TRA IL SEGUIRE L’EVIDENZA E L’IMITAZIONE DEI SAPIENTI
IL MUSULMANO IDEALE
1. IL MUSULMANO
IDEALE
La vera personalità come definita
nel Qur’ān e nella Sunnah
Un riassunto dell’opera del
Dr. Muhammad ‘Alī Al-Hāshimī
Traduzione e adattamento a cura di Muhammad Nur al Haqq
2. 1
Capitolo 1
Il Musulmano e il suo Signore
Il credente è avvisato: l’Islām richiede al
Musulmano di essere attento e aperto alla
magnificenza della creazione di Allāh, per credere
sinceramente in Allāh. Il Musulmano sa che Allāh
l’Onnipotente è Colui che ha il controllo degli affari
dell’universo e del genere umano.
Egli è obbediente al comando del suo Signore:
il vero Musulmano non trasgredisce i limiti, e segue il
comando di Allāh e la guida, anche quando ciò è in
contrasto con i propri desideri. Il Profeta Muhammad
disse: “Nessuno di voi è davvero credente, fino a
quando la sua inclinazione non è in accordo con ciò
che ho portato.” [Quaranta Ahādīth An-Nawawī, n. 41]
Il Musulmano sincero non si discosta dalla guida di
Allāh e non ignora i comandi dei Suoi Messaggeri.
3. 2
Egli ha un senso di responsabilità per quelli
che sotto la sua autorità: se qualsiasi membro
della famiglia Musulmana è negligente o manca nei
suoi doveri nei confronti di Allāh e del Suo
Messaggero , allora egli ne è responsabile, come dal
detto: “…ognuno di voi è un pastore, e ognuno di voi è
responsabile del suo gregge (cioè, di coloro sui quali
egli ha autorità).” [Al-Bukhārī e Muslim]
Egli accetta la volontà e il decreto di Allāh: il
vero Musulmano è convinto che la credenza nel Volere
e nel Decreto di Allāh sia uno dei pilastri della fede.
Qualunque cosa accada nella sua vita, non può evitarla
perché Allāh l’ha decretata, così egli accetta il Volere e
il Decreto di Allāh, ricordando il detto: “Com’è
straordinario il caso del Musulmano: i suoi affari
sono tutti buoni. Se sperimenta la facilità, è grato, e
questo è un bene per lui. Se sperimenta la difficoltà,
la affronta con pazienza e perseveranza, e anche
questo è un bene per lui.” [Al-Bukhārī]
Colui che torna ad Allāh in segno di
pentimento: il cuore del Musulmano sincero è
sempre desideroso di pentirsi e di chiedere perdono, e
si allieta nell’obbedienza, nella guida e nel
compiacimento di Allāh.
4. 3
La sua preoccupazione principale è il
compiacimento del suo Signore: il Musulmano
sincero cerca di ottenere il compiacimento di Allāh in
ogni sua opera e non cerca l’approvazione degli altri.
Egli inoltre avrà modelli adeguati, così eviterà di
cadere in ridicole contraddizioni nelle quali obbedisce
ad Allāh in una materia e Gli disobbedisce in un altra,
oppure considerando qualcosa come halāl un anno, e
harām il successivo: non c’è spazio per le
contraddizioni, fin tanto che i modelli sono corretti e i
principi sani.
Egli esegue regolarmente i doveri e le buone
azioni richieste dall’Islām: il vero Musulmano
compie tutti gli atti obbligatori e osserva i pilastri
dell’Islām, completamente e devotamente. Di
conseguenza, stabilisce la preghiera, eseguendo
ciascuna delle cinque orazioni quotidiane nel loro
tempo, perché la preghiera è il pilastro della fede, e chi
stabilisce la preghiera, ha stabilito la fede, chi trascura
la preghiera ha distrutto la fede. La preghiera è anche
considerata la migliore delle opere, come il nostro
Profeta disse che quando Ibn Mas’ūd gli chiese,
“Quale azione è la più amata da Allāh?” Egli disse,
“Offrire ciascuna preghiera non appena è dovuta.”
5. 4
Gli chiesi, “E poi cosa?” Egli disse, “Trattare i propri
genitori con onore e rispetto.” Gli chiesi, “E poi cosa?”
Egli disse, “Il Jihād per la causa di Allāh.” [Al-
Bukhārī e Muslim]
Così il buon Musulmano compie tutti gli atti in modo
perfetto, non solo eseguendo la preghiera, ma
pagando anche la zakāt, digiunando in Ramadān con
l’intenzione sincera di guadagnare ricompensa e con il
cuore pieno di fede, ed eseguendo l’Hajj.
Egli è un vero servo di Allāh: il Musulmano crede
che il suo unico scopo nella vita sia di adorare Allāh,
poiché Allāh ha detto:
اَم َوتْقَلَخنِجْلاَسْنِ ْاْل َوّلِإِوندبْعَيِل
“E’ solo perché Mi adorassero che ho
creato i demoni e gli uomini.”
[Adh-Dhāriyāt, 56]
Quest’adorazione si può ottenere attraverso ogni
buona azione dell’uomo finalizzata alla costruzione di
una civiltà che istituisca l’autorità di Allāh sulla terra e
il vivere secondo i Suoi comandamenti. Essendo servi
di Allāh, i Musulmani possono stabilire il governo di
Allāh sulla terra, e seguire lo stile di vita che Egli ha
6. 5
prescritto, in modo che l’Islām governi l’esistenza
della persona, della famiglia, della comunità e della
nazione.
Senza adorare Allāh, un Musulmano non può essere
un uomo con una missione in questa vita, una
missione che miri a stabilire il governo di Allāh, in
tutti gli aspetti dell’esistenza.
Egli legge spesso il Qur’ān: il vero Musulmano è
chi dedica molto del suo tempo alla lettura del Qur’ān,
che gioisce per la sua guida e per l’essere stato diretto
nella direzione della giustizia. Egli legge spesso il
Qur’ān con un atteggiamento di umiltà e cercando di
comprenderne il significato, in modo che esso scorra
attraverso la sua anima, la pulisca e la purifichi,
aumentando la sua saggezza, fede e senso di sicurezza:
َّلَأِرِْكذِبِّللاِنئَمْطَتوبلقْلا
“In verità i cuori si rasserenano
al Ricordo di Allāh.”
[Ar-Ra`d, 28]
Il nostro Profeta Muhammad disse che: “Uno che
legge fluentemente il Qur’ān è con onorati scribi pii, e
uno che legge il Qur’ān sforzandosi, anche se ciò è
7. 6
difficile per lui, riceverà una doppia ricompensa.”
[Concordato]
Questo indica quanto sia grande Allāh nel dare
ricompensa aggiuntiva a chi ha trovato difficoltà nel
leggere il Qur’ān, e ciò è anche considerato un tipo
d’incoraggiamento a non dimenticare di leggerlo.
8. 7
Capitolo 2
Il Musulmano e se stesso
Il Musulmano può raggiungere un equilibrio fra tre
cose: il suo corpo, la mente e l’anima.
1- Il suo corpo:
Moderazione nel mangiare e nel bere: il
Musulmano si prende cura del proprio corpo, quindi è
moderato nell’assunzione di cibo e bevande, evita la
golosità e consuma solo ciò di cui ha bisogno per il
proprio benessere ed energia. Questo è evidente da ciò
che Allāh ha detto:
والك َووابَرْشا َوَّل َووافِرْستۚهنِإَّلِبحيَِينفِرْسمْلا
“Mangiate e bevete, ma senza eccessi, poiché
Allāh non ama chi eccede.”
