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La scuola italiana: quanto siamo
lontani dai paesi più avanzati?
ANDREA GAVOSTO
Roma, 14 aprile 2016
Fondazione Giovanni Agnelli
andrea.gavosto@fga.it
// Scuola di Politiche //
0,4%
1,4%
9%
8,4%
8,5%
8,6%
-2% 0% 2% 4% 6% 8% 10%
azioni
titoli di Stato
mezzogiorno
centro
nord est
nord ovest
investire in istruzione conviene agli individui…
Fonte: Banca d’Italia, Questioni di economia e finanza 53, 2009) e Borsa italiana 2015.
il rendimento
dell’istruzione in
Italia è oggi intorno
al 9% annuo,
nettamente
superiore agli
investimenti in
titoli di Stato o in
azioni
…e conviene allo sviluppo economico
secondo le stime,
25 punti PISA in più
comportano circa
5 decimi di Pil
all’anno in più.
L’OCSE stima che il
vantaggio cumulato
fino al 2090 per
l’Italia sarebbe di
circa 5mila miliardi
di euro, più del
doppio del debito
pubblico.
L’investimento in
conoscenza fa
aumentare la
produttività ed è un
presupposto per
ricerca e
innovazione
Punti PISA
CrescitamediaPILprocapite
5,25
3,50
1,75
corea
austria
francia
giappone
belgio
regno unito
australia
norvegia
italiastati uniti
nuova zelanda
grecia
turchia
messico
portogallo
irlanda
finlandia
spagnadanimarca olanda
svezia
svizzera
islanda
canada
Fonte: Hanushek e Woessman 2010.
475 550350
l’istruzione comporta anche
un maggior impegno civile e politico
33
46,5
45,4
67,6
interesse verso la politica
probabilità
di dirsi “
abbastanza
/molto
Interessato"
36
53,8
58,1
72,9
conoscenza delle istituzioni
probabilità di
rispondere
correttamente alla
domanda "Lei sa
da chi viene eletto
il Presidente della
Repubblica?"
51
40,1
36,1
25,8
chiusura verso l'immigrazione - cultura
probabilità di dirsi
“abbastanza/molto
d'accordo" con
l'affermazione
"Gli immigrati sono
un pericolo per la
nostra cultura 14
20,1
22,6
31,8
grado di fiducia negli altri
probabilità di
rispondere "Ci si può
fidare della maggior
parte delle persone"
alla domanda "A Suo
parere bisogna essere
molto cauti nell'avere
a che fare con la
gente o ci si può
fidare?"
Elaborazioni FGA su dati ITANES. Le risposte individuali sono al netto dei fattori demografici, famigliari e occupazionali
laurea e oltre maturità qualifica professionale fino a licenza media
anni di scolarizzazione media
popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni
negli ultimi
centocinquanta anni
l’Italia ha ridotto
il divario con i paesi
più avanzati come
anni di scolarità
la scolarità in Italia
Fonte: The Century of Education, C. Morrison F. Murtin, 2009
538
526
524
518
511
509
509
508
505
504
499
498
496
496
490
490
488
488
483
477
475
giappone
corea
finlandia
polonia
olanda
svizzera
belgio
germania
francia
norvegia
regno unito
stati uniti
media OCSE
danimarca
italia
austria
spagna
portogallo
svezia
grecia
turchia
Fonte: Pisa 2012
Capacità di lettura a 15 anni
le competenze degli studenti a quindici anni
il divario rimane
però elevato come
competenze:
gli studenti italiani
sono al 21° posto
nella capacità di
lettura a 15 anni
fra i paesi OCSE
le competenze e la loro misurazione
Le competenze consistono nella capacità di utilizzare conoscenze, abilità capacità personali,
sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e
personale (Raccomandazione Parlamento europeo e del Consiglio 23/4/2008). Non conta
quindi la memorizzazione delle nozioni, quanto la capacità di applicarle a casi concreti.
I test internazionali (Pisa) e nazionali (Invalsi) si concentrano su tre tipi di competenze:
comprensione di un testo, applicazione delle logica, capacità di interrogarsi sulle cause dei
fenomeni naturali e scientifici. Da aggiungere: comprensione di un testo in inglese, literacy
digitale, literacy finanziaria.
Le prove sono standardizzate (eguali per tutti), misurano una performance ma
definiscono a priori un livello di competenza degli studenti, individuato sulla base di un
sottoinsieme di risposte (item response theory).
I prossimi sviluppi riguardano il passaggio a prove computer-assisted
e a questionari contestualizzati anziché individuali
0,5
0,3
0,5
0,7
0,7
0,6
0,7
0,3
0,8
0,5
0,5
3,0
2,9
3,1
3,1
3,5
3,7
3,8
3,7
3,9
4,5
3,6
0,9
1,6
1,2
1,2
1,3
1,5
1,4
2,3
1,9
1,8
2,8
italia
giappone
germania
spagna
polonia
media OCSE
francia
corea
finlandia
regno unito
stati uniti
pre-primaria primaria e secondaria terziaria
la spesa per istruzione
valori 2012 espressi in percentuale di PIL, per grado di istruzione
l’Italia spende meno
della media Ocse per
scuola e università,
a fronte di una minor
popolazione scolastica.
Con la Buona scuola le
risorse aumenteranno
per la scuola (non per
l’istruzione terziaria),
ma saranno destinate
quasi esclusivamente
a mettere in ruolo oltre
100 mila insegnanti,
senza una verifica della
loro qualità.
