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La prevenzione
E’ il complesso delle disposizioni o
misure necessarie, anche secondo la
particolarità del lavoro, l’esperienza e la
tecnica, per evitare o diminuire i
rischi professionali nel rispetto della
salute della popolazione e dell’integrità
dell’ambiente esterno.
Servizio di Prevenzione e
Protezione
12/10/15
E’ l’insieme delle persone,
sistemi e mezzi esterni o
interni all’azienda,
finalizzati all’attività di
prevenzione e
protezione dai rischi
professionali in azienda,
ovvero unità produttiva.
Servizio di
Prevenzione e
Protezione SPP
Da chi è composto?
 Datore di lavoro
 Preposti
 Medico competente
 RLS
 RSPP
 Addetti a SPP
 Addetti alle emergenze
(primo soccorso, servizio
antincendio..)
La gestione delle emergenze
Il datore di lavoro designa i
lavoratori incaricati
dell’attuazione delle misure di
prevenzione incendi e lotta
antincendio e di evacuazione dei
luoghi di lavoro in caso si pericolo
grave e immediato, di salvataggio e
di primo soccorso.
I lavoratori non
possono, se non per
giustificato motivo,
rifiutare la
designazione.
La gestione delle emergenze
• Individuare e valutare i rischi
• Elaborare le misure protettive e
preventive
• Individuare le attrezzature di
protezione
• Elaborare le procedure di
sicurezza per le varie attività
aziendali
Compiti del Servizio di
Prevenzione e Protezione
• Proporre i programmi di
informazione e formazione dei
lavoratori
• Partecipare alle riunioni
periodiche
• Informare i lavoratori sui rischi,
sulle misure di prevenzione e
sicurezza
Compiti del Servizio di
Prevenzione e Protezione
Il servizio di prevenzione e
protezione
Mettiti alla prova!
Addetti alle emergenze
Primo soccorso
Antincendio
Primo soccorso non è
Pronto soccorso
Il datore di lavoro, sentito il medico
competente, ove previsto, prende i
provvedimenti necessari in
materia di primo soccorso e di
assistenza medica di emergenza,
stabilendo i necessari rapporti con
i servizi esterni, anche per il
trasporto di lavoratori infortunati.
Primo soccorso
Le caratteristiche minime delle
attrezzature di primo soccorso, i
requisiti del personale addetto e
la sua formazione, individuati in
relazione alla natura
dell’attività,al numero dei
lavoratori occupati ed ai fattori di
rischio sono individuati dal
Decreto Ministeriale 15 luglio
2003, n. 388.
Primo soccorso
Decreto Ministeriale n° 388 del 15/07/2003
Art. 2 Organizzazione di pronto soccorso
Il datore di lavoro deve garantire le seguenti
attrezzature:
a) cassetta di pronto soccorso, tenuta presso
ciascun luogo di lavoro e adeguatamente
custodita in un luogo facilmente accessibile ed
individuabile con segnaletica appropriata;
Inquadramento legislativo
Il contenuto della cassetta di pronto soccorso,
come è previsto nell'allegato 1, va integrato
sulla base dei rischi, delle indicazioni del
Medico Competente e del Sistema di
Emergenza sanitaria del Servizio Sanitario
Nazionale; di essa deve essere costantemente
assicurata la completezza ed il corretto stato
d’uso dei presidi ivi contenuti»
Inquadramento legislativo
Il servizio di prevenzione e
protezione
Mettiti alla prova!
Decreto Ministeriale n° 388 del 15/07/2003
art. 2 Organizzazione di pronto soccorso
Il datore di lavoro deve garantire: un mezzo di
comunicazione idoneo ad attivare
rapidamente il sistema di emergenza del
SSN.“Questi contenuti devono essere presenti
nel PIANO DI EMERGENZA – capitolo Piano
Pronto Soccorso – Sistema comunicazione”
Inquadramento legislativo
•Ogni azienda deve avere quindi almeno una cassetta.
•Nel caso in cui l’azienda sia costituita da più sedi, le cassette
di pronto soccorso devono essere presenti in tutte le sedi.
