Mons. giovanni carrù, presentazione sugli interventi svolti presso i monument...DailyFocusNews
Il giorno il 18 gennaio 2017, presso l'aula Ferrua del Pontificio Istituto di Archeologia Sacra, si è svolta la Seduta Plenaria della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, presieduta dal Cardinal Presidente, Gianfranco Ravasi, e dal Segretario, Mons. Giovanni Carrù.
Durante l'incontro, dopo essere state consegnate le nomine papali ai nuovi Membri e dopo le considerazioni e le osservazioni del Cardinale sulle attività passate e future della Commissione, Mons. Giovanni Carrù ha potuto soffermarsi ampiamente e nel dettaglio sulle questioni archeologiche e conservative, presentando ai membri i singoli interventi svolti presso i monumenti romani, laziali e quelli distribuiti su tutto il suolo italico, riassumendo gli esiti scientifici raggiunti nel corso dell'ultimo biennio.
Grande attenzione, inoltre, è stata riservata dal Segretario alle operazioni di tutela e valorizzazione che la Commissione ha intrapreso già da qualche anno, siglando nuove convenzioni con enti ecclesiastici e laici, per garantire l'apertura al pubblico dei monumenti sottoposti alla sua tutela, così da rispettare il valore storico delle catacombe italiane, da sempre considerate dalla Commissione e dai suoi rappresentanti come fonte di conoscenza per la storia del Cristianesimo antico.
Monsignor gianni carrù “strepitus silentii… le notti delle catacombe”DailyFocusNews
“Le catacombe di S. Giovanni a Siracusa, tra le più estese e suggestive del territorio siciliano, sono, ogni anno, illuminate dalla emozionante iniziativa, definita, in maniera assai significativa, Strepitus silentii ed organizzata dal gruppo dei giovani, che fanno capo alla società Kairos, in perfetta sintonia con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, l’Ente Vaticano che si occupa della custodia, della tutela e della valorizzazione delle catacombe cristiane d’Italia…” – ha detto Mons. Giovanni Carrù, Segretario Generale della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.
"Sulle tracce di Victimula, un 'percorso romano' nel basso Biellese", di Simo...Simona C. Perolo
La 'Settimana archeologica' propone un viaggio nel passato, tra cultura celtica e romanizzazione, che parte dalla Bessa, aurifodina romana, per toccare la necropoli di Cerrione, e la zona archeologica di Salussola.
Mons. giovanni carrù, presentazione sugli interventi svolti presso i monument...DailyFocusNews
Il giorno il 18 gennaio 2017, presso l'aula Ferrua del Pontificio Istituto di Archeologia Sacra, si è svolta la Seduta Plenaria della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, presieduta dal Cardinal Presidente, Gianfranco Ravasi, e dal Segretario, Mons. Giovanni Carrù.
Durante l'incontro, dopo essere state consegnate le nomine papali ai nuovi Membri e dopo le considerazioni e le osservazioni del Cardinale sulle attività passate e future della Commissione, Mons. Giovanni Carrù ha potuto soffermarsi ampiamente e nel dettaglio sulle questioni archeologiche e conservative, presentando ai membri i singoli interventi svolti presso i monumenti romani, laziali e quelli distribuiti su tutto il suolo italico, riassumendo gli esiti scientifici raggiunti nel corso dell'ultimo biennio.
Grande attenzione, inoltre, è stata riservata dal Segretario alle operazioni di tutela e valorizzazione che la Commissione ha intrapreso già da qualche anno, siglando nuove convenzioni con enti ecclesiastici e laici, per garantire l'apertura al pubblico dei monumenti sottoposti alla sua tutela, così da rispettare il valore storico delle catacombe italiane, da sempre considerate dalla Commissione e dai suoi rappresentanti come fonte di conoscenza per la storia del Cristianesimo antico.
Monsignor gianni carrù “strepitus silentii… le notti delle catacombe”DailyFocusNews
“Le catacombe di S. Giovanni a Siracusa, tra le più estese e suggestive del territorio siciliano, sono, ogni anno, illuminate dalla emozionante iniziativa, definita, in maniera assai significativa, Strepitus silentii ed organizzata dal gruppo dei giovani, che fanno capo alla società Kairos, in perfetta sintonia con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, l’Ente Vaticano che si occupa della custodia, della tutela e della valorizzazione delle catacombe cristiane d’Italia…” – ha detto Mons. Giovanni Carrù, Segretario Generale della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.
"Sulle tracce di Victimula, un 'percorso romano' nel basso Biellese", di Simo...Simona C. Perolo
La 'Settimana archeologica' propone un viaggio nel passato, tra cultura celtica e romanizzazione, che parte dalla Bessa, aurifodina romana, per toccare la necropoli di Cerrione, e la zona archeologica di Salussola.
Il Monastero della Madonna della Calabria, a cura di Francesco Lopez (Presidente del Centro Studi Pelusio) e di Gregorio Aversa (Direttore Soprintendenza Beni Culturali Calabria). La seconda parte è curata da Giuseppe Saclise (Associazione Culturale Nuovi Orizzonti) e riguarda i Monasteri di Cabria e Monte Marco in territorio di Castelsilano (Kr)
Dalla Domus studiorum alla Biblioteca centrale della Regione sicilianabiblioconvittopa
Lo studio dell'architetto Giuseppe Scuderi sul complesso gesuitico che oggi ospita il Convitto Nazionale G. Falcone e la Biblioteca centrale della Regione siciliana
L ’interesse per il passato preistorico in Molise ha radici più antiche di quanto non si pensi. Presentiamo in questa sede il carteggio tra il canonico Francesco Scioli di Monteroduni ed uno dei maggiori paletnologi di fine Ottocento, Luigi Pigorini.
Monsignor gianni carrù un monumento di confineDailyFocusNews
Un monumento di confine è la relazione tenuta da Monsignor Giovanni Carrù nell’ambito della Conferenza Stampa dedicata all’evento “Il restauro dell’ipogeo degli Aureli in Viale Manzoni”.
Il Monastero della Madonna della Calabria, a cura di Francesco Lopez (Presidente del Centro Studi Pelusio) e di Gregorio Aversa (Direttore Soprintendenza Beni Culturali Calabria). La seconda parte è curata da Giuseppe Saclise (Associazione Culturale Nuovi Orizzonti) e riguarda i Monasteri di Cabria e Monte Marco in territorio di Castelsilano (Kr)
Dalla Domus studiorum alla Biblioteca centrale della Regione sicilianabiblioconvittopa
Lo studio dell'architetto Giuseppe Scuderi sul complesso gesuitico che oggi ospita il Convitto Nazionale G. Falcone e la Biblioteca centrale della Regione siciliana
L ’interesse per il passato preistorico in Molise ha radici più antiche di quanto non si pensi. Presentiamo in questa sede il carteggio tra il canonico Francesco Scioli di Monteroduni ed uno dei maggiori paletnologi di fine Ottocento, Luigi Pigorini.
Monsignor gianni carrù un monumento di confineDailyFocusNews
Un monumento di confine è la relazione tenuta da Monsignor Giovanni Carrù nell’ambito della Conferenza Stampa dedicata all’evento “Il restauro dell’ipogeo degli Aureli in Viale Manzoni”.
Presentazione Libro “Democede di Crotone e Udjahorresnet di Sais” - Roma 22 n...corneliopelusio
Presentazione del Libro “Democede di Crotone e Udjahorresnet di Sais”, Pisa University Press 2016, di Francesco Lopez.
Sede: Accademia di Storia dell'Arte Sanitaria, Lungotevere in Sassia 3- Roma
Presentazione Libro “Democede di Crotone e Udjahorresnet di Sais” - Roma 22 n...
Tesori di Altilia Convegno 2007 Resoconto Stampa ilCrotonese
1. 20 CENTRMARCHESATO 10 - 13 AGOSTO 2007 N. 62 il CROTONESE
DalsitoarcheologicodelleSerrealsantuariodellaCalabromaria
EccoitesoridiAltilia
Annunciatol’impegnodellaSoprintendenza
asvolgerestudisull’areadell’anticaabbazia
Il convegno organizzato dal centro Cornelio
Pelusio Parisio sui ‘tesori’ di Altilia; in
basso la mappa delle emergenze e i due siti
individuati dalla Soprintendenza
ALTILIA DI SANTA SEVERINA -
Quello rinvenuto nelle Ser-
re di Altila è un vero e pro-
prio insediamento struttu-
rato. E’ questo il dato più
importante emerso nel cor-
so dell’incontro-dibattito
dal titolo “I ‘tesori’ di Alti-
lia. Profilo archeologico,
storico, documentale” or-
ganizzato dall’associazione
culturale e Centro studi
Cornelio Pelusio Parisio do-
menica 5 agosto.
Il convegno, patrocinato
dalla Soprintendenza per i
beni archeologici della Re-
gione Calabria, dalla Pro-
vincia di Crotone e dal Co-
mune di Santa Severina, ha
fatto registrare la presenza
di un nutrito ed attento
pubblico, tra cui, numerosi
studiosi ed appassionati di
storia locale, nonché la pre-
senza straordinaria dell’ar-
civescovo di Crotone-San-
ta Severina monsignor Do-
menico Graziani.
I ritrovamenti di epoca
tra II e IV secolo a.C.
