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Sandro botticelli
Approfondimento
Sandro Botticelli nato nel 1445 è uno dei più noti pittori fiorentini, uno dei grandi interpreti
della stagione del Rinascimento italiano.
Dal 1464 al 1467 lavorò come apprendista presso la bottega di Filippo Lippi. A quel periodo
si possono ricondurre molte delle sue Madonne, uno dei soggetti privilegiati dal giovane
Botticelli.
All’età di 26 anni apre una sua bottega. Negli anni Settanta del Quattrocento, Sandro
Botticelli si avvicinò ai principi dell’Accademia Neoplatonica, istituzione fondata da Cosimo
de’Medici, patriarca della storica famiglia fiorentina.
L’Accademia giocò un ruolo chiave nel definire la filosofia rinascimentale, con la riscoperta
degli autori del mondo classico, della mitologia greca e di una rinnovata concezione
dell’uomo, posto nuovamente al centro dell’universo.
L’adesione al classicismo permise a Sandro Botticelli di essere ammesso alla corte
di Lorenzo il Magnifico che gli commissionò varie opere
Nel 1480 affresco la cappella Sistina a Roma.
BIOGRAFIA
La vita di Sandro Botticelli mutò bruscamente con la caduta dei Medici
nel 1494. L’artista mise da parte i soggetti mitologici per dedicarsi all’arte
sacra.
Fu preso da un vero e proprio fervore religioso che, almeno stando a
quanto scrisse lo storico dell’arte Vasari, lo spinse a bruciare alcune delle
sue opere più datate, lanciandole in quei roghi noti come “falò delle
vanità” in cui i seguaci di Savonarola bruciavano ciò che ritenevano
sacrilego o scabroso . Questa sua conversione portò un totale cambio di
rotta riguardo ai soggetti presenti nelle sue opere che divennero
unicamente a sfondo religioso.
Botticelli morì il 17 maggio 1510
Ludwig von Langenmantel, 1881
FASE DEL MITO
La prima fase di Botticelli è perfettamente descrivibile da una delle sue opere più celebri ‘’La
Primavera’’, in quest’opera si vede l’autore che riporta in vita l’interesse per i soggetti mitologici,
cari alla cultura umanistica del suo secolo, in quanto, in quel periodo era molto diffusa nei centri
culturali fiorentini la filosofia neolplatònica ma rivisto in chiave cristiana.
La Primavera venne commissionata per la residenza fiorentina
via Larga di Lorenzo di Pier Francesco de’ Medici attorno al 1478.
Quest’opera diversamente dal normale va letta da destra verso
sinistra, all’estrema destra troviamo Zefiro, vento primaverile che
ardente di passione insegue la ninfa Clorì che nell’opera viene
rappresentata due volte, la prima con dei fiori che le escono dalla
bocca e dopo ,in seguito alla sua unione con il nume, come Flòra,
la personificazione stessa della primavera. Continuando verso
destra nel dipinto ritroviamo Venere che campeggia contro uns
pianta di mirto, pianta a lei sacra ,avanzando a passo di danza
offrendosi a chi guarda. Sopra di lei ritroviamo Cupido che le
volteggia sopra il capo scagliando una freccia alle Grazie che
ritroviamo alla destra di venere danzare. Al margine sinistro
dell’opera ritroviamo Mercurio, dio dei venti, intento ad
allontanare le nuvole dal giardino con il caduceo.
FASE RELIGIOSA
La seconda fase di botticelli è caratterizzata dalla rappresentazione di delle bellissime ‘Madonne’ dipinte in modo aggraziato e mistico,
coperte da un velo trasparente, illuminate da luce propria, dalle mani affusolate ,il volto dolce e la pelle candida. La rottura con la
rappresentazione di soggetti mitologici come la celebre Venere è portata da una radicale conversione al cattolicesimo dell’artista, con
questa conversione torna alla rappresentazione sacra come nel suo primo periodo di operato nella bottega di Filippo Lippi ma con un
evoluzione nella tecnica.