• Nel caso in cui l’azienda sia costituita da
più edifici distaccati ma nella stessa
area, la cassetta di pronto soccorso
deve essere almeno una, posta in uno
degli edifici, indicativamente in quello
in cui si effettuano operazioni a rischio
(vedi valutazione dei rischi).
Primo soccorso
• Si ribadisce che la definizione
di un numero di cassette
maggiore di una rimane a
carico del datore di lavoro
nell’ambito dei risultati della
valutazione dei rischi.
Primo soccorso
Il datore di lavoro deve nominare gli
addetti che devono essere formati
secondo i contenuti e i tempi
dell'allegato 4:
•corso di 3 moduli da 4 ore ciascuno
= totale 12 ore (di cui 8 teoriche e 4
pratiche)
Requisiti e formazione degli addetti al Primo
Soccorso.
•il modulo di 4 ore di pratica va
ripetuto ogni 3 anni.
•la formazione può essere fatta
solo da personale medico.
Requisiti e formazione degli addetti al Primo
Soccorso.
•Conoscere il piano di Primo
Soccorso previsto all’interno del
piano di emergenza e i
regolamenti dell’azienda.
•Attuare tempestivamente e
correttamente, secondo la
formazione avuta, le procedure di
intervento e soccorso.
Compiti addetto PS
•Tenere un elenco delle attrezzature e del
materiale di medicazione, controllandone
efficienza e scadenza.
•Tenersi aggiornato sulla tipologia degli
infortuni che accadono, confrontandosi
con il Responsabile del Servizio
Prevenzione e Protezione dell’azienda.
•Essere di esempio per il personale
lavorando in sicurezza e segnalando le
condizioni di pericolo.
Compiti addetto PS
Mettiti alla prova
Gli addetti PSGli addetti PS
Cosa fare e cosa non fare in caso di
incidente/infortunio
Contusione, stiramento, strappo muscolare,
distorsione, ematoma.
Riposo
Ghiaccio
COSA NON FARE
Massaggiare e riscaldare
Applicare pomate
vasodilatanti (Lasonil,
Reparil, FANS gel…)
COSA FARE
•Immobilizzare l’arto nella
posizione meno dolorosa per
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•Chiamare il 112 o recarsi al
Pronto Soccorso.
Lussazione
Frattura
COSA NON FARE
Non muovere
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strettamente
necessario
Non togliere le
scarpe
COSA FARE
Controllare eventuali
emorragie
Tagliare gli indumenti in
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Proteggere con garze la
frattura esposta
Chiamare il 112
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Mettere i guanti
Lavare la zona circostante
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Applicare la compressa
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COSA NON FARE
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Non usare il cotone: Il cotone lega tutta
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COSA FARE
Gli addetti PS ed il primo
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Mettiti alla prova!
• Mettere
immediatamente la
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• Non usare pomate tipo
Foille, che fanno
«friggere» la pelle
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SOPRATTUTTO:
• Chiamare
immediatamente il
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• Non usare pomate
tipo Foille, che fanno
«friggere» la pelle
33
Ustioni più gravi
Fuoriuscita improvvisa di
sangue dal naso.
Può essere causata da un colpo
al naso o alla testa, da un forte
raffreddore, da un polipo
nasale, o malattie come
l’ipertensione.
Epistassi (sangue dal naso)
COSA FARE:
• Far sedere l’infortunato.
• Far piegare la testa in avanti
• Comprimere il naso tra il
pollice e l’indice.
• Applicare impacchi di ghiaccio
o acqua fredda sulla fronte e
radice del naso.
Epistassi (sangue dal naso)
• Lesione frequente, da non
sottovalutare perché non sempre
esiste proporzionalità tra la violenza del
trauma e la gravità delle lesioni cerebrali.
• Alcune lesioni cerebrali si manifestano
nella loro gravità anche a distanza di ore
dal trauma
• Quindi chiamare il 112
Trauma cranico
Segni e sintomi più frequenti
•Alterazione dello stato di
coscienza
•Dolore alla testa
•Vomito
•Segni di frattura cranica
Trauma cranico
Mettiti alla prova!
Il primo soccorso
L’epilessia è la più nota causa di
CONVULSIONI.
Il soccorritore deve ALLONTANARE
GLI OGGETTI che possono recare
danno all’infortunato.
Proteggere la persona senza
trattenerla.
