Esiste un’Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone.
E’ l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no-profit, delle fondazioni e delle imprese sociali. Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo.
Un settore che si colloca tra lo Stato e il mercato, tra la finanza e l’etica, tra l’impresa e la cooperazione, tra l’economia e l’ecologia, che dà forma e sostanza ai principi costituzionali della solidarietà e della sussidiarietà. E che alimenta quei beni relazionali che, soprattutto nei momenti di crisi, sostengono la coesione sociale e contrastano le tendenze verso la frammentazione e disgregazione del senso di appartenenza alla comunità nazionale.
E’ a questo variegato universo, capace di tessere e riannodare i fili lacerati del tessuto sociale, alimentando il capitale più prezioso di cui dispone il Paese, ossia il capitale umano e civico, che il Governo intende rivolgersi formulando, dopo un dibattito che si trascina ormai da troppi anni, le linee guida per una revisione organica della legislazione riguardante il terzo settore. Anche in questo caso, vogliamo fare sul serio.
Per realizzare il cambiamento economico, sociale, culturale e istituzionale di cui il Paese ha bisogno è necessario che tutte le diverse componenti della società italiana convergano in un grande sforzo comune. Il mondo del terzo settore può fornire un contributo determinante a questa impresa, per la sua capacità di essere motore di partecipazione e di autorganizzazione dei cittadini, coinvolgere le persone, costruire legami sociali, mettere in rete risorse e competenze, sperimentare soluzioni innovative.
Noi crediamo che profit e non profit possano oggi declinarsi in modo nuovo e complementare per rafforzare i diritti di cittadinanza attraverso la costruzione di reti solidali nelle quali lo Stato, le Regioni e i Comuni e le diverse associazioni e organizzazioni del terzo settore collaborino in modo sistematico per elevare i livelli di protezione sociale, combattere le vecchie e nuove forme di esclusione e consentire a tutti i cittadini di sviluppare le proprie potenzialità.
Tra gli obiettivi principali vi è quello di costruire un nuovo Welfare partecipativo, un secondo obiettivo è valorizzare lo straordinario potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal terso settore; il terzo obiettivo della riforma è di premiare in modo sistematico con adeguati incentivi e strumenti di sostegno tutti i comportamenti donativi o comunque prosociali dei cittadini e delle imprese, finalizzati a generare coesione e responsabilità sociale.
Su tutte queste proposte, il Governo vuole conoscere le opinioni di chi con altruismo opera tutti giorni nel Terzo settore, così come di tutti gli stakeholder e i cittadini sostenitori o utenti finali degli enti del no-profit.
Riforma Terzo Settore: linee guida del Governo (bozza 12 maggio 2014)Parma Couture
Il presente testo, pubblicato sul sito del Governo Italiano, propone una consultazione pubblica sul terzo settore. Chi è interessato può inviare una mail di proposta al Governo entro il 13 Giugno 2014. Dopo due settimane successive alla scadenza, il Consiglio dei Ministri approverà il disegno di legge delega che avrà acquisito i suggerimenti provenienti dai cittadini.
Il Terzo Settore in Italia: prima e dopo la riforma CLELIA SFRAPPA
La realtà del Terzo Settore in Italia è molto varia e sta assumendo sempre più rilievo, sopratutto dopo la riforma del Terzo Settore. Queste slide sono un utile strumento sia per chi non sa nulla di Terzo Settore, sia per chi ne conosce già le tematiche ha necessità di una panoramica sulle tematiche principali.
Intervento del Presidente della Repubblica Mattarella alla 32esima assemblea ...Gianguido Passoni
Intervento integrale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della 32esima Assemblea Nazionale dell'ANCi svoltasi a torino dal 28 al 30 ottobre 2015
Dopo i decreti attuativi la Riforma del Terzo SettoreFabio Protasoni
Con i primi decreti attuativi comincia. prendere forma concreta la Riforma del Terzo Settore. Cosa è il 3S? In cosa consiste la riforma? Problemi e opportunità
Riforma Terzo Settore: linee guida del Governo (bozza 12 maggio 2014)Parma Couture
Il presente testo, pubblicato sul sito del Governo Italiano, propone una consultazione pubblica sul terzo settore. Chi è interessato può inviare una mail di proposta al Governo entro il 13 Giugno 2014. Dopo due settimane successive alla scadenza, il Consiglio dei Ministri approverà il disegno di legge delega che avrà acquisito i suggerimenti provenienti dai cittadini.
