3. FORME CLINICHEFORME CLINICHE
MELANOMA A DIFFUSIONE
SUPERFICIALE
• Rappresenta il 70% di tutti i melanomi
• frequentemente è una lenta (1-5 anni)
evoluzione di un precursore
• colpisce la fascia di età dei 40-50 anni
• si presenta come macchia o placca di
colorito nerastro variegato (marrone-blu-
grigio) a bordi irregolari
• colpisce qualunque sede
4. FORME CLINICHEFORME CLINICHE
MELANOMA NODULARE
• Rappresenta il 15-30% di tutti i tipi
• età media di insorgenza 53 aa
• colpisce meno frequentemente gli arti
• insorge generalmente de novo con
un’immediata crescita verticale
• appare come un nodulo blu-nerastro-
rossiccio o amelanotico
6. MELANOMA: EPIDEMIOLOGIA
Situazione locale
Rispetto ai dati nazionali del 2009 ci
dovremmo attendere circa 23 casi/anno.
I casi di melanoma maligno primitivo
diagnosticati nel 2010 :108
2011: 126 2012: 140
Displasia melanocitaria o in regressione:
>200
7. MELANOMA
PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
MELANOMA: RIGUARDA ANCHE I GIOVANI ?MELANOMA: RIGUARDA ANCHE I GIOVANI ?
MELANOMA: EPIDEMIOLOGIA
Oral
cavity
9%
Melanoma
13%
Testis
18%
Testis
28%
Melanoma
8%
NHL
12%
Melanoma
9%
Hodgkin's disease
19%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
15-29
30-34
35-39
40-44
Melanoma
14%
NHL
12%
Testis
12%
Colon
rectum 13% 246
186
170
117
male
Female
35% dei casi di melanoma
viene diagnosticato entro i
50 anni d'eta ed è il 3° tipo
di tumore nei maschi e il 2°
nelle femmine
Colon
Rectum
6%
Melanoma
22%
Melanoma
17%
Breast
23%
Melanoma
5%
Thyroid
13%
Thyroid
14%
Hodgkin's
disease
13%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
15-29
30-34
35-39
40-44
Breast
44%
Melanoma
10%
Thyroid
8%
Breast
52%
132
171
303
463
Tumori più frequenti nel Veneto fra i 15 e i 44 anniTumori più frequenti nel Veneto fra i 15 e i 44 anni
Registro Tumori del Veneto, 2006
8. ECCESSIVA ESPOSIZIONE AI RAGGI
ULTRAVIOLETTI
(UVA, UVB)
MELANOMA: QUALI “CAUSE” ?MELANOMA: QUALI “CAUSE” ?
MELANOMA
PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
MELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
12. INFORMAZIONE SUI RISCHI DELL’ESPOSIZIONE
SOLARE
E SULLA NECESSITÀ DI PROTEZIONE TRAMITE:
EDUCAZIONE SANITARIA NELLA PREVENZIONEEDUCAZIONE SANITARIA NELLA PREVENZIONE
PRIMARIAPRIMARIA
MELANOMA
PREVENZIONE PRIMARIAMELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
1. MASS MEDIA
2. FIGURE PROFESSIONALI
3. PERSONALE DEGLI AMBIENTI RICREATIVI
TV, RADIO LOCALI E NAZIONALI,
INTERNET
GIORNALI,PIEGHEVOLI ED OPUSCOLI
14. 1. FATTORI DI RISCHIO DEL MC
2. ISTRUZIONE ALL’AUTOESAME DELLA CUTE
3. SEGNI DI ALLARME DELLE LESIONI PIGMENTATE
4. INVITO ALLA VISITA
CHE COSA È UTILE SAPERE ?CHE COSA È UTILE SAPERE ?
MELANOMA
PREVENZIONE SECONDARIAMELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
15. • FAMILIARITÀ
• PRECEDENTE DIAGNOSI DI MELANOMA
• CAPELLI ROSSO-BIONDI, CARNAGIONE CHIARA,
DIFFICOLTÀ AD ABBRONZARSI (FOTOTIPO I-II)
• UNO O PIÙ NEVI >5 MM E DI FORMA IRREGOLARE
• ELEVATO N° DI NEVI
• UNO O PIÙ NEVI CONGENITI GRANDI (> 6 CM)
QUALI SONO I SOGGETTI A RISCHIO ?QUALI SONO I SOGGETTI A RISCHIO ?
MELANOMA
PREVENZIONE SECONDARIAMELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
16. E S E M P I D I F O T O T I P OE S E M P I D I F O T O T I P O
1° 2° 3° 4° ...
