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Il ruolo e le competenze dell’educatore nel Progetto di Vita.
Dott.ssa Silvia de Robertis
1. Riferimenti normativi
2. Competenze e Attività istituzionali
3. Prestazioni e Attività dell’Assistente educatore
1. Riferimenti normativi
Nel DPR n. 616/77, articoli 42 e 45, si precisa che l'assistenza per l'assolvimento
dell'obbligo scolastico viene indicata come compito dei Comuni; si parla di interventi
di assistenza medico-psichica e di assistenza ai minorati psico-fisici.
Nella Legge n. 104/92, art. 13 comma 3, è ribadito l'obbligo "per gli enti locali di
fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con
handicap fisici e sensoriali". Rimane all'Ente Locale il compito di fornire l'assistenza
specialistica da svolgersi con personale qualificato sia all'interno che all'esterno della
Scuola (Protocollo d'Intesa 13 settembre 2001). L'educatore professionale, l'assistente
educativo, il traduttore del linguaggio dei segni o il personale paramedico e psico-
sociale (proveniente dalle ASL), svolgono assistenza specialistica nei casi di particolari
deficit.
2. Competenze istituzionali
Il Comune, il Provveditorato e le scuole, l’Azienda USL e la Provincia, sono tenuti
ad una reciproca informazione sull’organizzazione del servizio, il suo funzionamento e i
risultati e sulle attività di reciproca competenza che si integrano nel progetto educativo
individualizzato.
Il “gruppo di lavoro H” , costituito presso ogni circolo didattico e ogni istituto di scuola
secondaria, composto da:
• genitori o tutori dell’alunno;
• direttore didattico/preside;
2
• corpo docente;
• operatori sanitari dell’Unità Multidisciplinare;
• operatori socio-educativi comunali.
Ha compiti di consulenza e propositivi per l’impostazione e l’attuazione dei Piani
Educativi Individualizzati e per qualsiasi altra attività inerente l’integrazione delle
persone con disabilità. Si riunisce con cadenza trimestrale (novembre, febbraio, maggio)
per le verifiche degli interventi attuati, ivi compresi quelli di assistenza educativa, sia a
livello scolastico che extrascolastico.
Il gruppo inoltre, per i soggetti già in carico, propone il monte ore di assistenza
educativa per l’anno scolastico successivo e lo comunica entro il mese di giugno al
Servizio Servizi Sociali ed Educativi del Comune.
3. Prestazioni dell’ assistenza educativa
L’assistenza educativa assume funzioni primarie per i soggetti portatori di handicap
fisico, sensoriale, e pluri-handicappati per consentire la comunicazione e la relazione
con l’ambiente. L’operatività è fondata su una azione educativa continuativa in
attuazione del progetto educativo individualizzato ed è finalizzata:
• allo sviluppo dell’autonomia personale e sociale;
• a prevenire situazioni di isolamento;
• a realizzare un equilibrato rapporto con l’ambiente
L’orario settimanale tiene conto del numero di soggetti in carico al medesimo assistente
educatore presso la stessa scuola o altre. L’assistente educatore partecipa alla
formulazione del Progetto Educativo Individualizzato, è responsabile dello svolgimento
delle attività di propria competenza e relaziona all’assistente sociale di distretto con
cadenza almeno trimestrale. La responsabilità complessiva della attuazione del P.E.I. è
condivisa con il corpo docente, con la famiglia e con gli operatori socio-sanitari.
I compiti dell’assistente educatore si sostanziano in:
• attività dirette con il soggetto;
• attività di programmazione e verifica
3
ATTIVITA’ DIRETTE CON L’ALUNNO
A carattere assistenziale ed educativo:
• mediazione degli atti quotidiani nell’ambiente di vita (appoggio al momento del pasto,
controllo sfinterico, pulizia personale, accompagno);
• accompagno non vedenti;
• interpretariato non udenti;
• promozione dell’autonomia personale e sociale;
• vigilanza e controllo di comportamenti auto o etero-aggressivi;
• sviluppo di conoscenze dello spazio, del tempo, di codici comunicativi alternativi;
• sostegno alle relazioni con coetanei ed adulti;
• proposta di attività educative di piccolo gruppo per favorire la socializzazione.
A carattere riabilitativo:
• sviluppo di sistemi di comunicazione verbale e non verbale;
• educazione all’uso di strumenti protesici e ausili;
• svolgimento di programmi individuali per il controllo del comportamento;
• appoggio in attività manuali, motorie, teatrali, espressive….
.ATTIVITA’ DI PROGRAMMAZIONE E VERIFICA
• acquisisce conoscenzesul soggetto in modo da possedere un quadro delle risorse oltre
che dei deficit;
• costruisce il proprio piano di lavoro a partire dalle esigenze del soggetto e dal piano
educativo individualizzato;
• partecipa a momenti di compresenza con i docenti titolari ed in particolare con
l’insegnante di sostegno
• partecipa alle riunioni di programmazione e verifica del piano individualizzato, ai
gruppi di lavoro H, ai consigli di classe nel caso in cui l’autorità scolastica lo richieda
o egli stesso ne inoltri richiesta;
• partecipa a riunioni di équipe con l’assistente sociale e gli operatori sanitari.
