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Non possiamo nasconderci. Soprattutto in questi giorni, dopo i tragici fatti di Parigi,
sappiamo di trovarci di fronte a un passaggio di trasformazioni epocali nel mondo che
stiamo consegnando al FUTURO e ai nostri ragazzi. Come educatori siamo consapevoli
che nella storia ci sono trasformazioni, salti e squilibri straordinari, rispetto ai quali il bene
supremo della vita rischia di non valere nulla: dobbiamo riconoscere che il bene della
pace, della giustizia e della democrazia che ci è stato offerto dalle generazioni precedenti,
almeno nella nostra Europa, sta attraversando dei pericoli. E questi sono rappresentati
non solo dalle minacce esterne del terrorismo ma anche da quelle tendenze regressive,
che vedono soprattutto i giovani diventare dipendenti da mode e comportamenti, che li
deresponsabilizzano fino ad annichilirli.
E allora diventa necessario scoprire il valore di una responsabilità educativa di adulti,
insegnanti e genitori, che guardano la realtà e non rinunciano al compito di orientare i
giovani verso una prospettiva positiva.
La prima newsletter di quest’anno scolastico vuole invitare gli adulti a riflettere, attraverso
il contributo di tre genitori esperti e attenti, su fenomeni importantissimi che toccano nel
profondo, nelle abitudini e nei comportamenti i nostri figli.
Come gestire la paura a fronte delle minacce del terrorismo?
Il fenomeno delle webstar, ampiamente diffuso tra i giovanissimi, può privarli del piacere
di gustare la qualità della cultura e dell’arte?
Che cosa ci lascia l’Expo, che ha portato alla ribalta mondiale il tema della alimentazione,
in termini di attenzioni culturali?
La scuola si mette in gioco con queste tre domande aprendo uno spazio di riflessione
profonda tra le famiglie e i docenti per animare una vitalità della didattica nelle classi,
affinché lo sguardo dei nostri ragazzi sia conquistato da quella responsabilità adulta che
non rinuncia a educare, soprattutto in momenti difficili della storia.
Lo slogan di Youtube è la sintesi
perfetta dei nostri tempi. Le “reti
sociali” permettono di diventare
protagonisti, promuovendo se
stessi su un palcoscenico glo-
bale. Nascono così le star del
Web: Youtubers, Gamers,
Facebook Stars, Fashion
Blogger... Le ‘Webstars’ sono
self made man, nate nella rete e
divenute delle celebrità seguite
da milioni di follower.
Broadcast yourself
trasmetti te stesso
segue a pagina 4
Questa Newsletter è
interamente realizzata
dai genitori degli alunni
del nostro Istituto.
Ricerca fotografica
Franco Giacopino
Realizzazione grafica
Antonello Fiorese
dicembre
gennaio
2015-2016
numero3
Webstars Terrorismo Alimentazione
Nuove responsabilità educative nei confronti dei nostri figli
Come Imanuel Casto, controverso cantante e autore di
provocatori video clip musicali o Federico Clapis che, con i
suoi video dissacratori caricati su Youtube, è passato dalla
rete alla Mostra del Cinema di Venezia.
La popolarità è stata sdoganata dalla televisione che non ha
più il monopolio della consacrazione di mode e personaggi.
Internet consente a degli sconosciuti, senza arte né parte, di
diventare personaggi idolatrati. Basta un minimo di
parlantina o di istinto teatrale. Alle volte neppure quello.
Il mondo della comunicazione, sensibile a questi mutamenti,
si sta accostando a queste nuove forme espressive. Il
cinema ha prodotto “Game therapy” con le webstars italiane
più acclamate: Clapis, Favij, Zoda e Leonardo De Carli. Il
film, mantenendo una narrazione superficiale, per
permettere al pubblico di riconoscersi, è la dimostrazione
che una moda è fonte di ispirazione al solo fine di trarne il
massimo profitto, anche a costo di creare un pessimo
prodotto, approfittando dell’enorme visibilità dei cosiddetti
influencers. Essi sono capaci sui social di suggestionare
migliaia di fan. Alcune tra le aziende più lungimiranti hanno
già iniziato a utilizzarli per percepire i desideri e bisogni dei
nuovi consumatori.
