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Tafonomia Introduzione Lezioni del corso di Paleontologia con Esercitazioni A.A. 2010/2011 Prof. Federico Masini
Credi nella vita dopo la morte o la fossilizzazione è il massimo che possiamo sperare ?
La tafonomia studia la storia degli organismi dal momento della loro morte, fino al loro ritrovamento come fossili. Thaphos  = tomba, sepoltura Nomos  = legge, studio Un organismo in vita è parte della  Biosfera , quindi è inserito nella rete di delle interazioni e dei processi della biosfera …  al momento della sua morte inizia a separarsi dalla biosfera, fino ad entrare a far parte della  Litosfera  e quindi risentirà dei processi che sono caratteristici della litosfera stessa.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],Fossili BIOSFERA – organismi viventi Raccolta preparazione e studio
In questo schema sono evidenziate alcune delle possibile modificazioni che subiscono i resti con il procedere dei processi tafonomici
Processi tafonomici, un esempio
Iniziamo con una domanda ,[object Object],[object Object]
RISPOSTA: LA FOSSILIZZAZIONE E’ UN EVENTO RARO Sono stati fatti dei calcoli, anche se molto approssimativi, per stimare la percentuale di forme viventi che si ritrovano come fossili. Sono stime generali, e stime relative a particolari ambienti deposizionali.
Stime della probabilità di fossilizzazione  ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
COME INIZIA LA FOSSILIZZAZIONE ? Perché un organismo o una sua parte, abbia una possibilità di diventare fossile è necessario che dopo la morte esso  venga sottratto più rapidamente possibile agli agenti di aggressione ambientale che ne provocano il rapido disgregamento fino alla completa distruzione . Questi agenti di aggressione e distruzione sono molto potenti ed agiscono nella  FASE BIOSTRATINOMICA I principali sono di natura   Biologica Chimica Meccanica  Termica
I principali  agenti di aggressione ambientale   ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Agenti di aggressione ambientale ,[object Object]
Un’altra domanda ,[object Object]
Architettura anatomica, composizione chimico mineralogica, presenza di strutture di sostegno e fossilizzazione ,[object Object],[object Object]
Presenza di parti due in vari gruppi di animali e frequenza di  ritrovamento come fossili
Il compatto scheletro calcitico di questi bivalvi ne ha fatto dei buoni candidati alla fossilizzazione anche in ambienti ad alta energia come una spiaggia (Walton, Inghilterra)
Diptero fossilizzato in ambra (Baltico, Oligocene). Solo condizioni particolari permettono la conservazione di organismi minuti sprovvisti di scheletro
[object Object]
Ambienti deposizionali di seppellimento  e fossilizzazione   ,[object Object]
La maggior parte della documentazione fossile proviene da sedimenti – rocce di ambiente marino A parte eccezioni importanti e significative (come ad esempio l’accumulo in cavità naturali, come grotte ecc, il seppellimento da parti di sedimenti eolici o di coltri di ceneri vulcaniche) i fossili si trovano solitamente in rocce o sedimenti di ambienti deposizionali SUB-ACQUEI Gli ambienti del dominio marino  sono i più favorevoli all’accumulo e alla conservazione dei resti . Per questo motivo, ed anche perché  le rocce del dominio marino costituiscono la maggior parte delle rocce sedimentarie della crosta terrestre , gran parte della documentazione fossile riguarda organismi marini e proviene da rocce sedimentarie formatesi in questi ambienti. Nel dominio continentale, gli ambienti sub acquei, sedimenti fluviali, lacustri, palustri, sono quelli che consentono una probabilità più alta di conservazione e fossilizzazione. La probabilità di fossilizzazione dipende quindi in parte anche dall’ecologia degli organismi.
