2. Luigi Cherubini
• Nasce a Firenze nel 1760 , figlio di un professore di musica del Teatro della Pergola, notevole
educazione musicale.
• Esordi in Italia, dal 1788 a Parigi: dalla Rivoluzione all’Impero napoleonico ed alla
Restaurazione (Luigi XVIII e Carlo X)
• Durante la Rivoluzione ammesso tra i musicisti della Guardia Nazionale: strumento, il triangolo.
• Riserve sull'operato di Napoleone: qualche difficoltà (ma Pimmallione – 1809 – è
commissionata dall’Imperatore).
• Nel 1816, caduto Napoleone, re Luigi XVIII gli conferisce la Legion d’onore e lo nomina
soprintendente della Cappella Reale.
• In ricordo di Luigi XVI, ghigliottinato nel 1793, a Cherubini compone una Messa funebre:
"Requiem in Do minore", che gli dà fama più delle sue opere.
• Opere: una trentina di melodrammi, tra cui la celebre "Medea" (Maria Callas), 14 "Messe"(una
per l’incoronazione di Carlo X), 2 "Requiem", una sinfonia e molta musica per vari strumenti
(quartetti) e per pianoforte.
• Dal 1821 al 1841, direttore del Conservatorio di Parigi, minor tempo per la composizione in
favore dell’attività di insegnamento della musica.
• Apprezzato e stimato da grandi musicisti come Rossini (1792 – 1868), Liszt (1811 – 1886),
Wagner (1813 – 1883), ma in special modo da Beethoven (1770 – 1827)
• Muore nel 1842, sepolto a Parigi . Nel 1869 a Firenze (il cui conservatorio gli è intitolato),
monumento funebre nella basilica di S. Croce
3.
4. Amore artigiano intermezzo librettista sconosciuto 22 ottobre 1773 Fiesole, Teatro San Domenico
Il Quinto Fabio opera seria Apostolo Zeno autunno 1779 Alessandria, Teatro Paglia
Armida abbandonata opera seria
B. Vitturi, basata su Torquato
Tasso, Gerusalemme liberata
25 gennaio 1782 Firenze, La Pergola
Adriano in Siria opera seria Metastasio 16 aprile 1782 Livorno, Teatro Armeni
L'Olimpiade opera seria Metastasio 1783 Venezia?
L'Alessandro nelle Indie opera seria Metastasio aprile 1784 Mantova, Teatro Nuovo Regio Ducale
Demetrio opera seria Metastasio 1785 Londra, King's Theatre
Démophoon tragédie lyrique J.F. Marmontel da Metastasio 2 dicembre 1788 Parigi, Opéra
Lodoïska comédie héroïque Claude-François Fillette-Loraux 18 luglio 1791 Parigi, Théâtre Feydeau
Médée opera drammatica
Hoffmann e Framéry,
da Euripide e Pierre Corneille
13 marzo 1797
Parigi,
Théâtre Feydeau;
L'hôtellerie portugaise opéra comique Étienne Saint-Aignan 25 luglio 1798 Parigi, Théâtre Feydeau
La prisionnière opéra comique
Victor-Joseph Étienne de Jouy, C. de
Longchamps & C.G. d'A. de Saint-Just
12 settembre 1799 Parigi, Théâtre Montansier
Les deux journées
ou Le porteur d'eau
comédie lyrique Jean Nicolas Bouilly 16 gennaio 1800 Parigi, Théâtre Feydeau
Anacréon ou l'amour fugitif opéra-ballet C. R. Mendouze 4 ottobre 1803 Parigi, Opéra
Pimmalione dramma lirico
Stefano Vestris,
dal Pygmalion di J.J.Rousseau
30 novembre 1809 Parigi, Teatro delle Tuileries
Les Abencérages
ou L’étendard de Grenade
tragédie lyrique
Victor-Joseph Étienne de Jouy,
da François-René de Chateaubriand
6 aprile 1813 Parigi, Opéra
Blanche de Provence
ou La cour de fées
opéra comique Emmanuel Théaulon & de Rancé 1º maggio 1821 Parigi, Teatro delle Tuileries
La marquise de Brinvilliers
(con altri 8 compositori)
drame lyrique Agostoin Eugène Scribe & Castil-Blaze 31 ottobre 1831 Parigi, Opéra-Comique (salle Ventadour)
Ali Baba
ou Les quarante voleurs
tragédie lyrique
Agostoin Eugène Scribe & Anne-
Honoré-Joseph Duveyrier de
Mélésville
22 luglio 1833 Parigi, Opéra
5. Il libretto
• La «Storia di Alì Babà e di quaranta ladroni sterminati da una schiava»
entra nel corpus delle novelle orientali delle «Mille e una notte»
successivamente alla tradizione orale e manoscritta (notte 363 e
successive nella versione di Antoine Galland – 1704/1717)
• Il protagonista è un povero taglialegna che scopre la caverna del tesoro;
l’avido fratello Cassim vi entra per svuotarla del tutto, ma non riesce a
uscirne e viene ucciso dai ladroni, che tentano poi di eliminare anche Alì
Babà. L’astuta schiava Morgiana scopre tutto e risolve la situazione,
sposando infine il figlio di Alì Babà.