Nell’editoria, la Panini (quella delle figurine) ha pubblicato la
prima rivista italiana dedicata alla rete, “Web Magazine”. Il
periodico nasce con il contributo della Web Stars Channel,
società di consulenza artistica per star del web. Il linguaggio
è quello dei “nativi digitali”, per rivolgersi alla nuova
generazione di lettori. La casa editrice ha realizzato pure un
album di figurine di FaviJ, lo youtuber più popolare in Italia
(ancora lui!). In un solo mese, è stata raggiunta la cifra
record di 1.000.000 di figurine vendute! Un risultato che
conferma una tendenza inarrestabile: il web non solo un
mezzo ma vero e proprio protagonista, che riesce con la sua
forza a far emergere contenuti innovativi.
continua da pagina 1
Umberto Urbano
Presidente del Consiglio d’istituto
2015/2016
Dicembre
Gennaio
L’Italia è tra i paesi europei con la percentuale più alta
(57%) di persone che dichiarano di non utilizzare la
tecnologia durante i pasti, mentre francesi, olandesi
e belgi sono quelli meno propensi a rinunciarvi (lo
fanno solo il 20%, 27% e 30% rispettivamente).
In generale, il 43% degli europei dichiara di non
utilizzare smartphone e tv in casa quando si è a
tavola, abitudine a cui non rinunciano soprattutto
coloro che appartengono alle fasce di età centrali.
È quanto emerge dal Nielsen Global Generational
Lifestyles Report realizzato su un campione di 30.000
persone in 60 Paesi con l’obiettivo di comprendere
come il comportamento dei consumatori varia in
funzione dell’età.
Il 46% della Generazione Z (15-20 anni) e il 43% dei
Millenials (21-34) in Europa hanno dichiarato di non
fare uso di mezzi tecnologici durante i pasti contro il
42% e il 41% delle due fasce successive.
Benché la generazione Z (20%) preferisca trascorrere
il tempo libero giocando con i video game 10 volte in
più della generazione Silent (al 2%), non si può
tuttavia affermare che i primi siano ossessionati dalla
tecnologia.
I più giovani sono infatti propensi a passare il tempo
libero con la famiglia e gli amici (29%), praticare sport
(24%) e leggere (23%), piuttosto che giocare ai video
game o usare i social network.
Il 43 degli italiani usa lo
smartphone mentre pranza
Per conoscere il calendario degli eventi
in programma nella nostra scuola
Per su questi temileggere altri articoli
visita il sito: www.smsmassarigalileibari.gov.it
e la nostra pagina : I.C.MassariGalileiBari
Francesco Lorusso - Dirigente Scolastico
La paura è un'emozione naturale, legata all'istinto di
conservazione della vita e della specie. È presente
nell’essere umano come negli animali. Serve a segnalare la
presenza di un pericolo, in tempo utile a difendersene e a
garantirsi incolumità e sopravvivenza. Ma può diventare
patologica, soprattutto nelle sue forme estreme: se troppo
debole, conduce a un calcolo errato, sottostimante, delle
conseguenze di un evento o di un comportamento
pericoloso e rende elevatissime le probabilità di ricavarne un
danno esiziale. Se troppo forte, confonde i sensi, blocca i
movimenti e ostacola il ragionamento, impedendo così una
difesa efficace. Quest’ultima è l’esatta finalità, su scala
macrosociale, del cosiddetto terrorismo: seminare il caos
nella società organizzata, paralizzarne il funzionamento,
indebolirne la gestione democratica e renderla vulnerabile
dall’interno.
La strategia del terrore nasce in ambito militare, e mira ad
abbattere il morale e le capacità difensive delle truppe
nemiche. Consiste nel mostrare particolare spietatezza,
disumanità ed efferatezza nell’azione offensiva, insieme a
imprevedibilità delle mosse, disponibilità di mezzi e forze
soverchianti. Chi non ricorda il raid di elicotteri da guerra, al
suono de ‘La cavalcata delle Valchirie’ di Wagner, nel film
‘Apocalypse Now’(1979) di Francis Ford Coppola?
