Il territorio di Altilia Convegno 2008 Resoconto Stampa ilCrotonese
1. 24 CENTROMARCHESATO 22 - 25 AGOSTO 2008 N. 66 il CROTONESE
Larilevanzastoricadelpatrimonioculturale
IlpassatodiAltilia
ènell’anticaabazia
Studiaconfrontoalmonastero
I resti di una costruzione rinvenuti ad Altilia nel corso del terzo saggio della campagna di scavi
avviata dalla Soprintendenza archeologica
ALTILIADISANTASEVERINA - Or-
ganizzato dalla Soprinten-
denza per i Beni Archeolo-
gicidellaCalabriaedalCen-
trostudiCornelioPelusioPa-
risio, giovedì 14 agosto si è
svolto nella piccola frazione
del comune di Santa Severi-
na, presso i locali dell’ex
MonasterodiCalabromaria,
l’incontro-dibattitodaltitolo
“Il territorio di Altilia. Rile-
vanza storica e patrimonio
culturale”. Di grande inte-
resse i risultati scientifici e-
mersi nel corso dei lavori.
Questi si sono sviluppati in
due sessioni alternate, dedi-
cate rispettivamente all’ar-
cheozona delle Serre ed al-
l’abbazia della Madonna
della Calabria.
L’insediamento delle Serre
In apertura è toccato a
Gregorio Aversa, direttore
archeologo della Soprinten-
denza, tracciare un bilancio
delle attività di indagine ef-
fettuate sulla collina di Alti-
lia negli ultimi due anni. Lo
studioso, dopo aver portato
i saluti del Soprintendente
regionale Caterina Greco e
di Maria Grazia Aisa, re-
sponsabile di zona per la
provincia di Crotone, si è
soffermato ad illustrare la
consistenza ed il significato
delleemergenzearcheologi-
che riscontrate in località
Serre: “Le ricerche condot-
te dalla Soprintendenza
hanno permesso di accerta-
re,mediantelarealizzazione
di tre saggi di scavo e l’ana-
lisi dei frammenti di super-
ficie sparsi su una vasta area
della collina, l’esistenza di
un insediamento strutturato
risalente al IV-III sec. a.C.,
contraccedifrequentazione
più antiche di età protosto-
rica (IX-VIII sec. a.C.). Sia-
mo in presenza - ha conti-
nuatoGregorioAversa-diu-
na vera e propria città. Gli e-
difici individuati manifesta-
no per la loro conformazio-
ne ed il loro orientamento
un piano urbanistico ragio-
nato”.
“L’insediamento di Serre
di Altilia si elevava a con-
trollo della media e bassa
valledelNeto.Esso-haspie-
gato - era abitato dai Bretti,
popolazione italica il cui pe-
riodo di massimo splendore
si colloca a cavallo tra l’età
classica e quella ellenistica.
L’avere raggiunto - ha pro-
seguito l’archeologo - la ra-
gionevole certezza in merito
alla presenza di un nucleo
urbano, impone di interro-
garsi circa il nome dell’abi-
tato. Al momento due sono
le principali ipotesi di lavo-
ro, entrambe con uguale di-
gnità sul piano scientifico.
La prima contempla l’ipote-
si che si trattasse di Siberine,
e questo per l’associazione
comunemente accolta col
toponimoSantaSeverina;la
seconda che si trattasse di
Makalla, città collegata al-
l’eroe Filottete, in virtù della
distanza di Serre di Altilia
da Crotone corrispondente
ai 120 stadi (21-23 km) ri-
portati dalle testimonianze
degli antichi. Ma è anche
possibileriferirsiadErimon,
un’altra delle città citata nel-
l’elenco di Stefano Bizanti-
no, che nel nome ricorda u-
na posizione elevata, come è
il caso di Altilia. Ad ogni
buoncontoitempinonsono
ancora maturi per trovare
soluzione al problema”.