Nel suo intervento di sa-
luto il presidente dell’asso-
ciazione, Francesco Lopez,
ha rilevato come per la pri-
ma volta, dopo più di due-
cento anni, si torni a parla-
re del monastero Calabro-
maria all’interno dei locali
dell’antico e glorioso ceno-
bio, oggi Palazzo Barracco;
e di come, allo stesso modo,
per la prima volta venga af-
frontato, da parte degli or-
gani istituzionali compe-
tenti, l’argomento relativo
alle emergenze archeologi-
che della località Serre di
Altilia.
Le attività hanno preso
avvio con la relazione di
Gregorio Aversa, direttore
archeologo della Soprin-
tendenza per i beni archeo-
logici della Calabria. Arti-
colata e puntuale la sua re-
lazione. Dopo aver portato
i saluti di Roberto Spadea
già coordinatore-responsa-
bile e di Maria Grazia Aisa
neo-responsabile di zona
della Soprintendenza da
poco subentrata - entrambi
assenti per impegni so-
praggiunti - l’archeologo si
è soffermato, in via preli-
minare, a precisare il signi-
ficato autentico che per lo
Stato assume il concetto di
ritrovamento archeologico.
“Accanto ai reperti manife-
stamente visibili, esistono
‘tesori’ non visibili che me-
ritano di essere portati alla
luce, in linea con la defini-
zione giuridica e costituita
di ‘bene culturale’ come ‘te-
stimonianza materiale a-
vente valore di civiltà’. Ed è
sulla base di questo criterio
- ha continuato Aversa - che
sono stati e vengono effet-
tuati gli interventi di scavo
ad Altilia. Una ricognizio-
ne complessiva dell’intera
collina, unitamente ad un
primo saggio, realizzato nei
mesi di marzo-aprile 2007
e ad un secondo saggio di
scavo tuttora in corso, ha
permesso di acquisire ele-
menti, scientificamente più
fondati, dell’esistenza sulle
Serre di Altilia non già di
fattorie sparse - come pure
finora ipotizzato - ma di un
vero e proprio insediamen-
to strutturato. I materiali e
le costruzioni murarie rin-
venute risalgono ad un pe-
riodo compreso tra la pri-
ma metà del IV sec. e la fi-
ne del II sec. a.C.”.
Potrebbe trattarsi
di una città degli enotri
“La conformazione della
muratura degli edifici - ha
prossguito Aversa - induce
a riconoscere, al momento,
come ci si trovi in presenza
di un insediamento italico
(probabilmente una città
brettia) di notevole impor-
tanza per la sua posizione
strategica di controllo e di
dominio sulla bassa e me-
dia valle del Neto. Per
quanto riguarda gli aspetti
più propriamente storici,
così come il toponimo del
sito rinvenuto - ha prose-
guito Gregorio Aversa - ap-
pare prematuro trarre con-
clusioni: verosimilmente si
potrebbe trattare, in conti-
nuità, di una delle città de-
gli Enotri ricordate dalle
fonti antiche (Ecateo di Mi-
leto e Stefano di Bisanzio)”.
Il funzionario della So-
printendenza si è quindi
soffermato, ampliando lo
sguardo ad altri ‘tesori’ di
Altilia, sulla “centralità che
assume dal punto di vista
storico ed archeologico l’ex
monastero di Calabroma-
ria”, oggi Palazzo Barrac-
co. A tal riguardo ha an-
nunciato “l’intenzione e la
piena disponibilità da par-
te della Soprintendenza ad
avviare una campagna di
scavo estesa all’intera area
dell’antica abbazia, di mo-
do che sia possibile rico-
struirne scientificamente la
struttura materiale e le va-
rie fasi di edificazione”.
A conclusione della sua
relazione Gregorio Aversa
ha rimacarto di avere rice-
vuto dal Soprintendente
Pietro Giovanni Guzzo e di
concerto con Maria Grazia
Aisa, neo-responsabile ter-
ritoriale per la zona in cui
ricade il comune di Santa
Severina, “ampio mandato
al fine di studiare l’area del-
le Serre di Altilia e dell’ex
monastero della Madonna
della Calabria”.
I lavori del convegno so-
no proseguiti con l’inter-
vento di Francesco Cosco
della Deputazione di storia
patria per la Calabria. Lo
studioso, dopo aver trac-
ciato con puntualità il pro-
filo dei principali insedia-
menti rupestri di origine
basiliana presenti nel terri-
torio dell’Alto Crotonese,
tra cui S. Demetrio presso
Petilia Policastro e Timpa
dei Santi presso Cotronei,
ha ricostruito le diverse fa-
si rilevabili, sul piano do-
cumentale, circa la nascita
nell’XII secolo del mona-
stero di Calabromaria, dal-
la riedificazione normanna
all’assegnazione in grangia
dell’esteso tenimento sila-
no di Sanduca (Trepidò-
Ampollino).