Negli ultimi due secoli la strategia del terrore si ammanta di
ideologie pseudo-politiche e pseudo-religiose, come pure
viene adottata dalle organizzazioni criminali di tipo mafioso,
e si estende dai campi di battaglia agli spazi della vita civile e
della quotidianità. Passa a colpire non solo obiettivi specifici
e nemici giurati, ma anche, e spesso soltanto, soggetti
inermi e impreparati, liberi cittadini, presenze casuali.
Costituisce la definitiva degenerazione della logica bellica e
sfugge a qualsiasi giustificazione etica o antropologica.
Diventa manifestazione del 'male puro'.
Nel lavoro psicoterapeutico, la paura prende il nome di
'ansia’, 'fobia’o, nella sua forma parossistica, 'panico’.
La sua terapia consiste nel cessare di rifuggire o evitare il
pericolo, e piuttosto assumere un atteggiamento attivo verso
di esso, ‘prendendone le misure’, valutandolo razio-
nalmente, scoprendone le precise caratteristiche e cause,
fino a mettere in atto le soluzioni più idonee a ridurre al
minimo le probabilità di esserne colpiti.
Non più di un mese fa il Dirigente di questa scuola mi ha
invitata, in quanto esperta della materia, a tenere un
workshop sull’alimentazione. Inizialmente la proposta ha
destato in me un po' di preoccupazione ma poi ho realizzato
che l'iniziativa risultava davvero entusiasmante e innovativa
perché veniva offerta a un genitore la possibilità di dare un
contributo attivo all'interno della scuola finalizzato al
“benessere” dei nostri figli.
Mai come in questo caso il termine benessere si sposava
con il termine alimentazione. Mi piace iniziare questo mio
breve intervento partendo dalla definizione fornita
dall'Organizza-zione Mondiale della Sanità: “La salute è uno
stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non
la semplice assenza di malattia o infermità" e adottare una
sana alimentazione rappresenta il primo intervento in grado
di prevenire e tutelare la salute e il benessere psico-fisico dei
nostri ragazzi. Noi tutti sappiamo che il nostro organismo è
una macchina perfetta, in grado di lavorare ininterrottamente
24 ore su 24 senza mai fermarsi ma, per fare ciò, ha bisogno
di energia che ricava dal cibo. L'energia che ricaviamo dagli
alimenti viene utilizzata per il buon funzionamento di tutti i
tessuti e gli organi e per svolgere le comuni attività
quotidiane come parlare, camminare, studiare ecc.
Ovviamente è necessario che ci sia un perfetto bilancio
energetico tra l' energia in entrata e l'energia in uscita.
Quando la quota di energia in entrata è superiore a quella in
uscita si accumula energia sotto forma di grassi che porta
dapprima a una condizione di sovrappeso per poi
trasformarsi in obesità. I principi nutrizionali contenuti negli
alimenti sono costituiti essenzialmente da carboidrati (55%),
proteine (15%) e grassi (30%). È importante ricordare che, a
parità di peso, i grassi forniscono più del doppio delle calorie
rispetto ai carboidrati e alle proteine. Ovviamente ciascuno
di questi alimenti va utilizzato in quantità adeguate senza
eccessi e senza carenze e di sicuro a tal scopo la nostra
DIETA MEDITERRANEA è quella che più rispetta le
semplici regole della corretta alimentazione. Tornando ai
nostri ragazzi, cerchiamo insieme di comprendere quali
sono i principali errori nutrizionali che vengono commessi
nella quotidianità.
Prima di tutto si osserva un eccesso calorico rispetto alla
spesa energetica e questo si verifica perché spesso i nostri
figli passano molto tempo seduti davanti al computer o alla
TV o alla playstation. In seconda battuta commettono errori
durante la colazione e tali errori vanno dalla mancata
assunzione al consumo eccessivo di grassi (vedi merendine
o biscotti).
