Il disagio giovanile e i comportamenti ad esso collegati by G. Bonfante
1. Convegno: Il Bullismo nel 2015:Cosa Fare
( Strategia tra Istituzioni e Genitori)
Il disagio giovanile e i
comportamenti ad esso
collegati: come contrastarli?
Il Bullismo nel 2015: Cosa Fare
( Strategia tra Istituzioni e Genitori)
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2. Bullismo è una forma di violenza
che continua nel tempo
Il bullismo è un comportamento negativo, verbale, psicologico o fisico
svolta, da parte di un individuo o di un gruppo contro un'altra persona,
e che si ripete nel tempo.
I seguenti tipi di comportamenti sono inclusi nella definizione di
bullismo :
• esclusione deliberata, maldicenze e altre forme di bullismo
relazionale, cyber- bullismo
• bullismo identity-based: il bullismo omofobico, bullismo razzista,
bullismo basato sull'appartenenza di una persona alla comunità
nomade e il bullismo di persone con disabilità o con esigenze
educative speciali.
• episodi isolati di intenzionale comportamento negativo, come un
messaggio offensivo o offensivo o altri messaggi privati, non
rientrano nella definizione di bullismo
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tra Istituzioni e Genitori) Il Lavoro nella
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3. Bullismo è una forma di violenza
che continua nel tempo
La letteratura in materia di bullismo identifica tre
aspetti distintivi del fenomeno rispetto ad altre
forme di comportamento sì aggressive ma meno
preoccupanti:
• l'intenzionalità del comportamento opprimente,
• la sua persistenza nel tempo
• l'asimmetria nella relazione tra soggetto attivo e
passivo (caratteristiche che richiamano la
fattispecie del c.d. stalking).
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4. Necessario distinguere comportamenti
“normali”dal bullismo vero e proprio
E’ necessario saper distinguere le normali schermaglie fra ragazzi dal
bullismo vero e proprio:
• lotta scherzi, dispetti sono differenti dal bullismo, c’è una certa
reciprocità e non c’è un ruolo fisso.
• Nel bullismo c’è un ruolo fisso:
• il bullo è sempre lo stesso, la vittima pure, e questo nel tempo può
essere molto dannoso sia per l’una che per l’altro.
• La vittima impara questo ruolo e modifica l’immagine che ha di sé,
incomincia a chiedersi perché se la prendono con lei, diminuisce
l’autostima, aumenta la solitudine.
• Il bullo ha successo nei confronti della vittima e, per ciò, tende a
ripetere questi comportamenti, a provare gratificazione negli atti
violenti e alla fine si identifica nel ruolo.
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5. La violenza fra i ragazzi, non è
una novità, è sempre esistita
• Nel passato la cultura sociale era organizzata in modo da limitare
l'informazione di comportamenti violenti mentre oggi la loro
diffusione è pervasiva nel sistema mediatico.
• Mai sottovalutare cosa vedono i ragazzi.
• Queste violenze si verificano a scuola più che nel passato perché,
prima, molte avvenivano fuori: c’erano molti spazi di aggregazione
dove i ragazzi si riunivano che oggi invece sono molto ridotti;
• A scuola, c’era uno stile più autoritario, una disciplina che
sanzionava immediatamente l'aggressività tra compagni e il ruolo
dell’insegnante non era messo in discussione, per cui quando
succedeva un fatto del genere l’intervento era immediato
• la famiglia accettava le decisioni senza opposizione
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6. Cambiamento dell’ alleanza
sociale fra la famiglia e la scuola
• Alcuni decenni fa c’era un’alleanza sociale fra la
famiglia e la scuola per cui, anche se i genitori
pensavano che l’insegnante avesse torto non
sarebbero mai intervenuti contro, perché intimiditi
dalla scuola e dal proprio scarso livello culturale, sia
perché ritenevano che il contrasto avrebbe provocato
loro una connotazione socialmente disdicevole.
• Oggi molte famiglie non accettano, o contestano, o
intervengono a favore dei propri figli anche quando
questi sbagliano perché si sentono messe sotto accusa
nella loro capacità di educare.
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7. Saper distinguere fra l’aggressività, e
la violenza è molto importante.
• l’aggressività è un'energia vitale, una forza innata di esplorazione del
mondo che l'educazione può trasformare in una qualità positiva
• La violenza dà risalto, la violenza eccita, fa vivere emozioni molto forti, sia
quando la si guarda sia quando la si esercita, stimola a fare qualcosa di
nuovo, vincere la noia
• Spesso i ragazzi sono violenti per contrastare la noia.