Fonte: Education at a Glance 2015
la lettura in quarta elementare
568
552
546
541
541
541
539
529
526
520
513
507
506
500 510 520 530 540 550 560 570
finlandia
inghilterra
olanda
italia
germania
portogallo
ungheria
austria
polonia
francia
spagna
norvegia
belgio
nella primaria,
la scuola italiana è
fra le prime in Europa,
grazie a insegnanti
specializzate, a un
modello inclusivo
e a una didattica
innovativa
Fonte: PIRLS 2011
matematica in terza media
613
611
570
539
514
509
507
505
498
484
475
420 460 500 540 580 620
corea
singapore
giappone
russia
finlandia
stati uniti
inghilterra
australia
italia
svezia
norvegia
nella scuola media
gli apprendimenti
degli studenti
italiani precipitano
nel confronto
internazionale. Con
l’innalzamento
dell’obbligo educativo
a 16 anni, la scuola
media non ha più una
missione chiara
punteggi medi in matematica
Fonte: Elaborazioni su dati TIMSS 2011
Licei Class/Scien. Altri licei Ist. tecnici Ist. professionali
Femmine Femmine Maschi
Italiani regolari Italiani in ritardo Nativi in ritardo Italiani in ritardo
G 1,5 regolari G 1,5 regolari
G 1,5 in ritardo G 1,5 in ritardo
Genitori
con laurea
Genitori
con diploma
Genitori
con licenza media
Genitori con licenza
media
Abilità cognitive
(++)
Abilità cognitive
(+)
Genitori con diploma
Genitori con
diploma
Abilità cognitive (-) Abilità cognitive (--)
Caratteristiche associate alla scelta
dell’indirizzo alle secondarie
Lo studio Arianna,
condotto su 18.000
mila studenti
torinesi delle medie,
sottoposti a un
questionario
attitudinale e
motivazionale,
consente di
individuare le
caratteristiche di chi
si orienta nei vari
indirizzi
Distribuzione dei fattori socio-demografici,
cognitivi e non-cognitivi tra indirizzi scolastici
Fonte: Multinomial - Logit su dati Arianna 2008-2011
i divari di indirizzo
punteggi TIMSS 2003 e 2007 e PISA 2009
per indirizzo della secondaria di II grado
Dopo la media, nei
licei si assiste a una
ripresa del livello di
apprendimenti nelle
graduatorie
internazionali,
mentre
nell’istruzione
professionale il
ritardo si accentua
matematica
550
500
450
400
IV primaria III media II secondaria
superiore
503
525
495
435
480
scienze
550
500
450
400
IV primaria III media II secondaria
superiore
516
537
496
435
480
licei istituti tecnici istituti professionali
Divari regionali
negli apprendimenti
Dispersione
Divari sociali
la scuola dei divari
Piemonte 499
Valle d'Aosta 492
Liguria 488
Lombardia 517
Trentino-Alto Adige 515
Veneto 523
Friuli - Venezia Giulia 523
Emilia - Romagna 500
Toscana 495
Umbria 493
Marche 496
Lazio 475
Abruzzo 476
Molise 466
Campania 453
Puglia 478
Basilicata 466
Calabria 430
Sicilia 447
Sardegna 458
ITALIA 485
I divari territoriali della scuola italiana:
i punteggi Pisa nel 2012
510 e oltre
da 485 a 510
da 460 a 485
sotto 460
Fonte: Eurostat Regional Statistics, 2016
% di giovani 18-24enni che hanno abbandonato
prematuramente gli studi, per regione (2014)
la dispersione scolastica
il tasso di abbandono
in Italia è fra i più
elevati in Europa, con
enormi differenze
territoriali, anche se il
dato nazionale nel
2015 è calato al 14,6%
(obiettivo
europeo=10%)
24,0
23,5
19,7
19,6
16,9
16,8
15,0
13,8
13,6
13,2
13,1
12,9
12,7
12,5
12,3
12,1
11,1
10,9
9,6
9,1
8,5
8,4
0 5 10 15 20 25 30
Sicilia
Sardegna
Campania
Valle d'Aosta
Puglia
Calabria
Italia
Toscana
Liguria
Emilia Romagna
Prov. Bolzano
Lombardia
Piemonte
Lazio
Basilicata
Molise
Friuli-Venezia Giulia
Marche
Abruzzo
Umbria
Prov. Trento
Veneto
fino a 10
da 10 a 15
da 15 a 20
oltre 20
24,1
20,1
20,9
5
10
15
20
25
30
Punto di partenza Dopo un anno Dopo due anni
Giorni medi di assenza
Studenti trattati - traiettoria con Fuoriclasse
confronto pre-post
Variazione sul biennio
20,9 - 24,1 = - 3,2
valutare i progetti anti-dispersione:
Fuoriclasse // 1
La Fondazione Agnelli
ha curato la
valutazione d’impatto
di Fuoriclasse, un
progetto di Save the
Children che si
propone di contrastare
il fenomeno della
dispersione scolastica
agendo in maniera
preventiva e integrata
su studenti, docenti e
genitori. L’intervento è
attivo a Crotone,
Scalea, Napoli, Bari,
Milano e Torino.
Un semplice confronto
pre-post però non è
sufficiente a stabilire
se il progetto ha
funzionato.
Giorni medi di assenza
13,3
15,3
21,2
24,1
20,1 20,9
5
10
15
20
25
30
Punto di partenza Dopo un anno Dopo due anni
Studenti di controllo Studenti trattati - traiettoria con Fuoriclasse
valutare i progetti anti-dispersione:
Fuoriclasse // 2
Per capire cosa
sarebbe successo agli
studenti «trattati» in
assenza di intervento,
abbiamo bisogno di un
«controfattuale».
Dunque monitoriamo
l’andamento di un
altro «gruppo di
controllo» formato da
altri studenti che non
partecipano a
Fuoriclasse, ma che
frequentano le stesse
scuole dei «trattati» e
hanno caratteristiche
simili.
Per loro notiamo che
nel triennio il trend è
peggiorativo.
