SALeF nel Welfare e nelle Politiche Sociali.
La strategia che propone SALeF si basa sul community development che fa riferimento ai paradigmi teorici della psicologia di comunità - USA. Si tratta di attivare processi “partecipativi” capaci di far confrontare le diverse componenti della Città e dei cittadini al fine di comprendere la situazione, i bisogni assodati ed emergenti e definire, in rapporto alle risorse certe e potenziali, le priorità strategiche del welfare cittadino.
SALeF nel Welfare e nelle Politiche Sociali.
La strategia che propone SALeF si basa sul community development che fa riferimento ai paradigmi teorici della psicologia di comunità - USA. Si tratta di attivare processi “partecipativi” capaci di far confrontare le diverse componenti della Città e dei cittadini al fine di comprendere la situazione, i bisogni assodati ed emergenti e definire, in rapporto alle risorse certe e potenziali, le priorità strategiche del welfare cittadino.
CONVEGNO DI STUDIO
L’Università degli Studi di Bari e il Corso di Perfezionamento in “Etica Sociale, Persona ed Edu-cazione alla Legalità”, in collaborazione con la Cooperativa sociale ESEDRA di Triggiano, pro-muovono ed organizzano un Convegno di Studio sul tema: «Persona ed Educazione alla Legalità: riflessioni conclusive e proposte»
Venerdì 20 Novembre 2009, ore 10.00 - 14.00 Sala Conferenze di Villa Deade (Prov. Noicattaro-Torre a Mare - Noicattaro)
Comune cultura politica. competenze e processi per la cittadinanza attivaSpinella Dell'Avanzato
Programma del Master di I livello dell'Università di Siena sede di Arezzo Comune cultura politica. competenze e processi per la cittadinanza attiva. Riflessione sullo scenario
Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...Giovanni Campagnoli
ANCITEL LOMBARDIA
Fondo Sociale Europeo
INFORMAZIONE E QUALITA’ NELLE POLITICHE GIOVANILI
Milano, Palazzo delle Stelline, 2 FEBBRAIO ‘06
Prof. Giovanni Campagnoli
Vedogiovane – politiche giovanili.it
Alberto Magnaghi - Dalla partecipazione all’autogoverno della comunità locale...Marco Garoffolo
Caricato PDF per condividerlo con i Social per il progetto di www.salviamoilpaesaggio.net trovate l'originale
http://www.societadeiterritorialisti.it/images/DOCUMENTI/100615_amagnaghi_saggio_dd_per_sdt.pdf
5. 5
Economia: Definizioni: Capacità di un bene di soddisfare un
bisogno, ma anche, nel senso più comune di v. di scambio, il
prezzo relativo del bene stesso, cioè la sua capacità di acquistare
altri beni.
«Il valore di una persona si misura
alla prova dei fatti»
Sociologia: (al plur.) L'insieme degli elementi e delle qualità morali,
intellettuali e spirituali che sono considerati il fondamento
positivo della vita umana e della società (ideali, principi morali,
la cultura,le tradizioni, il rispetto, l’educazione, la lealtà,
l’onestà, ecc.).
6. 6
La buona politica è quella che si fonda sull’esigenza
di relazionarsi con gli altri, di non pensare ad un “io
individualista”, “io-prossimo”, ma di poter contribuire
a dar vita a istituzioni vitali e capaci di raccogliere le
istanze della società. Solo superando l’indifferenza,
coinvolgendo i giovani, stimolando la partecipazione
si può recuperare il senso dei valori e la ricerca
disinteressata del “bene comune”.
7. 7
LA COSTITUZIONE
REPUBBLICANA
La Costituzione è la legge fondamentale dello
Stato, in quanto rappresenta la base della
convivenza civile.
Nella Costituzione vengono fissati i principi
ed i fini che lo Stato si pone e vengono
regolati i rapporti con e fra i cittadini.
1° gennaio 1948
8. 8
ARTICOLO 2
“La Repubblica riconosce e garantisce i
diritti inviolabili dell‟uomo, sia come
singolo sia nelle formazioni sociali ove si
svolge la sua personalità, e richiede
l‟adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale”
9. 9
RESPONSABILITA’ E FUNZIONI AMMINISTRATIVE
Lo Stato, Regioni, città metropolitane, Province,
Comuni, favoriscono l‟autonoma iniziativa dei
cittadini singoli e associati, per lo svolgimento di
attività di interesse generale sulla base del
principio di sussidiarietà.
ARTICOLO 118
10. 10
IL PRINCIPIO DELLA
SUSSIDIARIETA’ nella COMUNITA’
Questo principio si fonda sull‟ idea che nei
rapporti sociali tra lo stato, le istituzioni
pubbliche e l‟autonomia dei cittadini, vada
lasciato il maggior spazio possibile all‟autonomia
privata piuttosto che all‟ intervento pubblico.
11. 11
NOI E LA … COMUNITA’
È l„insieme delle persone, legate da
una storia comune, ideali condivisi, tradizioni e/o
costumi o la lingua. In questa accezione la parola
comunità è legata alle associazioni con valori
comuni visti come un'estensione della famiglia.
Questa dimensione di vita comunitaria implica la
condivisione di significati, di comportamento, di
principi, di religione, di storie comuni, di stili di
vita comunitari.
12. 12
IO E GLI … ALTRI
Il punto di partenza è l‟abilità di riconoscere gli
altri come eventuali partner per dare forma alla
comunità. Le persone possono riconoscersi l‟un
l‟altra in base alla propria esperienza e al fatto che
c‟è un interesse reciproco per l‟esperienza
dell‟altro: “Io sono sinceramente interessato a te, io sono
realmente interessato alla tua esperienza”
Il punto centrale delle comunità risiede nella
pratica e nel saper riconoscere l‟altro.
