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Facoltà di Scienze della Formazione   IWB: Uno   strumento   per   l ' innovazione della didattica?   Dott. Giovanni Bonaiuti   DSEPCF - Dipartimento di Scienze dell’Educazione   e dei Processi Culturali e Formativi, Università di Firenze
Inquadriamo la   questione   •   La ricca letteratura scientifica (su cui si basa questo intervento) non   fornisce evidenze forti sull’efficacia delle IWBs (   interactive   whiteboards   ) nell’apprendimento;   •   esistono soprattutto dati relativi alla   percezione che ne hanno docenti   e studenti, ma non indicazioni chiare   sulle ricadute a medio-lungo termine;   •   ci sono inoltre oggettive difficoltà a separare gli apporti specifici delle   IWBs dagli effetti promossi dagli strumenti ICT e di presentazione   (Smith et. al., 2005)   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Possibilismo critico   La lavagna interattiva digitale (IWB) è uno strumento e, come   tale, non è sufficiente da solo a migliorare l’insegnamento   •  Questo contributo, sviluppato assieme al prof. Antonio Calvani, cerca di   promuovere un atteggiamento di "   possibilismo critico   ”, ovvero di sostanziale   prudenza nei confronti di una introduzione incontrollata nella scuola di uno   strumento interessante, ma anche fonte di possibili rischi...   •  Non significa che non ci siano elementi d’interesse, quanto che sia   necessario focalizzare bene il “valore aggiunto”   •  Appare soprattutto necessario investire in quelle aree capaci   di consentire le esperienze metodologiche più ricche   •  Sembra infine doveroso avviare, anche in Italia,   indagini e sperimentazioni controllate   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Una lunga   serie   di   successi?   Nella scuola ci si interroga sui vantaggi:   •   della lavagna della scuola negli anni ’30   •   degli audiovisivi negli anni ’60   •   dei computer negli anni ’80   •   della multimedialità negli anni ’90, mentre oggi sono centrali le reti…   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
L’uso   della   lavagna   in una   ricerca   del   1935 Fildes R.E.,  Blackboards and Their Use   ,   “ The Elementary School Journal”, Vol.   35, No. 10. (Jun., 1935), pp. 760-767.   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
…   una           interessante           conclusione   La qualità dell’insegnamento può essere   migliorata utilizzando la lavagna per   evidenziare punti importanti e difficoltosi.   Le illustrazioni grafiche, in particolare gli   schizzi, rappresentano un metodo efficace   per chiarire i punti oscuri.   Fildes R.E. (1935), op. cit.   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Negli     ultimi   anni …   •   …  prima dell’avvento delle IWBs, si era   perso interesse per l’utilizzo della lavagna   •   Nei licei, ad esempio, l’uso è pressoché   circoscritto a rari momenti in alcune materie   dell’area scientifico-matematica   •   Uno degli “effetti” più interessanti della IWB è quello di aver   rilanciato il dibattito sulla  multimedialità   , sull’uso di approcci   multimodali   e, più in generale, sui “metodi” di insegnamento   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Ma   attenzione!   C’è   modo   e   modo…   •   Molti dei benefici presupposti sono in realtà i   benefici della  comunicazione visiva   •   In casi migliori si tratta di mostrare alla classe   quelle che sono le potenzialità dell’   informatica   applicata   ai diversi domini   La IWB, in molti casi, consegna solo l’illusione di fornire   agli allievi modalità di apprendimento  interattive   …   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Un           esempio   Il disco di Newton. Vari modi per spiegarne il   funzionamento. Qual è il più efficace? Sono   modalità del tutto analoghe?   Lo strumento ideato da Isaac Newton   nel 1666 mostra che la luce solare è   frutto della sintesi additiva dei colori.   Ruotando in modo sufficientemente   veloce il disco esso diventa bianco.   Videogioco interattivo.   Meccanismo a disposizione dei   (fonte: Museo Traversi)   Dopo una introduzione filmata si può   bambini.   interagire con la ruota cambiando la   (fonte: Museo della scienza di Napoli)   quantità e collocazione dei colori.   (fonte: http://www.cittadellascienza.it/)   Comunicazione didattica   Sperimentazione mediata.   Sperimentazione diretta   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Multimediale   sì,   ma…   Clifford Stoll   , in un caustico libro edito da Garzanti (2001):   Confessioni di un eretico high-tech, perché i computer nelle   scuole non servono ed altre considerazioni sulle nuove   tecnologie   ,   critica l’uso delle presentazioni   •   “ Questi software consentono a chiunque di approntare   presentazioni a video piene di disegnini, sfondi color pastello,   grafici multiformi…”   •   ma “…cosa motiva un pubblico? Emozione. Passione. Focosità. Un   senso di calore, di eccitazione, di condivisione di un’avventura. Una   presentazione multimediale offre fredda, precotta videografica”   •   “   La computer grafica abbassa il livello di attenzione della   gente. Anziché guardare voi, il pubblico fissa lo schermo   ”   (pp. 146-148)   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Inoltre…   •   Sono ipotizzabili criticità di diverso tipo.   •   Vediamole al fine di individuarne   un uso sufficientemente adeguato   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Alcuni     problemi   riscontrati   dagli   allievi   Nello studio effettuato da Kate Wall, Steve Higgins e Heather Smith su gruppi   di bambini di dodici scuole primarie risultano, accanto a risultati del tutto   positivi, i seguenti aspetti negativi (12% sul totale):   Wall K., Higgins S., Smith H. (2005),  'The visual helps me   understand the complicated things': pupil views of teaching and   learning with interactive whiteboards   , “British Journal of   Educational Technology”, 36 (5), 851-867   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Problemi           tecnici   Le interruzioni, l’esigenza di ricalibrare, la cattiva visibilità e le   perdite di tempo connesse con l’uso infastidiscono gli studenti   Wall K., Higgins S., Smith H. (2005),  op. cit.   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Altre   questioni   su   cui   interrogarsi   •   A parte:   - la sostenibilità dell’investimento su larga scala e nel tempo (es. costo lampade)   - i problemi di manutenzione/vandalismo   - i problemi legati al fatto che la tecnologia non è del tutto matura   •   Sono critici i seguenti aspetti dell’uso della IWB:   - Può sollecitare il narcisismo del docente   - Rischia di rafforzare un modello didattico “trasmissivo”   - Può passivizzare l’ascolto   - Può indurre ad accelerare i tempi sui singoli argomenti e semplificare eccessivamente   - Può rallentare i ritmi con intralci di tipo tecnico   - Può ridurre la lezione ad uno show   - Può rendere banale tutto il resto   - Può stancare la vista degli allievi   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Indicazioni       spicciole…   Probabilmente sarebbe prudente:   •  non usare la lavagna per troppo tempo nel corso della settimana   •  non usarla per attività troppo brevi  (il tempo di avvio è comunque rilevante) •  non usarla quando non apporta   un reale valore aggiunto   lasciamo in classe   •   non usarla finché non la si   padroneggia   sufficientemente bene   (e usiamo) anche   la vecchia lavagna !!!   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Un     esempio   concreto   Sprecare la IWB per mostrare   una carta geografica…   … non apporta valore aggiunto   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Un   esempio concreto   …  diversamente può diventare un   modo per esplorare il pianeta   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Un esempio concreto   …  ma soprattutto per farlo assieme   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Specificità percepite   positivamente   Wall e colleghi, usando la tecnica delle vignette per   raccogliere dai bambini opinioni esplicite (fumetto   di dialogo) ed implicite (fumetto di pensiero)   evidenziano due principali categorie di efficacia   della IWB:   •   Facilitazione dell’apprendimento   •   Avvio dell’apprendimento   Wall K., Higgins S., Smith H. (2005),  op. cit.   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Cosa pensano   i   bambini   Sottolineano che facilita la  comprensione   (con l’uso di software, la   grafica, il gioco) e la  motivazione   (89% nel fumetto di pensiero)   soprattutto connessa all’idea di poterla utilizzare direttamente.   Wall K., Higgins S., Smith H. (2005),  op. cit.   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Due   aree di utilizzo   •   Esposizione   - Presentazione di filmati, risorse internet   - Applicazioni software   - Modellizzazione di forme e oggetti (2D e 3D)   - Riproduzione di fenomeni e modelli dinamici   - Analisi di risorse (visive, musicali, linguistiche)   •   Sviluppo di esperienze   - collaborative   - metacognitive   - di  problem solving   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Esposizione   È l’utilizzo più scontato (e quello in cui si nascondono le insidie maggiori):   •   I filmati, i software e le animazioni possono aiutare a mostrare in   maniera chiara il funzionamento di fenomeni (fisici, chimici, ecc.).   •   È però necessario integrare bene le diverse risorse nel processo di   insegnamento facendole diventare parte organica della spiegazione.   •   Attenzione poi alle molteplici occasioni di distrazione, al sovraccarico,   alla perdita del  focus   , all’ipersemplificazione…   •   Già negli anni ’60, su questo fronte,   venivano proposte “buone pratiche”   Come usare i film in classe (1963)   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Una buona idea?   