Donne e doppia discriminazione @Isabella ippoliti [Cluster srl]WUD Milan
Questo tema tratta di un argomento che è ancora poco conosciuto e dibattuto nel nostro paese nonostante le tantissime denunce di migliaia di donne e ragazze con disabilità che vivono situazioni di discriminazione, ogni giorno, in ogni aspetto della loro vita, la salute, il lavoro, lo studio, la sessualità e il riconoscimento della propria femminilità. La discriminazione multipla che le donne con disabilità subiscono e vivono quotidianamente è molto difficile da contrastare, perché non dipende solo da stereotipi e pregiudizi culturali ma anche dall’inadeguatezza dei servizi del territorio che a volte sono inaccessibili. Perché siamo abituati a lavorare per settori e per ambiti delimitati non abbiamo una visione sistemica, ogni persona è unica e ha bisogno di un ascolto differente. Questo talk ci vuole far riflettere in modo profondo sul tema della violenza di genere delle donne con disabilità, e sull’enorme sforzo che come prassi e ricerca con l’aiuto delle istituzioni pubbliche del mondo dell’associazionismo va ancora molto presidiato e sviluppato per dare sempre più voce e consapevolezza ad un tema ancora molto poco conosciuto.
Evangelizzazione e mondo sanitario: prevenzione e salute pubblica.
Provincia Italiana – Camilliani Segretariato ITA per il Ministero - Mottinello di Rossano Veneto 3 Marzo 2014
Dott. Massimo Valsecchi
Dipartimento di Prevenzione Ulss 20 di Verona
Il mio contributo nasce dall’osservazione di quanto accade in Italia con metodo scientifico.
Ringrazio Istituto Piepoli-Common Grounds- Iassp per aver messo a disposizione materiale di ricerca utile a tal fine
Dall’ultimo rapporto Svimez il Sud è a rischio desertificazione umana e industriale, dove si continua a emigrare (116mila abitanti nel solo 2013), non fare figli (continuano nel 2013 a esserci più morti che nati), impoverirsi (+40% di famiglie povere nell’ultimo anno) perché manca il lavoro (al Sud perso l’80% dei posti di lavoro nazionali tra il primo trimestre del 2013 e del 2014)
Le 4 emergenze fondamentali su cui intervenire con 4 categorie di azioni concrete e immediatamente cantierabili sono:
1. Un programma di lotta e prevenzione alla povertà nel Mezzogiorno, che tra il 2013 e 2012 nel Mezzogiorno è passata dal 9,8 al 12,6%.
2. Un programma chiaro e periodicamente monitorabile di azioni di contrasto del lavoro nero e lavoro irregolare soprattutto femminile (Lo Svimez ha parlato di segregazione femminile in posti poco qualificati), che nel Mezzogiorno continua a essere altissimo e rende il Sud l’area meno reattiva agli interventi di contrasto dell’irregolarità. La Calabria a tal proposito guida il gruppo delle regioni con i livelli di irregolarità più alti, con una diffusione che ha superato il 27%
3. Investimenti di rigenerazione urbana e housing sociale con strumenti di finanza agevolata per rispondere all’emergenza casa in Italia: dal 2008 al 2012, sono aumentate del 7% le famiglie in stato di “deprivazione materiale severa”, cioè che non riescono, ad esempio, a pagare l’affitto o il mutuo. La quota di famiglie investite da una condizione di disagio abitativo per problemi economici o di sovraffolamento nel 2004 è stata stimata al 15,5% delle famiglie, corrispondenti, in termini assoluti, a 3,3 milioni. Nel mezzogiorno aumenta l’incidenza del disagio.
4. Programmi di informazione, formazione e sensibilizzazione per rispondere all’emergenza violenza, problema ancora più controverso nel Sud dove nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate.
La giornata mondiale contro la violenza sulle donne è stata indetta nel 1999 dall’ONU ed ogni anno torna per ricordarci che le donne sono sempre più vittime di maltrattamenti, abusi e violenze.
Ma mai come quest’anno la giornata mondiale contro la violenza sulle donne è cruciale per dire basta a questo fenomeno di cui sentiamo sempre più parlare: non passa giorno in cui non leggiamo sui giornali la parola ‘femminicidio’, il tremendo epilogo di storie che nella maggior parte dei casi nascono proprio da atti di violenza. Solo in Italia, 1 donna su 3 ne è vittima; Si registrano 74.000 stupri all’anno, tra tentati e consumati: questo comporta una media di 200 al giorno; 7 casi di violenza su 10 avvengono fra le mura domestiche per opera del partner o dell’ex partner. Solo l’1% di questi alla fine viene condannato. Si tratta di fenomeni in crescita, che spesso nascono tra le mura di casa e vedono come protagonisti perdono e negazione. “Non lo farà più”, “era molto nervoso”, “è stata colpa mia, lui non voleva farlo”, sono frasi che le donne dicono per ovviare al problema, per non vedere, per convincersi che non si sono sbagliate su quella persona; ma vanno al di là dell’ingenuità e sono spesso dette per cercare di salvare la famiglia, non far sì che i figli si allontanino dal padre perché, dopotutto, è pur sempre il padre. Ma non è così: un uomo che ci ama, e che ama la sua famiglia, non ci mette le mani addosso: ed anche il più piccolo atto di violenza, se riconosciuto, è cruciale al fine di evitare una tragedia.
Donne e doppia discriminazione @Isabella ippoliti [Cluster srl]WUD Milan
Questo tema tratta di un argomento che è ancora poco conosciuto e dibattuto nel nostro paese nonostante le tantissime denunce di migliaia di donne e ragazze con disabilità che vivono situazioni di discriminazione, ogni giorno, in ogni aspetto della loro vita, la salute, il lavoro, lo studio, la sessualità e il riconoscimento della propria femminilità. La discriminazione multipla che le donne con disabilità subiscono e vivono quotidianamente è molto difficile da contrastare, perché non dipende solo da stereotipi e pregiudizi culturali ma anche dall’inadeguatezza dei servizi del territorio che a volte sono inaccessibili. Perché siamo abituati a lavorare per settori e per ambiti delimitati non abbiamo una visione sistemica, ogni persona è unica e ha bisogno di un ascolto differente. Questo talk ci vuole far riflettere in modo profondo sul tema della violenza di genere delle donne con disabilità, e sull’enorme sforzo che come prassi e ricerca con l’aiuto delle istituzioni pubbliche del mondo dell’associazionismo va ancora molto presidiato e sviluppato per dare sempre più voce e consapevolezza ad un tema ancora molto poco conosciuto.
Evangelizzazione e mondo sanitario: prevenzione e salute pubblica.
Provincia Italiana – Camilliani Segretariato ITA per il Ministero - Mottinello di Rossano Veneto 3 Marzo 2014
Dott. Massimo Valsecchi
Dipartimento di Prevenzione Ulss 20 di Verona
Il mio contributo nasce dall’osservazione di quanto accade in Italia con metodo scientifico.
Ringrazio Istituto Piepoli-Common Grounds- Iassp per aver messo a disposizione materiale di ricerca utile a tal fine
Dall’ultimo rapporto Svimez il Sud è a rischio desertificazione umana e industriale, dove si continua a emigrare (116mila abitanti nel solo 2013), non fare figli (continuano nel 2013 a esserci più morti che nati), impoverirsi (+40% di famiglie povere nell’ultimo anno) perché manca il lavoro (al Sud perso l’80% dei posti di lavoro nazionali tra il primo trimestre del 2013 e del 2014)
Le 4 emergenze fondamentali su cui intervenire con 4 categorie di azioni concrete e immediatamente cantierabili sono:
1. Un programma di lotta e prevenzione alla povertà nel Mezzogiorno, che tra il 2013 e 2012 nel Mezzogiorno è passata dal 9,8 al 12,6%.
2. Un programma chiaro e periodicamente monitorabile di azioni di contrasto del lavoro nero e lavoro irregolare soprattutto femminile (Lo Svimez ha parlato di segregazione femminile in posti poco qualificati), che nel Mezzogiorno continua a essere altissimo e rende il Sud l’area meno reattiva agli interventi di contrasto dell’irregolarità. La Calabria a tal proposito guida il gruppo delle regioni con i livelli di irregolarità più alti, con una diffusione che ha superato il 27%
3. Investimenti di rigenerazione urbana e housing sociale con strumenti di finanza agevolata per rispondere all’emergenza casa in Italia: dal 2008 al 2012, sono aumentate del 7% le famiglie in stato di “deprivazione materiale severa”, cioè che non riescono, ad esempio, a pagare l’affitto o il mutuo. La quota di famiglie investite da una condizione di disagio abitativo per problemi economici o di sovraffolamento nel 2004 è stata stimata al 15,5% delle famiglie, corrispondenti, in termini assoluti, a 3,3 milioni. Nel mezzogiorno aumenta l’incidenza del disagio.
