SlideShare a Scribd company logo
1 of 12
Download to read offline
Pagliacci
di Ruggero Leoncavallo
(1857-1919)
Libretto proprio
Dramma
in un prologo e due atti
Prima:
Milano, Teatro dal Verme, 21
maggio 1892
Negli anni immediatamente successivi al 1890 e al trionfo di Cavalleria
rusticana , una miriade di drammi a forti tinte di ambiente popolare e
plebeo, con spiccate caratterizzazioni regionali, invade i nostri
palcoscenici.
Un solo sguardo ai titoli di quei tempi: Mala Pasqua! di Stanislao
Gastaldon, che precede di un mese Cavalleria rusticana , Mala vita di
Giordano, tratta da ‘O voto di Salvatore Di Giacomo, A Santa Lucia di
Pierantonio Tasca, Tilda di Cilea, e poi La bella d’Alghero, Vendetta
sarda, Un mafioso, Malia, Trecce nere....
Tutto questo fa vedere che l’Italia del
Sud e delle isole finalmente entrava
con i suoi autori, i problemi, i paesaggi
e i costumi nel teatro illustre, a far
sentire la sua presenza, troppo a
lungo elusa o stilizzata nell’opera
buffa napoletana.
In questa direzione si colloca la più
celebre di queste creazioni, che con
Cavalleria ha costituito da tempo
immemorabile una sorta di unità
teatrale: Pagliacci di Ruggero
Leoncavallo, andata in scena al Dal
Verme di Milano il 21 maggio 1892
sotto la direzione di Arturo
Toscanini. Per Leoncavallo, estroso
napoletano di trentacinque anni,
con alle spalle esperienze letterarie
e musicali di vario genere, si trattò
di un autentico giro di boa, di una
rivoluzione di gusto, compiuto nel
breve spazio dei cinque mesi
impiegati a stendere il libretto, lo
spartito, l’orchestrazione.
Nel 1876-77 aveva progettato la trilogia storica
Crepusculum , ispirata al Rinascimento, sul
modello della Tetralogia wagneriana, scrivendone
la prima opera I Medici , e composto un dramma
intriso di umori ultraromantici senza riuscire a
rappresentarlo;
ma anche per lui, saltuario allievo di Carducci
all’Università di Bologna e autore di sentimentali
romanze da salotto, la nuova moda veristica
dovette rappresentare la soluzione vincente.
Anzi, si può dire che proprio i suoi Pagliacci
contengano in forma esplicita il manifesto
programmatico della ‘giovane scuola’ operistica.
Nel prologo fuori del sipario Leoncavallo annuncia
che «l’autore ha cercato pingervi uno squarcio di
vita» e per questo «al vero ispiravasi» e «con
vere lacrime scrisse» questa storia in cui «vedrete
amar siccome s’amano gli esseri umani», «uomini
di carne e d’ossa», non più fantasmi letterari o
teste coronate del melodramma romantico.
Si trattava, in effetti, di una storia vera, almeno in qualche parte: il
padre di Leoncavallo, magistrato in Calabria, aveva giudicato un delitto
di gelosia avvenuto a Montalto Uffugo: «Il giorno della festa» – racconta
Leoncavallo – «facevano bella mostra di sé dei carri di saltimbanchi.
Questi tenevano le loro rappresentazioni all’aperto alle 23 ore (...). Lo
spettacolo ci divertiva un mondo, me e mio fratello e lo stesso Gaetano
[un servitore di famiglia] che si era innamorato, e non senza fortuna, di
una bella donnetta della truppa dei saltimbanchi. Ma il marito, il
pagliaccio della compagnia, aveva concepito dei sospetti. (...) Finché la
sera di mezz’agosto, durante una delle solite rappresentazioni a base di
Arlecchino e Colombina (...) piombò sulla moglie con un coltellaccio e le
tagliò quasi netto la gola. Si accostò a Gaetano con un riso gelido (...) e
Gaetano stramazzò al suolo colpito dal medesimo coltellaccio».
Questo racconto, rimontato con fantasia da Leoncavallo innestandovi anche molti elementi da La
femme de tabarin di Catulle Mendès e da Un drama nuevo di Estébañez, è un vero e proprio
riassunto dell’opera.
Si apre con l’arrivo dei saltimbanchi in mezzo a suoni di tromba, grancassa, risate e grida,
con il pagliaccio che annuncia «Un grande spettacolo a ventitré ore» e che, a un’allusione scherzosa
nei confronti di sua moglie Nedda, risponde cupamente «Un tal gioco, credetemi, è meglio non
giocarlo con me: (...) il teatro e la vita non son la stessa cosa».
Arrivano gli zampognari, mentre suonano le campane (“Din don”). Rimasta sola, Nedda è
presa dall’angoscia per la reazione di Canio, ma poi si abbandona a contemplare il libero volo degli
uccelli (ballatella “Stridono lassù”).
Tonio, lo scemo, le dichiara il suo amore (“So ben che difforme”) tentando di baciarla, ma
Nedda lo respinge a colpi di frusta;
intanto, è giunto Silvio, l’amante della donna, e i due si abbandonano al sogno di fuggire