Anche l’esposizione dovrebbe   lasciare spazio agli interventi …   Iniziano a farsi strada strumenti che   consentano agli studenti il controllo   remoto. L’assunto è che solitamente   gli studenti rimangono in silenzio   senza esprimere i loro dubbi…   Probabilmente   utile,   anche   se   il   nome   del   congegno è   “clicker”…   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Collaborare   con la   IWB   •   Una possibilità di esperienza collaborativa è quello della “scrittura a più mani”   •   Può essere utile impiegare strumenti di editing disponibili in rete che offrono   funzioni di scrittura condivise: wiki, blog o applicativi come GoogleDoc.   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Promuovere   la metacognizione   Lo sviluppo della riflessività e della progressiva   consapevolezza dei propri processi di pensiero   è un obiettivo primario per la scuola   •   Si possono rivedere insieme i lavori fatti a casa:   revisiondoli, commentandoli, ampliandoli …   •   Si può usare la lavagna per strutturare assieme   mappe concettuali e reti ipertestuali   •   Si possono rivedere i lavori svolti, in laboratorio o a casa,   con strumenti CSCL come FLE3 o Synergeia.   Questi software consentono, tra l’altro, di etichettare   i propri contributi con degli “   scaffold   ” o “   knowledge type”   per promuovere la riflessione sulla tipologia   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Costruire   assieme una simulazione   •   Si ritiene che usare i software per simulare fenomeni rappresenti un modo   interessante per favorire la comprensione di un fenomeno o un modello di un sistema   reale o immaginario.   •   Il software riproduce il modello attraverso leggi   matematiche e/o proposizioni logiche.   •   L’utente interagisce con esso variando alcuni   parametri ed osservando le modificazioni.   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
Costruire …   •   Ma piuttosto che usare simulazioni già costruite, una modalità più interessante è   senz’altro quella di costruire un modello assieme.   •   Questo significa interrogarsi sulle regole che soprassiedono al fenomeno per   poterle riprodurre. Esistono vari strumenti …   Le “reti di Petri” (su cui sta   Stella, systems dynamic (ambiente   lavorando in particolare Giorgio   con cui lavora, ad esempio, David   Olimpo del CNR di Genova)   Johnassen, Missoury University)   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/it/   LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze

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uso della lim, luci ed ombre

  • 1. Facoltà di Scienze della Formazione IWB: Uno strumento per l ' innovazione della didattica? Dott. Giovanni Bonaiuti DSEPCF - Dipartimento di Scienze dell’Educazione e dei Processi Culturali e Formativi, Università di Firenze
  • 2. Inquadriamo la questione • La ricca letteratura scientifica (su cui si basa questo intervento) non fornisce evidenze forti sull’efficacia delle IWBs ( interactive whiteboards ) nell’apprendimento; • esistono soprattutto dati relativi alla percezione che ne hanno docenti e studenti, ma non indicazioni chiare sulle ricadute a medio-lungo termine; • ci sono inoltre oggettive difficoltà a separare gli apporti specifici delle IWBs dagli effetti promossi dagli strumenti ICT e di presentazione (Smith et. al., 2005) LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 3. Possibilismo critico La lavagna interattiva digitale (IWB) è uno strumento e, come tale, non è sufficiente da solo a migliorare l’insegnamento • Questo contributo, sviluppato assieme al prof. Antonio Calvani, cerca di promuovere un atteggiamento di " possibilismo critico ”, ovvero di sostanziale prudenza nei confronti di una introduzione incontrollata nella scuola di uno strumento interessante, ma anche fonte di possibili rischi... • Non significa che non ci siano elementi d’interesse, quanto che sia necessario focalizzare bene il “valore aggiunto” • Appare soprattutto necessario investire in quelle aree capaci di consentire le esperienze metodologiche più ricche • Sembra infine doveroso avviare, anche in Italia, indagini e sperimentazioni controllate LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 4. Una lunga serie di successi? Nella scuola ci si interroga sui vantaggi: • della lavagna della scuola negli anni ’30 • degli audiovisivi negli anni ’60 • dei computer negli anni ’80 • della multimedialità negli anni ’90, mentre oggi sono centrali le reti… LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 5. L’uso della lavagna in una ricerca del 1935 Fildes R.E., Blackboards and Their Use , “ The Elementary School Journal”, Vol. 35, No. 10. (Jun., 1935), pp. 