Una piccola riflessione mi piace farla in merito alla mancata
colazione, in quanto quest'ultima, che deve contenere
zuccheri semplici (latte, zucchero, marmellata) fornisce
l'energia sufficiente a garantire loro una soglia di attenzione
e una capacità di apprendimento adeguata durante le prime
ore di lezione. Altri errori sono caratterizzati dallo scarso
consumo di frutta e verdura, dall'assunzione di troppe
calorie per merenda o durante la giornata con eccesso di
formaggi, carne, pane, bevande gassate o succhi di frutta.
Possiamo quindi concludere fornendo sette regole per
vivere in salute:
1) consumare frutta e verdura in quantità adeguata
2) i cereali non devono mai mancare sulla tavola (pasta, riso,
orzo, farro, ecc)
3) ridurre il consumo di alimenti di origine animale e
aumentare il consumo di alimenti di origine vegetale (es.
legumi)
4) consumare regolarmente il pesce e ridurre la quota di
insaccati e carne rossa
5) consumare limitatamente i latticini che risultano ricchi
anche di grassi saturi
6) bere almeno 1/1,5 litro di acqua al giorno
7) a tavola bisogna soprattutto intervenire con la varietà, che
aiuta il gusto, e moderare la quantità.
Per stare bene dobbiamo alimentarci in maniera equilibrata
e svolgere regolare attività fisica. Per perdere peso o per
essere normopeso non serve sottoporsi a un'attività fisica
intensa (es. andare in palestra) ma è più utile svolgere
un'attività fisica regolare e continua, che rientra nel nostro
vivere quotidiano, come camminare (limitando al massimo
l’uso dell’auto), evitare l’ascensore, andare a scuola a piedi .
Noi, in quanto genitori, abbiamo il dovere di insegnare ai
nostri ragazzi a mangiare sano e a svolgere attività fisica in
maniera regolare, in quanto tutto ciò garantisce loro
benessere fisico ma anche benessere psichico e sociale.
Concludo affermando che il cibo deve essere un mezzo per
condividere opportunità di aggregazione con i nostri figli:
sfruttiamo il pasto come un momento importante in cui la
famiglia s’incontra, chiacchiera e impara a conoscersi.
Dimentichiamo per un attimo la tv e i cellulari, godiamo della
possibilità di rimanere a casa, apprezziamo ogni piccolo
momento ricco di complicità e valori da insegnare e da
imparare. Dobbiamo iniziare a usare il cibo come nutrimento
dell’anima.
Terapia sociale della paura
Dott. Stefano D’Angela
Psicoterapeuta
Cibo, nutrimento dell’anima
Dott.ssa Lucrezia Matera
Specialista in Endocrinologia e
Malattie del Ricambio
Il terapeuta aiuta la singola persona a superare paura e
panico attraverso: 1) il rifiuto volitivo di confinarsi in una
condizione invalidante; 2) un training per lo sviluppo di abilità
di autocontrollo emozionale; 3) un programma di
esposizione graduale alle situazioni temute fino alla
completa normalizzazione della risposta emozionale. Per
analogia, una buona terapia sociale del terrore, in cui il ruolo
terapeutico non potrebbe che essere esercitato in opera
sinergica e coerente dalle istituzioni educative, da quelle
politiche, dai servizi di ‘Intelligence’ e dai mass-media,
dovrebbe consistere 1) nel non imporre gravi restrizioni alle
libertà di azione ed espressione personali, al flusso delle
attività quotidiane e alla conservazione del benessere
psicofisico di tutti (quali potrebbero derivare dall’instaura-
zione di un regime poliziesco e dall’uso eccessivo dello strillo
allarmistico nell’informazione pubblica; 2) nell’organizza-
zione della più efficace opera di prevenzione e vigilanza
sulle condizioni in cui esiste il fondato rischio di eventi
stragistici; 3) nella spinta al ritorno graduale alla più
completa normalità nelle attività lavorative, nel godimento
del tempo libero e nella cura delle famiglie. Il tutto senza mai
smettere di indicare i più alti valori della vita civile,
dell’integrazione etnico-religiosa e della solidarietà,
imprimendo semmai un’ulteriore accelerazione al
movimento evolutivo della società verso forme sempre più
democratiche, pacifistiche ed universalistiche.

