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Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Cosa è un sisma
I terremoti (dal latino terrae motus, cioè "movimento della terra"), detti anche sismi o scosse telluriche (dal latino Tellus, dea romana
della Terra), sono vibrazioni o oscillazioni improvvise, rapide e più o meno potenti, della crosta terrestre, provocate dallo spostamento
improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo.
(DEFINIZIONE DI WIKIPEDIA)
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Tale spostamento è generato dalle forze di natura tettonica che agiscono costantemente all'interno della crosta terrestre
provocando la liberazione di energia in un punto interno della Terra detto ipocentro; a partire dalla frattura creatasi una serie di
onde elastiche, dette "onde sismiche", si propagano in tutte le direzioni dall'ipocentro, dando vita al fenomeno osservato in
superficie; il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro si chiama epicentro ed è generalmente quello più
interessato dal fenomeno.
Secondo il modello della tettonica delle placche il movimento delle placche è lento, costante e impercettibile (se non con strumenti
appositi), ma modella e distorce le rocce sia in superficie che nel sottosuolo.
Tuttavia in alcuni momenti e in alcune aree, a causa delle forze interne (pressioni, tensioni e attriti) tra le masse rocciose, tali
modellamenti si arrestano e la superficie coinvolta accumula tensione ed energia per decine o centinaia di anni fino a che, al
raggiungimento del carico di rottura, l'energia accumulata è sufficiente a superare le forze resistenti causando l'improvviso e
repentino spostamento della massa rocciosa coinvolta.
Tale movimento improvviso (che in pochi secondi rilascia energia accumulata per decine o centinaia di anni) genera così le onde
sismiche e il terremoto associato.
Nella moderna teoria della tettonica a placche, le placche facenti parte della crosta terrestre, galleggiano sopra il mantello (sono
meno dense) e si muovono come zattere sul mare.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Cosa è un sisma
Secondo il modello della tettonica delle placche il movimento delle placche è lento, costante e impercettibile (se non con strumenti
appositi), ma modella e distorce le rocce sia in superficie che nel sottosuolo.
Tuttavia in alcuni momenti e in alcune aree, a causa delle forze interne (pressioni, tensioni e attriti) tra le masse rocciose, tali
modellamenti si arrestano e la superficie coinvolta accumula tensione ed energia per decine o centinaia di anni fino a che, al
raggiungimento del carico di rottura, l'energia accumulata è sufficiente a superare le forze resistenti causando l'improvviso e
repentino spostamento della massa rocciosa coinvolta.
Tale movimento improvviso (che in pochi secondi rilascia energia accumulata per decine o centinaia di anni) genera così le onde
sismiche e il terremoto associato.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Cosa è un sisma
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
L’intensità del sisma
La scala Richter non valuta l’intensità di un terremoto (come la scala Mercalli), ma la magnitudo che “misura la forza di un terremoto
attraverso le registrazioni (sismogrammi) degli strumenti ed è stata definita nel 1935 dal famoso sismologo C.F. Richter come misura
oggettiva della quantità di energia elastica emessa durante il terremoto”.
Esprime dunque la grandezza di un terremoto “attraverso la misura dell'ampiezza massima della traccia registrata dal sismografo”: un
parametro “indipendente dagli effetti che il terremoto provoca sull'uomo e sulle costruzioni”.
Ricordiamo che “i terremoti più piccoli percettibili dall'uomo hanno una magnitudo intorno a 2,5, mentre quelli che possono provocare
danni alle abitazioni e vittime hanno generalmente una magnitudo superiore a 5,5”.
Considerare che la Magnitudo del sisma del 20/05/2012 è stata di 5,9 mentre la magnitudo del sisma del 29/05/2012 è stata di
5,8.
Il sisma del 23 Novembre del 1980 ebbe Magnitudo 7,0.
Ovviamente due sismi di magnitudo uguale possono provocare effetti completamenti diversi su siti con diversa cultura del
modo di costruire.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
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Una tonnellata di Tritolo sprigiona una energia pari a 4,184 gigajoule di energia, ovvero circa 1200 kWh di energia!!!
Quindi l’energia in gioco durante il sisma del 20/05 è stata di circa 750 MILIONI DI kWh di energia.
Ovvero in termini economici l’uomo dovrebbe spendere circa 75 MILIONI DI EURO per produrre una tale quantità di energia
elettrica!!!!!!!
L’intensità del sisma
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
DOMANDA: PER QUALI TIPI DI CASE O CAPANNONI VALGONO LE DIFFERENZE SOPRA
RIPORTATE?
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Un terremoto si manifesta con una scossa principale, seguita da scosse di assestamento o repliche, in genere di debole
intensità ma che possono provocare gravi danni agli edifici già lesionati dalla scossa principale. La durata delle scosse è sempre
di pochi secondi.
In prossimità dell'epicentro le onde sismiche P ed S (vedi la pagina sulle onde), ma soprattutto le P perché la vibrazione è
parallela alla direzione di propagazione, quando arrivano alla superficie producono oscillazioni in senso verticale percepite come
scosse sussultorie; nelle zone più lontane si evidenziano maggiormente le onde superficiali che producono scosse
ondulatorie
Questi fenomeni nell'insieme costituiscono l'evento sismico.
In prossimità dell'epicentro le onde sismiche P ed S (vedi la pagina sulle onde), ma soprattutto le P perché la vibrazione è
parallela alla direzione di propagazione, quando arrivano alla superficie producono oscillazioni in senso verticale percepite come
scosse sussultorie; nelle zone più lontane si evidenziano maggiormente le onde superficiali che producono scosse
ondulatorie.
Questi fenomeni nell'insieme costituiscono l'evento sismico.
L’intensità del sisma
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
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L’evento del 2012 ha esaltato le ovvie criticità di strutture che, legittimamente edificate nel rispetto di
previgenti regimi normativi, non prevedevano tra le azioni di esercizio il sisma.
In altri termini sono state esaltate le intrinseche vulnerabilità e come tali strutture, sul territorio, sono dislocati
innumerevoli altri scenari industriali in cui il rischio sismico è divenuto non nullo in seguito all’assegnazione,
ex lege, di un livello di pericolosità sismica non nulla.
La pericolosità sismica P (definita anche sismicità del luogo) è costituita dalla probabilità che si
verifichino terremoti di una data entità in un data zona ed in un prefissato intervallo di tempo.
La vulnerabilità sismica V misura la predisposizione di una costruzione, di una infrastruttura o di
una parte del territorio a subire danni per effetto di un sisma di prefissata entità
L’esposizione E è costituita dal complesso dei beni e delle attività che possono subire perdite per
effetto del sisma.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
E’ quindi chiaro che, anche in presenza di una bassa pericolosità P, elevati valori della vulnerabilità V e/o dell’esposizione E,
possono portare ad un livello di rischio R significativo.
La vulnerabilità di un’opera
«è un suo carattere comportamentale descritto attraverso una legge causa-effetto in cui la causa è il terremoto e l’effetto è il Danno»
(Sandi 1986)
Rischio sismico
• Misura la predisposizione di una costruzione, di una infrastruttura o di una parte del territorio a subire danni per effetto di un
sisma di prefissata entità
• Misura l’incapacità, congenita e/o dovuta ad obsolescenza, di resistere ad azioni simiche
Scenario normativo attuale:
- Decreto legislativo 9 aprile 2008 , n. 81 ・Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - D.m. 14 gennaio 2008 «Nuove norme tecniche per le costruzioni»
- Circolare 2 febbraio 2009 n.617 Istruzioni per l’applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al
DM 14 gennaio 2008
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Su una costruzione esistente che ospita attività di lavoro incidono, dunque, sia le norme tecniche, nelle stesse ipotesi di esecuzione
di interventi previsti al capitolo 8, sia il d.lgs.81/2008 i cui precetti sono di portata più ampia, e soprattutto estremamente chiari
nell’individuare il percorso di messa in sicurezza.
Nel TUSL, è limpido e pone i datori di lavoro, soprattutto in quelle zone del territorio italiano che sono di recente state classificate
sismiche, nella posizione di dover adeguare, o quantomeno avviare un processo di miglioramento della condizione statica
dell’immobile ove si svolge l’attività lavorativa, rispetto al rischio sismico e non solo.