4. Programmi di informazione, formazione e sensibilizzazione per rispondere all’emergenza violenza, problema ancora più controverso nel Sud dove nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate.
La giornata mondiale contro la violenza sulle donne è stata indetta nel 1999 dall’ONU ed ogni anno torna per ricordarci che le donne sono sempre più vittime di maltrattamenti, abusi e violenze.
Ma mai come quest’anno la giornata mondiale contro la violenza sulle donne è cruciale per dire basta a questo fenomeno di cui sentiamo sempre più parlare: non passa giorno in cui non leggiamo sui giornali la parola ‘femminicidio’, il tremendo epilogo di storie che nella maggior parte dei casi nascono proprio da atti di violenza. Solo in Italia, 1 donna su 3 ne è vittima; Si registrano 74.000 stupri all’anno, tra tentati e consumati: questo comporta una media di 200 al giorno; 7 casi di violenza su 10 avvengono fra le mura domestiche per opera del partner o dell’ex partner. Solo l’1% di questi alla fine viene condannato. Si tratta di fenomeni in crescita, che spesso nascono tra le mura di casa e vedono come protagonisti perdono e negazione. “Non lo farà più”, “era molto nervoso”, “è stata colpa mia, lui non voleva farlo”, sono frasi che le donne dicono per ovviare al problema, per non vedere, per convincersi che non si sono sbagliate su quella persona; ma vanno al di là dell’ingenuità e sono spesso dette per cercare di salvare la famiglia, non far sì che i figli si allontanino dal padre perché, dopotutto, è pur sempre il padre. Ma non è così: un uomo che ci ama, e che ama la sua famiglia, non ci mette le mani addosso: ed anche il più piccolo atto di violenza, se riconosciuto, è cruciale al fine di evitare una tragedia.
Convegno Donna oltre il silenzio - Riflessione multidisciplinare sul fenomeno della violenza sulle donne
Roma, Mercoledì 11 aprile 2018 Auditorium di Cassa Forense "Riccardo Scocozza" via Ennio Quirino Visconti n. 6
Endometriosi: patologia complessa della donna fertile
Numeri e fatti
L’ endometriosi è una patologia assai complessa, e per questo motivo l’approccio alla paziente in età fertile, spesso molto giovane, rappresenta ancora oggi una sfida per il ginecologo.
L’ endometriosi si manifesta nel 2-10% delle donne in età fertile (15-49 anni) con un aumento fino al 30% nelle donne infertili e fino al 50% nelle donne con un ciclo normale e il cui partner ha uno sperma normale.
È una malattia cronica, spesso progressiva, definita dalla presenza eterotopica di ghiandole similendometriali e stroma che s’impiantano in varie sedi pelviche (più raramente extrapelviche). Le lesioni si localizzano principalmente a livello di ovaie, tube, legamenti utero sacrali, cavo del Douglas, vescica, retto, ureteri, reni, setto retto-vaginale, genitali esterni. È possibile una localizzazione a livello di cicatrici di interventi chirurgici precedenti.
Il tessuto ectopico (fuori sede) subisce gli stessi influssi ormonali del tessuto eutopico (in sede) pertanto ciclicamente prolifera, si sfalda e sanguina, mimando la mestruazione. Questo sangue però non ha una naturale via d’uscita e perciò diventa fortemente irritativo causando reazioni infiammatorie mentre le lesioni, proliferando, producono aderenze che irrigidiscono gli organi su cui si formano, ostacolandone la piena funzionalità.
L’ endometriosi è caratterizzata da dolore pelvico cronico con varia gravità ed estensione e altri sintomi che interessano giovani donne in età fertile. Può essere presente già nell’adolescenza ma viene diagnosticata in genere con grave ritardo provocando una notevole riduzione della qualità della vita sociale, lavorativa e sessuale della donna, con notevoli costi socio-sanitari.
Infografica realizzata per l'occasione del convegno organizzato da I-Tink Italia presso la Biblioteca del Senato "Giovanni Spadolini" Sala degli Atti Parlamentari il 10 dicembre scorso sul tema della Lotta alla AIDS: CONOSCERE I CAMBIAMENTI SUPERARE I LIMITI. CONVERSAZIONI SULLA 135/90
L'assistenza della persona anziana. Di Federico Pennestrì per il corso "Longevità e innovazione responsabile" di Fondazione Bassetti e Fondazione Ravasi-Garzanti per la Scuola del design del Politecnico di Milano. 2021.