[Al-‘A`rāf, 31]
Il Musulmano evita anche droghe e stimolanti, in
particolare quelli che sono notoriamente harām. Egli
fa questo perché sa che un credente forte è più amato
da Allāh di uno debole.
9. 8
Egli si allena regolarmente: il Musulmano deve
compiere uno sforzo combinato per migliorare la
propria forza fisica attraverso l’astensione dal cibo o
dalle bevande harām o nocive, e l’evitare cattive
abitudini, come lo stare alzato fino a tardi o l’indulgere
in attività che possono essere dannose per il suo
benessere. Se egli sta per raccogliere i benefici del suo
allenamento, progetta di allenarsi regolarmente e non
si arrende.
Il suo corpo e i suoi abiti sono puliti: il Profeta
pose una grande enfasi sulla pulizia; il Musulmano
tiene inoltre puliti i suoi vestiti e i calzini,
controllandoli di tanto in tanto, assicurandosi che non
abbiano un odore sgradevole. Egli si prende anche
cura della sua bocca, perché nessuno debba mai
sentire un odore sgradevole proveniente da essa, così
la tiene pulita con un siwāk, uno spazzolino, o un
dentifricio. Il Profeta disse: “Se non fosse perché
non ho voluto gravare la mia Ummah, avrei ordinato
loro di utilizzare il siwāk prima di ogni preghiera.”
[Al-Bukhārī e Muslim]
Buon aspetto: il vero Musulmano si prende cura dei
suoi vestiti, così potrete vederlo esibire un aspetto
piacevole, senza essere stravagante. Allāh ha detto:
10. 9
اَيِينَبَمَآدواذخْمكَتَني ِزَدْنِعلكدِجْسَموالك َووابَرْشا َوَّل َووافِرْستهنِإَّل
ِبحيَِينفِرْسمْلا
“O Figli di ‘Ādam, abbigliatevi prima di ogni
orazione. Mangiate e bevete, ma senza eccessi,
poiché Allah non ama chi eccede.”
[Al-‘A`rāf, 31 ]
2-La sua mente:
Egli cerca la conoscenza e scopre i Segni di
Allāh nell’universo: questo è un obbligo, a causa
del detto del Profeta : “Ricercare la conoscenza è
un dovere per ogni Musulmano.” Così il Musulmano
deve continuare a perseguire la conoscenza, fino a
quando il respiro vitale resta nel suo corpo. Allāh ha
detto:
اَمنِإىَش ْخَيَّللاِْنمِهِداَبِعاءَمَلعْلا
“Tra i servi di Allāh solo i sapienti Lo temono.”
[Fāţir, 28]
Inoltre, la vera conoscenza non significa ottenere una
laurea o un diploma, che permetteranno di garantirsi
un reddito e un buon tenore di vita dopo il quale ci si
distoglie dall’apprendere e non si esplora il tesoro
11. 11
dell’ulteriore conoscenza: il vero apprendimento
significa che uno continua a leggere e a studiare,
aumentando la propria comprensione giorno per
giorno, in accordo con le parole del Qur’ān:
ْلق َوبَرِينْدِزاًمْلِع
“…ma dì: «Signor mio, accresci
la mia scienza».”
[Ţā-Hā, 114]
La cosa più importante, la prima cosa che il
Musulmano ha bisogno di conoscere, è leggere
correttamente il Qur’ān (tajwīd) e comprenderne il
significato. Poi dovrebbe imparare qualcosa della
scienza del Hadīth, la Sirah del Profeta e la storia
dei Sahābah, che sono eminenti figure dell’Islām;
inoltre, il Musulmano si orienta alla sua
specializzazione, dando tutta la sua energia e
prestando una grande attenzione a questo. D’altra
parte, egli non si limita al suo specifico campo, ma è
aperto a conoscere anche altri settori, così da
arricchire la sua mente e allargare i propri orizzonti.
12. 11
3 - La sua anima:
Il Musulmano è obbligato a prendersi cura
della sua anima: così comincia a lucidarla e a
perfezionarla attraverso la costante adorazione e
consapevolezza di Allāh, notte e giorno. Il vero
Musulmano cerca di rafforzare la sua anima attraverso
i vari tipi di adorazione come la lettura del Qur’ān, il
tenersi in compagnia delle persone virtuose e l’unirsi
alle assemblee religiose, e infine, ripetendo
invocazioni e suppliche, come descritto negli ahādīth.
13. 12
Capitolo 3
Il Musulmano e i suoi parenti
Trattarli con gentilezza e rispetto: una delle
distinte caratteristiche del vero Musulmano è il suo
trattamento rispettoso e gentile dei suoi genitori,
perché il trattare con rispetto e gentilezza i genitori è
uno dei più grandi comandamenti dell’Islām, com’è
chiaramente confermato nel Qur’ān e nella Sunnah.
Egli distingue il loro status e conosce i suoi
doveri verso di loro: Allāh ha rivelato molte āyāt
che rafforzano il messaggio che compiacere i propri
genitori è secondo solo al compiacere Lui, e rispettarli
è considerato come un’umana virtù che è soltanto un
gradino sotto la fede in Lui:
وادبْاع َوَّللاَّل َوواك ِرْشتِهِباًئْيَشِنْيَِدلا َوْلاِب َو
“Adorate Allāh e non associateGli alcunché.
Siate buoni con i genitori…”
[An-Nisā’, 36]
Egli è gentile e rispettoso nei loro confronti,
anche se non sono Musulmani: il Profeta
14. 13
consigliò i suoi seguaci di trattare i loro genitori con
gentilezza e rispetto, anche se essi seguivano una
religione diversa dall’Islām.
Egli è estremamente riluttante a disobbedire
loro: la disobbedienza nei loro confronti è paragonata
allo shirk, come il trattarli con gentilezza e rispetto è
collegato alla fede in Allāh. Disobbedire ai propri
genitori è un crimine odioso che il vero Musulmano
teme di commettere, perché ciò diminuirà la sua
ricompensa ed è, difatti, considerato come uno dei
peggiori peccati. Al Profeta quando gli fu chiesto
sui più grandi peccati, disse: “Associare partner ad
Allāh e disobbedire ai propri genitori.” [Concordato]
Sua madre viene prima che suo padre: il
Qur’ān evoca sentimenti di amore e rispetto nel cuore
del figlio, e lo incoraggia a trattare bene i suoi genitori.
Esso riferisce che alla madre è data la precedenza, a
causa della gravidanza e dell’allattamento, e delle pene
e delle prove che lei ha subito durante queste due fasi,
trattandola in una maniera più gentile e
compassionevole:
اَنْيص َو َوَانَسْنِ ْاْلِهْيَِدلا َوِبهْتَلَمَحهمأاًنْه َوىَلَعْنه َوهالَِصف َوِيفِنْيَماَعِنَأ
ْركْشاِيلَكْيَِدلا َِول َويَلِإير ِصَمْلا
15. 14
“Abbiamo imposto all’uomo di trattare bene i
suoi genitori: lo portò sua madre di travaglio
in travaglio e lo svezzò dopo due anni: «Sii
riconoscente a Me e ai tuoi genitori.