Madonna del libro (1480)
Quest’opera fa parte della fase dopo la conversione di Botticelli, i essa descrive scena
intima e domestica di una madre intenta nelle letture insieme al suo bambino. I dettagli
che arricchiscono la composizione servono a rendere la scena quanto più realistica
possibile. Il volume aperto, insieme agli altri sullo sfondo, ci dicono che Maria è intenta
nelle orazioni e nelle letture. Il cesto di frutta è un tripudio di simbolismi legati al destino
di Cristo che alludono alla Passione, alla Salvezza e alla Resurrezione. Il Bambino si gira
quasi a distrarre sua madre che ha lo sguardo basso, consapevole di ciò che accadrà. La
dolcezza della piccola mano poggiata su quella della Madre, con il segno accennato della
benedizione, è un sigillo di tenerezza e di sacra devozione, rimarcato ancora dai preziosi
dettagli dei chiodi e della corone di spine che Cristo stringe nell’altra mano.
La madonna col bambino ed i due angeli(1468)
Quest’opera rappresenta un presagio dell’ideale di bellezza della Venere o
della Primavera di Botticelli è già in questa sua giovanile Madonna, nella eleganza
raffinata delle forme, nella grazia sofisticata della posa e nell’espressione distante, e al
tempo stesso malinconica, del volto. Ma lo slancio del Bambino verso la madre e
l’intimità della scena rivelano anche una tenera espressione degli affetti che è forse il più
grande insegnamento che l’artista seppe trarre dal suo primo maestro, Filippo Lippi,
quest’opera è legata alla prima fase religiosa di Botticelli appena uscito dall’accademia,
in esso si possono ritrovare simboli medievali come nell’hortus conclusus ovvero il
muro che si ritrova alle spalle della Vergine che rimanda all’iconografia del giardino
recintato luogo sacro alla Madonna.
1468
1480
FASE RELIGIOSA
Le differenze tra le due opere sono molteplici :
• I colori, nella prima opera, quella del 1468 sono con un sottotono
bronzeo, rossastro mentre nella seconda opera i colori sono a base fredda,
più realistici
• La Vergine, nel primo dipinto si assiste ad un primo tentativo di Botticelli
di rappresentare un volto femminile dolce ed aggraziato, la vera svolta da
nella sua rappresentazione della donna però arriverà soltanto in seguito
con la rappresentazione delle veneri dove prenderà come musa Simonetta
Vespucci, nella seconda opera, successiva alla fase mitologica di
dell’artista si può ben vedere il mutamento subito dalle proporzioni del
volto più fino ed allungato, più luminoso e con ombreggiature meno
marcate per delineare i tratti.
• L’aureola, nella Madonna col bambino, l’aureola dipinta in modo classico,
irreale, un cerchio oro/giallo sul capo di Maria e di Gesù, nella Madonna
del libro invece l’aureola è descritta da due cerchi di luce con delle
venature al loro interno a descrivere una corona sul capo di Maria più
evidente e luminosa e una corona meno luminosa sul capo di Gesù.
FASE RELIGIOSA
Madonna del Magnificat(1483)
L’opera ha una forma circolare tipica sia per la decorazione di camere ed anticamere sia per i
doni di battesimo o matrimonio, per questo si ipotizza che questa sia un opera a scopo privato
commissionata per il battessimo della figlia di Lorenzo il Magnifico. La Vergine, con il
Bambino sulle ginocchia, è incoronata da due angeli mentre sta scrivendo su un libro le parole
del Vangelo di Luca: Magnificat anima mea Dominum (L’anima mia magnifica il Signore), il
verso iniziale del cantico con cui Maria, durante la sua visita a sant’Elisabetta, ringrazia il
Signore per essere stata scelta come veicolo dell’Incarnazione. Il Bambino guida il suo braccio,
testimoniando il perfetto accordo tra Dio e la Sua prescelta. Altri due angeli tengono il libro e
il calamaio dove Maria intinge la penna, mentre un terzo abbraccia questi ultimi due.
