2. QUANDO?
Troviamo la donne nell'arte per la
prima volta nel V secolo a.C, nella
piccola rappresentazione statuaria
della "magna mater" che di fatti non
era altro che la personificazione di
fecondità. Da qui continuò e si evolse
nel tempo.
4. BOTTICELLI
una delle figure femminili in assoluto
più significative è quella regalataci
da Sandro Botticelli. Ricordiamo la più
celebre ovvero: la Venere. In
quest'opera l'autore divinizza la figura
della donna, Venere, nuda in piedi su
una conchiglia, riceve il soffio tiepido di
Zefiro. Il nudo della Dea è statuario, e
le qualità morali e spirituali coincidono
con la bellezza fisica.
5. GIORGIONE
Il ritratto femminile detto Laura è un
dipintodi Giorgione. L'interpretazione
della figura ha dato adito a varie
ipotesi: forse è una rappresentazione
ideale, magari di Flora, ma potrebbe
anche essere una cortigiana. Tra
questo artista ed il precedente,
Botticelli, vi è una piccola differenza
poiché qui la donna viene divinizzata
molto meno, solo tramite le foglie di
alloro sul dorso.
6. TIZIANO
Una delle opere più importanti
dell'artista è la Maddalena
penitente dipinta Su uno sfondo
burrascoso. Il dettaglio che più
spicca agli occhi è la precisione
con la quale rappresenta i capelli
della donna. Questa accuratezza
caratterizza gran parte dei suoi
ritratti e diviene così il suo
"marchio di fabbrica". Con lui la
donna viene rappresentata in
modo quasi sensuale.
7. CANOVA
Canova nelle sue opere rappresentava
donne ideali, così vengono definite le
figure caratterizzate da evidenti tratti di
bellezza neoclassica. L'esempio più
notevole è quello della Maddalena
Penitente, la quale riunisce in sé l'amore,
la sensualità , il peccato, rivelando una
doppia natura, terrena e ascetica,
materiale e spirituale. Essa è infatti
considerata anima femminile del divino,
immagine di salvezza universale, ma
anche di coraggio e di volontà di riscatto
delle donne.
8. GOYA
La maja desnuda e la maja vestida sono due opere tra loro molto simili, il soggetto è
una donna rappresentata in una posa sensuale. Nella prima, come si puo' dedurre
anche dal titolo, il soggetto è completamente nudo e questa è una novità dell'epoca. Nel
secondo dipinto il sogetto è invece coperto da una veste bianca apparentemente molto
stretta, il velo infatti segue perfettamente le forme della donna risultando qasi più
sensuale dell'opera di nudo. Qui non vi è alcun tentativo di far trasparire particolari
significati divini o superiore tramite la rappresentazione della donna, infatti il risultato
finale risulta prettamente materialista
9. HAYEZ
Nella sua pittura Hayez rappresentò la donna nell'arte del
nudo, tecnica non molto diffusa all'epoca. Nonostante la
difficoltà che questo tipo di opere presentano, l'artista non
Nella sua pittura Hayez rappresentò la donna nell'arte
del nudo, tecnica non molto diffusa all'epoca.
Nonostante la difficoltà che questo tipo di opere
presentano, l'artista non cadde mai nella volgarità
riuscendo a rappreentare in modo armonioso i
soggetti scelti e donando loro una piacevole
delicatezza che quasi le porta ad un livello divino.
10. DELACROIX
Delacroix portò un'innovazione nella
rappresentazione della donna poiché
la fece diventare la guida di un popolo
in rivolta, il simbolo rivoluzionario che
si cercava per rappresentare al
meglio quell'evento stoirco che portò
alla morte di centinaia di cittadini, di
fatti risulta essere un'opera cruciale
per il filone del romanticismo
chiamato: pittura di storia.
Qui l'artista fa apparire la donna:
Marianne come la personificazione
dello spirito rivoluzionario della Frncia.
11. MANET
Olympia è un'opera inserita nel periodo dell'impressionismo.
L'Artista per quest'opera si ispirò alla "Venere di Urbino" di Tiziano, tradizionale simbolo dell'avvenenza
femminile.
Purtroppo anche in questo caso il nudo sconvolse la critica, proprio come l'opera "colazione sull'erba", fu
così attaccata anche sull'aspetto tecnico-stilistico per quanto riguarda la mancanza di chiaroscuri che
crea priva l'opera del senso di profondità.
Fortunatamente queste critiche non fermarono Manet che continuò a sfidare i gusti altoborghesi.