1. Capitolo 1
IL RUOLO DELLA TECNICA NEL MODELLO DI STUDIO ADOTTATO
Partiamo dall’idea di base di considerare la tecnica come uno dei parametri che caratterizzano la struttura del calcio a 5.
La tecnica come parte costitutiva dell’azione di gioco, ha per noi un valore
diverso. Esistono alcuni autori che pensano che la sua vera rilevanza sia
riferita all’interpretazione come azione o modello meccanico, mentre altri
credono che la vera importanza sia nel significato che, nel proprio contesto specifico, la tecnica di esecuzione riveste all’interno dell’azione di
gioco.
La corrente meccanicista di coloro che sopravvalutavano la tecnica, ha
rivestito un ruolo molto importante, facendo sì che l’analisi delle differenti
discipline sportive fosse sostenuta dallo sviluppo descrittivo delle diverse
tecniche d’esecuzione, come elemento costitutivo curriculare di base.
In maniera conforme all’analisi che abbiamo sviluppato e alla luce delle
prospettive e dei concetti che esporremo, noi sosteniamo una diversa posizione.
2. Le azioni di gioco nel calcio a 5 - Analisi metodologica dei sistemi di gioco
1.1 n INTERPRETAZIONE DELLA TECNICA SECONDO
GLI AUTORI
Il termine e il significato di Tecnica è presente in qualsiasi attività della vita.
È un concetto comune utilizzato soprattutto in tre ambiti, quello militare, imprenditoriale e sportivo.
Secondo il dizionario della R.A.E.L. (1992) la tecnica si definisce come “pertinente o relativa alle applicazioni delle scienze e delle arti”. Quantunque si
tratti di una definizione molto generica, ci consente di rilevare l’aspetto relativo
all’applicazione pratica.
Il concetto di tecnica sportiva nasce dalla pratica dell’attività di gioco. Per
conseguire un obiettivo tattico o strategico, tutti noi ci dobbiamo avvalere di
azioni motorie.
Secondo un’analisi classica, Mahlo, F. (1969) intende la tecnica come il risultato dei processi di tipo cognitivo e nervoso di percezione e del pensiero tattico,
tenuto conto delle caratteristiche fisiche e del livello di abilità dell’esecutore.
È la fase motoria o visibile dell’azione di gioco.
Per Meinel, citato da Naglak, Z. (1978, pag.12-15), la tecnica si intende come
“un procedimento che conduce in modo diretto ed economico a raggiungere
un risultato elevato”. Si definisce così come un procedimento o un processo
economico, intendendo questo termine come la perfetta integrazione tra il progetto motorio e la sua esecuzione.
Lo studioso polacco Fidelus (1976) la interpreta come “il modo di raggiungere
un obiettivo motorio, indicato dalla tattica, tenendo conto del livello di sviluppo
delle caratteristiche psichiche e motorie”. L’autore intende così dimostrare la
dipendenza della tattica dalle qualità tecniche.
La tecnica sportiva, secondo Matveev, L. (1985, pag.35-38) si definisce come
“il modello ideale dell’azione di gara, elaborato sulla base dell’esperienza pratica o teorica dello sportivo nella partecipazione alla competizione, che si caratterizza per il grado d’efficacia nell’utilizzazione delle possibilità a sua disposizione per il raggiungimento del risultato sportivo”.
Si evidenzia la sua applicazione in gara e, ciò che consideriamo più importante, l’adattamento al soggetto che realizza l’esecuzione tecnica.
1.1.1 > La tecnica negli sport di squadra
La tecnica rappresenta, per ciascuna delle discipline sportive, tutto il repertorio di gesti propri della specialità, frutto della storia e dell’evoluzione di ogni
gioco sportivo collettivo.
3. Capitolo 2
LA STRATEGIA DEI MOVIMENTI NEL CALCIO A 5
Svilupperemo ora l’analisi della strategia motoria nelle sue differenti sezioni.
Questi concetti universali (di strategia e di tattica), insieme al regolamento,
sono quelli che, come vedremo, maggiormente caratterizzano e classificano gli sport dal punto di vista socio-motorio ed il loro studio richiede un
metodo di analisi che tenga conto di differenti punti di vista.