Il destino ultimo è verso di Me».”
[Luqmān, 14]
In sintesi, il Musulmano dovrebbe mostrare ai suoi
genitori il massimo rispetto, alzarsi in piedi quando
essi entrano nella stanza dove è seduto, baciare le loro
mani, abbassare la voce in segno di cortesia quando gli
parla, e non trattarli in un modo irriverente, non
importa quali siano le circostanze.
ىَضَق َوَكبَرّلَأوادبْعَتّلِإاهيِإِنْيَِدلا َوْلاِب َواًناَس ْحِإۚامِإنَغلْبَيَكَدْنِعَرَبِكْلا
اَمهدَحَأْوَأاَمه ََِلكََلَفْلقَتاَمهَلفأَّل َواَمه ْرَهْنَتْلق َواَمهَلًّل ْوَقاًمي ِرَك
“Il tuo Signore ha decretato di non adorare
altri che Lui e di trattare bene i vostri genitori.
Se uno di loro, o entrambi, dovessero
invecchiare presso di te, non sbuffare con
loro e non li rimproverare; ma
parla loro con rispetto.”
[Al-‘Isrā’, 23]
16. 15
Capitolo 4
Il Musulmano e sua moglie
La visione Islamica del matrimonio e della
donna: sposarsi è l’unione di anime, nel senso più
profondo. Allāh unisce queste due anime insieme, in
modo che possano avere tranquillità e stabilità in una
casa coniugale piena di amore sincero e
compassionevole misericordia. Nell’Islām, la donna
virtuosa è vista come una delle gioie di questa vita,
poiché il nostro Profeta disse: “Questo mondo è
solo temporanea comodità, e il miglior conforto in
questo mondo è una donna virtuosa.” [Muslim]
La moglie ideale Musulmana: il vero Musulmano
prende il suo tempo nella scelta della compagna della
vita, cercandone una che abbia le giuste caratteristiche
Islamiche che renderanno la vita stabile e il
matrimonio felice. Pertanto, egli non è interessato alla
superficiale bellezza fisica, alla grazia e all’eleganza
che sono la sola preoccupazione dei giovani frivoli. Il
Profeta disse: “Una donna può essere sposata per
quattro cose: per la sua ricchezza, per la sua nobile
17. 16
decenza, per la sua bellezza, e per la religione...” [Al-
Bukhārī e Muslim]
Egli segue la guida dell’Islām nella sua vita
matrimoniale: l’Islām raccomanda agli uomini di
trattare bene le donne, e dà loro uno status che non
hanno mai avuto in qualsiasi altra religione. L’Islām
inoltre fa sì che il Musulmano prenda dimestichezza
con la natura delle donne in modo tale che egli non
sarà in grado di correggerla a suo piacimento, così egli
deve mantenere amore e misericordia con lei. Egli
inoltre, non dovrebbe ignorare il lato buono del
carattere della moglie concentrandosi solo sugli
aspetti negativi, come dal detto: “Nessun uomo
credente dovrebbe odiare una donna credente. Se gli
ripugna una delle sue caratteristiche, ce ne saranno
altre che gli piaceranno.” [Muslim]
Il vero Musulmano è un marito ideale: è
veramente una grande benedizione per un uomo
incontrare la sua famiglia con un saluto piacevole,
perché ciò contribuisce a creare un’atmosfera felice,
cordiale e piacevole. Egli deve far sentire alla sua
donna che ella sta vivendo con un forte, generoso e
tollerante marito che la proteggerà e avrà cura di lei, e
che soddisferà tutte le sue esigenze fino a quando sarà
18. 17
in grado di farlo. Egli deve anche soddisfare la sua
femminilità rendendosi attraente per lei pur
rispettando i limiti Islamici, e dovrebbe darle una
parte del suo tempo e il suo interesse. Inoltre, egli non
critica i suoi familiari di fronte a lei. In cambio, lei
rispetta i suoi sentimenti e non fa o dice qualcosa che
possa colpire qualsiasi membro della sua famiglia.
Egli sa come trovare un equilibrio tra il compiacere la
moglie e il trattare sua madre con gentilezza e rispetto,
così lui tratta sia la madre sia la moglie con equità e
dando a ciascuna lo status dovuto.
Egli comprende appieno il suo ruolo di
protettore e sostentatore delle donne: con il
quale il marito Musulmano conquista il cuore di sua
moglie, così lei non gli disobbedisce in nulla.
L’interesse dell’Islām nell’affermare la posizione di
sostentatore dell’uomo sulla donna e nel rafforzare
l’obbligo della moglie di obbedirgli e compiacerlo,
arriva fino a proibirle di digiunare in momenti diversi
Ramadan o di ricevere qualunque ospite senza il suo
permesso, come dal detto: “Alla donna non è lecito
digiunare quando il marito è presente senza il suo
permesso, o invitare chiunque in casa sua senza il suo
permesso.” [Concordato]
19. 18
Capitolo 5
Il Musulmano e i suoi figli
Egli comprende la sua grande responsabilità
verso i suoi figli: i genitori sono responsabili di
fornire ai loro figli una sana istruzione e
un’educazione Islamica, in base alle nobili
caratteristiche con le quali il Profeta disse che era
stato inviato per completarle e diffonderle tra la gente:
“Sono stato inviato soltanto completare il giusto
comportamento.” [Al-Bukhārī, Mālik, Ahmad]
Come risultato, i genitori dovrebbero consigliare i loro
figli nel modo giusto, e istruirli alle buone
consuetudini, come dal detto: “Insegnate ai vostri
figli a pregare quando hanno sette anni, e colpiteli se
non pregano quando ne hanno dieci.” [Ahmad, Abū
Dāwūd e Al-Hākim]
Egli usa i metodi migliori nell’allevarli: il
Musulmano dovrebbe avere l’abitudine di interessarsi
ai suoi figli, trattarli con amore e gentilezza e
scherzare con loro quanto più può e ogni volta che ne
trova l’occasione, in modo che il loro cuore sarà pieno
20. 19
di felicità e ciò non diminuirà il suo status di genitore
ai loro occhi come alcuni pensano.
Questo è anche il metodo suggerito dal Profeta ;
Ahmad e An-Nisā’ī riportarono da Shaddād: “Il
Profeta continuò a portare su di sé al-Hasan o al-
Husayn e quando venne l’ora di guidare la preghiera,
mise giù il bambino e cominciò la preghiera. Si
prosternò e rimase in quella posizione per lungo
tempo. Alzai la testa e vidi il bambino sulla sua
schiena, così tornai alla mia prosternazione. Quando
finimmo di pregare, la gente disse: “O Messaggero di
Allāh, ti sei prosternato per così tanto tempo.” Egli
disse: “Il mio bambino stava cavalcioni sulla mia
schiena, e non mi è piaciuto disturbarlo fin quando
non ne ha avuto abbastanza.”
Egli dimostra il suo amore e affetto per loro: i
genitori dovrebbero essere pieni di amore, affetto e
cura, disposti a fare sacrifici e del loro meglio per i
propri figli. Anas riporta che ogni volta che il
Profeta passava da un gruppo di ragazzi, avrebbe
sorriso loro con affetto e li avrebbe salutati. [Muslim]
21. 21
Egli spende per loro, volentieri e
generosamente: l’Islām considera lo spendere per
la moglie e i figli come uno dei migliori tipi di spesa, e
una delle azioni che porteranno le più grandi
ricompense. Il Profeta disse: “Il denaro lo spendete
per la causa di Allāh; il denaro lo spendete per
liberare uno schiavo; il denaro lo date in carità ai
poveri; e il denaro lo spendete per la vostra famiglia.