760-767. LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 6. una     interessante     conclusione La qualità dell’insegnamento può essere migliorata utilizzando la lavagna per evidenziare punti importanti e difficoltosi. Le illustrazioni grafiche, in particolare gli schizzi, rappresentano un metodo efficace per chiarire i punti oscuri. Fildes R.E. (1935), op. cit. LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 7. Negli   ultimi anni … • … prima dell’avvento delle IWBs, si era perso interesse per l’utilizzo della lavagna • Nei licei, ad esempio, l’uso è pressoché circoscritto a rari momenti in alcune materie dell’area scientifico-matematica • Uno degli “effetti” più interessanti della IWB è quello di aver rilanciato il dibattito sulla multimedialità , sull’uso di approcci multimodali e, più in generale, sui “metodi” di insegnamento LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 8. Ma attenzione! C’è modo e modo… • Molti dei benefici presupposti sono in realtà i benefici della comunicazione visiva • In casi migliori si tratta di mostrare alla classe quelle che sono le potenzialità dell’ informatica applicata ai diversi domini La IWB, in molti casi, consegna solo l’illusione di fornire agli allievi modalità di apprendimento interattive … LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 9. Un     esempio Il disco di Newton. Vari modi per spiegarne il funzionamento. Qual è il più efficace? Sono modalità del tutto analoghe? Lo strumento ideato da Isaac Newton nel 1666 mostra che la luce solare è frutto della sintesi additiva dei colori. Ruotando in modo sufficientemente veloce il disco esso diventa bianco. Videogioco interattivo. Meccanismo a disposizione dei (fonte: Museo Traversi) Dopo una introduzione filmata si può bambini. interagire con la ruota cambiando la (fonte: Museo della scienza di Napoli) quantità e collocazione dei colori. (fonte: http://www.cittadellascienza.it/) Comunicazione didattica Sperimentazione mediata. Sperimentazione diretta LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 10. Multimediale sì, ma… Clifford Stoll , in un caustico libro edito da Garzanti (2001): Confessioni di un eretico high-tech, perché i computer nelle scuole non servono ed altre considerazioni sulle nuove tecnologie , critica l’uso delle presentazioni • “ Questi software consentono a chiunque di approntare presentazioni a video piene di disegnini, sfondi color pastello, grafici multiformi…” • ma “…cosa motiva un pubblico? Emozione. Passione. Focosità. Un senso di calore, di eccitazione, di condivisione di un’avventura. Una presentazione multimediale offre fredda, precotta videografica” • “ La computer grafica abbassa il livello di attenzione della gente. Anziché guardare voi, il pubblico fissa lo schermo ” (pp. 146-148) LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 11. Inoltre… • Sono ipotizzabili criticità di diverso tipo. • Vediamole al fine di individuarne un uso sufficientemente adeguato LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 12. Alcuni   problemi riscontrati dagli allievi Nello studio effettuato da Kate Wall, Steve Higgins e Heather Smith su gruppi di bambini di dodici scuole primarie risultano, accanto a risultati del tutto positivi, i seguenti aspetti negativi (12% sul totale): Wall K., Higgins S., Smith H. (2005), 'The visual helps me understand the complicated things': pupil views of teaching and learning with interactive whiteboards , “British Journal of Educational Technology”, 36 (5), 851-867 LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 13. Problemi     tecnici Le interruzioni, l’esigenza di ricalibrare, la cattiva visibilità e le perdite di tempo connesse con l’uso infastidiscono gli studenti Wall K., Higgins S., Smith H. (2005), op. cit. LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 14. Altre questioni su cui interrogarsi • A parte: - la sostenibilità dell’investimento su larga scala e nel tempo (es. costo lampade) - i problemi di manutenzione/vandalismo - i problemi legati al fatto che la tecnologia non è del tutto matura • Sono critici i seguenti aspetti dell’uso della IWB: - Può sollecitare il narcisismo del docente - Rischia di rafforzare un modello didattico “trasmissivo” - Può passivizzare l’ascolto - Può indurre ad accelerare i tempi sui singoli argomenti e semplificare eccessivamente - Può rallentare i ritmi con intralci di tipo tecnico - Può ridurre la lezione ad uno show - Può rendere banale tutto il resto - Può stancare la vista degli allievi LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 15. Indicazioni   spicciole… Probabilmente sarebbe prudente: • non usare la lavagna per troppo tempo nel corso della settimana • non usarla per attività troppo brevi (il tempo di avvio è comunque rilevante) • non usarla quando non apporta un reale valore aggiunto lasciamo in classe • non usarla