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lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
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Newsletter dicembre2015

  • 1. Non possiamo nasconderci. Soprattutto in questi giorni, dopo i tragici fatti di Parigi, sappiamo di trovarci di fronte a un passaggio di trasformazioni epocali nel mondo che stiamo consegnando al FUTURO e ai nostri ragazzi. Come educatori siamo consapevoli che nella storia ci sono trasformazioni, salti e squilibri straordinari, rispetto ai quali il bene supremo della vita rischia di non valere nulla: dobbiamo riconoscere che il bene della pace, della giustizia e della democrazia che ci è stato offerto dalle generazioni precedenti, almeno nella nostra Europa, sta attraversando dei pericoli. E questi sono rappresentati non solo dalle minacce esterne del terrorismo ma anche da quelle tendenze regressive, che vedono soprattutto i giovani diventare dipendenti da mode e comportamenti, che li deresponsabilizzano fino ad annichilirli. E allora diventa necessario scoprire il valore di una responsabilità educativa di adulti, insegnanti e genitori, che guardano la realtà e non rinunciano al compito di orientare i giovani verso una prospettiva positiva. La prima newsletter di quest’anno scolastico vuole invitare gli adulti a riflettere, attraverso il contributo di tre genitori esperti e attenti, su fenomeni importantissimi che toccano nel profondo, nelle abitudini e nei comportamenti i nostri figli. Come gestire la paura a fronte delle minacce del terrorismo? Il fenomeno delle webstar, ampiamente diffuso tra i giovanissimi, può privarli del piacere di gustare la qualità della cultura e dell’arte? Che cosa ci lascia l’Expo, che ha portato alla ribalta mondiale il tema della alimentazione, in termini di attenzioni culturali? La scuola si mette in gioco con queste tre domande aprendo uno spazio di riflessione profonda tra le famiglie e i docenti per animare una vitalità della didattica nelle classi, affinché lo sguardo dei nostri ragazzi sia conquistato da quella responsabilità adulta che non rinuncia a educare, soprattutto in momenti difficili della storia. Lo slogan di Youtube è la sintesi perfetta dei nostri tempi. Le “reti sociali” permettono di diventare protagonisti, promuovendo se stessi su un palcoscenico glo- bale. Nascono così le star del Web: Youtubers, Gamers, Facebook Stars, Fashion Blogger... Le ‘Webstars’ sono self made man, nate nella rete e divenute delle celebrità seguite da milioni di follower. Broadcast yourself trasmetti te stesso segue a pagina 4 Questa Newsletter è interamente realizzata dai genitori degli alunni del nostro Istituto. Ricerca fotografica Franco Giacopino Realizzazione grafica Antonello Fiorese dicembre gennaio 2015-2016 numero3 Webstars Terrorismo Alimentazione Nuove responsabilità educative nei confronti dei nostri figli Come Imanuel Casto, controverso cantante e autore di provocatori video clip musicali o Federico Clapis che, con i suoi video dissacratori caricati su Youtube, è passato dalla rete alla Mostra del Cinema di Venezia. La popolarità è stata sdoganata dalla televisione che non ha più il monopolio della consacrazione di mode e personaggi. Internet consente a degli sconosciuti, senza arte né parte, di diventare personaggi idolatrati. Basta un minimo di parlantina o di istinto teatrale. Alle volte neppure quello. Il mondo della comunicazione, sensibile a questi mutamenti, si sta accostando a queste nuove forme espressive. Il cinema ha prodotto “Game therapy” con le webstars italiane più acclamate: Clapis, Favij, Zoda e Leonardo De Carli. Il film, mantenendo una narrazione superficiale, per permettere al pubblico di riconoscersi, è la dimostrazione che una moda è fonte di ispirazione al solo fine di trarne il massimo profitto, anche a costo di creare un pessimo prodotto, approfittando