2. L'ARTE COME SPECCHIO DELLA SOCIETA'
Per capire e comprendere un periodo storico, tra tutti i vari reperti
reperibili e disponibili a questo fine, ve ne sono alcuni che
sicuramente rappresentano una grande testimonianza: le opere
d'arte. Queste infatti rappresentano, in modo più esplicito o
allegorico; usi, costumi e valori delle società in cui sono state
realizzate, e per questo se interpretate nel modo giusto possono
essere fonte di grandi informazioni. Cerchiamo di capire quindi,
attraverso l'arte, come sia cambiato il ruolo della donna nel corso
del tempo.
3. VENERE DI WILLENDORF
La venere di Willendorf è probabilmente una tra le
opere più antiche rappresentante una figura di sesso
femminile. La statuetta, allegoria con molta
probabilità della madre terra, si pensa venisse usata
come oggetto di culto e propiziatorio, simbolo di
salute, fertilità e prosperità. Da ciò emerge quindi
che agli albori della civiltà umana il ruolo della donna
era quello di occuparsi della famiglia e della crescita
della prole, lasciando il duro lavoro all'uomo.
4. GIORGIONE-RITRATTO DI
LAURA
Facciamo un grande balzo in avanti: la
considerazione della figura della donna e il suo
valore è cambiato molto nel tempo e all'interno
delle diverse civiltà; ma per capire quella odierna
dobbiamo rifarci al medioevo e agli anni
immediatamente successivi a questo periodo.
Giorgione all'inizio del XVI realizza un ritratto
raffigurante una donna in cui i critici hanno
riconosciuto la figura di Laura, colei tanto cantata
nelle opere di Petrarca. Indipendentemente dalla
vera identità del soggetto, il suo gesto di scoprire
il seno può essere letto come allegoria
matrimoniale o come segno di lussuria, il che
svelerebbe essere una cortigiana il misterioso
soggetto del quadro. La figura della donna quindi,
indipendentemente dalla lettura del quadro,
appare legata ancora indissolubilmente a quella
dell'uomo, tardando ad acquistare una sua
autonomia
5. BOTTICELLI- LA VENERE
Altra figura femminile molto importante, situata
temporalmente poco prima rispetto a quella di
Giorgione, è la celebre Venere di Botticelli. La donna,
raffigurante una figura mitologica di origine Greca,
appare completamente nuda al centro del quadro,
diventandone la protagonista nonostante le altre figure
maschili presenti. L'esaltata bellezza del suo corpo ne
esalta anche gli aspetti emotivi e morali, e dai suoi occhi
traspare un velo di malinconia. La donna, attraverso
quest'opera, acquisisce una profondità maggiore che va
oltre la bellezza fisica, ed inizia ad essere scissa dalla
figura dell'uomo. Ma il soggetto rimane una dea, ben
distante dalla donna comune.
6. CANOVA- PAOLINA BORGHESE
Facciamo un altro salto nel tempo: siamo in pieno illuminismo e
nell'arte prevale la corrente neoclassica, di cui il maggior
esponente è lo scultore Canova. Fu proprio lui a realizzare la
scultura raffigurante Paolina Borghese, sorella di Napoleone
Bonaparte: Paolina appare adagiata su di un triclinio,
completamente nuda dalla vita in su con un drappo che ne copre la
parte inferiore e con in mano il pomo della vittoria che ne fa una
"Venere vincitrice" e simbolo di bellezza. Il soggetto quindi non è
più una dea, ma una donna mortale, anche se continua ad essere
molto distante da una comune donna, essendo Paolina la sorella di
uno dei conquistatori più importanti della storia. E' importante però
osservare come, nella mentalità comune, la donna sia ancora
legata ad un uomo di riferimento: se durante il regno di Napoleone
Paolina viene vista come simbolo di bellezza, alla fine del suo regno
la sua immagine viene rivalutata e svuotata dal precedente canone.
7. GOYA-MAJA VESTIDA E MAJA
DESNUDA
Goya è tra gli artisti a cavallo tra 700 e 800 che si trovano divisi
tra due correnti: l'illuminismo e il nuovo romanticismo. Sebbene
egli sia considerato come uno tra i maggiori esponenti
della pittura di storia e come precursore del realismo, tra le
sue opere ve ne sono alcune che non sono strettamente legate
a queste correnti. Tra queste troviamo la Maja Vestida e la Maja
Desnuda, rappresentanti la stessa scena: una donna adagiata su
di un divano che guarda dritto verso l'osservatore. L'unica
differenza fra i due quadri, come sottolineano i differenti titoli
delle rispettive opere, è che nella Maja Desnuda la donna viene
raffigurata senza alcun vestito addosso, al contrario di come
accade nell'opera ad essa analoga. Si tratta del primo nudo in
cui il soggetto è una figura di sesso femminile non appartenente
a scenari biblici o mitologici: la figura della donna si sta
sdoganando sempre più dalle regole ad essa imposte
8. DELACROIX-LIBERTA' CHE GUIDA
IL POPOLO
L'apice dell'importanza assunta da una figura femminile
all'interno di un'opera viene sicuramente raggiunto con
"la libertà che guida il popolo" di Delacroix, poco
successivo alla precedente opera di Goya e sempre
riconducibile alla pittura di storia. In quest'opera,
simbolo della rivoluzione di luglio, vediamo una donna
con il seno scoperto a capo della rivolta, la quale sembra
proseguire in direzione dell'osservatore. La donna quindi
in quest'opera non rappresenta solo la Madre patria,
(complice la bandiera Francese tenuta nella mano
destra) ma anche il concetto stesso di libertà e di
uguaglianza, guidando una rivolta composta da uomini e
donne che lottano per un obiettivo comune