare, ma fare durante l'estate e qualche pomeriggio della settimana alcune esperienze lavorative prudentemente prive di contatto diretto con il pubblico in modo da affrontare lo studio senza rischiare di prenderlo troppo o troppo poco sul serio e da avere maggiore probabilità di trovare una soluzione o saper abbandonare tempestivamente se la situazione nella classe della scuola serale si rivelasse insopportabile o troppo rischiosa. Si deve anche darsi il tempo di leggere quanto è più adatto a rafforzare se stessi: i romanzi di formazione e i saggi di psicologia e di storia reperibili in biblioteca e su Amazon ed eventualmente le pagine online sulla dieta sana, sulle malattie più comuni, sull'arredamento, sugli affitti, sul lavoro, sulle leggi sugli abusi dei genitori e sul modo migliore di documentarli in modo da difendersene o da preparare in segreto la difesa prima della maggiore età quando i rischi possono essere maggiori. Bisogna aver chiaro che si perde moltissimo tempo, molta energia e si può perdere la salute per sempre con le letture e i compiti che costituiscono i programmi dei licei e di altre scuole superiori (assolutamente essi non preparano alla vita). In ogni caso dopo le scuole dell'obbligo un ragazzo dovrebbe scegliere di fare le superiori di più di tre anni solo se si è nutrito con un'alimentazione sana fino ad allora e gode di buona salute, se è certo di cosa entrambi i genitori vogliono in realtà (al di là delle menzogne che spesso si dicono per dare una certa immagine ai vicini o ai clienti), se ha già compreso qual'è il metodo di studio più adatto a sè (chi ha un cervello con il centro cerebrale a destra o ha forme note o poco note di dislessia ha necessità particolari) e soprattutto se ha ormai valutato bene le proprie capacità di autocontrollo, appreso le abitudini essenziali per avere sempre un aspetto fisico abbastanza curato e dotato l'armadio di abiti adatti (ciò per evitare problemi con compagni di classe e insegnanti, che, oltre a essere rogne inutili - dato che non si viene nemmeno pagati per sopportarle -, sono in genere anche più grandi e difficili da gestire di quelli che possono sorgere svolgendo dei lavori ripetitivi e privi sia di contatto diretto col pubblico sia di contatto frequente con colleghi e titolari). Lavorare fa maturare e radica nella realtà più che la scuola e di radici soprattutto si ha bisogno prima della maggiore età. ISTRUZIONE E RELIGIONE: Il capitolo sulla scuola e sull’Università fasciste in Il Fascismo (I. Silone); i paragrafi sulle scuole americane che si opposero anche in tempi recenti all’insegnamento della teoria darwiniana in molte introduzioni a L’origine delle specie di C. Darwin; i capitoli sull’istruzione del clero – in particolare gesuita – in Il rosso e il nero e in La certosa di Parma di Stendhal. Fate ricerche approfondite sulle scuole gestite dal clero o da movimenti di facciata religiosa (ad es. Comunione e Liberazione o CL) e in particolare informatevi sul comportamento di studenti e insegnanti appartenenti a tali movimenti con chi si iscrive senza appartenervi e magari nemmeno conoscerlo, sulle conseguenze molto durature e decisive che può avere frequentare tali scuole nel futuro dei diplomati a causa del ruolo estremamente influente nelle università, negli ospedali e in molti altri ambienti rivestito in genere dai genitori della maggioranza degli studenti e sul rispetto o non rispetto in tali scuole dei programmi stabiliti dallo Stato, delle leggi fatte per favorire le scuole meno abbienti e di quelle per garantire la casualità nella scelta della scuola esterna e delle materie da portarvi all'esame di Maturità. Informatevi infine infine sulle leggi, in vigore da pochi anni, sulle scuole "parentali" e su come da una parte possano essere utili per le piccole vittime di bullismo e dall'altra possano venire sfruttate da genitori integralisti per privare i figli del confronto con chi ha una mentalità diversa e più aperta o razionale della propria e per favorire ancora di più la possibilità che i benestanti a volte hanno di "comprare" il diploma ai figli, tutti ragazzi che, a torto o ragione, sembrano ad alcuni già a dir poco favoriti ai test di ingresso delle Facoltà a numero chiuso (conosco personalmente un ragazzo appartenente a un grande e influente Movimento dichiaratamente cattolico che anni fa ha ricevuto domande e risposte al test di ingresso di Scienze della Comunicazione e un altro ragazzo che si è diplomato in un liceo dopo aver avuto la media del 4 per 5 anni) e agli esami di Concorso orali con colloquio motivazionale privato. RAPPORTO TRA DECADENZA DELLA LINGUA E INVOLUZIONE DI PENSIERO, EQUILIBRIO MENTALE, SOCIETÀ, POLITICA, ARTE DI OGNI GENERE: Libri sull'uso corretto della lingua nazionale, a cominciare da Parlare l'italiano (E. Lombardi Vallauri); blog online che con intelligenza critichino la peggiore letteratura di recente pubblicazione (es. Cercando Oblivia di Pippo Russo); l’opera di Jung sugli automatismi nevrotici; lettera 114 di Lettere a Lucilio (L. A. Seneca); Fahrenheit 451 (R. Bradbury); la prima metà di 1984 e il saggio La politica e la lingua inglese in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); il capitolo sulla comunicazione usata dai politici in Psicologia politica (P. Catellani); saggi recenti o pagine online sugli espedienti dei giornali per eludere i fatti (in Italia un testo di riferimento al riguardo è La scomparsa dei fatti di M. Travaglio; resoconti di messaggi zeppi di frasi fatte (“scendo in campo”, ecc.) di noti politici attuali (ad es., gli interventi di Pippo Russo su ?); le pagine sull’abitudine di usare le parole nel modo in cui si usa il denaro e su quel genere diffuso di conversazione comunicante un senso di vuoto per astrazione dalle vere esperienze di I cosiddetti sani. La patologia della normalità (E. Fromm) e di L’uomo senza qualità (R.Musil); le pagine sull’impoverimento e condizionamento dell’immaginazione di Lezioni americane (I. Calvino) e di altri saggi. CULTURA AL SERVIZIO DELL’EGO, DELLE MODE E DEI PREGIUDIZI: le lettere numero 88 e 108 di Lettere a Lucilio (L. A. Seneca); Degli scienziati e dei letterati e altro sul tema in Massime e riflessioni, caratteri e aneddoti (Chamfort); almeno le citazioni