Il MoVimento 5 Stelle - Pieve di Cento celebra la Giornata Mondiale dei Diritti delle persone con disabilità, sollecitando l'Amministrazione Comunale ad interventi per rendere la vita per persone con disabilità e famigliari effettivamente indipendente.
Il MoVimento 5 Stelle - Pieve di Cento celebra la Giornata Mondiale dei Diritti delle persone con disabilità, sollecitando l'Amministrazione Comunale ad interventi per rendere la vita per persone con disabilità e famigliari effettivamente indipendente.
Esiste un’Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone.
E’ l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no-profit, delle fondazioni e delle imprese sociali. Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo.
Un settore che si colloca tra lo Stato e il mercato, tra la finanza e l’etica, tra l’impresa e la cooperazione, tra l’economia e l’ecologia, che dà forma e sostanza ai principi costituzionali della solidarietà e della sussidiarietà. E che alimenta quei beni relazionali che, soprattutto nei momenti di crisi, sostengono la coesione sociale e contrastano le tendenze verso la frammentazione e disgregazione del senso di appartenenza alla comunità nazionale.
E’ a questo variegato universo, capace di tessere e riannodare i fili lacerati del tessuto sociale, alimentando il capitale più prezioso di cui dispone il Paese, ossia il capitale umano e civico, che il Governo intende rivolgersi formulando, dopo un dibattito che si trascina ormai da troppi anni, le linee guida per una revisione organica della legislazione riguardante il terzo settore. Anche in questo caso, vogliamo fare sul serio.
Per realizzare il cambiamento economico, sociale, culturale e istituzionale di cui il Paese ha bisogno è necessario che tutte le diverse componenti della società italiana convergano in un grande sforzo comune. Il mondo del terzo settore può fornire un contributo determinante a questa impresa, per la sua capacità di essere motore di partecipazione e di autorganizzazione dei cittadini, coinvolgere le persone, costruire legami sociali, mettere in rete risorse e competenze, sperimentare soluzioni innovative.
Noi crediamo che profit e non profit possano oggi declinarsi in modo nuovo e complementare per rafforzare i diritti di cittadinanza attraverso la costruzione di reti solidali nelle quali lo Stato, le Regioni e i Comuni e le diverse associazioni e organizzazioni del terzo settore collaborino in modo sistematico per elevare i livelli di protezione sociale, combattere le vecchie e nuove forme di esclusione e consentire a tutti i cittadini di sviluppare le proprie potenzialità.
Tra gli obiettivi principali vi è quello di costruire un nuovo Welfare partecipativo, un secondo obiettivo è valorizzare lo straordinario potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal terso settore; il terzo obiettivo della riforma è di premiare in modo sistematico con adeguati incentivi e strumenti di sostegno tutti i comportamenti donativi o comunque prosociali dei cittadini e delle imprese, finalizzati a generare coesione e responsabilità sociale.
Su tutte queste proposte, il Governo vuole conoscere le opinioni di chi con altruismo opera tutti giorni nel Terzo settore, così come di tutti gli stakeholder e i cittadini sostenitori o utenti finali degli enti del no-profit.
È altrettanto chiaro che il reale punto limite che ha impedito all’Italia di «garantire» il diritto «riconosciuto» è il «vincolo economico». Per superarlo, l’unico passaggio che dal 1948 ad oggi il Sistema Scolastico Italiano attende per divenire non soltanto a parole “integrato” è l’individuazione e l’applicazione del “costo standard di sostenibilità per allievo”.