Non cercare di forzare la bocca, né
di inserire alcunché
Epilessia
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PERIODO DI SOPORE
Le convulsioni possono
esordire anche in età adulta
e devono essere seguite da
cure mediche
Chiamare il 112
41
Epilessia
Il primo soccorso
Mettiti alla prova!
ADDETTI ANTINCENDIO
Anche per quanto concerne la
normativa antincendio nostro
caposaldo è il D. Lgs 81/08 con
particolare riferimento a:
art. 43 (per quanto attiene alle
disposizioni generali nella gestione
delle emergenze)
art. 46 (prevenzione incendi)
art.37 , c.9, per la formazione,
e, in senso più generico, gli articoli 18
e15.
Addetti antincendio
Nelle aziende classificate ad elevato
rischio di incendio è previsto che i
lavoratori incaricati dell'attuazione
delle misure di prevenzione incendi,
lotta antincendio e gestione delle
emergenze, debbano essere in
possesso di determinati titoli.
45
Addetti antincendio
In particolare essi devono
conseguire, oltre l'attestato di
frequenza, anche l'attestato di
idoneità tecnica con un corso di
16 ore e con il superamento di
una prova scritta, una orale e una
pratica.
46
Addetti antincendio
Perché abbia luogo un
incendio occorrono:
• Un combustibile
(es. benzina)
• Un comburente (es.
ossigeno)
• Un innesco (es. un
fiammifero)
Il triangolo del fuoco
LE SOSTANZE ESTINGUENTI
• Acqua
• Schiuma
• polveri
PRINCIPALI SOSTANZE ESTINGUENTI
Estintore
a CO2
Estintore
a polvere
Controllo ogni 6
mesi
Controllo ogni 6
mesi e collaudo
all’Ispsel dopo 10
anni come
apparecchio a
pressione
Gli Estintori
Tempo di scarica 9-10
sec
La valutazione della
capacità totale di un
estintore va
commisurata alle reali
possibilità di azione che
può fornire
Estintori
Utilizzare il tipo
appropriato di
estinguente
Perché l’estintore si
dimostri efficace è
necessario porre
attenzione alle
modalità di impiego
Gli Estintori
Mettiti alla prova!
Gli incendi
Consigli sul corretto impiego
degli estintori:
• non dirigere il getto dell’estintore
contro vento
• non azionare l’estintore solo per
prova
• non dirigere il getto a vanvera
• per piccoli incendi non sprecare
insensatamente tutto il contenuto
12/10/15
Sull’uso degli estintori
Corretto uso degli estintori
tipi di rilevatori di
incendio:
• rilevatori termici
• rilevatori di fumo
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I rilevatori
Lo scopo dei rilevatori di
incendio:
lo scopo di un sistema di
rilevazione automatica
d’incendio è quello di
rilevare l’incendio nel
minor tempo possibile e di
dare un allarme per
intraprendere
interventi immediati.
I rilevatori
Incendi, estintori e rilevatori
Mettiti alla prova!
Piano di emergenza:
insieme delle procedure
tecniche e amministrative
finalizzate a garantire
l’ordinato susseguirsi delle
varie fasi evitando
improvvisazioni o intralci
I piani dell’emergenza incendi
Piano operativo:
definisce le procedure che
devono essere attuate dal
personale in caso di
incendio e da tutti coloro che
sono coinvolti dall’emergenza
in corso
I piani dell’emergenza incendi
Piano di evacuazione
ambienti:
definisce le procedure che
devono essere attuate dal
personale incaricato di
gestire l’evacuazione
I piani dell’emergenza incendi
Scelto tra i preposti o i
lavoratori, e’ formato per
accompagnare le persone
presenti nella zona di
propria competenza sino al
luogo sicuro assegnato
Personale preposto
all’evacuazione
L’emergenza è un fatto
imprevisto che coglie di
sorpresa tutti coloro che sono
presenti nell’ambiente di
lavoro.
le norme e le procedure
dell’emergenza devono essere
descritte nel piano delle
emergenze
L’emergenza: nozione
Tutti i lavoratori sono
coinvolti ma solo quelli
che sono stati designati
sono autorizzati a
dirigere le fasi di
emergenza o
evacuazione.