Il Terzo Settore in Italia: prima e dopo la riforma CLELIA SFRAPPA
La realtà del Terzo Settore in Italia è molto varia e sta assumendo sempre più rilievo, sopratutto dopo la riforma del Terzo Settore. Queste slide sono un utile strumento sia per chi non sa nulla di Terzo Settore, sia per chi ne conosce già le tematiche ha necessità di una panoramica sulle tematiche principali.
Intervento del Presidente della Repubblica Mattarella alla 32esima assemblea ...Gianguido Passoni
Intervento integrale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della 32esima Assemblea Nazionale dell'ANCi svoltasi a torino dal 28 al 30 ottobre 2015
Dopo i decreti attuativi la Riforma del Terzo SettoreFabio Protasoni
Con i primi decreti attuativi comincia. prendere forma concreta la Riforma del Terzo Settore. Cosa è il 3S? In cosa consiste la riforma? Problemi e opportunità
Il tema è il nuovo welfare, adatto alle biopolitiche del lavoro e al benesserismo. In particolare si esplorano i processi paretcipativi applicati al learning e all'orientamento long-life a ai servizi per il lavoro.
Il programma elettorale del Partito di Bersani. Per maggiori info: http://www.idealista.it/news/archivio/2013/02/18/072407-il-programma-elettorale-pd-ce-bisogno-di-politica
Progettazione ed implementazione, sul territorio della città di Isernia, di un innovativo modello di “Welfare Civile” alimentato, anche finanziariamente, da un circuito di “Economia Civile” al cui interno si pratica la community partecipation, si sostiene la competitività delle imprese, si promuove lo scambio commerciale di prossimità e si stimola un consumo socialmente sostenibile da parte dei cittadini.
Programma elettorale del Pdl. elezioni 2013idealistait
Il programma elettorale completo del Popolo della libertà. per maggiori info: http://www.idealista.it/news/archivio/2013/02/18/072390-il-programma-elettorale-pdl-parola-chiave-imprese-grafico
Il tema è il nuovo welfare, adatto alle biopolitiche del lavoro e al benesserismo. In particolare si esplorano i processi paretcipativi applicati al learning e all'orientamento long-life a ai servizi per il lavoro.
Il programma elettorale del Partito di Bersani. Per maggiori info: http://www.idealista.it/news/archivio/2013/02/18/072407-il-programma-elettorale-pd-ce-bisogno-di-politica
Progettazione ed implementazione, sul territorio della città di Isernia, di un innovativo modello di “Welfare Civile” alimentato, anche finanziariamente, da un circuito di “Economia Civile” al cui interno si pratica la community partecipation, si sostiene la competitività delle imprese, si promuove lo scambio commerciale di prossimità e si stimola un consumo socialmente sostenibile da parte dei cittadini.
Programma elettorale del Pdl. elezioni 2013idealistait
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Il 19 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato “Destinazione Italia”.
Su proposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta e dei ministri degli Affari Esteri, Emma Bonino, e dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, il Consiglio ha approvato il piano, un progetto per attirare gli investimenti esteri e favorire la competitività delle imprese italiane. Si tratta di 50 misure che toccano un ampio spettro di settori: dal fisco al lavoro, dalla giustizia civile alla ricerca. Il piano è aperto alla consultazione pubblica per tre settimane affinché tutti i soggetti, pubblici e privati, che vogliono apportare un contributo, possano farlo. Al termine di questa fase, “Destinazione Italia” sarà definitivamente approvata dal Consiglio dei Ministri. Tre sono i punti in cui si articola il piano: attrazione, promozione, accompagnamento.
9 aprile 2014 - Diciotto sono le azioni presentate dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali che potranno essere implementate da chi vorrà contribuire scrivendo all'indirizzo campolibero@mpaaf.gov.it. Saranno valutate le proposte arrivate fino al 30 aprile.
Il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha partecipato a Bruxelles al Consiglio Europeo del 24 e 25 ottobre. Al termine dei lavori ha tenuto una conferenza stampa in cui ha definito “sufficienti” le conclusioni del vertice sottolineando l’importanza dei passaggi sull’immigrazione, posta come questione europea, all'insegna della solidarietà, dopo la tragedia di Lampedusa.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, e dei ministri dell’Interno, Angelino Alfano, degli Affari Esteri, Emma Bonino e della Difesa, Mario Mauro ha approvato la spesa per la proroga dal 1° ottobre 2013 al 31 dicembre 2013 delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia:
Vengono altresì rifinanziate dal 1° ottobre al 31 dicembre 2013 le seguenti iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e il sostegno alla ricostruzione civile in favore di Afghanistan, Iraq, Libia, Mali, Myanmar, Pakistan, Siria, Somalia, Sudan, Sud Sudan e Paesi ad essi limitrofi per una spesa di 63.090.000 euro
Viene autorizzata la spesa di euro 750.000 per la realizzazione di programmi integrati di sminamento umanitario.
Sono state autorizzate anche le spese per il sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
L’ISEE è l’indicatore, in vigore dal 1998, che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari per regolare l’accesso alle prestazioni (in moneta e in servizi) sociali e sociosanitarie erogate dai diversi livelli di governo. In generale, l’ISEE viene utilizzato ai fini dell’applicazione di tariffe differenziate in relazione alla condizione economica oppure per la fissazione dib soglie oltre le quali non è ammesso l’accesso alla prestazione. Nel 2012 sono state presentate a fini ISEE circa 6,5 milioni di “dichiarazioni sostitutive uniche” (DSU), corrispondenti a più di 5,8 milioni di nuclei familiari (circa il 30% della popolazione).
Today most people on Earth are connected through wired or wireless networks, or both. The next leap in connectivity will give people the ability to control objects and machines. The Internet of Everything (IoE) will tag objects with tiny wireless devices for communication, computation and sensing. Some projections show demand for such IoE smart sensors will grow from billions to trillions within a decade. The essential enabling technology is an ultra-low power smart radio to provide a unique IP address and location. In this talk, Amin Arbabian discusses how he developed an ant-sized wireless-powered radio chip that costs pennies to fabricate– making it cheap enough to become the missing link to enable the Internet of Everything.
Negli ultimi trenta giorni l’importo dei debiti arretrati pagati ai creditori dagli enti pubblici è aumentato da 13,8 a 16,3 miliardi di euro, grazie alle nuove risorse stanziate dal Governo con il DL 102/2013. Il totale delle risorse messe a disposizione dallo Stato agli enti debitori (ministeri, Regioni, Comuni e Province) è salito a 24,4 miliardi.
Parte il forum 'Destinazione Sport' "fatto da alcune personalità che
gratuitamente hanno preso l'impegno di aiutare il collegamento
tra il mondo dello sport e l'attivita' di governo che sarà presente nei ministeri fondamentali dello sport, della salute e
dell'istruzione. Tutte le persone coinvolte saranno in grado di
portare esperienze positive da altri paesi che noi possiamo
implementare''. Il gruppo di lavoro presieduto dal ct
dell'Italvolley maschile, Mauro Berruto, ''potra' mettere in
campo azioni che il Governo e il Parlamento possono assumere per
accelerare e sviluppare tutti questi temi''.
Partita la fase due grazie al DL 102/2013: in corso di erogazione dal Tesoro altri 2,5 miliardi alle Regioni per il pagamento dei debiti sanitari e da parte della CdP più di 1 miliardo ai comuni
Una nuova "grande trasformazione"? Come cambiano Stato, mercato e non profit ...Iris Network
Workshop sull’impresa sociale 2014
18-19 settembre 2014, Riva del Garda (TN)
Intervento di Giancarlo Provasi (Università degli Studi di Brescia – Socialis)
“Una nuova “grande trasformazione”? Come cambiano Stato, mercato e nonprofit e quale spazio per l’impresa sociale”
Il ppt del prof. Francesco Villa (unicat) mostrato durante la prima serata del politalk con il tema: Una politica attenta alle realtà sociali - 26/01/2012
Presentazione di Giuliana Colussi all'evento "Green Care: le aree verdi per il benessere, la salute, l’inclusione sociale" del 14 ottobre 2021. L'evento è stato realizzato nell'ambito del progetto europeo Green4C. Scopri di più su greenforcare.eu
Il MoVimento 5 Stelle - Pieve di Cento celebra la Giornata Mondiale dei Diritti delle persone con disabilità, sollecitando l'Amministrazione Comunale ad interventi per rendere la vita per persone con disabilità e famigliari effettivamente indipendente.