13,3
15,3
21,2
24,1
26,1
32
24,1
20,1
20,9
5
10
15
20
25
30
35
Punto di partenza Dopo un anno Dopo due anni
Studenti di controllo
Studenti trattati - traiettoria senza Fuoriclasse
Studenti trattati - traiettoria con Fuoriclasse
difference-in-differences
Variazione sul biennio
(20,9-21,2) - (24,1-13,3) =
-0,3 – 10,8 = 20,9 – 32 = - 11,1
Giorni medi di assenza
valutare i progetti anti-dispersione:
Fuoriclasse // 3
Il vero impatto di
Fuoriclasse, dunque
non è la differenza pre-
post intervento.
Bensì la differenza tra
il punto nel quale ci
saremmo trovati in
assenza di intervento e
quello osservato dopo
l’intervento.
Fuoriclasse ha
funzionato molto bene
alle scuole medie: le
assenze e gli ingressi in
ritardo alle lezioni si
sono ridotti, mentre
sono cresciuti
l’interesse delle
famiglie per
l’andamento scolastico
dei figli e i voti in
italiano e matematica.
i divari sociali
matematica
525
500
475
450
IV primaria III media II secondaria
superiore
503
501
497
471
503
480
504
492
453
Studenti con
genitori laureati
Studenti con
genitori diplomati
Media italiana Studenti con genitori
con al massimo
licenzia media
matematica
525
500
475
450
IV primaria III media II secondaria
superiore
513
504
471
516
469
521
506
495
510
punteggi TIMSS e PISA
per livello di istruzione dei genitori
la media è dove si
creano i presupposti
della differenziazione
sociale nella nostra
scuola, che esplode
alle superiori
Qualità
degli insegnanti
Valutazione e trasparenza
Riforma cicli
Innovazione didattica
dove intervenire?
perché non è facile risolvere i problemi della scuola italiana?
Il corpo docente italiano è…
0 5 10 15 20 25
italia
spagna
svezia
finlandia
polonia
francia
corea
norvegia
media OECD
stati uniti
olanda
giappone
regno unito
fino a 25 anni
da 25 a 29 anni
Fonte: TALIS 2008 e 2013, riferiti ai docenti di secondarie di I grado
…legato a didattiche poco innovative…anziano
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
austria
danimarca
corea
norvegia
polonia
media TALIS
irlanda
portogallo
spagna
italia
L’atteggiamento dei docenti verso le diverse concezioni della didattica è misurata con una scala composta da 8 item che sono
riconducibili a due diversi filoni teorici sulla didattica: modello didattico di tipo tradizionale e modello didattico costruttivista.
-
2.000.000
4.000.000
6.000.000
8.000.000
10.000.000
12.000.000
14.000.000
16.000.000
1951-52
1953-54
1955-56
1957-58
1959-60
1961-62
1963-64
1965-66
1967-68
1969-70
1971-72
1973-74
1975-76
1977-78
1979-80
1981-82
1983-84
1985-86
1987-88
1989-90
1991-92
1993-94
1995-96
1997-98
1999-2000
2001-02
2003-04
2005-06
2007-08
2009-10
2011-12
-
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
900.000
1.000.000
alunni (scala sx) docenti (scala dx)numero medio alunni per docente
21
19
17
16
14 12
11
10 9
alunni e docenti della scuola statale italiana dal 1951 al 2012
9 10
n
Fonte: Elaborazioni su dati MIUR
0
1
2
3
4
5
6
7
24
26
28
30
32
34
36
38
40
42
44
46
48
50
52
54
56
58
60
62
64
66
68
PRIMARIA
SECONDARIA DI I GRADO
SECONDARIA DI II GRADO
struttura per età degli insegnanti di ruolo
presso la scuola statale a.s. 2010-11,
per grado di scuola (valori percentuali)
gli insegnanti | stuttura per età
l’età media
degli insegnanti
è la più elevata in
Europa:
scuole elementari
49,3
scuole superiori
51,8
scuole medie 52,1
che cosa succederà dopo la Buona scuola?
ASSUNTI CON
LA LEGGE 107/2015
destinati all’organico di
potenziamento,
senza una cattedra fissa.
90 MILA
INSEGNANTI
55.000
Scienze motorie
3,40%
Infanzia 25,20%
La domanda di posti per specializzazione delle scuole
nel 2015-16, sulla base dell’organico di diritto escluso sostegno
Area scientifica
tecnica
19%
Primaria 33%
Infanzia 14%
Area umanistica
24%
Area artistico
musicale 5% Area economica
giuridica 2%
Scienze motorie 3%
Fonte: elaborazioni da www.voglioilruolo.it
La composizione per specializzazione delle graduatorie ad
esaurimento nel 2015-16 segnalava un ovvio mismatch
Area economica
giuridica 7,8%
Primaria 25%
Area scientifica
tecnica
11,80%
Area umanistica
16,90%
Area artistico
musicale 9,8%
I neo-assunti provengono dalle
graduatorie ad esaurimento
e hanno idoneità in materie poco
richieste dalle scuole.
Fonte: Elaborazioni su OECD, TALIS Database 2013
percentuale di insegnanti che dichiarano di non essere mai
stati oggetto di valutazione negli ultimi cinque anni
valutazione
a differenza degli
altri paesi, in Italia
non è stata finora
condotta una
valutazione
esterna
dell’operato delle
scuole, statali e
non, e dei docenti
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
100,0
Romania
RepubblicaCeca
Francia
Estonia
Serbia
Croazia
Bulgaria
Polonia
RepubblicaSlovacca
Svezia
Fiandre(Belgio)
Inghilterra(RegnoUnito)
Olanda
Islanda
Spagna
Norvegia
Portogallo
Danimarca
Finlandia
Italia
Mai valutato da agenti o enti esterni Mai valutato (da nessuno)
DPR 80/2013: modello delle tre gambe INVALSI // Ispettori MIUR // INDIRE
valuta le scuole: la squadra e non i singoli
26
Rapporto
Con individuazione
delle criticità
Piano di miglioramentoMonitoraggio
dei progressi
e autovalutazione
Valutazione esterna
del miglioramento
C I R C O LA R I T À V I RT U O SA V A L U T A Z I O N E / / M I G L I O R A M E N T O
INVALSI e ispettori
Valutazione esterna.