L’attività fisica e lo sport nel corso del tempo hanno avuto una diversa concettualizzazione e interpretazione. Attualmente, non si è giunti ad un’unità
di concetti teorici e pratici sulla tattica e sulla strategia adottandosi ancora
interpretazioni non omogenee nelle diverse specialità sportive.
Per questo motivo dobbiamo prima proporre una revisione che aiuti a fissare un punto d’inizio, e successivamente, aggiungere o delimitare altri
significati sul tema.
4. Le azioni di gioco nel calcio a 5 - Analisi metodologica dei sistemi di gioco
2.1 n ORIGINE ED ETIMOLOGIA DI TATTICA E
STRATEGIA
Le origini della strategia e della tattica sono molto antiche, e utilizzate generalmente con significato militare. Già nell’antica Grecia si hanno notizie di un’idea
rudimentale di tattica nei combattimenti, nella lotta e nei giochi antichi di Tebe.
Proprio in quel tempo fu sviluppato il primo tentativo tattico militare, attraverso
uno schieramento delle prime formazioni razionali sul campo di battaglia, la
linea obliqua, con la quale i Tebani riuscirono a sconfiggere gli Spartani ed
invadere il Peloponneso quattro volte.
Considerando questi eventi storici, possiamo certificare una prima origine greca dei termini di tattica e strategia.
I concetti di tattica e strategia negli ambiti militari e sportivi si sono ovviamente
evoluti e la storia ci ricorda che Napoleone è stato un eccellente stratega,
cercando in ogni momento la sorpresa da ottenere attraverso velocità delle
decisioni ed un’efficientissima logistica che gli permetteva di muoversi con
ammirevole rapidità in territorio nemico. Ciò gli consentiva di dare battaglia,
sempre, quando e come egli intendeva, e a questo aggiungeva qualità di grande tattico che cercava sempre di avere l’iniziativa studiando con attenzione
prima delle battaglie i punti deboli degli avversari e concentrando su di essi le
risorse a sua disposizione nei combattimenti.
Altri aspetti ancora attuali in ambedue i campi sono: la sicurezza, la retroguardia, l’economia dello sforzo, l’obiettivo tattico, le linee offensive e difensive,
la retroguardia, le ali, le manovre di ripiego, lo spionaggio, il contrattacco, la
difesa, la sorpresa, la cooperazione, l’opposizione, il nascondere i piani all’avversario, la dissimulazione, ecc.
L’origine dei concetti di strategia e tattica così legati fra loro, è la conseguenza
dei ragionamenti sulle situazioni di combattimento con il naturale obiettivo di
raggiungere la vittoria e ciò è appunto quello che facciamo nello sport quando
ci scontriamo con l’avversario.
La partita e ogni confronto sportivo, non è, o non deve essere in ambiente
competitivo, un semplice scontro spontaneo e imprevisto, “per vedere cosa
succede”. Deve essere invece qualcosa di pensato, programmato e ragionato,
per poter rispondere appropriatamente a qualunque iniziativa avversaria. Possiamo concludere affermando che chi meglio utilizza i fattori e le componenti
del gioco, otterrà la vittoria.
L’origine etimologica di “tattica” proviene del greco taktikeè che, a sua volta,
deriva dal verbo tasso che significa “mettere in ordine le cose”.
Anche “strategia” è d’origine greca, da strategòn, che era un particolare capo
militare di alta gerarchia.
34
5. Cap
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1.1
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Capitolo 3
EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI GIOCO
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6. Le azioni di gioco nel calcio a 5 - Analisi metodologica dei sistemi di gioco
NOMENCLATURA E DEFINIZIONI RELATIVE AI GIOCATORI.
POSIZIONI SPECIFICHE, RUOLI E SOTTORUOLI.
X
AD
X
1
C
P
AS
P = Portiere nº 1
AD = Ala destra nº 2
L = Libero nº 3
AS = Ala sinistra nº 4
P = Punta nº 5
Attaccante
Compagno
Difensore
Aiuto
Portiere
Passaggio, 2º passaggio, 3º passaggio.