dell’enorme visibilità dei cosiddetti influencers. Essi sono capaci sui social di suggestionare migliaia di fan. Alcune tra le aziende più lungimiranti hanno già iniziato a utilizzarli per percepire i desideri e bisogni dei nuovi consumatori. Nell’editoria, la Panini (quella delle figurine) ha pubblicato la prima rivista italiana dedicata alla rete, “Web Magazine”. Il periodico nasce con il contributo della Web Stars Channel, società di consulenza artistica per star del web. Il linguaggio è quello dei “nativi digitali”, per rivolgersi alla nuova generazione di lettori. La casa editrice ha realizzato pure un album di figurine di FaviJ, lo youtuber più popolare in Italia (ancora lui!). In un solo mese, è stata raggiunta la cifra record di 1.000.000 di figurine vendute! Un risultato che conferma una tendenza inarrestabile: il web non solo un mezzo ma vero e proprio protagonista, che riesce con la sua forza a far emergere contenuti innovativi. continua da pagina 1 Umberto Urbano Presidente del Consiglio d’istituto 2015/2016 Dicembre Gennaio L’Italia è tra i paesi europei con la percentuale più alta (57%) di persone che dichiarano di non utilizzare la tecnologia durante i pasti, mentre francesi, olandesi e belgi sono quelli meno propensi a rinunciarvi (lo fanno solo il 20%, 27% e 30% rispettivamente). In generale, il 43% degli europei dichiara di non utilizzare smartphone e tv in casa quando si è a tavola, abitudine a cui non rinunciano soprattutto coloro che appartengono alle fasce di età centrali. È quanto emerge dal Nielsen Global Generational Lifestyles Report realizzato su un campione di 30.000 persone in 60 Paesi con l’obiettivo di comprendere come il comportamento dei consumatori varia in funzione dell’età. Il 46% della Generazione Z (15-20 anni) e il 43% dei Millenials (21-34) in Europa hanno dichiarato di non fare uso di mezzi tecnologici durante i pasti contro il 42% e il 41% delle due fasce successive. Benché la generazione Z (20%) preferisca trascorrere il tempo libero giocando con i video game 10 volte in più della generazione Silent (al 2%), non si può tuttavia affermare che i primi siano ossessionati dalla tecnologia. I più giovani sono infatti propensi a passare il tempo libero con la famiglia e gli amici (29%), praticare sport (24%) e leggere (23%), piuttosto che giocare ai video game o usare i social network. Il 43 degli italiani usa lo smartphone mentre pranza Per conoscere il calendario degli eventi in programma nella nostra scuola Per su questi temileggere altri articoli visita il sito: www.smsmassarigalileibari.gov.it e la nostra pagina : I.C.MassariGalileiBari Francesco Lorusso - Dirigente Scolastico
  • 2. La paura è un'emozione naturale, legata all'istinto di conservazione della vita e della specie. È presente nell’essere umano come negli animali. Serve a segnalare la presenza di un pericolo, in tempo utile a difendersene e a garantirsi incolumità e sopravvivenza. Ma può diventare patologica, soprattutto nelle sue forme estreme: se troppo debole, conduce a un calcolo errato, sottostimante, delle conseguenze di un evento o di un comportamento pericoloso e rende elevatissime le probabilità di ricavarne un danno esiziale. Se troppo forte, confonde i sensi, blocca i movimenti e ostacola il ragionamento, impedendo così una difesa efficace. Quest’ultima è l’esatta finalità, su scala macrosociale, del cosiddetto terrorismo: seminare il caos nella società organizzata, paralizzarne il funzionamento, indebolirne la gestione democratica e renderla vulnerabile dall’interno. La strategia del terrore nasce in ambito militare, e mira ad abbattere il morale e le capacità difensive delle truppe nemiche. Consiste nel mostrare particolare spietatezza, disumanità ed efferatezza nell’azione offensiva, insieme a imprevedibilità delle mosse, disponibilità di mezzi e forze soverchianti. Chi non ricorda il raid di elicotteri