Ambienti deposizionali Dominio continentale Dominio marino
La maggior parte delle rocce sedimentarie che compongono la crosta terrestre sono rocce formatisi nel dominio sedimentario marino
Resti di  Mammuthus   meridionalis  nelle ligniti di  Pietrafitta (Pleistocene Inferiore, Umbria)
Accumulo di resti di piccoli mammiferi in una fessura carsica del Gargano (Mio-Pliocene)
[object Object]
FOSSILDIAGENESI (FOSSILIZZAZIONE) Dopo il seppellimento iniziano ad agire i processi di fossilizzazione in senso stretto,  che possono essere altrettanto distruttivi , anche se in modo diverso, di quelli che operano durante la fase biostratinomica. In questa fase, ancor più che nella precedente,  è di estrema importanza ai fini di determinare la probabilità di fossilizzazione,  la composizione chimico-mineralogica delle parti dure. Ad esempio nel gruppo degli scheletri carbonatici, quelli aragonitici sono più facilmente aggredibili dall’acidità dei fluidi diagenetici di quelli calcitici. Gli scheletri fosfatici sono più stabili di quelli carbonatici ecc. La presenza di proteine stabili come la chitina, il collagene ecc, aumenta la probabilità di fossilizzazione ,  anche se organismi con scheletri proteici o composti da carboidrati stabili, come ad esempio i crostacei, avranno comunque una minore probabilità di fossilizzazione degli organismi  con scheletri in cui sono presenti biomineralizzazioni
[object Object]
Completezza dei fossili La struttura anatomica degli scheletri, la presenza di un maggiore o minore numero di parti influenza la completezza dei resti fossili Organismi composti da molte parti minute (ad esempio gli echinodermi, i coccolitoforidi) raramente si fossilizzeranno interi. Il contrario avviene per organismi il cui scheletro è composto da poche parti (es gasteropodi, con due sole parti scheletriche: la conchiglia e l’opercolo).
Organismi composti da molte parti minute raramente si fossilizzeranno interi
La fossilizzazione è un processo selettivo ,[object Object],[object Object],[object Object]
In conclusione La documentazione fossile sarà costituita, nella maggioranza dei casi, dai resti di parti scheletriche mineralizzate (conchiglie di vari organismi marini, ossa e denti dei vertebrati ecc.)

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  • 1. Tafonomia Introduzione Lezioni del corso di Paleontologia con Esercitazioni A.A. 2010/2011 Prof. Federico Masini
  • 2. Credi nella vita dopo la morte o la fossilizzazione è il massimo che possiamo sperare ?
  • 3. La tafonomia studia la storia degli organismi dal momento della loro morte, fino al loro ritrovamento come fossili. Thaphos = tomba, sepoltura Nomos = legge, studio Un organismo in vita è parte della Biosfera , quindi è inserito nella rete di delle interazioni e dei processi della biosfera … al momento della sua morte inizia a separarsi dalla biosfera, fino ad entrare a far parte della Litosfera e quindi risentirà dei processi che sono caratteristici della litosfera stessa.
  • 4.
  • 5.
  • 6. In questo schema sono evidenziate alcune delle possibile modificazioni che subiscono i resti con il procedere dei processi tafonomici
  • 8.
  • 9. RISPOSTA: LA FOSSILIZZAZIONE E’ UN EVENTO RARO Sono stati fatti dei calcoli, anche se molto approssimativi, per stimare la percentuale di forme viventi che si ritrovano come fossili. Sono stime generali, e stime relative a particolari ambienti deposizionali.
  • 10.
  • 11. COME INIZIA LA FOSSILIZZAZIONE ? Perché un organismo o una sua parte, abbia una possibilità di diventare fossile è necessario che dopo la morte esso venga sottratto più rapidamente possibile agli agenti di aggressione ambientale che ne provocano il rapido disgregamento fino alla completa distruzione . Questi agenti di aggressione e distruzione sono molto potenti ed agiscono nella FASE BIOSTRATINOMICA I principali sono di natura Biologica Chimica Meccanica Termica
  • 12.
  • 13.
  • 14.
  • 15.
  • 16. Presenza di parti due in vari gruppi di animali e frequenza di ritrovamento come fossili
  • 17. Il compatto scheletro calcitico di questi bivalvi ne ha fatto dei buoni candidati alla fossilizzazione anche in ambienti ad alta energia come una spiaggia (Walton, Inghilterra)
  • 18. Diptero fossilizzato in ambra (Baltico, Oligocene). Solo condizioni particolari permettono la conservazione di organismi minuti sprovvisti di scheletro
  • 19.
  • 20.
  • 21. La maggior parte della documentazione fossile proviene da sedimenti – rocce di ambiente marino A parte eccezioni importanti e significative (come ad esempio l’accumulo in cavità naturali, come grotte ecc, il seppellimento da parti di sedimenti eolici o di coltri di ceneri vulcaniche) i fossili si trovano solitamente in rocce o sedimenti di ambienti deposizionali SUB-ACQUEI Gli ambienti del dominio marino sono i più favorevoli all’accumulo e alla conservazione dei resti . Per questo motivo, ed anche perché le rocce del dominio marino costituiscono la maggior parte delle rocce sedimentarie della crosta terrestre , gran parte della documentazione fossile riguarda organismi marini e proviene da rocce sedimentarie formatesi in questi ambienti. Nel dominio continentale, gli ambienti sub acquei, sedimenti fluviali, lacustri, palustri, sono quelli che consentono una probabilità più alta di conservazione e fossilizzazione. La probabilità di fossilizzazione dipende quindi in parte anche dall’ecologia degli organismi.
  • 22. Ambienti deposizionali Dominio continentale Dominio marino
  • 23. La maggior parte delle rocce sedimentarie che compongono la crosta terrestre sono rocce formatisi nel dominio sedimentario marino
  • 24. Resti di Mammuthus meridionalis nelle ligniti di Pietrafitta (Pleistocene Inferiore, Umbria)
  • 25. Accumulo di resti di piccoli mammiferi in una fessura carsica del Gargano (Mio-Pliocene)
  • 26.
  • 27. FOSSILDIAGENESI (FOSSILIZZAZIONE) Dopo il seppellimento iniziano ad agire i processi di fossilizzazione in senso stretto, che possono essere altrettanto distruttivi , anche se in modo diverso, di quelli che operano durante la fase biostratinomica. In questa fase, ancor più che nella precedente, è di estrema importanza ai fini di determinare la probabilità di fossilizzazione, la composizione chimico-mineralogica delle parti dure. Ad esempio nel gruppo degli scheletri carbonatici, quelli aragonitici sono più facilmente aggredibili dall’acidità dei fluidi diagenetici di quelli calcitici. Gli scheletri fosfatici sono più stabili di quelli carbonatici ecc. La presenza di proteine stabili come la chitina, il collagene ecc, aumenta la probabilità di fossilizzazione , anche se organismi con scheletri proteici o composti da carboidrati stabili, come ad esempio i crostacei, avranno comunque una minore probabilità di fossilizzazione degli organismi con scheletri in cui sono presenti biomineralizzazioni
  • 28.
  • 29. Completezza dei fossili La struttura anatomica degli scheletri, la presenza di un maggiore o minore numero di parti influenza la completezza dei resti fossili Organismi composti da molte parti minute (ad esempio gli echinodermi, i coccolitoforidi) raramente si fossilizzeranno interi. Il contrario avviene per organismi il cui scheletro è composto da poche parti (es gasteropodi, con due sole parti scheletriche: la conchiglia e l’opercolo).
  • 30. Organismi composti da molte parti minute raramente si fossilizzeranno interi
  • 31.
  • 32. In conclusione La documentazione fossile sarà costituita, nella maggioranza dei casi, dai resti di parti scheletriche mineralizzate (conchiglie di vari organismi marini, ossa e denti dei vertebrati ecc.)