Di tutto ciò, ciò che dà più grande ricompensa è lo
spendere per la famiglia.” [Al-Bukhārī e Muslim]
Egli non discrimina tra figli e figlie nel suo
affetto e nello spendere: alcune persone sono
deluse perché hanno delle figlie, e desiderano che
Allāh gli dia loro solo figli. Non sanno della grande
ricompensa che Allāh ha promesso al padre cui sono
state date delle figlie e le accetta, si prende cura di
loro, mostrando loro amore e affetto. Se conoscessero
la ricompensa che attende il padre che è
misericordioso con le figlie, si sentirebbero gelosi di
lui e vorrebbero ciò anche per se stessi. Il Profeta
disse: “Chi ha tre figlie e porta pazienza con loro, gli
dà da mangiare e da bere, e le veste con i suoi
guadagni, esse saranno per lui uno scudo contro il
Fuoco del Giorno della Resurrezione.” [Ahmad]
22. 21
Egli è attento a tutto ciò che può influire su di
loro: il Musulmano vigile è colui che tiene gli occhi
aperti nella misura in cui i suoi figli sentono che egli
sta osservando.
Egli sa tutto di loro: quello che leggono o che
scrivono, gli hobby che hanno scelto, e gli amici con i
quali trascorrono la maggior parte del loro tempo, in
modo tale che se trova qualcosa che è in
contraddizione con la loro religione, li raddrizza in un
dolce e saggio modo, e li convince a tornare sulla retta
via. Al-Bukhārī riportò il detto: “Ogni neonato nasce
in uno stato di fitrah, poi sono i genitori che fanno di
lui un Ebreo o un Cristiano o uno Zoroastriano.”
Perciò la responsabilità dei genitori riguardo
all’educazione del figlio e la formazione della sua
personalità è chiara.”
Egli tratta tutti i suoi figli allo stesso modo: il
Musulmano saggio che tratta tutti i suoi figli allo
stesso modo non favorisce uno di loro sugli altri in
alcun modo, perché li crescerà con una sana
autostima, privi di sentimenti d’inferiorità, e
soprattutto, essi non odieranno i propri fratelli e non
mangeranno i loro cuori per la gelosia, ma saranno
contenti e premurosi verso gli altri.
23. 22
Egli infonde in loro il buon comportamento e
le buone attitudini: il vero Musulmano è colui che
infonde saggezza e buona attitudine nei suoi figli
attraverso l’uso dei migliori metodi di genitorialità,
come dare il buon esempio, scendere al loro livello,
trattarli bene e mostrare misericordia e interesse. Una
persona non può dare ciò che non ha, e l’uomo ha
giustamente detto: “La rettitudine viene da Allāh e le
buone maniere vengono dai genitori.” [Al-Bukhārī -
Al-Adab al-Mufrad, 92]
24. 23
Capitolo 6
Il Musulmano e i suoi parenti
Arhām: Il buon trattamento del Musulmano
dovrebbe estendersi ai suoi parenti, i quali dovrebbero
tutti essere trattati bene, non limitandosi a farlo solo
con i propri genitori, coniugi e figli.
La visione Islamica dei legami di parentela: il
Profeta diede chiaramente la precedenza al
mantenimento dei legami di parentela e menzionò
questo tra le caratteristiche più importanti della fede:
ciò è indicativo dell’elevato status dei legami di
parentali nel quadro di questa Religione che Allāh ha
rivelato come misericordia per i mondi. Abū Ayyūb al-
Ansāri disse: “O Messaggero di Allāh, dimmi di una
buona azione che mi garantirà l’ingresso in Paradiso?”
Il Profeta disse: “Adora Allāh e non associare nulla
con Lui, stabilisci regolare preghiera, paga la zakāt,
e mantieni i legami di parentela.” [Al-Bukhārī e
Muslim]
Il Musulmano mantiene i legami di parentela
secondo l’insegnamento dell’Islām: il vero
Musulmano difende i vincoli di parentela e non lascia
25. 24
che le sue preoccupazioni mondane, la ricchezza, la
moglie o i figli lo distraggano dal tenersi in contatto
con i suoi parenti e aiutarli. Facendo così, egli sta
seguendo l’insegnamento Islamico, che regola questi
rapporti e li classifica in ordine di priorità, partendo
con la madre, per poi passare al padre, poi agli altri
parenti, da quello più vicino a quello più lontano. Un
uomo venne dal Profeta e gli chiese: “O Messaggero
di Allāh, chi è il più meritevole della mia buona
compagnia?” Egli disse: “Tua madre, tua madre, tua
madre, poi tuo padre, poi coloro che sono più
strettamente parenti a te.” [Al-Bukhārī e Muslim]
Egli mantiene i legami di parentela, anche se i
suoi parenti non sono Musulmani: questo è
indicativo della tolleranza e dell’umanità dell’Islām,
con i quali il Musulmano deve rispettare i legami di
parentela, anche se i suoi parenti non sono
Musulmani, così li tratta bene comunque. Per questo
‘Umar non vide niente di sbagliato nel donare un
indumento che il Profeta gli aveva mandato, al suo
fratellastro (da parte di madre), che era un mushrīk.
[Al-Bukhārī e Muslim]
26. 25
Egli comprende appieno il significato del
mantenimento dei legami di parentela: questi
legami sono mantenuti con lo spendere denaro per i
parenti poveri, e anche con le visite che rafforzano il
rapporto, diffondendo l’amore reciproco e la
gentilezza, consigliando e aiutandosi l’un l’altro
altruisticamente, e salutando calorosamente con un
volto sorridente e con atteggiamento premuroso; il
Profeta disse: “Mantenete i legami di parentela,
anche soltanto con un saluto.” [Al-Bazzār]
Egli mantiene i legami di parentela se i suoi
parenti non riescono a farlo: il vero Musulmano
è colui che mantiene questo legame puramente per la
causa di Allāh e in aderenza al più alto insegnamento
Islamico: in cambio non si aspetta di essere trattato
altrettanto bene dai suoi parenti. Il legame di
parentela (rahm) è pendente dal trono di Allāh, e dice:
“Chi mi sostiene, Allāh lo sosterrà, e chi mi recide,
Allāh lo reciderà.” [Al-Bukhārī e Muslim]
27. 26
Capitolo 7
Il Musulmano e i suoi vicini
Egli è il migliore della gente nei rapporti con i
suoi vicini: si occupa di loro in un modo rispettoso,
gentile e premuroso; inoltre, tutti quelli che sono
vicini di casa hanno su di voi il diritto del vicino,
anche se non sono legati da parentela o religione.