Indicatori quantitativi
(fra cui, valore aggiunto) e visite ispettive
SCUOLA
ISPETTORI
SCUOLA
E INDIRE
INVALSI
e ispettori
il sistema nazionale di valutazione SNV
1
2
35
4
27
SCUOLE
I TRE LIVELLI
DIRIGENTI
SCOLASTICI
Statali e primarie
3 anni
Retribuzione di risultato
Accanto alla valutazione delle scuole, la L. 107 ha riscoperto
la valutazione dei DS e introdotto la valutazione dei docenti
quale valutazione dopo la Buona scuola?
Rischio di situazioni paradossali: può accadere che una scuola venga ritenuta carente
in matematica, il DS penalizzato, mentre i docenti di matematica ricevono il premio.
La sovrapposizione SNV-L. 107 non garantisce che tutti i soggetti abbiano un obiettivo di
miglioramento comune e che ciascuno risponda solo di ciò su cui può esercitare un’influenza diretta.
Statali e primarie
20 anni
Quali incentivi?
SCUOLE DOCENTI
Statali e primarie
1 anno
Bonus
Grado di raggiungimento
del target di eduscopio.it a livello regionale
28
eduscopio.it
62%
53%
47%
30%
27%
26%
24%
22%
20%
20%
18%
18%
17%
17%
15%
13%
11%
6%
4%
4%
Lombardia
Lazio
Piemonte
Emilia Romagna
Veneto
Toscana
Friuli Ven. Giulia
Liguria
Sardegna
Abruzzo
Umbria
Sicilia
Marche
Trentino
Puglia
Campania
Calabria
Molise
Basilicata
Val d'Aosta
Se rapportiamo i dati
sugli accessi alla
popolazione
scolastica di terza
media possiamo dire
che, in soli tre mesi,
eduscopio.it ha
raggiunto all’incirca
1 studente su 3
(31%). Ma il dato
risente di forti
oscillazioni regionali
e si passa dal 62%
della Lombardia al
4% della Valle
d’Aosta.
Le ragioni delle differenze nella diffusione territoriale
* L’analisi statistica rivela che il digital divide limita in modo significativo le opportunità di
accesso. Gli accessi ad Eduscopio.it sono minori nelle aree con minor diffusione di
connessioni a banda larga.
* Eduscopio.it è stato promosso principalmente attraverso i canali della stampa
tradizionale (nazionale e locale). Abbiamo verificato che è dalle province con maggiore
diffusione dei quotidiani (copie vendute) che si è riscontrato il maggiore numero di
accessi a Eduscopio.it.
* Non vi è invece alcuna relazione significativa tra accessi a Eduscopio.it e passaggi
radiofonici o televisivi. Dunque, usare in modo più intensivo questi canali non avrebbe
automaticamente comportato una maggiore diffusione di Eduscopio.it.
29
eduscopio.it
30
cicli scolastici
6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
MODELLO
SCANDINAVO
Struttura unica(primaria + secondaria inferiore) Secondaria superiore (generale) Secondaria superiore (indirizzo professionale)
MODELLO
ITALIANO
MODELLO
TEDESCO
6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
Primaria Secondaria inferiore Secondaria superiore Secondaria superiore (indirizzi professionali)
Liceo
Ist. Tecnico/ Ist. Professionale
Istruzione e formazione prof.
Primaria Secondaria inferiore Secondaria superiore (generale) Secondaria superiore (indirizzi professionali)
Gymnasium
Realschule (istituti tecnici)
Hauptschule (indirizzi prof.)
Biennio
orientamento
31
ISTRUZIONE OBBLIGATORIA
ETÀ INIZIO ETÀ FINE ETÀ DIPLOMA
Lussemburgo 4 16 19
Ungheria 5 18 19
Paesi Bassi 5 18 18
Polonia 5 16 18
Regno Unito 5 16 18
Giappone 6 15 17
Corea 6 14 18
Spagna 6 16 18
Francia 6 16 18
Danimarca 6 16 19
Italia 6 16 19
Germania 6 18 19
Estonia 7 16 19
Finlandia 7 16 19
Svezia 7 16 19
diverse strutture dei sistemi educativi
età di inizio e di fine dell’obbligo scolastico, ed età di
conseguimento regolare del diploma.
Fonte: Eurydice per Europa; EAG 2015
32
alternanza scuola/lavoro:
che cosa prevede la legge 107/2015
da meno di 300.000 studenti in ASL nel 2014-15 si passa a circa 600.000 quest’anno,
1.100.000 nel 2016-17 e 1.600.000 in quello successivo
a partire dal 2015-16 l’esperienza diventa obbligatoria per tutti gli ordini
di scuola superiore e per tutti gli studenti: previste 400 ore/studente
nell’ultimo triennio dei tecnici e professionali e 200 ore nei licei
in prima linea restano le imprese, ma l’ASL interessa anche il mondo delle
professioni e della cultura, l’università, i musei, i teatri, le associazioni di
volontariato e così via
la legge ha stanziato 100 milioni da destinare alle scuole e il MIUR
ha pubblicato una guida operativa di indirizzo. Ma manca un
coordinamento, non decolla il previsto Registro nazionale delle
imprese (al 1° aprile il sito è ancora in costruzione) e molto finisce
per gravare sulle capacità e la buona volontà dei singoli DS.
33
scuola digitale
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 50,0
Turchia
Israele
Portogallo
Cile
Italia
Islanda
Giappone
Slovenia
Francia
Belgio
Danimarca
Spagna
Irlanda
Lussemburgo
Estonia
Repubblica Slovacca
Regno Unito
Australia
numero medio di studenti
per computer connesso a internet
Fonte: OCSE PISA 2012
SPAZIO DI GRUPPO
Luogo per le attività di gruppi
di studenti con soluzioni
differenti a seconda del
numero ambienti per
creare/presentare/collaborar
e/discutere/elaborare
ambienti di apprendimento
Si apprende in
tutto lo spazio
della scuola, l’aula
non è più l’unico
spazio di
apprendimento.
