Presentazione dell'opera di Umberto Giordano, tre le più note della giovane scuola italiana. Libretto di Luigi Illica. Prima rappresentazione alla Scala, nel 1896
2. Andrea Chénier, quello vero …
• André Marie de Chénier (Costantinopoli, 30
ottobre 1762 – Parigi, 25 luglio 1794)
• poeta francese; «ellenismo francese», tra
neoclassicismo e preromanticismo,
• monarchico costituzionalista e membro del
Club dei Foglianti
• giustiziato a 31 anni sulla ghigliottina durante
il «Terrore».
• maggior poeta del Settecento francese.
3.
4. La giovane
Tarantina
Più non è, Myrto, giovin Tarantina!
Per nave ai liti gìa di Camarina
…
grida, cade la bella Tarantina
in grembo al flutto, alla preda marina.
Teti piangente, ha in un antro roccioso
il pario corpo ai mostri avidi ascoso,
…
«Ahi, candida sposa!» – e il bianco seno
straziavansi – «al tuo bel sogno sereno
d’amore non sei giunta, né le vesti
nuziali, o cara estinta, mai sapesti
trad. Ermanno Viezzoli
La Jeune Tarentine
di Alexandre Schoenewerk (1871)
Musée d'Orsay
Pleurez, doux alcyons! ô vous, oiseaux sacrés,
oiseaux chers à Thétis, doux alcyons, pleurez!
Elle a vécu, Myrto, la jeune Tarentine!
Un vaisseau la portait aux bords de Camarine:
…
elle crie, elle tombe, elle est au sein des flots.
Elle est au sein des flots, la jeune Tarentine!
Son beau corps a roulé sous la vague marine.
Thétis, les yeux en pleurs, dans le creux d’un rocher
aux monstres dévorants eut soin de le cacher.
…
et les Nymphes des bois, des sources, des montagnes,
toutes, frappant leur sein et traînant un long deuil,
répétèrent, hélas ! autour de son cercueil:
“Hélas! chez ton amant tu n’es point ramenée,
tu n’as point revêtu ta robe d’hyménée,
5. Il contesto musicale:
la giovane scuola italiana
• Gruppo di operisti italiani operanti tra fine ‘800 –
inizio ‘900 (rapporti con il Verismo)
• I più notevoli
• Alfredo Catalani (1854 – 1893)
• Ruggero Leoncavallo (1857 – 1919)
• Giacomo Puccini (1858 – 1924)
• Pietro Mascagni (1863 – 1945)
• Francesco Cilea (1866 – 1950)
• Umberto Giordano (1867 – 1948)
6. Umberto Giordano
• Foggia 1867 - Milano 1948
• Studiò al conservatorio di Napoli con Paolo Serrao.
• 1892 Mala vita, dopo Marina del 1889 (per un concorso vinto
da Mascagni, non rappresentata), discreto successo
• 1894 seconda opera, Regina Diaz, meno fortunata,
• 1896 la terza, Andrea Chénier, che rese noto il nome
dell'autore ed è tuttora frequentemente rappresentata.
• Seguirono poi: nel 1898 Fedora (Amor ti vieta);
nel 1903 Siberia; nel 1907 Marcella; nel 1910 Mese Mariano;
nel 1915 Madame Sans-Gêne; nel 1924 La cena delle beffe;
nel 1929 Il Re.
• 1929 - accademico d'Italia.
• fortissimo senso del teatro, ispirazione melodica generosa e
d'accento incisivo, con uno stile che, specie a partire
da Fedora, cercò di arricchire il proprio linguaggio.
7. La storia dell’opera…
«Dramma di ambiente storico in quattro quadri»
• Umberto Giordano, dopo l’insuccesso di Regina Diaz (1894),
medita di abbandonare la musica, per aprire una scuola di scherma.
In Italia si cercava un ereda di Verdi: Ricordi pubblicava Puccini,
Sonzogno Mascagni e Leoncavallo.
• Il musicista viene a sapere di un soggetto operistico i cui diritti erano
stati acquistati dal barone Alberto Franchetti, che cede però i diritti al
collega in difficoltà.