MELANOMA
PREVENZIONE SECONDARIAMELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
17. NEVI E MELANOMANEVI E MELANOMA
MELANOMA
PREVENZIONE SECONDARIA
Non esiste praticamente individuo
che non sia portatore di uno o più nevi
MELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
18. 1. FATTORI DI RISCHIO DEL MC
2. ISTRUZIONE ALL’AUTOESAME DELLA CUTE
3. SEGNI DI ALLARME DELLE LESIONI PIGMENTATE
4. INVITO ALLA VISITA
CHE COSA È UTILE SAPERE ?CHE COSA È UTILE SAPERE ?
MELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
19. IMPARARE A CONTROLLARE I PROPRI NEVIIMPARARE A CONTROLLARE I PROPRI NEVI
MELANOMA
PREVENZIONE SECONDARIAMELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
20. 1. FATTORI DI RISCHIO DEL MC
2. ISTRUZIONE ALL’AUTOESAME DELLA CUTE
3. SEGNI DI ALLARME DELLE LESIONI PIGMENTATE
4. INVITO ALLA VISITA
MELANOMA
PREVENZIONE SECONDARIA
CHE COSA È UTILE SAPERE ?CHE COSA È UTILE SAPERE ?
MELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
21. REGOLA DELL’ A B C D E
MELANOMA
PREVENZIONE SECONDARIA
RICONOSCERE I SEGNI DI SOSPETTORICONOSCERE I SEGNI DI SOSPETTO
MELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
22. A = ASIMMETRIA
forma irregolare, non rotonda
B = BORDI
irregolari, frastagliati, non ben
definiti
C = COLORAZIONE
disomogenea, a macchie,
dal grigio-rosa al marron-nero
MELANOMA: PREVENZIONE SECONDARIAMELANOMA: PREVENZIONE SECONDARIA
MELANOMA
PREVENZIONE SECONDARIAMELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
23. D = DIAMETRO
≥ 5 mm
E = EVOLUZIONE
cambiamento: dimensione, forma,
colore, spessore, superficie
MELANOMA: PREVENZIONE SECONDARIAMELANOMA: PREVENZIONE SECONDARIA
MELANOMA
PREVENZIONE SECONDARIAMELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
24. 6 mesi dopo
MELANOMA: EVOLUZIONEMELANOMA: EVOLUZIONE
MELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
25. 1. FATTORI DI RISCHIO DEL MC
2. ISTRUZIONE ALL’AUTOESAME DELLA CUTE
3. SEGNI DI ALLARME DELLE LESIONI PIGMENTATE
4. INVITO ALLA VISITA
CHE COSA È UTILE SAPERE ?CHE COSA È UTILE SAPERE ?
MELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
26. QUANDO RICHIEDERE LA VISITA MEDICAQUANDO RICHIEDERE LA VISITA MEDICA
• PRESENZA DI UNO
O PIÙ FATTORI DI RISCHIO
• NEVI CON UNA O PIÙ
CARATTERISTICHE DI SOSPETTO
SECONDO LA REGOLA
DELL’ABCDE
• FAMILIARITÀ PER MELANOMA
MELANOMA
PREVENZIONE SECONDARIAMELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
27. DIAGNOSI CLINICA
DERMATOSCOPIA
MONITORAGGIO COMPUTERIZZATOII Livello
DERMATOLOGIADERMATOLOGIA
MELANOMA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
I Livello
29. VANTAGGI DELLA DIAGNOSI PRECOCEVANTAGGI DELLA DIAGNOSI PRECOCE
MELANOMA IN FASE DI
CRESCITA INIZIALE
MELANOMA IN FASE DI
CRESCITA AVANZATA
ASPORTAZIONE
CHIRURGICA E
CONTROLLO
AMBULATORIALE
INTERVENTI
CHIRURGICI COMPLESSI,
NECESSITÀ DI TERAPIE
ONCOLOGICHE,
ELEVATA PROBABILITÀ
DI RECIDIVA
MELANOMA: TRATTAMENTO
30. BIOPSIA E TRATTAMENTO DEL TUMORE PRIMITIVO
LINFONODO SENTINELLA, LINFOADENECTOMIA
CHIRURGIA DELLE METASTASI A DISTANZA
TRATTAMENTI LOCOREGIONALI
CHIRURGIA ONCOLOGICACHIRURGIA ONCOLOGICA
MELANOMA: TRATTAMENTO
31. DIAGNOSI
VALUTAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO DEL
TUMORE
STADIAZIONE
ANATOMIA PATOLOGICAANATOMIA PATOLOGICA
MELANOMA: TRATTAMENTO
32. SOPRAVVIVENZA PER STADIOSOPRAVVIVENZA PER STADIO
Stadio AJCC 5 anni 10 anni
I (tumore localizzato) 97% 95%
II (tumore localizzato) 76% 64%
III (metastasi in transito
e linfonodali)
41% 29%
IV (metastasi a
distanza)
2% /
V
MELANOMA: TRATTAMENTO
Il melanoma colpisce prevalentemente le classi dell' età matura (picco di incidenza tra 60 - 70 anni), tuttavia è importante cominciare la prevenzione fin dall' età giovanile, in quanto è stato accertata la correlazione tra esposizioni brevi ed intense al sole (con scottature solari) nella età infantile - giovanile e l’insorgenza di melanoma, che nella maggioranza dei casi insorge in età matura. E’ stato calcolato che l' 80% dell' intera dose di radiazioni solari cui è esposta la cute nell’arco della vita viene acquisito durante i primi 20 anni. Da ciò l' importanza di spiegare soprattutto ai giovani le norme per avere un corretto rapporto con il sole.