Alternative di passaggio.
Traiettoria del giocatore; traiettorie alternative.
Traiettoria con cambio di direzione.
Tiro o lancio.
Blocco.
Blocco con continuazione.
Guida della palla.
106
= attaccante con pallone
= attaccante senza pallone
= difensore dell’attaccante
= difensore del compagno
= con pallone
= senza pallone
= in difesa
X
X
7. appendice n il calcio a 5 come campo di studio e ricerca
4.1 n BREVE RASSEGNA STORICA
Per comprendere meglio la nostra ricerca faremo un riassunto storico dalla
nascita fino all’attuale calcio a 5, con lo scopo di entrare nella sua complessa
realtà. È inevitabile cominciare la presente analisi con la domanda obbligata
sulla paternità del calcio a 5: uruguaiana o brasiliana?
Si è percorsa una lunga strada dall’origine, quando il gioco era assolutamente
anonimo, più di mezzo secolo fa, fino ad oggi quando, dopo aver superato
grandi barriere, probabilmente diventerà sport olimpico (a Londra 2012).
La strada per far accettare questa disciplina non è stata per niente facile, ma
grazie alle caratteristiche che essa possiede ed alle continue tournée delle
squadre e della Nazionale del Brasile organizzate dalla FIFUSA11, alla fine ha
raggiunto il meritato successo. Le origini del calcio a 5 non sono del tutto chiare, come ci indica Le Floc’hmoan, J.(1969, 3° edizione), poiché varie ipotesi
temporali sono state fatte nel tempo, nel tentativo, forse un po’ azzardato, di
stabilire esattamente la data nascita di questo sport.
Per promuovere il calcio a 5 nel mondo, si sono organizzate numerose riunioni
con i Presidenti Federali di diversi paesi americani.
Fra gli sport che si praticano in Brasile, senza dubbio, il calcio a 5 ha un ruolo
privilegiato. Secondo l’importante rivista “Futebol de Salào” (1984), esso nasce in Brasile negli anni ’30, presso l’Associazione Cristiana giovanile (ACM)
di Sao Paulo e rapidamente si diffonde per tutta la nazione; oggi è praticato in
centinaia di società sportive.
Da F. C. Tolussi12 nel suo libro “Calcio a 5, Tattica, Regole e Storia”, la tanto
discussa origine di questo sport nel mondo è stata posta nel 1930, la data più
verosimile. Dopo la vittoria dell’Uruguay nel primo campionato del mondo di
calcio del 1930, preceduto dal crescente successo del gioco nelle Olimpiadi di
Parigi e di Amsterdam, si creò un entusiasmo contagioso per il giocare la palla
con i piedi. Per giocare a calcio durante tutto l’anno, i ragazzi dell’Associazione
Cristiana dei Giovani cominciarono ad utilizzare la palla da baseball e due panche come porte, continuando a giocare in ambiente chiuso anche nella brutta
stagione. Poco a poco fu necessario trovare una palla più adeguata, che non
rimbalzasse troppo e che desse più agilità al gioco.
Con l’andare del tempo si perfezionarono le regole, unificando alcuni contenuti dei regolamenti della pallacanestro, della pallamano, della pallanuoto e
del calcio stesso. Secondo J. C. Ceriani13, queste prime regole indicavano un
gioco di 6 contro 6 in un campo di 26 x 12 metri, con porte di 4 x 2 metri e con
una palla che non rimbalzasse troppo. Si giocavano due tempi di 20 minuti,
con 10 minuti di riposo e un time out per tempo per ogni squadra, come nella
pallacanestro.
Federazione Internazionale Calcio a 5.
Come in qualche altro caso, non si registra in questo libro l’anno di edizione.
13
Citato sulla rivista “Futebol de salào” 1984. In quell’epoca, in occasione di un
corso in Uruguay per giovani cristiani, furono distribuite copie delle prime regole del calcio a 5 a tutti i presenti, tra i quali figuravano i brasiliani Joao Lotufo,
Josè Rothier e Asdrubal Monteiro.
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