Infatti il TUSL statuisce che gli ambienti dove si svolgono delle attività lavorative devono essere soggetti a valutazione di tutti i rischi
e rispetto ad essi devono essere sicuri e stabili.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
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Rischio basso:
• Anno di costruzione recente o post-classificazione sismica
• Interventi di consolidamento sismico recenti
• Documentazione di progetto completa
• Stato di conservazione dell’edificio buono
• Stato di conservazione degli elementi non strutturali buono
• Livello di sicurezza superiore o uguale al 60% del livello di sicurezza di un edificio nuovo
Rischio medio:
• Anno di costruzione pre-classificazione sismica
• Interventi di manutenzione/riparazione locale recenti
• Documentazione di progetto incompleta
• Stato di conservazione dell’edificio sufficiente o discreto
• Livello di sicurezza compreso tra il 30% e 60% del livello di sicurezza di un edificio nuovo
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Rischio alto:
• Anno di costruzione pre-classificazione sismica
• Interventi di manutenzione assenti
• Documentazione di progetto incompleta
• Stato di conservazione dell’edificio mediocre
• Livello di sicurezza inferiore o pari al 30%
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
TITOLARE ATTIVITÀ PRODUTTIVA
(D.Lgs 81/08)
VALUTAZIONE SICUREZZA
p.To 8.3 NTC 2008
RISCHIO SISMICO
PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
NTC 2008 §8.3
La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi sulle costruzioni esistenti potranno
essere eseguiti con riferimento ai soli SLU
nel caso in cui si effettui la verifica anche nei confronti degli SLE i relativi livelli di prestazione possono essere stabiliti dal Progettista di
concerto con il Committente
Le Verifiche agli SLU possono essere eseguite rispetto alla condizione di salvaguardia della vita umana
(SLV) o, in alternativa, alla condizione di collasso (SLC).
Le costruzioni esistenti devono essere sottoposte a valutazione della sicurezza quando ricorra anche
una delle seguenti situazioni:
• riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti
dovuta ad azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), significativo degrado e
decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, azioni eccezionali (urti, incendi,
esplosioni), deformazioni significative imposte da cedimenti del terreno di fondazione;
• provati gravi errori di progetto o di costruzione;
• cambio della destinazione d’uso della costruzione o di parti di essa, con variazione significativa
dei carichi variabili e/o della classe d’uso della costruzione;
• interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in parte, con
elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità o ne
modifichino la rigidezza.
Valutazione della sicurezza
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
NTC 2008 §8.3
La valutazione della sicurezza deve permettere di stabilire se:
• l’uso della costruzione possa continuare senza interventi;
• l’uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di
limitazioni e/o cautele nell’uso);
• sia necessario procedere ad aumentare o ripristinare la capacità portante.
La valutazione della sicurezza dovrà effettuarsi ogni qual volta si eseguano gli interventi strutturali di
cui al punto 8.4, e dovrà determinare il livello di sicurezza prima e dopo l’intervento.
§8.4 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI
• interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle presenti norme;
• interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, pur senza
necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle presenti norme;
• riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati, e che comunque comportino un
miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
«…il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di
lavoro.»(Art. 1) e «…si applica a tutti i settori di attività privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio.» (Art. 3.)
- Art. 15. Misure generali di tutela; (Titolo I ・PRINCIPI COMUNI)
- Art. 63. Requisiti di salute e di sicurezza; (Titolo II ・LUOGHI DI LAVORO)
- Art. 64. Obblighi del datore di lavoro; (Titolo II ・LUOGHI DI LAVORO)
Infine il TUSL dedica un intero allegato alla stabilità dell’ambiente di lavoro, e le cui prescrizioni sono più che limpide:
- ALLEGATO IV - Requisiti dei luoghi di lavoro
Prescrizioni del d.lgs 81/2008
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
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Prescrizioni del d.lgs 81/2008
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Prescrizioni del d.lgs 81/2008
Ing. Gianluca Loffredo
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Prescrizioni del d.lgs 81/2008
L’Art. 1.1.1 E’ limpido e non lascia alcun dubbio interpretativo circa i requisiti che gli ambienti
di lavoro devono possedere: essi devono essere solidi (anche) rispetto alle caratteristiche
ambientali.
L’Art. 1.1.2, di fatto, riconosce alle politiche di manutenzione il ruolo di garantire i requisiti
si solidità di tutto ciò che fa parte del luogo di lavoro, elementi strutturali e non strutturali
compresi.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
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ORDINANZA 3274/2003
Ha previsto l’obbligo di procedere, a cura dei proprietari, alla valutazione della vulnerabilità sismica sia degli edifici esistenti, la cui
funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per la finalità di Protezione Civile che degli edifici che possono
assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso.
L’ordinanza indica le
tipologie degli edifici e delle opere
infrastrutturali di interesse
strategico da assoggettare alla
valutazione di vulnerabilità sismica
Aziende a rischio rilevate
Centri Commerciali
Il termine per effettuare la valutazione della vulnerabilità sismica, dopo numerose proroghe, è definito con la Legge di stabilità 2013
(art. 421 Legge 23.12.2012 n°228, G.U. 29.12.2012) ed è scaduto il 31 marzo 2013.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
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ASL BERGAMO
Il servizio PSAL ha intrapreso una ricognizione statica sull’applicazione della normativa in materia di valutazione del rischio
sismico nelle aziende a rischio di incidente rilevante e nei centri commerciali presenti sul territorio della Provincia di Bergamo
Sul territorio della Provincia di Bergamo sono attualmente presenti 49 aziende a rischio di incidente rilevante, di
cui due in fase di liquidazione
46 aziende hanno risposto alla nostra richiesta di informazioni
In tutte e 46 aziende è stato predisposto un piano di emergenza ed evacuazione
In tutte e 46 le aziende sono presenti edifici non costruiti con criteri antisismici
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
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Indagine su 46 aziende
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
Effettuata valutazione di vulnerabilità sismica
Effettuata valutazione preliminare
Conferito a professionista incarico per V.Sismica
Aziende a rischio rilevate
In Corso SI NO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
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Indagine su 10 centri commerciali
0 1 2 3 4 5 6 7
Costruito con criteri antisismici
Effettuata valutazione vulnerabilità sismica
Effettuata valutazione preliminare
Conferito incarico ad un professionista per V.V.Sismica
Centri Commerciali
SI NO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
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Orientamenti giurisprudenziali
Il peso economico per costi diretti ed indiretti impone un approccio ragionevole e propositivo da parte
del datore datore di lavoro.
L’impossibilità di operare miglioramento dell’ambiente di lavoro è irrilevante per questioni meramente
Economiche  coerentemente, in adempimento del principio della massima sicurezza «tecnologicamente
possibile» lo stesso datore di lavoro è tenuto a trovare le misure sufficienti a conseguire
il fine della protezione della salute e dell’integrità fisica dei propri dipendenti in modo conforme
al principio direttivo costituzionale dell’art. 32”. Corte Costituzionale
La Corte di Cassazione precisa che lo scenario dei rischi da affrontare deve essere limitato dalla normale ragionevolezza, rigettando il:
“presupposto teorico che qualsiasi rischio possa essere evitato pur se esorbitante da ogni umana previsione o prevedibilità” e
“la responsabilità del datore di lavoro va collegata alla violazione degli obblighi di comportamento imposti da norme di fonte legale ovvero
suggerito, dalle conoscenze sperimentali e tecniche del momento”
il modo per restringere la discrezionalità dell’interprete è ritenere che, là dove parla di misure «concretamente
attuabili», il legislatore si riferisca alle misure che, nei diversi settori e nelle differenti lavorazioni,
corrispondono ad applicazioni tecnologiche generalmente praticate e ad accorgimenti
organizzativi e procedurali altrettanto generalmente acquisiti, sicché penalmente censurata
sia soltanto la deviazione dei comportamenti dell’imprenditore dagli standard di sicurezza
propri, in concreto e al momento, delle diverse attività produttive.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA
“[…] i rischi professionali che devono essere oggetto di una valutazione da parte dei datori di lavoro non sono stabiliti una volta per tutte,
ma si evolvono costantemente in funzione, in particolare, del progressivo sviluppo delle condizioni di lavoro e delle ricerche scientifiche in
materia di rischi professionali”
Non è pretesa l’immediatezza dell’intervento ma vanno messe in campo misure mitigative con una logica di priorità che favorisca la
mitigazione delle vulnerabilità principali.
Ad esempio nel caso della Legge 122/2012, ovvero dell’emergenza, nelle more della valutazione di sicurezza devono essere mitigate le
«tre famose» vulnerabilità degli edifici industriali
OBBLIGHI DELL’RSPP
l’RSPP “è il fulcro del sistema sicurezza  deve favorire con il proprio operato una politica di prevenzione degli infortuni e delle malattie
professionali, oltre che controllare che venga data attuazione agli interventi previsti dal documento di valutazione dei rischi.
