La presentazione descrive la metolodogia DDMRP e la RoadMap messa a punto dagli esperti di Advance Supply Chain Solutions per implementarla con successo. Advance SC Solutions è la divisione di consulenza di Advance Operations Management School, ASCM/APICS Premier ELITE Partner e Partner ufficiale del Demand Driven Institute.
Officina del 27 Febbraio 2014
The Association for Supply Chain&Operations Management
Le Aziende sono sempre più orientate al mercato in un'ottica di rapidità ed efficienza, e ciò sta evidenziando quanto sia strategica la gestione globale e condivisa della supply chain: dalla formazione - e successivi aggiornamenti - delle previsioni di vendita e dal completo coinvolgimento di Fornitori e sub-Fornitori, fino all’efficienza ed eccellenza operativa in ogni fase per arrivare infine al Cliente finale.
Gestire la supply chain significa focalizzare tutte le funzioni aziendali ai processi e alle decisioni che governano i flussi di materiali e informazioni tra l’impresa e il mondo esterno, andando oltre il modello tradizionale di vendita e produzione.
Relatore: Carlo Bonato
Laureato in Ingegneria Meccanica nel 1990 presso l’Università degli Studi di Padova, inizia la carriera nel settore automotive, prima in FIAT e poi in Ferrari. Dopo una significativa esperienza nel mondo della consulenza, nel 2001 fonda la società “Productility srl – Operational Performance Improvement” per offrire servizi integrati di consulenza, formazione e assistenza specialistica nel campo dell’ottimizzazione delle prestazioni globali d’impresa. Lavora in aziende nazionali e internazionali nell’area EMEA e USA, e collabora a progetti internazionali per la CE - Commissione Europea e l’EBRD - Banca Europea dello Sviluppo e della Ricostruzione.
Supply Chain Management: gestire la catena di distribuzioneForema
La gestione della catena di distribuzione riguarda diverse attività logistiche delle aziende, con l'obiettivo di controllare le prestazioni e migliorarne l'efficienza. Rappresenta un sistematico e strategico coordinamento delle tradizionali funzioni aziendali e delle tattiche prima all’interno di ogni azienda e poi lungo i vari membri della catena di distribuzione con l’obiettivo di migliorare le prestazioni di lungo periodo dei singoli membri e dell’intera catena.
La SCM riconosce che l'integrazione limitata all'interno della azienda non è più sufficiente: oggi è diventato necessario ed indispensabile il coinvolgimento anche della rete di imprese che si trovano a monte e a valle nei processi e nelle attività che producono valore in termini di prodotti e servizi al consumatore finale.
Le aziende non possono più essere viste come unità singole ma come configurazioni-costellazioni di imprese nella classica forma reticolare con nodi interrelati ad altri (rapporti tra imprese e clienti), nelle complesse operazioni di produzione e vendita con l'obiettivo di raggiungere il "focus" della attività aziendale che è quello di soddisfare le esigenze del cliente.
Obiettivo dell’incontro è approfondire la gestione operativa di un'azienda industriale (dagli ordini cliente fino alla spedizione del prodotto, passando per la produzione, la gestione dei magazzini, le politiche di acquisto e delle scorte), evidenziando come la gestione della catena di distribuzione miri a costruire ed ottimizzare i legami ed il coordinamento tra fornitori, clienti e distribuzione.
Officina Operations di Advance School, ASCM/APICS Premier ELITE Partner - Applicare concretamente la metodologia Lean per ridurre le scorte senza impatti sulla stabilità del sistema produttivo – Case history - Relatore Stefano Ruffini, CPIM e CSCP
Festo Master Lean Six Sigma 2014 Green e BlackAlessandro Enna
Integrare gli strumenti Lean e Six Sigma per aumentare la produttività e la redditività dei processi
Avvio Green Aprile 2014 - avvio Upgrade Black Novembre 2014
M&IT Global Logistics - Come realizzare una Lean Supply Chainlogisticaefficiente
L’integrazione dei fornitori: i 10 passi fondamentali per ottenere una “lean supply chain”
La maggior parte delle aziende appartenenti ai diversi settori industriali che hanno impostato il proprio sistema produttivo secondo i principi e le tecniche della “lean manufacturing”, si dichiara non soddisfatta delle prestazioni dei propri fornitori.