Questo onorare il prossimo è un esempio della
tolleranza promossa dall’Islām, come dal detto: “Jibrīl
continuava a ingiungere il buon trattamento dei
vicini nella misura in cui ho pensato che avrebbe
incluso i vicini come eredi.” [Al-Bukhārī e Muslim]
Il vero Musulmano è tollerante nei confronti
dei suoi vicini: si occupa di loro in un umile,
accomodante e gentile modo. Egli, inoltre, non smette
di utilizzare e di godere della casa del vicino, come il
Profeta disse: “Nessuno dovrebbe evitare il suo
vicino fissando un pezzo di legno al suo muro.” [Al-
Bukhārī e Muslim]
28. 27
Egli ama per i suoi vicini ciò che ama per se
stesso: il vero Musulmano è di cuore tenero e
accorto, sa essere sensibile nei loro confronti,
condividendo la loro gioia, e compatendoli nel loro
dolore, perché il Profeta disse: “Nessuno di voi è
davvero credente finché non ama per suo fratello ciò
che ama per se stesso.” [Al-Bukhārī e Muslim]
Inoltre, il Musulmano non dimentica di prendersi cura
dei suoi vicini che possono essere colpiti dall’odore
della cucina o del barbecue provenienti dalla sua casa,
i quali possono provocare in loro la sensazione di
fame, soprattutto se sono poveri e non possono
permettersi molto cibo. Il Profeta disse: “Non è un
credente chi mangia a sazietà mentre il suo vicino è
affamato.” [At-Tabarānī e Abū Ya’lā]
Il Musulmano tratta il suo vicino nel miglior
modo possibile: niente è così insignificante quando
si tratta di rispettare il proprio vicino, come alcune
persone ignoranti pensano: essi possono pensare che
qualcosa sia troppo piccolo perché sia considerato
degno di esser dato in dono a un vicino, così si
astengono dal donarlo, privando in tal modo se stessi
e i loro vicini di molta bontà, ma Allāh dice:
29. 28
ْنَمَفْلَمْعَيَلاَقْثِمةرَذاًرْيَخهَرَي
“Chi avrà fatto [anche solo] il peso di
un atomo di bene lo vedrà.”
[Az-Zalzalah, 7]
La sua generosità è diretta sia verso i vicini
Musulmani sia verso quelli non-Musulmani: la
tolleranza dell’Islām può riversarsi su tutte le persone,
indipendentemente dalla loro razza o religione.
L’eminente Sahābi Abdullāh ibn ‘Amr aveva una
pecora macellata e chiese ai suoi schiavi: “Avete dato
un po’ di carne al vicino ebreo? Perché ho sentito il
Profeta dire: «Jibrīl continuava a ingiungere il
buon trattamento dei vicini nella misura in cui ho
pensato che avrebbe incluso i vicini come eredi».” [Al-
Bukhārī e Muslim]
Egli inizia con il vicino la cui casa è più
prossima alla sua: l’Islām ha detto di dare la
priorità a quello la cui casa è la più prossima, poi a
quello più vicino, e così via. ‘Ā’isha disse: “O
Messaggero di Allāh, ho due vicini di casa, così a quale
dei due dovrei inviare un dono?” Egli disse: «A quello
la cui porta è più vicina alla tua».” [Al-Bukhārī]
30. 29
Il cattivo vicino è una persona privata della
benedizione della fede; il Profeta confermò senza
mezzi termini la perdita di questa grande benedizione
da parte del cattivo vicino quando disse: “Non è un
credente, non è un credente, non è un credente.” La
gente disse: “Chi, O Messaggero di Allāh?” Egli disse:
“Colui dal cui male (o disturbo) il suo vicino non si
sente al sicuro.” [Al-Bukhārī e Muslim]
Il cattivo vicino è una persona le cui buone azioni non
sono accettate; al Profeta fu chiesto: “O
Messaggero di Allāh, una certa donna passa le sue
notti in preghiera, digiuna durante il giorno, e così via,
e dà la carità, ma offende i suoi vicini con la sua lingua
tagliente.” Il Profeta disse: “Le sue buone azioni
non le saranno di alcuna utilità: lei è tra la gente
dell’Inferno.” [Al-Bukhārī]
Il vero Musulmano sta attento a evitare di cadere nel
peccato laddove è coinvolto il suo vicino: commettere
un peccato contro un vicino è peggiore di altri crimini.
Il Profeta interrogò i suoi compagni sull’adulterio
ed essi dissero, “è harām, Allāh e il Suo Messaggero
l’hanno proibito.” Allora lui gli disse: “Un uomo che
commette adulterio con dieci donne, ha commesso un
31. 31
peccato minore di uno che commette adulterio con la
moglie del suo vicino.” [Ahmad]
Egli non dà pan per focaccia: il Profeta spiegò ai
suoi Compagni di non ripagare un cattivo vicino con le
cattive azioni, ma di sopportare il suo disturbo con
pazienza, nella misura in cui ne è capace, sperando
che colui che gli sta facendo del male possa fermare il
suo cattivo comportamento quando vede che il suo
vicino non gli sta rispondendo in modo simile.
Egli conosce il diritto del vicino su di lui: il
vero Musulmano aiuta il suo vicino di casa nei
momenti di difficoltà, condividendo le sue gioie e le
sue pene, e se il vicino diventa povero, lo tratta
gentilmente e lo aiuta; se si ammala lo visita e lo
consola, e se muore, segue il suo feretro, conforta la
sua famiglia e si prende cura di loro.
32. 31
Capitolo 8
Il Musulmano e i suoi amici
e fratelli nell’Islām
Egli li ama per la causa di Allāh: la fratellanza
della fede è il più forte dei legami tra i cuori e le menti;
ciò inoltre produce frutti di amore che sono
incredibilmente sublimi, puri, profondi e duraturi.
L’Islām lo chiama “amore per la causa di Allāh”, nel
quale il vero Musulmano trova la dolcezza della fede,
come dal detto: “Ci sono tre cose che, chi le
raggiunge, troverà la dolcezza della fede: se Allāh e il
Suo Messaggero gli sono più cari di chiunque altro;
se ama una persona soltanto per la causa di Allāh; e
se odia tornare al kufr dopo che Allāh lo ha salvato
da ciò, tanto quanto odierebbe essere gettato nel
Fuoco.” [Al-Bukhārī e Muslim]
Lo status di due che si amano l’un l’altro per
la causa di Allāh: questi due saranno tra i sette ai
quali Allāh farà ombra nel Giorno in cui non c’è ombra
tranne che la Sua, come dal detto: “…un principe
giusto; un giovane che cresce nell’adorazione di
Allāh; un uomo che è profondamente legato alla
33. 32
moschea; due uomini che si amano l’un l’altro per la
causa di Allāh, si incontrano per la Sua causa e si
separano per la Sua causa; un uomo che è chiamato
da una bella donna e dice «Io temo Allāh»; un uomo
che dà in segreto la carità, tanto che la sua mano
sinistra non sa cosa fa la sua mano destra; un uomo
che ricorda Allāh quando è da solo e i suoi occhi si
riempiono di lacrime.” [Al-Bukhārī e Muslim]
L’effetto dell’amore per la causa di Allāh sulla
vita dei Musulmani: l’amore tra i credenti è una
delle condizioni della fede che garantirà l’entrata in
Paradiso a chi lo possiede. Il Profeta disse: “Per
Colui nelle Cui Mani è la mia anima, non entrerete in
Paradiso finché non crederete, e non crederete finché
non vi amerete l’un l’altro. Non vi avevo detto di
qualcosa che, se la farete, vi amerete l’un l’altro?
