Presentata da AUDIS - Associazione Aree Urbane Dismesse in collaborazione con IPMA Italia e Aperiam, laa proposta si rivolge principalmente ai dipartimenti delle pubbliche amministrazioni responsabili dei programmi di rigenerazione urbana, ma in generale a tutti i soggetti pubblici e privati interessati ai processi di trasformazione urbana. L’intento è di condividere un modello operativo per la definizione dei requisiti di qualità dei piani e progetti di trasformazione urbana e per la loro gestione nelle iniziative pubbliche e private. Il modello, che include anche indirizzi di tipo organizzativo, è basato sulla Matrice della Qualità Urbana sviluppata da AUDIS e sperimentata già in alcune città italiane. E' stato presentato nelle Poster Session di FORUM PA 2013.
Sanità digitale e telemedicina: scenari e stato dell'arte
Strumenti e Processi per la Qualità Urbana
1. 28 maggio 2013
POSTER SESSION
@ FORUM PA 2013
Strumenti e Processi per la Qualità Urbana
AUDIS in collaborazione con IPMA Italia e Aperiam
#poster #forumpa2013
2. Data
2
Titolo Slide
Titolo in un tweet
Un modello operativo per definire e gestire i
requisiti di qualità dei progetti di
trasformazione urbana nelle iniziative
pubbliche e private
Autore Slide
3. Data
3
Titolo Slide
La Matrice della Qualità
a cura di AUDIS
Autore Slide
a cura di: Marina Dragotto
Coordinatrice Audis
www.audis.it
4. Data
4
Titolo Slide
La Matrice della Qualità Urbana
AUDIS
Autore Slide
Uno strumento operativo strutturato come una checklist di elementi
che aiuta il dialogo tra pubblico e privato.
Una piattaforma di confronto che spinge:
- il pubblico a definire con chiarezza e in modo unitario i propri obiettivi;
- i promotori a declinare il processo progettuale in modo trasparente e
completo.
5. Data
5
Titolo Slide
La Matrice della Qualità Urbana
AUDIS
Autore Slide
La Matrice non offre una ricetta, ma aiuta a strutturare il processo di
definizione dei piani/progetti di Rigenerazione Urbana.
Può essere utilizzata:
- dalla PA per offrire una percorso puntuale (il Protocollo) ai promotori che
accettano la sfida della qualità e il dialogo con i cittadini;
- dai singoli privati (promotori/progettisti) che, anche in assenza di un
esplicito impegno della PA, vogliono offrire un terreno di confronto strutturato
e trasparente.
6. Data
6
Titolo Slide
La Matrice della Qualità Urbana
AUDIS
Autore Slide
La Matrice è composta da: 1 Carta d Identità e 9 Qualità.
Ogni Qualità è composta da:
- obiettivi;
- criteri;
- parametri.
In tutto: 9 Qualità, 31 Obiettivi, 41 Criteri, 96 Parametri.
Alcuni temi sono trasversali alle 9 qualità.
La Matrice è aperta a nuovi contributi e perfezionamenti che derivino
dall esperienza della sua applicazione.
7. Data
7
Titolo Slide
Le 9 Qualità Matrice
Autore Slide
Qualità
Urbanistica
Architettonica
Culturale
Paesaggistica
Spazio pubblico
Sociale
Economica
Ambientale
Energetica
Culturale
Sociale
Economica
Ambientale
Sostenibilità
LaCartadIdentità
8. Data
8
Titolo Slide
Il Project Management
come Strumento di Gestione Operativa:
Autore Slide
a cura di: Ernesto La Rosa
V.P. IPMA Italy
elars@libero.it
www.ipma.it
Il Modello IPMA
10. Data
10
Titolo Slide
Ù Un Team di Progetto con robuste
"Competenze" di Project Management
Ù Un "Contesto Organizzativo" a
supporto del Project Management"
SUCCESSO DEI PROGETTI
11. Data
11
Titolo Slide
u In Latino “C o m p e t e n t i a ” identifica colui che è autorizzato
a parlare, a giudicare
ß Per IPMA la Competenza è un “B o u q u e t” integrato di:
Æ Knowledge
Æ Skills
Æ Personal Attitudes
Æ Experiences
C O M P E T E N Z A
Perché la Competenza porta in se qualcosa in
più che la pura Conoscenza
15. Data
15
Titolo Slide
ö È un titolo riconosciuto a livello internazionale in otre 55 paesi (27 Europei)
ö È rispondente alla norma ISO/IEC 17024
Certificazione delle Persone
18. Data
18
Titolo Slide
La governance
Organismo centrale per l’applicazione del modello è un Ufficio di
Scopo
• presieduto dal Direttore del Dipartimento responsabile dei progetti di
sviluppo urbano
• composto dai diversi Dipartimenti coinvolti nelle procedure di
trasformazione urbana
• a cui partecipano in modo organico i rappresentanti degli enti e degli
organismi chiamati a fornire i propri pareri (es. Sovrintendenza Beni
Culturali, Regione)
• che include il Responsabile Unico del Procedimento e i
rappresentanti dei livelli amministrativi territoriali su cui insiste l’area
interessata dallo specifico progetto.
Giuseppe Iacono
20. Data
20
Titolo Slide
Perché un modello organizzativo per
progetti
• Chiara identificazione di compiti/ attività e attribuzione di
responsabilità;
• Identificazione degli stakeholder chiave e delle modalità di
coinvolgimento nelle attività di applicazione del Modello;
• Integrazione tra i vari Dipartimenti ed Enti coinvolti, tramite
l’adozione di meccanismi di coordinamento;
• Fluidificazione nell’applicazione delle procedure;
• Presidio del rapporto con il proponente in tutte le fasi di
interazione;
• Migliore disponibilità ed affidabilità delle informazioni.
Giuseppe Iacono
21. Data
21
Titolo Slide
L’ufficio di scopo come gruppo di
progetto
Il modello prevede la strutturazione dell’Ufficio di Scopo come gruppo
di progetto, con il coordinamento del Dipartimento di Urbanistica, e in
tal modo
• favorire l’adozione di un approccio strutturato alla pianificazione, al
monitoraggio e al controllo delle attività del Modello lungo tutte le fasi
della procedura data e le interazioni tra i diversi attori coinvolti;
• favorire il passaggio da un’organizzazione strettamente funzionale e
per competenza ad un modello organizzativo per progetti, in cui
prevale il riconoscimento dell’obiettivo complessivo in base al quale
devono essere definiti gli apporti dei diversi attori e le regole di
funzionamento.
Giuseppe Iacono
23. Data
23
Titolo Slide
Passi di miglioramento
Poiché i progetti tagliano trasversalmente più servizi, più settori,
il modello favorisce nell’amministrazione l’avvio di iniziative di
miglioramento che mirano a
• sviluppare un percorso di apprendimento in cui si riconosce
l’importanza di esprimere un funzionamento non solo legato
all’organizzazione gerarchica;
• valorizzare l’integrazione delle varie competenze e
professionalità che vengono messe in atto, con meccanismi di
interazione che favoriscono il lavoro per progetti.
Giuseppe Iacono