Il terzo modulo tratta di tutto ciò che riguarda l'ansia: Fobie, Attacchi di Panico, Disturbo d'Ansia Generalizzato, Disturbo Osssessivo-Compulsivo, Disturbo Post Traumatico da Stress ecc. Si cerca di spiegare di cosa si tratta, quali ne sono le cause e le cure.
2. Regole del gruppo
1) Si parla in maniera alterna e si cerca di
ascoltare gli altri
2) Si cerca di non occupare tutti gli spazi a
discapito altrui.
D.ssa Pozzoni Valeria
3. Regole del gruppo
3) il discorso su di sé e sulla propria situazione
deve essere pertinente e utile agli altri. Cioè
deve essere lo spunto per una discussione
generale. Per parlare di sé ci sono gli spazi
individuali.
4) Per quanto si sia in disaccordo si cerca di non
essere polemici ma di far valere le proprie
ragioni senza prevaricare sull’altro. Questo
anche per imparare ad essere assertivi.
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4. Cos’è l’ansia?
E’ un segnale e, nello specifico, un’emozione
spiacevole associata a un senso di pericolo
imminente.
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5. No, di per sé non è un fenomeno patologico
ma, anzi, un meccanismo fisiologico utile e
naturale che si è sviluppato ai fini della
sopravvivenza nel corso dell’evoluzione e
corrisponde alla reazione attacco/fuga (ansia
segnale).
Pericolo reale -> segnale d’ansia -> preparazione
ad attaccare o fuggire
L’ansia è patologica?
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6. Cambiamenti fisiologici che si
accompagnano a uno stato d’ansia
• Il respiro si fa più frequente e le narici e i polmoni
si espandono
• Il ritmo cardiaco e la pressione del sangue
aumentano
• Il sangue viene dirottato ai muscoli per cui si
«sbianca»
• Aumenta la sudorazione
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7. Cambiamenti fisiologici che si
accompagnano a uno stato d’ansia 2
• La digestione si ferma per cui possiamo provare
nausea, la bocca si fa secca.
• Il sistema immunitario rallenta
• Il sangue aumenta la capacità di coagulare
• La mente si concentra sul pensiero: «qual è il
pericolo e come posso evitarlo?»
D.ssa Pozzoni Valeria
8. Le nevrosi di guerra
Freud studiò la condizione dei soldati che erano
stati in battaglia e scoprì che quelli che ne
risentivano di più (Disturbo Post Traumatico da
Stress)……
….erano i militari che il giorno prima erano più
spavaldi!
9. Cambiamenti storici…
L’ansia-segnale è quindi funzionale alla
sopravvivenza. Nel corso dei secoli e con il mutare
della società le ragioni dell’ansia sono cambiate:
l’uomo moderno ha paura di cose diverse
(esami, perdita di soldi e prestigio sociale) rispetto
ai pericoli del passato.
Un residuo delle paure primitive sono le fobie per
certi animali (ragni, serpenti ecc.) che erano
effettivamente pericolosi in epoche
primitive.
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10. Una certa quota d’ansia…
è necessaria per vivere bene:
Per fornire una buona prestazione deve essere
presente un certo livello d’ansia, né troppo basso
(con il rischio di essere poco concentrati), né troppo
intenso.
11. Quando l’ansia diventa un problema?
Quando si manifesta al di fuori di un evento
realistico di minaccia e pericolo. Ci sono persone
che passano la giornata preoccupandosi e
rimuginando (Disturbo d’ansia generalizzato) o
che hanno fobie più o meno limitanti (es. fobia
di stare da soli, di guidare, dell’ascensore)
12. A volte la nostra mente…
Ci gioca degli scherzi facendoci vedere come
pericolose
Situazioni che non lo sono
13. Discussione sull’ansia
• Chi di voi si sente ansioso?
• Chi ha sperimentato un attacco di panico?
• Chi soffre di fobie (paure irragionevoli)? Quali?
14. Limitazioni causate dall’ansia
patologica
• Porta a preoccuparsi di situazioni che magari non
si verificheranno mai
• Limita la vita, nei casi più gravi le persone sono
intrappolate letteralmente in paure e rituali fino
al punto da non poter uscire di casa.