• Scribe e Mélésville si muovono assai liberamente lasciando qualche
nome, i briganti, il tesoro nella caverna magica e poco altro, anche
perché il libretto deriva da una precedente opera abbozzata da
Cherubini (Koukourgi, ricostruzione nel 2010, Stadtteather di Klagenfurt)
• Risultato non eccelso ( storia confusa e poco lineare), che contribuisce
allo scarso successo dell’opera (poche repliche a Parigi 1833, Dresda
1834, Berlino 1835; in epoca moderna: 1962 Essen, 1963 Milano).
6.
7. • Per il suo ritorno all’Opéra, il settantatreenne Cherubini sceglie di
rimettere mano al lavoro lasciato incompiuto nel 1793, Koukourgi , rivisto
da Scribe insieme a Mélésville
• Musica composta ex novo, conservando soltanto una marcia di banditi,
due terzetti e un duetto.
• Partitura di dimensioni imponenti, con molte situazioni musicali differenti:
• registro buffo nel sestetto all’inizio del quarto atto,
• belcanto della protagonista nella cavatina del terzo atto
• declamato e arioso, pervasivi al punto da suscitare le critiche dei contemporanei.
• Mancanza di contorni definiti tra i pezzi chiusi con utilizzo spregiudicato
dell’orchestra (con timpani, tromboni, contrabbassi, grancassa e
armamentario ‘turco’ di grande violenza espressiva): secondo alcuni
musicologi anticipazioni wagneriane
• nel duetto Ali-Nadir, notevole per la descrizione musicale dei sacchi d’oro, possibile
precedente dell’incantesimo del fuoco nella Valchiria
• Scarso successo; Berlioz e Mendhelsson non apprezzarono. Poche
rappresentazioni (incisione: 1963 dal vivo alla Scala)
L’opera in breve
8. Personaggi Vocalità
Alì Babà ricco negoziante Basso
Délia figlia di Alì Babà Soprano
Morgiane schiava di Delia Soprano
Nadir innamorato di Delia Tenore
Abul-Hassan capo della dogana Basso
Ours-Kan capo dei briganti Basso
Thamar luogotenente di Ours-Kan Basso
Calaf tesoriere dei briganti Tenore
Phaor maggiordomo di Alì Baritono
Il narratore Recitante
9. LA VICENDA
Prologo
• Ouverture
• Il giovane Nadir ama ricambiato Delia, figlia del ricco
mercante Alì Babà, promessa ad Aboul Hassan,capo
della dogana.
• Al ritorno da un lungo viaggio il giovane scopre il
nascondiglio della banda di Ours-Kan: una grotta che
si apre alla formula magica «Sesamo, Apriti!».
• Con i tesori riposti nella grotta, Nadir potrebbe
sposare Delia; s’avvicina alla grotta e vi entra.
10. Atto primo
• Nella casa di Alì Babà a Esfahan si preparano le nozze tra
Delia (che ama Nadir – «amico fedele di infanzia mia») e
Aboul-Hassan.
• Si presenta uno straniero si tratta in realtà di Nadir: questi
offre per la mano di Delia una quantità d’oro dieci volte
superiore a quella promessa Aboul-Hassan e afferma di
possedere infinite altre ricchezze.
• Alì Babà, sebbene tema l’ira di Aboul-Hassan anche per i
propri affari (ha nascosto quaranta sacchi di caffè non
sdoganati) concede il suo assenso alle nozze.
• Aboul-Hassan non rinuncia e ricatta Alì Babà per i sacchi di
caffè; Alì Babà ritira quindi il consenso alle nozze tra Delia e
Nadir.
11. Atto secondo
• Alì Babà nasconde i sacchi di caffè non sdoganati in un
luogo sicuro per sottrarsi all’ira di Aboul-Hassan («l’irato
Aboul Hassan»). Precauzione inutile perché nel frattempo
Nadir ha convinto, con una notevole somma, il capo della
dogana a rinunciare alle nozze .