insieme (duetto “E allor perché, di’, tu m’hai stregato”); Canio li sorprende, ma Silvio riesce a
fuggire.
Furente e angosciato, Canio deve prepararsi alla rappresentazione (“Recitar... Ridi
pagliaccio”).
Dopo un intermezzo sinfonico che recupera le frasi cantabili del prologo, si presenta la
commedia: Colombina attende l’innamorato Arlecchino, che le canta una serenata e si mette a
pranzare con lei.
Sopraggiunge Canio in veste di pagliaccio, che di fronte alla scena rappresentata sente
rinascere in sé la gelosia autentica: scompare la finzione (“No, pagliaccio non son”), Canio pretende
il nome del vero amante da Nedda, e al suo diniego la colpisce con un coltello; poi si scaglia
sull’amante che è accorso in aiuto e lo uccide. La commedia è finita.
Se i temi drammatici presenti
nei Pagliacci recuperano
modelli operistici illustri (la
gelosia da Carmen e Otello , il
paesaggio meridionale da
Cavalleria rusticana , la
deformità da Rigoletto ),
l’elaborazione teatrale va oltre,
e il letterato presente in
Leoncavallo emerge
nell’originale scambi fra attore
e uomo, fra scena e vita, fra
finzione e sentimenti autentici,
con risultati scenici di grande
presa e più sottili stimoli
intellettuali: inutile ricordare
con quanti anni di anticipo
sull’apparizione di Pirandello.
A questa originale configurazione drammaturgica corrisponde una resa
musicale che punta alla
forte suggestione delle melodie cantabili (ricordiamo frasi divenute
memorabili: “Un nido di memorie”, “E voi, piuttosto” nel prologo, il
duetto Nedda-Silvio, “Ridi pagliaccio”),
ma caratterizzata anche dalla vocazione al
collage stilistico, e dunque soggetta a cali di tenuta: Leoncavallo
accoglie molte soluzioni da Cavalleria rusticana (il coro delle campane,
l’intermezzo sinfonico, l’organizzazione delle romanze in forma libera,
il recupero di modi popolareschi, come nella ballatella di Nedda),
ma le sue fonti musicali sono da ricercare anche in Verdi e, con voluta
esibizione culturalistica, nel repertorio sinfonico e cameristico.
Oltre ai minuetti e alle gavotte ‘all’antica’ nella commedia, e ad alcune
citazioni da Mendelssohn e da Chabrier,
appare molto forte, seppure in momenti isolati, la presenza
wagneriana, che investe di colori corruschi, di alta tragicità, il
personaggio di Tonio o stende sensuali trame cromatiche di
ascendenza tristaniana nel trascinante finale del duetto Silvio-Nedda
(“Tutto scordiam”),
anche a non considerare l’abile impiego di temi ricorrenti e
l’organizzazione dei brani vocali nell’ampia forma della scena, fuori
dai modelli dell’aria ottocentesca.
Nonostante questa commistione di stilemi e alcuni
scivolamenti di gusto, che hanno creato intorno all’opera una
aperta disistima da parte della critica e dell’ ambiente
musicale (a cominciare dai colleghi Puccini e Mascagni),
Pagliacci continua a essere uno dei titoli più rappresentati nel
mondo: merito, certo, della sua abile struttura drammatica,
dall’intelligente bilanciamento di effetti patetici, tragici,
grotteschi e sentimentali, che producono immancabilmente
forti emozioni nel pubblico, qualunque sia l’ hinterland
culturale di appartenenza.
A questo apprezzamento (particolarmente ampio nei paesi di
area germanica e in America) molto ha contribuito una
lettura che vede in Pagliacci un’anticipazione di tematiche
che saranno care all’espressionismo: l’abiezione morale, il
delitto passionale, la deformazione fisica come segno di una
perversione interiore, il mondo dei miserevoli teatranti
ricorreranno nelle opere di Berg ( Wozzeck e Lulu ), del
giovane Hindemith, fino a giungere a Brecht-Weill e alla loro
Opera da tre soldi .
Né si può dimenticare che l’ambiente del
teatro e il recupero – maliconico,
sorridente, tragico – del mondo delle
maschere italiane e della commedia
dell’arte investirà il teatro europeo e
italiano del primo Novecento: da
Stravinskij a Malipiero, da Strauss a
Busoni e a Casella.
Forse il tardivo elogio (1957) venuto a
Pagliacci dal primo storico della
dodecafonia, René Leibowitz, che li ha
giudicati «opera possente d’una intensità
espressiva eccezionale, degna d’occupare
un posto d’onore tra i grandi capolavori
dell’arte lirica» potrà suonare polemico e
provocatorio; riconoscimento comunque di
una vitalità teatrale e di una capacità di
suscitare nuovi interessi critici in direzione
novecentesca che quest’opera non ha
perduto a distanza di un secolo dal suo
primo apparire.
PERSONAGGI
	