13. 13
RELAZIONARSI
C‟è qualcosa nella pratica delle persone che
la rende universale.
La mia identità è legata all‟inter-azione, alla
competenza sociale. (Il valore SOCIALE degli altri)
L‟identità si costruisce facendo esperienza, la
pratica non è qualcosa di stabile ma è
qualcosa in continuo divenire.
14. 14
SAPER … SCEGLIERE
Occorre scegliere la propria traiettoria, il
proprio campo di interesse verso il quale
indirizzare il proprio impegno, nel quale
investire tempo ed energie.
Se davvero desidero sapere cosa sono in
grado di fare, la mia esperienza di vita
dovrebbe essere sottoposta all‟interazione
con una comunità.
15. TANTO E’ GIA’ TUTTO DECISO?
15
C‟è l‟impressione che le priorità dei
cittadini siano condizionate da una politica
della visibilità, tutto il resto diventa
secondario, allontanando così il cittadino
dalla partecipazione civica, pensando
“tanto è già tutto deciso”.
16. 16
Mettersi in gioco è un modo pratico per
interagire con le regole che giustificano lo
stato di diritto, e scegliere di impegnarsi in
politica (polis) per la collettività fa sperare
di poterle migliorare.
METTERSI IN GIOCO
17. 17
LA DELEGA…
Nel documento del 1981, i vescovi italiani dicono che…
“L‟assenteismo, il rifugio nel privato,
la delega in bianco non sono leciti a
nessun cittadino, ma per i cristiani
sono peccati di omissione”
18. 18
non limitarsi alla semplice delega,
ma costruire spazi e strumenti per
una partecipazione concreta.
IMPEGNARSI ….
19. 19
Il Volontariato Organizzato
Luciano Tavazza, Fondatore del Movimento di
Volontariato Italiano.
“… Il volontariato, quale espressione viva della
società civile ha una sua vocazione “politica”
che deve perseguire, con la realizzazione di una
missione coerente e costante, in difesa dello
stato sociale perché non vengano lesi i diritti dei
cittadini; ci sia una vera uguaglianza dei diritti e
dei livelli essenziali dei servizi….. Eliminare le
cause di disagio, della violenza e dell‟emarginazione.”
(15 novembre 1999 – Civitavecchia – conferenza)
20. 20
RUOLI, STRUMENTI E
ATTEGGIAMENTI
Le organizzazioni di volontariato
Le organizzazioni di volontariato svolgono un preciso
ruolo politico e di impegno civico, partecipando alla
programmazione e alla valutazione delle politiche
sociali e del territorio.
Nel rapporto con le istituzioni pubbliche le
organizzazioni di volontariato rifiutano un ruolo di
supplenza e non rinunciano alla propria autonomia
in cambio di sostegno economico.
Non nascondono le marginalità e le povertà ma esigono
risposte sociali e politiche dalle istituzioni.
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Organizzazioni di volontariato (L.266/1991 Oari-Avulss)
Associazioni di promozione sociale
(L.383/2000) (Ass. Prom. Soc.)
Cooperative sociali (L.381/1991 e con Legge 18/2005 è stata
introdotta la figura più ampia dell’impresa sociale)
Fondazioni civili
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Società di Mutuo Soccorso (L. del 1886) (Sms)
Enti di patronato dei lavoratori (L. del 1947 e successive)
Associazioni ed Enti che hanno conseguito la
qualifica di ONLUS - Organizzazioni non lucrative di utilità
sociale (D. Lgs. 460 del 1997)
Associazioni familiari (figura non giuridica ma sociologica)
23. 23
Le organizzazioni di volontariato
svolgono un preciso ruolo politico e
di impegno sociale e civile.
Le organizzazioni di volontariato
devono principalmente il loro sviluppo e
la qualità del loro intervento alla capacità
di coinvolgere e formare nuove presenze.
24. 24
Le organizzazioni di volontariato
ritengono essenziale la legalità e
la trasparenza e fare propria una
cultura della comunicazione.
Queste, si impegnano per la
diffusione del bene comune.
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Il volontariato è…scuola di solidarietà in
quanto concorre alla formazione di cittadini
responsabili.Tratto distintivo del volontariato
è: «Educare ad una nuova cittadinanza politica»
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è la persona che, adempiuti i doveri di ogni
cittadino, mette a disposizione il proprio
tempo e le proprie capacità per gli altri, per
la comunità di appartenenza e per l'umanità
intera.
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… colui che opera in modo libero e gratuito,
promuovendo risposte creative ed efficaci ai
bisogni dei destinatari della propria azione e
contribuisce alla realizzazione del «bene
comune»
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I volontari svolgono i loro compiti con
competenza, responsabilità,
valorizzazione del lavoro di gruppo e
accettazione della verifica costante del
proprio operato, all‟interno della propria
gerarchia associativa.
29. 29
essere propositore del cambiamento
aumentare capitale sociale
contrastare i disagi di un territorio
partecipazione concreta e attiva,
svegliatore delle coscienze
IL VOLONTARIO
DEVE…
30. 30
«E’ finito il tempo di fare lo spettatore sotto il
pretesto che si è onesti cristiani. Troppi ancora
hanno la mani pulite, perché non hanno fatto mai
niente».
Don Primo Mazzolari
SVEGLIATI …
E’ FINITO IL TEMPO