• Violenza deve essere controllata perché genera stati emotivi in grado di
modificare i livelli di neurotrasmissione del nostro corpo in quanto c'è
una continua interazione sul piano psicologico e fisiologico.
• l’esposizione ad esperienze “eccitanti” induce, soprattutto in soggetti
predisposti, una risposta gratificatoria. Ciò diventa un rinforzo positivo
condizionante (astinenza) in soggetti che durante fasi depressive, a causa
dell’esperienza memorizzata, sosterrebbe i comportamenti aggressivi, in
senso auto-terapico, come risposta adattiva a momenti di carenza di
gratificazione.
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8. Saper distinguere fra l’aggressività, e
la violenza è molto importante.
• Non si deve credere che sia solo una situazione psicologica,
si tratta prevalentemente di sensazioni fisiche, come
quelle che si avvertono durante la paura. Il bullo si abitua a
queste sensazioni fisiche e diventa un sensation seeker
• Per tali soggetti, esperienze legate alla vita quotidiana
risultano di fatto noiose, incapaci, cioè, di evocare livelli
sufficienti di gratificazione e, talora, nemmeno livelli
sufficienti di attenzione ed interesse
• Ciò che il seeker non sopporta è la noia. È come se queste
persone avessero una soglia della noia tarata su un livello
molto basso, potendo restare solo brevi periodi senza
attivarsi per scrollarsela di dosso.
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9. Il bullismo è associato a forti emozioni su cui
prevale il problema dell’identità e della solitudine
• collera e aggressività̀ nel bullo
• paura, ansia, panico angoscia di separazione nella vittima.
• La cosa peggiore che possa capitare ad un ragazzo è di non avere
un’identità, essere nessuno, essere messo da parte
• Spesso non si capisce perché la vittima non si sia sottratta, ma abbia
accettato di essere tormentato a lungo. La spiegazione è che
comportandosi così può avere un gruppo di riferimento: gli altri lo
accettano se si lascia tormentare.
• L’intervento immediato è necessario per spezzare questo circolo
vizioso e far capire che certi comportamenti non sono accettabili:
è preferibile la solitudine, anche se restare soli per i ragazzi è una
situazione molto dura perché per loro significa essere diversi dagli
altri, non essere accettati, non valere niente.
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10. Impatto del bullismo
• Gli alunni che sono vittima di bullismo possono
sviluppare sentimenti di insicurezza, di umiliazione e di
ansia estrema e quindi possono diventare più
vulnerabili.
• può essere danneggiata la Fiducia in se stessi con un
conseguente abbassamento di autostima.
• Anche se non possono parlare di ciò che sta accadendo
a loro, la loro sofferenza è indicata attraverso i
cambiamenti di umore e di comportamento.
• Casi estremi di bullismo possono provocare suicidio.
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11. Impatto del bullismo
• Gli alunni che assistono possono essere colpiti e possono soffrire in
modo simile a quelli che sono vittime di bullismo.. Gli studenti
possono anche sentirsi in colpa o disagio per non essere in grado di
aiutare la persona vittima di bullismo.
• Ci sono anche conseguenze per le persone che si impegnano in un
comportamento di bullismo. Gli alunni che partecipano a tale
comportamento possono essere a più alto rischio di depressione.
Altre conseguenze possibili a lungo termine possono includere un
aumento del rischio di sviluppare una personalità antisociale,
disturbi d'ansia, un rischio di abuso di sostanze.
• E ’quindi, essenziale essere attenti ai cambiamenti del
comportamento in quanto un intervento precoce può essere molto
efficace.
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12. Indicatori di presenza di bullismo
in ambiente scolastico
I seguenti segni e sintomi possono suggerire che un alunno è vittima di
bullismo:
• L'ansia di viaggiare da e per la scuola ad esempio, chiedendo ai
genitori di guidare o raccogliere lui / lei, cambiando itinerari di
viaggio, evitando orari regolari per viaggiare da e per la scuola;
• riluttanza ad andare a scuola, il rifiuto a partecipare, assenze
ingiustificate;
• deterioramento delle prestazioni scolastiche, perdita di
concentrazione e perdita di entusiasmo e interesse per la scuola;
• Simulazione di malattie fisiche esempio mal di testa, mal di
stomaco;
• cambiamenti inspiegabili sia di umore o di comportamento che
può essere particolarmente evidente prima di tornare a scuola
dopo il fine settimana o di più soprattutto dopo le vacanze
scolastiche più lunghe;
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13. Il mondo è pericoloso non a causa di chi fa del male,
ma a causa di chi guarda e lascia fare…
Albert Einstein
• Non ci si può limitare a guardare, i ragazzi stessi si
aspettano un aiuto a imparare a gestire i propri impulsi che
generano emozioni intense e non piacevoli.
