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Le figure della sicurezza
Il modello di sicurezza in forma
partecipativa del D.lgs. n. 81 del 2008 è
basato sull’apporto di diverse figure
che, partecipando e/o collaborando
attivamente alla gestione della
prevenzione e protezione dei lavoratori,
contribuiscono al raggiungimento
dell’obiettivo di rendere più sicuro
l’ambiente di lavoro.
DL
Dirigente
Preposto
Lavoratori
Dirigente Dirigente
Preposto
Preposto
Lavoratori Lavoratori
Preposto
Schema organizzazione generale
L’organigramma generale della
sicurezza in azienda e la sua
applicabilità all’»azienda» scuola
Secondo l’art. 2 del D.Lgs. 81/08
all’interno della scuola
il Dirigente scolastico è
equiparato al Datore di lavoro
(DL);
l'allievo degli istituti di istruzione
ed universitari e il partecipante ai
corsi di formazione professionale
nei quali si faccia uso di laboratori
L’organigramma generale della
sicurezza in azienda e la sua
applicabilità all’»azienda» scuola
…attrezzature di lavoro in genere,
agenti chimici, fisici e biologici, ivi
comprese le apparecchiature
fornite di videoterminali
limitatamente ai periodi in cui
l'allievo sia effettivamente
applicato alla strumentazioni o ai
laboratori in questione, è
equiparato al lavoratore;
L’organigramma generale della
sicurezza in azienda e la sua
applicabilità all’»azienda» scuola
o Gli Insegnanti tecnico-pratici
e i docenti teorici che insegnano
discipline tecniche o tecnico-
scientifiche durante l’utilizzo di
laboratori sono equiparabili ai
preposti.
Le più importanti figure della
sicurezza
Il datore di lavoro
Il DL è il titolare del rapporto di
lavoro o comunque il soggetto
responsabile dell’attività come
titolare dei poteri decisionali e di
spesa (art. 2 D.Lgs. n.81/2008)
Il DL si occupa della valutazione
del rischio e non può delegarla
Il datore di lavoro
Deve adottare tutte le misure di
sicurezza necessarie per la
tutela dei dipendenti, informare
gli stessi sui rischi specifici cui
sono esposti, insegnare le
norme fondamentali di
prevenzione e addestrare i
lavoratori all’utilizzo corretto dei
mezzi e degli strumenti di
protezione.
Il datore di lavoro
Oltre al dovere di informare,
ha il compito di vigilare e
verificare il rispetto da parte
dei lavoratori delle norme
antinfortunistiche.
Deve nominare il
Responsabile del Servizio di
prevenzione e protezione
La valutazione del rischio
Per quanto riguarda l’
oggetto della valutazione dei
rischi (art.28), essa”... deve
riguardare tutti i rischi per la
sicurezza e la salute dei
lavoratori, ivi compresi quelli
riguardanti gruppi di
lavoratori esposti a rischi
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scegliere, prendere provvedimenti,
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Emergenza è obbligatoria per
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Piano di emergenza
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Piano di emergenza
… Il Decreto Legislativo 81/08 e s.m.i. tra
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lavoro individua anche “le misure di
emergenza da attuare in caso di primo
soccorso, di lotta antincendio, di
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grave e immediato” (art.15 comma 1
lettera u).
Piano di emergenza
Il Decreto continua stabilendo che il
datore di lavoro e i dirigenti devono
“designare preventivamente i lavoratori
incaricati dell’attuazione delle misure di
prevenzione incendi e lotta antincendio,
di evacuazione dei luoghi di lavoro in
caso di pericolo grave ed immediato, di
salvataggio, di primo soccorso e,
comunque, di gestione delle emergenze”
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Piano di emergenza
Piano di
emergenza
Sulla base delle prescrizioni sopra
citate e all’esito della valutazione
del rischio d’incendio, il datore di
lavoro adotta le necessarie misure
organizzative e gestionali da
attuare in caso di incendio
riportandole in un piano di
emergenza elaborato in conformità
ai criteri dell’allegato VIII del D.M.