L’emergenza: il personale coinvolto
LE USCITE DI SICUREZZA DEVONO SEMPRE ESSERE VERIFICATE
AFFINCHÉ NON VI SIANO PORTE CHIUSE E VIE INGOMBRE
L’emergenza: i segnali
L’emergenza
Mettiti alla prova!
Nel caso si senta il segnale di
allarme si deve:
abbandonare lo stabile senza
indugi, ordinatamente e con calma
non creare allarmismo e
confusione, non gridare
non correre, non spingere
non portare con sé borse o pacchi
voluminosi
MODALITA’ DI EVACUAZIONE
Nel caso si senta il segnale di
allarme si deve:
non tornare indietro per nessun
motivo
seguire sempre le indicazioni di via
di fuga ed utilizzare le uscite di
emergenza
raggiungere il punto sicuro al di
fuori dell’edificio sostando all’aperto e
mai nelle vicinanze dello stabile, pareti
o di piante
MODALITA’ DI EVACUAZIONE
A cura del Tavolo Tecnico Sicurezza
La segnaletica antinfortunistica è un
esempio di comunicazione mediante
linguaggio simbolico nonverbale,
comprensibile da tutti coloro che sono a
conoscenza del significato dei simboli.
Comunicare mediante un linguaggio
simbolico, quindi, presuppone la
capacità di codifica in chi emette il
messaggio e capacità di decodifica
in chi lo riceve (utenti abituali od
occasionali).
La segnaletica
La segnaletica antinfortunistica
Mettiti alla prova!
Colori e forme
Segnali di divieto
I segnali di divieto ed allarme
La segnaletica antincendio
Segnali di avvertimento
Segnali di prescrizione
Segnali di salvataggio
Mettiti alla prova!
Segnali di salvataggio
• Definisci e descrivi il servizio di prevenzione e
protezione (SPP)
• Individua alcune caratteristiche importanti degli addetti
al primo soccorso e degli addetti all’emergenza
• Cosa rappresenta il triangolo del fuoco.
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Servizio di prevenzione e protezione

  • 1.
  • 2. La prevenzione E’ il complesso delle disposizioni o misure necessarie, anche secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno.
  • 3. Servizio di Prevenzione e Protezione 12/10/15 E’ l’insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda, finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali in azienda, ovvero unità produttiva.
  • 4. Servizio di Prevenzione e Protezione SPP Da chi è composto?  Datore di lavoro  Preposti  Medico competente  RLS  RSPP  Addetti a SPP  Addetti alle emergenze (primo soccorso, servizio antincendio..)
  • 5. La gestione delle emergenze Il datore di lavoro designa i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio e di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso si pericolo grave e immediato, di salvataggio e di primo soccorso.
  • 6. I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione. La gestione delle emergenze
  • 7. • Individuare e valutare i rischi • Elaborare le misure protettive e preventive • Individuare le attrezzature di protezione • Elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali Compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione
  • 8. • Proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori • Partecipare alle riunioni periodiche • Informare i lavoratori sui rischi, sulle misure di prevenzione e sicurezza Compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione
  • 9. Il servizio di prevenzione e protezione Mettiti alla prova!
  • 10. Addetti alle emergenze Primo soccorso Antincendio
  • 11. Primo soccorso non è Pronto soccorso
  • 12. Il datore di lavoro, sentito il medico competente, ove previsto, prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza, stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto di lavoratori infortunati. Primo soccorso
  • 13. Le caratteristiche minime delle attrezzature di primo soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua formazione, individuati in relazione alla natura dell’attività,al numero dei lavoratori occupati ed ai fattori di rischio sono individuati dal Decreto Ministeriale 15 luglio 2003, n. 388. Primo soccorso
  • 14. Decreto Ministeriale n° 388 del 15/07/2003 Art. 2 Organizzazione di pronto soccorso Il datore di lavoro deve garantire le seguenti attrezzature: a) cassetta di pronto soccorso, tenuta presso ciascun luogo di lavoro e adeguatamente custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata; Inquadramento legislativo
  • 15. Il contenuto della cassetta di pronto soccorso, come è previsto nell'allegato 1, va integrato sulla base dei rischi, delle indicazioni del Medico Competente e del Sistema di Emergenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale; di essa deve essere costantemente assicurata la completezza ed il corretto stato d’uso dei presidi ivi contenuti» Inquadramento legislativo
  • 16. Il servizio di prevenzione e protezione Mettiti alla prova!
