La nascita della prospettiva fu un elemento determinante per la differenziazione delle opere soprattutto pittoriche del periodo tardo gotico da quelle del primo rinascimento. All'inizio del Quattrocento, Filippo Brunelleschi, condusse studi ed esperimenti con l’aiuto di strumenti ottici illustrando scientificamente e graficamente la sua scoperta in due tavolette, oggi andate perdute, che raffigurano il Battistero visto dalla porta di Santa Maria del Fiore, la piazza della Signoria e Palazzo Vecchio rappresentati secondo una prospettiva calcolata geometricamente.
La pittura del rinascimento italiano fu in stretto connubio con l’architettura, i pittori di questo periodo per rappresentare la profondità utilizzano elementi architettonici. Alcuni artisti come il Beato Angelico o il Botticelli, pur applicando le regole della prospettiva nelle loro opere, continuano a mantenere alcuni caratteri tipici della tradizione tardo-gotica realizzando opere dalle linee eleganti, con colori diafani ed effetti di luce diffusa.
Nelle loro opere gli artisti rappresentano il mondo circostante elaborando i principi della prospettiva lineare accompagnati allo studio l’anatomia umana e le leggi dell’illuminazione e del chiaroscuro.
Uno tra i risultati più ammirevoli nell’applicazione delle nuove tecniche pittoriche si trova nell’opera di Masaccio e in particolare nella Trinità che si trova nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze.
Il paesaggio come elemento centrale dell'estetica romantica nelle opere di Constable, Turner e Friedrich. Da elemento decorativo e sfondo accessorio, il paesaggio diventa il protagonista dello sguardo pittorico soprattutto grazie ai pittori del Nord Europa.
La nascita della prospettiva fu un elemento determinante per la differenziazione delle opere soprattutto pittoriche del periodo tardo gotico da quelle del primo rinascimento. All'inizio del Quattrocento, Filippo Brunelleschi, condusse studi ed esperimenti con l’aiuto di strumenti ottici illustrando scientificamente e graficamente la sua scoperta in due tavolette, oggi andate perdute, che raffigurano il Battistero visto dalla porta di Santa Maria del Fiore, la piazza della Signoria e Palazzo Vecchio rappresentati secondo una prospettiva calcolata geometricamente.
La pittura del rinascimento italiano fu in stretto connubio con l’architettura, i pittori di questo periodo per rappresentare la profondità utilizzano elementi architettonici. Alcuni artisti come il Beato Angelico o il Botticelli, pur applicando le regole della prospettiva nelle loro opere, continuano a mantenere alcuni caratteri tipici della tradizione tardo-gotica realizzando opere dalle linee eleganti, con colori diafani ed effetti di luce diffusa.
Nelle loro opere gli artisti rappresentano il mondo circostante elaborando i principi della prospettiva lineare accompagnati allo studio l’anatomia umana e le leggi dell’illuminazione e del chiaroscuro.
Uno tra i risultati più ammirevoli nell’applicazione delle nuove tecniche pittoriche si trova nell’opera di Masaccio e in particolare nella Trinità che si trova nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze.
Il paesaggio come elemento centrale dell'estetica romantica nelle opere di Constable, Turner e Friedrich. Da elemento decorativo e sfondo accessorio, il paesaggio diventa il protagonista dello sguardo pittorico soprattutto grazie ai pittori del Nord Europa.
L'Egitto conobbe uno sviluppo culturale molto più lineare e continuo rispetto alle altre civiltà mediterranee, svoltosi senza rotture nette o bruschi mutamenti dalla fine del IV millennio a.C. al I secolo a.C. Quando, a partire dall’XI secolo a.C., diverse potenze straniere si avvicendarono nel controllo della regione, gli apporti delle culture esterne vennero assorbiti in misura ridotta e rielaborati senza tradire i caratteri fondamentali della civiltà egizia. L'arte in ogni sua espressione era principalmente al servizio del faraone, considerato un dio in terra, o destinata alla decorazione di edifici pubblici e religiosi. Fin dalle epoche più remote, la fede in una vita dopo la morte portò a seppellire i defunti con un corredo di beni materiali che assicurasse loro ogni agio anche nell'aldilà. I cicli naturali – le piene annuali del Nilo, il susseguirsi delle stagioni, l’alternarsi del giorno e della notte – venivano considerati espressione del volere degli dei (vedi Mitologia egizia); nel pensiero, nella morale e nella cultura era profondamente radicato un profondo rispetto per l'ordine e l'equilibrio. I cambiamenti e le innovazioni non erano incoraggiati; perciò anche lo stile e le convenzioni figurative dell'arte egizia, stabiliti agli albori di questa civiltà, rimasero pressoché inalterati per oltre tre millenni.
L'arte gotica si manifesta verso al metà del XII secolo e continua fino al XIV e nasce nell'Il-de-France per poi svilupparsi nel resto d'Europa, fino ad arrivare in Italia.
Il trecento in Italia è uno dei periodi più stimolanti per lo sviluppo artistico. Grossi fermenti politici e culturali percorrono la penisola, é infatti in questo periodo che nascono le organizzazioni delle arti e dei mestieri, la borghesia comincia a farsi strada come classe sociale attiva, sorgono i primi comuni liberi che si avviano a diventare signorie.
Il termine gotico venne applicato all'arte di questo periodo per designare le manifestazioni artistiche avvenute dopo la fine dell'arte antica e aveva il significato di barbarico. Questa accezione negativa durò fino alla fine del XVIII secolo.
L'Egitto conobbe uno sviluppo culturale molto più lineare e continuo rispetto alle altre civiltà mediterranee, svoltosi senza rotture nette o bruschi mutamenti dalla fine del IV millennio a.C. al I secolo a.C. Quando, a partire dall’XI secolo a.C., diverse potenze straniere si avvicendarono nel controllo della regione, gli apporti delle culture esterne vennero assorbiti in misura ridotta e rielaborati senza tradire i caratteri fondamentali della civiltà egizia. L'arte in ogni sua espressione era principalmente al servizio del faraone, considerato un dio in terra, o destinata alla decorazione di edifici pubblici e religiosi. Fin dalle epoche più remote, la fede in una vita dopo la morte portò a seppellire i defunti con un corredo di beni materiali che assicurasse loro ogni agio anche nell'aldilà. I cicli naturali – le piene annuali del Nilo, il susseguirsi delle stagioni, l’alternarsi del giorno e della notte – venivano considerati espressione del volere degli dei (vedi Mitologia egizia); nel pensiero, nella morale e nella cultura era profondamente radicato un profondo rispetto per l'ordine e l'equilibrio. I cambiamenti e le innovazioni non erano incoraggiati; perciò anche lo stile e le convenzioni figurative dell'arte egizia, stabiliti agli albori di questa civiltà, rimasero pressoché inalterati per oltre tre millenni.
L'arte gotica si manifesta verso al metà del XII secolo e continua fino al XIV e nasce nell'Il-de-France per poi svilupparsi nel resto d'Europa, fino ad arrivare in Italia.
Il trecento in Italia è uno dei periodi più stimolanti per lo sviluppo artistico. Grossi fermenti politici e culturali percorrono la penisola, é infatti in questo periodo che nascono le organizzazioni delle arti e dei mestieri, la borghesia comincia a farsi strada come classe sociale attiva, sorgono i primi comuni liberi che si avviano a diventare signorie.
Il termine gotico venne applicato all'arte di questo periodo per designare le manifestazioni artistiche avvenute dopo la fine dell'arte antica e aveva il significato di barbarico. Questa accezione negativa durò fino alla fine del XVIII secolo.
This is a presentation of my degree in tourism. This is a turistic presentation of the marvellous city of Naples. I wish you a fantastic trip in Naples. You have to visit this emotional city one more times in your life. In Italy we say: "You see Naples and then you can die", because you cannot die if you haven't visit Naples!
1. La città:conoscerla e tutelarla
Le mura di Carlo V
lettura di un elemento del centro storico di Messina
Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina
2.
3.
4.
5. Georg Hoefnagel, Prospectus Freti Siculi…, 1617. Rielaborazione
da uno schizzo di Pieter Bruegel della metà del '500. Particolare.
6. J. Hondius, La nobile città di Messina, 1627. Messina, Biblioteca Regionale
Universitaria
7. Ignoto, Veduta di Messina dal mare, metà sec. XVII, Messina, Banca d’Italia
8. Ignoto, Pianta, e veduta della Nobile Bella e Forte Città di Messina scossa dal
Terremoto l’Anno MDCCLXXXIII, post 1783.
Messina, Biblioteca Regionale Universitaria. Particolare.
9. A. Joli, Il porto e la città di Messina vista dai monti, 1760 ca.. Messina, Università degli
Studi, Rettorato
10. A. Joli, Il porto e la città ….., 1760 ca. - particolare
11. A. Joli, Veduta di Messina e dello Stretto, 1760 ca.. Beaulieu, Collezione Lord
Montagu. Particolare
12. G. Van Wittel, Veduta di Messina, 1714 ca.. Collezione privata. Particolare
13. I. L. Deroy, Vue générale de Messine, prima metà sec. XIX. Tratta da Ports de Mer
d’Europe - Italie. Particolare
14. Ignoto, Veduta di Messina dal mare, metà sec. XVII, Messina, Banca d’Italia.
Particolare
22. UBICAZIONE
Individuazione del tratto
rilevato nell’ortofoto e nello
stralcio di mappa catastale
STATO DI CONSERVAZIONE
sintesi delle schede
catalografiche e
documentazione fotografica
NOTIZIE STORICHE
vedute pittoriche e cartografie
del XVI/XVIII secolo e citazioni
tratte da fonti storiche
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30. Le mura di Carlo V
I progetti didattici realizzati nelle scuole di Messina
Scuola primaria Istituto Annibale M. di Francia a.s. 2012/2013
Liceo Scientifico G. Seguenza a.s. 2013/2014
Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina
31. OBIETTIVI FORMATIVI DISCIPLINARI
- Riconoscere nel proprio ambiente di vita tracce utili per la
ricostruzione della storia locale (edifici, strutture urbanistiche,
tradizioni)
- Leggere e comprendere rappresentazioni cartografiche a diversa
scala, fotografie aeree, immagini da satellite, utilizzando legende e
punti cardinali
- Organizzare le conoscenze per orientarsi e muoversi nello spazio