•	

 NEDDA (nella commedia Colombina), attrice da
fiera, moglie di Canio Soprano
	

•	

 CANIO (nella commedia Pagliaccio), capo della
compagnia . . . Tenore
	

•	

 TONIO lo scemo deforme (nella commedia
Taddeo) commediante . . . Baritono
	

•	

 PEPPE (nella commedia Arlecchino)
commediante . . . Tenore
	

•	

 SILVIO campagnuolo . . . Baritono
La Scena si svolge in Calabria presso Montalto, il
giorno della festa di Mezzagosto.
ALCUNI CARATTERI MUSICALI
Modulazioni lontane
Settime diminuite e cromatismo
Temi ricorrenti

More Related Content

What's hot

Boletin Concierto belcanto cast
Boletin Concierto belcanto castBoletin Concierto belcanto cast
Boletin Concierto belcanto castcordexativa
 
Autori e opere liriche dell'800 italiano
Autori e opere liriche dell'800 italianoAutori e opere liriche dell'800 italiano
Autori e opere liriche dell'800 italianopiemmemusic
 
Programma Verdi in Città
Programma Verdi in CittàProgramma Verdi in Città
Programma Verdi in CittàEdison S.p.A.
 
Bilucaglia e Scandurra donano Candelabro Liturgico
Bilucaglia e Scandurra donano Candelabro LiturgicoBilucaglia e Scandurra donano Candelabro Liturgico
Bilucaglia e Scandurra donano Candelabro LiturgicouBroker
 
Benvenuti a teatro
Benvenuti a teatroBenvenuti a teatro
Benvenuti a teatroLa Scuoleria
 
Interv.NICOLETTA.BRASCHI
Interv.NICOLETTA.BRASCHIInterv.NICOLETTA.BRASCHI
Interv.NICOLETTA.BRASCHIAlberto Biondi
 
Carnevale degli animali
Carnevale degli animaliCarnevale degli animali
Carnevale degli animaliClaudio Donghi
 
Teatro della luna 2013/ 2014 cartella stampa
Teatro della luna 2013/ 2014 cartella stampaTeatro della luna 2013/ 2014 cartella stampa
Teatro della luna 2013/ 2014 cartella stampaLuana Savastano
 
Verona la citta degli amanti
Verona la citta degli amantiVerona la citta degli amanti
Verona la citta degli amantisalcariello43
 
XXVIV Premio Carlo Alberto Cappelli
XXVIV Premio Carlo Alberto CappelliXXVIV Premio Carlo Alberto Cappelli
XXVIV Premio Carlo Alberto CappelliGiancarlo Valenti
 
Teatro cairo scuola
Teatro cairo scuolaTeatro cairo scuola
Teatro cairo scuolaKawashiyma
 
Enfestar LIBRETTO
Enfestar LIBRETTOEnfestar LIBRETTO
Enfestar LIBRETTOayzram
 
Antonio salieri (Elisa)
Antonio salieri (Elisa)Antonio salieri (Elisa)
Antonio salieri (Elisa)26digitali
 