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo Dpcm recante ulteriori misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull'intero territorio nazionale
Palazzo Chigi, 28 novembre 2016 - In una conferenza stampa, il presidente Renzi e il ministro Padoan, hanno presentato la Legge di bilancio 2017.
http://www.governo.it/articolo/conferenza-stampa-renzi-padoan/6232
Le slide presentate dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi durante la conferenza stampa di fine anno che si è svolta il 29 dicembre 2015 presso la nuova Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati.
27 febbraio 2015 - Nel documento viene illustrato il lavoro svolto dalla Struttura di Missione per la riqualificazione dell’Edilizia scolastica (Presidenza del Consiglio dei Ministri), con le nuove linee di finanziamento e i progetti del Governo per la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico.
Il documento presentato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi il 13 gennaio 2015 al Parlamento europeo a Strasburgo a chiusura del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea.
Il Consiglio dei Ministri n.33 del 15 ottobre 2014 ha approvato il disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2015). Una manovra finanziaria di 36 miliardi di euro.
Qui di seguito i punti principali della legge:
Meno tasse per 18 miliardi;
Gli 80 euro diventano una misura definitiva;
Via gli alibi per chi deve assumere: zero contributi per i contratti a tempo indeterminato;
Investimenti nei settori chiave del Paese: scuola, lavoro, giustizia;
Riduzione del 70% del patto di stabilità per i Comuni;
Più risorse per ricerca e innovazione;
Stop alle spese non coperte;
Spending review: taglio di 15 miliardi di euro;
Recupero e contrasto dell’evasione per 3,8 miliardi e 1 miliardo dalle slot machines;
Libertà per i lavoratori dipendenti di avere il TFR in busta paga con zero costi per le imprese.
La dotazione assegnata all’Italia è di circa 52 miliardi
di euro, in 7 anni.
Circa 27 miliardi di euro totali (circa 4 miliardi di euro
l’anno) saranno a disposizione dell’Italia per gli aiuti
diretti del I° Pilastro (Pagamenti diretti),
completamente finanziati dall’Europa;
Circa 21 miliardi di euro saranno a disposizione (circa
3 miliardi di euro l’anno) per finanziare le misure del
II° Pilastro (Sviluppo rurale). Queste risorse sono
stanziate per la metà da Fondi europei e per la metà da
una quota nazionale.
Ai fondi destinati al finanziamento delle misure dei due
pilastri (48 miliardi) va aggiunta una quota relativa ai
finanziamenti dell’OCM (Organizzazione comune di
mercato) di circa 4 miliardi di euro (per l’OCM non vi
sono spese pre-allocate tranne per il settore
vitivinicolo e l’olio di oliva).
Documento operativo elaborato dall’Unità tecnica finanza di progetto che ha lo scopo di illustrare e analizzare le più frequenti problematiche sollevate dalle pubbliche amministrazioni, cui l’UTFP fornisce assistenza gratuita, nell’ambito del Partenariato Pubblico Privato (PPP).
Report sui risultati della consultazione pubblica - Ufficio per la semplificazione amministrativa. Dipartimento della funzione pubblica.