Spesso l’implementazione dei principi “lean” nell’ambito della propria realtà produttiva fa emergere e mette in risalto le carenze e le criticità della catena di fornitura, con le conseguenti difficoltà a raggiungere gli obiettivi di miglioramento della qualità, dei livelli di servizio, di riduzione costi e quindi di competitività che il mercato ed il cliente finale richiede.
Queste aziende, pur essendo consapevoli di avere nella gestione ed integrazione dei fornitori un punto critico nel cammino verso l’eccellenza del proprio sistema logistico-produttivo, spesso non dedicano sufficienti risorse ed energie nello sviluppo e miglioramento della propria catena di fornitura.
M&IT Consulting, avendo affiancato diverse importanti aziende in percorsi di valutazione, miglioramento ed integrazione dei fornitori, ha individuato 10 punti chiave su cui le aziende dovrebbero focalizzare le proprie risorse ed energie, al fine di ottenere concretamente una “lean supply chain”.
SIMCO: COME REALIZZARE UNA «LEAN SUPPLY CHAIN» i 10 punti e gli elementi chia...Simco Consulting
L’integrazione dei fornitori: i 10 passi fondamentali per ottenere una “lean supply chain”
La maggior parte delle aziende appartenenti ai diversi settori industriali che hanno impostato il proprio sistema produttivo secondo i principi e le tecniche della “lean manufacturing”, si dichiara non soddisfatta delle prestazioni dei propri fornitori.
Spesso l’implementazione dei principi “lean” nell’ambito della propria realtà produttiva fa emergere e mette in risalto le carenze e le criticità della catena di fornitura, con le conseguenti difficoltà a raggiungere gli obiettivi di miglioramento della qualità, dei livelli di servizio, di riduzione costi e quindi di competitività che il mercato ed il cliente finale richiede.
Queste aziende, pur essendo consapevoli di avere nella gestione ed integrazione dei fornitori un punto critico nel cammino verso l’eccellenza del proprio sistema logistico-produttivo, spesso non dedicano sufficienti risorse ed energie nello sviluppo e miglioramento della propria catena di fornitura.
M&IT Consulting, avendo affiancato diverse importanti aziende in percorsi di valutazione, miglioramento ed integrazione dei fornitori, ha individuato 10 punti chiave su cui le aziende dovrebbero focalizzare le proprie risorse ed energie, al fine di ottenere concretamente una “lean supply chain”.
Blockchain Challenge, convegno promosso da The Blockchain Council con il contributo di: Associazione Italiana Sviluppo Marketing, Excellence Consulting, Reti.
Gestione del Tempo 4. I sei Consigli di valutazione del Tempo Manager.it
The document provides tips for managing time at the start of each day. Tip #1 is to preview your schedule and get oriented by reviewing your priorities and plans for the week. Tip #2 is to prioritize activities as most important (QI) or second most important (QII) to focus on. Tip #3 is to organize your schedule with time-sensitive tasks on the right and flexible tasks on the left. The document also recommends evaluating your week by reflecting on goals achieved, challenges faced, decisions made, and whether you focused on priorities.
Gestione del Tempo 3. I Quadranti del Tempo per Gestire le attivitàManager.it
This document discusses time management and prioritizing important tasks. It explains Stephen Covey's time management matrix which divides tasks into four quadrants based on their urgency and importance. The most important quadrant is quadrant II which contains important but not urgent tasks. The document provides a six step process for focusing on quadrant II tasks: 1) connect with your vision and mission, 2) identify your roles, 3) select goals for each role, 4) organize your week, 5) exercise integrity, and 6) evaluate. It emphasizes the importance of scheduling priorities rather than prioritizing your schedule in order to focus on quadrant II goals.
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Le Aziende sono sempre più orientate al mercato in un'ottica di rapidità ed efficienza, e ciò sta evidenziando quanto sia strategica la gestione globale e condivisa della supply chain: dalla formazione - e successivi aggiornamenti - delle previsioni di vendita e dal completo coinvolgimento di Fornitori e sub-Fornitori, fino all’efficienza ed eccellenza operativa in ogni fase per arrivare infine al Cliente finale.
Gestire la supply chain significa focalizzare tutte le funzioni aziendali ai processi e alle decisioni che governano i flussi di materiali e informazioni tra l’impresa e il mondo esterno, andando oltre il modello tradizionale di vendita e produzione.