Diffondete il saluto di pace tra voi.” [Muslim]
Egli non odia o abbandona suo fratello: il
Musulmano sa che la religione chiama all’amore, al
contatto continuo e all’affetto reciproco; inoltre è la
religione che ha proibito ai fratelli nella fede di odiarsi
o abbandonarsi l’un l’altro. Il Profeta disse: “Le
porte del Paradiso si aprono il lunedì e giovedì, e ogni
servo che non ha associato niente ad Allāh sarà
34. 33
perdonato, tranne che per l’uomo che serba rancore
contro suo fratello. Si dirà: «Attendere questi due
fino a quando non si riconciliano».” E lo ripeté tre
volte. [Muslim]
Egli è tollerante e indulgente nei loro
confronti: il vero Musulmano trattiene la sua collera
se si arrabbia con suo fratello ed è pronto a
perdonarlo, e non prova alcuna vergogna nel farlo,
poiché Allāh ha detto:
ِاءرالض َوَِينمِاظَكْلا َوَظْيَغْلاَِينفاَعْلا َوِنَعِاسالنّۚللا َوِبحيَِيننِس ْحمْلا
“…quelli che controllano la loro collera e
perdonano agli altri, poiché Allāh
ama chi compie il bene.”
[‘Āli `Imrān, 134]
Egli li incontra con un viso sorridente: il
Musulmano deve sempre essere puro di cuore e
allegro nel volto, inoltre non dovrebbe incontrare i
suoi fratelli se non con calore umano e sorrisi, come il
Profeta disse: “Non disprezzate alcuna buona
azione, fosse anche soltanto salutare vostro fratello
con un’espressione distesa.” [Muslim]
35. 34
Oltretutto, il Musulmano dovrebbe essere sincero
verso i fratelli e non imbrogliarli né ingannarli.
Egli ha una naturale inclinazione verso la
gentilezza e la fedeltà: il vero Musulmano
apprezza il valore della fedeltà e dei legami di
fraternità e amicizia. Uno dei requisiti dell’amore e
della gentilezza, secondo l’Islām, è che un uomo
dovrebbe aiutare suo fratello in ogni circostanza. Se
egli è nel giusto, allora dovrebbe aiutarlo sostenendolo
e difendendolo. Se è nel torto, allora dovrebbe aiutarlo
consigliandolo e salvandolo dallo sprofondare nel
fango dell’illecito. Inoltre, il vero Musulmano non
spettegola o parla male dei suoi fratelli e amici, o
contro di loro. Il Profeta disse: “Sai cosa è lo
sparlare?” Dissero: “Allāh e il Suo Messaggero ne
sanno di più.” Egli disse: “E’ parlare di tuo fratello in
un modo che non gli piace.” Gli fu chiesto: “Cosa ne
pensi se ciò che dico su mio fratello è vero?” Egli disse:
“Se ciò che dice è vero, allora hai sparlato su di lui, e
se ciò non è vero, allora lo hai calunniato.” [Muslim]
Egli è generoso e preferisce i suoi fratelli a se
stesso: il Musulmano retto è generoso, e spende
senza limiti per i suoi fratelli e amici. La generosità è
una caratteristica Islamica di base che eleva chi la
36. 35
possiede e lo rende caro alla gente. ‘Alī disse:
“Ricevere un piccolo gruppo di miei fratelli che
vengono a mangiare un po’ di cibo, mi è più caro di
uscire nel mercato per comprare un schiavo e
affrancarlo.” [Al-Bukhārī, al-Adab al-Mufrad]
Inoltre, il sincero Musulmano che ama davvero per
suo fratello ciò che ama per se stesso non dimentica di
pregare per il fratello in sua assenza, che è la pratica
dimostrazione del suo amore e preoccupazione
fraterno. Il Profeta disse: “La preghiera più veloce
a essere esaudita è la supplica di un uomo per suo
fratello in sua assenza.” [Al-Bukhārī, al-Adab al-
Mufrad]
37. 36
Capitolo 9
Il Musulmano nella sua Comunità
Egli è veritiero: è sincero con tutta la gente, perché
la guida dell’Islām con la quale è intriso il suo io, gli ha
insegnato che la veridicità è la principale delle virtù. Il
Profeta disse: “La sincerità conduce alla pietà, e la
pietà conduce al Paradiso. Un uomo continua a dire
la verità fino a quando non viene registrato al
cospetto di Allāh come un amante sincero della
verità. La falsità conduce all’iniquità e l’iniquità
conduce all’Inferno. Un uomo continuerà a mentire
fino a quando non viene registrato al cospetto di
Allāh come un bugiardo.” [Al-Bukhārī e Muslim]
Egli non imbroglia, non inganna o pugnala
alle spalle: il Musulmano sincero non tollera
l’imbroglio, piuttosto prova una totale avversione
verso di esso, perché è consapevole del fatto che
compiere la cattiva azione lo metterà di là del recinto
dell’Islām. Il Profeta dichiarò: “Chi ci imbroglia
non è uno di noi.” [Muslim]
38. 37
Inoltre, il vero Musulmano è colui la cui anima è libera
dall’inganno, dall’invidia, dal tradimento e dalla
malizia. Questa purezza di cuore gli garantirà
l’ingresso in Paradiso, anche se non è uno di quelli che
eseguono molti atti di culto, spendendo notti in
preghiera e digiunando durante il giorno.
D’altra parte, egli deve contraddistinguersi nella sua
comunità con atteggiamenti positivi di vera sincerità
nei confronti di ogni Musulmano, credendo che la sua
religione è essenzialmente sincerità, come il Profeta
disse: “La religione è sincerità.” I Sahābah
chiesero: “Verso chi?” Egli disse, “Verso Allāh, i Suoi
Libri, il Suo Messaggero, le guide dei Musulmani e la
gente comune.” [Al-Bukhārī e Muslim]
Egli mantiene le sue promesse: non è esagerato
dire che tale atteggiamento è uno dei fattori più
importanti per il successo di una persona nella sua
comunità, ed è uno dei più chiari indicatori del suo
alto livello di civiltà e status superiore nella sua
società. D’altra parte, rompere le promesse è uno degli
odiosi peccati che Allāh aborrisce nei suoi servi
credenti, ed Egli non vuole che essi sprofondino a un
tale livello.
39. 38
Il Profeta disse: “I segni dell’ipocrita sono tre:
quando parla mente, quando fa una promessa la
rompe, e quando gli si affida qualcosa tradisce la
fiducia.” [Al-Bukhārī e Muslim]
In aggiunta a questo, il vero Musulmano ha un
atteggiamento positivo nei suoi rapporti con gli altri, è
umile, ed è morbido e gentile nel suo discorso; gli
segue la guida dell’Islām e l’esempio del Profeta : “Il
migliore delle persone nel suo atteggiamento nei
confronti degli altri.” [Al-Bukhārī e Muslim]
Egli è contraddistinto dalla timidezza: questa
buona caratteristica è un nobile atteggiamento che
motiva sempre una persona a evitare le cattive azioni e
lo salvaguarda dal fallire nei suoi doveri verso chi ha
dei diritti su di lui: “La timidezza è uno dei rami della
fede.” [Al-Bukhārī e Muslim]
Il vero Musulmano è anche dolce e gentile verso le
persone quando è opportuno. Il Profeta disse, “Se
Allāh vuole un po’ bene per un popolo, infonde in loro
la gentilezza.” [Ahmad]
Egli è accomodante nei suoi rapporti d’affari:
il suo tollerante, delicato, accomodante atteggiamento
apre la strada ai cuori delle persone, e lo rende a loro
40. 39
caro, ed egli si guadagna anche il compiacimento, il
perdono e la misericordia di Allāh. Uno dei requisiti di
questa tolleranza è che una persona dovrebbe apparire
allegra, piacevole e cordiale.