What's hot (20)

Boletin Concierto belcanto cast
Boletin Concierto belcanto castBoletin Concierto belcanto cast
Boletin Concierto belcanto cast
 
Autori e opere liriche dell'800 italiano
Autori e opere liriche dell'800 italianoAutori e opere liriche dell'800 italiano
Autori e opere liriche dell'800 italiano
 
Artisti di strada
Artisti di stradaArtisti di strada
Artisti di strada
 
Programma Verdi in Città
Programma Verdi in CittàProgramma Verdi in Città
Programma Verdi in Città
 
L'elisir
L'elisirL'elisir
L'elisir
 
Bilucaglia e Scandurra donano Candelabro Liturgico
Bilucaglia e Scandurra donano Candelabro LiturgicoBilucaglia e Scandurra donano Candelabro Liturgico
Bilucaglia e Scandurra donano Candelabro Liturgico
 
Benvenuti a teatro
Benvenuti a teatroBenvenuti a teatro
Benvenuti a teatro
 
Rigoletto
RigolettoRigoletto
Rigoletto
 
Interv.NICOLETTA.BRASCHI
Interv.NICOLETTA.BRASCHIInterv.NICOLETTA.BRASCHI
Interv.NICOLETTA.BRASCHI
 
Carnevale degli animali
Carnevale degli animaliCarnevale degli animali
Carnevale degli animali
 
Aida
AidaAida
Aida
 
Teatro della luna 2013/ 2014 cartella stampa
Teatro della luna 2013/ 2014 cartella stampaTeatro della luna 2013/ 2014 cartella stampa
Teatro della luna 2013/ 2014 cartella stampa
 
Tre autori moderni
Tre autori moderniTre autori moderni
Tre autori moderni
 
Verona la citta degli amanti
Verona la citta degli amantiVerona la citta degli amanti
Verona la citta degli amanti
 
La Rs del 27 febbraio del TFP
La Rs del 27 febbraio del TFPLa Rs del 27 febbraio del TFP
La Rs del 27 febbraio del TFP
 
XXVIV Premio Carlo Alberto Cappelli
XXVIV Premio Carlo Alberto CappelliXXVIV Premio Carlo Alberto Cappelli
XXVIV Premio Carlo Alberto Cappelli
 
Teatro cairo scuola
Teatro cairo scuolaTeatro cairo scuola
Teatro cairo scuola
 
Programma di sala_2011_3_br
Programma di sala_2011_3_brProgramma di sala_2011_3_br
Programma di sala_2011_3_br
 
Enfestar LIBRETTO
Enfestar LIBRETTOEnfestar LIBRETTO
Enfestar LIBRETTO
 
Antonio salieri (Elisa)
Antonio salieri (Elisa)Antonio salieri (Elisa)
Antonio salieri (Elisa)
 

Similar to Pagliacci

Carlo Goldoni - teatro
Carlo Goldoni - teatroCarlo Goldoni - teatro
Carlo Goldoni - teatrofms
 
La recensione Il Fatto Quotidiano di Opera Panica
La recensione Il Fatto Quotidiano di Opera PanicaLa recensione Il Fatto Quotidiano di Opera Panica
La recensione Il Fatto Quotidiano di Opera PanicaFrancesco Malcangio
 
Stagione teatrale a Gemona del Friuli
Stagione teatrale a Gemona del FriuliStagione teatrale a Gemona del Friuli
Stagione teatrale a Gemona del FriuliGemona Turismo
 
La lezione di Ionesco riletta da Valerio Binasco
La lezione di Ionesco riletta da Valerio BinascoLa lezione di Ionesco riletta da Valerio Binasco
La lezione di Ionesco riletta da Valerio BinascoAgnese Cremaschi
 
Aldo De Gioia presenta "Sentimento e fantasia"
Aldo De Gioia presenta "Sentimento e fantasia"Aldo De Gioia presenta "Sentimento e fantasia"
Aldo De Gioia presenta "Sentimento e fantasia"Scoop Travel Service Srl
 
William Shakespeare
William ShakespeareWilliam Shakespeare
William Shakespearefms
 
Progetto pluridisciplinare ii h sul teatro
Progetto pluridisciplinare ii h sul teatroProgetto pluridisciplinare ii h sul teatro
Progetto pluridisciplinare ii h sul teatrolavoriscuola
 
