4. Disposizione data da Hitler nel 1942
“Gli slavi son tenuti a lavorare per noi. Coloro di cui
non abbiamo bisogno, possono anche morire.
Pertanto la vaccinazione obbligatoria e i servizi
sanitari tedeschi sono superflui. La fecondità degli
slavi non è desiderabile (...). L'istruzione è
pericolosa (...). Ogni persona istruita è un nostro
futuro nemico. Lasceremo loro la religione come
diversivo. Quanto ai viveri non ne avranno più del
necessario. Noi siamo i padroni. Veniamo prima
noi”.
5. Heinrich Himmler, 1943
“Che le nazioni vivano in prosperità o muoiano di
fame come bestie, a me importa solo nella misura
in cui avremo bisogno degi appartenenti ad esse
come schiavi per la nsotra Kultur; altrimenti per me
sono prive di ogni interesse. Se diecimila donne
russe che lavorano a scavare una trincea anticarro
cadono a terra sfinite, ciò mi importa solo in quanto
quella trincea deve essere portata a termine per la
Germania”
6.
7. IL FENOMENO DEL COLLABORAZIONISMO
Quisling
Monarchia danese
Vichy
La Repubblica di Salò
9. LA RESISTENZA COME FENOMENO EUROPEO
In Francia (I “maquis”)
I
In Polonia (Sikorski vs. comunisti)
I
In Jugoslavia (Mihajlovic vs. Tito)
I
In Italia
In Germania
10.
11.
12. 1943
Fronte interno Situazione economica ed
alimentare drammatica
SCIOPERI e PROTESTE
Scoppiati a Torino
Sintomo progressiva corrosione del consenso al
partito fascista
14 giugno: Dimissioni del Conte Cini da
Ministro delle Comunicazioni
13. SBARCO DEGLI ALLEATI
Gli Alleati sbarcano nella notte
tra il 10-11 luglio
CRISI DEFINITIVA FASCISMO
Il re prepara un colpo di stato per
rimuoverere Mussolini dall’incarico
19 Luglio Roma viene bombardata
Seduta del Gran Consiglio del Fascismo voluta per
mettere sotto accusa Mussolini
14. Caduta del Fascismo
(25 luglio 1943)
Al Gran Consiglio del Fascismo Grandi propone un
ordine del giorno in cui chiede:
ritorno del Re al comando
Regolare funzionamento degli organi dello Stato
“Fascismo senza Mussolini”
Il Re legittima la proposta di Grandi e nomina come
sostituto di Mussolini (che viene arrestato) il
Maresciallo Badoglio
15. L’armistizio
(8 settembre 1943)
L’armistizio con gli Alleati viene firmato il 3
settembre a Cassibile e trasmesso via radio
l’8 settembre
Conseguenze:
I reparti dell’esercito vengono lasciati privi di
ordini caos generalizzato
Il re si rifugia a Brindisi per sfuggire
all’attacco tedesco
16. La Repubblica Sociale Italiana
Il 12 settembre 1943 Mussolini viene liberato dai
tedeschi
Nasce la RSI, considerata il nuovo stato
fascista in Italia, con sede a Salò
Trentino e il Friuli vengono sottratti all’Italia e
sottoposti al comando tedesco
Vengono pesantemente sfruttati
Iniziano le deportazioni degli Ebrei
Il nuovo Stato fascista non trova l’approvazione del
popolo italiano
pochi giovani aderiscono al nuovo regime
17. ITALIA DIVISA IN DUE
Il Sud liberato dagli
Alleati
Insurrezione di Napoli
reazione popolare alla
distruzione della città
Costretto a collaborare
con la Monarchia
Tedeschi al Nord
Governo fittizio
(QUISLING) al servizio
totale della Germania
Adriatisches
Küstenland e
Alpenvorland
Resistenza
18. LA SVOLTA DI SALERNO
Vittorio Emanuele III abdica a favore del figlio
Umberto
Palmiro Togliatti, leader del PCI, afferma la
disposizione del proprio partito a partecipare
ad un governo di unità nazionale Svolta
di Salerno
4 giugno 1944: Liberazione di Roma che
permette la creazione di un governo aperto a
tutte le formazioni antifasciste nascenti
19. Proclama di Badoglio 8 settembre
1943
“Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di
continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza
avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più
gravi sciagure alla nazione, ha chiesto un armistizio al
generale Eisenhower, comandante in capo delle forze
alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta.
Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze
anglo-americane deve cessare da parte delle forze
italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad
eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza”
20. RESISTENZA
Lotta popolare, politica e militare
Caratterizzata dall’impegno
unitario di opposti orientamenti
politici
Guerra di Liberazione Nazionale
Sorge dall’impegno di donne e uomini che lottano
per la propria libertà e che sono disposti a
sacrificare la loro vita per ottenerla
21. LA RESISTENZA IN EUROPA
Lotta di liberazione
contro il nemico
nazifascista (Polonia,
URSS, Grecia,
Jugoslavia)
Lotta di liberazione +
guerra civile nei Paesi
caratterizzati dal
governo fascista
(Francia, Italia,Romania,
Ungheria)
22. Azione di minoranze che trovarono appoggio nella
popolazione civile
In Jugoslavia assume un carattere di
massa
In Francia, Italia, Polonia ruolo decisivo
svolto dalle truppe
In URSS guerra e resistenza si fondono
“guerra patriottica”
23. RESISTENZA IN ITALIA
Inizia dopo l’8 settembre ‘43 e si concentra nel
Centro-Nord Partigiani
Comitato di Liberazione Nazionale (CLN)
composto da partiti antifascisti
Partito d’azione
PSIUP
PCI
Democrazia Cristiana
Partito Liberale
24. DONNE NELLA RESISTENZA
Anche le donne partecipano alla Resistenza
I loro compiti consistono:
recapitare informazioni
dare assistenza ai partigiani
si impegnano in campo
politico e sanitario
Alcune di esse partecipano
anche ai combattimenti
25. FORMAZIONI PARTIGIANE
Diverse formazioni partigiane:
Brigate Garibaldi (PCI)
Giustizia e Libertà (Partito D’Azione)
Autonomi (Filomonarchici e
Badogliani)
Fiamme Verdi e Brigate del Popolo
(Cattolici)
Agiscono in montagna
GAP Agiscono in
SAP città
26. GUERRA PARTIGIANA
Diversa dalla guerra tradizionale
I partigiani
agiscono mediante azioni di
sabotaggio e attentati
controrivoluzionari
Sfuggono allo scontro aperto
Repubbliche partigiane: Valesia, Ossola, Langhe
Friuli Orientale
1944: si raggruppano nel CVL (Corpo Volontari
della Libertà) Raffaele Cadorna
27. Atteggiamento da assumere?
ATTENDISMO:atteggiamento
assunto dai moderati
Necessità aspettare
l’ avanzata alleati
condiviso dai liberali
e dalla Democrazia Cristiana
1944: Liberato centro Italia grazie all’intervento degli
Alleati
Attuato per timore
delle rappresaglie
28. Fosse Ardeatine
(24 marzo 1944)
Tappa culminante del martirio
che Roma dovette affrontare
Massacro compiuto dalle truppe
della Germania nazista come atto
di rappresaglia nei confronti dei
Partigiani
29. STRAGI DEL ‘44
Albert Kesselring emana ordini
che garantiscono la piena libertà
in campo decisionale dei
comandanti nelle regioni
Massacri in Toscana eccidi guidati dall’odio nei
confronti degli italiani razza inferiore
Nessuna azione tedesca era considerata
esagerata massacro civili
30. CULMINE VIOLENZE
29 settembre-5 ottobre 1944
Strage di Monte Sole (Marzabotto)
4 reparti di truppe naziste accerchiano e
rastrellano una vasta area compresa tra le valli del
Setta e del Reno popolazione impaurita si rifugia
nella Chiesa di Santa Maria Assunta irrompono
i tedeschi inizio della strage (770
vittime)
31. FINE GUERRA IN ITALIA
Ultima offensiva
aprile 1945
nelle città scoppiano
Insurrezioni popolari dirette
dal CLNAI il 25 aprile
assume pieni poteri
Mussolini viene arrestato e fucilato
il suo corpo viene