• Luigi lllica (già famoso) viene individuato per il libretto, che non ha
fonti letterarie dirette. Per lavorare con lui Giordano pernotta per un
certo periodo nel deposito di statue mortuarie del cimitero milanese
• L'opera, completata il 27 gennaio 1896, è giudicata “ineseguibile”
dal consulente musicale di Sonzogno, saranno gli amici musicisti,
tra cui Leoncavallo, a far cambiare idea all'editore.
• Andrea Chénier va in scena alla Scala il 28 marzo 1896; un trionfo:
11 recite a teatro pieno, altrettante nella stagione successiva.
8.
9. Le parole - Luigi Illica
• Dopo studi irregolari, vita avventurosa: viaggi in mare,
battaglia di Pleven (conflitto russo-turco) nel 1877.
• Nel 1882, stabilitosi a Milano pubblica poesie, prose e
opere teatrali, poi, dal 1892, libretti d'opera.
• Collaborò con Giacomo Puccini, Alfredo Catalani, Umberto
Giordano e altri musicisti.
• Scrisse con Giuseppe Giacosa i suoi libretti più famosi
(musica di Puccini): La bohème, Tosca, Madama Butterfly
(Manon Lescaut con Praga ed Oliva). Da solo Wally di
Catalani, Iris di Pietro Mascagni, oltre ad Andrea Chénier.
• Morì nel 1919 a Castell'Arquato (PC), dove era nato nel
1857
10.
11.
12. La vicenda
Quadro I
• L'azione si svolge nella serra del Castello di Coigny (1789).
Rivoluzione francese alle porte, la vita della nobiltà francese
prosegue immutata e serena. La contessa di Coigny intende
dare una festa. Il giovane servitore Gerard, innamorato della
contessina Maddalena, addobba la serra e rimugina fra sé il
disprezzo per i padroni. (Son sessant’anni o vecchio)
• Alla festa Maddalena critica il poeta Andrea Chénier poiché non
scrive poesie alla moda. Il giovane difende con forza i suoi ideali
contro i costumi dell'epoca, chiede a Maddalena di rispettare un
sentimento come l'amore; la contessina, colpita dalle parole di
Chénier, si scusa con il giovane. (Un dì all’azzurro spazio)
• La festa viene interrotta poco dopo l’inizio dall'ingresso di un
gruppo di mendicanti che Gerard ha fatto entrare.
• La contessa rimprovera il suo servo che, offeso, si toglie la livrea e
si allontana con i suoi amici poveri. La festa riprende e gli invitati
danzano la gavotta.
13. Colpito qui m’avete, ov’io geloso
celo il più puro palpitar dell’anima.
Or vedrete, fanciulla, qual poema
è la parola “Amor”, qui causa di scherno!
Un dì all’azzurro spazio
guardai profondo,
e ai prati colmi di viole,
pioveva l’oro il sole,
e folgorava d’oro il mondo;
parea la Terra un immane tesor,
e a lei serviva di scrigno, il firmamento.
Su dalla terra a la mia fronte
veniva una carezza viva, un bacio.
Gridai, vinto d’amor: T’amo,
tu che mi baci, divinamente
bella, o patria mia!
E volli pien d’amore
pregar!…
Varcai d’una chiesa la soglia;
là un prete ne le nicchie
dei Santi e de la Vergine
accumulava doni… e al sordo orecchio
un tremulo vegliardo invano
chiedeva pane e invan stendea la mano!
Varcai degli abituri l’uscio;
un uom vi calunniava bestemmiando
il suolo che l’erario a pena sazia
e contro a Dio scagliava e contro a li uomini
le lagrime dei figli.
In cotanta miseria
la patrizia prole che fa?
Sol l’occhio vostro esprime umanamente
qui un guardo di pietà,
ond’io guardato ho a voi sì come a un angelo.
E dissi:
Ecco la bellezza della vita!
Ma, poi,
alle vostre parole,
un novello dolor
m’ha colto in pieno petto…
O giovinetta bella, d’un poeta
non disprezzate il detto:
Udite! Non conoscete amor.