Il datore di lavoro è tenuto a verificare che il R.S.P.P. (e gli ulteriori soggetti incaricati) abbia(no) le capacità e i requisiti professionali
adeguati ai rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi all’attività svolta dall’azienda. La necessità di requisiti e capacità dal carattere non
generico ma specifico e qualificato in ordine alle esigenze dell’attività evidenzia come suddetto soggetto sia portatore di competenze
tecniche (conoscitive) di cui il datore di lavoro e l’azienda si avvalgono.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Orientamenti giurisprudenziali
Il fatto, però, che la normativa di settore escluda la sanzionabilità penale o amministrativa di eventuali
comportamenti inosservanti dei componenti del servizio di prevenzione e protezione, non significa che questi
componenti possano e debbano ritenersi in ogni caso totalmente esonerati da qualsiasi responsabilità penale
e civile derivante da attività svolte nell’ambito dell’incarico ricevuto.
Infatti, occorre distinguere nettamente il piano delle responsabilità prevenzionali, derivanti dalla violazione di
norme di puro pericolo, da quello delle responsabilità per reati colposi di evento, quando, cioè, si siano
verificati infortuni sul lavoro o tecnopatie.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Orientamenti giurisprudenziali
SICUREZZA DEGLI AMBIENTI IN
CASO DI CAMBIAMENTO
DELLO SCENARIO DI CARICO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Liquefazione Italia
Zone geologicamente suscettibili a liquefazione all’interno delle quali vi siano stati
risentimenti del VI MCS
Zone geologicamente suscettibili a liquefazione all’interno delle quali vi siano stati
risentimenti del VII MCS o superiore
Liquefazione
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
VALUTAZIONE DELLE VULNERABILITÀ DEGLI
EDIFICI INDUSTRIALI DEL CRATERE EMILIANO
UN’ANALISI CONDOTTA PER CONFINDUSTRIA HA PROVATO CHE
CIRCA L’80% DEGLI EDIFICI INDUSTRIALI NON RAGGIUNGE IL 60% DEL LIVELLO DI
SICUREZZA SISMICO RICHIESTO DA LEGGE.
UN NUMERO CONSISTENTE (CIRCA IL 50%) DEGLI EDIFICI INDUSTRIALI HA UN
LIVELLO DI SICUREZZA
NELL’ORDINE DEL 25/30% DELLA CAPACITÀ SISMICA RICHIESTA.
IL GRUPPO DI LAVORO IPOTIZZA UN COMPORTAMENTO
SUFFICIENTEMENTE OMOGENEO PER TUTTE LE STRUTTURE
COERENTI CON L’EPOCA DI COSTRUZIONE
RELATIVA AGLI ANNI ’60/’70 SINO AI PRIMI ANNI ‘2000.
a) mancanza di collegamenti tra elementi strutturali verticali e elementi strutturali orizzontali e tra questi ultimi;
b) presenza di elementi di tamponatura prefabbricati non adeguatamente ancorati alle strutture principali;
c) presenza di scaffalature non controventate portanti materiali pesanti che possano, nel loro collasso, coinvolgere la struttura principale
causandone il danneggiamento e il collasso.
d) eventuali altre carenze prodotte dal danneggiamento e individuate dal tecnico incaricato.
PRINCIPALI MECCANISMI DI CROLLO DURANTE SCUOTIMENTI
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
appoggi elementi orizzontali
(su elem. verticali o orizz.)
resistenza e duttilità degli
elementi verticali
(effetti del II ordine)
resistenza dei collegamenti
dei pannelli
elementi aggettanti
pilastro-bicchiere-plinto-fondazione
impianti
scaffalature
vetrate
LL.G. CSLP: CRITICITÀ NOTE - funzionamento come sistema
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
PRINCIPALE MECCANISMO DI CROLLO DURANTE SCUOTIMENTI:
PERDITA DI APPOGGIO DELLE TRAVI
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Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
PRINCIPALE MECCANISMO DI CROLLO DURANTE SCUOTIMENTI:
DISTACCO PANNELLI TAMPONAMENTO PREFABBRICATI
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
CROLLO DI SCAFFALATURE E MAGAZZINI AUTOMATICI VERTICALI
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
ZONE SOGGETTE A PICCHI DI SCUOTIMENTO SISMICO
DISTRUZIONE TOTALE DEGLI EDIFICI
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Liquefazione
Danni in siti dove si sono verificati fenomeni di liquefazione – Zona del Ferrarese
Liquefazione
Danni in siti dove si sono verificati fenomeni di liquefazione – Zona del Ferrarese
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
ARCHLIVING – GIANLUCA LOFFREDO
INTERVENTI DI 1a FASE – ELIMINAZIONE DELLE CARENZE
UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Nodo trave-colonna Nodo trave-pannello
Condominio – Bomporto (MO)
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
INTERVENTI DI 1a FASE – ELIMINAZIONE DELLE CARENZE
UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Nodo colonna-pannelli Nodo trave-tegoli
Edificio produttivo – Ferrara (FE)
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
INTERVENTI DI 2a FASE – MIGLIORAMENTO SISMICO
UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Edificio produttivo – Mirabello (FE)
Interventi di miglioramento sismico di edificio esistente prefabbricato, danneggiato dal sisma, con incamiciamento locale in cls
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
INTERVENTI DI 2a FASE – MIGLIORAMENTO SISMICO
UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Edificio adibito a supermercato – Ferrara (FE)
Interventi di miglioramento sismico di edificio esistente prefabbricato, danneggiato dal sisma, con interventi con sistema CFRP.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
INTERVENTI DI 2a FASE – MIGLIORAMENTO SISMICO
UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Concessionaria Auto – Ferrara (FE)
Interventi di miglioramento sismico all’80% con controventi metallici esterni installati su edificio prefabbricato in c.a.p.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
INTERVENTI DI 2a FASE – MIGLIORAMENTO SISMICO
UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Distilleria – Ferrara (FE)
Interventi di miglioramento sismico al 60% con controventi metallici interni installati su edificio in muratura portante
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
DATI AZIENDA SPESE TECNICHE COSTI INTERVENTO
ID Provincia Settore merceologico
Superficie
utile
[m2]
valore assicurato
FABBRICATO
valore assicurato
MERCI MACCHINARI
Valore assicurato
MERCI
1^a FASE)
Costi di verifica
vulnerabilità
sismica e Progetto
/ DL Interventi
Locali
1^a FASE)
Incidenza
Costi
[€/m2]
2^a FASE)
Costi di progetto / DL del
miglioramento sismico al
60%
2^a FASE)
Incidenza
Costi
[€/m2]
COSTO INTERVENTI
FASE 1)
1^a FASE)
Incidenza
Costi
[€/m2]
COSTO INTERVENTI
FASE 2)
2^a FASE)
Incidenza
Costi
[€/m2]
01
FERRARA
Prodotti siderurgicie materialiper
edilizia
1.182,00 € 5.000.000,00 ? € 14.500,0 € 12 € 25.000,0 € 21 € 23.225,4 € 20 € 220.000,0 € 186
02 FERRARA Concessionaria auto 2.186,00 € 35.000.000,00 ? N.A. N.A. € 22.000,0 € 10 € 50.000,0 € 23 € 280.000,0 € 128
03
MIRABELL
O (FE)
Produzione tegole
6.375,00 € 10.000.000,00 ? N.A. N.A. € 174.829,0 € 27 N.A. N.A. € 1.597.000,0 € 251
04 CENTO (FE) Realizzazionemotori diesel 10.132,00 € 70.000.000,00 ? N.A. N.A. N.A. N.A. € 14.000.000,0 € 1.382 N.A. N.A.
