2. IO CORPOREO Percezione del sé <<L’Io è prima di tutto e soprattutto un Io corporeo, cioè l’ Io è in definitiva derivato da sensazioni corporee, specialmente da quelle che derivano dalla superficie del corpo.>> (FREUD – Saggio sul Feticismo del 1927)
3. Nei primi mesi di vita la madre “pensa” per il bambino IO AUSILIARIO
4. La seduzione narcisistica secondo Racamier • La relazione madre-bambino è nella fase simbiotica una relazione narcisistica di mutua seduzione • Completa fusione e totale completezza,con diniego della realtà esterna • La simbiosi è sostenuta da 3 fantasmi:quello della sufficienza nella complicità ,quello dell’ onnipotenza nell’unità, quello della morte nella differenziazione • Attraverso l’ individuazione vi è l’accettazione del primo lutto,la perdita dell’esperienza di totalità e l’instaurarsi della dimensione temporale
5. FREUD Qualunque funzione psichica si appoggia dapprima su una funzione fisica che viene poi trasportata a livello mentale. Fusione Io Corporeo Io Psichico
6. Inizio della vita: Io = Io-corporeo. La comunicazione ha nel corpo il suo strumento privilegiato, ma inconsapevole. (I messaggi trasmessi non sempre corrispondono al nostro pensiero cosciente.) Paziente dermatologico: Alterazioni della percezione e dell'autopercezione cutanea, l'esperienza clinica con questo tipo di paziente dà enorme rilievo al contatto corporeo (Pancheri, 1984).
7. Primo legame affettivo Soddisfazione del bisogno di contatto e di calore. (Di Sauro, Mura, 2007; De Blasi, 2007). Autori di stampo psicoanalitico Ruolo della pelle e delle prime esperienze infantili tattili e cutanee: essere accarezzato ed abbracciato all'inizio della vita, aiuta il bambino a costruire un'immagine corporea ed un Io corporeo sani.
8. Il bambino piccolo riceve i gesti materni prima come un’eccitazione, poi come una comunicazione. Il massaggio diventa un messaggio (Di Sauro, Bertiè, 2006; Di Sauro, 2007). Anzieu IO - PELLE (Rappresentazione dell' Io del bambino utilizzata da questo nelle prime fasi del suo svilippo)
9. E' interessante sottolineare che nonostante la pelle sia una barriera protettiva contro le pertubazioni esterne ed una difesa del nostro stato interno, molto spesso dice di noi più di quanto vorremmo: su di essa sono evidenti la nostra salute, l' età, l' etnia, le cicatrici, i rossori, i pallori, i brividi.
10. Infatti, " la pelle è un organo di senso ricco di terminazioni nervose che trasmettono piacere e dolore e che come tale può diventare sede di sintomi di conversione quali anestesie, parestesie, iperestesie, o bersaglio di manovre masochistiche, volontarie (Biondi, 1992). Convertire non è come il somatizzare dello psicosomatico. I processi di pensiero sono diversi. Il concetto di “Io” (”Io sono questo e non quest’altro”) si sviluppa proprio a partire dalla nostra pelle, che ci permette di discriminare puntualmente il mondo esterno da quello interno.
11. PATOLOGIE PSICOSOMATICHE Patologie da lesione d'organo Ulcera gastroduodenale, retto-colite emorragica, asma cronica, tubercolosi polmonare, infarto al miocardio, ipertensione arteriosa, eczema, psoriasi, prurito senza causa, acne, la l'alopecia, diabete, ipertiroidismo, etc. Nascono da una carica emotiva interna non pensata che implode
12. Disturbi funzionali Oppressione toracica, ansia, anoressia, bulimia, diarrea, sindrome delle gambe senza riposo, palpitazioni etc. Non si ha lesione d'organo ma sintomatologie specifiche ed invalidanti .
13. 1948 analisi relazione madre - bambino in soggetti affetti da eczema. (Miller e Baruch) Appariva particolarmente alterata a causa della figura della "rejecting mother" madre il cui atteggiamento riflette il desiderio più o meno conscio, di liberarsi del figlio. PROCESSI DI FANTASMATIZZAZIONE DISTORTI
14. Con le autoescoriazioni dovute al continuo grattarsi il bambino, da una parte si adegua all' immagine negativa che la madre ha di lui, rendendosi indegno di essere amato, dall' altra soddisfa il suo desiderio di disobbedire alla continua ed ossessiva richiesta di non grattarsi (Miller e Baruch, 1948).
15. ECZEMA ALL'INTERNO DELLA CORNICE DELLE RELAZIONI OGGETTUALI DEL NEONATO (SPITZ-1965) La ricerca fu effettuata in un istituto di pena che ospitava donne internate per una grande varietà di reati e divenute madri durante la detenzione. In questa occasione furono studiati duecentotre bambini dei quali il 15% si ammalò di eczema entro il primo anno di vita. Al contrario, i bambini allevati in condizioni affettive diverse, in genere sviluppano la malattia in una percentuale che varia dal 2 al 3%
16. Spitz utilizzò come controllo per il suo studio gli altri centosessantacinque bambini ospitati nello stesso istituto e non affetti da eczema e nella sua dettagliata analisi, rilevò che esistevano due tipi di differenze significative tra i gruppi : una congenita ed una ambientale.
17. Predisposizione congenita Nel settore dei riflessi cutanei, i bambini con eczema manifestavano un' eccitabilità dei riflessi molto più elevata (Accresciuto investimento della ricezione cutanea".)
18. Relazioni oggettuali Risultò che le madri dei piccoli ammalati avevano una personalità manifestamente infantile "Che tradiva un' ostilità mascherata sotto forma di angoscia per il figlio; madri a cui non piaceva toccare il loro bambino o prendersene cura e che lo privavano sistematicamente del contatto cutaneo" (Spitz, 1965).
19. ESPERIMENTO DI GILL Ricerca su quarantaquattro bambini affetti da dermatite atopica con un' età media di 6,9 anni. Gli autori hanno tentato di esaminare sistematicamente la relazione tra stress ed ambiente familiare da una parte ed intensità del sintomo dall' altra. Per valutare l' ambiente familiare è stata utilizzata la Family Environment Scale (FES), una scala composta da dieci sottoscale
21. Nel primo tipo di organizzazione familiare si può rilevare una enfatizzazione di qualità come la riflessione, la fiducia in se stessi, la pianificazione, la routine regolare e la chiara divisione delle responsabilità; gli autori ipotizzano quindi che in questo caso venga assolta dalla famiglia una funzione di cuscinetto contro gli effetti dello stress
22. Le famiglie con un alto fattore "morale/religioso" sono invece più rigide in merito a ciò che è giusto e sbagliato, credono nella punizione, si affidano alla fede partecipando ad attività religiose. E' possibile che questo tipo di ambiente sia maggiormente stressante e produca quindi più sintomi e maggiori necessità di medicamenti (risultato quest' ultimo riscontrato dagli autori).
23. Le cariche emotive quindi non trovando via di scarico attraverso la parola, i sogni, attraverso qualsiasi forma di espressione, trovano via di scarico attraverso il corpo ed il sintomo e diventa il corpo stesso che parla la sua lingua e che verbalizza le sue emozioni.