Amor, divino dono, non lo schernir
del mondo anima e vita è l’Amor!
14. Quadro II
• Si svolge a Parigi nelle vicinanze del ponte Peronnet nel periodo del
terrore (1794). Chénier, diventato un bersaglio del governo
rivoluzionario, viene continuamente pedinato da un «Incredibile»
(Incroyable) inviato da Gerard, divenuto ormai un capo della rivoluzione.
• Scrive al poeta, in incognito, Maddalena di Coigny, la cui madre è stata
uccisa dai rivoluzionari; è costretta a vivere nascosta e ridotta in povertà
aiutata dalla serva Bersi che si prostituisce per mantenere sé e l'ex
padrona.
• Chénier viene invitato dall'amico Roucher a fuggire dai rivoluzionari, ma
il giovane vuole prima conoscere la misteriosa donna delle lettere.
• Finalmente due giovani si incontrano vicino al ponte e Chénier riconosce
subito Maddalena. Fra i due divampa subito l'amore ma, avvertito
dall’«Incredibile», irrompe Gerard, ancora innamorato di Maddalena.
• I due si affrontano in duello e Maddalena fugge. Chénier ferisce
l’avversario e questi, per amore di Maddalena, consiglia al suo rivale di
fuggire con la donna che ama, poiché è ricercato dai rivoltosi. A chi
giunge dichiara di non conoscere l'uomo che lo ha ferito.
15. Quadro III
• Nel tribunale rivoluzionario. La Francia ha bisogno di denaro e
soldati. Gerard, guarito, cerca di convincere la folla a fare una
donazione.
• Una vecchia popolana cieca, Madelon, offre alla patria il suo
unico nipote quindicenne, mentre l’ «Incredibile», spinge
Gerard ad accusare Chénier, nel frattempo arrestato.
• Gerard è incerto, ma l’amore per Maddalena lo convince a
denunciare il rivale. La giovane, sconvolta, si offre a Gerard
perché salvi la vita di Chénier. (La mamma morta)
• Durante il processo, Chénier si difende da ogni accusa e
Gerard, pentito di aver detto il falso per gelosia, ritratta la
denuncia.
• Chénier viene comunque condannato a morte. Maddalena,
confusa tra la folla, piange disperatamente.
16. La mamma morta
m’hanno a la porta
della stanza mia;
moriva e mi salvava!
Poi a notte alta io con Bersi errava,
quando ad un tratto un livido bagliore
guizza e rischiara innanzi a’ passi miei
la cupa via!
Guardo! Bruciava il loco di mia culla!
Così fui sola! E intorno il nulla!
Fame e miseria!
Il bisogno, il periglio!
Caddi malata!
E Bersi, buona e pura,
di sua bellezza ha fatto
un mercato, un contratto per me!
Porto sventura a chi bene mi vuole!
Fu in quel dolore
che a me venne l’amor!
Voce piena d’armonia
e dice: «Vivi ancora! Io son la vita!
Ne’ miei occhi è il tuo cielo!
Tu non sei sola! Le lagrime tue
io le raccolgo! Io sto sul tuo cammino
e ti sorreggo!
Sorridi e spera! Io son l’amore!
Tutto intorno è sangue e fango?... Io son divino!
Io son l’oblio!
Io sono il dio
che sovra il mondo scende da l’empireo
fa della terra un ciel!
Ah! io son l’amor!».
E l’angelo si accosta, bacia, e vi bacia la morte!
Corpo di moribonda è il corpo mio!
Prendilo, dunque! Io son già morta cosa!
17. Quadro IV
• Nel cortile della prigione. Andrea Chénier, assistito dall'amico
Roucher, scrive i suoi ultimi versi prima dell’esecuzione. (Come
un bel di di maggio)
• Gerard vuole tentare di salvarlo, ma Robespierre non lo riceve;
aiuta Maddalena ad ottenere un colloquio con Chénier e a
corrompere il carceriere Schmidt.
• All'alba, quando i soldati vengono a prelevare i condannati,
prende il posto di una prigioniera e le dona il suo lasciapassare.