Si apprende
alternando metodi
diversi, la lezione
frontale è solo uno
di questi
SPAZIO INDIVIDUALE
spazio del lavoro singolo:
raccoglimento/riflession
e/lettura
SPAZIO ESPLORAZIONE
Spazio dotato di strumenti
per l’osservazione, la
sperimentazione e la
manipolazione
AGORA
Spazio per condividere gli
eventi, anche con la
comunità esterna
Fonte: INDIRE // manifesto 1+4 spazi educativi per la scuola del Terzo millennio
SPAZIO INFORMALE
Luogo dell’incontro
informale e del riposo con
attrezzature comode per
leggere, parlare, ascoltare
musica
ANDREA GAVOSTO
Roma, 14 aprile 2016
Fondazione Giovanni Agnelli
andrea.gavosto@fga.it
// Scuola di Politiche //
La scuola italiana: quanto siamo
lontani dai paesi più avanzati?

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la scuola italiana: quanto siamo lontani dai Paesi più avanzati?

  • 1. La scuola italiana: quanto siamo lontani dai paesi più avanzati? ANDREA GAVOSTO Roma, 14 aprile 2016 Fondazione Giovanni Agnelli andrea.gavosto@fga.it // Scuola di Politiche //
  • 2. 0,4% 1,4% 9% 8,4% 8,5% 8,6% -2% 0% 2% 4% 6% 8% 10% azioni titoli di Stato mezzogiorno centro nord est nord ovest investire in istruzione conviene agli individui… Fonte: Banca d’Italia, Questioni di economia e finanza 53, 2009) e Borsa italiana 2015. il rendimento dell’istruzione in Italia è oggi intorno al 9% annuo, nettamente superiore agli investimenti in titoli di Stato o in azioni
  • 3. …e conviene allo sviluppo economico secondo le stime, 25 punti PISA in più comportano circa 5 decimi di Pil all’anno in più. L’OCSE stima che il vantaggio cumulato fino al 2090 per l’Italia sarebbe di circa 5mila miliardi di euro, più del doppio del debito pubblico. L’investimento in conoscenza fa aumentare la produttività ed è un presupposto per ricerca e innovazione Punti PISA CrescitamediaPILprocapite 5,25 3,50 1,75 corea austria francia giappone belgio regno unito australia norvegia italiastati uniti nuova zelanda grecia turchia messico portogallo irlanda finlandia spagnadanimarca olanda svezia svizzera islanda canada Fonte: Hanushek e Woessman 2010. 475 550350
  • 4. l’istruzione comporta anche un maggior impegno civile e politico 33 46,5 45,4 67,6 interesse verso la politica probabilità di dirsi “ abbastanza /molto Interessato" 36 53,8 58,1 72,9 conoscenza delle istituzioni probabilità di rispondere correttamente alla domanda "Lei sa da chi viene eletto il Presidente della Repubblica?" 51 40,1 36,1 25,8 chiusura verso l'immigrazione - cultura probabilità di dirsi “abbastanza/molto d'accordo" con l'affermazione "Gli immigrati sono un pericolo per la nostra cultura 14 20,1 22,6 31,8 grado di fiducia negli altri probabilità di rispondere "Ci si può fidare della maggior parte delle persone" alla domanda "A Suo parere bisogna essere molto cauti nell'avere a che fare con la gente o ci si può fidare?" Elaborazioni FGA su dati ITANES. Le risposte individuali sono al netto dei fattori demografici, famigliari e occupazionali laurea e oltre maturità qualifica professionale fino a licenza media
  • 5. anni di scolarizzazione media popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni negli ultimi centocinquanta anni l’Italia ha ridotto il divario con i paesi più avanzati come anni di scolarità la scolarità in Italia Fonte: The Century of Education, C. Morrison F. Murtin, 2009
  • 6. 538 526 524 518 511 509 509 508 505 504 499 498 496 496 490 490 488 488 483 477 475 giappone corea finlandia polonia olanda svizzera belgio germania francia norvegia regno unito stati uniti media OCSE danimarca italia austria spagna portogallo svezia grecia turchia Fonte: Pisa 2012 Capacità di lettura a 15 anni le competenze degli studenti a quindici anni il divario rimane però elevato come competenze: gli studenti italiani sono al 21° posto nella capacità di lettura a 15 anni fra i paesi OCSE
  • 7. le competenze e la loro misurazione Le competenze consistono nella capacità di utilizzare conoscenze, abilità capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale (Raccomandazione Parlamento europeo e del Consiglio 23/4/2008). Non conta quindi la memorizzazione delle nozioni, quanto la capacità di applicarle a casi concreti. I test internazionali (Pisa) e nazionali (Invalsi) si concentrano su tre tipi di competenze: comprensione di un testo, applicazione delle logica, capacità di interrogarsi sulle cause dei fenomeni naturali e scientifici. Da aggiungere: comprensione di un testo in inglese, literacy digitale, literacy finanziaria. Le prove sono standardizzate (eguali per tutti), misurano una performance ma definiscono a priori un livello di competenza degli studenti, individuato sulla base di un sottoinsieme di risposte (item response theory). I prossimi sviluppi riguardano il passaggio a prove computer-assisted e a questionari contestualizzati anziché individuali