Ulteriori Informazioni:
http://www.ildirittodiapprendere.it/
https://www.facebook.com/DirittoDiApprendere/
https://www.facebook.com/DirittoDiApprendereSaggio/
CONVEGNO DI STUDIO
L’Università degli Studi di Bari e il Corso di Perfezionamento in “Etica Sociale, Persona ed Edu-cazione alla Legalità”, in collaborazione con la Cooperativa sociale ESEDRA di Triggiano, pro-muovono ed organizzano un Convegno di Studio sul tema: «Persona ed Educazione alla Legalità: riflessioni conclusive e proposte»
Venerdì 20 Novembre 2009, ore 10.00 - 14.00 Sala Conferenze di Villa Deade (Prov. Noicattaro-Torre a Mare - Noicattaro)
Intervento del Presidente della Repubblica Mattarella alla 32esima assemblea ...Gianguido Passoni
Intervento integrale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della 32esima Assemblea Nazionale dell'ANCi svoltasi a torino dal 28 al 30 ottobre 2015
giovanni campagnoli (2007), Le 11 ipotesi della partecipazione giovanili, ParmaGiovanni Campagnoli
Comune di Parma
Spazi, modalità, strumenti e significati della partecipazione giovanile. Le 11 ipotesi della partecipazione giovanile.
giovanni campagnoli
Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...Giovanni Campagnoli
ANCITEL LOMBARDIA
Fondo Sociale Europeo
INFORMAZIONE E QUALITA’ NELLE POLITICHE GIOVANILI
Milano, Palazzo delle Stelline, 2 FEBBRAIO ‘06
Prof. Giovanni Campagnoli
Vedogiovane – politiche giovanili.it
Esiste un’Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone.
E’ l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no-profit, delle fondazioni e delle imprese sociali. Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo.
Un settore che si colloca tra lo Stato e il mercato, tra la finanza e l’etica, tra l’impresa e la cooperazione, tra l’economia e l’ecologia, che dà forma e sostanza ai principi costituzionali della solidarietà e della sussidiarietà. E che alimenta quei beni relazionali che, soprattutto nei momenti di crisi, sostengono la coesione sociale e contrastano le tendenze verso la frammentazione e disgregazione del senso di appartenenza alla comunità nazionale.
E’ a questo variegato universo, capace di tessere e riannodare i fili lacerati del tessuto sociale, alimentando il capitale più prezioso di cui dispone il Paese, ossia il capitale umano e civico, che il Governo intende rivolgersi formulando, dopo un dibattito che si trascina ormai da troppi anni, le linee guida per una revisione organica della legislazione riguardante il terzo settore. Anche in questo caso, vogliamo fare sul serio.
Per realizzare il cambiamento economico, sociale, culturale e istituzionale di cui il Paese ha bisogno è necessario che tutte le diverse componenti della società italiana convergano in un grande sforzo comune. Il mondo del terzo settore può fornire un contributo determinante a questa impresa, per la sua capacità di essere motore di partecipazione e di autorganizzazione dei cittadini, coinvolgere le persone, costruire legami sociali, mettere in rete risorse e competenze, sperimentare soluzioni innovative.
Noi crediamo che profit e non profit possano oggi declinarsi in modo nuovo e complementare per rafforzare i diritti di cittadinanza attraverso la costruzione di reti solidali nelle quali lo Stato, le Regioni e i Comuni e le diverse associazioni e organizzazioni del terzo settore collaborino in modo sistematico per elevare i livelli di protezione sociale, combattere le vecchie e nuove forme di esclusione e consentire a tutti i cittadini di sviluppare le proprie potenzialità.
Tra gli obiettivi principali vi è quello di costruire un nuovo Welfare partecipativo, un secondo obiettivo è valorizzare lo straordinario potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal terso settore; il terzo obiettivo della riforma è di premiare in modo sistematico con adeguati incentivi e strumenti di sostegno tutti i comportamenti donativi o comunque prosociali dei cittadini e delle imprese, finalizzati a generare coesione e responsabilità sociale.
Su tutte queste proposte, il Governo vuole conoscere le opinioni di chi con altruismo opera tutti giorni nel Terzo settore, così come di tutti gli stakeholder e i cittadini sostenitori o utenti finali degli enti del no-profit.
È altrettanto chiaro che il reale punto limite che ha impedito all’Italia di «garantire» il diritto «riconosciuto» è il «vincolo economico». Per superarlo, l’unico passaggio che dal 1948 ad oggi il Sistema Scolastico Italiano attende per divenire non soltanto a parole “integrato” è l’individuazione e l’applicazione del “costo standard di sostenibilità per allievo”.