L’ascolto dei cittadini, delle imprese e delle loro associazioni è la condizione indispensabile per il successo di una politica di semplificazione. La consultazione telematica sulle “100 procedure più complicate da semplificare” è stata lanciata, in collaborazione con la Conferenza delle Regioni, l’ANCI e l’UPI, per raccogliere le indicazioni, le proposte e le priorità di intervento che nascono dall’esperienza diretta di rapporto con la pubblica amministrazione. La consultazione è stata online per 12 settimane (dal 16 ottobre al 20 gennaio). Sono pervenuti circa 2.000 contributi da cittadini e imprese, che hanno colto il valore della consultazione inviando segnalazioni circostanziate, “storie” che offrono uno spaccato di straordinario interesse per l’analisi della complicazione burocratica in Italia e forniscono indicazioni di priorità molto chiare e una ricchezza di suggerimenti e proposte. Il rapporto “Semplificazione, cosa chiedono i cittadini e le imprese” illustra i risultati della consultazione e presenta la top ten delle complicazioni burocratiche. Attraverso una selezione di centinaia di “storie” e di suggerimenti, vengono descritti gli adempimenti e le procedure più complicati e le proposte per affrontarli. I risultati della consultazione telematica rappresentano la base conoscitiva essenziale per costruire una nuova politica di semplificazione e un’agenda condivisa tra Governo Regioni ed Enti Locali. Per ciascuna delle priorità indicate dai cittadini e dalle imprese saranno individuati obiettivi, risultati attesi, tempi e responsabilità per realizzarli.
1. 1
Linee guida per una Riforma del Terzo Settore
Esiste un’Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la
qualità della vita delle persone.
E’ l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no‐profit, delle
fondazioni e delle imprese sociali.
Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo.
Un settore che si colloca tra lo Stato e il mercato, tra la finanza e l’etica, tra l’impresa e la
cooperazione, tra l’economia e l’ecologia, che dà forma e sostanza ai principi costituzionali
della solidarietà e della sussidiarietà. E che alimenta quei beni relazionali che, soprattutto nei
momenti di crisi, sostengono la coesione sociale e contrastano le tendenze verso la
frammentazione e disgregazione del senso di appartenenza alla comunità nazionale.
E’ a questo variegato universo, capace di tessere e riannodare i fili lacerati del tessuto sociale,
alimentando il capitale più prezioso di cui dispone il Paese, ossia il capitale umano e civico,
che il Governo intende rivolgersi formulando, dopo un dibattito che si trascina ormai da
troppi anni, le linee guida per una revisione organica della legislazione riguardante il terzo
settore.
Anche in questo caso, vogliamo fare sul serio.
Per realizzare il cambiamento economico, sociale, culturale e istituzionale di cui il Paese ha
bisogno è necessario che tutte le diverse componenti della società italiana convergano in un
grande sforzo comune. Il mondo del terzo settore può fornire un contributo determinante a
questa impresa, per la sua capacità di essere motore di partecipazione e di autorganizzazione
dei cittadini, coinvolgere le persone, costruire legami sociali, mettere in rete risorse e
competenze, sperimentare soluzioni innovative.
Noi crediamo che profit e non profit possano oggi declinarsi in modo nuovo e complementare
per rafforzare i diritti di cittadinanza attraverso la costruzione di reti solidali nelle quali lo
Stato, le Regioni e i Comuni e le diverse associazioni e organizzazioni del terzo settore
collaborino in modo sistematico per elevare i livelli di protezione sociale, combattere le
vecchie e nuove forme di esclusione e consentire a tutti i cittadini di sviluppare le proprie
potenzialità.
Tra gli obiettivi principali vi è quello di costruire un nuovo Welfare partecipativo, fondato su
una governance sociale allargata alla partecipazione dei singoli, dei corpi intermedi e del terzo
settore al processo decisionale e attuativo delle politiche sociali, al fine di ammodernare le
modalità di organizzazione ed erogazione dei servizi del welfare, rimuovere le sperequazioni
e ricomporre il rapporto tra Stato e cittadini, tra pubblico e privato, secondo principi di equità,
efficienza e solidarietà sociale.
