Assistenza sessuale: proposta di legge e panorama europeo
GLICOGENOSI DI TIPO 2 Diagnostica Biochimica e Molecolare
1. GLICOGENOSI DI TIPO 2
Diagnostica Biochimica e
Molecolare
AOU “Santa Maria della Misericordia”
Udine, 25 Novembre 2014
2. Glicogenosi di tipo II
• Malattia autosomica recessiva (1:40000)
• Deficit dell’enzima lisosomiale a-glucosidasi acida (GAA) o maltasi
acida
• Accumulo di glicogeno nei lisosomi.
3. Glicogenosi tipo II
Phenotypic continuum
Infantile onset Late onset
•Manifests in children or adults
•Progressive muscular weakness
•No cardiac involvement
•Respiratory insufficiency
•Exercise intolerance
•Swallowing difficulty
•Moderate hepatomegaly
•Elevated CK
•Residual GAA activity
•Manifests soon after birth
•Rapidly progressive disease
course
•Progressive muscle weakness
•Cardiomegaly and
cardiomyopathy
•Hypotonia
•Respiratory insufficiency
•Feeding difficulties
•Moderate hepatomegaly
•Markedly elevated CK
•no GAA activity
4. La proteina GAA
Extracellular environment
Plasma membrane
Early endosome
pH 6.0
Late endosome
pH 5.0-6.0
Lysosome
pH <5.0
GlcNac-1-phosphotransferase
Lysosomal enzyme + M6P residue
M6P-receptor
5. La proteina GAA
ACTIVE SITE
• Precursore di 110 kDa inattivo
• Forma intermedia di 95 kDa inattiva
• Le forme di 70 e 76 kDa sono attive
6. Diagnosi di laboratorio
Parametri di laboratorio non-specifici
CK, LDH, AST, ALT
Oligosaccaridi in urina
Accumulo di glicogeno in muscolo
Tests specifici
Misurazione dell’attività enzimatica
nelle cellule del paziente
Biochimico
Molecolare Analisi di mutazioni del gene GAA
7. Diagnosi biochimica
Dosaggio dell’attività enzimatica dell’alpha glucosidasi acida
Substrato
(4-methyllumbelliferyl-a-D-glucoside )
+
GAA
Cellule del paziente
Prodotto Fluorescente
(4-Metilumbelliferone)
+ glucosio
•Linfociti
•Leucociti (acarbose inibitore della maltasi glucoamylase)
•DBS (acarbose inibitore della maltasi glucoamylase)
20-25 gg
•Coltura linfociti immortalizzati
•Coltura fibroblasti
Risultati in giornata
Studi futuri
pH Acido
8. Diagnosi biochimica
Non sufficiente nei casi di PSEUDODEFICIENZE
Condizione presente nella popolazione generale determinata da polimorfismi
Caratterizzata da attività enzimatica ridotta non associata a malattia
c.1726G>A (p.G576S)
Presente in omozigosi nel 4% degli Asiatici
9. Diagnosi molecolare
Conferma diagnostica
Approfondimento diagnostico Correlazione genotipo/fenotipo
Consulenza genetica
GAA gene
17q25.2 – q25.3
20Kb
- prognosi
- diagnosi prenatale
- identificazione
portatori
ATG TAG
Circa 400 mutazioni descritte. La maggior parte puntiformi e “private”
http://www.pompecenter.nl
10. Diagnosi molecolare
Campione DNA (cellule nucleate)
PCR di ogni uno dei 20 esoni della GAA
Sequenziamento automatico
mutazioni
Conferma nei genitori
Una o nessuna mutazione
Coltura di fibroblasti
Analisi del mRNA per mutazioni di slipicing e delezioni
descritta
nuova
Patogenetica ???