Di seguito Francesco Lo-
pez, presidente del Centro
studi Pelusio, ha affrontato
in chiave storico-filologica il
problema delle fonti relative
a Siberine e Makalla. Egli,
dopo aver sottolineato l’o-
mogeneità territoriale che
lega Altilia e Santa Severi-
na, si è soffermato sull’ana-
lisi della testimonianza di
Stefano di Bisanzio, l’unica
in nostro possesso circa l’e-
sistenza di Siberine. A ri-
guardo lo studioso ha preci-
sato come il toponimo sia,
alla lettera seguendo il testo
greco, “Siberine”, e non già
come spesso si riporta “Si-
berene”. Non solo ma, - ha
continuatoFrancescoLopez
-“nonharagiond’essereper
Siberine il richiamo, spesso
proposto, all’opera di Eca-
teo di Mileto, storico del VI
sec. a.C., giacché Stefano di
Bisanzio menzionando la
città non cita Ecateo. E que-
sto non avviene per sempli-
cevariatiostilistica,inquan-
to la citazione manca per
ben sei città, mentre è pre-
sente per tredici”.
“Quanto poi alla nozione
di ‘Enotri’, è risaputo come
l’autore tardo, che non era
uno storico né un geografo,
ma un grammatico, inten-
desse con Enotri identifica-
re in senso lato i popoli ita-
lici”.
Per quel che concerne l’i-
potesi Makalla, Francesco
Lopez ha evidenziato “la so-
stanziale sovrapponibilità
tra il significato storico del-
le emergenze registrate nel-
l’area di Strongoli-Murge
(Petelia) e quello apprezza-
bile sulle Serre di Altilia. L’u-
nica differenza concerne il
fatto che la parte alta della
collina di Altilia, laddove so-
no più marcate le testimo-
nianzedietàprotostorica,al
momento non è stata ade-
guatamente indagata dal
puntodivistaarcheologico”.
Monastero della Madonna
La seconda sessione dei
lavori è stata riservata al-
l’antico monastero di Cala-
bromaria, oggi palazzo Bar-
racco. Il direttore della So-
printendenza, Gregorio A-
versa, dopo aver evidenzia-
to l’esistenza di tracce, lun-
go le pendici della collina di
Altilia, di un insediamento
rupestre riconducibile al
monachesimo orientale, si è
curato di esaminare gli a-
spetti archeologici e struttu-
rali dell’edificio badiale.
L’archeologo ha, a riguardo,
rimarcato “la perfetta corri-
spondenza tra la planime-
tria dell’area che oggi com-
prendelachiesadiSanTom-
maso, palazzo Barracco e la
Villa comunale con la plani-
metria-modello dei mona-
steri cistercensi”.
“La straordinaria corri-
spondenza - ha proseguito
Aversa - fa sì che l’intera zo-
na costituisca sul piano ar-
cheologico un sito di
prim’ordine. In particolar
modo la chiesa, per la con-
servazione di una buona
parte dell’alzato, rappresen-
ta il punto di maggiore inte-
resse al fine di giungere al
recupero, sia all’esterno che
al suo interno, di un palin-
sestostratigraficocompleto,
nonché per investigare l’ar-
chitettura del complesso ec-
clesiastico nel suo sviluppo
dal Medioevo ai nostri gior-
ni”.
Digranderilievosonosta-
te le conclusioni del diretto-
re della Soprintendenza:
“La centralità storicamente
documentata che il mona-
steroCalabromariadiAltilia
ha assunto nel corso dei se-
coli, soprattutto tra l’XI ed il
XIII sec., unita all’imponen-
zadellestruttureedilizieche
si sono conservate giustifica
l’opportunità di recuperare
all’interesse pubblico l’inte-
rocomplesso.Essosièposto
nel tempo come fulcro e te-
stimonianza vivente della
venerazione mariana in Ca-
labria. Al punto da recare il
titolo di Madonna dei Cala-
bri”.
“In merito a quest’ultimo
aspetto - ha proseguito l’ar-
cheologo - a quanto è dato
ad oggi sapere, non esiste in
Italia altro luogo in cui sia
stata o sia venerata la Ma-
donna della Calabria. Ciò
conferisce al progetto un al-
tissimo valore simbolico. La
suarealizzazioneconsentirà
alla regione di recuperare
alla storia il monastero co-
me testimonianza della cul-
tura e della spiritualità au-
tenticadellaCalabriae,con-
testualmente, in sede nazio-
nale e comunitaria di torna-
reafruirediunotraipiùim-
portantimonumentidellaci-
viltà monastica medievale”.
“Non meno rilevanti - ha ag-
giunto Gregorio Aversa - so-
no le implicazioni in ordine
alla fruibilità del progetto ed
alla sua funzione-cardine
nell’ottica di uno sviluppo e-
conomico ed occupazionale
del territorio di Altilia e del
comune di Santa Severina”.
La Soprintendenza
È spettato a Francesco
Lopez concludere i lavori. Il
presidente del Centro studi
Pelusio, dopo aver tracciato
ilprofilostoricodell’abbazia
di Calabromaria ed illustra-
to alcuni documenti dell’au-
torità normanna e di Fede-
rico II di Svevia, ha annun-
ciato l’avvenuta istituzione
ad Altilia da parte della So-
printendenza per i beni ar-
cheologici di un Laborato-
rio finalizzato allo studio del
patrimonio culturale della
frazione e del territorio di
Santa Severina.
Visibilmente emozionato,
FrancescoLopezdifronteal
numerosoedattentopubbli-
co che riempiva la sala del
Centro studi Pelusio, ha sot-
tolineato come “l’incontro-
dibatitto si collochi al termi-
ne di circa quindici anni di
ricerche, prima personali e
poi curate di concerto con
la Soprintendenza”.
“Sono stati anni - ha ag-
giunto lo studioso - di pa-
ziente lavoro. Oggi racco-
gliamo i frutti, con la pre-
senza e l’imprimatur dello
Stato, e certi di aver contri-
buito a restituire dignità ad
unafrazione,Altilia,chenon
è più l’ultima degli ultimi,
non-segnata neppure sulle
carte geografiche, ma uno
dei luoghi della Calabria,
per il suo passato, più ricchi
di storia e di civiltà”.
In occasione dell’incon-
tro-dibattito, per la realizza-
zione del quale il Centro stu-
diCornelioPelusioParisioha
espressovivagratitudinenei
confronti dell’Amministra-
zione comunale, è stata alle-
stita anche un’apposita mo-
stra fotografico-documenta-
le sulle più importanti ‘sco-
perte’ che di recente hanno
caratterizzato il territorio di
Altilia. Per ulteriori infor-
mazioni sull’esposizione,
che si protrarrà fino al 31 a-
gosto,sonoutiliirecapitidel
Centro studi Pelusio: e-mail
centrostudipelusio@libe-
ro.it, tel. 3312699415.
(g.p.)
DuegiornitraprodottitipiciesvaghiaRoccabernarda
SipreparalafieradiMulerà
ROCCABERNARDA - L’Amministrazione comunale in colla-
borazione con la Provincia di Crotone e con il Gal Kroton
ha fatto stampare i manifesti per la Fiera di Mulerà 2008
con la scritta: “Contribuisci anche tu... Allo sviluppo del-
la Valle del Tacina”. Il presidente del consiglio comunale,
Franco Rosa, ha annunciato che sarà il consigliere comu-
nale Tommaso Bonofiglio a curare la partecipazione del-
leaziendezootecniche,mentreilconsigliereGiuseppeGa-
rofalo si occuperà della mostra dei prodotti tipici.
Questo il programma: 31 agosto ore 17.00, apertura
della fiera, con sfilata della banda musicale della Scuola
civica comunale; alle ore 18.00, seguirà l’animazione per
ibambiniacavallo;alleore19.00,sicontinueràconilcon-
certo della banda musicale. Il primo settembre, poi, alle
ore7.00,sisvolgeràl’esposizionezootecnicaaTimponeSa-
linella; alle ore 8.00 ci sarà la degustazione dei prodotti ti-
pici; alle 20.00 Nicodemo Scerra terrà il suo ‘Show in
concerto’, seguiranno alle ore 23.00 i fuochi pirotecnici.
(f.c.)