05 FERRARA realizzazionecuscinetti meccanici 9.800,00 € 50.000.000,00 ? N.A. N.A. € 270.000,0 € 28 N.A. N.A. € 1.850.000,0 € 189
06
MIRABELL
O (FE)
Magazzino mercato ortofrutticolo
2.900,00 € 1.000.000,00 ? N.A. N.A. € 62.000,0 € 21 N.A. N.A. € 650.000,0 € 224
07 FERRARA Stoccaggio concimiper agricoltura 8.900,00 € 6.000.000,00 € 8.000.000,00 € 8.000.000,00 N.A. N.A. € 260.000,0 € 29 N.A. N.A. € 2.150.000,0 € 242
08
REGGIO
EMILIA
Magazzino / deposito
1.400,00 € 500.000,00 ? N.A. N.A. € 39.500,0 € 28 N.A. N.A. € 380.000,0 € 271
09 FERRARA Magazzino / deposito 1.200,00 € 500.000,00 ? N.A. N.A. € 34.000,0 € 28 N.A. N.A. € 325.000,0 € 271
10 FERRARA Supermercatie Negozi commerciali 2.035,00 € 6.000.000,00 ? N.A. N.A. € 80.000,0 € 39 N.A. N.A. € 600.000,0 € 295
11 MODENA INDUSTRIA CERAMICA 26.400,00 € 10.967.000,00 € 21.657.000,00 € 109.076.000,00
12 FERRARA LAVORAZIONE DI FARINE E CEREALI 4.000,00 € 9.594.000,00 € 17.622.000,00 € 58.000,00
13 MODENA PRODUZIONE ACETO DOP/IGP € 17.743.000,00 € 5.500.000,00 € 5.500.000,00
14
REGGIO
EMILIA
PRODUZIONE MACCHINE UTENSILI
12.900,00 € 12.200.000,00
ESEMPIO
AZIENDA realizzazione
cuscinetti meccanici
edificioin CAP 9.800mq
costo teorico costruzione 500x 9.800= 4.900.000
valore macchinee magazzino 50.000.000
1a fase 2a fase
spese tecniche 2x 9.800= 19.600 20x 9.800= 196.000
interventi 20x 9.800= 196.000 200x 9.800= 1.960.000
215.600 2.156.000
sismabonus -96.000 -96.000
costo netto interventi 119.600 2.060.000
pari a 2% dei costi di costruzione 42% dei costi di costruzione
pari a 0,2% del valore del magazzino 4,1% del valore del magazzino
incidenza costi messa in sicurezza
costo teorico
costruzione
valore macchine e
magazzino
costo netto
interventi 1a fase
costo netto
interventi 2a fase
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Edificio prefabbricato in CAP
costo degli interventi di 1° fase:
spese tecniche 1-3 €/mq
Interventi 15-30 €/mq
costo degli interventi di 1° fase:
spese tecniche 10-20 €/mq
Interventi 100-200 €/mq
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
edificio in metallo
costo degli interventi di 1° fase:
spese tecniche 1-3 €/mq
Interventi 15-30 €/mq
costo degli interventi di 1° fase:
spese tecniche 10-20 €/mq
Interventi 100-200 €/mq
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
VERIFICA DI VULNERABILITÀ E IPOTESI DI
MIGLIORAMENTO SISMICO
DI UN COMPLESSO INDUSTRIALE
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Fabbricato H
Fabbricato B
Batteria
Hermann 2000
Palazzina uffici
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
La struttura è stata realizzata in 6 fasi tra il 1979 ed il 2003.
Non tutti i pilastri del capannone furono realizzati nell’ottica di un futuro ampliamento strutturale.
Copertura costituita da travi a doppia pendenza a sezione variabile.
Fondazione tipo plinti isolati a bicchiere.
Batteria
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
• Struttura concepita per sopportare solo carichi verticali
• Indagine geologiche → Terreno TIPO C
• Modellazione con F.E.M. per maggiore accuratezza risultati
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
• Capacità sismica della struttura governata dalla
resistenza a pressoflessione deviata della gran
parte dei pilastri prefabbricati.
• Livello di sicurezza ottenuto considerando
l'esistenza di collegamenti meccanici da
realizzarsi.
• Coefficiente di sicurezza C.S. = 35% < 60%
Modo 1 Modo 2
ELEMENTO MECCANISMO
LIVELLO SICUREZZA
MINIMO
PRESS. DEVIATA 52%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 53%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 45%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 57%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 51%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 41%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 35%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 49%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 40%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 39%
TAGLIO >100%
P. AMPLIAMENTO MENSA
P. FILA 7 CENTRALI
P. FILA 7 LATO POST.
P. FILA 8 CENTRALI
P. FILA 8 LATERALI
P. FILA 1-2
P. FILA 3-4 CENTRALI
P. FILA 3-4 LATERALI
P. FILA 5 CENTRALI
P. FILA 5 LATERALI
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
ELEMENTO MECCANISMO
LIVELLO DI SICUREZZA
MINIMO
PRESS. DEVIATA 47%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 32%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 34%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 46%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 30%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 57%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 47%
TAGLIO >100%
PRESS. DEVIATA 54%
TAGLIO >100%
P. TIPO A19
P. TIPO A10
P. TIPO A9
P. TIPO A11-A12-A13-
A22-A23
P. TIPO A1
P. R. A2-A3-A16-A17
P. A2-A3-A16-A17
P. TIPO A4-A8
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Fabbricato B
• Struttura prefabbricata realizzata nel 1980..
• Copertura è costituita da tegoli a doppia pendenza a sezione variabile nell’anima
• Superficie complessiva in pianta di circa 1042 m2 costituita da un corpo di fabbrica di altezza interna di 6,26 m
• Fondazioni coerentemente con i tempi di realizzazione dell’opera sono del tipo plinti isolati a bicchiere.
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
• Struttura concepita per sopportare solo carichi verticali
• Indagine geologiche → Terreno TIPO C
• Modellazione con F.E.M. per maggiore accuratezza risultati
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
• Capacità sismica della struttura governata dalla
resistenza a pressoflessione deviata della gran
parte dei pilastri prefabbricati.
• Condizione peggiore presente nei pilastri che
collegano il solaio con la copertura
• Livello di sicurezza ottenuto considerando
l'esistenza di collegamenti meccanici da
realizzarsi.
• Coefficiente di sicurezza C.S. = 46% < 60%
Modo 1 Modo 2
rM = 2,19
D/C = 46%
-200
-150
-100
-50
0
50
100
150
200
-400 -300 -200 -100 0 100 200 300 400
Dominio Mx-My-Nmed
MRd N-Mx-My
Mx [kNm]
My [kNm]
ELEMENTO MECCANISMO
LIVELLO DI SICUREZZA
MINIMO
PILASTRI P1 PRESS. DEVIATA 46%
PILASTRI P2 PRESS. DEVIATA 46%
PILASTRI P2R PRESS. DEVIATA 49%
PILASTRI P3 PRESS. DEVIATA 46%
PILASTRI P3R PRESS. DEVIATA 49%
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Riepilogo livelli di vulnerabilità sismica
Batteria 35% < 60%
Hermann 2000 30% < 60%
Fabbricato H 25% < 60%
Fabbricato B 46% < 60%
Fabbricato H
Fabbricato B
Batteria
Hermann
2000
0
20
40
60
80
Batteria Hermann
2000
Fabbricato
H
Fabbricato
B
Vulnerabilità
60% C.Sicurezza
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
SOLUZIONI DI INTERVENTO
CALASTRELLATURA
C.F.R.P. – (Fibra di carbonio)
Vantaggi
• Ampia scelta imprese
• Ingombro minimo
Svantaggi
• Interferenze impianti
• Interferenze con
pannelli murari
Vantaggi
• Ingombro minimo
• Tecnologicamente
all’avanguardia
Svantaggi
• Interferenze impianti
• Tempi lunghi
• Interferenze con
pannelli murari
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
SOLUZIONI DI INTERVENTO
Ringrosso sezione
Beton plaquè
Vantaggi
• Ampia scelta imprese
• Rapida esecuzione
Svantaggi
• Interferenze impianti
• Perdita superfice utile
• Necessità di ampia area
di lavorazione
Vantaggi
• Ingombro minimo
• Rapida esecuzione
• Ampia scelta imprese
Svantaggi
• Interferenze impianti
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
SOLUZIONI DI INTERVENTO
Controventi interni
Controventi esterni
Vantaggi
• Ampia scelta imprese
Svantaggi
• Interferenze impianti
• Perdita superfice utile
• Interferenze con
murature e lavorazioni
interne
Vantaggi
• Ingombro interno nullo
• Rapida esecuzione
• Lavorazioni interne
ridotte al minimo
Svantaggi
• Interferenze sottoservizi
• Ingombro aree esterne
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
PROPOSTE DI INTERVENTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
PROPOSTE DI INTERVENTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
PROPOSTE DI INTERVENTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
PROPOSTE DI INTERVENTO
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
S C A F F A L A T U R E
La vulnerabilità sismica delle scaffalature è incalcolabile secondo il D.M.
2008, essendo:
o Profili laminati a freddo
o Sottili
o Aperti
o Forati
Classificati come classe 4, non dissipano energia
Unioni rivettate e non bullonate
Livello di sicurezza sismica quasi nullo
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
S C A F F A L A T U R E
Soluzioni per interventi di buon senso
• Inserimento controventi di parete:
• Longitudinale
• Trasversale
• Ripartizione ascendente della distribuzione pesi di stoccaggio
in modo decrescente per livelli di piano.
• Inserimento controventi di piano in testa tra le scaffalature
• Orizzontali
• Inserimento grigliati per impedire la perdita di appoggio dei pallet
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
CONCLUSIONI
• Realizzazione degli interventi di prima fase per la rimozione delle carenze strutturali
Collegamenti fondamentali tra:
• Pilastri – travi principali
• Pannelli tamponamento – strutture portanti
• Eccetto per il Fabbricato B
Tutti i tegoli sono adeguatamente ancorati
alle travi principali
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
CONCLUSIONI
Interventi su scaffalature
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
Interventi
Dreni sub-orizzontali
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
Interventi
Pali Mega
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
Interventi
Pali Mega collegati in testa con il plinto
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
Interventi
Pali Mega collegati in testa con il plinto
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
Pali FDP
Interventi
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
Micropali trivellati
Interventi
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
Ing. Gianluca Loffredo
Avellino, 29/06/2017
CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
Grazie per l’attenzione
Ing. Gianluca Loffredo - Archliving S.r.l.