• Siede così sul carro dei condannati a fianco dell'uomo che ama.
I due amanti si dirigono sereni verso la morte, rapiti nell'estasi
del loro amore.
• In un angolo Gerard piange amaramente (in una mano ha un
biglietto scritto da Robespierre che alle preghiere per la vita di
un poeta ha risposto: «Anche Platone bandiva i poeti dalla sua
Repubblica» .)
18. I personaggi e le voci
• Andrea Chénier - tenore
• Carlo Gérard - baritono
• La contessa di Coigny - mezzosoprano
• Maddalena di Coigny - soprano
• Bersi, serva mulatta - mezzosoprano
• Roucher - basso
• Mathieu, detto Populus, sanculotto - baritono
• Madelon - mezzosoprano
• Un Incredibile - tenore
• Pietro Fléville, romanziere pensionato del re - basso
• L'abate poeta - tenore
• Schmidt, carceriere a San Lazzaro - basso
• Il maestro di casa - basso
• Dumas, presidente del Tribunale di salute pubblica - basso
• Fouquier Tinville, accusatore pubblico - basso
Dame, Signori, Abati, Lacchè, Staffieri,
Conduttori di slitte, Ungheri volanti, Musici,
Servi, Paggi, Valletti, Pastorelle,
Straccioni. Borghesi, Sanculotti,
Carmagnole, Guardie nazionali, Soldati
della Repubblica, Gendarmi, Mercatine,
Pescivendole, Calzettaie, Venditrici
ambulanti, Meravigliose, Incredibili,
Rappresentanti della Nazione, Giudici,
Giurati, Prigionieri, Condannati, Ragazzi
strilloni. Un maestro di musica, Alberto
Roger, Flando Fiorinelli, Orazio Coclite, Un
bambino, Un cancelliere, Il vecchio
Gérard, Robespierre, Couthon, Barras, Un
fratello servente (garzone di caffè), ecc.
19. L’incredibile
Il sistema dei personaggi
ROUCHER
MADDALENA
ANDREA
CHENIER
La contessa
di Coigny
GERARD
Madelon
BERSI
Mathieu, sanculotto
Pietro Fléville, romanziere
L'abate, poeta
Schmidt, carceriere
Il maestro di casa
Dumas, presidente del Tribunale di
salute pubblica
Fouquier Tinville, accusatore
20. Occorrenze testuali
0 5 10 15 20 25 30 35 40
voce
morte
amore
folla
pubblico
silenzio
casa
grido
patria
38
34
32
31
22
21
20
20
20
21. L’organico orchestrale
• Tre flauti
• Due oboi
• Corno inglese
• Due clarinetti in la e si bemolle
• Due fagotti
• Quattro corni in fa, mi e mi bemolle
• Tre trombe in si bemolle
• Tre tromboni
• Una tuba
• Timpani
• Piatti, grancassa, gong, triangolo, tamburo militare, tamburo basso
• Un'arpa
• Archi
• Internamente: un carillon e otto tamburi.
22. L’edizione scaligera 2017
(ripresa nel 2023)
• Lo spazio scenico si compone anche e soprattutto di zone nere
che però non sono mai inutilmente vuote. Il regista è infatti
abile nel riempire tali spazi utilizzando le masse e gli interpreti
come pedine su di una gigantesca scacchiera, dove la
disposizione fisica dei personaggi diviene di assoluta rilevanza.
• Non di rado nelle scene corali, si assiste a un decentramento
dei protagonisti ai lati del proscenio, quasi a ridosso del
pubblico. Così come capita che un personaggio faccia il suo
ingresso durante un momento topico emergendo proprio dal
buio che circonda il centro del palco.
• Bellissima poi l’immagine onirica dei popolani ridotti alla fame
che, con un misto di rabbia, incredulità e scherno, osservano
da dietro gli specchi i nobili in festa.
• Mentre tutta la scena del processo resta indelebile nella
memoria grazie alla folla urlante sugli spalti che Martone
congela, sul finale, in un magnifico tableau vivant.
(Andrea Dellabianca in Connessi all’Opera)