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Laureato in Ingegneria Meccanica nel 1990 presso l’Università degli Studi di Padova, inizia la carriera nel settore automotive, prima in FIAT e poi in Ferrari. Dopo una significativa esperienza nel mondo della consulenza, nel 2001 fonda la società “Productility srl – Operational Performance Improvement” per offrire servizi integrati di consulenza, formazione e assistenza specialistica nel campo dell’ottimizzazione delle prestazioni globali d’impresa. Lavora in aziende nazionali e internazionali nell’area EMEA e USA, e collabora a progetti internazionali per la CE - Commissione Europea e l’EBRD - Banca Europea dello Sviluppo e della Ricostruzione.
Supply Chain Management: gestire la catena di distribuzioneForema
La gestione della catena di distribuzione riguarda diverse attività logistiche delle aziende, con l'obiettivo di controllare le prestazioni e migliorarne l'efficienza. Rappresenta un sistematico e strategico coordinamento delle tradizionali funzioni aziendali e delle tattiche prima all’interno di ogni azienda e poi lungo i vari membri della catena di distribuzione con l’obiettivo di migliorare le prestazioni di lungo periodo dei singoli membri e dell’intera catena.
La SCM riconosce che l'integrazione limitata all'interno della azienda non è più sufficiente: oggi è diventato necessario ed indispensabile il coinvolgimento anche della rete di imprese che si trovano a monte e a valle nei processi e nelle attività che producono valore in termini di prodotti e servizi al consumatore finale.
Le aziende non possono più essere viste come unità singole ma come configurazioni-costellazioni di imprese nella classica forma reticolare con nodi interrelati ad altri (rapporti tra imprese e clienti), nelle complesse operazioni di produzione e vendita con l'obiettivo di raggiungere il "focus" della attività aziendale che è quello di soddisfare le esigenze del cliente.
Obiettivo dell’incontro è approfondire la gestione operativa di un'azienda industriale (dagli ordini cliente fino alla spedizione del prodotto, passando per la produzione, la gestione dei magazzini, le politiche di acquisto e delle scorte), evidenziando come la gestione della catena di distribuzione miri a costruire ed ottimizzare i legami ed il coordinamento tra fornitori, clienti e distribuzione.
Officina Operations di Advance School, ASCM/APICS Premier ELITE Partner - Applicare concretamente la metodologia Lean per ridurre le scorte senza impatti sulla stabilità del sistema produttivo – Case history - Relatore Stefano Ruffini, CPIM e CSCP
Festo Master Lean Six Sigma 2014 Green e BlackAlessandro Enna
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Avvio Green Aprile 2014 - avvio Upgrade Black Novembre 2014
M&IT Global Logistics - Come realizzare una Lean Supply Chainlogisticaefficiente
L’integrazione dei fornitori: i 10 passi fondamentali per ottenere una “lean supply chain”
La maggior parte delle aziende appartenenti ai diversi settori industriali che hanno impostato il proprio sistema produttivo secondo i principi e le tecniche della “lean manufacturing”, si dichiara non soddisfatta delle prestazioni dei propri fornitori.
Spesso l’implementazione dei principi “lean” nell’ambito della propria realtà produttiva fa emergere e mette in risalto le carenze e le criticità della catena di fornitura, con le conseguenti difficoltà a raggiungere gli obiettivi di miglioramento della qualità, dei livelli di servizio, di riduzione costi e quindi di competitività che il mercato ed il cliente finale richiede.
Queste aziende, pur essendo consapevoli di avere nella gestione ed integrazione dei fornitori un punto critico nel cammino verso l’eccellenza del proprio sistema logistico-produttivo, spesso non dedicano sufficienti risorse ed energie nello sviluppo e miglioramento della propria catena di fornitura.
M&IT Consulting, avendo affiancato diverse importanti aziende in percorsi di valutazione, miglioramento ed integrazione dei fornitori, ha individuato 10 punti chiave su cui le aziende dovrebbero focalizzare le proprie risorse ed energie, al fine di ottenere concretamente una “lean supply chain”.
SIMCO: COME REALIZZARE UNA «LEAN SUPPLY CHAIN» i 10 punti e gli elementi chia...Simco Consulting
L’integrazione dei fornitori: i 10 passi fondamentali per ottenere una “lean supply chain”
La maggior parte delle aziende appartenenti ai diversi settori industriali che hanno impostato il proprio sistema produttivo secondo i principi e le tecniche della “lean manufacturing”, si dichiara non soddisfatta delle prestazioni dei propri fornitori.