  • 17. Decreto Ministeriale n° 388 del 15/07/2003 art. 2 Organizzazione di pronto soccorso Il datore di lavoro deve garantire: un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del SSN.“Questi contenuti devono essere presenti nel PIANO DI EMERGENZA – capitolo Piano Pronto Soccorso – Sistema comunicazione” Inquadramento legislativo
  • 18. •Ogni azienda deve avere quindi almeno una cassetta. •Nel caso in cui l’azienda sia costituita da più sedi, le cassette di pronto soccorso devono essere presenti in tutte le sedi.
  • 19. • Nel caso in cui l’azienda sia costituita da più edifici distaccati ma nella stessa area, la cassetta di pronto soccorso deve essere almeno una, posta in uno degli edifici, indicativamente in quello in cui si effettuano operazioni a rischio (vedi valutazione dei rischi). Primo soccorso
  • 20. • Si ribadisce che la definizione di un numero di cassette maggiore di una rimane a carico del datore di lavoro nell’ambito dei risultati della valutazione dei rischi. Primo soccorso
  • 21. Il datore di lavoro deve nominare gli addetti che devono essere formati secondo i contenuti e i tempi dell'allegato 4: •corso di 3 moduli da 4 ore ciascuno = totale 12 ore (di cui 8 teoriche e 4 pratiche) Requisiti e formazione degli addetti al Primo Soccorso.
  • 22. •il modulo di 4 ore di pratica va ripetuto ogni 3 anni. •la formazione può essere fatta solo da personale medico. Requisiti e formazione degli addetti al Primo Soccorso.
  • 23. •Conoscere il piano di Primo Soccorso previsto all’interno del piano di emergenza e i regolamenti dell’azienda. •Attuare tempestivamente e correttamente, secondo la formazione avuta, le procedure di intervento e soccorso. Compiti addetto PS
  • 24. •Tenere un elenco delle attrezzature e del materiale di medicazione, controllandone efficienza e scadenza. •Tenersi aggiornato sulla tipologia degli infortuni che accadono, confrontandosi con il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dell’azienda. •Essere di esempio per il personale lavorando in sicurezza e segnalando le condizioni di pericolo. Compiti addetto PS
  • 25. Mettiti alla prova Gli addetti PSGli addetti PS
  • 26. Cosa fare e cosa non fare in caso di incidente/infortunio
  • 27. Contusione, stiramento, strappo muscolare, distorsione, ematoma. Riposo Ghiaccio COSA NON FARE Massaggiare e riscaldare Applicare pomate vasodilatanti (Lasonil, Reparil, FANS gel…) COSA FARE
  • 28. •Immobilizzare l’arto nella posizione meno dolorosa per l’infortunato •Chiamare il 112 o recarsi al Pronto Soccorso. Lussazione
  • 29. Frattura COSA NON FARE Non muovere l’interessato se non strettamente necessario Non togliere le scarpe COSA FARE Controllare eventuali emorragie Tagliare gli indumenti in sede di frattura Proteggere con garze la frattura esposta Chiamare il 112
  • 30. Ferite Mettere i guanti Lavare la zona circostante senza fare scorrere liquido nella ferita Disinfettare la ferita Applicare la compressa sterile COSA NON FARE Non toccare la ferita con le mani (RICORDA I GUANTI!) Non usare il cotone: Il cotone lega tutta la formazione trombotica Limitare l’uso dei cerotti a ferite superficiali e di piccola entità Non serrare troppo la fasciatura COSA FARE
  • 31. Gli addetti PS ed il primo soccorso Mettiti alla prova!
