2. Disturbi dell'affettività
Introduzione
• In generale quando parliamo di affettività
parliamo di sentimenti, di emozioni, di umore:
–I sentimenti sono dei contenuti
affettivi relativamente stabili;
–le emozioni sono dei contenuti affettivi
ad esaurimento più rapido;
–l' umore è il tono di base
dell'affettività.
3. Emozioni patologiche
• La psicopatologia ci pone di fronte alcune
emozioni patologiche:
• l'ansia si può definire come uno stato emotivo
spiacevole in cui viene vissuto un pericolo o
una minaccia imminente, in assenza di una
causa adeguata o corrispondente, non
riconosciuta.
• La paura è uno stato emotivo legato ad un
oggetto reale, presente, riconosciuto dal
paziente.
4. Paura, ansia e
correlati somatici
• La paura si accompagna ad una serie di
manifestazioni a livello somatico, c'è tachipnea,
tachicardia, tensione muscolare.
• Questi correlati somatici della paura hanno un
significato finalistico, servono cioè a preparare il
soggetto alla lotta o alla fuga.
• Nell'ansia questi correlati perdono il loro significato
finalistico, non sono utili, anzi essendo percepiti dal
soggetto creano ulteriore allarme, stabilendosi così
dei circoli viziosi.
5. Minaccia, ansia e paura
• Lo sviluppo del cervello nell'uomo ha portato con sé la capacità
di anticipare il futuro e quindi il pericolo futuro, la minaccia
potenziale alla quale si collega l'ansia.
• Un uomo cioè non soltanto è in grado di avere delle reazioni di
fronte ai pericoli immediati ma anche nei confronti di pericoli
futuri anticipandoli.
• Però a questo sviluppo non si è accompagnato uno sviluppo
parallelo di quelli che sono i correlati somatici per cui l'uomo
continua ad avere in corrispondenza dell'ansia gli stessi correlati
somatici che si hanno in corrispondenza della paura, ma mentre
nella paura hanno un significato semiologico, perdono del tutto
questo significato finalistico nell'ansia.
6. Apatia
• Disturbo dell’affettività in cui esiste una
apparente diminuzione o scomparsa dei
sentimenti o di emozioni, un’assenza o scarsità
cioè di reazioni e di risposte affettive di
qualunque tipo agli stimoli esterni e alle
rappresentazioni interne.
7. Fobie
• In psicopatologia si studiano delle paure, in particolare
le fobie che sono delle paure verso un oggetto
specifico, ma che sono inappropriate o sproporzionate a
tale oggetto, che sono riconosciute come patologiche
dal soggetto per cui cerca di liberarsene ma non ci
riesce o solo transitoriamente o ricorrendo a particolari
manovre.
• Gli oggetti che sono innumerevoli (topi, coltelli, o
situazioni, quali spazi aperti, luoghi chiusi, etc.) non
sono di per se in grado di produrre paura.
• Caratteristica comune alla fobia ed all'ossessione è la
consapevolezza da parte del soggetti del contenuto
patologico del fenomeno.
8. Cenestopatia
• Sensazioni negative soggettive (senza causa
organica) di sofferenza corporea in senso lato di
solito localizzate ad una regione somatica o un
organo (senso di costrizione precordiale, dolore o
«nodo» allo stomaco, cerchio o peso alla testa,
«fitte» o morsa alla nuca, pesantezza agli arti, etc.).
• La descrizione è spesso mutevole, imprecisa, ricca
di «come se».
• Di frequente riscontro nelle nevrosi e nelle sindromi
depressive.
9. Disforia
• Alterazione affettiva in cui esiste un’aumentata
tendenza al malumore, irritabilità e pessimismo.
• Si osserva non solo in corso di stati depressivi,
ma anche di altre sindromi (psicorganiche,
dissociative, etc.)
10. Labilità affettiva
• Facilità estrema alle variazioni dell’umore di
base per stimoli di scarsa entità: l’emotività è
rapidamente e facilmente mutevole: il soggetto
passa dal pianto al riso e viceversa.
• È di frequente riscontro in situazioni di
deterioramento psicorganico, nonché in forme
nevrotiche.
13. Paratimia
• Manifestazione affettiva, non soltanto
inappropriata ma addirittura di segno opposto
rispetto a ciò che la situazione richiederebbe
(ad es: il paziente si mette a ridere a una
notizia triste).
14. Ambivalenza
• Termine per cui si intende l'attribuzione di
cariche affettive, di due sentimenti, di segno
opposto ad uno stesso oggetto (es.: amore-odio
nei confronti della madre).
15. Atimia o anaffettività
• Indifferenza, affettività piatta,
scarsamente modulabile; si ha
l'impressione che il soggetto non dia
molta importanza a ciò che accade
intorno a lui, mancanza di risonanza
affettiva.