delle Lettere di Chandler che trovate online; il racconto Rancore e nuvole in Piccoli equivoci senza importanza (A. Tabucchi); il capitolo XXIX di Middlemarch (G. Eliot); i capitoli sul l’attività di scrittore del marito della protagonista in L’amante di lady Chatterley (D. H. Lawrence); i capitoli 95, 96, 40 (fino all’ingresso in caserma) di L’uomo senza qualità ( volume primo) (R. Musil); Il Parini ovvero della gloria in Operette morali (G. Leopardi); i saggi Del parlare spedito o lento, Del conversare e Del mentire e, per certi aspetti, La pedagogia, quest'ultimo con cautela, per la mescolanza eccessiva di saggezza e pregiudizi e per l'impostazione confusa (M. Montaigne); Modi e stratagemmi per avere ragione (A. Schopenhauer); i capitoli iniziali sul lavoro in libreria di Fiorirà l'aspidistra (G. Orwell). Invito a riascoltare le canzoni Pigro (I. Graziani) e Il battito (I. Fossati). Riguardo agli abusi ed errori nelle valutazioni scolastiche tradizionali (temi, interrogazioni orali, ecc.) rimando al paragrafo 7 del capitolo 4 di Progettare la ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi), anche se sono note a tutti e del resto facilmente intuibili. VALIDE RAGIONI PER SCRIVERE: (Prefazione di T. Capote al suo Musica per camaleonti;) prefazione di I. Calvino al suo Il sentiero dei nidi di ragno; prefazione di F. Cordelli a La mia Africa (K. Blixen); Rivolta e arte in L’uomo in rivolta (A. Camus);
  • 8. Lezioni americane (I. Calvino);il capitolo 122 di Le stesse cose ritornano di L’uomo senza qualità (R. Musil); il saggio Perché scrivo in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); I Mandarini (S. de Beauvoir); L’importanza del racconto nel secondo capitolo di Creatività (E. Balconi e M. Erba); Psicologia analitica e arte poetica in Civiltà in transizione: il periodo tra le due guerre (C. G. Jung); la critica di Leo Marx al finale di Huckleberry Finn (nell’edizione Einaudi). Forse può essere utile leggere qualche commento online sulla cosiddetta “Medicina narrativa” o sugli “strumenti narrativi” in psicologia e un testo universitario come La mente discorsiva (Harrè-Gillett). Considerate ovviamente anche almeno quanto affermano Cicerone in De oratore e Lombardi Vallauri in Parlare l'italiano a proposito dell'utilità che ha lo scrivere quando si mira a pensare e parlare bene per riuscire a difendersi e ad avere successo. IL “GENIO DEL CUORE”: Lezioni americane (I. Calvino); Ecce homo (F. Nietzsche); i saggi Che effetto fa a un contemporaneo, Montaigne, Come dobbiamo leggere un libro? e Una stanza tutta per sé (V. Woolf); un’introduzione a L’insidiosa modestia della corazza (M. Moore); l’introduzione di M. Guidacci a Poesie di E. Dickinson; Il fanciullino (G. Pascoli); il capitolo La magia della lettura in Imparare a leggere (B. Bettelheim e K. Zelan). Sulla creatività rimando agli esercizi 50, 78, 79 e 82 del cap. 10 di La ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi) oppure a pagine online sulle sue dimensioni seguenti: capacità di identificare problemi anche dove altri non ne vedono, fluidità ideativa (avere molte idee su un tema dato, trovare più di una soluzione a un problema, trovare un grande numero di oggetti con una funzione o accomunati da un particolare, ideare vari finali a una storia), fluidità espressiva (saper strutturare bene del materiale semantico e saper trovare molti sinonimi, antonimi, derivati), flessibilità (capacità di interpretare un messaggio da diversi punti di vista, di produrre molte classi con contenuto semantico figurativo-simbolico omogeneo, di proporre impieghi diversi dello stesso oggetto), originalità (abilità nel trovare soluzioni insolite o nell’utilizzare informazioni per trasferirle a situazioni nuove). UN AIUTO PER INTERPRETARE DA SOLI ALCUNI PRODOTTI DI NARRATIVA: Un libro liceale di analisi del testo dei primi due anni di liceo scientifico (non è l'antologia, attenzione); Simboli della trasformazione (C. G. Jung); capitoli sui simboli tratti dalla mitologia di Archetipi e inconscio collettivo (C. G. Jung); capitoli sui sogni in Psicologia e alchimia (C. G. Jung); capitoli sullo zodiaco e sull’alchimia in Mysterium Coniunctionis (C. G. Jung). Può essere utile anche leggere Il drago come realtà (S. De Mari) nonostante le assurdità scritte su Pinocchio, Albero e foglia (Tolkien), Il linguaggio dimenticato (E. Fromm) e il capitolo La magia della lettura in Imparare a leggere (B. Bettelheim e K. Zelan). Segnalo Donne che corrono coi lupi (C. Pinkola Estes), per i rimandi a miti e fiabe. È propedeutico all’analisi delle opere letterarie anche leggere analisi dettagliate dei profili zodiacali (considerando segno e ascendente) in riviste e online, perché molti scrittori vi hanno da sempre fatto riferimento per costruire i loro personaggi. Vi ricordo che Fromm ha scritto un'analisi di Il processo di Kafka e Jung ne ha scritta una di Ulisse di Joyce e un'altra di un libro meno noto. Vi rimando inoltre alle analisi di classici e di testi recenti contenute in alcune pagine online come ad esempio http://www.slideshare.com/analisi-del-testo-personali. IMPARARE A FARE RICERCHE E A SCRIVERE BENE DA AUTODIDATTI SENZA FREQUENTARE I LICEI E LE ALTRE SCUOLE NON PROFESSIONALI: Informatevi su come fare la "ricerca avanzata" in Internet dai siti dei servizi bibliotecari degli atenei, ricordando che se siete iscritti o accompagnati da un iscritto all'Università, potete avere gratuitamente accesso a banche dati molto curate che in genere per gli esterni sono a pagamento. Consiglio di visitare un sito web su come fare un buon articolo di ricerca e quindi su come scrivere bene le ripartizioni "pagina del titolo", "abstract", "introduzione", "metodo", "risultati" e "discussione" (eventualmente leggete le pagine relative al Publication Manual del sito web di APA o il capitolo 13 Comunicazione in psicologia di Metodologia della ricerca in psicologia, edizioni McGraw-Hill). Nei capitoli su progettazione e analisi civica di un manuale di cittadinanza attiva ho trovato indicazioni utili su come scrivere dossier , rapporti, resoconti e progetti. Le fonti per fare una ricerca sono, nell’ordine, le seguenti: enciclopedia, dizionari specialistici (es. di psicologia), manuali, testi monografici, repertori, banche