Incide cioè pesantemente sulla Qualità della Vita
anche se, curandosi e imparando a gestire le crisi, si
possono notevolmente limitare i danni.
15. Disturbo d’ansia generalizzato DAG
Caratterizzato da un pervasivo, costante e
ingiustificato senso di preoccupazione e
inquietudine accompagnato da
insonnia, sudorazione, tachicardia , cefalea
, vertigini, stato d’allerta e disturbi di
concentrazione. Il soggetto è eccessivamente
preoccupato per problemi
lavorativi, economici, familiari ecc.
Rimuginazioni cioè catene di pensieri negativi che
nascono come tentativi di soluzione dei problemi
ma si rivelano controproducenti.
16. Fobia sociale
E’ caratterizzata dalla paura di trovarsi in una
situazione pubblica potenzialmente umiliante in
cui la persona si sente sottoposta al giudizio
altrui e teme di poter perdere il controllo su di
sè. Se non trattata tende a cronicizzarsi.
Si fonda su idee irrealistiche
ad es. «devo essere perfetto»,
«non posso sbagliare».
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17. Curare la fobia sociale
Il focus terapeutico verte sulla modifica di quelle
convinzioni erronee (credenze, schemi di
pensiero) che alimentano l’ansia sociale
ridimensionando la paura del fallimento e le
azioni di evitamento.
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18. Fobia specifica (o semplice)
E’ la più comune, ed è caratterizzata dall’ansia
anticipatoria alla sola idea di trovarsi
confrontato con l’oggetto delle proprie paure
(ragni, serpenti, cani, piume ecc.). Ne seguono
reazioni di evitamento che, se
falliscono, determinano un’intensa ansia.
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19. Curare le fobie
A volte è possibile andare a ricostruire la ragioni
profonde alla base della fobia, in altri casi si
lavora sul sintomo cercando di desensibilizzare il
soggetto.
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20. Disturbo ossessivo-compulsivo DOC
E’ caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi
ricorrenti (ossessioni) che creano allarme e
paura e costringono la persona a mettere in atto
comportamenti ripetitivi o azioni mentali
(compulsioni). Questi «rituali» all’inizio possono
ridurre l’ansia ma poi la loro ripetizione li
rinforza.
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22. Disturbo da Attacco di Panico DAP
E’ caratterizzato dall’improvviso verificarsi di un
senso di paura immotivata durante
le normali attività quotidiane.
E’ una sorta di esasperazione
di una reazione attacco o fuga
in assenza di un reale pericolo. Si verifica
soprattutto in persone che sentono
particolarmente il bisogno di mantenere il
controllo.
23. Caratteristiche dell’attacco
Di solito l’attacco raggiunge la massima intensità
entro 10 minuti e presenta i seguenti sintomi:
• Iperventilazione
• Tremori
• Sensazione di caldo/freddo
• Sudorazione profusa
• Nausea
• Palpitazioni
• Dolori al petto e alla testa (attacco di cuore o ictus)
• Paura di perdere il controllo o di morire.
24. Perché si mantengono?
Il problema non è l’Attacco di Panico in sé ma il
modo in cui viene interpretato. Se la persona
interpreta i sintomi fisici come una
«congestione» la cosa finisce lì mentre se si
spaventa e lo interpreta come il segnale che sta
succedendo qualcosa di anomalo e
preoccupante inizia a mettere in atto
comportamenti che mantengono e peggiorano il
sintomo esitando in un Disturbo da Attacco di
Panico.
26. Il modello circolare del panico
Ciò provoca reazioni di evitamento o caratterizzate
dall’appoggiarsi su
persone o altro che
alleviano l’ansia
temporaneamente ma,
sul lungo periodo,
peggiorano la
situazione.
D.ssa Pozzoni Valeria
27. Curare il DAP
• Terapia farmacologica di sostegno
• Psicoterapia (nello specifico cognitivo
comportamentale) che insegna a evitare
l’evitamento, ad accettare e a gestire le crisi
finché esse perdono la loro carica ansiogena
riducendosi in frequenza e intensità.
D.ssa Pozzoni Valeria
28. Approfondimenti…
• Chi volesse approfondire questo discorso
sappia che dalla Caposala sono a vostra
disposizione le dispense relative: chiedetele
pure.
D.ssa Pozzoni Valeria