Sospetto clinico di malattia autoimmune: ruolo del medico di medicina general...Sara Finollo
La diagnosi di malattia autoimmune è complessa e deve essere necessariamente frutto di una sinergia tra clinica e laboratorio. Il ritardo diagnostico può comportare non soltanto la persistenza di disturbi invalidanti, ma anche la progressione della malattia verso lesioni più gravi ed estese ed un aumento dei costi sanitari e sociali.
E’ importante identificare precocemente la patologia (diagnosi clinica) per ottenere un controllo attivo tramite terapia adeguata, assicurando il massimo grado di appropriatezza di interventi e prestazioni.
Occorre quindi minimizzare il grado di variabilità nelle decisioni cliniche legato alla carenza di conoscenze ed alla soggettività nella definizione delle strategie assistenziali; tutte queste patologie sono infatti supportate da criteri internazionali per la diagnosi tali da permetterne una precoce identificazione ed un avvio di trattamento clinico-terapeutico adeguato e tempestivo.
Nonostante l’estrema complessità e varietà delle patologie autoimmuni, un ruolo attivo di sospetto diagnostico deve essere svolto dal medico di medicina generale che è fondamentale nel percorso diagnostico iniziale della malattia, in quanto è il primo ad osservare i pazienti che possono presentare segni e sintomi caratteristici di queste malattie. La figura del medico di medicina generale è importante anche per il monitoraggio di evoluzione clinica ed efficacia e tollerabilità del trattamento terapeutico.
Sospetto clinico di malattia autoimmune: ruolo del medico di medicina general...Sara Finollo
La diagnosi di malattia autoimmune è complessa e deve essere necessariamente frutto di una sinergia tra clinica e laboratorio. Il ritardo diagnostico può comportare non soltanto la persistenza di disturbi invalidanti, ma anche la progressione della malattia verso lesioni più gravi ed estese ed un aumento dei costi sanitari e sociali.
E’ importante identificare precocemente la patologia (diagnosi clinica) per ottenere un controllo attivo tramite terapia adeguata, assicurando il massimo grado di appropriatezza di interventi e prestazioni.
Occorre quindi minimizzare il grado di variabilità nelle decisioni cliniche legato alla carenza di conoscenze ed alla soggettività nella definizione delle strategie assistenziali; tutte queste patologie sono infatti supportate da criteri internazionali per la diagnosi tali da permetterne una precoce identificazione ed un avvio di trattamento clinico-terapeutico adeguato e tempestivo.
Nonostante l’estrema complessità e varietà delle patologie autoimmuni, un ruolo attivo di sospetto diagnostico deve essere svolto dal medico di medicina generale che è fondamentale nel percorso diagnostico iniziale della malattia, in quanto è il primo ad osservare i pazienti che possono presentare segni e sintomi caratteristici di queste malattie. La figura del medico di medicina generale è importante anche per il monitoraggio di evoluzione clinica ed efficacia e tollerabilità del trattamento terapeutico.
2. Patologia autoimmune sistemica caratterizzata
dalla presenza anticorpi antifosfolipidi
e da una sintomatologia consistente principalmente in
trombosi venose/arteriose, impegno ostetrico
(+/- ulteriori manifestazioni cliniche)
SINDROME DA ANTICORPI ANTIFOSFOLIPI:SINDROME DA ANTICORPI ANTIFOSFOLIPI:
DefinizioneDefinizione
4. Attivazione di cell endoteliali (prostaciclina,t-PA)
Interferenza nella cascata coagulativa
Interazione con le membrane fosfolipidiche piastriniche e
conseguente attivazione piastrinica
Danno dell’endotelio di tipo aterosclerotico attraverso legame
con LDL ossidate
EziopatogenesiEziopatogenesi
Alcune delle possibili cause:
5. Quadro clinicoQuadro clinico
Trombosi venosa/arteriosa, macro/microcircolo, non associata
ad infiltrati flogistici:
arti,articolazioni,occhio,orecchie,rene,surrene,fegato,app
digerente,ossa,SNC, cute, polmoni, cuore
Complicanze in gravidanza:
aborti, morte endouterina, ritardo di crescita,
oligoidroamnios, prematurità
8. Quadro sierologicoQuadro sierologico
LAC, aCL IgG-M, anti-ß2-GPI, più o meno contemporaneamente,
ma in maniera persistente
<60%: piastrinopenia, aPTT e PT, ANA, AMA5, iper G, C3-C4, AbTPO
Esami strumentaliEsami strumentali
Indagini atte ad individuare le lesioni vascolari e viscerali
dei singoli distretti colpiti
9. Diagnosi:Diagnosi:
(Criteri internazionali 1999)
clinica laboratorio
o Trombosi venose/arteriose
macro/microcircolo (escluse
trombosi con segni di infiammazione)
o Impegno ostetrico:
-3 o più aborti spontanei entro la 10°
settimana
-1 o più perdite fetali oltre la 10°
settimana
-1 o più parti prima della 34° settimana
per grave gestosi o insufficienza
placentare grave
o Presenza di LAC
o Medio/alto titolo di anticorpi
anticardiolipina ß2 GPI-dipendenti
(IgG e/o IgM)
Conferma in 2 o più occasioni ad almeno 6
settimane di distanza
Almeno 1 criterio clinico e 1 di laboratorio,
rilevati anche a distanza di tempo
11. Terapia:Terapia:
Eliminazione fattori rischio per trombosi
Terapia in corso di evento trombotico
Eparina
Aco
Gravidanza
Eparina sc
Aspirinetta
Profilassi dopo evento trombotico
Aco
Immunosoppresssori
Altre terapie
IVIG
PE
12. Flowchart diagnostico-terapeuticaFlowchart diagnostico-terapeutica
Anamnesi, EO
Immunologico
Anamnesi, EO
Neurologico
Valutazione
Neuropsicologica/
psichiatrica
Studio
immunologico
NeuroImaging
anatomico e
funzionale
Valutazione
Neuropsicologica e
psichiatrica
Ulteriori esami
strumentali se
indicati (EEG;
EMG/ENG….)
D
I
A
G
N
O
S
I
- Trattamento
Farmacologico
Specifico
- Riabilitazione
Cognitiva