dati. La ricerca in rete va alternata alla ricerca in biblioteca per integrare le fonti e verificare dove si trovano i testi (OPAC). Se si vuole conoscere fonti tipicamente usate dagli istituiti di statistica (Istat, Sistan, Eurostat) e da organizzazioni quali Onu, Fao, Bit, Unesco e Oms si può leggere il capitolo 11 di Metodologia e tecniche della ricerca sociologica (P. Corbetta) e in particolare informarsi sulle relative riviste, su metaanalisi (integrazioni di risultati di varie analisi), su annuari (raccolte di ricerche comuni, cioè a base amministrativa) e sulle indagini campionarie ad hoc. Tra gli annuari, il mio manuale di cittadinanza attiva cita di interessanti la Guida delle regioni (di informazioni anche politiche e culturali) e gli annuari dei ministeri (ogni ministero ne ha uno). La statistica non rende più affidabili i dati e non supplisce alla loro povertà, ma aiuta a leggerli perché consente di trovare elementi paradigmatici, costanti e raggruppamenti, di riassumere i dati in cifre o tabelle o grafici, di calcolarne la variabilità, il margine d’errore e quindi la distribuzione, di fare rapidamente confronti, di cogliere differenze e le loro possibili cause, di appurare interessi e relazioni tra i vari fattori coinvolti, di standardizzare procedure e test e di mettere un po’ d’ordine in ciò che per natura è complesso e sfuggente (importante è in particolare conoscere il coefficiente di correlazione di Parsons, che misura la forza di relazione tra due oggetti in esame quantificabili), tuttavia secondo me andrebbe applicata solo per ricerche importanti e per cui è necessaria: rimando eventualmente a Progettare la ricerca empirica in educazione di Coggi e Ricciardi e per conoscere diagrammi e tabelle e trovare le formule ben spiegate a Metodologia e tecniche della ricerca sociologica (P. Corbetta), che nella seconda metà è ricco di grafici e informazioni chiare e quasi sempre comprensibili anche a chi non ha dimestichezza con la materia. Per interpretare grafici e tabelle può essere utile il cap. 11 al paragrafo 3 di University Test Scienze Infermieristiche, per citare un testo della Mc Graw-Hill che ho già consigliato altrove nel documento (contiene quesiti tipici ad esempio su variazione percentuale, aumento percentuale e diminuzione percentuale in rapporto alle variazioni di numero effettivo degli oggetti osservati). È emerso che ciò che porta a ottenere voti alti all’Università è soprattutto avere un ampio vocabolario (ovviamente anche settoriale). Chi sta cercando di imparare a scrivere bene in italiano e vuole un aiuto valido per abituarsi a dare una struttura ai propri scritti e per renderli meno prolissi possibile ed “efficaci”, può ben cominciare con il leggere più volte le prime orazioni di Demostene e le sue Filippiche, magari integrando con la lettura della “risposta” di Eschine, e inoltre almeno le orazioni Pro Milone e Pro Roscio di Cicerone. Segnalo le Orazioni giudiziarie (Lisia) e consiglio di leggere i discorsi di generali e ambasciatori contenuti in Storia della guerra del Peloponneso di Tucidide (iniziate con il confrontare il discorso dei Corinzi agli Spartani del libro I, 68 con i discorsi contro Filippo di Demostene). Prima di leggere Quintiliano (mi riferisco a L’istituzione oratoria), Tacito (mi riferisco a Dialogo sull’eloquenza, per quanto sembra che non fu forse
  • 9. lui il vero autore), Cicerone (mi riferisco al De oratore), lo Pseudo-Longino (mi riferisco a Il sublime), leggete le orazioni di Demostene e di Cicerone, perché questi autori le citano di continuo. Il cap. 4 di Psicologia della comunicazione (P. Di Giovanni) riassume le figure retoriche principali e il cap. 6 le regole di comunicazione che danno senso e coerenza a un testo, a una comunicazione. Segnalo anche le Orazioni funebri di Bossuet, anche se non le ho lette e se non so se sia possibile trovarle tradotte in italiano. Considerate pure anche dei libri recenti sullo scrivere o parlare bene in italiano (ad esempio quello di Vallauri e quelli in genere ivi pubblicizzati) e ricordate che online esistono dei test sull'uso della nostra lingua. Sono utili anche i corsi a pagamento che insegnano a parlare in pubblico (corsi con istruzioni precise, esercizi e telecamera). In biblioteca si trovano libri che insegnano a scrivere lettere e mail da scambiare nei rapporti di lavoro e formali (gli esempi che vi troverete sono utili). Diversi scrittori noti autori di best sellers abbastanza recenti hanno scritto dei saggi sulle proprie tecniche narrative, ma si tratta di testi per aspiranti narratori: segnalo Lezioni americane di I. Calvino, Come salvare Piggy Sneed di J. Irving (di questo scrittore segnalo anche il romanzo su uno scrittore Il mondo secondo Garp) e On writing di King (di quest'ultimo però consiglio di confrontare i consigli con certe prefazioni, secondo me più ragionevoli, scritte da Tabucchi, Conrad e Calvino). Esiste una collana di libri recenti e classici chiamata La scuola del racconto. Ciò che aiuta di più a esprimersi a fini più pratici è però piuttosto frequentare molto persone che parlano sempre in italiano corretto e rinunciare totalmente all'uso del dialetto e alla lettura di libri mal scritti (mantenere questo proposito per un anno può bastare a cambiare per sempre le abitudini di chiunque). Consiglio anche di evitare di leggere letteratura recente senza una buona guida per non peggiorare il proprio modo di pensare e scrivere e invito nuovamente a confrontare le migliori pagine (quelle non recenti) online di Pippo Russo (Cercando Oblivia) con il saggio di Orwell La politica e la lingua inglese e la lettera 114 di Lettere a Lucilio di Seneca su questo argomento, che per me è particolarmente importante avendo molto sofferto della mancanza di consigli sulle letture più adatte a me e avendo perso molto tempo e molte energie anni fa leggendo sia molti classici della letteratura che alcuni best sellers recenti inadatti: occorre davvero diffidare delle fascette promozionali, di molti editori senza coscienza, di chi premia e pubblicizza la spazzatura, di chi ha inventato i cosiddetti “casi letterari” e di chi ne decide in modo insensato e soprattutto delle scuole con i loro assurdi programmi, il governo che li