Come detto in precedenza, è importante instaurare fin dalla giovane età un corretto rapporto con il sole, non solo per evitare le scottature, ma anche per ridurre la dose globale di radiazioni.
La prevenzione del Melanoma può avvenire in due modi: attraverso la prevenzione primaria, cioè l’insieme dei consigli da dare alla popolazione per diminuire il pericolo dell’esposizione alle radiazioni solari e quella secondaria, vale a dire insegnare alle persone a conoscere la propria pelle, memorizzarne le caratteristiche e distinguere eventuali nevi a rischio di essere o di diventare un melanoma.
Tornando ai consigli da dare alla popolazione ai fini della prevenzione primaria, è importante: 1) che fin dall' infanzia si eviti l' esposizione diretta al sole dalle 11 alle 16, 2) che si usino creme con fattore di protezione in rapporto alle caratteristiche della propria cute ( fototipo cutaneo), 3) indossare vestiario adeguato quando l' esposizione al sole è particolarmente intensa (gite in barca o alta montagna), 4) moderare l' uso delle lampade uv.a limitandone l' utilizzazione ai soggetti con pelle chiara, allo scopo di indurre in questi una graduale abbronzatura (protezione) prima di intense esposizioni al sole.
La prevenzione del Melanoma può avvenire in due modi: attraverso la prevenzione primaria, cioè l’insieme dei consigli da dare alla popolazione per diminuire il pericolo dell’esposizione alle radiazioni solari e quella secondaria, vale a dire insegnare alle persone a conoscere la propria pelle, memorizzarne le caratteristiche e distinguere eventuali nevi a rischio di essere o di diventare un melanoma.
Fortunatamente, il melanoma in Italia, non è molto frequente (circo un decimo dell'incidenza del ca. mammario) quindi non sono giustificati ai fini della diagnosi precoce campagne di screening che coprano intere fasce della popolazione, come ad esempio per il cancro dell'utero. In termini di costi/benefici, sembra più utile eseguire delle campagne di educazione sanitaria, in grado illustrare alcuni principi di prevenzione secondaria, ai fini della diagnosi precoce del tumore. E' importante conoscere: 1) i principali fattori di rischio per il melanoma (cute chiara, parenti di primo grado con il melanoma), 2) le caratteristiche delle lesioni (nevi cutanei) a rischio di essere o diventare un melanoma, 3) come fare periodicamente (ogni tre-sei mesi ) l'autoesame della propria cute, 4) a chi rivolgersi nel caso di nevi con caratteristiche dubbie.
Fortunatamente, il melanoma in Italia, non è molto frequente (circo un decimo dell'incidenza del ca. mammario) quindi non sono giustificati ai fini della diagnosi precoce campagne di screening che coprano intere fasce della popolazione, come ad esempio per il cancro dell'utero. In termini di costi/benefici, sembra più utile eseguire delle campagne di educazione sanitaria, in grado illustrare alcuni principi di prevenzione secondaria, ai fini della diagnosi precoce del tumore. E' importante conoscere: 1) i principali fattori di rischio per il melanoma (cute chiara, parenti di primo grado con il melanoma), 2) le caratteristiche delle lesioni (nevi cutanei) a rischio di essere o diventare un melanoma, 3) come fare periodicamente (ogni tre-sei mesi ) l'autoesame della propria cute, 4) a chi rivolgersi nel caso di nevi con caratteristiche dubbie.
Il principale fattore di rischio per il Melanoma è rappresentato dalla cute chiara (fototipo I-II). In questa diapositiva sono riportati i fototipi cutanei maggiormente rappresentati nella nostra area geografica; pertanto è facile per ciascuno individuare il proprio e di conseguenza adottare le precauzioni più adeguate nel rapporto col sole. Il fattore protettivo delle creme e l'uso di eventuali indumenti protettivi andrà rapportato al rischio che aumente da sn verso dx. Inoltre, il soggetto che dovesse riscontrare un nevo atipico (V. diapositive successive) sulla propria cute deve sapere che il rischio che questo sia o diventi un melanoma è maggiore quanto è più chiara la pelle.