2. 2
Un secondo obiettivo è valorizzare lo straordinario potenziale di crescita e occupazione insito
nell’economia sociale e nelle attività svolte dal terso settore, che, a ben vedere, è l'unico
comparto che negli anni della crisi ha continuato a crescere, pur mantenendosi ancora
largamente al di sotto, dal punto di vista dimensionale, rispetto alle altre esperienze
internazionali. Esiste dunque un tesoro inestimabile, ancora non del tutto esplorato, di risorse
umane, finanziarie e relazionali presenti nei tessuti comunitari delle realtà territoriali che un
serio riordino del quadro regolatorio e di sostegno può liberare in tempi brevi a beneficio di
tutta la collettività, per rispondere agli attuali bisogni del secondo welfare e generare nuove
opportunità di lavoro e di crescita professionale.
Il terzo obiettivo della riforma è di premiare in modo sistematico con adeguati incentivi e
strumenti di sostegno tutti i comportamenti donativi o comunque prosociali dei cittadini e
delle imprese, finalizzati a generare coesione e responsabilità sociale.
Per realizzare questi obiettivi, le nostre linee guida sono le seguenti:
Ricostruire le fondamenta giuridiche, definire i confini e separare il grano dal
loglio. Per superare le vecchie dicotomie tra pubblico/ privato e Stato/mercato e
passare da un ordine civile bipolare a un assetto “tripolare”, dobbiamo definire in
modo compiuto e riconoscere i soggetti privati sotto il profilo della veste giuridica, ma
pubblici per le finalità di utilità e promozione sociale che perseguono. Abbiamo inoltre
bisogno di delimitare in modo più chiaro l’identità, non solo giuridica, del terzo settore,
specificando meglio i confini tra volontariato e cooperazione sociale, tra
associazionismo di promozione sociale e impresa sociale, meglio inquadrando la
miriade di soggetti assai diversi fra loro che nel loro insieme rappresentano il prodotto
della libera iniziativa dei cittadini associati per perseguire il bene comune. Occorre
però anche sgomberare il campo da una visione idilliaca del mondo del privato sociale,
non ignorando che anche in questo ambito agiscono soggetti non sempre trasparenti
che talvolta usufruiscono di benefici o attuano forme di concorrenza utilizzando
spregiudicatamente la forma associativa per aggirare obblighi di legge.
Valorizzare il principio di sussidiarietà verticale e orizzontale. L’azione diretta dei
pubblici poteri e la proliferazione di enti e organismi pubblici operanti nel sociale si è
rivelata spesso costosa e inefficiente. Nel sistema di governo multilivello che
caratterizza il nostro Paese l’autonoma iniziativa dei cittadini per realizzare
concretamente la tutela dei diritti civili e sociali garantita dalla Costituzione deve
essere quanto più possibile valorizzata. In un quadro di vincoli di bilancio, dinanzi alle
crescenti domande di protezione sociale abbiamo bisogno di adottare nuovi modelli di
assistenza in cui l’azione pubblica possa essere affiancata in modo più incisivo dai
soggetti operanti nel privato solidale. Pubblica amministrazione e terzo settore devono
essere le due gambe su cui fondare una nuova welfare society.
Far decollare davvero l’impresa sociale, per arricchire il panorama delle istituzioni
economiche e sociali del nostro Paese dimostrando che capitalismo e solidarietà
possono abbracciarsi in modo nuovo attraverso l’affermazione di uno spazio
imprenditoriale non residuale per le organizzazioni private che, senza scopo di lucro,
producono e scambiano in via continuativa beni e servizi per realizzare obiettivi di
interesse generale.
3. 3
Assicurare una leva di giovani per la “difesa della Patria” accanto al servizio
militare: un Servizio Civile Nazionale universale, come opportunità di servizio alla
comunità e primo approccio all'inserimento professionale, aperto ai giovani dai 18 ai
29 anni che desiderino confrontarsi con l’impegno civile, per la formazione di una
coscienza pubblica e civica.
Dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato,
degli enti del terzo settore, assicurando la trasparenza, eliminando contraddizioni e
ambiguità e fugando i rischi di elusione.
Ciascuna di queste linee guida richiede interventi concreti.
Ne indichiamo alcuni, su cui il Governo intende ascoltare la voce dei protagonisti, prima di
intervenire con l’adozione di un disegno di legge delega da attuare in tempi brevi per un
complessivo riordino del terzo settore.
I punti su cui vogliamo lavorare.