stabilisce e gli insegnanti che non vi rimediano dando le informazioni culturali necessarie a tutti. Leggete il blog di Russo e anche le pagine di Fromm e altri studiosi sulla scuola e capirete se sto criticando chi scrive e si arricchisce oggi con i romanzi per livore e invidia o per ragioni più serie. COSA SI DOVREBBE INSEGNARE IN OGNI SCUOLA: le spinte da più parti a rinnovare radicalmente la scuola italiana fanno emergere che occorre fare spazio a migliori prove e insegnamenti e rendere coerente l'istruzione nel suo insieme: io ritengo che, oltre a eliminare Religione ed Educazione Motoria dalle scuole medie e superiori, si dovrebbe soprattutto imporre molti limiti all'arbitrio degli insegnanti di Italiano e modificare i programmi di Italiano e Latino, perché è palesemente assurdo che nelle materie umanistiche le valutazioni siano del tutto soggettive, che in una scuola diversa dal Liceo Classico si venga costretti a studiare il Latino, lo Stilnovo e l'opera di Dante, Tasso, Petrarca e Boccaccio, che in ogni scuola si studino gli stessi autori più di una volta e che per di più agli insegnanti sia concesso di poter assegnare perfino un tema di letteratura a settimana e inoltre letture obbligatorie dannose come sono senz'altro alcuni classici di D'Annunzio, Fogazzaro e Huysmans. Alle scuole medie e superiori il tempo e le energie così guadagnati potrebbero essere impiegati in test di problem solving di vita concreta, insegnando a comprendere e scrivere saggi molto brevi e ben argomentati, a redigere lettere formali e ad analizzare grafici e tabelle e in misura minore testi di narrativa (è bene conoscere le figure retoriche della letteratura, anche perché sono utilizzate anche in testi persuasivi di carattere politico, pubblicitario, ecc.). Si dovrebbe impedire agli insegnanti di lasciare soli gli studenti nella scelta della scuola superiore e di ciò che la seguirà, perché Internet può non essere sufficiente per informare bene e per tempo sul necessario: scuole superiori raggiungibili dalla residenza o con convitto che non rendono indispensabili altri studi pur permettendo di proseguirli, corsi per ottenere la certificazione ECDL, brevi corsi e concorsi post-diploma, ITS, Università con o senza test d'ingresso, manuali per preparare questi test, master e concorsi post- laurea, vecchie e nuove occupazioni, servizi online per aiutare nella ricerca del lavoro o di idee su che lavoro fare, agenzie per il lavoro interinale e leggi importanti e discusse relative al mondo del lavoro. Sarebbe importante fare letteralmente girare tra i banchi alcuni classici e testi più recenti ma validi che possano spingere gli studenti delle scuola media dell'obbligo e di quella superiore ad approfondire in autonomia la conoscenza della storia, come i testi di storiografi e memorialisti quali Senofonte, Livio e forse Saint-Simon, Hamilton e Solzeničyn. Soprattutto si dovrebbe far conoscere bene a scuola i saggi più recenti di Primo Levi (non il resoconto della sua esperienza, ma la successiva riflessione su essa in un ampio contesto e la postfazione al suo primo libro) e memorie e analisi storiche altrettanto ricchi di riflessioni sempre attuali che quest'ultimo libro quali sono quelli di Tucidide, Cicerone, Seneca, Tacito, Voltaire, Chateaubriand, Silone, De Beauvoir, Foucault, Arendt e Packard. Ancora tuttavia più importante è che la scuola affronti temi d'attualità attraverso una selezione di saggi e articoli come si può trovare nei libri di testo di sociologia, antropologia e geografia umana del liceo delle scienze umane e mediante rimandi a film e ad altri libri su questi argomenti e sulla politica mondiale non solo universitari e non solo molto recenti, come ad esempio il saggio citato di De Mari (il suo libro, come quelli di Silone e Hamilton, aiuta anche a rimediare alla povertà di notizie sul fascismo dei libri di testo in uso), i libri di Fallaci e anche i vecchi bestseller di Smith L'ultima preda e, nonostante la scarsa qualità, La legge del deserto (romanzi che offrono ai lettori ben più che distrazione nonostante il genere cui appartengono): secondo me è fondamentale, infatti, che la lettura dei migliori libri del passato sia concepita dagli studenti come il mezzo per fornire loro metodo nelle loro riflessioni sul presente e che abbiano peso minore le ragioni di mercato che spingono a pubblicizzare, almeno nei libri di testo liceali, solo saggi, romanzi e film recentissimi. E sarebbe d'aiuto anche che a scuola si accennasse almeno all'esistenza di movimenti come Opus Dei e Comunione e Liberazione, per permettere di inquadrarli a livello storico o se non altro per la grande influenza che oggi hanno negli ambienti universitari e in molti altri contesti importanti, a causa dell'alto livello socioeconomico e delle professioni di alto livello dei loro membri. I libri di testo in programma in ogni scuola o almeno in quelle dell’obbligo dovrebbero inoltre spiegare con sempre maggiore precisione tutte le nozioni di psicologia principali, al riguardo accennando anche ai libri universitari adatti e inoltre anche in questo caso facendo girare materialmente tra i banchi qualche testo del passato rintracciabile in biblioteca, senza tralasciare di invitare a sfogliare i libri di Erich Fromm e soprattutto l'elenco completo delle opere, dei capitoli di esse e il glossario che si trova nelle ultime pagine di Ricordi, sogni, riflessioni di Carl Gustav Jung e le citazioni pertinenti contenute in Solitudine: ritorno a se stessi di Storr, dato che su Jung si fa spesso molta confusione anche in qualche libro di testo scolastico.