  • 32. • Mettere immediatamente la parte ustionata sotto acqua fredda del rubinetto • Non usare pomate tipo Foille, che fanno «friggere» la pelle Ustioni di 1° grado (solo epidermide)
  • 33. • Coprire con garza sterile SOPRATTUTTO: • Chiamare immediatamente il 112! • Non usare pomate tipo Foille, che fanno «friggere» la pelle 33 Ustioni più gravi
  • 34. Fuoriuscita improvvisa di sangue dal naso. Può essere causata da un colpo al naso o alla testa, da un forte raffreddore, da un polipo nasale, o malattie come l’ipertensione. Epistassi (sangue dal naso)
  • 35. COSA FARE: • Far sedere l’infortunato. • Far piegare la testa in avanti • Comprimere il naso tra il pollice e l’indice. • Applicare impacchi di ghiaccio o acqua fredda sulla fronte e radice del naso. Epistassi (sangue dal naso)
  • 36.
  • 37. • Lesione frequente, da non sottovalutare perché non sempre esiste proporzionalità tra la violenza del trauma e la gravità delle lesioni cerebrali. • Alcune lesioni cerebrali si manifestano nella loro gravità anche a distanza di ore dal trauma • Quindi chiamare il 112 Trauma cranico
  • 38. Segni e sintomi più frequenti •Alterazione dello stato di coscienza •Dolore alla testa •Vomito •Segni di frattura cranica Trauma cranico
  • 39. Mettiti alla prova! Il primo soccorso
  • 40. L’epilessia è la più nota causa di CONVULSIONI. Il soccorritore deve ALLONTANARE GLI OGGETTI che possono recare danno all’infortunato. Proteggere la persona senza trattenerla. Non cercare di forzare la bocca, né di inserire alcunché Epilessia
  • 41. Alle convulsioni segue un PERIODO DI SOPORE Le convulsioni possono esordire anche in età adulta e devono essere seguite da cure mediche Chiamare il 112 41 Epilessia
  • 44. Anche per quanto concerne la normativa antincendio nostro caposaldo è il D. Lgs 81/08 con particolare riferimento a: art. 43 (per quanto attiene alle disposizioni generali nella gestione delle emergenze) art. 46 (prevenzione incendi) art.37 , c.9, per la formazione, e, in senso più generico, gli articoli 18 e15. Addetti antincendio
  • 45. Nelle aziende classificate ad elevato rischio di incendio è previsto che i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze, debbano essere in possesso di determinati titoli. 45 Addetti antincendio
  • 46. In particolare essi devono conseguire, oltre l'attestato di frequenza, anche l'attestato di idoneità tecnica con un corso di 16 ore e con il superamento di una prova scritta, una orale e una pratica. 46 Addetti antincendio
  • 47. Perché abbia luogo un incendio occorrono: • Un combustibile (es. benzina) • Un comburente (es. ossigeno) • Un innesco (es. un fiammifero) Il triangolo del fuoco
  • 48. LE SOSTANZE ESTINGUENTI • Acqua • Schiuma • polveri PRINCIPALI SOSTANZE ESTINGUENTI
  • 49. Estintore a CO2 Estintore a polvere Controllo ogni 6 mesi Controllo ogni 6 mesi e collaudo all’Ispsel dopo 10 anni come apparecchio a pressione Gli Estintori
  • 50. Tempo di scarica 9-10 sec La valutazione della capacità totale di un estintore va commisurata alle reali possibilità di azione che può fornire Estintori
  • 51. Utilizzare il tipo appropriato di estinguente Perché l’estintore si dimostri efficace è necessario porre attenzione alle modalità di impiego Gli Estintori
  • 53. Consigli sul corretto impiego degli estintori: • non dirigere il getto dell’estintore contro vento • non azionare l’estintore solo per prova • non dirigere il getto a vanvera • per piccoli incendi non sprecare insensatamente tutto il contenuto 12/10/15 Sull’uso degli estintori
  • 54. Corretto uso degli estintori
  • 55. tipi di rilevatori di incendio: • rilevatori termici • rilevatori di fumo • rilevatori di fiamma • rilevatori di gas I rilevatori
  • 56. Lo scopo dei rilevatori di incendio: lo scopo di un sistema di rilevazione automatica d’incendio è quello di rilevare l’incendio nel minor tempo possibile e di dare un allarme per intraprendere interventi immediati. I rilevatori
  • 57. Incendi, estintori e rilevatori Mettiti alla prova!