Nella pagina sinistra del libro si leggono alcune parole del Benedictus del marito di Elisabetta,
riguardo alla nascita del figlio e rimanda quindi all’episodio della Visitazione. Gesù tiene nella
mano il melograno, inoltre i grani rossi rimandando alla Passione, prefigurandola, e i chicchi
tenuti insieme sotto la scorza ricordano l’unità della Chiesa.
Le linee di forza fanno convergere l’occhio verso l’elegante incontro delle mani di madre e
figlio, verso il libro.
Lo sfondo è composto da una finestra ad arco in pietra serena, oltre la quale si scorge un
sereno paesaggio fluviale. La cornice di pietra dipinta schiaccia le figure in primo piano, che
assecondano il movimento circolare della tavola in modo da far emergere le figure dalla
superficie del dipinto, come se l’immagine fosse riflessa in uno specchio convesso ed allo
stesso tempo la composizione è resa ariosa grazie alla disposizione dei due angeli reggilibro in
primo piano che conducono attraverso un’ideale diagonale verso il paesaggio sullo sfondo. La
leggera deformazione dà alla Vergine e al Bambino dimensioni leggermente maggiori rispetto
agli altri personaggi.
Uno dei suoi capolavori più importanti è quello della ‘Madonna del
Magnificat’, opera che negli anni è stata replicata più volte dai suoi allievi di
bottega per i borghesi fiorentini
Dopo la morte di Lorenzo il magnifico nel 1492 Botticelli ebbe un
profondo ripensamento della cultura precedente, condannando i
temi mitologici e pagani , la libertà di abbigliamento e disprezzo i
lussi.
Questa trasformazione è probabilmente influenzato dalle idee
del Savonarola. Inoltre, in quegli stessi anni Firenze conosce
l'avvento di Leonardo, Michelangelo e Raffaello che portano nuovo
impulso e nuove idee alla pittura, rendendo obsoleto il
suo Umanesimo e man mano Botticelli viene dimenticato
smettendo di produrre nuove opere dopo il suo ultimo avvento di
una nuova fase suddetta mistica, dove l’artista in preda ad una crisi
religiosa prediceva la fine del mondo .
FASE MISTICA
Caterina Putaturo 3C

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  • 2. Sandro Botticelli nato nel 1445 è uno dei più noti pittori fiorentini, uno dei grandi interpreti della stagione del Rinascimento italiano. Dal 1464 al 1467 lavorò come apprendista presso la bottega di Filippo Lippi. A quel periodo si possono ricondurre molte delle sue Madonne, uno dei soggetti privilegiati dal giovane Botticelli. All’età di 26 anni apre una sua bottega. Negli anni Settanta del Quattrocento, Sandro Botticelli si avvicinò ai principi dell’Accademia Neoplatonica, istituzione fondata da Cosimo de’Medici, patriarca della storica famiglia fiorentina. L’Accademia giocò un ruolo chiave nel definire la filosofia rinascimentale, con la riscoperta degli autori del mondo classico, della mitologia greca e di una rinnovata concezione dell’uomo, posto nuovamente al centro dell’universo. L’adesione al classicismo permise a Sandro Botticelli di essere ammesso alla corte di Lorenzo il Magnifico che gli commissionò varie opere Nel 1480 affresco la cappella Sistina a Roma. BIOGRAFIA La vita di Sandro Botticelli mutò bruscamente con la caduta dei Medici nel 1494. L’artista mise da parte i soggetti mitologici per dedicarsi all’arte sacra. Fu preso da un vero e proprio fervore religioso che, almeno stando a quanto scrisse lo storico dell’arte Vasari, lo spinse a bruciare alcune delle sue opere più datate, lanciandole in quei roghi noti come “falò delle vanità” in cui i seguaci di Savonarola bruciavano ciò che ritenevano sacrilego o scabroso . Questa sua conversione portò un totale cambio di rotta riguardo ai soggetti presenti nelle sue opere che divennero unicamente a sfondo religioso. Botticelli morì il 17 maggio 1510 Ludwig von Langenmantel, 1881