• Alì Babà inizia a insospettirsi sull’origine del patrimonio di
Nadir che alla fine racconta della scoperta della caverna
che custodisce i bottini di Ours-Kan e della formula magica
che la apre
• Phaor porta la notizia che Delia è stata rapita da una banda
di ladroni; Nadir organizza una spedizione per liberarla
(«Presto, andiam», terzetto finale).
12. Atto terzo
• All’interno della caverna Ours-Kan e i suoi luogotenenti,
Calaf e Thamar, parlano della loro ultima impresa e della
cattura di Delia. («O cielo, sola sono io»)
• Quando si allontanano, Alì Babà entra nella caverna per
vedere il tesoro, ma si dimentica la formula magica per
uscire e quindi viene catturato.
• I briganti vorrebbero ucciderlo ma poi, appreso che è un
ricco mercante, decidono di chiedere un enorme riscatto.
• Alì Babà è così avaro che preferirebbe morire piuttosto
che accettare di pagare, ma Delia lo persuade infine ad
accettare: la somma sarà consegnata a Ours-Kan nel
castello di proprietà del mercante a Erzerum
13. Atto quarto
• Al castello di Erzerum arrivano Ali Babà e Delia,
accompagnati da Ours-Kan e Calaf travestiti da mercanti,
che vogliono riscuotere il riscatto.
• Delia rivela a Nadir la vera identità dei due falsi mercanti
e le loro reali intenzioni («Qual mister è mai questo»);
Morgiane si accorge che in ognuno dei quaranta sacchi di
caffè che sono stati trasportati dai ladroni al castello si
nasconde un brigante
• Durante il banchetto irrompono Aboul-Hassan e i suoi
uomini, venuti per punire la frode di Alì Babà, appiccano il
fuoco ai quaranta sacchi di caffè bruciando così i ladroni
che vi si sono nascosti dentro e risolvendo
involontariamente la situazione («La gente mia»)
14. Finale
SCENA OTTAVA
Detti, Aboul-Hassan, Soldati e Schiavi.
(S’inizia la cena mentre alcuni schiavi e
schiave intrecciano danze vivaci che terminano
in un baccanale. Finite le danze un sordo
rumore annuncia l’arrivo di Aboul-Hassan)
Ours-Kan
(alzandosi da tavola di scatto)
La gente mia…
Aboul-Hassan
(entrando, seguito dai doganieri)
Venite… venite appresso a me.
Ours-Kan
Ciel! Non sono i fidi miei!...
Nadir e Alì Babà
Della dogana il capo!
Aboul-Hassan
(ad Alì, ma guardando con insistenza Ours-Kan)
La vostra turpe frode scoperta
in questo luogo io vengo a punir.
Alì Babà
(affrontando Aboul-Hassan)
Traditor!
Aboul-Hassan
I sacchi di caffè che tu frodar volevi,
d’ordine mio e della legge,
davanti a te vengon bruciati dai doganier.
(alcuni doganieri scostano la tenda dell’hangar
nel quale si vedono bruciare i sacchi)
Tutti
O celeste, o celeste giustizia!
Dal supplizio d’orribile morte scampati siam.
Sia ringraziato/ringraziamo Allah!
Per grazia sua noi tutti salvi siam.
Salvi siam, sì, salvi noi siam!
15. Il sistema dei personaggi
DELIA
NADIR
OURS-KAN
ABOUL
HASSAN MALCOLMALI BABA
Calaf
Thamar
Morgiane
Phaor
16. La versione scaligera 2018
• Vincente l’idea di chiamare la gloriosa
Liliana Cavani a fare da guida agli allievi
dell’accademia. Tutti si muovono bene,
anche quando è palese l’inesperienza, e
lo spettacolo funziona
• L’idea di partenza è divertente: durante
l’ouverture, si vede una specie di
prologo contemporaneo dove gli
innamorati Nadir e Delia sono due
ragazzi di oggi che flirtano in biblioteca
scatenando la gelosia di Aboul-Hassan
• Nel seguito della vicenda ci si trova in un
Medioriente molto di tradizione (belle
scene di Leila Fteita, costumi di Irene
Monti), ma nel complesso lo spettacolo
è vivace e regge
(da «Apriti, Scala»: si riparte con «Alì Babà» - Alberto
Mattioli – La Stampa 03/09/2108)
• Il maestro Carignani è molto vivace
nell’ouverture e poi ha il polso e l’esperienza
per mettere a loro agio i cantanti,
accompagnandoli con sonorità
calibratissime, tempi tendenzialmente rapidi,
ma senza rinunciare a sottolineare le finezze
di scrittura Benissimo, per inciso, Coro e
Orchestra dell’Accademia
• Il cast è buono, anche considerando che
l’opera fu scritta per un tipico cast
meyerbeeriano «all stars» e chiede molto
alle voci