  • 58. Piano di emergenza: insieme delle procedure tecniche e amministrative finalizzate a garantire l’ordinato susseguirsi delle varie fasi evitando improvvisazioni o intralci I piani dell’emergenza incendi
  • 59. Piano operativo: definisce le procedure che devono essere attuate dal personale in caso di incendio e da tutti coloro che sono coinvolti dall’emergenza in corso I piani dell’emergenza incendi
  • 60. Piano di evacuazione ambienti: definisce le procedure che devono essere attuate dal personale incaricato di gestire l’evacuazione I piani dell’emergenza incendi
  • 61. Scelto tra i preposti o i lavoratori, e’ formato per accompagnare le persone presenti nella zona di propria competenza sino al luogo sicuro assegnato Personale preposto all’evacuazione
  • 62. L’emergenza è un fatto imprevisto che coglie di sorpresa tutti coloro che sono presenti nell’ambiente di lavoro. le norme e le procedure dell’emergenza devono essere descritte nel piano delle emergenze L’emergenza: nozione
  • 63. Tutti i lavoratori sono coinvolti ma solo quelli che sono stati designati sono autorizzati a dirigere le fasi di emergenza o evacuazione. L’emergenza: il personale coinvolto
  • 64. LE USCITE DI SICUREZZA DEVONO SEMPRE ESSERE VERIFICATE AFFINCHÉ NON VI SIANO PORTE CHIUSE E VIE INGOMBRE L’emergenza: i segnali
  • 66. Nel caso si senta il segnale di allarme si deve: abbandonare lo stabile senza indugi, ordinatamente e con calma non creare allarmismo e confusione, non gridare non correre, non spingere non portare con sé borse o pacchi voluminosi MODALITA’ DI EVACUAZIONE
  • 67. Nel caso si senta il segnale di allarme si deve: non tornare indietro per nessun motivo seguire sempre le indicazioni di via di fuga ed utilizzare le uscite di emergenza raggiungere il punto sicuro al di fuori dell’edificio sostando all’aperto e mai nelle vicinanze dello stabile, pareti o di piante MODALITA’ DI EVACUAZIONE
  • 68.
  • 69. A cura del Tavolo Tecnico Sicurezza
  • 70. La segnaletica antinfortunistica è un esempio di comunicazione mediante linguaggio simbolico nonverbale, comprensibile da tutti coloro che sono a conoscenza del significato dei simboli. Comunicare mediante un linguaggio simbolico, quindi, presuppone la capacità di codifica in chi emette il messaggio e capacità di decodifica in chi lo riceve (utenti abituali od occasionali). La segnaletica
  • 74. I segnali di divieto ed allarme
  • 76.
  • 80. Mettiti alla prova! Segnali di salvataggio
  • 81. • Definisci e descrivi il servizio di prevenzione e protezione (SPP) • Individua alcune caratteristiche importanti degli addetti al primo soccorso e degli addetti all’emergenza • Cosa rappresenta il triangolo del fuoco. • Perché è più adatto utilizzare un estintore a C02 piuttosto che uno a polvere per estinguere un focolaio in laboratorio d’informatica. • Elabora una tabella di corrispondenza tra tipologia di cartelli e luoghi ove risulta necessario il loro utilizzo Domande

Editor's Notes

  1. NOZIONI DI BASE EMERGENZA ED EVACUAZIONE 1 L’emergenza è una circostanza differente da tutti gli altri avvenimenti che, normalmente, si presentano. Si tratta, dunque, di un fatto imprevisto che coglie di sorpresa tutti coloro che sono presenti nell’ambiente di lavoro. Una corretta azione di emergenza deve essere prevista e descritta nell’apposito Piano delle Emergenze. Anche se tutti i lavoratori sono coinvolti spetta unicamente a coloro che sono stati designati ed hanno frequentato un apposito corso dirigere le fasi dell’emergenza e nel caso dell’evacuazione totale o parziale. Al fine di facilitare l’evacuazione dal luogo di lavoro apposite “planimetrie” indicanti le “vie di fuga” sono appese alle pareti nei punti visibili. Allo stesso tempo il percorso di sicurezza deve essere reso ben visibile con una adeguata segnaletica presente nei punti strategici. Le uscite di sicurezza devono sempre, giornalmente, essere verificate affinché non siano chiuse e le vie di fuga devono essere libere da ingombri di materiali di deposito o semplicemente accatastato