• Il cervello è completamente maturo fra i venti e i ventidue
anni, a 14 o 15 la corteccia prefrontale, quella che presiede
al controllo degli impulsi deve essere ancora
completamente sviluppata: tutto questo significa che di
fronte ad una emozione forte i ragazzi non hanno un
controllo completo come può essere nel caso degli adulti
• Per queste ragioni è importante riconoscere autonomia e
libertà ai ragazzi, purché ci siano le competenze, ma anche
dare loro un punto di riferimento.
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14. Non ci sono attualmente molti spazi di
aggregazione socializzante per i ragazzi
• c’è ancora la parrocchia, ma non per tutti e il suo ruolo è
socialmente diminuito;
• gli altri spazi (discoteche, concerti, cinema…) sono di tipo
commerciale, servono a vendere prodotti e non a
scambiare idee;
• c’è la digital community, ma non coinvolge direttamente i
ragazzi. L’informazione è asimmetrica e non si scambiano
emozioni.
• Non restano che la famiglia e la scuola, soprattutto la
scuola che è un ponte fra la famiglia e la società e quindi si
trova a gestire dei giovani che stanno crescendo e che
devono imparare molte cose, come vivere in mezzo agli
altri, come socializzare anche con i “diversi da te”.
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15. Perché è importante una
strategia a scuola?
• L’errore che l’educatore non deve commettere a scuola è
mostrare disinteresse, perché gli adolescenti non accettano la
disattenzione - la punizione intesa come richiamo al rispetto
delle regole è un segnale estremamente importante.
• se si occupa una posizione da adulto educante in famiglia e a
scuola, si deve indicare delle regole, mettere dei limiti.
• Spesso i ragazzi fanno delle azioni provocatorie, proprio per
vedere fin dove possono spingersi e quali sono i confini entro i
quali possono muoversi.
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16. Perché è importante una
strategia a scuola?
• Le regole sono un aspetto essenziale del processo della convivenza e non
possono essere monodirezionali
• Sbaglia l’insegnante che si mette sullo stesso piano dei ragazzi, che vuol
essere loro amico, i ragazzi hanno già i loro amici, mentre hanno bisogno
di una figura che dice cosa non si fa, ricorda quali sono le regole e deve
esprimere spinta allo studente relativamente alle capacità di
miglioramento.
• Stabilire una cultura dell'inclusione e del rispetto che accoglie tutti gli
studenti. Premiare gli studenti quando mostrano riflessione e il rispetto
per l'altro
• I ragazzi, dal canto loro, si aspettano inconsciamente che qualcuno metta
loro dei limiti, altrimenti non sviluppano nemmeno dei limiti interni.
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17. Bullismo, per sua natura, mina la
qualità dell'istruzione
Il ruolo della scuola è quello di fornire una
formazione adeguata per tutti i suoi alunni.
• Un ambiente di apprendimento sicuro stabile è
un requisito essenziale per raggiungere questo
obiettivo.
• Il problema è di ordine sociale e le strategie di
intervento devono coinvolgere il gruppo classe e,
più in generale, la scuola nel suo insieme, perché
è nelle dinamiche relazionali che riguardano la
socialità dell’istituto che risiede
prevalentemente l’origine del problema.
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18. Bullismo, per sua natura, mina la
qualità dell'istruzione
• La ricerca mostra che il bullismo può avere effetti a breve e
lungo termine sul benessere fisico e mentale degli alunni,
che peggiorano l’impegno con la scuola, la fiducia in se
stessi e la capacità di perseguire le ambizioni e gli interessi.
• La ricerca suggerisce che l'uso di programmi di
prevenzione del bullismo riduce le presenza di tutte le
forme di bullismo (informatica, tradizionale, e l'aggressione
relazionale) e le scuole che affrontano anche i conflitti
familiari e forniscono supporto accademico agli studenti
segnalano ridotti episodi di bullismo.