  • 10. Proprio il rifiuto della scuola di base di dare ai giovani delle radici per lo meno fornendo titoli di libri validi (classici e testi recenti di storia, attualità e psicologia e sull'arte del vivere e informazioni e esercitazioni di utilità pratica) favorisce da una parte gravi abusi da parte di laureati in psicologia esercitanti come psicoterapeuti (con o senza il titolo di studio necessario per legge e supervisore), dall’altra la crescente strumentalizzazione della religione anche cattolica e il fanatismo reale o atteggiato di alcuni gruppi anche cristiani di piccole o grandi dimensioni in Italia, fenomeni a volte molto pericolosi e che rovinano vite intere o lunga parte di esse condizionandone il rimanente. Un individuo senza solide radici culturali è facile preda del conformismo e più facilmente strumentalizzato dai politici, oltre che una vittima più indifesa della criminalità comune e della malasanità e un peggior elemento in ogni professione di responsabilità (vi ricordo che la preparazione universitaria di un giudice non comprende lo studio della psicologia…) In ogni caso è esperienza comune che il favoritismo ingiusto e dalle conseguenze a lungo termine degli insegnanti si avvale della loro facoltà di non informare e quindi dell’ignoranza in cui gli studenti vengono lasciati dai decreti ministeriali, che nulla fanno per diminuire il divario di privilegi derivante dal tipo di famiglia assegnata dal caso. Ciò che più conta è infatti che siano fornite dalle scuole di ogni livello per adolescenti le nozioni indispensabili a tutti noi di psicologia, medicina (non semplicemente biologia), economia ed educazione civica e ai servizi sociali. Queste conoscenze essenziali, che potranno forse aumentare o cambiare in futuro ma poco, si potrebbero probabilmente riassumere nelle seguenti (almeno se non si fa rientrare molta conoscenza nel termine "tecniche cognitivo-comportamentali"): problem solving e catalogate tecniche cognitivo-comportamentali, peculiarità delle emozioni primarie, classiche fasi del dolore, crisi di mezza età, tipi di memoria (per concetti, elenchi di dettagli, di procedure, ecc.), modi diversi di affrontare le difficoltà in uomini e donne (generalizzando!) e in introversi ed estroversi, caratteristiche tipiche della minoranza con centro cerebrale nell'emisfero destro, meccanismi di difesa inconsci primitivi, misure di sicurezza, distorsioni tipiche della percezione e del giudizio, errori cognitivi comuni, compulsioni e coazione, complessi (d’inferiorità, narcisista, ecc.), disturbi coinvolgenti l’alimentazione e l’immagine di sé, bisogno di mentalizzazione, concezione junghiana della nevrosi come difesa involontaria dalla personalità (l’essere/esprimere se stessi); insuperabili limiti dei test psicologici e psicometrici e di ogni perizia psicologica/psichiatrica, leggi della violenza (in particolare da parte dei gruppi sull'individuo o su altri gruppi, degli uomini su un certo tipo di donne, dei genitori, degli adulti su bambini e adolescenti, dei leader sui sottoposti, di politici e pubblicitari su chi non vuole pensare, di utenti di internet), analisi dei sogni, reti neurali e neuroni specchio, ma anche legge d'attrazione o sincronicità e almeno qualche vaga nozione delle altre leggi dell'inconscio collettivo dimostrate dal numero dei casi raccolti in passato e dal loro ripetersi nel presente indipendentemente dalla negazione di esse e addirittura dell’inconscio stesso personale e collettivo – quest’ultimo fonte ed esito dell’evoluzione della specie - che oggi è di moda tra gli psicologi (complessi materni, possessione e prevalere del trickster, sviluppo in alcuni figli degli aspetti positivi o negativi della personalità e della vita tralasciati dai genitori, a causa di paure o di eccessi, incontri attirati dall’inconscio dei genitori attivo sui figli, comunicazione e unità inconsce tra i bambini e i loro genitori naturali; archetipi/simboli collettivi/schemi di comportamento ereditari influenzanti il contenuto di sogni e allucinazioni e, in alcuni casi, anche il comportamento secondo Jung, fasi dello sviluppo infantile e azione indiretta dell’inconscio manifesta in intuizioni, lapsus e azioni mancate o dall’apparenza di straordinarie coincidenze e a volte anche in malattie secondo Freud e Groddeck) // sintomi psicosomatici tipici, rimedi delle malattie più comuni organiche e funzionali, vaccini e principali esami diagnostici, dando per scontato sia che ogni studente abbia acquisito alle elementari ciò che concerne la dieta sana e l'igiene (scelta, acquisto e cottura dei cibi indispensabili e conoscenza dei farmaci migliori contro le malattie gastrointestinali) sia che Internet sia sufficiente per permettere anche a bambini e ragazzi non sostenuti dalla famiglia di avere un abbigliamento adeguato e di abitare spazi ben arredati // vantaggi e svantaggi di avere i risparmi in banca o posta, conto corrente personale e cointestato, bonifici, versamenti, addebiti mensili, Paypal, carta di credito, Postamat, Bancomat, PagoPA per bollette e alcune tasse (es. quella sui rifiuti), CAAF, partita IVA, ISEE, modello ISEU, modello 730, modello Redditi, modello RED // INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, catasto // patronati, sindacati per i lavoratori come CGIL, CISL, UIL e UGL, sindacati per gli inquilini come SICET, cooperative e altre iniziative dell'economia sociale (terzo settore) e servizi sociali // leggi sugli affitti, sul mantenimento dei figli maggiorenni e sull'eredità e leggi che favoriscono gli abusi riguardo a queste esigenze vitali // avvocati d'ufficio, CPT e CPU nei tribunali, periti e strumenti davvero utilizzabili dalle organizzazioni civiche o dal singolo cittadino e cioè dalla cosiddetta "cittadinanza attiva", da conoscere quanto o più di quelli gestiti da partiti e sindacati (scioperi, manifestazioni per referendum nazionale) e di quelli forse più noti ma meno affidabili della querela penale, dell'esposto, del ricorso alle decisioni delle commissioni conciliative del Tribunale dei diritti del malato, della disobbedienza civile vera e propria e del ricorso a conferenze dei servizi o ad altre istituzioni di tutela altrettanto che queste ultime spesso abusate o esistenti solo sulla carta (gli strumenti più utili di cui informare gli studenti sono almeno la diffida semplice o notificata presso ufficiale giudiziario e seguita da procedimento civile, ricorso al TAR o, se il soggetto è pubblico, da procedimento penale con riferimento all'art. 328, il ricorso al pretore del lavoro, il ricorso all'art. 700 del Codice di Procedura Civile, l'intervento ad adiuvandum, il ricorso al TAR con richiesta di sospensiva, la conciliazione purché per questioni non di malasanità, l'arbitrato, la negoziazione, il ricorso al giudice di pace, le petizioni, le istanze, la raccolta di firme e adesioni, il referendum regionale, le carte dei diritti, dei servizi e della qualità, le analisi partecipate della qualità e ben rodate azioni simboliche di sensibilizzazione o dimostrative e provocatrici diverse dai sit-in e dalle brevi azioni mimate per strada) // ASO, fermo di psichiatria, i vari tipi italiani di TSO e lungodegenze nelle sedi del CSM // educazione civica con particolare attenzione ai metodi di partecipazione e di informazione politiche e alle tecniche di persuasione e di evitamento (di responsabilità, di risposte precise, ecc.) usate dai politici in Italia, con qualche accenno alle recenti innovazioni (es. alcuni tipi di gruppi di discussione o le elezioni primarie del 2005). Le ricerche di tutti in Internet (anche attraverso i forum) e in biblioteca su questi argomenti di importanza vitale dovrebbero essere incoraggiate e avere solide basi e un diciottenne si dovrebbe poter orientare, dato che il governo dà ai genitori il diritto di ignorare del tutto le proprie responsabilità a partire dalla maggiore età dei figli. NOTA SUI LICEI TRADIZIONALI SENZA CONSIDERARE LE INNOVAZIONI DI PROVENIENZA SOPRATTUTTO AMERICANA INTRODOTTE DA ALCUNI ANNI, POICHÉ ANCORA SCARSE E NON ACCOMPAGNATE DALLA RIFORMA RADICALE NECESSARIA PER RENDERL EFFICACI E COERENTI (RIMANDO AL PARAGRAFO PRECEDENTE INADEGUATEZZA DELLA SCUOLA A PREPARARE ALLA VITA): i licei in generale vanno, secondo me, sempre sconsigliati ai più per i seguenti validi motivi: sono impossibili o molto difficili da conciliare con un lavoro contemporaneo o estivo e rilasciano il tipo di diploma
  • 11. meno utile nel mondo del lavoro; si può accedere a molte se non tutte le Università con qualunque tipo di diploma (o quasi: informatevi) compresi quelli delle o di alcune scuole professionali, che offrono anche senza essere seguiti da laurea molte più possibilità nel mondo del lavoro di quelli liceali (il diploma liceale non seguito da laurea è certamente poco o per nulla utile e, se il liceo è di tipo impegnativo, è certamente un titolo conseguito con un impegno infinitamente sproporzionato alle opportunità lavorative che offre); eccetto Lettere e Filosofia, tutte le università sono molto costose e affollate; lo studio delle materie affrontate nei licei è in generale in gran parte inutile, tranne forse nel caso di quello linguistico, che però non è da preferire a scuole che insegnano diverse lingue in meno anni e insieme all'uso del computer; in ogni tipo di liceo non si offre alcuna guida riguardo alla lettura di quei classici che aiutano chi desidera davvero migliorare nell'arte di scrivere e ragionare (il liceo delle scienze umane sotto quest'ultimo aspetto è migliore degli altri, ma non in tutti i libri di testo e a prezzo di moltissime inutili ripetizioni). Inoltre se parzialità e pregiudizi sono propri di scuole di ogni livello, le scuole superiori di 5 anni e in particolare i licei espongono di continuo al contatto da una parte con insegnanti non solo particolarmente nevrotici e aggressivi ma anche in certi casi molto influenti anche al di là dell’ambiente scolastico e dall’altra con figli di persone mediamente benestanti e dotate di un certo potere e qualche volta a far propendere, se non certo decidere, un insegnante per l'ostracismo di uno studente basta davvero poco. Infine si consideri l'aggressività dei molti lavoratori convinti che il liceo fatto seriamente non sia che una sorta di hobby rispetto a qualsiasi lavoro e inoltre l'invidia piena di astio pericoloso di coloro che, non diplomati o con diverso diploma, invidiano i liceali e accumulano rancore particolarmente nei confronti di quegli studenti e soprattutto di quelle studentesse che non è raro sentir parlare a sproposito o nelle quali non si vedono pronte reazioni e risposte (all'amore per lo studio a volte si accompagna una sensibilità eccessiva innata e immodificabile, che predispone a nevrosi ed è causa frequente dell'insorgere, in alcune situazioni, di una sorta di angoscia inspiegabile che impedisce di parlare e rende difficile muoversi, una sorta di paralisi con sintomi in parte simili a quelli degli attacchi di panico), perché moltissimi scambiano per intelligenza il fatto di essere meglio adattati, inseriti, forti e fortunati (quanto a famiglia, costituzione e salute fisica). E non dimenticate quegli uomini semi analfabeti che odiano le donne che leggono (non di rado padri di donne che per natura hanno bisogno di studiare), come il trovarlo spesso sovrapensiero e sconcentrato durante i momenti meno impegnativi della lezione o incapace di risposta pronta alle aggressioni o il notare in lui poca attitudine per le lingue straniere, una scarsa memoria per le liste di nuovi vocaboli, una brutta calligrafia, una difficoltà particolare in disegno o i movimenti scoordinati in educazione fisica (gli insegnanti non dubitano che queste siano ragioni valide per diagnosticare "stupidità" o peggio e per tormentare e danneggiare il prescelto e non sono tenuti a informarsi al riguardo, nonostante i testi che combattono questo tipo di giudizi non manchino di certo). Quanto all'esame di Maturità sottolineo in particolare che non c’è dubbio che se l'istruzione avesse qualche valore per chi governa, il voto finale sarebbe calcolato soprattutto in base agli esiti di tutti gli anni scolastici precedenti e che l’esito dell’esame finale sarebbe considerato solo per dare una decina di punti in più o in meno e inoltre si pretenderebbe o premierebbe solo una tesina compilata in base a indicazioni fornite dagli insegnanti di letture e di compiti facoltativi: la buona tesina e il buon esito di quei quattro esami finali non dimostrano tanto intelligenza e conoscenza quanto che lo studente ha avuto la possibilità di controllare la propria emotività e ricevuto quell’anno e nel tempo stimoli, aiuti pratici e informazioni dalla famiglia o da amicizie con adulti laureati con un livello almeno medio di cultura, preparate dalle condizioni di vita familiari e frutto del caso; e quando poi tesi e prova attestassero con certezza anche un’intelligenza pronta e particolare in ogni caso esse non dimostrerebbero minimamente che chi la possiede sia istruito e allora tanto varrebbe che il diploma consistesse nell’esito di un test del quoziente intellettivo. E poi è evidente che una legge che permette di