  • 8. 0,5 0,3 0,5 0,7 0,7 0,6 0,7 0,3 0,8 0,5 0,5 3,0 2,9 3,1 3,1 3,5 3,7 3,8 3,7 3,9 4,5 3,6 0,9 1,6 1,2 1,2 1,3 1,5 1,4 2,3 1,9 1,8 2,8 italia giappone germania spagna polonia media OCSE francia corea finlandia regno unito stati uniti pre-primaria primaria e secondaria terziaria la spesa per istruzione valori 2012 espressi in percentuale di PIL, per grado di istruzione l’Italia spende meno della media Ocse per scuola e università, a fronte di una minor popolazione scolastica. Con la Buona scuola le risorse aumenteranno per la scuola (non per l’istruzione terziaria), ma saranno destinate quasi esclusivamente a mettere in ruolo oltre 100 mila insegnanti, senza una verifica della loro qualità. Fonte: Education at a Glance 2015
  • 9. la lettura in quarta elementare 568 552 546 541 541 541 539 529 526 520 513 507 506 500 510 520 530 540 550 560 570 finlandia inghilterra olanda italia germania portogallo ungheria austria polonia francia spagna norvegia belgio nella primaria, la scuola italiana è fra le prime in Europa, grazie a insegnanti specializzate, a un modello inclusivo e a una didattica innovativa Fonte: PIRLS 2011
  • 10. matematica in terza media 613 611 570 539 514 509 507 505 498 484 475 420 460 500 540 580 620 corea singapore giappone russia finlandia stati uniti inghilterra australia italia svezia norvegia nella scuola media gli apprendimenti degli studenti italiani precipitano nel confronto internazionale. Con l’innalzamento dell’obbligo educativo a 16 anni, la scuola media non ha più una missione chiara punteggi medi in matematica Fonte: Elaborazioni su dati TIMSS 2011
  • 11. Licei Class/Scien. Altri licei Ist. tecnici Ist. professionali Femmine Femmine Maschi Italiani regolari Italiani in ritardo Nativi in ritardo Italiani in ritardo G 1,5 regolari G 1,5 regolari G 1,5 in ritardo G 1,5 in ritardo Genitori con laurea Genitori con diploma Genitori con licenza media Genitori con licenza media Abilità cognitive (++) Abilità cognitive (+) Genitori con diploma Genitori con diploma Abilità cognitive (-) Abilità cognitive (--) Caratteristiche associate alla scelta dell’indirizzo alle secondarie Lo studio Arianna, condotto su 18.000 mila studenti torinesi delle medie, sottoposti a un questionario attitudinale e motivazionale, consente di individuare le caratteristiche di chi si orienta nei vari indirizzi Distribuzione dei fattori socio-demografici, cognitivi e non-cognitivi tra indirizzi scolastici Fonte: Multinomial - Logit su dati Arianna 2008-2011
  • 12. i divari di indirizzo punteggi TIMSS 2003 e 2007 e PISA 2009 per indirizzo della secondaria di II grado Dopo la media, nei licei si assiste a una ripresa del livello di apprendimenti nelle graduatorie internazionali, mentre nell’istruzione professionale il ritardo si accentua matematica 550 500 450 400 IV primaria III media II secondaria superiore 503 525 495 435 480 scienze 550 500 450 400 IV primaria III media II secondaria superiore 516 537 496 435 480 licei istituti tecnici istituti professionali
  • 14. Piemonte 499 Valle d'Aosta 492 Liguria 488 Lombardia 517 Trentino-Alto Adige 515 Veneto 523 Friuli - Venezia Giulia 523 Emilia - Romagna 500 Toscana 495 Umbria 493 Marche 496 Lazio 475 Abruzzo 476 Molise 466 Campania 453 Puglia 478 Basilicata 466 Calabria 430 Sicilia 447 Sardegna 458 ITALIA 485 I divari territoriali della scuola italiana: i punteggi Pisa nel 2012 510 e oltre da 485 a 510 da 460 a 485 sotto 460
  • 15. Fonte: Eurostat Regional Statistics, 2016 % di giovani 18-24enni che hanno abbandonato prematuramente gli studi, per regione (2014) la dispersione scolastica il tasso di abbandono in Italia è fra i più elevati in Europa, con enormi differenze territoriali, anche se il dato nazionale nel 2015 è calato al 14,6% (obiettivo europeo=10%) 24,0 23,5 19,7 19,6 16,9 16,8 15,0 13,8 13,6 13,2 13,1 12,9 12,7 12,5 12,3 12,1 11,1 10,9 9,6 9,1 8,5 8,4 0 5 10 15 20 25 30 Sicilia Sardegna Campania Valle d'Aosta Puglia Calabria Italia Toscana Liguria Emilia Romagna Prov. Bolzano Lombardia Piemonte Lazio Basilicata Molise Friuli-Venezia Giulia Marche Abruzzo Umbria Prov. Trento Veneto fino a 10 da 10 a 15 da 15 a 20 oltre 20
  • 16. 24,1 20,1 20,9 5 10 15 20 25 30 Punto di partenza Dopo un anno Dopo due anni Giorni medi di assenza Studenti trattati - traiettoria con Fuoriclasse confronto pre-post Variazione sul biennio 20,9 - 24,1 = - 3,2 valutare i progetti anti-dispersione: Fuoriclasse // 1 La Fondazione Agnelli ha curato la valutazione d’impatto di Fuoriclasse, un progetto di Save the Children che si propone di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica agendo in maniera preventiva e integrata su studenti, docenti e genitori. L’intervento è attivo a Crotone, Scalea, Napoli, Bari, Milano e Torino. Un semplice confronto pre-post però non è sufficiente a stabilire se il progetto ha funzionato.
  • 17. Giorni medi di assenza 13,3 15,3 21,2 24,1 20,1 20,9 5 10 15 20 25 30 Punto di partenza Dopo un anno Dopo due anni Studenti di controllo Studenti trattati - traiettoria con Fuoriclasse valutare i progetti anti-dispersione: Fuoriclasse // 2 Per capire cosa sarebbe successo agli studenti «trattati» in assenza di intervento, abbiamo bisogno di un «controfattuale». Dunque monitoriamo l’andamento di un altro «gruppo di controllo» formato da altri studenti che non partecipano a Fuoriclasse, ma che frequentano le stesse scuole dei «trattati» e hanno caratteristiche simili. Per loro notiamo che nel triennio il trend è peggiorativo.