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19. Un clima scolastico sicuro e solidale aiuta a
prevenire il bullismo
il bullismo, in tutte le sue forme, deve essere inibito, perché le scuole
dovrebbero essere luoghi sicuri per tutti.
Sicurezza inizia in classe, ma gli studenti dovrebbero anche sentirsi
ed essere sicuri ovunque: a scuola, nelle aule, la biblioteca, i servizi
igienici, il bus, il parco giochi.
• Assicurarsi che gli studenti interagiscano in modo sicuro
• Monitorare 'punti caldi' in ed intorno agli edifici scolastici.
• Gli studenti possono essere a più alto rischio di bullismo in ambienti
dove c'è poco o nessun controllo o supervisione degli adulti, come
bagni e campi da gioco.
• Mobilitare l'aiuto di tutto il personale della scuola: vedono e
influenzano gli studenti ogni giorno. I messaggi arrivano meglio
quando provengono da molti adulti diversi che parlano e mostrano
rispetto e inclusione
• Formare il personale della scuola per prevenire il bullismo.
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20. tutte le scuole dovrebbero avere una politica
anti-bullismo nel loro sistema di organizzazione
• La ricerca internazionale indica chiaramente
l'importanza della esistenza e attuazione di una politica
scolastica che pre-definisce l'approccio della scuola
per prevenire e affrontare il bullismo.
• Una politica anti-bullismo, quando sviluppata e attuata
in tutta la comunità scolastica è la pietra angolare nel
contrastare comportamenti di bullismo.
• Bullismo scolastico può essere affrontato attraverso
una serie di strategie nelle scuole dove tutti i membri
della comunità scolastica sono abilitati ad agire in
modo efficace nel affrontare questo comportamento.
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21. tutte le scuole dovrebbero avere una politica
anti-bullismo nel loro sistema di organizzazione
• Pur riconoscendo che la famiglia e fattori sociali svolgono
un ruolo sostanziale sia nella causa e nella prevenzione del
bullismo, il ruolo della scuola nel lavoro di prevenzione è
fondamentale e non va sottovalutato.
• Iniziative nelle scuole possono sia potenziare gli sforzi
positivi sia aiutare i tentativi dei genitori di cambiare
comportamenti inaccettabili.
• I genitori e gli alunni devono avere un ruolo di
responsabilità nel contribuire con la scuola a prevenire e
affrontare il bullismo scolastico e affrontare unitariamente
alla scuola qualsiasi impatto scolastico di comportamenti
di bullismo che si verificano altrove.
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22. tutte le scuole dovrebbero avere una politica
anti-bullismo nel loro sistema di organizzazione
Per politica si intende
• una dichiarazione di intenti che guidi l’azione e
l’organizzazione all’interno di una scuola,
• l’esplicitazione di una serie di obiettivi concordati che diano
agli alunni, al personale e ai genitori un’indicazione e una
dimostrazione tangibile dell’impegno della scuola a fare
qualcosa
• mettere in atto concrete procedure volte a prevenire e a
trattare tali comportamenti ogni qualvolta si manifestino
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23. Quali elementi per una politica di
prevenzione del bullismo nelle scuole?
• sviluppare una comprensione condivisa in tutta l'intera comunità
scolastica che tutte le forme di bullismo sono inaccettabili
• fornire chiare definizioni di ciò che è e ciò che non è bullismo,
• fornire chiari consigli sui ruoli e le responsabilità di studenti,
genitori, operatori sanitari e insegnanti per prevenire e contrastare
comportamenti di bullismo
• sostenere l'intera comunità scolastica di riconoscere e rispondere
adeguatamente al bullismo, le molestie e la vittimizzazione,
immediatamente quando li vedono
• includere procedure chiare per gli studenti, gli insegnanti, altro
personale della scuola e genitori per denunciare (rendere evidenti)
gli episodi di bullismo a scuola
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24. Quali elementi per una politica di
prevenzione del bullismo nelle scuole
• garantire che è fornito il sostegno ad ogni studente che ha
risentito, è stato impegnato o ha assistito a comportamenti
di bullismo
• cercare di individuare "punti caldi" per il bullismo in
ambito scolastico e trovare il modo per affrontare questi
punti caldi (ad esempio, una maggiore supervisione di un
adulto, modificando l'ambiente fisico, presidiando aree non
coperte)
• Sviluppare procedure per la notifica incidenti critici che
coinvolgono aggressioni, minacce, intimidazioni o molestie.