A questo link presentazione e podcast: https://www.fondazionebassetti.org/en/focus/2021/05/longevita_e_innovazione_respon.html
Seminario “La violenza contro le donne. Dai dati statistici ai nuovi strumenti di contrasto e prevenzione” 6 marzo 2019
Università IUSVE
Via dei Salesiani, 15 Venezia Mestre
Convegno Donna oltre il silenzio - Riflessione multidisciplinare sul fenomeno della violenza sulle donne
Roma, Mercoledì 11 aprile 2018 Auditorium di Cassa Forense "Riccardo Scocozza" via Ennio Quirino Visconti n. 6
Endometriosi: patologia complessa della donna fertile
Numeri e fatti
L’ endometriosi è una patologia assai complessa, e per questo motivo l’approccio alla paziente in età fertile, spesso molto giovane, rappresenta ancora oggi una sfida per il ginecologo.
L’ endometriosi si manifesta nel 2-10% delle donne in età fertile (15-49 anni) con un aumento fino al 30% nelle donne infertili e fino al 50% nelle donne con un ciclo normale e il cui partner ha uno sperma normale.
È una malattia cronica, spesso progressiva, definita dalla presenza eterotopica di ghiandole similendometriali e stroma che s’impiantano in varie sedi pelviche (più raramente extrapelviche). Le lesioni si localizzano principalmente a livello di ovaie, tube, legamenti utero sacrali, cavo del Douglas, vescica, retto, ureteri, reni, setto retto-vaginale, genitali esterni. È possibile una localizzazione a livello di cicatrici di interventi chirurgici precedenti.
Il tessuto ectopico (fuori sede) subisce gli stessi influssi ormonali del tessuto eutopico (in sede) pertanto ciclicamente prolifera, si sfalda e sanguina, mimando la mestruazione. Questo sangue però non ha una naturale via d’uscita e perciò diventa fortemente irritativo causando reazioni infiammatorie mentre le lesioni, proliferando, producono aderenze che irrigidiscono gli organi su cui si formano, ostacolandone la piena funzionalità.
L’ endometriosi è caratterizzata da dolore pelvico cronico con varia gravità ed estensione e altri sintomi che interessano giovani donne in età fertile. Può essere presente già nell’adolescenza ma viene diagnosticata in genere con grave ritardo provocando una notevole riduzione della qualità della vita sociale, lavorativa e sessuale della donna, con notevoli costi socio-sanitari.
Infografica realizzata per l'occasione del convegno organizzato da I-Tink Italia presso la Biblioteca del Senato "Giovanni Spadolini" Sala degli Atti Parlamentari il 10 dicembre scorso sul tema della Lotta alla AIDS: CONOSCERE I CAMBIAMENTI SUPERARE I LIMITI. CONVERSAZIONI SULLA 135/90
L'assistenza della persona anziana. Di Federico Pennestrì per il corso "Longevità e innovazione responsabile" di Fondazione Bassetti e Fondazione Ravasi-Garzanti per la Scuola del design del Politecnico di Milano. 2021.
A questo link presentazione e podcast: https://www.fondazionebassetti.org/en/focus/2021/05/longevita_e_innovazione_respon.html
Seminario “La violenza contro le donne. Dai dati statistici ai nuovi strumenti di contrasto e prevenzione” 6 marzo 2019
Università IUSVE
Via dei Salesiani, 15 Venezia Mestre
1. Roma 19 settembre 2014
Ada Francia
Aspetti peculiari della SM
nella donna
2. outline
• Prevalenza
• Rapporto donna e sistema immunitario
• Donna e malattia cronica
• Donna ed aspetti clinici della malattia
• Donna e sessualità
• Donna SM e famiglia
• Donna SM e lavoro
3. Epidemiologia in Italia
• 61.000 pazienti
• 1 ab./1050
• 1800 nuove diagnosi all’anno
• Rapporto uomo / donna = 1:3
• Età 20-30 anni
4. • Già tra i 15 e i 17 anni soffre di almeno una
malattia cronica il 17,2% delle ragazze contro il
14,4% dei ragazzi. E nel corso della vita, il
23,7% delle donne svilupperà due o più
malattie croniche contro il 16,0% degli uomini.