esposto in Piazza Loreto a Milano
32. JUGOSLAVIA NEGLI ANNI 1919-1945
Stato nato dall’unione del Regno di Serbia,
Montenegro, Croazia, Slovenia e Bosnia-
Erzegovina
Regioni che ospitavano
popolazioni diverse tra loro
Rapporti tra serbi e croati si deteriorano
Si consideravano vincitori della rifiutano di partecipare alla
Guerra e quindi liberi di occupare vita politica del paese
le principali posizioni di potere
33. TENSIONE ELEVATISSIMA
20 giugno 1928: fu ucciso il leader dell’opposizione
croata
9 novembre 1934:
Alessandro I viene
assassinato
1941: invasione degli
eserciti italiani e
tedeschi
Lubiana+Dalmazia diventano
Parte settentrionale Slovenia italiane
Viene annessa al Reich
34. Nascita Stato indipendente: la Croazia guidata
dal movimento degli ustacia (ribelli)
che comprendeva anche la Bosnia-Erzegovina
Agli ustacia e agli invasori si oppongono due
movimenti di resistenza:
I Cetnici,
nazionalisti fedeli
alla monarchia
Comunisti, guidati
da Josip Broz
(Tito)
35. LA QUESTIONE DELLA VENEZIA GIULIA
Obiettivo: annettere alla Jugoslavia l’intera Venezia
Giulia
Settembre 1943 Tito sfrutta la debolezza italiana
per conquistare l’Istria
rappresaglie e violenze
FOIBE
36. LE FOIBE
Cavità carsiche di origine
naturale
Sono diffuse nella
provincia di Trieste, ma
anche nelle zone
dell’Istria e della
Dalmazia
Furono usate per occultare
i cadaveri
37. LA RISPOSTA DEI TEDESCHI
Intervento delle forze tedesche Tito è
costretto a ritirarsi
I tedeschi insediano la Risiera di San
Sabba che diventa un centro di
transito per prigionieri poi deportati
38. CONTRATTACCO JUGOSLAVO
Nel 1944 Tito, apre in Friuli Venezia Giulia un
nuovo fronte mira a riconquistare l’Istria
e la stessa Venezia Giulia
Col consenso degli Alleati invade le province
italiane da est, costringendo i nazifascisti a
spostare le truppe sulle Dolomiti
39. L’ATTACCO
Tito dispone tre forze d’ attacco:
Col compito di
invadere Gorizia
Capitanata
dallo stesso
Tito
doveva conquistare
Trieste,
Parenzo e Pola
Avrebbe dovuto
puntare su
Fiume
40. LA CONQUISTA DI FIUME
1. La prima vittoria è la conquista di Fiume
2. L’assedio inizia il 18 agosto
3. I tedeschi si danno alla fuga ma poi si
ritrovano in trappola nella sacca tra Albona e
Fiume e perciò sono costretti alla resa
41. LA CONQUISTA DI CAPODISTRIA,
POLA E RUPPA
Le truppe stanziate vicino a Ruppa a novembre
attaccano e impegnano i tedeschi in un assedio
impegnativo
L’ OKW ordina la ritirata verso Sud, mentre le truppe
di Tito avevano riconquistato Pola, Dignano e
Rovigo, quindi i nazisti si ritrovano di nuovo
bloccati
42. LA CONQUISTA DI TRIESTE
La seconda armata marcia senza alcun intralcio fino a
30Km da Trieste dove viene attaccata dalle truppe
nemiche che oppongono resistenza, ma alla fine
vengono sconfitte
1Maggio 1945: Tito entra a Trieste
40 giorni difficili, fino al raggiungimento
dell’accordo con gli Alleati, in cui Tito consegna i
poteri sulla città agli americani
43. LE CONSEGUENZE
Il Trattato di Parigi del ‘47 assegna alla Jugoslavia
l’Istria, ma non Trieste, che viene dichiarato
indipendente il territorio libero di Trieste è diviso in
2 zone
Nel 1954 la Zona A va all’Italia e la Zona B resta
alla Jugoslavia, anche se i confini vengono spostati
nel 1975 con
il Trattato di Osimo
Zona A
Sotto il controllo
Anglo-americano
Zona B
Occupato dagli
Jugoslavi