Ricostruire le fondamenta giuridiche, definire i confini e separare il grano dal
loglio
1) riformare il Libro I Titolo II del Codice Civile, anche alla luce dell'articolo 118 della
Costituzione, introducendo o rivisitando le norme in materia di:
costituzione degli enti e valorizzazione della loro autonomia statutaria con
specifico riguardo a quelli privi di personalità giuridica;
requisiti sostanziali degli enti non profit ed eventuali limitazioni di attività;
struttura di governance, affermando pienamente il principio democratico e
partecipativo negli organi sociali;
responsabilità degli organi di governo e obblighi di trasparenza e di
comunicazione economica e sociale rivolti all’esterno;
semplificazione e snellimento delle procedure per il riconoscimento della
personalità giuridica, anche attraverso la digitalizzazione telematica delle
pratiche;
diversificazione dei modelli organizzativi in ragione della dimensione
economica dell’attività svolta, dell’utilizzazione prevalente o comunque
rilevante di risorse pubbliche e del coinvolgimento della fede pubblica;
criteri per la gestione economica degli enti non profit;
forme di controllo e accertamento dell’autenticità sostanziale dell’attività
realizzata;
4. 4
regime di contabilità separata tra attività istituzionale e imprenditoriale;
codificazione dell’impresa sociale.
2) aggiornamento della legge 266/91 sul Volontariato, sulla base dei seguenti criteri:
formazione alla cittadinanza del volontariato nella scuola;
riconoscimento delle reti di volontariato di secondo livello;
revisione del sistema degli albi regionali e istituzione del registro nazionale;
ridefinizione dei compiti e delle modalità di funzionamento
dell’Osservatorio nazionale;
riduzione degli adempimenti burocratici e introduzione di modalità
adeguate e unitarie di rendicontazione economica e sociale;
introduzione di criteri più trasparenti nel sistema di affidamento in
convenzione dei servizi al volontariato;
promozione e riorganizzazione del sistema dei centri di servizio quali
strumenti di sostegno e supporto alle associazioni di volontariato;
3) revisione della legge 383/2000 sulle Associazioni di promozione sociale al fine
di:
razionalizzare le modalità di iscrizione ai registri;
ridefinire l'Osservatorio Nazionale dell'Associazionismo;
una migliore definizione delle modalità di selezione delle iniziative e dei
progetti di formazione e sviluppo;
armonizzare il regime delle agevolazioni fiscali rispetto a quello di altre
categorie di enti non profit;
4) istituzione di una Authority del terzo settore;
5) coordinamento tra la disciplina civilistica, le singole leggi speciali e la disciplina
fiscale, con la redazione di un Testo unico del terzo settore;
Valorizzare il principio di sussidiarietà verticale e orizzontale
6) aggiornamento della legge 328/2000 con riferimento alla programmazione e
gestione dei servizi sociali ai fini della definizione di nuovi criteri e moduli
5. 5
operativi per assicurare la collaborazione degli enti no profit alla programmazione
e non solo dell’esecuzione delle politiche pubbliche a livello territoriale;
7) revisione dei requisiti per l’autorizzazione/accreditamento delle strutture e dei
servizi sociali e delle procedure di affidamento per l’erogazione dei servizi sociali
da parte degli enti locali ad organizzazioni del terzo settore;
8) introduzione di incentivi per la libera scelta dell’utente a favore delle imprese
sociali mediante deduzioni o detrazioni fiscali oppure mediante voucher;
Far decollare l’impresa sociale
9) superamento della qualifica opzionale di impresa sociale, rendendo non
facoltativa, ma obbligatoria l’assunzione dello status di impresa sociale per tutte le
organizzazioni che ne abbiano le caratteristiche;
10) ampliamento delle “materie di particolare rilievo sociale” che definiscono l’attività
di impresa sociale;
11) ampliamento delle categorie di lavoratori svantaggiati;
12) previsione di forme limitate di remunerazione del capitale sociale;
13) riconoscimento delle cooperative sociali come imprese sociali di diritto senza
necessità di modifiche statutarie e semplificazione delle modalità di formazione e
presentazione del bilancio sociale, pur mantenendone l’obbligatorietà;