basare un giudizio che dovrebbe essere garanzia di un istruzione fornita in cinque anni su pochi esami e su un colloquio dà modo agli insegnanti di sfogare preferenze personali che possono essere peraltro fondate su ragioni odiose e di compromettere così la possibilità di studenti preparati e dotati di iscriversi alle università a numero chiuso (la presenza della commissione esterna non fornisce alcuna garanzia di protezione in proposito! E poi a uno studente che abbia cambiato scuola può capitare una commissione esterna derivante dalla scuola lasciata, cosa che, quando capita, peraltro di solito non “capita” per caso…). Negli ultimi anni credo che la legge abbia stabilito che il calcolo del voto finale si basi anche sull’esito degli ultimi tre anni, ma questo non basta e inoltre è un’innovazione recente che non può mutare la mentalità dominante, mentalità rafforzata per tanto tempo dalla legislazione precedente e favorita dalla natura della maggioranza degli insegnanti (a cominciare da quelli di Italiano, quasi sempre dei bulli secondo sia la mia personale e ricca esperienza sia secondo quella di moltissimi altri ragazzi di scuole che non ho frequentato ma che conosco indirettamente abbastanza bene, sia secondo diversi libri importanti recenti e non). Il liceo scientifico affronta fisica e chimica in modo molto superficiale e approfondisce la matematica in modo eccessivo (impegnativo e astratto dalla terza classe in poi) e del tutto inutile a chi non si iscriverà a Ingegneria e prevede in Italiano il terzo anno lo studio di poeti e novellisti che niente hanno a che vedere con l'istruzione e in seguito per due anni inutili ripetizioni di autori già affrontati e il fastidioso e sterile studio della Divina Commedia; considerate quanto tempo chi lo frequenta perda a tradurre versioni dal latino, il fatto che oggi, a differenza che ancora nell’Ottocento, le traduzioni in italiano dei classici latini e greci sono moltissime e curate, che questi libri sono troppo importanti per sprecare tempo a leggerli faticosamente in lingua e che non è vero che il lungo studio del latino sia utile e necessario ad educare la mente (casomai aiuta chi lo affronta con impegno a renderla agile e versatile, perché il latino è un lingua molto sintetica e dove le parole possono essere disposte con molta libertà all’interno delle frasi e ci sono casi in cui poche righe latine richiedono un lungo paragrafo italiano scelto in modo da poter essere interpretato in due sensi diversi - lasciando il testo latino due possibilità di lettura grazie alla sintesi, ai costrutti impiegati e alla posizione dei vocaboli -, ma questo lo sanno fare in pochissimi anche in quinta liceo e perciò non va considerato tra i risultati che cinque anni di traduzioni hanno mediamente, mentre per ottenere che il latino elargisca un minimo di beneficio alla mente basta studiare il latino con una certa serietà per pochi mesi); se fatto senza mirare solo al “6” fino alla quinta classe esclusa e inoltre senza approfittare di un equa divisione dei compiti con i compagni, il liceo scientifico è anche pericolosamente snervante, perché le materie in cui vengono assegnati compiti faticosi e molto abbondanti (latino, italiano, matematica, disegno geometrico) sono diversissime tra loro e la maggior parte delle persone non è portata per ogni materia (considerate che per esempio al liceo classico invece la matematica è poco impegnativa e il disegno geometrico è assente, mentre lo studio del greco, caratteristico solo di questo liceo, non è dissimile dallo studio del latino). Al liceo classico c’è poi un’insistenza assurda e ridicola sulle versioni di Latino e Greco (il Greco non andrebbe insegnato che in corsi privati al di fuori della scuola); in tutti o in molti licei classici non si insegna l’analisi del testo e la letteratura non italiana e
  • 12. non si obbliga a leggere nulla per disposizione ministeriale (nemmeno i classici latini e greci che forniscono il materiale per le versioni), al punto che la conoscenza di concetti chiave dell'analisi e dei classici di ogni tempo dipende dalla buona volontà degli insegnanti e degli studenti abbastanza fortunati da avere una guida all'esterno della scuola. I licei delle scienze umane danno, almeno con il libro di testo Corso di Psicologia per gli ultimi anni, informazioni piuttosto semplicistiche della psicologia e dell'opera utilissima di importanti psicanalisti come C. G. Jung notizie davvero misere e in parte persino errate. In questo liceo il libro di testo migliore è forse Intrecci. Psicologia e sociologia per il 3° e 4° anno del liceo delle scienze umane del 2020 e tuttavia nella selezione di alcuni dei libri di letteratura e film consigliati questo testo sembra voler consolidare ingenuità da combattere, dedica poche, per quanto buone, pagine ai meccanismi di difesa inconsci e solo due paragrafi – naturalmente non esaurienti – alle attuali tecniche cognitivo-comportamentali e accenna solo a uno dei numerosi biases tipici della percezione e del giudizio, oltre ad ignorare "misure di sicurezza" e percezioni subliminali con le loro tipiche manifestazioni anche fisiche, sebbene questi argomenti siano probabilmente ciò che di più importante c'è da conoscere della psicologia. Tali lacune sono particolarmente irritanti, perché ciò che stupisce di più nei libri di testo di questo liceo è l'elevato numero di ripetizioni inutili di argomenti da uno all'altro comportante perdita di tempo, oltre che spese superflue. Soprattutto in questi licei possono favorire un atteggiamento superficiale verso gli altri introducendo l'argomento dell'uso dei test per giudicarli e facendo riferimento al DSM (è ormai indispensabile considerarlo indipendentemente dall'ignoranza e arroganza delle sue classificazioni); in particolare ogni Liceo delle Scienze Umane inoltre illude su cosa realmente di solito avviene negli ospedali e negli studi degli psicologi e su attendibilità e legalità nella prassi dei test psicologici e psicometrici, generalizza sulle madri moderne e post-moderne, attribuisce alle donne un istinto materno che l'esperienza di molti e la cronaca nera dimostrano inesistente e che fu già sconfessato da molti studiosi in passato (la De Beauvoir per esempio), identifica impropriamente la maturità di coppia con l'avere figli, deresponsabilizza i criminali (perfino i nazisti) con argomentazioni ignoranti e facilmente confutabili da chi conosce la storia e legge con senso critico giornali e riviste, glissa del tutto sull'omosessualità se non per criticare ambiguamente le presunte illazioni fatte di recente sulle scoperte di genitori dello stesso sesso tra gli animali, incoraggia l'attribuzione sempre funesta di caratteristiche fisiche a tipi di personalità e malattia mentale e soprattutto attribuisce in un linguaggio pseudoscientifico "etichette" pericolose a tutti senza dare soluzioni a nessuno (non si fa nulla più che rimandare allo psicoterapeuta!), fa balenare prospettive future estremamente negative a chi ha "disturbi" mentali le cui implicazioni invece l'esperienza dimostra essere spesso molto meno drammatiche – soprattutto per chi le affronta senza coinvolgere psicologi e psichiatri – e infine favorisce il fossilizzarsi in un atteggiamento così distaccato e privo di naturalezza da alimentare facilmente indifferenza ed egoistiche tendenze innate a manipolare gli altri e a conservare a oltranza i propri pregiudizi. Il testo citato Intrecci dedicato a sociologia e antropologia introduce molti temi di attualità e ciò è un enorme passo avanti rispetto alle altre del tutto inutili (sotto questo aspetto) scuole italiane, ma riguardo all'immigrazione è estremamente parziale (del resto almeno nel commento di un direttore di psichiatria italiano citato in uno dei libri di testo di psicologia lo è perfino a proposito dei criminali nazisti e lo fa mentendo su ciò che era e non era obbligatorio nella Germania di Hitler). Comunque i licei delle scienze umane oggi non servono a molto senza la successiva laurea in Scienze dell'Educazione e Formazione, ovvero presso una facoltà costosa, affollata, richiedente esame di ammissione e impegnativa (molti anni, esami simili che a volte sembrano ripetersi, numerosi libri di prezzo variabile ma sempre abbastanza alto nei programmi della maggior parte dei corsi, laboratori obbligatori, lavori di gruppo a lezione, diversi esami scritti, non pochi corsi in cui la frequenza non è obbligatoria solo in teoria). NOTA SULLO STUDIO DELLE MATERIE SCIENTIFICHE: Il Liceo Scientifico va sconsigliato a tutti coloro che non sono decisi e certi, grazie ai familiari per esempio, di laurearsi e impiegarsi in Ingegneria, Fisica, Medicina, Giurisprudenza e va evitato anche da tutti coloro che per carattere sono ansiosi e/o troppo seriosi e studiosi, oltre che ovviamente dagli emotivi e da chi non sa sempre controllarsi e imitare i compagni. A chi si rilassa o diverte negli studi e negli esercizi di matematica può bastare studiare ed esercitarsi per conto proprio sui manuali liceali acquistati online o leggere libri recenti adatti (per esempio Larsson in Millenium elogia più volte un testo sulla matematica). Io sono diplomata al Liceo Scientifico e fino a metà della terza classe ho apprezzato molto la matematica, come avevo fatto alle elementari e almeno in terza media, eppure negli ultimi anni di liceo ho finito con il trovarla noiosa e più inutile del latino (che pure sono arrivata in quarta ad odiare per la sua assoluta inutilità e per pura stanchezza, sebbene vi fossi da sempre portata) e per considerare la mia permanenza al liceo dopo i primi due mesi della terza l’errore più grande della mia vita sia per gli esiti prevedibili a qualunque adulto informato che per quelli imprevedibili (nessun altro mio sbaglio ha avuto conseguenze così durature e deleterie sul mio stato emotivo e fisico e sulla mia vita familiare, sociale e lavorativa!). NOTA SUGLI STUDI LETTERARI: Nelle Facoltà “umanistiche” stesse sono previsti corsi formalistici aridi e gli stessi miseri programmi di letteratura italiana, la stessa gravissima indifferenza riguardo alla lettura dei libri citati e la stessa mancanza di educazione dello spirito critico che si trovano alle scuole superiori. Alla Facoltà di Lettere oggi si iscrivono anche persone che hanno il diploma di istituti professionali, ma non è questa l'unica ragione dell'ignoranza di molti laurati in questa Facoltà: non vi si insegna nè pratica infatti l’analisi del testo, non si accenna a nulla della letteratura non italiana e non si obbliga gli studenti a leggere nè classici nè libri recenti, tanto che molti laureati in Lettere sono ignoranti in modo vergognoso e, non solo non conoscono nemmeno focalizzazione e figure retoriche, ma non sanno citare nemmeno i nomi dei principali capolavori di letteratura, storiografia, filosofia e psicologia (un bagaglio di conoscenze indispensabile a tutti e soprattutto a chi vuole capire qualcosa e giustificare un titolo di studio che lo presenta agli altri come detentore di una cultura umanistica). Ora, per esempio, pensate a cosa Jung, Freud e Fromm scrissero sulla necessità per tutti di conoscere la letteratura e il passato e acquisire uno spirito critico! Mi sembra bene sintetizzare il mio pensiero al riguardo rimandandovi a quanto degli studi letterari scrissero Seneca, London, Silone, Tabucchi o perfino il cantautore Graziani e cioè bollandoli come quanto esiste di più arido, inutile, assurdo e dannoso per la sensibilità, la tranquillità e la cultura. Chi ha molta sensibilità ne viene inizialmente attratto quanto ne rimane invischiato chi di sensibilità è particolarmente privo. Gli studi letterari costituiscono una trappola per tutte le persone sensibili e bisognose di apprendere e sviluppare le proprie doti migliori. Non è affatto un caso che da sempre molti insegnanti di Italiano in scuole di ogni livello non abbiano letto nessuno o quasi nessuno dei testi di psicologia che io cito nel primo gruppo principale e abbiano letto pochissimi dei capolavori letterari e storici di ogni tempo e riflettuto autonomamente e profondamente sulle proprie letture ancora meno; non è un caso che numerosissimi insegnanti di Italiano anche dei licei siano privi quasi totalmente di coscienza, di una intelligenza che non sia semplicemente manipolatoria, di una memoria di natura non meccanica (definisco meccanica la memoria per i dati non legati da concetti, come serie di nomi, date, numeri, ecc.) e di obiettivi e interessi non dipendenti dal prestigio