A riguardo Francesco
Cosco ha presentato i risul-
tati di alcune sue accurate
ricerche, con originali rico-
struzioni al computer, rela-
tive ai ruderi della Chiesio-
la e di Casa Pascale, rica-
denti nel territorio sopra
menzionato del Sanduca.
A più ampio raggio è sta-
ta di seguito la relazione di
Giuseppe Nicoletti, assi-
stente tecnico-scientifico
della Soprintendenza, il
quale ha ripercorso il qua-
dro storico-archeologico
della bassa valle del Neto
all’indomani della coloniz-
zazione greca.
Il convegno è proseguito
con l’intervento di France-
sco Lopez. Dopo aver ri-
percorso le tappe più signi-
ficative della storia del mo-
nastero di Calabromaria,
dalla sua “regia fondazio-
ne”, attorno al 1099 sotto i
Normanni, all’età sveva
(Federico II era per diritto
il “patronum principalem’
della badia di Altilia), e
quindi alla fase florense
con Gioacchino da Fiore e
cistercense sino al XVIII
sec., il presidente del Cen-
tro studi Pelusio si è soffer-
mato sul significato che la
venerazione della Vergine
assumeva in Altilia nel me-
dioevo. Il culto della Cala-
bromaria, o come è attesta-
to nei diplomi, Madonna
dei Calabri o della Cala-
bria, costituiva “un punto
di riferimento per l’intero
territorio della Kalabrìa, in
un momento storico (XI-
XIII sec,) in cui ebbe a con-
solidarsi l’utilizzo del topo-
nimo per identificare i ter-
ritori a sud del fiume Neto,
la Calabria vera e propria”.
Ritrovati 280 documenti
dell’archivio badiale
A tal riguardo, “l’abbazia
di Altilia si rivela essere un
unicum, giacché essa iden-
tificava e rappresentava,
storicamente, il culto ma-
riano per l’intero territorio
abitato dai Calabri”. La re-
lazione di Francesco Lopez
si è conclusa con l’annun-
cio di “una eccezionale sco-
perta, avvenuta nei mesi
scorsi: l’individuazione -
grazie all’impegno emerito
e prezioso di Salvatore Oli-
verio, presidente del Cen-
tro internazionale di studi
gioachimiti di San Giovan-
ni in Fiore, di una corpus di
circa duecentottanta docu-
menti (il fondo Pellicanò) -
riguardanti il monastero di
Calabromaria. Una silloge
di diplomi che, ad un primo
esame, costituiscono gran
parte dell’archivio badiale
di Altilia, per come descrit-
to in un notamento della fi-
ne del Settecento conserva-
to nell’Archivio storico di
Catanzaro e ritrovato in an-
ni passati dallo studioso
Andrea Pesavento. I re-
scritti si aggiungono al fa-
scicolo di pergamene della
metà del XVII sec. custodi-
te presso l’Archivio storico
di Napoli e di recente ac-
quisite in copia digitale dal
Centro studi Pelusio. A que-
sto si unisce la scoperta,
avvenuta nel medesimo
fondo Pellicanò, della pri-
ma e, ad oggi, unica raffi-
gurazione certa della Cala-
bromaria di Altilia, in un si-
gillo a secco del monastero
dell’anno 1716”.
Il sostegno del vescovo
per la rinascita della badia
Il convegno ha fatto di
seguito registrare l’inter-
vento di Bruno Cortese,
sindaco di Santa Severina.
Il primo cittadino, espri-
mendo apprezzamento per
le attività svolte dal Centro
studi Pelusio, ha rimarcato
“la ferma volontà dell’am-
ministrazione comunale di
proseguire nell’impegno di
valorizzazione delle risorse
culturali del territorio, me-
diante un’azione sinergica
capace di coinvolgere ai va-
ri livelli le diverse istituzio-
ni e competenze”.
Di elevato spessore cul-
turale si è rivelato, da ulti-
mo, l’intervento di monsi-
gnor Domenico Graziani,
Arcivescovo di Crotone-
Santa Severina. Il presule,
avvertendo l’opportunità di
prendere la parola e ricor-
dando la figura di Policro-
nio, vescovo di Cerenzia,
fondatore attorno al 1099
del monastero della Ma-
donna di Calabria, ha ma-
nifestato l’auspicio che, sul-
la base di quanto storica-
mente, documentalmente e
strutturalmente rimane
dell’antica badia, vi possa
essere, dopo due secoli di
oblio, una ulteriore rifon-
dazione. “Una rinascita au-
tentica, col pieno sostegno
della Curia, nel segno dello
spirito e della complessa
architettura di preghiera,
cultura, economia, svilup-
po del territorio: il medesi-
mo spirito che ha nel tem-
po animato la civiltà mo-
nastica, a cominciare dal
precetto benedettino, con-
siderato nella sua interez-
za, dell’“ora et lege et labo-
ra””.
(g.p.)