10/03/98.
a) le azioni che i lavoratori devono
mettere in atto in caso di emergenza
b) le procedure per l’evacuazione
del luogo di lavoro
c) le disposizioni per chiedere
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o dell’ambulanza e fornire le necessarie
informazioni al loro arrivo
Contenuti del piano
d) le specifiche misure per
assistere le persone disabili
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incaricate di sovrintendere e
controllare l'attuazione delle
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Contenuti del piano
Mettiti alla prova!
Contenuti del piano
a) le caratteristiche dei luoghi con
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c) il numero delle persone presenti e la
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I criteri del piano
e) il numero di addetti
all'attuazione ed al controllo del
piano, nonché all'assistenza per
l'evacuazione (addetti alla gestione
delle emergenze, evacuazione, lotta
antincendio, primo soccorso)
f) il livello di informazione e
formazione fornito ai lavoratori.
I criteri del piano
I criteri del piano
Mettiti alla prova!
È l’insieme delle procedure da
seguire e delle planimetrie che
illustrano le vie di esodo
dall’edificio in caso di emergenza.
L’emergenza non sempre
comporta l’evacuazione
dell’edificio
Piano di evacuazione
1) Formulazione e organizzazione
del Piano
Nella scuola, ad esempio, bisogna
a) definire con il DS o con i referenti di
plesso e con i coordinatori PS e
antincendio i criteri ed i requisiti del
Piano, le modalità per organizzare le
prove d’evacuazione, da effettuarsi
almeno una volta l’anno, e
l’informazione di lavoratori, allievi e
ospiti
Compiti del SPP relativi alla realizzazione
del Piano di evacuazione
1) Formulazione e
organizzazione del Piano
Nella scuola, inoltre, bisogna
b) definire le informazioni da
acquisire relative all’edificio
c) definire con la Segreteria/Ufficio
Tecnico le modalità per acquisire e
allestire la segnaletica e
l’informazione grafica del
Piano
Compiti del SPP relativi alla realizzazione
del Piano di evacuazione
2) Informazione del personale e
degli allievi sull’organizzazione
dell’evacuazione
a) organizzare, in collaborazione
con il coordinatore antincendio e il
RLS, iniziative di informazione
dei lavoratori sul Piano di
evacuazione, tramite circolari,
comunicazioni durante gli incontri
collegiali, manifesti, ecc
Compiti del SPP relativi alla realizzazione
del Piano di evacuazione
2) Informazione del personale e
degli allievi sull’organizzazione
dell’evacuazione
b) Predisporre con docenti
coordinatori di classe un sistema
di informazione degli allievi
sul Piano di evacuazione e
l’eventuale loro coinvolgimento
come osservatori in corso di
simulazione
Compiti del SPP relativi alla realizzazione
del Piano di evacuazione
3) Formalizzazione del
Piano
a) consultare il RLS;
b) ottenere l’approvazione del DS;
c) inserire il Piano tra i documenti
sulla sicurezza formalmente
riconosciuti all’interno
dell’istituto
Compiti del SPP relativi alla realizzazione
del Piano di evacuazione
4) Monitoraggio e
valutazione delle procedure
di controllo
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del Piano di evacuazione

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Le figure di sistema (organigramma e piano di evacuazione)

  • 1.
  • 2. Le figure della sicurezza Il modello di sicurezza in forma partecipativa del D.lgs. n. 81 del 2008 è basato sull’apporto di diverse figure che, partecipando e/o collaborando attivamente alla gestione della prevenzione e protezione dei lavoratori, contribuiscono al raggiungimento dell’obiettivo di rendere più sicuro l’ambiente di lavoro.
  • 4. L’organigramma generale della sicurezza in azienda e la sua applicabilità all’»azienda» scuola Secondo l’art. 2 del D.Lgs. 81/08 all’interno della scuola il Dirigente scolastico è equiparato al Datore di lavoro (DL); l'allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori
  • 5. L’organigramma generale della sicurezza in azienda e la sua applicabilità all’»azienda» scuola …attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l'allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione, è equiparato al lavoratore;
  • 6. L’organigramma generale della sicurezza in azienda e la sua applicabilità all’»azienda» scuola o Gli Insegnanti tecnico-pratici e i docenti teorici che insegnano discipline tecniche o tecnico- scientifiche durante l’utilizzo di laboratori sono equiparabili ai preposti.