  • 18. 13,3 15,3 21,2 24,1 26,1 32 24,1 20,1 20,9 5 10 15 20 25 30 35 Punto di partenza Dopo un anno Dopo due anni Studenti di controllo Studenti trattati - traiettoria senza Fuoriclasse Studenti trattati - traiettoria con Fuoriclasse difference-in-differences Variazione sul biennio (20,9-21,2) - (24,1-13,3) = -0,3 – 10,8 = 20,9 – 32 = - 11,1 Giorni medi di assenza valutare i progetti anti-dispersione: Fuoriclasse // 3 Il vero impatto di Fuoriclasse, dunque non è la differenza pre- post intervento. Bensì la differenza tra il punto nel quale ci saremmo trovati in assenza di intervento e quello osservato dopo l’intervento. Fuoriclasse ha funzionato molto bene alle scuole medie: le assenze e gli ingressi in ritardo alle lezioni si sono ridotti, mentre sono cresciuti l’interesse delle famiglie per l’andamento scolastico dei figli e i voti in italiano e matematica.
  • 19. i divari sociali matematica 525 500 475 450 IV primaria III media II secondaria superiore 503 501 497 471 503 480 504 492 453 Studenti con genitori laureati Studenti con genitori diplomati Media italiana Studenti con genitori con al massimo licenzia media matematica 525 500 475 450 IV primaria III media II secondaria superiore 513 504 471 516 469 521 506 495 510 punteggi TIMSS e PISA per livello di istruzione dei genitori la media è dove si creano i presupposti della differenziazione sociale nella nostra scuola, che esplode alle superiori
  • 20. Qualità degli insegnanti Valutazione e trasparenza Riforma cicli Innovazione didattica dove intervenire?
  • 21. perché non è facile risolvere i problemi della scuola italiana? Il corpo docente italiano è… 0 5 10 15 20 25 italia spagna svezia finlandia polonia francia corea norvegia media OECD stati uniti olanda giappone regno unito fino a 25 anni da 25 a 29 anni Fonte: TALIS 2008 e 2013, riferiti ai docenti di secondarie di I grado …legato a didattiche poco innovative…anziano 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% austria danimarca corea norvegia polonia media TALIS irlanda portogallo spagna italia L’atteggiamento dei docenti verso le diverse concezioni della didattica è misurata con una scala composta da 8 item che sono riconducibili a due diversi filoni teorici sulla didattica: modello didattico di tipo tradizionale e modello didattico costruttivista.
  • 23. Fonte: Elaborazioni su dati MIUR 0 1 2 3 4 5 6 7 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64 66 68 PRIMARIA SECONDARIA DI I GRADO SECONDARIA DI II GRADO struttura per età degli insegnanti di ruolo presso la scuola statale a.s. 2010-11, per grado di scuola (valori percentuali) gli insegnanti | stuttura per età l’età media degli insegnanti è la più elevata in Europa: scuole elementari 49,3 scuole superiori 51,8 scuole medie 52,1
  • 24. che cosa succederà dopo la Buona scuola? ASSUNTI CON LA LEGGE 107/2015 destinati all’organico di potenziamento, senza una cattedra fissa. 90 MILA INSEGNANTI 55.000 Scienze motorie 3,40% Infanzia 25,20% La domanda di posti per specializzazione delle scuole nel 2015-16, sulla base dell’organico di diritto escluso sostegno Area scientifica tecnica 19% Primaria 33% Infanzia 14% Area umanistica 24% Area artistico musicale 5% Area economica giuridica 2% Scienze motorie 3% Fonte: elaborazioni da www.voglioilruolo.it La composizione per specializzazione delle graduatorie ad esaurimento nel 2015-16 segnalava un ovvio mismatch Area economica giuridica 7,8% Primaria 25% Area scientifica tecnica 11,80% Area umanistica 16,90% Area artistico musicale 9,8% I neo-assunti provengono dalle graduatorie ad esaurimento e hanno idoneità in materie poco richieste dalle scuole.
  • 25. Fonte: Elaborazioni su OECD, TALIS Database 2013 percentuale di insegnanti che dichiarano di non essere mai stati oggetto di valutazione negli ultimi cinque anni valutazione a differenza degli altri paesi, in Italia non è stata finora condotta una valutazione esterna dell’operato delle scuole, statali e non, e dei docenti 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Romania RepubblicaCeca Francia Estonia Serbia Croazia Bulgaria Polonia RepubblicaSlovacca Svezia Fiandre(Belgio) Inghilterra(RegnoUnito) Olanda Islanda Spagna Norvegia Portogallo Danimarca Finlandia Italia Mai valutato da agenti o enti esterni Mai valutato (da nessuno)
  • 26. DPR 80/2013: modello delle tre gambe INVALSI // Ispettori MIUR // INDIRE valuta le scuole: la squadra e non i singoli 26 Rapporto Con individuazione delle criticità Piano di miglioramentoMonitoraggio dei progressi e autovalutazione Valutazione esterna del miglioramento C I R C O LA R I T À V I RT U O SA V A L U T A Z I O N E / / M I G L I O R A M E N T O INVALSI e ispettori Valutazione esterna. Indicatori quantitativi (fra cui, valore aggiunto) e visite ispettive SCUOLA ISPETTORI SCUOLA E INDIRE INVALSI e ispettori il sistema nazionale di valutazione SNV 1 2 35 4
  • 27. 27 SCUOLE I TRE LIVELLI DIRIGENTI SCOLASTICI Statali e primarie 3 anni Retribuzione di risultato Accanto alla valutazione delle scuole, la L. 107 ha riscoperto la valutazione dei DS e introdotto la valutazione dei docenti quale valutazione dopo la Buona scuola? Rischio di situazioni paradossali: può accadere che una scuola venga ritenuta carente in matematica, il DS penalizzato, mentre i docenti di matematica ricevono il premio. La sovrapposizione SNV-L. 107 non garantisce che tutti i soggetti abbiano un obiettivo di miglioramento comune e che ciascuno risponda solo di ciò su cui può esercitare un’influenza diretta. Statali e primarie 20 anni Quali incentivi? SCUOLE DOCENTI Statali e primarie 1 anno Bonus
  • 28. Grado di raggiungimento del target di eduscopio.it a livello regionale 28 eduscopio.it 62% 53% 47% 30% 27% 26% 24% 22% 20% 20% 18% 18% 17% 17% 15% 13% 11% 6% 4% 4% Lombardia Lazio Piemonte Emilia Romagna Veneto Toscana Friuli Ven. Giulia Liguria Sardegna Abruzzo Umbria Sicilia Marche Trentino Puglia Campania Calabria Molise Basilicata Val d'Aosta Se rapportiamo i dati sugli accessi alla popolazione scolastica di terza media possiamo dire che, in soli tre mesi, eduscopio.it ha raggiunto all’incirca 1 studente su 3 (31%). Ma il dato risente di forti oscillazioni regionali e si passa dal 62% della Lombardia al 4% della Valle d’Aosta.