Gli spettacoli in Abbonamento 2016-17
Gli spettacoli in Abbonamento 2016-17 Gli spettacoli in Abbonamento 2016-17
Gli spettacoli in Abbonamento 2016-17 Francesco Malcangio
 
Theatre season 2018-2019, Piccolo Teatro della Martesana
Theatre season 2018-2019, Piccolo Teatro della MartesanaTheatre season 2018-2019, Piccolo Teatro della Martesana
Theatre season 2018-2019, Piccolo Teatro della MartesanaAnitaRosti
 
Slides su Goldoni e il teatro
Slides su Goldoni e il teatroSlides su Goldoni e il teatro
Slides su Goldoni e il teatroteozenoni
 
Rassegna stampa teatro - recensioni 11-17 febbraio 2013
Rassegna stampa teatro - recensioni 11-17 febbraio 2013Rassegna stampa teatro - recensioni 11-17 febbraio 2013
Rassegna stampa teatro - recensioni 11-17 febbraio 2013Foglio di sala
 
Il teatro in italia
Il teatro in italiaIl teatro in italia
Il teatro in italiaxelogom
 
Giovane scuola italiana
Giovane scuola italianaGiovane scuola italiana
Giovane scuola italianaMario Maestri
 
Programma di sala novembre 2011
Programma di sala novembre 2011Programma di sala novembre 2011
Programma di sala novembre 2011Verdipordenone
 
I Giganti della Montagna
I Giganti della MontagnaI Giganti della Montagna
I Giganti della Montagnaamadeus_magic
 

Similar to Pagliacci (20)

Carlo Goldoni - teatro
Carlo Goldoni - teatroCarlo Goldoni - teatro
Carlo Goldoni - teatro
 
La recensione Il Fatto Quotidiano di Opera Panica
La recensione Il Fatto Quotidiano di Opera PanicaLa recensione Il Fatto Quotidiano di Opera Panica
La recensione Il Fatto Quotidiano di Opera Panica
 
Riccardo III l'avversario
Riccardo III l'avversarioRiccardo III l'avversario
Riccardo III l'avversario
 
Stagione teatrale a Gemona del Friuli
Stagione teatrale a Gemona del FriuliStagione teatrale a Gemona del Friuli
Stagione teatrale a Gemona del Friuli
 
La lezione di Ionesco riletta da Valerio Binasco
La lezione di Ionesco riletta da Valerio BinascoLa lezione di Ionesco riletta da Valerio Binasco
La lezione di Ionesco riletta da Valerio Binasco
 
Aldo De Gioia presenta "Sentimento e fantasia"
Aldo De Gioia presenta "Sentimento e fantasia"Aldo De Gioia presenta "Sentimento e fantasia"
Aldo De Gioia presenta "Sentimento e fantasia"
 
William Shakespeare
William ShakespeareWilliam Shakespeare
William Shakespeare
 
Progetto pluridisciplinare ii h sul teatro
Progetto pluridisciplinare ii h sul teatroProgetto pluridisciplinare ii h sul teatro
Progetto pluridisciplinare ii h sul teatro
 
Gli spettacoli in Abbonamento 2016-17
Gli spettacoli in Abbonamento 2016-17 Gli spettacoli in Abbonamento 2016-17
Gli spettacoli in Abbonamento 2016-17
 
Theatre season 2018-2019, Piccolo Teatro della Martesana
Theatre season 2018-2019, Piccolo Teatro della MartesanaTheatre season 2018-2019, Piccolo Teatro della Martesana
Theatre season 2018-2019, Piccolo Teatro della Martesana
 
Slides su Goldoni e il teatro
Slides su Goldoni e il teatroSlides su Goldoni e il teatro
Slides su Goldoni e il teatro
 
Rassegna stampa teatro - recensioni 11-17 febbraio 2013
Rassegna stampa teatro - recensioni 11-17 febbraio 2013Rassegna stampa teatro - recensioni 11-17 febbraio 2013
Rassegna stampa teatro - recensioni 11-17 febbraio 2013
 
Il teatro in italia
Il teatro in italiaIl teatro in italia
Il teatro in italia
 
Giovane scuola italiana
Giovane scuola italianaGiovane scuola italiana
Giovane scuola italiana
 