  • 7. Le più importanti figure della sicurezza
  • 8. Il datore di lavoro Il DL è il titolare del rapporto di lavoro o comunque il soggetto responsabile dell’attività come titolare dei poteri decisionali e di spesa (art. 2 D.Lgs. n.81/2008) Il DL si occupa della valutazione del rischio e non può delegarla
  • 9. Il datore di lavoro Deve adottare tutte le misure di sicurezza necessarie per la tutela dei dipendenti, informare gli stessi sui rischi specifici cui sono esposti, insegnare le norme fondamentali di prevenzione e addestrare i lavoratori all’utilizzo corretto dei mezzi e degli strumenti di protezione.
  • 10. Il datore di lavoro Oltre al dovere di informare, ha il compito di vigilare e verificare il rispetto da parte dei lavoratori delle norme antinfortunistiche. Deve nominare il Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione
  • 11. La valutazione del rischio Per quanto riguarda l’ oggetto della valutazione dei rischi (art.28), essa”... deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari.
  • 12. Datore di lavoro Il DL deve organizzare, prevenire, scegliere, prendere provvedimenti, proteggere, per eliminare o ridurre al minimo i rischi Se il DL non dimostra di aver fatto tutto ciò che è in suo potere per evitare l’infortunio può diventare destinatario di sanzioni penali o ammende
  • 13. Dirigente Il dirigente è il soggetto che dirige le attività produttive pur senza i poteri tipici del DL Il dirigente organizza il lavoro, controlla la conformità.
  • 14. Dirigente Segnala le anomalie e interviene a correggerle laddove il suo potere di spesa lo permette In un sistema bene organizzato esistono deleghe e attribuzioni che delineano bene il campo di attività e i poteri dei vari dirigenti
  • 15. Dirigente: definizione di legge Art. 2, c. 1 lett. d: Definizione di Dirigente Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa.
  • 17. Dirigente: obblighi Attuazione delle misure di salute e sicurezza Valutazione delle capacità professionali dei lavoratori e loro assegnazione a mansioni adeguate Istruzione, informazione, formazione e se necessario addestramento dei lavoratori, e controllo dell’assimilazione delle nozioni
  • 18. Dirigente: obblighi Adozione di un sistema di controllo e vigilanza, anche attraverso adeguato numero di preposti Nell’art. 18 sono dettati i compiti di DL e dirigenti
  • 19. Dirigente: limiti incarichi Il Dirigente risponde solo nei limiti dell’incarico conferitogli e nella misura dei mezzi economici di cui è dotato Nella maggior parte dei casi l’attuazione delle misure di sicurezza richiede solo atti di tipo organizzativo che rientrano nei poteri del Dirigente, che ne risponde per quella parte.
  • 20. Mettiti alla prova! DL e Dirigente
  • 21. I preposti sono le interfacce tra DL/dirigenti e i lavoratori. I preposti hanno obblighi di vigilanza e controllo Se il preposto viene a conoscenza di situazioni che possono mettere a rischio i lavoratori ha l’obbligo di intervenire, segnalare o interrompere le lavorazioni o dare istruzuzioni affinchè i lavoratori abbandonino l’edificio. Il preposto
  • 22. Preposto: obblighi Nell’art. 19 sono dettati i compiti dei preposti Sovrintende affinché i lavoratori adottino adeguatamente le misure di sicurezza;
  • 23. Preposto: obblighi Verifica la conformità di macchinari e attrezzature e impedisce gli usi pericolosi Verifica che i lavoratori abbiano ricevuto adeguate istruzioni per accedere alle zone a rischio grave e specifico
  • 24. Istruisce adeguatamente i lavoratori per lo svolgimento in sicurezza dei loro compiti; Sorveglia i lavoratori affinché non adottino comportamenti a rischio; Segnala ai superiori (DL o dirigente) le anomalie arrivando a impedire le lavorazioni nei casi più gravi. Preposto: obblighi
  • 26. Preposto chi è Identificazione del preposto: Sovrintende al lavoro altrui, con potere di impartire ordini ed istruzioni operative; È subordinato ai dirigenti e/o al datore di lavoro; Deve frequentare appositi corsi di formazione; Sovrintende solamente ai lavoratori che fanno capo al suo settore. Il ruolo di preposto è scollegato dalla qualifica.