da guerra, al suono de ‘La cavalcata delle Valchirie’ di Wagner, nel film ‘Apocalypse Now’(1979) di Francis Ford Coppola? Negli ultimi due secoli la strategia del terrore si ammanta di ideologie pseudo-politiche e pseudo-religiose, come pure viene adottata dalle organizzazioni criminali di tipo mafioso, e si estende dai campi di battaglia agli spazi della vita civile e della quotidianità. Passa a colpire non solo obiettivi specifici e nemici giurati, ma anche, e spesso soltanto, soggetti inermi e impreparati, liberi cittadini, presenze casuali. Costituisce la definitiva degenerazione della logica bellica e sfugge a qualsiasi giustificazione etica o antropologica. Diventa manifestazione del 'male puro'. Nel lavoro psicoterapeutico, la paura prende il nome di 'ansia’, 'fobia’o, nella sua forma parossistica, 'panico’. La sua terapia consiste nel cessare di rifuggire o evitare il pericolo, e piuttosto assumere un atteggiamento attivo verso di esso, ‘prendendone le misure’, valutandolo razio- nalmente, scoprendone le precise caratteristiche e cause, fino a mettere in atto le soluzioni più idonee a ridurre al minimo le probabilità di esserne colpiti. Non più di un mese fa il Dirigente di questa scuola mi ha invitata, in quanto esperta della materia, a tenere un workshop sull’alimentazione. Inizialmente la proposta ha destato in me un po' di preoccupazione ma poi ho realizzato che l'iniziativa risultava davvero entusiasmante e innovativa perché veniva offerta a un genitore la possibilità di dare un contributo attivo all'interno della scuola finalizzato al “benessere” dei nostri figli. Mai come in questo caso il termine benessere si sposava con il termine alimentazione. Mi piace iniziare questo mio breve intervento partendo dalla definizione fornita dall'Organizza-zione Mondiale della Sanità: “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza di malattia o infermità" e adottare una sana alimentazione rappresenta il primo intervento in grado di prevenire e tutelare la salute e il benessere psico-fisico dei nostri ragazzi. Noi tutti sappiamo che il nostro organismo è una macchina perfetta, in grado di lavorare ininterrottamente 24 ore su 24 senza mai fermarsi ma, per fare ciò, ha bisogno di energia che ricava dal cibo. L'energia che ricaviamo dagli alimenti viene utilizzata per il buon funzionamento di tutti i tessuti e gli organi e per svolgere le comuni attività quotidiane come parlare, camminare, studiare ecc. Ovviamente è necessario che ci sia un perfetto bilancio energetico tra l' energia in entrata e l'energia in uscita. Quando la quota di energia in entrata è superiore a quella in uscita si accumula energia sotto forma di grassi che porta dapprima a una condizione di sovrappeso per poi trasformarsi in obesità. I principi nutrizionali contenuti negli alimenti sono costituiti essenzialmente da carboidrati (55%), proteine (15%) e grassi (30%). È importante ricordare che, a parità di peso, i grassi forniscono più del doppio delle calorie rispetto ai carboidrati e alle proteine. Ovviamente ciascuno di questi alimenti va utilizzato in quantità adeguate senza eccessi e senza carenze e di sicuro a tal scopo la nostra DIETA MEDITERRANEA è quella che più rispetta le semplici regole della corretta alimentazione. Tornando ai nostri ragazzi, cerchiamo insieme di comprendere quali sono i principali errori nutrizionali che vengono commessi nella quotidianità. Prima di tutto si osserva un eccesso calorico rispetto alla spesa energetica e questo si verifica perché spesso i nostri figli passano molto tempo seduti davanti al computer o alla TV o alla playstation. In seconda battuta commettono errori durante la colazione e tali errori vanno dalla mancata assunzione al consumo eccessivo di grassi (vedi merendine o biscotti). Una piccola riflessione mi piace farla in merito alla mancata colazione, in quanto quest'ultima, che