5 C 2010 U D 8 I Movimenti E Le Deformazioni Delle Rocce
5 C 2010 Terremoti
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4. Teoria del rimbalzo Elastico Le rocce immagazzinano energia per decine o centinaia di anni deformandosi elasticamente Superato il carico di rottura o vinto l’attrito che immobilizza la frattura, le rocce ritornano alla forma originale liberando sotto forma di onde l’energia elastica accumulata
6. Forze e Comportamento delle rocce Forze comportamento plastico comportamento elastico Argille e rocce scistose Graniti basalti Aumenti di temperatura e di pressione tendono a far aumentare la plasticità delle rocce
9. Forze di taglio Faglia trascorrente se interessa l’intero spessore della crosta terrestre si chiama faglia trasforme
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19. Terremoto ad Haiti 13 gennaio 2010 magnitudo 7,3, più di 100 000 morti L'ipocentro è stato ad appena 10 chilometri di profondità. epicentro nelle vicinanze della capitale:
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29. La spettacolare sequenza del crollo del transetto nella Basilica Superiore di San Francesco. Immagini riprese da Umbria TV. Terremoto 26 settembre 1997 Assisi Foligno Nocera VII M L =4.7 11.46 VIII-IX M L =5.8 11.40 VIII M L =5.5 2.33 Scala Mercalli Magnitudo (MD=Magnitudo Durata, ML=Magnitudo Locale) Tempo (ora italiana)
34. M = 7.3 = M 6 (28.12.1908 - h. 4.20 GMT) - Terremoto calabro-messinese [ 120.000 morti] M = 7.0 = M 5 (13.1.1915 - h. 6.52 GMT) - Terremoto di Avezzano [ 33.000 morti] M = 6.9 = M 4 (23.11.1980 - h. 18.34 GMT) - Terremoto in Irpinia-Basilicata [ 3.000 morti] M = 5.9 = M 3b b (15.9.1976 - h. 9.21 GMT) M = 6.5 = M 3a a (6.5.1976 - h. 20 GMT) Terremoto nel Friuli [ 1.000 morti]
35. A è il valore massimo della traccia (misurata in mm) sul sismografo Wood-Anderson e il termine -log A 0 tiene conto dell'attenuazione della traccia con la distanza dell'epicentro. Lo zero della scala è arbitrario. Per non dover considerare la magnitudo con valori negativi, si scelse il valore di -log A 0 =3 per una traccia di 1 mm di un terremoto ad una distanza epicentrale di 100 Km . Quindi, i terremoti registrati da una rete di sismografi Wood-Anderson a distanza dall'epicentro superiore a 100 Km hanno generalmente magnitudo maggiore di 3. La magnitudo locale di un terremoto è definita da: M L = log A/A 0
36. Ampiezza e intervallo S-P, misurato direttamente su un sismometro Wood-Anderson, forniscono la misura della magnitudo
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40. µ = modulo di rigidità (32 GPa nella crosta, 75 GPa nel mantello) A = LW = area di frattura D = dislocazione media Momento Sismico
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45. Il Rischio Sismico R = V x E x P La pericolosità è legata solo al fenomeno naturale; il rischio dipende anche da variabili “umane”: urbanizzazione, numero e valore degli edifici, presenza di industrie, etc. Non si può agire sulla pericolosità, ma si può mitigare il rischio.
47. Gradi della scala MCS Sismicità in Italia. La Rete Sismica Nazionale Centralizzata registra più di 2000 terremoti l'anno. La rete opera con continuità dalla metà degli anni '70 ed è stata ampliata in seguito al terremoto distruttivo dell'Irpinia del 1980 (Ms =6,9). Il catalogo sismico strumentale riporta circa 35.000 terremoti verificatisi in Italia a partire dal 1975. La sismicità si concentra soprattutto nelle Alpi , lungo gli Appennini e riguarda la maggior parte dei vulcani attivi del Quaternario (per esempio, L'Etna, il Vesuvio, i Campi Flegrei, i Colli Albani). Inoltre si verificano sequenze anche nel promontorio del Gargano, mentre parte del Trentino, la Puglia e la Sardegna sembrano essere relativamente asismiche.
48. Zonazione sismogenetica Si identificano e caratterizzano le aree sorgenti (faglie) nella regione considerata.