  • 28. Lavoratore: definizione Il lavoratore è la “persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari”.
  • 29. Lavoratore: obblighi in tema di sicurezza rispettare le norme e le prescrizioni; utilizzare correttamente macchinari, attrezzature e DPI; segnalare le anomalie; collaborare all’attuazione delle misure preventive e protettive.
  • 32. L’emergenza è un fatto imprevisto che coglie di sorpresa tutti coloro che sono presenti nell’ambiente di lavoro. le norme e le procedure dell’emergenza devono essere descritte nel piano delle emergenze L’emergenza: nozione
  • 33. Tutti i lavoratori sono coinvolti ma solo quelli che sono stati designati sono autorizzati a dirigere le fasi di emergenza o evacuazione. L’emergenza: il personale coinvolto
  • 34. LE USCITE DI SICUREZZA DEVONO SEMPRE ESSERE VERIFICATE AFFINCHÉ NON VI SIANO PORTE CHIUSE E VIE INGOMBRE L’emergenza: i segnali
  • 36. Nel caso si senta il segnale di allarme si deve: abbandonare lo stabile senza indugi, ordinatamente e con calma non creare allarmismo e confusione, non gridare non correre, non spingere non portare con sé borse o pacchi voluminosi MODALITA’ DI EVACUAZIONE
  • 37. Nel caso si senta il segnale di allarme si deve: non tornare indietro per nessun motivo seguire sempre le indicazioni di via di fuga ed utilizzare le uscite di emergenza raggiungere il punto sicuro al di fuori dell’edificio sostando all’aperto e mai nelle vicinanze dello stabile, pareti o di piante MODALITA’ DI EVACUAZIONE
  • 38.
  • 39. Scelto tra i preposti o i lavoratori, e’ formato per accompagnare le persone presenti nella zona di propria competenza sino al luogo sicuro assegnato Personale preposto all’evacuazione
  • 41. Il Piano di Emergenza, abbinato alle specifiche planimetrie esposte nel luogo di lavoro, contiene elementi sintetici comportamentali che ogni lavoratore deve porre in atto ed elementi comportamentali che ogni addetto all’emergenza deve mettere in atto. Piano di emergenza
  • 42. Si tratta di un elaborato sintetico al fine di risultare immediatamente comprensibile a tutti i lavoratori. Il presente elaborato deve essere messo a disposizione di tutti i lavoratori. Piano di emergenza
  • 43. La redazione del Piano di Emergenza è obbligatoria per tutti i luoghi di lavoro ove sono occupati 10 o più dipendenti ed in quelli ove si esercitano attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del D.M. 16/02/1982 Piano di emergenza
  • 44. Ne sono alcuni esempi: • attività 91: Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 Kcal/h; • attività 85: Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti ecc. Piano di emergenza
  • 45. … Il Decreto Legislativo 81/08 e s.m.i. tra le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro individua anche “le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato” (art.15 comma 1 lettera u). Piano di emergenza
  • 46. Il Decreto continua stabilendo che il datore di lavoro e i dirigenti devono “designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione delle emergenze” (art. 18 comma 1 lettera b). Piano di emergenza
  • 47. Piano di emergenza Sulla base delle prescrizioni sopra citate e all’esito della valutazione del rischio d’incendio, il datore di lavoro adotta le necessarie misure organizzative e gestionali da attuare in caso di incendio riportandole in un piano di emergenza elaborato in conformità ai criteri dell’allegato VIII del D.M. 10/03/98.