Sabato 11 aprile 2015
Sabato 11 aprile 2015Sabato 11 aprile 2015
Sabato 11 aprile 2015
 
Novembre 2011. Gli spettacoli da vivere insieme
Novembre 2011. Gli spettacoli da vivere insiemeNovembre 2011. Gli spettacoli da vivere insieme
Novembre 2011. Gli spettacoli da vivere insieme
 
Programma di sala novembre 2011
Programma di sala novembre 2011Programma di sala novembre 2011
Programma di sala novembre 2011
 
I Giganti della Montagna
I Giganti della MontagnaI Giganti della Montagna
I Giganti della Montagna
 
Pirandello teatro.ppt
Pirandello teatro.pptPirandello teatro.ppt
Pirandello teatro.ppt
 
10 avant programme_tst_stag_16_17
10 avant programme_tst_stag_16_1710 avant programme_tst_stag_16_17
10 avant programme_tst_stag_16_17
 

More from Claudio Donghi (19)

Un corso di musica
Un corso di musicaUn corso di musica
Un corso di musica
 
Strumentoteca
StrumentotecaStrumentoteca
Strumentoteca
 
Romanticismo
RomanticismoRomanticismo
Romanticismo
 
Rock da heavy metall al grunge
Rock da heavy metall al grungeRock da heavy metall al grunge
Rock da heavy metall al grunge
 
Musica e non musica
Musica e non musicaMusica e non musica
Musica e non musica
 
Musica e cinema
Musica e cinemaMusica e cinema
Musica e cinema
 
Musica del xx sec.
Musica del xx sec.Musica del xx sec.
Musica del xx sec.
 
La moldava spiegazione
La moldava spiegazioneLa moldava spiegazione
La moldava spiegazione
 
La canzone italiana
La canzone italianaLa canzone italiana
La canzone italiana
 
Jazz
JazzJazz
Jazz
 
Il romanticismo
Il romanticismoIl romanticismo
Il romanticismo
 
Il rock da elvis al punk
Il rock da elvis al punkIl rock da elvis al punk
Il rock da elvis al punk
 
Il classicismo
Il classicismoIl classicismo
Il classicismo
 
Il barocco
Il baroccoIl barocco
Il barocco
 
I luoghi della musica
I luoghi della musicaI luoghi della musica
I luoghi della musica
 
Gli inni e il loro significato
Gli inni e il loro significatoGli inni e il loro significato
Gli inni e il loro significato
 
Gioconda
GiocondaGioconda
Gioconda
 
5 parole per la musica
5 parole per la musica5 parole per la musica
5 parole per la musica
 