• Assicurare che la politica è facilmente accessibile
all'interno della comunità scolastica e pubblicata sul sito
web della scuola
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25. Quali elementi per una politica di
prevenzione del bullismo nelle scuole
sviluppare una comprensione condivisa in tutta l'intera comunità
scolastica che tutte le forme di bullismo sono inaccettabili
• Facilitare ogni circolazione di informazioni.
Gli alunni che sono vittime di bullismo spesso incontrano difficoltà nel
parlare circa il bullismo. Le difficoltà includono:
• La paura di rappresaglie;
• Le preoccupazioni per essere percepito come una spia o le spie per
la segnalazione di bullismo;
• Le preoccupazioni di "mettersi nei guai" con il preside o un
insegnante per la segnalazione
• Non avere prove a sostegno di una affermazione di bullismo;
• Non sapere come la questione sarà trattata dalla scuola;
• Non sentirsi pienamente fiducioso di essere creduto.
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26. Deve essere sfatato l'equivoco che il
bullismo è una normale fase di sviluppo e
che insegna a irrobustire.
La scuola dovrebbe avere
• un suo programma in merito alle risposte da dare al
fenomeno del bullismo da esporre anche alle famiglie
all’inizio dell’anno scolastico,
• deve avere delle regole predefinite e pubbliche.
• adottare un proprio statuto degli studenti elaborato da
loro stessi.
• alunni sono degli alleati importanti. Il bullismo fa parte
della cultura degli alunni e occorre lavorare in
collaborazione con loro per ottenere un cambiamento
significativo
• è una strategia validata dalla ricerca fare emergere dai
ragazzi le soluzioni dei problemi.
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27. elementi chiave sono sostenere un clima
positivo ambientale e culturale della scuola
• Riconoscere il diritto di ogni membro della comunità
scolastica di godere un ambiente sicuro.
• Promuovere abitudini di rispetto di sé, l'autodisciplina e
responsabilità tra tutti i suoi membri.
• vietare comportamenti aggressivi o linguaggio volgare,
offensivo, settaria o altri da uno dei suoi membri.
• promuovere l'equità in generale e l’equità e di genere
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28. elementi chiave sono sostenere un clima
positivo ambientale e culturale della scuola
• capacità di cambiare in risposta alle esigenze degli alunni.
• Prendersi cura particolare di alunni "a rischio" e utilizzare i
propri sistemi di monitoraggio per facilitare un intervento
precoce,
• Riconoscere la necessità di lavorare in collaborazione con i
genitori e tenere informati sulle procedure
• Riconoscere il ruolo dei genitori nel dotare l'allievo di una
serie di competenze.
• Riconoscere il ruolo delle altre agenzie comunitarie nel
prevenire e affrontare il bullismo
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29. Supporti per gli alunni coinvolti da bullismo
È importante che le strategie di apprendimento applicate all'interno della
scuola consentono la valorizzazione di autostima dell'alunno. deve essere
attivato un programma di sostegno per gli alunni che sono stati
• vittime di bullismo. Tali studenti possono avere bisogno di consulenza e /
o opportunità di partecipare ad attività volte a aumentare la loro
autostima, per sviluppare le loro abilità di amicizia e sociali .
• attori di comportamenti di bullismo. Gli alunni coinvolti nel
comportamento di bullismo hanno bisogno di assistenza continuativa. Per
quelli con bassa autostima, dovrebbero essere sviluppate opportunità per
aumentare i sentimenti di autostima. Gli alunni che si impegnano in
comportamenti di bullismo possono avere bisogno di consulenza per
aiutarli a conoscere altri modi per soddisfare le loro esigenze senza
violare i diritti degli altri.
• Spettatori di episodi di bullismo devono essere incoraggiati a discuterne
con gli insegnanti:, per esempio facilitare tecniche di peer education, cioè
si coinvolgono gruppi di ragazzi i quali cercano di sensibilizzare i bulli.
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30. Sport come attività educativa e
valorizzato in maniera non competitiva
Vantaggi formativi in quanto educa:
• Alla socializzazione e al ruolo partecipato
• alla disciplina finalizzata al risultato
• al rispetto delle regole e degli altri
• a stili di vita utili per la salute
• alla concentrazione su un obiettivo
• al piacere di sentirsi importanti nel gruppo
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