finché non la si padroneggia sufficientemente bene (e usiamo) anche la vecchia lavagna !!! LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 16. Un   esempio concreto Sprecare la IWB per mostrare una carta geografica… … non apporta valore aggiunto LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 17. Un esempio concreto … diversamente può diventare un modo per esplorare il pianeta LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 18. Un esempio concreto … ma soprattutto per farlo assieme LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 19. Specificità percepite positivamente Wall e colleghi, usando la tecnica delle vignette per raccogliere dai bambini opinioni esplicite (fumetto di dialogo) ed implicite (fumetto di pensiero) evidenziano due principali categorie di efficacia della IWB: • Facilitazione dell’apprendimento • Avvio dell’apprendimento Wall K., Higgins S., Smith H. (2005), op. cit. LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 20. Cosa pensano i bambini Sottolineano che facilita la comprensione (con l’uso di software, la grafica, il gioco) e la motivazione (89% nel fumetto di pensiero) soprattutto connessa all’idea di poterla utilizzare direttamente. Wall K., Higgins S., Smith H. (2005), op. cit. LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 21. Due aree di utilizzo • Esposizione - Presentazione di filmati, risorse internet - Applicazioni software - Modellizzazione di forme e oggetti (2D e 3D) - Riproduzione di fenomeni e modelli dinamici - Analisi di risorse (visive, musicali, linguistiche) • Sviluppo di esperienze - collaborative - metacognitive - di problem solving LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 22. Esposizione È l’utilizzo più scontato (e quello in cui si nascondono le insidie maggiori): • I filmati, i software e le animazioni possono aiutare a mostrare in maniera chiara il funzionamento di fenomeni (fisici, chimici, ecc.). • È però necessario integrare bene le diverse risorse nel processo di insegnamento facendole diventare parte organica della spiegazione. • Attenzione poi alle molteplici occasioni di distrazione, al sovraccarico, alla perdita del focus , all’ipersemplificazione… • Già negli anni ’60, su questo fronte, venivano proposte “buone pratiche” Come usare i film in classe (1963) LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 23. Una buona idea? Anche l’esposizione dovrebbe lasciare spazio agli interventi … Iniziano a farsi strada strumenti che consentano agli studenti il controllo remoto. L’assunto è che solitamente gli studenti rimangono in silenzio senza esprimere i loro dubbi… Probabilmente utile, anche se il nome del congegno è “clicker”… LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 24. Collaborare con la IWB • Una possibilità di esperienza collaborativa è quello della “scrittura a più mani” • Può essere utile impiegare strumenti di editing disponibili in rete che offrono funzioni di scrittura condivise: wiki, blog o applicativi come GoogleDoc. LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 25. Promuovere la metacognizione Lo sviluppo della riflessività e della progressiva consapevolezza dei propri processi di pensiero è un obiettivo primario per la scuola • Si possono rivedere insieme i lavori fatti a casa: revisiondoli, commentandoli, ampliandoli … • Si può usare la lavagna per strutturare assieme mappe concettuali e reti ipertestuali • Si possono rivedere i lavori svolti, in laboratorio o a casa, con strumenti CSCL come FLE3 o Synergeia. Questi software consentono, tra l’altro, di etichettare i propri contributi con degli “ scaffold ” o “ knowledge type” per promuovere la riflessione sulla tipologia LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 26. Costruire assieme una simulazione • Si ritiene che usare i software per simulare fenomeni rappresenti un modo interessante per favorire la comprensione di un fenomeno o un modello di un sistema reale o immaginario. • Il software riproduce il modello attraverso leggi matematiche e/o proposizioni logiche. • L’utente interagisce con esso variando alcuni parametri ed osservando le modificazioni. LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 27. Costruire … • Ma piuttosto che usare simulazioni già costruite, una modalità più interessante è senz’altro quella di costruire un modello assieme. • Questo significa interrogarsi sulle regole che soprassiedono al fenomeno per poterle riprodurre. Esistono vari strumenti … Le “reti di Petri” (su cui sta Stella, systems dynamic (ambiente lavorando in particolare Giorgio con cui lavora, ad esempio, David Olimpo del CNR di Genova) Johnassen, Missoury University) LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze
  • 28. http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/it/ LTE Laboratorio Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze