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TAFONOMIA 4b   PROCESSI BIOSTRATINOMICI  seconda parte Lezioni del corso di Paleontologia con Esercitazioni A.A. 2010/2011 Prof. Federico Masini
Fossili BIOSFERA – organismi viventi Raccolta preparazione e studio
Processi biostratinomici ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Processi biostratinomici  3 – DISSOLUZIONE PREDIAGENETICA
3 – DISSOLUZIONE PREDIAGENETICA ,[object Object]
Perché e come e si verifica la dissoluzione prediagenetica ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
A parità di condizioni dell’acqua dell’ambiente deposizionale la dissoluzione prediagenetica è influenzata da tre fattori: ,[object Object],[object Object],[object Object]
Stabilità chimica dei più comuni minerali biogenici – la silice non è considerata nello schema
[object Object]
Scheletri sottili, porosi e frastagliati si disciolgono più facilmente
Effetti della dissoluzione prediagenetica Siccome una biocenosi è composta da organismi con caratteristiche diverse, la D.P. può produrre una associazione di fossili profondamente alterata rispetto alla originaria composizione e abbondanza  tassonomica dell’associazione di viventi. La comprensione dei fenomeni di dissoluzione è quindi di fondamentale importanza quando si vogliano trarre conclusioni di tipo ecologico dalle associazioni di fossili.
Per gli scheletri carbonatici uno dei fattori cruciali è la concentrazione di CO 2  disciolta nella acqua ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Dissoluzione - precipitazione dei carbonati Reazione di equilibrio del carbonato in acqua CaCO 3  + H 2 O + CO 2  <==> Ca ++  + 2HCO 3 (H 2  CO 3 ) (H +  + HCO3 - ) La quantità di CO 2  disciolta nell’acqua influenza direttamente  la dissoluzione / precipitazione  del  CaCO 3 A sua volta la concentrazione di CO 2  disciolta dipende dalla temperatura e dalla pressione: Alta temperatura   minore quantità di CO 2  disciolta  Bassa pressione   Bassa temperatura   maggiore quantità di CO 2  disciolta Alta pressione
Ambienti deposizionali e dissoluzione dei resti carbonatici 1 – Ambienti di piattaforma e di scogliera Acque calde, bassa concentrazione di CO 2 ,  alta produzione di carbonati biogenici = bassa dissoluzione prediagenetica 2– ambienti di scarpata e di piana abissale Acque fredde, alta pressione, alta concentrazione di CO 2 , bassa produzione di carbonati biogenici =  alta dissoluzione prediagenetica
[object Object],Le “mezze ammoniti”
Dissoluzione prediagenetica nei sistemi oceanici. La dissoluzione prediagenetica è stata molto studiata nei grandi sistemi oceanici.  I risultati di questi studi sono di grande interesse per comprendere le complesse interazioni che regolano la dissoluzione prediagenetica stessa e la composizione delle rocce che si sono formate a grandi profondità.
Dissoluzione negli organismi planctonici ,[object Object],[object Object]
Dissoluzione prediagenetica nei microrganismi a scheletro carbonatico Foraminifero Coccolitoforide
La profondità di compensazione dei carbonati (CCD) Il concetto di CCD ( Carbonate Compensation Depth  -  Profondità di Compensazione dei Carbonati ) è fondamentale per comprendere i processi di dissoluzione e di accumulo degli organismi con scheletri carbonatici. La CCD  è definita come  la profondità al di sotto della quale il tasso di accumulo dei carbonati è minore del loro tasso di dissoluzione Questo significa che in fondali  al di sotto di una certa profondità i sedimenti cabonatici saranno poco diffusi o del tutto assenti.
Al di sotto di una certa profondità non sono presenti sedimenti calcarei
Distribuzione delle principali tipologie di sedimenti nei fondali marini
Perché esiste la CCD Le acque superficiali degli oceani sono soprasature rispetto ai carbonati per molti motivi: sono a pressione bassa, sono relativamente calde, la CO 2  è sottratta dalla soluzione per effetto della fotosintesi del fitoplancton e, non ultimo in importanza, c’è un alto tasso di produzione e rilascio di carbonati biologici, dovuto allo stesso fitoplancton e al plancton calcareo non fotosintetico. Le acque dei fondali, al contrario sono fredde, ad alta pressione, ricche in CO 2  derivata dalla decomposizione della materia organica e sottosature in carbonati, e quindi fortemente aggressive rispetto a qualsiasi resto carbonatico La CCD quindi è  la profondità che rappresenta un punto di svolta fra conservazione e dissoluzione
Profilo della CCD nell’Oceano Atlantico
La CCD varia negli oceani con la latitudine: è maggiore nelle fasce inter-tropicali e diminuisce procedendo verso i circoli polari
Perché la CCD varia in relazione alla geografia degli oceani La CCD dipende 1 - dal gradiente di temperatura delle acque,  2 - dalla presenza o meno di correnti profonde, e quindi molto fredde,  3 - dalla produttività superficiale (una alta produttività di carbonati biogenici, tenderà a saturare l’acqua abbassando la profondità di compensazione), 4 - dalla morfologia dei fondali che incanalano le acque gelide di fondo alimentate dallo scioglimento dei ghiacci polari (correnti polari). In base a quanto sopra accennato si comprende come la CCD sarà meno profonda in corrispondenza delle fasce polari e più profonda nelle fasce intertropicali
Un altro concetto interessante: il Lisoclino. ,[object Object],[object Object],[object Object]
Lisoclino ,[object Object]
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Il lisoclino dei coccoliti è a profondità maggiore di quello dei foraminiferi Foraminifero Coccolitoforide
Copepodi
[object Object]
Dissoluzione del plancton siliceo Diatomea Radiolare
Dissoluzione del plancton siliceo. ,[object Object],[object Object],[object Object]
Il differente comportamento rispetto alla dissoluzione prediagenetica fra planctono calcareo (sinistra) planctono siliceo (destra)
Processi biostratinomici ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Processi biostratinomici 4 – TRASPORTO
Processi biostratinomici 4 – TRASPORTO   ,[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Trasporto
E’ impossibile schematizzare esaurientemente tutti i casi di trasporto ci limiteremo quindi ad alcuni esempi e osservazioni ,[object Object]
Trasporto e accumulo ad opera di correnti litorali – Golfo di Wash (costa orientale inglese)
[object Object]
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Trasporto - correnti di torbida
[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
a – logorio meccanico ,[object Object]
Il logorio meccanico è tipico degli ambienti ad alta energia – coste, fiumi
Un ambiente ad alta energia… !
Logorio meccanico – studi sperimentali ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Logorio meccanico - evidenze sperimentali ,[object Object],[object Object]
Un esperimento fatto usando sedimenti di diversa granulometria ,[object Object],[object Object]
Un altro approccio sperimentale  ,[object Object]
Una calcarenite fossilifera Si noti il diverso grado di frammentazione
Sinergia dei processi biostratinomici ,[object Object]
b – selezione meccanica ,[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
La disposizione e il moderato grado di disarticolazione di questi resti di  Mammuthus   meridionalis  (Pietrafitta, Umbria, Pleistocene Inferiore) indicano un trasporto limitato dopo la morte dell’animale
c - deposizione orientata ,[object Object],[object Object]
Deposizione orientata ,[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object]
Disposizione bimodale – correnti oscillanti
Deposizione orientata e direzione delle correnti di fondo ,[object Object],[object Object],[object Object]
Deposizione orientata – disposizione unimodale
Individuazione dei centri di spinta e di resistenza ,[object Object],[object Object]
Allineamento preferenziale
[object Object],[object Object]
Deposizione orientata ,[object Object]
Processi biostratinomici 5 – PREFOSSILIZZAZIONE
Processi biostratinomici 5 – PREFOSSILIZZAZIONE ,[object Object],[object Object],[object Object]
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Perché parlare di questo processo? ,[object Object],[object Object]
Prosegue con la lezione sul Seppellimento

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04b T A F O N O M I A Processi Biostratinomici 2

  • 1. TAFONOMIA 4b PROCESSI BIOSTRATINOMICI seconda parte Lezioni del corso di Paleontologia con Esercitazioni A.A. 2010/2011 Prof. Federico Masini
  • 2. Fossili BIOSFERA – organismi viventi Raccolta preparazione e studio
  • 3.
  • 4. Processi biostratinomici 3 – DISSOLUZIONE PREDIAGENETICA
  • 5.
  • 6.
  • 7.
  • 8. Stabilità chimica dei più comuni minerali biogenici – la silice non è considerata nello schema
  • 9.
  • 10. Scheletri sottili, porosi e frastagliati si disciolgono più facilmente
  • 11. Effetti della dissoluzione prediagenetica Siccome una biocenosi è composta da organismi con caratteristiche diverse, la D.P. può produrre una associazione di fossili profondamente alterata rispetto alla originaria composizione e abbondanza tassonomica dell’associazione di viventi. La comprensione dei fenomeni di dissoluzione è quindi di fondamentale importanza quando si vogliano trarre conclusioni di tipo ecologico dalle associazioni di fossili.
  • 12.
  • 13. Dissoluzione - precipitazione dei carbonati Reazione di equilibrio del carbonato in acqua CaCO 3 + H 2 O + CO 2 <==> Ca ++ + 2HCO 3 (H 2 CO 3 ) (H + + HCO3 - ) La quantità di CO 2 disciolta nell’acqua influenza direttamente la dissoluzione / precipitazione del CaCO 3 A sua volta la concentrazione di CO 2 disciolta dipende dalla temperatura e dalla pressione: Alta temperatura minore quantità di CO 2 disciolta Bassa pressione Bassa temperatura maggiore quantità di CO 2 disciolta Alta pressione
  • 14. Ambienti deposizionali e dissoluzione dei resti carbonatici 1 – Ambienti di piattaforma e di scogliera Acque calde, bassa concentrazione di CO 2 , alta produzione di carbonati biogenici = bassa dissoluzione prediagenetica 2– ambienti di scarpata e di piana abissale Acque fredde, alta pressione, alta concentrazione di CO 2 , bassa produzione di carbonati biogenici = alta dissoluzione prediagenetica
  • 15.