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CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO

  • 1. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 2. Cosa è un sisma I terremoti (dal latino terrae motus, cioè "movimento della terra"), detti anche sismi o scosse telluriche (dal latino Tellus, dea romana della Terra), sono vibrazioni o oscillazioni improvvise, rapide e più o meno potenti, della crosta terrestre, provocate dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo. (DEFINIZIONE DI WIKIPEDIA) Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 3. Tale spostamento è generato dalle forze di natura tettonica che agiscono costantemente all'interno della crosta terrestre provocando la liberazione di energia in un punto interno della Terra detto ipocentro; a partire dalla frattura creatasi una serie di onde elastiche, dette "onde sismiche", si propagano in tutte le direzioni dall'ipocentro, dando vita al fenomeno osservato in superficie; il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro si chiama epicentro ed è generalmente quello più interessato dal fenomeno. Secondo il modello della tettonica delle placche il movimento delle placche è lento, costante e impercettibile (se non con strumenti appositi), ma modella e distorce le rocce sia in superficie che nel sottosuolo. Tuttavia in alcuni momenti e in alcune aree, a causa delle forze interne (pressioni, tensioni e attriti) tra le masse rocciose, tali modellamenti si arrestano e la superficie coinvolta accumula tensione ed energia per decine o centinaia di anni fino a che, al raggiungimento del carico di rottura, l'energia accumulata è sufficiente a superare le forze resistenti causando l'improvviso e repentino spostamento della massa rocciosa coinvolta. Tale movimento improvviso (che in pochi secondi rilascia energia accumulata per decine o centinaia di anni) genera così le onde sismiche e il terremoto associato. Nella moderna teoria della tettonica a placche, le placche facenti parte della crosta terrestre, galleggiano sopra il mantello (sono meno dense) e si muovono come zattere sul mare. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 4. Cosa è un sisma Secondo il modello della tettonica delle placche il movimento delle placche è lento, costante e impercettibile (se non con strumenti appositi), ma modella e distorce le rocce sia in superficie che nel sottosuolo. Tuttavia in alcuni momenti e in alcune aree, a causa delle forze interne (pressioni, tensioni e attriti) tra le masse rocciose, tali modellamenti si arrestano e la superficie coinvolta accumula tensione ed energia per decine o centinaia di anni fino a che, al raggiungimento del carico di rottura, l'energia accumulata è sufficiente a superare le forze resistenti causando l'improvviso e repentino spostamento della massa rocciosa coinvolta. Tale movimento improvviso (che in pochi secondi rilascia energia accumulata per decine o centinaia di anni) genera così le onde sismiche e il terremoto associato. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 5. Cosa è un sisma Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 6. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 7. L’intensità del sisma La scala Richter non valuta l’intensità di un terremoto (come la scala Mercalli), ma la magnitudo che “misura la forza di un terremoto attraverso le registrazioni (sismogrammi) degli strumenti ed è stata definita nel 1935 dal famoso sismologo C.F. Richter come misura oggettiva della quantità di energia elastica emessa durante il terremoto”. Esprime dunque la grandezza di un terremoto “attraverso la misura dell'ampiezza massima della traccia registrata dal sismografo”: un parametro “indipendente dagli effetti che il terremoto provoca sull'uomo e sulle costruzioni”. Ricordiamo che “i terremoti più piccoli percettibili dall'uomo hanno una magnitudo intorno a 2,5, mentre quelli che possono provocare danni alle abitazioni e vittime hanno generalmente una magnitudo superiore a 5,5”. Considerare che la Magnitudo del sisma del 20/05/2012 è stata di 5,9 mentre la magnitudo del sisma del 29/05/2012 è stata di 5,8. Il sisma del 23 Novembre del 1980 ebbe Magnitudo 7,0. Ovviamente due sismi di magnitudo uguale possono provocare effetti completamenti diversi su siti con diversa cultura del modo di costruire. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 8. Una tonnellata di Tritolo sprigiona una energia pari a 4,184 gigajoule di energia, ovvero circa 1200 kWh di energia!!! Quindi l’energia in gioco durante il sisma del 20/05 è stata di circa 750 MILIONI DI kWh di energia. Ovvero in termini economici l’uomo dovrebbe spendere circa 75 MILIONI DI EURO per produrre una tale quantità di energia elettrica!!!!!!! L’intensità del sisma Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 9. DOMANDA: PER QUALI TIPI DI CASE O CAPANNONI VALGONO LE DIFFERENZE SOPRA RIPORTATE? Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 10. Un terremoto si manifesta con una scossa principale, seguita da scosse di assestamento o repliche, in genere di debole intensità ma che possono provocare gravi danni agli edifici già lesionati dalla scossa principale. La durata delle scosse è sempre di pochi secondi. In prossimità dell'epicentro le onde sismiche P ed S (vedi la pagina sulle onde), ma soprattutto le P perché la vibrazione è parallela alla direzione di propagazione, quando arrivano alla superficie producono oscillazioni in senso verticale percepite come scosse sussultorie; nelle zone più lontane si evidenziano maggiormente le onde superficiali che producono scosse ondulatorie Questi fenomeni nell'insieme costituiscono l'evento sismico. In prossimità dell'epicentro le onde sismiche P ed S (vedi la pagina sulle onde), ma soprattutto le P perché la vibrazione è parallela alla direzione di propagazione, quando arrivano alla superficie producono oscillazioni in senso verticale percepite come scosse sussultorie; nelle zone più lontane si evidenziano maggiormente le onde superficiali che producono scosse ondulatorie. Questi fenomeni nell'insieme costituiscono l'evento sismico. L’intensità del sisma Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 11. L’evento del 2012 ha esaltato le ovvie criticità di strutture che, legittimamente edificate nel rispetto di previgenti regimi normativi, non prevedevano tra le azioni di esercizio il sisma. In altri termini sono state esaltate le intrinseche vulnerabilità e come tali strutture, sul territorio, sono dislocati innumerevoli altri scenari industriali in cui il rischio sismico è divenuto non nullo in seguito all’assegnazione, ex lege, di un livello di pericolosità sismica non nulla. La pericolosità sismica P (definita anche sismicità del luogo) è costituita dalla probabilità che si verifichino terremoti di una data entità in un data zona ed in un prefissato intervallo di tempo. La vulnerabilità sismica V misura la predisposizione di una costruzione, di una infrastruttura o di una parte del territorio a subire danni per effetto di un sisma di prefissata entità L’esposizione E è costituita dal complesso dei beni e delle attività che possono subire perdite per effetto del sisma. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 12. E’ quindi chiaro che, anche in presenza di una bassa pericolosità P, elevati valori della vulnerabilità V e/o dell’esposizione E, possono portare ad un livello di rischio R significativo. La vulnerabilità di un’opera «è un suo carattere comportamentale descritto attraverso una legge causa-effetto in cui la causa è il terremoto e l’effetto è il Danno» (Sandi 1986) Rischio sismico • Misura la predisposizione di una costruzione, di una infrastruttura o di una parte del territorio a subire danni per effetto di un sisma di prefissata entità • Misura l’incapacità, congenita e/o dovuta ad obsolescenza, di resistere ad azioni simiche Scenario normativo attuale: - Decreto legislativo 9 aprile 2008 , n. 81 ・Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - D.m. 14 gennaio 2008 «Nuove norme tecniche per le costruzioni» - Circolare 2 febbraio 2009 n.617 Istruzioni per l’applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al DM 14 gennaio 2008 Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 13. Su una costruzione esistente che ospita attività di lavoro incidono, dunque, sia le norme tecniche, nelle stesse ipotesi di esecuzione di interventi previsti al capitolo 8, sia il d.lgs.81/2008 i cui precetti sono di portata più ampia, e soprattutto estremamente chiari nell’individuare il percorso di messa in sicurezza. Nel TUSL, è limpido e pone i datori di lavoro, soprattutto in quelle zone del territorio italiano che sono di recente state classificate sismiche, nella posizione di dover adeguare, o quantomeno avviare un processo di miglioramento della condizione statica dell’immobile ove si svolge l’attività lavorativa, rispetto al rischio sismico e non solo. Infatti il TUSL statuisce che gli ambienti dove si svolgono delle attività lavorative devono essere soggetti a valutazione di tutti i rischi e rispetto ad essi devono essere sicuri e stabili. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 14. Rischio basso: • Anno di costruzione recente o post-classificazione sismica • Interventi di consolidamento sismico recenti • Documentazione di progetto completa • Stato di conservazione dell’edificio buono • Stato di conservazione degli elementi non strutturali buono • Livello di sicurezza superiore o uguale al 60% del livello di sicurezza di un edificio nuovo Rischio medio: • Anno di costruzione pre-classificazione sismica • Interventi di manutenzione/riparazione locale recenti • Documentazione di progetto incompleta • Stato di conservazione dell’edificio sufficiente o discreto • Livello di sicurezza compreso tra il 30% e 60% del livello di sicurezza di un edificio nuovo Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 15. Rischio alto: • Anno di costruzione pre-classificazione sismica • Interventi di manutenzione assenti • Documentazione di progetto incompleta • Stato di conservazione dell’edificio mediocre • Livello di sicurezza inferiore o pari al 30% Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 16. TITOLARE ATTIVITÀ PRODUTTIVA (D.Lgs 81/08) VALUTAZIONE SICUREZZA p.To 8.3 NTC 2008 RISCHIO SISMICO PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 17. NTC 2008 §8.3 La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi sulle costruzioni esistenti potranno essere eseguiti con riferimento ai soli SLU nel caso in cui si effettui la verifica anche nei confronti degli SLE i relativi livelli di prestazione possono essere stabiliti dal Progettista di concerto con il Committente Le Verifiche agli SLU possono essere