deve contenere zuccheri semplici (latte, zucchero, marmellata) fornisce l'energia sufficiente a garantire loro una soglia di attenzione e una capacità di apprendimento adeguata durante le prime ore di lezione. Altri errori sono caratterizzati dallo scarso consumo di frutta e verdura, dall'assunzione di troppe calorie per merenda o durante la giornata con eccesso di formaggi, carne, pane, bevande gassate o succhi di frutta. Possiamo quindi concludere fornendo sette regole per vivere in salute: 1) consumare frutta e verdura in quantità adeguata 2) i cereali non devono mai mancare sulla tavola (pasta, riso, orzo, farro, ecc) 3) ridurre il consumo di alimenti di origine animale e aumentare il consumo di alimenti di origine vegetale (es. legumi) 4) consumare regolarmente il pesce e ridurre la quota di insaccati e carne rossa 5) consumare limitatamente i latticini che risultano ricchi anche di grassi saturi 6) bere almeno 1/1,5 litro di acqua al giorno 7) a tavola bisogna soprattutto intervenire con la varietà, che aiuta il gusto, e moderare la quantità. Per stare bene dobbiamo alimentarci in maniera equilibrata e svolgere regolare attività fisica. Per perdere peso o per essere normopeso non serve sottoporsi a un'attività fisica intensa (es. andare in palestra) ma è più utile svolgere un'attività fisica regolare e continua, che rientra nel nostro vivere quotidiano, come camminare (limitando al massimo l’uso dell’auto), evitare l’ascensore, andare a scuola a piedi . Noi, in quanto genitori, abbiamo il dovere di insegnare ai nostri ragazzi a mangiare sano e a svolgere attività fisica in maniera regolare, in quanto tutto ciò garantisce loro benessere fisico ma anche benessere psichico e sociale. Concludo affermando che il cibo deve essere un mezzo per condividere opportunità di aggregazione con i nostri figli: sfruttiamo il pasto come un momento importante in cui la famiglia s’incontra, chiacchiera e impara a conoscersi. Dimentichiamo per un attimo la tv e i cellulari, godiamo della possibilità di rimanere a casa, apprezziamo ogni piccolo momento ricco di complicità e valori da insegnare e da imparare. Dobbiamo iniziare a usare il cibo come nutrimento dell’anima. Terapia sociale della paura Dott. Stefano D’Angela Psicoterapeuta Cibo, nutrimento dell’anima Dott.ssa Lucrezia Matera Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio Il terapeuta aiuta la singola persona a superare paura e panico attraverso: 1) il rifiuto volitivo di confinarsi in una condizione invalidante; 2) un training per lo sviluppo di abilità di autocontrollo emozionale; 3) un programma di esposizione graduale alle situazioni temute fino alla completa normalizzazione della risposta emozionale. Per analogia, una buona terapia sociale del terrore, in cui il ruolo terapeutico non potrebbe che essere esercitato in opera sinergica e coerente dalle istituzioni educative, da quelle politiche, dai servizi di ‘Intelligence’ e dai mass-media, dovrebbe consistere 1) nel non imporre gravi restrizioni alle libertà di azione ed espressione personali, al flusso delle attività quotidiane e alla conservazione del benessere psicofisico di tutti (quali potrebbero derivare dall’instaura- zione di un regime poliziesco e dall’uso eccessivo dello strillo allarmistico nell’informazione pubblica; 2) nell’organizza- zione della più efficace opera di prevenzione e vigilanza sulle condizioni in cui esiste il fondato rischio di eventi stragistici; 3) nella spinta al ritorno graduale alla più completa normalità nelle attività lavorative, nel godimento del tempo libero e nella cura delle famiglie. Il tutto senza mai smettere di indicare i più alti valori della vita civile, dell’integrazione etnico-religiosa e della solidarietà, imprimendo semmai un’ulteriore accelerazione al movimento evolutivo della società verso forme sempre più democratiche, pacifistiche ed universalistiche.