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Come detto in precedenza, è importante instaurare fin dalla giovane età un corretto rapporto con il sole, non solo per evitare le scottature, ma anche per ridurre la dose globale di radiazioni.
Fortunatamente, il melanoma in Italia, non è molto frequente (circo un decimo dell'incidenza del ca. mammario) quindi non sono giustificati ai fini della diagnosi precoce campagne di screening che coprano intere fasce della popolazione, come ad esempio per il cancro dell'utero. In termini di costi/benefici, sembra più utile eseguire delle campagne di educazione sanitaria, in grado illustrare alcuni principi di prevenzione secondaria, ai fini della diagnosi precoce del tumore. E' importante conoscere: 1) i principali fattori di rischio per il melanoma (cute chiara, parenti di primo grado con il melanoma), 2) le caratteristiche delle lesioni (nevi cutanei) a rischio di essere o diventare un melanoma, 3) come fare periodicamente (ogni tre-sei mesi ) l'autoesame della propria cute, 4) a chi rivolgersi nel caso di nevi con caratteristiche dubbie.
L’autoesame della cute va eseguito periodicamente (ogni 6 mesi) in una stanza ben illuminata con l’aiuto di uno specchio o di un familiare. Deve essere esaminata la cute di tutti i distretti corporei, includendo le zone di più disagevole accesso (pliche interdigitali, pianta dei piedi, area retroauricolare e meato acustico, genitali, plica interglutea).
Fortunatamente, il melanoma in Italia, non è molto frequente (circo un decimo dell'incidenza del ca. mammario) quindi non sono giustificati ai fini della diagnosi precoce campagne di screening che coprano intere fasce della popolazione, come ad esempio per il cancro dell'utero. In termini di costi/benefici, sembra più utile eseguire delle campagne di educazione sanitaria, in grado illustrare alcuni principi di prevenzione secondaria, ai fini della diagnosi precoce del tumore. E' importante conoscere: 1) i principali fattori di rischio per il melanoma (cute chiara, parenti di primo grado con il melanoma), 2) le caratteristiche delle lesioni (nevi cutanei) a rischio di essere o diventare un melanoma, 3) come fare periodicamente (ogni tre-sei mesi ) l'autoesame della propria cute, 4) a chi rivolgersi nel caso di nevi con caratteristiche dubbie.
E’ stata messa a punto una regola schematica che può essere utile anche ai soggetti interessati durante l’autoesame della cute per identificare eventuali caratteristiche di rischio dei nevi cutanei. Tale regola è stata definita “ABCDE”.
Le lesioni a rischio hanno per lo più forma asimmetrica, bordi irregolari e colore disomogeneo.
Normalmente i nevi a rischio hanno un diametro maggiore di 5mm e nel caso di Melanoma l’evoluzione è piuttosto rapida: il raddoppiamento delle dimensioni avviene in tre-sei mesi.
Fortunatamente, il melanoma in Italia, non è molto frequente (circo un decimo dell'incidenza del ca. mammario) quindi non sono giustificati ai fini della diagnosi precoce campagne di screening che coprano intere fasce della popolazione, come ad esempio per il cancro dell'utero. In termini di costi/benefici, sembra più utile eseguire delle campagne di educazione sanitaria, in grado illustrare alcuni principi di prevenzione secondaria, ai fini della diagnosi precoce del tumore. E' importante conoscere: 1) i principali fattori di rischio per il melanoma (cute chiara, parenti di primo grado con il melanoma), 2) le caratteristiche delle lesioni (nevi cutanei) a rischio di essere o diventare un melanoma, 3) come fare periodicamente (ogni tre-sei mesi ) l'autoesame della propria cute, 4) a chi rivolgersi nel caso di nevi con caratteristiche dubbie.
Nel caso in cui il soggetto interessato nel corso dell’autoesame cutaneo riscontri una lesione sospetta, soprattutto se questa si associa ad altri fattori di rischio, quali cute molto chiara, presenza di molti nevi, familiarità di primo grado per Melanoma, è opportuno che richieda una valutazione del proprio medico curante. Nel caso questi confermi il sospetto diagnostico è utile la consulenza di un dermatologo esperto o la visita presso un ambulatorio dedicato alle lesioni pigmentate della cute, come quelli ubicati presso la Clinica Dermatologica dell’Università di Padova, la Lega Tumori (sezione di Padova) o il Centro di Riferimento per il melanoma cutaneo della Regione Veneto presso l’Ospedale Busonera di Padova.