Ulteriori Informazioni:
http://www.ildirittodiapprendere.it/
https://www.facebook.com/DirittoDiApprendere/
https://www.facebook.com/DirittoDiApprendereSaggio/
CONVEGNO DI STUDIO
L’Università degli Studi di Bari e il Corso di Perfezionamento in “Etica Sociale, Persona ed Edu-cazione alla Legalità”, in collaborazione con la Cooperativa sociale ESEDRA di Triggiano, pro-muovono ed organizzano un Convegno di Studio sul tema: «Persona ed Educazione alla Legalità: riflessioni conclusive e proposte»
Venerdì 20 Novembre 2009, ore 10.00 - 14.00 Sala Conferenze di Villa Deade (Prov. Noicattaro-Torre a Mare - Noicattaro)
Intervento del Presidente della Repubblica Mattarella alla 32esima assemblea ...Gianguido Passoni
Intervento integrale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della 32esima Assemblea Nazionale dell'ANCi svoltasi a torino dal 28 al 30 ottobre 2015
giovanni campagnoli (2007), Le 11 ipotesi della partecipazione giovanili, ParmaGiovanni Campagnoli
Comune di Parma
Spazi, modalità, strumenti e significati della partecipazione giovanile. Le 11 ipotesi della partecipazione giovanile.
giovanni campagnoli
Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...Giovanni Campagnoli
ANCITEL LOMBARDIA
Fondo Sociale Europeo
INFORMAZIONE E QUALITA’ NELLE POLITICHE GIOVANILI
Milano, Palazzo delle Stelline, 2 FEBBRAIO ‘06
Prof. Giovanni Campagnoli
Vedogiovane – politiche giovanili.it
1. Verso una cittadinanza attiva..
La cittadinanza attiva significa affermare il principio della "sovranità popolare" sancito nell'articolo 1
della Costituzione Italiana, che prevede che l'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul
lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
I cittadini attivi conoscono i loro diritti e le loro responsabilità, nonostante questo sostengono le
altre persone per cercare di aiutare la società formando una collettività più solida , perché il ruolo di
ciascun cittadino è proprio quello di costruire una società più onesta e più democratica.
L’educazione alla cittadinanza attiva infatti è proprio prendere in mano la propria comunità
impegnarsi per gli altri , spendere tempo ed energie per fare qualcosa utile alla società, quindi si
parla di bene comune attraverso l’impegno personale.
L’educazione alla cittadinanza incita la scuola a promuovere la cognizione, la responsabilità e le
competenze adeguate alla realtà di oggi permettendo agli individui di prendere decisioni e di essere
attivi ed indipendenti in un contesto che va dall’ambito famigliare a quello scolastico e alle altre
istituzioni extrascolastiche.
La situazione attuale vede l’esigenza di far uscire fuori che ai giovani venga data l’opportunità di
costruirsi un forte spirito critico in una situazione di piena coscienza e di capacità di scelta e un
orizzonte di riferimento chiaro e determinato sul piano sociale, etico, morale, come piattaforma
essenziale per la loro formazione prima come soggetti ed in seguito come cittadini attivi e partecipi.
Ad oggi però sappiamo che in Italia si verificano sempre più spesso eventi che denotano una certa
carenza nella formazione del cittadino civile, democratico e responsabile. La scarsa cultura alla
legalità è all’origine di comportamenti devianti che comprende la rapina, la corruzione, la
criminalità, episodi di bullismo e dei furti a scuola, il vandalismo e le minacce.
Questo è possibile risolverlo anche attraverso la scuola che ha pertanto il fine supremo di formare
l’uomo e il futuro cittadino diffondendo un’autentica cultura dei valori civili in modo che gli
adolescenti si riapproprino del senso del limite e del rispetto per il prossimo.
Sappiamo che la Costituzione, è un punto di riferimento essenziale per la vita della nostra società
civile.
La costituzione, nel diritto, è l'atto normativo fondamentale che definisce la natura, la forma, la
struttura, l'attività e le regole fondamentali di un'organizzazione ovvero il vertice della gerarchia
delle fonti che definisce l'ordinamento giuridico di uno Stato di diritto.
Approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello
Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre seguente, ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948.