eseguite rispetto alla condizione di salvaguardia della vita umana (SLV) o, in alternativa, alla condizione di collasso (SLC). Le costruzioni esistenti devono essere sottoposte a valutazione della sicurezza quando ricorra anche una delle seguenti situazioni: • riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti dovuta ad azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), significativo degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, azioni eccezionali (urti, incendi, esplosioni), deformazioni significative imposte da cedimenti del terreno di fondazione; • provati gravi errori di progetto o di costruzione; • cambio della destinazione d’uso della costruzione o di parti di essa, con variazione significativa dei carichi variabili e/o della classe d’uso della costruzione; • interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in parte, con elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità o ne modifichino la rigidezza. Valutazione della sicurezza Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 18. NTC 2008 §8.3 La valutazione della sicurezza deve permettere di stabilire se: • l’uso della costruzione possa continuare senza interventi; • l’uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di limitazioni e/o cautele nell’uso); • sia necessario procedere ad aumentare o ripristinare la capacità portante. La valutazione della sicurezza dovrà effettuarsi ogni qual volta si eseguano gli interventi strutturali di cui al punto 8.4, e dovrà determinare il livello di sicurezza prima e dopo l’intervento. §8.4 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI • interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle presenti norme; • interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle presenti norme; • riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati, e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 19. «…il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro.»(Art. 1) e «…si applica a tutti i settori di attività privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio.» (Art. 3.) - Art. 15. Misure generali di tutela; (Titolo I ・PRINCIPI COMUNI) - Art. 63. Requisiti di salute e di sicurezza; (Titolo II ・LUOGHI DI LAVORO) - Art. 64. Obblighi del datore di lavoro; (Titolo II ・LUOGHI DI LAVORO) Infine il TUSL dedica un intero allegato alla stabilità dell’ambiente di lavoro, e le cui prescrizioni sono più che limpide: - ALLEGATO IV - Requisiti dei luoghi di lavoro Prescrizioni del d.lgs 81/2008 Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 20. Prescrizioni del d.lgs 81/2008 Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 21. Prescrizioni del d.lgs 81/2008 Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 22. Prescrizioni del d.lgs 81/2008 L’Art. 1.1.1 E’ limpido e non lascia alcun dubbio interpretativo circa i requisiti che gli ambienti di lavoro devono possedere: essi devono essere solidi (anche) rispetto alle caratteristiche ambientali. L’Art. 1.1.2, di fatto, riconosce alle politiche di manutenzione il ruolo di garantire i requisiti si solidità di tutto ciò che fa parte del luogo di lavoro, elementi strutturali e non strutturali compresi. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 23. ORDINANZA 3274/2003 Ha previsto l’obbligo di procedere, a cura dei proprietari, alla valutazione della vulnerabilità sismica sia degli edifici esistenti, la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per la finalità di Protezione Civile che degli edifici che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. L’ordinanza indica le tipologie degli edifici e delle opere infrastrutturali di interesse strategico da assoggettare alla valutazione di vulnerabilità sismica Aziende a rischio rilevate Centri Commerciali Il termine per effettuare la valutazione della vulnerabilità sismica, dopo numerose proroghe, è definito con la Legge di stabilità 2013 (art. 421 Legge 23.12.2012 n°228, G.U. 29.12.2012) ed è scaduto il 31 marzo 2013. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 24. ASL BERGAMO Il servizio PSAL ha intrapreso una ricognizione statica sull’applicazione della normativa in materia di valutazione del rischio sismico nelle aziende a rischio di incidente rilevante e nei centri commerciali presenti sul territorio della Provincia di Bergamo Sul territorio della Provincia di Bergamo sono attualmente presenti 49 aziende a rischio di incidente rilevante, di cui due in fase di liquidazione 46 aziende hanno risposto alla nostra richiesta di informazioni In tutte e 46 aziende è stato predisposto un piano di emergenza ed evacuazione In tutte e 46 le aziende sono presenti edifici non costruiti con criteri antisismici Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 25. Indagine su 46 aziende 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 Effettuata valutazione di vulnerabilità sismica Effettuata valutazione preliminare Conferito a professionista incarico per V.Sismica Aziende a rischio rilevate In Corso SI NO Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 26. Indagine su 10 centri commerciali 0 1 2 3 4 5 6 7 Costruito con criteri antisismici Effettuata valutazione vulnerabilità sismica Effettuata valutazione preliminare Conferito incarico ad un professionista per V.V.Sismica Centri Commerciali SI NO Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 27. Orientamenti giurisprudenziali Il peso economico per costi diretti ed indiretti impone un approccio ragionevole e propositivo da parte del datore datore di lavoro. L’impossibilità di operare miglioramento dell’ambiente di lavoro è irrilevante per questioni meramente Economiche  coerentemente, in adempimento del principio della massima sicurezza «tecnologicamente possibile» lo stesso datore di lavoro è tenuto a trovare le misure sufficienti a conseguire il fine della protezione della salute e dell’integrità fisica dei propri dipendenti in modo conforme al principio direttivo costituzionale dell’art. 32”. Corte Costituzionale La Corte di Cassazione precisa che lo scenario dei rischi da affrontare deve essere limitato dalla normale ragionevolezza, rigettando il: “presupposto teorico che qualsiasi rischio possa essere evitato pur se esorbitante da ogni umana previsione o prevedibilità” e “la responsabilità del datore di lavoro va collegata alla violazione degli obblighi di comportamento imposti da norme di fonte legale ovvero suggerito, dalle conoscenze sperimentali e tecniche del momento” il modo per restringere la discrezionalità dell’interprete è ritenere che, là dove parla di misure «concretamente attuabili», il legislatore si riferisca alle misure che, nei diversi settori e nelle differenti lavorazioni, corrispondono ad applicazioni tecnologiche generalmente praticate e ad accorgimenti organizzativi e procedurali altrettanto generalmente acquisiti, sicché penalmente censurata sia soltanto la deviazione dei comportamenti dell’imprenditore dagli standard di sicurezza propri, in concreto e al momento, delle diverse attività produttive. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 28. CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA “[…] i rischi professionali che devono essere oggetto di una valutazione da parte dei datori di lavoro non sono stabiliti una volta per tutte, ma si evolvono costantemente in funzione, in particolare, del progressivo sviluppo delle condizioni di lavoro e delle ricerche scientifiche in materia di rischi professionali” Non è pretesa l’immediatezza dell’intervento ma vanno messe in campo misure mitigative con una logica di priorità che favorisca la mitigazione delle vulnerabilità principali. Ad esempio nel caso della Legge 122/2012, ovvero dell’emergenza, nelle more della valutazione di sicurezza devono essere mitigate le «tre famose» vulnerabilità degli edifici industriali OBBLIGHI DELL’RSPP l’RSPP “è il fulcro del sistema sicurezza  deve favorire con il proprio operato una politica di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, oltre che controllare che venga data attuazione agli interventi previsti dal documento di valutazione dei rischi. Il datore di lavoro è tenuto a verificare che il R.S.P.P. (e gli ulteriori soggetti incaricati) abbia(no) le capacità e i requisiti professionali adeguati ai rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi all’attività svolta dall’azienda. La necessità di requisiti e capacità dal carattere non generico ma specifico e qualificato in ordine alle esigenze dell’attività evidenzia come suddetto soggetto sia portatore di competenze tecniche (conoscitive) di cui il datore di lavoro e l’azienda si avvalgono. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Orientamenti giurisprudenziali
  • 29. Il fatto, però, che la normativa di settore escluda la sanzionabilità penale o amministrativa di eventuali comportamenti inosservanti dei componenti del servizio di prevenzione e protezione, non significa che questi componenti possano e debbano ritenersi in ogni caso totalmente esonerati da qualsiasi responsabilità penale e civile derivante da attività svolte nell’ambito dell’incarico ricevuto. Infatti, occorre distinguere nettamente il piano delle responsabilità prevenzionali, derivanti dalla violazione di norme di puro pericolo, da quello delle responsabilità per reati colposi di evento, quando, cioè, si siano verificati infortuni sul lavoro o tecnopatie. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Orientamenti giurisprudenziali
  • 30. SICUREZZA DEGLI AMBIENTI IN CASO DI CAMBIAMENTO DELLO SCENARIO DI CARICO Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 31. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 32. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 33. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 34. Liquefazione Italia Zone geologicamente suscettibili a liquefazione all’interno delle quali vi siano stati risentimenti del VI MCS Zone geologicamente suscettibili a liquefazione all’interno delle quali vi siano stati risentimenti del VII MCS o superiore Liquefazione Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 35. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO VALUTAZIONE DELLE VULNERABILITÀ DEGLI EDIFICI INDUSTRIALI DEL CRATERE EMILIANO UN’ANALISI CONDOTTA PER CONFINDUSTRIA HA PROVATO CHE CIRCA L’80% DEGLI EDIFICI INDUSTRIALI NON RAGGIUNGE IL 60% DEL LIVELLO DI SICUREZZA SISMICO RICHIESTO DA LEGGE. UN NUMERO CONSISTENTE (CIRCA IL 50%) DEGLI EDIFICI INDUSTRIALI HA UN LIVELLO DI SICUREZZA NELL’ORDINE DEL 25/30% DELLA CAPACITÀ SISMICA RICHIESTA. IL GRUPPO DI LAVORO IPOTIZZA UN COMPORTAMENTO SUFFICIENTEMENTE OMOGENEO PER TUTTE LE STRUTTURE COERENTI CON L’EPOCA DI COSTRUZIONE RELATIVA AGLI ANNI ’60/’70 SINO AI PRIMI ANNI ‘2000.