  • 29. Le ragioni delle differenze nella diffusione territoriale * L’analisi statistica rivela che il digital divide limita in modo significativo le opportunità di accesso. Gli accessi ad Eduscopio.it sono minori nelle aree con minor diffusione di connessioni a banda larga. * Eduscopio.it è stato promosso principalmente attraverso i canali della stampa tradizionale (nazionale e locale). Abbiamo verificato che è dalle province con maggiore diffusione dei quotidiani (copie vendute) che si è riscontrato il maggiore numero di accessi a Eduscopio.it. * Non vi è invece alcuna relazione significativa tra accessi a Eduscopio.it e passaggi radiofonici o televisivi. Dunque, usare in modo più intensivo questi canali non avrebbe automaticamente comportato una maggiore diffusione di Eduscopio.it. 29 eduscopio.it
  • 30. 30 cicli scolastici 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 MODELLO SCANDINAVO Struttura unica(primaria + secondaria inferiore) Secondaria superiore (generale) Secondaria superiore (indirizzo professionale) MODELLO ITALIANO MODELLO TEDESCO 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Primaria Secondaria inferiore Secondaria superiore Secondaria superiore (indirizzi professionali) Liceo Ist. Tecnico/ Ist. Professionale Istruzione e formazione prof. Primaria Secondaria inferiore Secondaria superiore (generale) Secondaria superiore (indirizzi professionali) Gymnasium Realschule (istituti tecnici) Hauptschule (indirizzi prof.) Biennio orientamento
  • 31. 31 ISTRUZIONE OBBLIGATORIA ETÀ INIZIO ETÀ FINE ETÀ DIPLOMA Lussemburgo 4 16 19 Ungheria 5 18 19 Paesi Bassi 5 18 18 Polonia 5 16 18 Regno Unito 5 16 18 Giappone 6 15 17 Corea 6 14 18 Spagna 6 16 18 Francia 6 16 18 Danimarca 6 16 19 Italia 6 16 19 Germania 6 18 19 Estonia 7 16 19 Finlandia 7 16 19 Svezia 7 16 19 diverse strutture dei sistemi educativi età di inizio e di fine dell’obbligo scolastico, ed età di conseguimento regolare del diploma. Fonte: Eurydice per Europa; EAG 2015
  • 32. 32 alternanza scuola/lavoro: che cosa prevede la legge 107/2015 da meno di 300.000 studenti in ASL nel 2014-15 si passa a circa 600.000 quest’anno, 1.100.000 nel 2016-17 e 1.600.000 in quello successivo a partire dal 2015-16 l’esperienza diventa obbligatoria per tutti gli ordini di scuola superiore e per tutti gli studenti: previste 400 ore/studente nell’ultimo triennio dei tecnici e professionali e 200 ore nei licei in prima linea restano le imprese, ma l’ASL interessa anche il mondo delle professioni e della cultura, l’università, i musei, i teatri, le associazioni di volontariato e così via la legge ha stanziato 100 milioni da destinare alle scuole e il MIUR ha pubblicato una guida operativa di indirizzo. Ma manca un coordinamento, non decolla il previsto Registro nazionale delle imprese (al 1° aprile il sito è ancora in costruzione) e molto finisce per gravare sulle capacità e la buona volontà dei singoli DS.
  • 33. 33 scuola digitale 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 50,0 Turchia Israele Portogallo Cile Italia Islanda Giappone Slovenia Francia Belgio Danimarca Spagna Irlanda Lussemburgo Estonia Repubblica Slovacca Regno Unito Australia numero medio di studenti per computer connesso a internet Fonte: OCSE PISA 2012
  • 34. SPAZIO DI GRUPPO Luogo per le attività di gruppi di studenti con soluzioni differenti a seconda del numero ambienti per creare/presentare/collaborar e/discutere/elaborare ambienti di apprendimento Si apprende in tutto lo spazio della scuola, l’aula non è più l’unico spazio di apprendimento. Si apprende alternando metodi diversi, la lezione frontale è solo uno di questi SPAZIO INDIVIDUALE spazio del lavoro singolo: raccoglimento/riflession e/lettura SPAZIO ESPLORAZIONE Spazio dotato di strumenti per l’osservazione, la sperimentazione e la manipolazione AGORA Spazio per condividere gli eventi, anche con la comunità esterna Fonte: INDIRE // manifesto 1+4 spazi educativi per la scuola del Terzo millennio SPAZIO INFORMALE Luogo dell’incontro informale e del riposo con attrezzature comode per leggere, parlare, ascoltare musica
  • 35. ANDREA GAVOSTO Roma, 14 aprile 2016 Fondazione Giovanni Agnelli andrea.gavosto@fga.it // Scuola di Politiche // La scuola italiana: quanto siamo lontani dai paesi più avanzati?