Verdi traviata
Verdi traviataVerdi traviata
Verdi traviata
 

Pagliacci

  • 1. Pagliacci di Ruggero Leoncavallo (1857-1919) Libretto proprio Dramma in un prologo e due atti Prima: Milano, Teatro dal Verme, 21 maggio 1892
  • 2. Negli anni immediatamente successivi al 1890 e al trionfo di Cavalleria rusticana , una miriade di drammi a forti tinte di ambiente popolare e plebeo, con spiccate caratterizzazioni regionali, invade i nostri palcoscenici. Un solo sguardo ai titoli di quei tempi: Mala Pasqua! di Stanislao Gastaldon, che precede di un mese Cavalleria rusticana , Mala vita di Giordano, tratta da ‘O voto di Salvatore Di Giacomo, A Santa Lucia di Pierantonio Tasca, Tilda di Cilea, e poi La bella d’Alghero, Vendetta sarda, Un mafioso, Malia, Trecce nere.... Tutto questo fa vedere che l’Italia del Sud e delle isole finalmente entrava con i suoi autori, i problemi, i paesaggi e i costumi nel teatro illustre, a far sentire la sua presenza, troppo a lungo elusa o stilizzata nell’opera buffa napoletana.
  • 3. In questa direzione si colloca la più celebre di queste creazioni, che con Cavalleria ha costituito da tempo immemorabile una sorta di unità teatrale: Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, andata in scena al Dal Verme di Milano il 21 maggio 1892 sotto la direzione di Arturo Toscanini. Per Leoncavallo, estroso napoletano di trentacinque anni, con alle spalle esperienze letterarie e musicali di vario genere, si trattò di un autentico giro di boa, di una rivoluzione di gusto, compiuto nel breve spazio dei cinque mesi impiegati a stendere il libretto, lo spartito, l’orchestrazione.
  • 4. Nel 1876-77 aveva progettato la trilogia storica Crepusculum , ispirata al Rinascimento, sul modello della Tetralogia wagneriana, scrivendone la prima opera I Medici , e composto un dramma intriso di umori ultraromantici senza riuscire a rappresentarlo; ma anche per lui, saltuario allievo di Carducci all’Università di Bologna e autore di sentimentali romanze da salotto, la nuova moda veristica dovette rappresentare la soluzione vincente. Anzi, si può dire che proprio i suoi Pagliacci contengano in forma esplicita il manifesto programmatico della ‘giovane scuola’ operistica. Nel prologo fuori del sipario Leoncavallo annuncia che «l’autore ha cercato pingervi uno squarcio di vita» e per questo «al vero ispiravasi» e «con vere lacrime scrisse» questa storia in cui «vedrete amar siccome s’amano gli esseri umani», «uomini di carne e d’ossa», non più fantasmi letterari o teste coronate del melodramma romantico.
  • 5. Si trattava, in effetti, di una storia vera, almeno in qualche parte: il padre di Leoncavallo, magistrato in Calabria, aveva giudicato un delitto di gelosia avvenuto a Montalto Uffugo: «Il giorno della festa» – racconta Leoncavallo – «facevano bella mostra di sé dei carri di saltimbanchi. Questi tenevano le loro rappresentazioni all’aperto alle 23 ore (...). Lo spettacolo ci divertiva un mondo, me e mio fratello e lo stesso Gaetano [un servitore di famiglia] che si era innamorato, e non senza fortuna, di una bella donnetta della truppa dei saltimbanchi. Ma il marito, il pagliaccio della compagnia, aveva concepito dei sospetti. (...) Finché la sera di mezz’agosto, durante una delle solite rappresentazioni a base di Arlecchino e Colombina (...) piombò sulla moglie con un coltellaccio e le tagliò quasi netto la gola. Si accostò a Gaetano con un riso gelido (...) e Gaetano stramazzò al suolo colpito dal medesimo coltellaccio».
  • 6. Questo racconto, rimontato con fantasia da Leoncavallo innestandovi anche molti elementi da La femme de tabarin di Catulle Mendès e da Un drama nuevo di Estébañez, è un vero e proprio riassunto dell’opera. Si apre con l’arrivo dei saltimbanchi in mezzo a suoni di tromba, grancassa, risate e grida, con il pagliaccio che annuncia «Un grande spettacolo a ventitré ore» e che, a un’allusione scherzosa nei confronti di sua moglie Nedda, risponde cupamente «Un tal gioco, credetemi, è meglio non giocarlo con me: (...) il teatro e la vita non son la stessa cosa». Arrivano gli zampognari, mentre suonano le campane (“Din don”). Rimasta sola, Nedda è presa dall’angoscia per la reazione di Canio, ma poi si abbandona a contemplare il libero volo degli uccelli (ballatella “Stridono lassù”). Tonio, lo scemo, le dichiara il suo amore (“So ben che difforme”) tentando di baciarla, ma Nedda lo respinge a colpi di frusta; intanto, è giunto Silvio, l’amante della donna, e i due si abbandonano al sogno di fuggire insieme (duetto “E allor perché, di’, tu m’hai stregato”); Canio li sorprende, ma Silvio riesce a fuggire. Furente e angosciato, Canio deve prepararsi alla rappresentazione (“Recitar... Ridi pagliaccio”). Dopo un intermezzo sinfonico che recupera le frasi cantabili del prologo, si presenta la commedia: Colombina attende l’innamorato Arlecchino, che le canta una serenata e si mette a pranzare con lei. Sopraggiunge Canio in veste di pagliaccio, che di fronte alla scena rappresentata sente rinascere in sé la gelosia autentica: scompare la finzione (“No, pagliaccio non son”), Canio pretende il nome del vero amante da Nedda, e al suo diniego la colpisce con un coltello; poi si scaglia sull’amante che è accorso in aiuto e lo uccide. La commedia è finita.