  • 36. a) mancanza di collegamenti tra elementi strutturali verticali e elementi strutturali orizzontali e tra questi ultimi; b) presenza di elementi di tamponatura prefabbricati non adeguatamente ancorati alle strutture principali; c) presenza di scaffalature non controventate portanti materiali pesanti che possano, nel loro collasso, coinvolgere la struttura principale causandone il danneggiamento e il collasso. d) eventuali altre carenze prodotte dal danneggiamento e individuate dal tecnico incaricato. PRINCIPALI MECCANISMI DI CROLLO DURANTE SCUOTIMENTI Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 37. appoggi elementi orizzontali (su elem. verticali o orizz.) resistenza e duttilità degli elementi verticali (effetti del II ordine) resistenza dei collegamenti dei pannelli elementi aggettanti pilastro-bicchiere-plinto-fondazione impianti scaffalature vetrate LL.G. CSLP: CRITICITÀ NOTE - funzionamento come sistema Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 38. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO PRINCIPALE MECCANISMO DI CROLLO DURANTE SCUOTIMENTI: PERDITA DI APPOGGIO DELLE TRAVI
  • 39. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 40. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 41. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO PRINCIPALE MECCANISMO DI CROLLO DURANTE SCUOTIMENTI: DISTACCO PANNELLI TAMPONAMENTO PREFABBRICATI
  • 42. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO CROLLO DI SCAFFALATURE E MAGAZZINI AUTOMATICI VERTICALI
  • 43. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO ZONE SOGGETTE A PICCHI DI SCUOTIMENTO SISMICO DISTRUZIONE TOTALE DEGLI EDIFICI
  • 44. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 45. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Liquefazione Danni in siti dove si sono verificati fenomeni di liquefazione – Zona del Ferrarese
  • 46. Liquefazione Danni in siti dove si sono verificati fenomeni di liquefazione – Zona del Ferrarese Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO
  • 47. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO ARCHLIVING – GIANLUCA LOFFREDO INTERVENTI DI 1a FASE – ELIMINAZIONE DELLE CARENZE UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Nodo trave-colonna Nodo trave-pannello Condominio – Bomporto (MO)
  • 48. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO INTERVENTI DI 1a FASE – ELIMINAZIONE DELLE CARENZE UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Nodo colonna-pannelli Nodo trave-tegoli Edificio produttivo – Ferrara (FE)
  • 49. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO INTERVENTI DI 2a FASE – MIGLIORAMENTO SISMICO UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Edificio produttivo – Mirabello (FE) Interventi di miglioramento sismico di edificio esistente prefabbricato, danneggiato dal sisma, con incamiciamento locale in cls
  • 50. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO INTERVENTI DI 2a FASE – MIGLIORAMENTO SISMICO UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Edificio adibito a supermercato – Ferrara (FE) Interventi di miglioramento sismico di edificio esistente prefabbricato, danneggiato dal sisma, con interventi con sistema CFRP.
  • 51. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO INTERVENTI DI 2a FASE – MIGLIORAMENTO SISMICO UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Concessionaria Auto – Ferrara (FE) Interventi di miglioramento sismico all’80% con controventi metallici esterni installati su edificio prefabbricato in c.a.p.
  • 52. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO INTERVENTI DI 2a FASE – MIGLIORAMENTO SISMICO UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Distilleria – Ferrara (FE) Interventi di miglioramento sismico al 60% con controventi metallici interni installati su edificio in muratura portante
  • 53. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO DATI AZIENDA SPESE TECNICHE COSTI INTERVENTO ID Provincia Settore merceologico Superficie utile [m2] valore assicurato FABBRICATO valore assicurato MERCI MACCHINARI Valore assicurato MERCI 1^a FASE) Costi di verifica vulnerabilità sismica e Progetto / DL Interventi Locali 1^a FASE) Incidenza Costi [€/m2] 2^a FASE) Costi di progetto / DL del miglioramento sismico al 60% 2^a FASE) Incidenza Costi [€/m2] COSTO INTERVENTI FASE 1) 1^a FASE) Incidenza Costi [€/m2] COSTO INTERVENTI FASE 2) 2^a FASE) Incidenza Costi [€/m2] 01 FERRARA Prodotti siderurgicie materialiper edilizia 1.182,00 € 5.000.000,00 ? € 14.500,0 € 12 € 25.000,0 € 21 € 23.225,4 € 20 € 220.000,0 € 186 02 FERRARA Concessionaria auto 2.186,00 € 35.000.000,00 ? N.A. N.A. € 22.000,0 € 10 € 50.000,0 € 23 € 280.000,0 € 128 03 MIRABELL O (FE) Produzione tegole 6.375,00 € 10.000.000,00 ? N.A. N.A. € 174.829,0 € 27 N.A. N.A. € 1.597.000,0 € 251 04 CENTO (FE) Realizzazionemotori diesel 10.132,00 € 70.000.000,00 ? N.A. N.A. N.A. N.A. € 14.000.000,0 € 1.382 N.A. N.A. 05 FERRARA realizzazionecuscinetti meccanici 9.800,00 € 50.000.000,00 ? N.A. N.A. € 270.000,0 € 28 N.A. N.A. € 1.850.000,0 € 189 06 MIRABELL O (FE) Magazzino mercato ortofrutticolo 2.900,00 € 1.000.000,00 ? N.A. N.A. € 62.000,0 € 21 N.A. N.A. € 650.000,0 € 224 07 FERRARA Stoccaggio concimiper agricoltura 8.900,00 € 6.000.000,00 € 8.000.000,00 € 8.000.000,00 N.A. N.A. € 260.000,0 € 29 N.A. N.A. € 2.150.000,0 € 242 08 REGGIO EMILIA Magazzino / deposito 1.400,00 € 500.000,00 ? N.A. N.A. € 39.500,0 € 28 N.A. N.A. € 380.000,0 € 271 09 FERRARA Magazzino / deposito 1.200,00 € 500.000,00 ? N.A. N.A. € 34.000,0 € 28 N.A. N.A. € 325.000,0 € 271 10 FERRARA Supermercatie Negozi commerciali 2.035,00 € 6.000.000,00 ? N.A. N.A. € 80.000,0 € 39 N.A. N.A. € 600.000,0 € 295 11 MODENA INDUSTRIA CERAMICA 26.400,00 € 10.967.000,00 € 21.657.000,00 € 109.076.000,00 12 FERRARA LAVORAZIONE DI FARINE E CEREALI 4.000,00 € 9.594.000,00 € 17.622.000,00 € 58.000,00 13 MODENA PRODUZIONE ACETO DOP/IGP € 17.743.000,00 € 5.500.000,00 € 5.500.000,00 14 REGGIO EMILIA PRODUZIONE MACCHINE UTENSILI 12.900,00 € 12.200.000,00 ESEMPIO AZIENDA realizzazione cuscinetti meccanici edificioin CAP 9.800mq costo teorico costruzione 500x 9.800= 4.900.000 valore macchinee magazzino 50.000.000 1a fase 2a fase spese tecniche 2x 9.800= 19.600 20x 9.800= 196.000 interventi 20x 9.800= 196.000 200x 9.800= 1.960.000 215.600 2.156.000 sismabonus -96.000 -96.000 costo netto interventi 119.600 2.060.000 pari a 2% dei costi di costruzione 42% dei costi di costruzione pari a 0,2% del valore del magazzino 4,1% del valore del magazzino incidenza costi messa in sicurezza costo teorico costruzione valore macchine e magazzino costo netto interventi 1a fase costo netto interventi 2a fase
  • 54. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Edificio prefabbricato in CAP costo degli interventi di 1° fase: spese tecniche 1-3 €/mq Interventi 15-30 €/mq costo degli interventi di 1° fase: spese tecniche 10-20 €/mq Interventi 100-200 €/mq
  • 55. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO edificio in metallo costo degli interventi di 1° fase: spese tecniche 1-3 €/mq Interventi 15-30 €/mq costo degli interventi di 1° fase: spese tecniche 10-20 €/mq Interventi 100-200 €/mq
  • 56. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO VERIFICA DI VULNERABILITÀ E IPOTESI DI MIGLIORAMENTO SISMICO DI UN COMPLESSO INDUSTRIALE
  • 57. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Fabbricato H Fabbricato B Batteria Hermann 2000 Palazzina uffici