Inoltre, il Musulmano deve essere paziente e
controllare la sua rabbia, così l’uomo forte non è chi
ha muscoli e può lottare con gli altri, piuttosto è chi
possiede equilibrio, pazienza e autocontrollo, come dal
detto: “L’uomo forte non è colui che sa lottare, ma è
quello che riesce a controllarsi quando è in collera.”
[Al-Bukhārī e Muslim]
Egli evita le maledizioni e il linguaggio
volgare: ciò che rafforza quest’atteggiamento e lo
trattiene dal maledire è la sua adesione sincera alla
guida morale dell’Islām, che lo scoraggia dal maledire,
dal bestemmiare e dall’usare il cattivo linguaggio,
cosicché il Musulmano non può mai sopportare di
sentire tali parole; il Profeta disse: “Maledire il
Musulmano è un peccato, e ucciderlo è kufr.” [Al-
Bukhārī e Muslim];
Oltretutto, egli si protegge dal cadere in qualcosa di
ancora peggiore, ossia fare accuse infondate di fisq
(malvagità) e kufr (miscredenza). Il Profeta
promise che se uno avesse accusato altre persone
41. 41
innocenti di queste cose, il loro accusatore avrebbe
portato su di se il pesante fardello del peccato:
“Nessun uomo accusa un altro di malvagità o
miscredenza, senza che ciò ritorni su di lui se
l’accusato non era come lui aveva detto.” [Al-
Bukhārī]
Egli è modesto e discreto: non gli piace diffondere
lo scandalo nella comunità Musulmana. Chi dà libero
sfogo alla sua lingua nel diffondere lo scandalo nella
comunità è un grande peccatore tanto quanto colui
che ha commesso l’atto scandaloso, come dal detto:
“Nessuno nasconde il peccato di un altro in questo
mondo, senza che Allāh lo copra nel Giorno della
Resurrezione.” [Muslim]
Egli inoltre si astiene dalla maldicenza e dalla calunnia
a causa del suo essere stato allevato e educato secondo
i valori e i buoni comportamenti dell’Islām: egli è
troppo preso dalle questioni importanti della vita per
occuparsi di cose così banali. Allāh dice:
َّل َوواسسَجَتَّل َوْبَتْغَيْمكضْعَباًضْعَبِۚبحيَأْمكدَحَأْنَأَلكْأَيَم ْحَلِهِيخَأاًتْيَم
“Non vi spiate e non sparlate gli uni degli altri.
Qualcuno di voi mangerebbe la
42. 41
carne del suo fratello morto?”
[Al-Ĥujurāt, 12]
Egli evita il sospetto: il vero Musulmano non
pensa male della gente o permette che la sua
immaginazione scatenante inventi accuse contro
persone innocenti. Allāh dice:
اَياَهيَأَِينذالوانَمآواِبنَت ْاجاًِيرثَكَِنمنالظنِإَضْعَبنالظمْثِإ
“O credenti, evitate di far troppe illazioni, ché
una parte dell’illazione è peccato.”
[Al-Ĥujurāt, 12]
Egli inoltre rispetta i sentimenti degli altri ed evita di
far loro del male; così usa le buone maniere quando
parla con loro, e tra queste buone maniere vi è il non
parlare in privato con un altro quando una terza
persona è presente, come dal detto: “Se siete in tre,
due non devono conversare privatamente con
l’esclusione dell’altro, fino a quando più persone si
uniscono a voi, perché questo lo renderà triste.”
[Concordato]
Egli non è arrogante o superbo: non guarda
dall’alto in basso la gente, non pensa di essere
migliore di loro, non si gonfia d’orgoglio.
43. 42
َّل َوْرعَصتَكدَخِاسِلنلَّل َوِشْمَتِيفِضْرَ ْاْلاًحَرَمۚنِإَّللاَّلِبحيلك
الَت ْخمورخَف
“Non voltare la tua guancia dagli uomini e non
calpestare la terra con arroganza: in verità
Allāh non ama il superbo vanaglorioso.”
[Luqmān, 18]
Inoltre, il Musulmano la cui personalità è stata
instillata con l’amore per l’umiltà, sarà l’ultimo a
disprezzare le persone o a prendersi gioco di loro:
اَياَهيَأَِينذالوانَمآَّلْرَخْسَيم ْوَقِْنمم ْوَقىَسَعْنَأواونكَياًرْيَخْمهْنِم
“O credenti, non scherniscano alcuni
di voi gli altri, perché forse questi
sono migliori di loro.”
[Al-Ĥujurāt, 11]
Egli rispetta gli anziani e le persone distinte:
rispettare gli anziani, i sapienti e le persone distinte è
considerato come uno dei più importanti
atteggiamenti fondamentali che danno al Musulmano
la sua identità nella società Islamica. Chi non ha
questa qualità allora perderà la propria appartenenza
44. 43
a questa comunità e non avrà più l’onore di
appartenere alla Ummah dell’Islām, come il Profeta
dichiarò: “Non appartiene alla mia Ummah chi
non onora i nostri anziani, chi non mostra
compassione per i nostri giovani, e chi non presta il
dovuto rispetto ai nostri sapienti.” [Ahmad e At-
Tabarānī]
Il vero Musulmano inoltre sta in contatto con le
persone virtuose che hanno buon effetto su di lui,
alzando il suo livello di taqwā, migliorando il suo
discorso e il suo comportamento, aumentando la sua
comprensione della religione e dell’amore per la
verità, finché egli non diventa un virtuoso come loro.
Questo è ciò che il poeta arabo descrisse:
“Mischiandoti con la gente di nobile carattere, sarai
considerato come uno di loro, quindi non prenderti
nessun altro per amico.”
Egli si sforza di riconciliare tra i Musulmani:
riappacificando due parti in conflitto, anche se questo
significa combattere il gruppo che sta ostinatamente
trasgredendo, finché la giustizia e la fratellanza ancora
una volta prevalgano nella società Musulmana:
45. 44
ْنِإ َوِانَتَفِئاَطَِنمَِيننِم ْؤمْلاوالَتَتْقاواِحلْصَأَفاَمهَنْيَبْۚنِإَفْتَغَباَماهَدْحِإىَلَع
ىَر ْخ ْاْلواِلتاَقَفِيتالِيغْبَتىتَحَِيءفَتىَلِإِرْمَأِّللاْۚنِإَفْتَاءَفواِحلْصَأَف
اَمهَنْيَبِلْدَعْلاِبواطِسْقَأ َوۚنِإَّللاِبحيَين ِطِسْقمْلا
“Se due gruppi di credenti combattono tra
loro, riconciliateli. Se poi [ancora] uno di loro
commettesse degli eccessi, combattete quello
che eccede, finché non si pieghi all’Ordine di
Allāh. Quando si sarà piegato, ristabilite, con
giustizia, la concordia tra di loro e siate equi,
poiché Allāh ama chi giudica con equità.”