11. Caratterizzazione in vitro dei mutanti GAA
Mutagenesi sito diretta
• Attività enzimatica
• Western blot
• Immunofluorescenza
GAA cDNA WT
pcDNA3
GAA cDNA MUT
pcDNA3
13. Correlazione genotipo/fenotipo
Infantile GSDII
Profilo di mutazioni molto eterogeneo
Tutte le mutazioni descritte sono severe
Late onset GSDII
Mutazioni severe in eterozigosi con mutazione
“mild” porta ad una forma LO
c.-32-13T>G è la più frequente
c.525delT
(11.8%)
c.1064T>C
(7.9%)
c.1655T>C
(10.5%)
c.-32-13T>G
(42.3%)
15. Pt#
(sex)
Age
(years)
First symptoms noted Mobility status % residual
enzyme
activity
Respiratory
follow-up
onset Diagnosis At diagnosis Follow-up
1
(F)
13 14 Elevated CK, AST, ALT
Lower limb weakness,
Fatigue
unrestricted With help 18
(M)
Reduction of
pulmonary
function
2
(F)
2 2 Elevated CK, AST, ALT unrestricted unrestricted NA Normal
3
(F)
30 31 Elevated CK, Fatigue
Generalized weakness
unrestricted With walker or
wheelchair
4.3
(L)
Respiratory
distress
4
(M)
18 27 Elevated CK, AST, ALT
Generalized weakness
unrestricted With help 10
(M)
non invasive
ventilation
5
(F)
30 52 Difficulty in walking up
steps
Fatigue
unrestricted With help absent Supplemental
oxygen
6
(M)
22 46 Generalized weakness
Fatigue
unrestricted With help 0.1
(L)
Reduction of
pulmonary
function
7
(M)
38 38 Generalized weakness
Fatigue
unrestricted With difficulty 8
(L)
Reduction of
pulmonary
function
8
(M)
1 2 Elevated CK, AST, ALT
Muscular weakness
Impaired
ambulation
With
wheelchair
3.7
(M)
non invasive
ventilation
9
(M)
1 10 Elevated CK, AST, ALT unrestricted unrestricted 0.02
(M)
Normal
Clinical data of late onset GSDII patients
carrying the c.-32-13T>G/c.2237G>A (p.Trp746X) genotype
16. Diagnosi prenatale
E’ possibile quando c’è un paziente diagnosticato in famiglia
I genitori, entrambi portatori, hanno una probabilità ¼di avere un
figlio affetto
Mamma (portatrice) Papa (portatore)
Sano
25%
Malato
25%
Portatori
50%
Non affetti 75%
17. Diagnosi prenatale
Campione: Villo coriale (12^sett.) o amniociti (16^sett)
Diagnosi biochimica: Analisi dell’ attività enzimatica
Diagnosi molecolare: Analisi delle mutazioni del gene GAA presenti
nella famiglia.
Solo utile in famiglie in cui le 2 mutazioni sono state
caratterizzate.
Esclusione della contaminazione con DNA materno
18. Ringraziamenti
Bruno Bembi
Andrea Dardis
Silvia Cattarossi
Marta Deganuto
Erika Malini
Annalisa Pianta
Milena Romanello
Irene Zanin
Editor's Notes
Malattia di accumulo lisosomiale a carattere autosomico recessivo
Causato da un deficit dell’attività dell’anzima alpha glucosidasi acida detta anche maltasi acida un enzima che catalizza nei lisosomi l’idrolisi dei legami alpha 1-4 e alpha 1-6 del glicogeno con i rilascio di glucosio.
La presentazione clinica della malattia include un’ampia gamma di fenotipi, accomunati dalla miopatia, ma con differenti età di esordio, coinvolgimento di organi e gravità del decorso.
La forma più severa è la forma infantile
L’espressione fenotipica è estremamente variabile
La GAA è una proteina ubiquitaria che viene sintetizzata nel reticolo endoplasmatico dove viene glicosilata.
La GAA viene trasportata nel Golgi dove le catene oligosaccaridiche di mannosio vengono fosforilate.
I residui di M6P sono fondamentali per il trasporto dell’enzima al lisosoma. La proteina passa al compartimento del Golgi dove si lega al recettore del M6P ed è principalmente trasportata al lisosoma dove viene processata nella sua forma matura.
Una piccola percentuale viene secreta nell’ambiente extra cellulare.
Il trasporto della proteina al lisosoma è un requisito fondamentale per la sua funzione.
Il peptide segnale N-terminale viene eliminato.
Sito attivo N518- regione 513-524.
CK: creatin kinasi
LDH: lattato deidrogenasi
AST, ALT: aspartato e alanina amino transferasi
Oligosaccaridi in urina. Tetrasaccaridi del glucosio specificatamente presenti in urina.
Il metodo utilizzato è un metodo fluorimetrico.
Nei pazienti late onset la correlazione tra attività enzimatica residua e la gravità del fenotipo clinico è molto variabile. Attività residue basse possono associarsi con fenotipo mild.
Il grado di deficienza enzimatica non correla con il fenotipo clinico (diversità tra substrato naturale e artificiale)
Maltasi glucoamylasi si trova nei polimorfonucleati
Prima di procedere alla diagnosi molecolare si deve avere la conferma dell’attività enzimatica per escludere che mutazioni nuove siano polimorfismi.
La biopsia muscolare serve per eventuali diagnosi differenziali. La biopsia muscolare deve essere effettuata con attenzione in quanto è rischiosa per pazienti infantili affetti da malattia di Pompe (per coinvolgimento cardiaco)
La diagnosi su spot di sangue deve essere confermata perché esistono falsi positivi
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20080426
Il primo esone non viene tradotto ed è separato da un grande introne dall’esone 2 dove è localizzato il primo ATG
Although
some mutations are common in different ethnic groups
(p.R854X among African–Americans, p.D645E among
Asians and del525T among Dutch people), the mutation
profile is very heterogeneous and most mutations are
present in single individuals or small number of families.
The only exception is represented by the intronic mutation
c.-32-13T>G that is present in 40–70% of the alleles in
patients affected with the LO form of the disease (7–12).
La patogenicità delle nuove mutazioni viene studiata mediante la loro espressione in vitro per valutare l’effetto delle mutazioni sulla attività della proteina (enzyme function)
Popolazione italiana!!!
The type of mutation is usually a good predictor of clinical phenotype, but in a number of cases this rule seems to fail.
• It is assumed that a combination of two mutated alleles that encode essentially no enzyme activity results in infantile-onset Pompe disease.
• Various combinations of other alleles resulting in some residual enzyme activity likely cause disease but the age of onset and progression are most likely directly proportional to the residual GAA enzyme activity.
Although a number of mutations seen in homozygosity may suggest a genotype-phenotype correlation, the existence of a number of case reports of both infantile and late-onset Pompe disease in the same family suggests strong caution in extrapolation of these observances. The clinical heterogeneity primarily relates to the occurrence of different mutations in the acid α-glucosidase gene that lead to different degrees of acid α-glucosidase deficiency, and different rates of lysosomal glycogen accumulation. Secondary genetic and non-genetic factors are thought to modulate the disease phenotype, but have not been identified yet.
E’ localizzata nell’introne 1 a 13 nucleotidi di distanza dall’esone 2 e porta ad una diminuzione della forza del sito di splicing accettore dell’esone 2.
Questo determina una dimininuita attività della GAA anche se non assente.
Circa il 49-70% dei pazienti late onset sono caratterizzati dalla presenza di questa mutazione (a seconda della popolazione).
Studies performed in cells
from patients carrying the c.-32-13T>G mutation have
demonstrated that this mutation leads to the synthesis of
three different aberrant splicing variants: SV1, which
retains the first 36 nt of intron 1 and lacks exon 2, SV2in which exon 2 is completely spliced out and SV3 in
which exon 2 is partially spliced out (Figure 1A), as
well as a small amount of normally spliced GAA
mRNA. The same aberrant splicing variants were
detected in low quantities in cells from normal controls
Pazienti con lo stesso genotipo presentano attività residua e manifestazioni cliniche molto diverse.
Questo può essere dovuto sia al diverso background genetico, alla presenza di varianti polimorfiche, di geni modificatori e di meccanismi di RNA editing
c.2237G>A porta ad uno stop codon