Spesso l’implementazione dei principi “lean” nell’ambito della propria realtà produttiva fa emergere e mette in risalto le carenze e le criticità della catena di fornitura, con le conseguenti difficoltà a raggiungere gli obiettivi di miglioramento della qualità, dei livelli di servizio, di riduzione costi e quindi di competitività che il mercato ed il cliente finale richiede.
Queste aziende, pur essendo consapevoli di avere nella gestione ed integrazione dei fornitori un punto critico nel cammino verso l’eccellenza del proprio sistema logistico-produttivo, spesso non dedicano sufficienti risorse ed energie nello sviluppo e miglioramento della propria catena di fornitura.
M&IT Consulting, avendo affiancato diverse importanti aziende in percorsi di valutazione, miglioramento ed integrazione dei fornitori, ha individuato 10 punti chiave su cui le aziende dovrebbero focalizzare le proprie risorse ed energie, al fine di ottenere concretamente una “lean supply chain”.
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Gestione del Tempo 4. I sei Consigli di valutazione del Tempo Manager.it
The document provides tips for managing time at the start of each day. Tip #1 is to preview your schedule and get oriented by reviewing your priorities and plans for the week. Tip #2 is to prioritize activities as most important (QI) or second most important (QII) to focus on. Tip #3 is to organize your schedule with time-sensitive tasks on the right and flexible tasks on the left. The document also recommends evaluating your week by reflecting on goals achieved, challenges faced, decisions made, and whether you focused on priorities.
Gestione del Tempo 3. I Quadranti del Tempo per Gestire le attivitàManager.it
This document discusses time management and prioritizing important tasks. It explains Stephen Covey's time management matrix which divides tasks into four quadrants based on their urgency and importance. The most important quadrant is quadrant II which contains important but not urgent tasks. The document provides a six step process for focusing on quadrant II tasks: 1) connect with your vision and mission, 2) identify your roles, 3) select goals for each role, 4) organize your week, 5) exercise integrity, and 6) evaluate. It emphasizes the importance of scheduling priorities rather than prioritizing your schedule in order to focus on quadrant II goals.
Gestione del Tempo 1. I sei passi della gestione del tempoManager.it
This document outlines a framework for improving time management skills. It discusses connecting goals to a mission and vision, reviewing roles and responsibilities, identifying goals, organizing weekly schedules, and evaluating progress. The framework uses both a "clock" approach of managing commitments and a "compass" approach of leading with vision and values. Traditional time management approaches are also mentioned, from basic notes and checklists to more advanced planning, prioritization, and control.
Ipercompetizione 5. Capacità di creare delle DiscontinuitàManager.it
Speed and surprise are important capabilities for taking advantage of opportunities, responding quickly to competitors, and gaining competitive advantages. Speed enhances a firm's ability to serve customers and choose when to enter a market. Surprise is also crucial as it can delay competitors' entrance into the market, allowing more time for a firm to create a strong position before the competition responds.
Strategic soothsaying is a process of seeking new knowledge to predict and create temporary opportunities that competitors do not currently serve. These opportunities can be found by creatively combining products, understanding trends that will create new opportunities, and serving new customer markets with existing company capabilities.
Ipercompetizione 2. Strategia della DiscontinuitàManager.it
The document discusses a strategy for disruption in a hypercompetitive era. It outlines having a vision for disruptions that create superior stakeholder satisfaction through strategic foresight. It also emphasizes building capabilities for speed and surprise against opponents as well as tactics like shifting rules of competition, using signals to influence the future, and executing simultaneous and sequential strategic thrusts.
HR Management 4. Gestione delle PerformanceManager.it
The document discusses performance management and appraisals, outlining their purposes, processes, and key elements. It notes that appraisals should provide information for promotion and salary decisions, as well as opportunities for managers and subordinates to review work and develop improvement plans. The document also identifies common problems that can occur in appraisal processes, such as bias, lack of clear standards, and poor feedback, and provides examples of competency and performance result elements that should be evaluated.
This document discusses training and development processes. It covers assessing training needs through task and competency analysis. It also discusses developing competency profiles for positions and creating training matrices. The document provides tips for enhancing training effectiveness such as making material meaningful, providing practice, and motivating trainees. It describes formal courses, on-the-job training like apprenticeships, and informal mentoring. Finally, it discusses evaluating training across four levels from reactions to learning to behavior change to business impact.