14) armonizzazione delle agevolazioni e dei benefici di legge riconosciuti alle diverse
forme del non profit;
15) promozione del Fondo per le imprese sociali e sostegno alla rete di finanza etica;
Assicurare una leva di giovani per la “difesa della Patria” accanto al servizio
militare: il Servizio Civile Nazionale universale, da disciplinare sulla base dei
seguenti criteri:
16) garantire ai giovani che lo richiedono di poter svolgere il Servizio Civile Universale,
fino ad un massimo di 100.000 giovani all’anno per il primo triennio
dall’istituzione del Servizio;
17) tempi di servizio in linea con la velocità delle trasformazioni che permettano ai
giovani di fare una esperienza significativa che non li tenga bloccati per troppo
tempo (8 mesi eventualmente prorogabili di 4 mesi);
18) partecipazione degli stranieri al SCN;
6. 6
19) previsione di benefit per i volontari, quali: crediti formativi universitari; tirocini
universitari e professionali; riconoscimento delle competenze acquisite durante
l’espletamento del servizio;
20) stipula di accordi di Regioni e le Province autonome con le Associazioni di
categorie degli imprenditori, associazioni delle cooperative e del terzo settore per
facilitare l'ingresso sul mercato del lavoro dei volontari, la realizzazione di tirocini
o di corsi di formazione per i volontari;
21) possibilità di un periodo di servizio in uno dei Paesi dell’Unione Europea avente il
Servizio Civile volontario in regime di reciprocità;
Dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato,
degli enti del terzo settore, attraverso:
22)il riordino e l’armonizzazione delle diverse forme di fiscalità di vantaggio per gli
enti del terzo settore, con riferimento ai regimi sia delle imposte dirette che
indirette, anche al fine di meglio chiarire la controversa accezione di “modalità non
commerciale”;
23) il potenziamento del 5 per mille, prevedendo:
la revisione della platea e l’identificazione stabile dei soggetti beneficiari e il loro
inserimento in un elenco liberamente consultabile;
la possibilità di destinare il 5 per mille non solo dell’Irpef, ma anche delle imposte
sostitutive per i contribuenti cosiddetti “minimi”;
l’obbligo, per i soggetti beneficiari, di pubblicare on line i propri bilanci utilizzando
uno schema standard, trasparente e di facile comprensione;
l’eliminazione del tetto massimo di spesa, onde evitare che il 5 per mille si riveli in
realtà il 4 per mille o anche meno;
la semplificazione delle procedure amministrative a valle del calcolo dei contributi
spettanti a ciascun beneficiario, così da superare gli attuali tempi di erogazione
delle quote spettanti;
24) la promozione dei titoli di solidarietà già previsti dal D.Lgs. 460/97;
25) l’allargamento della platea dei beneficiari dell’equity crowdfunding ad oggi
limitato alle sole start up;
26) una disciplina sperimentale del "voucher universale per i servizi alla persona e alla
famiglia", come strumento di infrastrutturazione del "secondo welfare";
27) la definizione di un trattamento fiscale di favore per "titoli finanziari etici", così da
premiare quei cittadini che investono nella finanza etica i loro risparmi;
7. 7
28) l’introduzione di nuove modalità per assegnare alle organizzazioni di terzo settore
in convenzione d'uso immobili pubblici inutilizzati;
29) la riforma dell’attuale meccanismo di destinazione e assegnazione dei beni mobili e
immobili confiscati alla criminalità organizzata, ai fini di un maggiore
coinvolgimento degli enti del terzo settore nella gestione dei beni medesimi e per il
consolidamento e lo sviluppo di iniziative di imprenditorialità sociale.
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Su tutte queste proposte, ci piacerebbe conoscere le opinioni di chi con altruismo opera tutti
giorni nel terzo settore, così come di tutti gli stakeholder e i cittadini sostenitori o utenti finali
degli enti del no‐profit.
Per inviare le Vostre proposte e i Vostri suggerimenti, scriveteci all'indirizzo
terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it .
La consultazione sarà aperta dal 13 maggio al 13 giugno 2014. Nelle due settimane successive
il Governo predisporrà il disegno di legge delega che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri
il giorno 27 giugno 2014.