  • 3. FASE DEL MITO La prima fase di Botticelli è perfettamente descrivibile da una delle sue opere più celebri ‘’La Primavera’’, in quest’opera si vede l’autore che riporta in vita l’interesse per i soggetti mitologici, cari alla cultura umanistica del suo secolo, in quanto, in quel periodo era molto diffusa nei centri culturali fiorentini la filosofia neolplatònica ma rivisto in chiave cristiana. La Primavera venne commissionata per la residenza fiorentina via Larga di Lorenzo di Pier Francesco de’ Medici attorno al 1478. Quest’opera diversamente dal normale va letta da destra verso sinistra, all’estrema destra troviamo Zefiro, vento primaverile che ardente di passione insegue la ninfa Clorì che nell’opera viene rappresentata due volte, la prima con dei fiori che le escono dalla bocca e dopo ,in seguito alla sua unione con il nume, come Flòra, la personificazione stessa della primavera. Continuando verso destra nel dipinto ritroviamo Venere che campeggia contro uns pianta di mirto, pianta a lei sacra ,avanzando a passo di danza offrendosi a chi guarda. Sopra di lei ritroviamo Cupido che le volteggia sopra il capo scagliando una freccia alle Grazie che ritroviamo alla destra di venere danzare. Al margine sinistro dell’opera ritroviamo Mercurio, dio dei venti, intento ad allontanare le nuvole dal giardino con il caduceo.
  • 4. FASE RELIGIOSA La seconda fase di botticelli è caratterizzata dalla rappresentazione di delle bellissime ‘Madonne’ dipinte in modo aggraziato e mistico, coperte da un velo trasparente, illuminate da luce propria, dalle mani affusolate ,il volto dolce e la pelle candida. La rottura con la rappresentazione di soggetti mitologici come la celebre Venere è portata da una radicale conversione al cattolicesimo dell’artista, con questa conversione torna alla rappresentazione sacra come nel suo primo periodo di operato nella bottega di Filippo Lippi ma con un evoluzione nella tecnica. Madonna del libro (1480) Quest’opera fa parte della fase dopo la conversione di Botticelli, i essa descrive scena intima e domestica di una madre intenta nelle letture insieme al suo bambino. I dettagli che arricchiscono la composizione servono a rendere la scena quanto più realistica possibile. Il volume aperto, insieme agli altri sullo sfondo, ci dicono che Maria è intenta nelle orazioni e nelle letture. Il cesto di frutta è un tripudio di simbolismi legati al destino di Cristo che alludono alla Passione, alla Salvezza e alla Resurrezione. Il Bambino si gira quasi a distrarre sua madre che ha lo sguardo basso, consapevole di ciò che accadrà. La dolcezza della piccola mano poggiata su quella della Madre, con il segno accennato della benedizione, è un sigillo di tenerezza e di sacra devozione, rimarcato ancora dai preziosi dettagli dei chiodi e della corone di spine che Cristo stringe nell’altra mano. La madonna col bambino ed i due angeli(1468) Quest’opera rappresenta un presagio dell’ideale di bellezza della Venere o della Primavera di Botticelli è già in questa sua giovanile Madonna, nella eleganza raffinata delle forme, nella grazia sofisticata della posa e nell’espressione distante, e al tempo stesso malinconica, del volto. Ma lo slancio del Bambino verso la madre e l’intimità della scena rivelano anche una tenera espressione degli affetti che è forse il più grande insegnamento che l’artista seppe trarre dal suo primo maestro, Filippo Lippi, quest’opera è legata alla prima fase religiosa di Botticelli appena uscito dall’accademia, in esso si possono ritrovare simboli medievali come nell’hortus conclusus ovvero il muro che si ritrova alle spalle della Vergine che rimanda all’iconografia del giardino recintato luogo sacro alla Madonna. 1468 1480
  • 5. FASE RELIGIOSA Le differenze tra le due opere sono molteplici : • I colori, nella prima opera, quella del 1468 sono con un sottotono bronzeo, rossastro mentre nella seconda opera i colori sono a base fredda, più realistici • La Vergine, nel primo dipinto si assiste ad un primo tentativo di Botticelli di rappresentare un volto femminile dolce ed aggraziato, la vera svolta da nella sua rappresentazione della donna però arriverà soltanto in seguito con la rappresentazione delle veneri dove prenderà come musa Simonetta Vespucci, nella seconda opera, successiva alla fase mitologica di dell’artista si può ben vedere il mutamento subito dalle proporzioni del volto più fino ed allungato, più luminoso e con ombreggiature meno marcate per delineare i tratti. • L’aureola, nella Madonna col bambino, l’aureola dipinta in modo classico, irreale, un cerchio oro/giallo sul capo di Maria e di Gesù, nella Madonna del libro invece l’aureola è descritta da due cerchi di luce con delle venature al loro interno a descrivere una corona sul capo di Maria più evidente e luminosa e una corona meno luminosa sul capo di Gesù.