This document discusses different types of employee selection tests, including their advantages and disadvantages. The three main factors that determine test quality are criterion validity, content validity, and reliability. Common types of selection tests are cognitive ability tests, personality tests, and interviews. Cognitive ability tests measure general mental ability and have high reliability but can show adverse impact. Personality tests provide more applicant information but responses may be altered and validity is lacking. Interviews allow skills assessment but are subjective and unreliable.
HR Management 1. I principi dell'HR managementManager.it
The document discusses the principles of human resource (HR) management, including an overview of the HR management cycle and how HR strategy relates to business results. It also covers topics like manpower planning, recruitment, and selection. Specifically, it describes manpower planning as determining current and future staffing needs based on factors like company strategy, job analysis, and projected turnover. It also discusses techniques for recruiting external candidates like using a recruitment yield pyramid to determine the number of applicants needed to hire the required staff.
Gestione delle Competenze 5. Formazione e SviluppoManager.it
This document discusses competency-based training and development frameworks. It outlines assessing employees' current competency levels, identifying any gaps between their competencies and those required for their positions, and developing training and development programs to close those gaps. The frameworks include competency profiles per position and training matrices that identify compulsory training needed to develop specific competencies.
Gestione delle Competenze 4. Pianificazione delle CarriereManager.it
This document discusses competency-based career planning and development. It defines career path as a series of positions requiring similar competencies that allow an employee to achieve higher positions. It outlines assessing employees' career needs and competency levels, as well as organizational needs, and developing matching development programs including training, assignments, and programs. These include defining competency profiles for positions, categorizing positions into job families with career paths, and implementing development programs.
Gestione delle Competenze 3. Intervista nelle Selezioni Manager.it
The document discusses competency-based interviews for selection. It describes conventional interviews as unstructured with no standard format or scoring system, resulting in low reliability and validity. Competency-based interviews are structured around competencies, with questions focused on past behavioral examples. The STAR (Situation, Task, Action, Result) approach is used to disclose specific examples. Competency-based interviews have high validity and reliability due to standardized scoring based on behavioral indicators. Potential biases in interviews like first impressions, halo effect, and contrast effect are also outlined.
Gestione delle Competenze 2. Sviluppare il modello di competenzaManager.it
This document discusses competency-based human resource management. It defines competency as a combination of skills, knowledge, and behaviors that can be measured and are indicators of successful job performance. Competency models focus on how a job is performed rather than just what tasks are involved. The document outlines the competency identification process and provides examples of competency definitions and key behaviors. It also discusses benefits of competency models for both managers and employees, such as improved hiring and performance management. Finally, it identifies characteristics of successful competency model implementation, including alignment with organizational goals, integration across HR processes, effective communication, and making the models part of the organizational culture.
2. Strategia PushStrategia Push
Decisioni di produzione basate su
previsioni di lungo termine
Decisioni sugli ordini basate su scorte e
previsioni
Problemi:
– Incapacità di reagire ai cambiamenti della
domanda
– Obsolescenza
– Effetto bullwhip:
Eccessive scorte
Eccessiva variabilità produttiva
Basso livello di servizio
3. Strategia PullStrategia Pull
Produzione e distribuzione guidate dalla domanda
– L’azienda risponde a ordini specifici
Vantaggi:
– Riduzione del tempo di approvvigionamento
– Diminuzione delle scorte per dettagliante e
produttore
– Riduzione della variabilità del sistema
– Miglior risposta ai cambiamenti del mercato
Problemi :
– Difficile trarre vantaggio dalle economie di scala
– Difficile da implementare
4. Supply chain Push-PullSupply chain Push-Pull
Limite push-pull
STRATEGIA PUSH STRATEGIA PULL
Bassa incertezza Alta incertezza
Linea del tempo della supply chain
Clienti
Fornitori
5. Strategia push-pullStrategia push-pull
La parte iniziale della supply chain è
basata sulla previsione
La parte finale della supply chain si
basa sulla domanda effettiva del
cliente
– Produttore di PC le scorte sono gestite
sulle previsioni, l’assemblaggio dei
componenti sugli ordini effettivi.
6. Confronto tra 2 produttori di PC:Confronto tra 2 produttori di PC:
Sistema push
– Prevede la
domanda
– Compra i
componenti
– Assembla i PC
– Osserva la
domanda e
incontra la
domanda se
possibile.