  • 16. Dissoluzione prediagenetica nei sistemi oceanici. La dissoluzione prediagenetica è stata molto studiata nei grandi sistemi oceanici. I risultati di questi studi sono di grande interesse per comprendere le complesse interazioni che regolano la dissoluzione prediagenetica stessa e la composizione delle rocce che si sono formate a grandi profondità.
  • 17.
  • 18. Dissoluzione prediagenetica nei microrganismi a scheletro carbonatico Foraminifero Coccolitoforide
  • 19. La profondità di compensazione dei carbonati (CCD) Il concetto di CCD ( Carbonate Compensation Depth - Profondità di Compensazione dei Carbonati ) è fondamentale per comprendere i processi di dissoluzione e di accumulo degli organismi con scheletri carbonatici. La CCD è definita come la profondità al di sotto della quale il tasso di accumulo dei carbonati è minore del loro tasso di dissoluzione Questo significa che in fondali al di sotto di una certa profondità i sedimenti cabonatici saranno poco diffusi o del tutto assenti.
  • 20. Al di sotto di una certa profondità non sono presenti sedimenti calcarei
  • 21. Distribuzione delle principali tipologie di sedimenti nei fondali marini
  • 22. Perché esiste la CCD Le acque superficiali degli oceani sono soprasature rispetto ai carbonati per molti motivi: sono a pressione bassa, sono relativamente calde, la CO 2 è sottratta dalla soluzione per effetto della fotosintesi del fitoplancton e, non ultimo in importanza, c’è un alto tasso di produzione e rilascio di carbonati biologici, dovuto allo stesso fitoplancton e al plancton calcareo non fotosintetico. Le acque dei fondali, al contrario sono fredde, ad alta pressione, ricche in CO 2 derivata dalla decomposizione della materia organica e sottosature in carbonati, e quindi fortemente aggressive rispetto a qualsiasi resto carbonatico La CCD quindi è la profondità che rappresenta un punto di svolta fra conservazione e dissoluzione
  • 23. Profilo della CCD nell’Oceano Atlantico
  • 24. La CCD varia negli oceani con la latitudine: è maggiore nelle fasce inter-tropicali e diminuisce procedendo verso i circoli polari
  • 25. Perché la CCD varia in relazione alla geografia degli oceani La CCD dipende 1 - dal gradiente di temperatura delle acque, 2 - dalla presenza o meno di correnti profonde, e quindi molto fredde, 3 - dalla produttività superficiale (una alta produttività di carbonati biogenici, tenderà a saturare l’acqua abbassando la profondità di compensazione), 4 - dalla morfologia dei fondali che incanalano le acque gelide di fondo alimentate dallo scioglimento dei ghiacci polari (correnti polari). In base a quanto sopra accennato si comprende come la CCD sarà meno profonda in corrispondenza delle fasce polari e più profonda nelle fasce intertropicali
  • 26.
  • 27.
  • 28.
  • 29. Il lisoclino dei coccoliti è a profondità maggiore di quello dei foraminiferi Foraminifero Coccolitoforide
  • 31.
  • 32. Dissoluzione del plancton siliceo Diatomea Radiolare
  • 33.
  • 34. Il differente comportamento rispetto alla dissoluzione prediagenetica fra planctono calcareo (sinistra) planctono siliceo (destra)
  • 35.
  • 36. Processi biostratinomici 4 – TRASPORTO
  • 37.
  • 38.
  • 40.
  • 41. Trasporto e accumulo ad opera di correnti litorali – Golfo di Wash (costa orientale inglese)
  • 42.
  • 43.
  • 44. Trasporto - correnti di torbida
  • 45.
  • 46.
  • 47.
  • 48. Il logorio meccanico è tipico degli ambienti ad alta energia – coste, fiumi
  • 49. Un ambiente ad alta energia… !
  • 50.
  • 51.
  • 52.
  • 53.
  • 54. Una calcarenite fossilifera Si noti il diverso grado di frammentazione
  • 55.
  • 56.
  • 57.
  • 58. La disposizione e il moderato grado di disarticolazione di questi resti di Mammuthus meridionalis (Pietrafitta, Umbria, Pleistocene Inferiore) indicano un trasporto limitato dopo la morte dell’animale
  • 59.
  • 60.
  • 61.
  • 62. Disposizione bimodale – correnti oscillanti
  • 63.
  • 64. Deposizione orientata – disposizione unimodale
  • 65.
  • 67.
  • 68.
  • 69. Processi biostratinomici 5 – PREFOSSILIZZAZIONE
  • 70.
  • 71.
  • 72.
  • 73. Prosegue con la lezione sul Seppellimento