  • 7. Se i temi drammatici presenti nei Pagliacci recuperano modelli operistici illustri (la gelosia da Carmen e Otello , il paesaggio meridionale da Cavalleria rusticana , la deformità da Rigoletto ), l’elaborazione teatrale va oltre, e il letterato presente in Leoncavallo emerge nell’originale scambi fra attore e uomo, fra scena e vita, fra finzione e sentimenti autentici, con risultati scenici di grande presa e più sottili stimoli intellettuali: inutile ricordare con quanti anni di anticipo sull’apparizione di Pirandello.
  • 8. A questa originale configurazione drammaturgica corrisponde una resa musicale che punta alla forte suggestione delle melodie cantabili (ricordiamo frasi divenute memorabili: “Un nido di memorie”, “E voi, piuttosto” nel prologo, il duetto Nedda-Silvio, “Ridi pagliaccio”), ma caratterizzata anche dalla vocazione al collage stilistico, e dunque soggetta a cali di tenuta: Leoncavallo accoglie molte soluzioni da Cavalleria rusticana (il coro delle campane, l’intermezzo sinfonico, l’organizzazione delle romanze in forma libera, il recupero di modi popolareschi, come nella ballatella di Nedda), ma le sue fonti musicali sono da ricercare anche in Verdi e, con voluta esibizione culturalistica, nel repertorio sinfonico e cameristico. Oltre ai minuetti e alle gavotte ‘all’antica’ nella commedia, e ad alcune citazioni da Mendelssohn e da Chabrier, appare molto forte, seppure in momenti isolati, la presenza wagneriana, che investe di colori corruschi, di alta tragicità, il personaggio di Tonio o stende sensuali trame cromatiche di ascendenza tristaniana nel trascinante finale del duetto Silvio-Nedda (“Tutto scordiam”), anche a non considerare l’abile impiego di temi ricorrenti e l’organizzazione dei brani vocali nell’ampia forma della scena, fuori dai modelli dell’aria ottocentesca.
  • 9. Nonostante questa commistione di stilemi e alcuni scivolamenti di gusto, che hanno creato intorno all’opera una aperta disistima da parte della critica e dell’ ambiente musicale (a cominciare dai colleghi Puccini e Mascagni), Pagliacci continua a essere uno dei titoli più rappresentati nel mondo: merito, certo, della sua abile struttura drammatica, dall’intelligente bilanciamento di effetti patetici, tragici, grotteschi e sentimentali, che producono immancabilmente forti emozioni nel pubblico, qualunque sia l’ hinterland culturale di appartenenza. A questo apprezzamento (particolarmente ampio nei paesi di area germanica e in America) molto ha contribuito una lettura che vede in Pagliacci un’anticipazione di tematiche che saranno care all’espressionismo: l’abiezione morale, il delitto passionale, la deformazione fisica come segno di una perversione interiore, il mondo dei miserevoli teatranti ricorreranno nelle opere di Berg ( Wozzeck e Lulu ), del giovane Hindemith, fino a giungere a Brecht-Weill e alla loro Opera da tre soldi .
  • 10. Né si può dimenticare che l’ambiente del teatro e il recupero – maliconico, sorridente, tragico – del mondo delle maschere italiane e della commedia dell’arte investirà il teatro europeo e italiano del primo Novecento: da Stravinskij a Malipiero, da Strauss a Busoni e a Casella. Forse il tardivo elogio (1957) venuto a Pagliacci dal primo storico della dodecafonia, René Leibowitz, che li ha giudicati «opera possente d’una intensità espressiva eccezionale, degna d’occupare un posto d’onore tra i grandi capolavori dell’arte lirica» potrà suonare polemico e provocatorio; riconoscimento comunque di una vitalità teatrale e di una capacità di suscitare nuovi interessi critici in direzione novecentesca che quest’opera non ha perduto a distanza di un secolo dal suo primo apparire.
  • 11. PERSONAGGI • NEDDA (nella commedia Colombina), attrice da fiera, moglie di Canio Soprano • CANIO (nella commedia Pagliaccio), capo della compagnia . . . Tenore • TONIO lo scemo deforme (nella commedia Taddeo) commediante . . . Baritono • PEPPE (nella commedia Arlecchino) commediante . . . Tenore • SILVIO campagnuolo . . . Baritono La Scena si svolge in Calabria presso Montalto, il giorno della festa di Mezzagosto.
  • 12. ALCUNI CARATTERI MUSICALI Modulazioni lontane Settime diminuite e cromatismo Temi ricorrenti