[Al-Ĥujurāt, 9]
Al fine di determinare questa riconciliazione tra la
gente, il Profeta permise di dire molte delle cose
che le persone tendono ad aggiungere, nella speranza
che ciò possa rimettere insieme le parti in causa e
ammorbidire i cuori di pietra: “Non è un bugiardo chi
riconcilia tra le persone raccontando una buona
novella o dicendo qualcosa di buono.” [Concordato]
Egli comanda ciò che è bene e proibisce ciò
che è male: quando lo fa, il Musulmano nei fatti deve
essere sincero verso i Musulmani, poiché la religione è
sincerità. Se questo è davvero il caso, allora egli non
ha altra scelta che ingiungere ciò che è bene e proibire
ciò che è male, come dal detto: “Chi di voi vede una
46. 45
cattiva azione, allora la cambi con la mano, e se non
è in grado di farlo, allora con la lingua, e se non è in
grado di farlo, allora con il suo cuore - e questa è la
fede più debole.” [Muslim]
Egli è saggio ed eloquente nella sua da’wah: il
dā‘ī (chiamante) è intelligente ed eloquente nella sua
predicazione, saggio nella maniera in cui chiama la
gente alla verità, e dolce nel modo in cui insegna loro
le regole dell’Islām. In tutto questo, egli sta seguendo
le parole di Allāh:
عْادىَلِإِيلِبَسَكبَرِةَمِْكحْلاِبِةَظِع ْوَمْلا َوِةَنَسَحْلا
“Chiama al sentiero del tuo Signore con
la saggezza e la buona parola.”
[An-Naĥl, 125]
Uno degli efficaci metodi del Profeta nella da’wah
non era quello di allungare troppo la sua khutba,
soprattutto quando si rivolgeva a una grande folla che
includeva persone anziane e malate: mantenere la
khutba breve è indice di comprensione da parte del
khatīb, sia del suo messaggio sia della psicologia del
suo pubblico. Egli inoltre si avvicina a essi con un
atteggiamento di amore e con desiderio di guidarli e di
47. 46
insegnare loro, così continua a spiegargli una certa
materia fino a quando essi non l’hanno compresa.
‘Ā’isha disse: “Il discorso del Profeta era molto
chiaro, chiunque lo sentiva, lo comprendeva.”
Egli non è un ipocrita: il Profeta impedì alla
gente di esagerare nel lodare gli altri, alcuni dei quali
potrebbero anche non essere meritevoli di lode,
quando proibì di descrivere uno come “maestro” e
“grande”, nel tempo in cui egli era senza dubbio il
maestro dei Musulmani e il più grande e il più
eccellente di loro. Egli fece così perché non voleva che
le porte della lode fossero completamente aperte.
Quando i Banū ‘Āmir vennero da lui e lo lodarono
dicendogli, “Tu sei il nostro signore”, egli disse:
“L’unico Signore è Allāh.” Quando essi dissero, “Tu sei
il più eccellente e il più grande di noi”, lui disse: “Dite
quel che dite, o una parte di ciò, ma non parlate come
i rappresentanti di Shaytān. Non voglio che
m’innalziate al di sopra dello status che Allāh mi ha
dato. Sono Muhammad ibn Abdullāh, Suo servo e Suo
Messaggero.” [Ahmad]
Oltretutto, il vero Musulmano è il meno incline a
mettersi in mostra, perché agire così riduce la
ricompensa, nasconde le buone azioni e porta
48. 47
all’umiliazione nel Giorno in cui l’umanità sarà
resuscitata per incontrare il suo Signore. La
preoccupazione principale di alcune persone è quella
di apparire nel fare un buon lavoro, ma essi non sono
interessati a guadagnare il compiacimento di Allāh:
َوناءَريَاسالنَّل َوَونركْذَيَّللاّلِإًِيَللَق
“…e ostentano nei confronti della gente, a
malapena si ricordano di Allāh.”
[An-Nisā’, 142]
Di conseguenza, le loro opere saranno scagliate contro
i loro volti, perché essi hanno associato qualcosa o
qualcun altro ad Allāh:
َم ْوَيَّلعَفْنَيالَمَّل َوَوننَب*ّلِإْنَمىَتَأَّللابْلَقِبِيملَس
“Il Giorno in cui non gioveranno né ricchezze
né progenie, eccetto che per chi verrà
ad Allah con cuore puro.”
[Ash-Shu`arā’ 88-89]
49. 48
Il vero Musulmano visita i malati,
considerando questo come un suo dovere
Islamico: in tal modo, egli sa che sta obbedendo al
comando del Profeta : “Visitate i malati, nutrite gli
affamati, e riscattate i prigionieri di guerra.” [Al-
Bukhārī]
Egli inoltre assiste ai funerali nella sua comunità e
accompagna il defunto alla tomba, in obbedienza ai
comandi del Profeta : “I diritti di un Musulmano
rispetto a un altro sono cinque: restituire il saluto di
pace, visitare il malato, assistere ai funerali,
accettare gli inviti, e benedire colui che starnutisce.”
[Concordato]
Ulteriormente, il vero Musulmano cerca di rendere
felice la gente e di diffondere la felicità ovunque egli
vada, nell’ambito di ciò che è halāl.
Egli incoraggia gli altri a compiere buone azioni o
tutto ciò che possa giovare agli altri, perché sa che chi
guida al bene è come colui che compie la buona
azione, come dal detto: “Chi guida gli altri a compiere
il bene avrà una ricompensa pari a quella della
persona che compie la buona azione.” [Muslim]
50. 49
Egli non opprime o maltratta gli altri: il
Musulmano evita l’oppressione, perché l’oppressione è
tenebre, come il Profeta spiegò (nel hadīth qudsī
citando le Parole di Allāh): “O Miei servi, mi sono
interdetto l’oppressione e l’ho reso proibita
tra di voi, così non opprimetevi l’un l’altro.”
[Muslim]
Egli non gioisce delle disgrazie altrui: evita di
gioire delle disgrazie degli altri e non li disprezza,
perché questo è un vile, offensivo atteggiamento che
l’Islām proibisce e da cui mette in guardia, come dal
detto: “Non esprimete gioia maligna per la disgrazia
di vostro fratello, perché Allāh avrà misericordia di
lui e infliggerà la disgrazia su di voi.” [At-Tirmidhī]
D’altra parte, il Musulmano dovrebbe essere generoso,
quando spende, e lo fa con la generosità di chi crede
che il suo donare non andrà sprecato, perché ciò è
registrato da Colui che ha piena conoscenza di tutte le
cose, come dal detto: “Ogni mattina che i servi di
Allāh si alzano, due angeli discendono. Uno di loro
dice, «O Allāh, dai il compenso a colui che spende», e
l’altro dice, «O Allāh, causa la perdita di colui che è
avaro».” [Concordato]
51. 51
Infine, egli non imita le donne: in una società
Islamica, sia gli uomini sia le donne hanno i propri
attributi, qualità e ruoli. La differenza tra loro deve
essere sempre preservata, sia nei dettagli esteriori sia
nel loro carattere e comportamento, perché per
entrambi i sessi assomigliarsi l’un l’altro è harām. Abū
Hurayrah disse: “Il Messaggero di Allāh ha
maledetto l’uomo che si veste come una donna e la
donna che si veste come un uomo.” [Al-Bukhārī]