  • 48. a) le azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso di emergenza b) le procedure per l’evacuazione del luogo di lavoro c) le disposizioni per chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco o dell’ambulanza e fornire le necessarie informazioni al loro arrivo Contenuti del piano
  • 49. d) le specifiche misure per assistere le persone disabili e) l’identificazione di un adeguato numero di persone incaricate di sovrintendere e controllare l'attuazione delle procedure previste. Contenuti del piano
  • 51. a) le caratteristiche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo b) il sistema di rivelazione e di allarme incendio c) il numero delle persone presenti e la loro ubicazione d) i lavoratori esposti a rischi particolari I criteri del piano
  • 52. e) il numero di addetti all'attuazione ed al controllo del piano, nonché all'assistenza per l'evacuazione (addetti alla gestione delle emergenze, evacuazione, lotta antincendio, primo soccorso) f) il livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori. I criteri del piano
  • 53. I criteri del piano Mettiti alla prova!
  • 54. È l’insieme delle procedure da seguire e delle planimetrie che illustrano le vie di esodo dall’edificio in caso di emergenza. L’emergenza non sempre comporta l’evacuazione dell’edificio Piano di evacuazione
  • 55. 1) Formulazione e organizzazione del Piano Nella scuola, ad esempio, bisogna a) definire con il DS o con i referenti di plesso e con i coordinatori PS e antincendio i criteri ed i requisiti del Piano, le modalità per organizzare le prove d’evacuazione, da effettuarsi almeno una volta l’anno, e l’informazione di lavoratori, allievi e ospiti Compiti del SPP relativi alla realizzazione del Piano di evacuazione
  • 56. 1) Formulazione e organizzazione del Piano Nella scuola, inoltre, bisogna b) definire le informazioni da acquisire relative all’edificio c) definire con la Segreteria/Ufficio Tecnico le modalità per acquisire e allestire la segnaletica e l’informazione grafica del Piano Compiti del SPP relativi alla realizzazione del Piano di evacuazione
  • 57. 2) Informazione del personale e degli allievi sull’organizzazione dell’evacuazione a) organizzare, in collaborazione con il coordinatore antincendio e il RLS, iniziative di informazione dei lavoratori sul Piano di evacuazione, tramite circolari, comunicazioni durante gli incontri collegiali, manifesti, ecc Compiti del SPP relativi alla realizzazione del Piano di evacuazione
  • 58. 2) Informazione del personale e degli allievi sull’organizzazione dell’evacuazione b) Predisporre con docenti coordinatori di classe un sistema di informazione degli allievi sul Piano di evacuazione e l’eventuale loro coinvolgimento come osservatori in corso di simulazione Compiti del SPP relativi alla realizzazione del Piano di evacuazione
  • 59. 3) Formalizzazione del Piano a) consultare il RLS; b) ottenere l’approvazione del DS; c) inserire il Piano tra i documenti sulla sicurezza formalmente riconosciuti all’interno dell’istituto Compiti del SPP relativi alla realizzazione del Piano di evacuazione
  • 60. 4) Monitoraggio e valutazione delle procedure di controllo a) organizzare il monitoraggio dell’applicazione delle procedure stabilite b) valutare ed eventualmente correggere le procedure Compiti del SPP relativi alla realizzazione del Piano di evacuazione

Editor's Notes

  1. NOZIONI DI BASE EMERGENZA ED EVACUAZIONE 1 L’emergenza è una circostanza differente da tutti gli altri avvenimenti che, normalmente, si presentano. Si tratta, dunque, di un fatto imprevisto che coglie di sorpresa tutti coloro che sono presenti nell’ambiente di lavoro. Una corretta azione di emergenza deve essere prevista e descritta nell’apposito Piano delle Emergenze. Anche se tutti i lavoratori sono coinvolti spetta unicamente a coloro che sono stati designati ed hanno frequentato un apposito corso dirigere le fasi dell’emergenza e nel caso dell’evacuazione totale o parziale. Al fine di facilitare l’evacuazione dal luogo di lavoro apposite “planimetrie” indicanti le “vie di fuga” sono appese alle pareti nei punti visibili. Allo stesso tempo il percorso di sicurezza deve essere reso ben visibile con una adeguata segnaletica presente nei punti strategici. Le uscite di sicurezza devono sempre, giornalmente, essere verificate affinché non siano chiuse e le vie di fuga devono essere libere da ingombri di materiali di deposito o semplicemente accatastato