  • 6. FASE RELIGIOSA Madonna del Magnificat(1483) L’opera ha una forma circolare tipica sia per la decorazione di camere ed anticamere sia per i doni di battesimo o matrimonio, per questo si ipotizza che questa sia un opera a scopo privato commissionata per il battessimo della figlia di Lorenzo il Magnifico. La Vergine, con il Bambino sulle ginocchia, è incoronata da due angeli mentre sta scrivendo su un libro le parole del Vangelo di Luca: Magnificat anima mea Dominum (L’anima mia magnifica il Signore), il verso iniziale del cantico con cui Maria, durante la sua visita a sant’Elisabetta, ringrazia il Signore per essere stata scelta come veicolo dell’Incarnazione. Il Bambino guida il suo braccio, testimoniando il perfetto accordo tra Dio e la Sua prescelta. Altri due angeli tengono il libro e il calamaio dove Maria intinge la penna, mentre un terzo abbraccia questi ultimi due. Nella pagina sinistra del libro si leggono alcune parole del Benedictus del marito di Elisabetta, riguardo alla nascita del figlio e rimanda quindi all’episodio della Visitazione. Gesù tiene nella mano il melograno, inoltre i grani rossi rimandando alla Passione, prefigurandola, e i chicchi tenuti insieme sotto la scorza ricordano l’unità della Chiesa. Le linee di forza fanno convergere l’occhio verso l’elegante incontro delle mani di madre e figlio, verso il libro. Lo sfondo è composto da una finestra ad arco in pietra serena, oltre la quale si scorge un sereno paesaggio fluviale. La cornice di pietra dipinta schiaccia le figure in primo piano, che assecondano il movimento circolare della tavola in modo da far emergere le figure dalla superficie del dipinto, come se l’immagine fosse riflessa in uno specchio convesso ed allo stesso tempo la composizione è resa ariosa grazie alla disposizione dei due angeli reggilibro in primo piano che conducono attraverso un’ideale diagonale verso il paesaggio sullo sfondo. La leggera deformazione dà alla Vergine e al Bambino dimensioni leggermente maggiori rispetto agli altri personaggi. Uno dei suoi capolavori più importanti è quello della ‘Madonna del Magnificat’, opera che negli anni è stata replicata più volte dai suoi allievi di bottega per i borghesi fiorentini
  • 7. Dopo la morte di Lorenzo il magnifico nel 1492 Botticelli ebbe un profondo ripensamento della cultura precedente, condannando i temi mitologici e pagani , la libertà di abbigliamento e disprezzo i lussi. Questa trasformazione è probabilmente influenzato dalle idee del Savonarola. Inoltre, in quegli stessi anni Firenze conosce l'avvento di Leonardo, Michelangelo e Raffaello che portano nuovo impulso e nuove idee alla pittura, rendendo obsoleto il suo Umanesimo e man mano Botticelli viene dimenticato smettendo di produrre nuove opere dopo il suo ultimo avvento di una nuova fase suddetta mistica, dove l’artista in preda ad una crisi religiosa prediceva la fine del mondo . FASE MISTICA