1. L'ecografo nell'ambulatorio di
endocrinologia: un valore aggiunto
Michele Zini
Servizio di Endocrinologia
Arcispedale "S. Maria Nuova“ – Reggio Emilia
Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in Oncologia – IRCCS
Michele.zini@asmn.re.it
Michele Zini 2012
2. QUANDO ESEGUIRE LA ECOGRAFIA TIROIDEA ?
ATA 2009
ETA 2006
Thyroid US is mandatory
when a nodule is discovered
at palpation
Michele Zini 2012
3. QUANDO ESEGUIRE LA ECOGRAFIA TIROIDEA ?
ETA / AME / AACE 2010
Michele Zini 2012
4. COME ESEGUIRE LA ECOGRAFIA TIROIDEA ?
ETA / AME / AACE 2010
Michele Zini 2012
5. CRITERI ECOGRAFICI DI MALIGNITA’
High risk
history
with
Abnormal suspicious US
cervical
features
lymph nodes,
Microcalcifications, extracapsular
Irregular margins
invasion
Solid
hypoechoic
Mixed cystic /
solid
Spongiform
Purely
cystic
Michele Zini 2012
6. Ospedale di Udine
Servizio di Endocrinologia - Ospedale di Udine
12000
10000
8000
2009
6000
4000
2000
0
Visite endocrinologiche
Agoaspirati tiroidei
Ecografie tiroidee
7. Ospedale di Negrar (VR)
Servizio di Endocrinologia - Ospedale di Negrar (VR)
7000
6000
5000
4000
2009
3000
2000
1000
0
Visite endocrinologiche
Agoaspirati tiroidei
Ecografie tiroidee
8. Ospedale di Reggio Emilia
Servizio di Endocrinologia - Ospedale di Reggio Emilia
12000
10000
8000
2009
6000
4000
2000
0
Visite endocrinologiche
Agoaspirati tiroidei
Ecografie tiroidee
10. OBBIETTIVI
• Valutare il grado di correttezza del giudizio
ecografico sui noduli tiroidei
• La valutazione ecografica viene confrontata con
l’esame citologico su agoaspirato
• Non è possibile un confronto sistematico con l’esame
istologico (non tutti i noduli vengono operati)
• Indagine retrospettiva (tipo audit)
Michele Zini 2012
11. METODI
Classificazione ecografica
Sulla base delle caratteristiche ecografiche
- ecogenicità
- ecostruttura
- margini
- microcalcificazioni
- disposizione all’interno del lobo
Il nodulo viene classificato come
- “non sospetto” (U2)
- “dubbio”
(U3)
- “sospetto”
(U4)
Michele Zini 2012
12. METODI
Classificazione citologica
In accordo con la maggior parte delle
linee-guida i noduli vengono classificati
in base a 5 categorie citologiche:
- Non diagnosticato
- Benigno
- Indeterminato / dubbio
- Sospetto
- Maligno
(Thy1)
(Thy2)
(Thy3)
(Thy4)
(Thy5)
Michele Zini 2012
16. CONCLUSIONI
• La performance diagnostica della ecografia è
•
•
•
buona ma non ottima
La ecografia fornisce risultati migliori
nell’escludere che non nel confermare la
malignità di un nodulo
Peraltro, ogni nodulo tiroideo deve essere
sottoposto ad ecografia
Il giudizio ecografico può servire come
“probabilità pre-test” per l’esame citologico
Michele Zini 2012
17. LIMITI
• Il confronto non è stato effettuato con il vero
•
•
gold-standard
(rappresentato
dall’esame
istologico)
Le classi ecografiche U sono in parte arbitrarie e
soggettive
Le aggregazioni U3-U4 e C3-C4-C5 sono
eterogenee
• Analisi per sottogruppi su un campione più
numeroso consentiranno di superare questi
limiti
Michele Zini 2012
19. Caratteristiche dello screening (WHO 1968)
• La condizione patologica deve essere un problema
importante di salute
•
•
•
•
• gravità clinica
• epidemiologia
Deve esistere una terapia per la condizione
Devono esistere strutture per la diagnosi e trattamento
Deve esistere uno stadio latente della malattia
Deve esistere un test o esame per accertare la
patologia
• Il test deve essere bene accetto dalla popolazione
• La storia naturale della malattia dovrebbe essere
adeguatamente compresa
Michele Zini 2012
20. Caratteristiche dello screening (WHO 1968)
• Deve esistere un accordo sui protocolli terapeutici di
terapia e su chi sottoporre a trattamento.
• Il costo totale della scoperta di un caso dovrebbe
essere bilanciato economicamente in relazione alla
spesa medica nel suo complesso.
• Il processo di rilevamento dei casi dovrebbe essere
continuo, non semplicemente giusto un progetto "una
volta e per tutti".
Michele Zini 2012
21. Obiettivi dello screening
• Lo scopo dello screening è quello di
• identificare le malattie presenti in una comunità in una
•
•
fase precoce
permettendo così di giungere ad interventi terapeutici
tempestivi
in modo di ridurre le conseguenze delle malattie più
diffuse e facilmente diagnosticabili
• Per queste ragioni, un test impiegato in un programma
di screening, specialmente per malattie di cui si
conosce la bassa incidenza, devono avere una buona
specificità in aggiunta ad una sensibilità accettabile.
Michele Zini 2012
22. EPIDEMIOLOGIA
• Quasi la metà dei noduli >1 cm non è palpabile
• Studi autoptici e prospettici in USA identificano
noduli non noti o asintomatici nel 50-67% dei
pazienti
• In Germania (area iodo-sufficiente), noduli sono
presenti nel 20% della popolazione 20-79 anni
• La prevalenza aumenta con l’età, fino a 52% (F) e
al 29% (M) di 70-74 anni
Michele Zini 2012
23. EPIDEMIOLOGIA
• Incidenza tumore tiroideo:
20 casi su 100.000 persone / anno
• La maggior parte sono microcarcinomi papillari
• Molti di questi non arriverà mai alla soglia di
espressività clinica.
• Provincia di Reggio Emilia (~ 500.000 abitanti):
80-100 nuovi casi/anno
1-2 decessi/anno
Michele Zini 2012
24.
25. Effetti avversi dello screening
• I test usati nello screening non sono perfetti
• Sono possibili falsi positivi e falsi negativi
• Anche con un risultato corretto, non è detto che un test
di screening sia di beneficio ad una particolare
popolazione
• Lo stress e l'ansietà causati da falsi positivi dei test di
screening
• Indagini non necessarie e trattamento dei risultati falsi
positivi
Michele Zini 2012
26. Effetti avversi dello screening
• Una falsa sensazione di sicurezza causata
dai falsi negativi, anche in presenza di ben
definiti sintomi soggettivi ben diagnosticabili,
che potrebbe addirittura ritardare la diagnosi
definitiva
• Spreco di risorse sanitarie
• Utilizzo di procedure non necessarie,
fastidiose o pericolose per la ricerca di una
malattia a bassa incidenza
Michele Zini 2012
27. Proposta operativa
• Screening universale:
NO
• Screening targeted:
SI’
- familiarità per carcinoma tiroideo
- MTC
- FNMTC
- pregressa irradiazione sul collo
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