  • 58. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO La struttura è stata realizzata in 6 fasi tra il 1979 ed il 2003. Non tutti i pilastri del capannone furono realizzati nell’ottica di un futuro ampliamento strutturale. Copertura costituita da travi a doppia pendenza a sezione variabile. Fondazione tipo plinti isolati a bicchiere. Batteria
  • 59. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO • Struttura concepita per sopportare solo carichi verticali • Indagine geologiche → Terreno TIPO C • Modellazione con F.E.M. per maggiore accuratezza risultati
  • 60. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO • Capacità sismica della struttura governata dalla resistenza a pressoflessione deviata della gran parte dei pilastri prefabbricati. • Livello di sicurezza ottenuto considerando l'esistenza di collegamenti meccanici da realizzarsi. • Coefficiente di sicurezza C.S. = 35% < 60% Modo 1 Modo 2 ELEMENTO MECCANISMO LIVELLO SICUREZZA MINIMO PRESS. DEVIATA 52% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 53% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 45% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 57% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 51% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 41% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 35% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 49% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 40% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 39% TAGLIO >100% P. AMPLIAMENTO MENSA P. FILA 7 CENTRALI P. FILA 7 LATO POST. P. FILA 8 CENTRALI P. FILA 8 LATERALI P. FILA 1-2 P. FILA 3-4 CENTRALI P. FILA 3-4 LATERALI P. FILA 5 CENTRALI P. FILA 5 LATERALI
  • 61. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO ELEMENTO MECCANISMO LIVELLO DI SICUREZZA MINIMO PRESS. DEVIATA 47% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 32% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 34% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 46% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 30% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 57% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 47% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 54% TAGLIO >100% P. TIPO A19 P. TIPO A10 P. TIPO A9 P. TIPO A11-A12-A13- A22-A23 P. TIPO A1 P. R. A2-A3-A16-A17 P. A2-A3-A16-A17 P. TIPO A4-A8
  • 62. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Fabbricato B • Struttura prefabbricata realizzata nel 1980.. • Copertura è costituita da tegoli a doppia pendenza a sezione variabile nell’anima • Superficie complessiva in pianta di circa 1042 m2 costituita da un corpo di fabbrica di altezza interna di 6,26 m • Fondazioni coerentemente con i tempi di realizzazione dell’opera sono del tipo plinti isolati a bicchiere.
  • 63. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO • Struttura concepita per sopportare solo carichi verticali • Indagine geologiche → Terreno TIPO C • Modellazione con F.E.M. per maggiore accuratezza risultati
  • 64. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO • Capacità sismica della struttura governata dalla resistenza a pressoflessione deviata della gran parte dei pilastri prefabbricati. • Condizione peggiore presente nei pilastri che collegano il solaio con la copertura • Livello di sicurezza ottenuto considerando l'esistenza di collegamenti meccanici da realizzarsi. • Coefficiente di sicurezza C.S. = 46% < 60% Modo 1 Modo 2 rM = 2,19 D/C = 46% -200 -150 -100 -50 0 50 100 150 200 -400 -300 -200 -100 0 100 200 300 400 Dominio Mx-My-Nmed MRd N-Mx-My Mx [kNm] My [kNm] ELEMENTO MECCANISMO LIVELLO DI SICUREZZA MINIMO PILASTRI P1 PRESS. DEVIATA 46% PILASTRI P2 PRESS. DEVIATA 46% PILASTRI P2R PRESS. DEVIATA 49% PILASTRI P3 PRESS. DEVIATA 46% PILASTRI P3R PRESS. DEVIATA 49%
  • 65. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Riepilogo livelli di vulnerabilità sismica Batteria 35% < 60% Hermann 2000 30% < 60% Fabbricato H 25% < 60% Fabbricato B 46% < 60% Fabbricato H Fabbricato B Batteria Hermann 2000 0 20 40 60 80 Batteria Hermann 2000 Fabbricato H Fabbricato B Vulnerabilità 60% C.Sicurezza
  • 66. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO SOLUZIONI DI INTERVENTO CALASTRELLATURA C.F.R.P. – (Fibra di carbonio) Vantaggi • Ampia scelta imprese • Ingombro minimo Svantaggi • Interferenze impianti • Interferenze con pannelli murari Vantaggi • Ingombro minimo • Tecnologicamente all’avanguardia Svantaggi • Interferenze impianti • Tempi lunghi • Interferenze con pannelli murari
  • 67. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO SOLUZIONI DI INTERVENTO Ringrosso sezione Beton plaquè Vantaggi • Ampia scelta imprese • Rapida esecuzione Svantaggi • Interferenze impianti • Perdita superfice utile • Necessità di ampia area di lavorazione Vantaggi • Ingombro minimo • Rapida esecuzione • Ampia scelta imprese Svantaggi • Interferenze impianti
  • 68. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO SOLUZIONI DI INTERVENTO Controventi interni Controventi esterni Vantaggi • Ampia scelta imprese Svantaggi • Interferenze impianti • Perdita superfice utile • Interferenze con murature e lavorazioni interne Vantaggi • Ingombro interno nullo • Rapida esecuzione • Lavorazioni interne ridotte al minimo Svantaggi • Interferenze sottoservizi • Ingombro aree esterne
  • 69. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO PROPOSTE DI INTERVENTO
  • 70. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO PROPOSTE DI INTERVENTO
  • 71. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO PROPOSTE DI INTERVENTO
  • 72. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO PROPOSTE DI INTERVENTO
  • 73. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO S C A F F A L A T U R E La vulnerabilità sismica delle scaffalature è incalcolabile secondo il D.M. 2008, essendo: o Profili laminati a freddo o Sottili o Aperti o Forati Classificati come classe 4, non dissipano energia Unioni rivettate e non bullonate Livello di sicurezza sismica quasi nullo
  • 74. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO S C A F F A L A T U R E Soluzioni per interventi di buon senso • Inserimento controventi di parete: • Longitudinale • Trasversale • Ripartizione ascendente della distribuzione pesi di stoccaggio in modo decrescente per livelli di piano. • Inserimento controventi di piano in testa tra le scaffalature • Orizzontali • Inserimento grigliati per impedire la perdita di appoggio dei pallet
  • 75. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO CONCLUSIONI • Realizzazione degli interventi di prima fase per la rimozione delle carenze strutturali Collegamenti fondamentali tra: • Pilastri – travi principali • Pannelli tamponamento – strutture portanti • Eccetto per il Fabbricato B Tutti i tegoli sono adeguatamente ancorati alle travi principali
  • 76. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO CONCLUSIONI Interventi su scaffalature
  • 77. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
  • 78. Interventi Dreni sub-orizzontali Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
  • 79. Interventi Pali Mega Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
  • 80. Interventi Pali Mega collegati in testa con il plinto Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
  • 81. Interventi Pali Mega collegati in testa con il plinto Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
  • 82. Pali FDP Interventi Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
  • 83. Micropali trivellati Interventi Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)
  • 84. Ing. Gianluca Loffredo Avellino, 29/06/2017 CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO Grazie per l’attenzione Ing. Gianluca Loffredo - Archliving S.r.l.