Sistema push-
pull
– Prevede la
domanda
– Compra i
componenti
– Osserva la
domanda
– Assembla i PC
– Incontra alla
domanda
7. La miglior strategia?La miglior strategia?
Pull
Push
Pull
Push
I
Computer
II
IV III
Incertezza
della domanda
L
H
H
L
Economie
di scala
8. Selezionare la strategiaSelezionare la strategia
Push se è alta l’incertezza
Push se è elevata l’importanza delle
economie di scala (EOS)
Pull con alta incertezza ed EOS non
importante
Push con bassa incertezza ed EOS
importante
– Domanda stabile
– E’ critica la riduzione dei costi di trasporto
– Pull non appropriato
9. Selezionare la strategiaSelezionare la strategia
Push o Push-pull con bassa incertezza
e basso valore EOS (libri e CD)
Pull-push con alta incertezza e alto
valore EOS (mobili, automobili)
11. Trovare il limite push-pullTrovare il limite push-pull
La sezione push richiede:
– Pianificazione della supply chain
– Strategie di lungo termine
La sezione pull richiede:
– Processo di esecuzione degli ordini
– Customer relationship management (CRM)
Scorte buffer al limite:
– Output del processo di pianificazione
tattico
– Input del processo di esecuzione degli
ordini.
12. E-business ed E-E-business ed E-
commercecommerce
E-business è un insieme di modelli di business e di processi
spinti dalla tecnologia di Internet, e si focalizza sul
miglioramento delle prestazioni della impresa estesa
E-commerce è la capacità di eseguire le transazioni
commerciali elettronicamente
– e-commerce è parte dell’e-Business
– la tecnologia internet guida il cambiamento
– il fulcro è sull’azienda estesa:
Intra-organizazione
Business to Consumer (B2C)
Business to Business (B2B)
Internet può avere un forte impatto sulle prestazioni della
suppy chain.
13. Nuova infrastrutturaNuova infrastruttura
della logisticadella logistica
Supply Chain tradizionale e-Supply Chain
Strategia Push Push-Pull
Tipo di spedizione Di massa Individuale
Logistica inversa Semplice Altamente complessa
Destinazione Piccolo numero di negozi Clienti geograficamente dispersi
Tempo di rifornimento Dipende Breve
14. Opportunità dell’e-business:Opportunità dell’e-business:
Ridurre i costi delle attrezzature
– Eliminati i siti dei dettaglianti/distributori
Ridurre i costi delle scorte
– Applicazione del concetto del risk-pooling
Stock centralizzato
Differenziazione del prodotto posticipata
Uso di strategie di pricing dinamico
per aumentare le performance della
supply chain
15. Opportunità dell’e-business:Opportunità dell’e-business:
Visibilità della supply chain
– Riduzione dell’effetto bullwhip
Riduzione delle scorte
Livello di servizio migliore
Miglior utilizzo delle risorse
– Migliora le performance della supply chain
Fornisce nuove misure delle prestazioni
Permette la pianificazione in base ai dati della supply
chain globale
17. Consegna direttaConsegna diretta
Non vi sono spese per i centri di
distribuzione
Riduzione del tempo di
approvvigionamento
Nessun effetto del risk-pooling
Aumento dei costi di trasporto del
produttore per la spedizione di carichi
piccoli
18. Cross-DockingCross-Docking
I magazzini sono punti di
coordinamento delle scorte
Spedizione il più velocemente
possibile al dettagliante
Vantaggi:
– Riduzione dei costi delle scorte e di
mantenimento
– Diminuzione del tempo di rifornimento
19. Cross-DockingCross-Docking
Svantaggi:
– Difficile da gestire
– Richiede sistemi informativi avanzati
– Necessita di sistemi di trasporto veloci
– Le previsioni sono critiche
– E’ efficace solo per sistemi di
distribuzione di vaste dimensioni
21. TranshipmentTranshipment
Spedizione di merce tra differenti
aziende che si trovano allo stesso
livello della supply chain.
Necessita di sistemi informativi
avanzati.
22. Centrale contro localeCentrale contro locale
Stock di sicurezza
Costi generali
Economie di scala
Tempo di rifornimento
Servizio
Costi di trasporto
Editor's Notes
Two Summary Slides: opportunities provided by e-business