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1. ruolo dell'educatore

  • 1. 1 Il ruolo e le competenze dell’educatore nel Progetto di Vita. Dott.ssa Silvia de Robertis 1. Riferimenti normativi 2. Competenze e Attività istituzionali 3. Prestazioni e Attività dell’Assistente educatore 1. Riferimenti normativi Nel DPR n. 616/77, articoli 42 e 45, si precisa che l'assistenza per l'assolvimento dell'obbligo scolastico viene indicata come compito dei Comuni; si parla di interventi di assistenza medico-psichica e di assistenza ai minorati psico-fisici. Nella Legge n. 104/92, art. 13 comma 3, è ribadito l'obbligo "per gli enti locali di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici e sensoriali". Rimane all'Ente Locale il compito di fornire l'assistenza specialistica da svolgersi con personale qualificato sia all'interno che all'esterno della Scuola (Protocollo d'Intesa 13 settembre 2001). L'educatore professionale, l'assistente educativo, il traduttore del linguaggio dei segni o il personale paramedico e psico- sociale (proveniente dalle ASL), svolgono assistenza specialistica nei casi di particolari deficit. 2. Competenze istituzionali Il Comune, il Provveditorato e le scuole, l’Azienda USL e la Provincia, sono tenuti ad una reciproca informazione sull’organizzazione del servizio, il suo funzionamento e i risultati e sulle attività di reciproca competenza che si integrano nel progetto educativo individualizzato. Il “gruppo di lavoro H” , costituito presso ogni circolo didattico e ogni istituto di scuola secondaria, composto da: • genitori o tutori dell’alunno; • direttore didattico/preside;
  • 2. 2 • corpo docente; • operatori sanitari dell’Unità Multidisciplinare; • operatori socio-educativi comunali. Ha compiti di consulenza e propositivi per l’impostazione e l’attuazione dei Piani Educativi Individualizzati e per qualsiasi altra attività inerente l’integrazione delle persone con disabilità. Si riunisce con cadenza trimestrale (novembre, febbraio, maggio) per le verifiche degli interventi attuati, ivi compresi quelli di assistenza educativa, sia a livello scolastico che extrascolastico. Il gruppo inoltre, per i soggetti già in carico, propone il monte ore di assistenza educativa per l’anno scolastico successivo e lo comunica entro il mese di giugno al Servizio Servizi Sociali ed Educativi del Comune. 3. Prestazioni dell’ assistenza educativa L’assistenza educativa assume funzioni primarie per i soggetti portatori di handicap fisico, sensoriale, e pluri-handicappati per consentire la comunicazione e la relazione con l’ambiente. L’operatività è fondata su una azione educativa continuativa in attuazione del progetto educativo individualizzato ed è finalizzata: • allo sviluppo dell’autonomia personale e sociale; • a prevenire situazioni di isolamento; • a realizzare un equilibrato rapporto con l’ambiente L’orario settimanale tiene conto del numero di soggetti in carico al medesimo assistente educatore presso la stessa scuola o altre. L’assistente educatore partecipa alla formulazione del Progetto Educativo Individualizzato, è responsabile dello svolgimento delle attività di propria competenza e relaziona all’assistente sociale di distretto con cadenza almeno trimestrale. La responsabilità complessiva della attuazione del P.E.I. è condivisa con il corpo docente, con la famiglia e con gli operatori socio-sanitari. I compiti dell’assistente educatore si sostanziano in: • attività dirette con il soggetto; • attività di programmazione e verifica
  • 3. 3 ATTIVITA’ DIRETTE CON L’ALUNNO A carattere assistenziale ed educativo: • mediazione degli atti quotidiani nell’ambiente di vita (appoggio al momento del pasto, controllo sfinterico, pulizia personale, accompagno); • accompagno non vedenti; • interpretariato non udenti; • promozione dell’autonomia personale e sociale; • vigilanza e controllo di comportamenti auto o etero-aggressivi; • sviluppo di conoscenze dello spazio, del tempo, di codici comunicativi alternativi; • sostegno alle relazioni con coetanei ed adulti; • proposta di attività educative di piccolo gruppo per favorire la socializzazione. A carattere riabilitativo: • sviluppo di sistemi di comunicazione verbale e non verbale; • educazione all’uso di strumenti protesici e ausili; • svolgimento di programmi individuali per il controllo del comportamento; • appoggio in attività manuali, motorie, teatrali, espressive…. .ATTIVITA’ DI PROGRAMMAZIONE E VERIFICA • acquisisce conoscenzesul soggetto in modo da possedere un quadro delle risorse oltre che dei deficit; • costruisce il proprio piano di lavoro a partire dalle esigenze del soggetto e dal piano educativo individualizzato; • partecipa a momenti di compresenza con i docenti titolari ed in particolare con l’insegnante di sostegno • partecipa alle riunioni di programmazione e verifica del piano individualizzato, ai gruppi di lavoro H, ai consigli di classe nel caso in cui l’autorità scolastica lo richieda o egli stesso ne inoltri richiesta; • partecipa a riunioni di équipe con l’assistente sociale e gli operatori sanitari.
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