CORSO SALES MANAGEMENT MICOZZI: COSA DICONO GLI ALLIEVI
MARKETING INTERNAZIONALE : SCENARI E STRATEGIE
1. Prof. Gabriele Micozzi
Docente Marketing
Facoltà di Economia “G. Fuà”
Università Politecnica delle Marche
G
2. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
Economia - Università Politecnica delle
Marche
3. RETHINKING WORLD
Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di Economia
Università Politecnica delle Marche
4. NEW MARKETS
Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di Economia
Università Politecnica delle Marche
5. Prof. Gabriele Micozzi
Docente Marketing
Facoltà di Economia “G. Fuà”
Università Politecnica delle Marche
gmicozzi@yahoo.it
6.
7.
8.
9. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
Economia - Università Politecnica delle
Marche
10. NEW CUSTOMERS
Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di Economia
Università Politecnica delle Marche
11. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
Economia - Università Politecnica delle
Marche
12. I NUOVI MERCATI EMERGENTI
Prof. Gian Luca Gregori
Preside Facoltà di Economia
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13. IL CASO DEL BRASILE
L’agenzia di classificazione del rischio Fitch, il 4 aprile 2011, ha promosso il
Brasile di un livello, affermando che è aumentato sia il potenziale di
crescita del paese sia, allo stesso tempo, l’impegno con cui il governo si
sta impegnando nel contenimento della spesa. Il rating del Brasile è
passato da “BBB-” a “BBB”. Inoltre la prospettiva è passata da “positiva” a
“stabile”.
Le agenzie di rating stanno valorizzando la capacità del governo di tagliare
le spese dopo anni di politiche fiscali espansive a seguito della crisi
mondiale del 2008. La Fitch stima che il tasso potenziale di crescita
sostenibile del Brasile sia passato dal 4% al 5%.
La Fitch è la prima delle tre grandi agenzie di rating a portare il Brasile a
due livelli al di sopra del grado di investimento. La Moody’s, dal canto suo,
nel giugno 2011 ha prosso il Brasile da Baa3 a Baa2. Il 18 novembre scorso
Standard & Poor’s ha alzato il suo rating sul Brasile da "BBB-" a "BBB"
Prof. Gian Luca Gregori
Preside Facoltà di Economia
Università Politecnica delle Marche
14.
15. PRESENZA ITALIANA IN BRASILE
Negli ultimi anni la presenza economica italiana in Brasile è cresciuta significativamente.
Secondo l’ ultimo censimento realizzato nel 2011 dall’ Ambasciata d’Italia in Brasile,
risultano presenti in Brasile, 286 filiali commerciali, 11 imprese di costruzione, 83 imprese
di servizi, 201 stabilimenti industriali e 4 banche. Sono presenti circa 300 filiali di PMI
italiane, senza contare il numero molto più ampio di investimenti da parte di imprenditori
italo-brasiliani non necessariamente vincolati ad una casa madre in Italia.
Merita peraltro segnalare l’interesse manifestato negli ultimi anni da imprenditori italiani
per l’avvio di investimenti negli Stati del Nord-est, geograficamente più marginali ma che
offrono interessanti potenzialità (energia, ambiente e infrastrutture).
16. PRESENZA ITALIANA IN BRASILE
La quota di investimenti italiani se confrontata con quella di altri paesi può
sembrare modesta. Però alla luce dei limiti strutturali del sistema produttivo
italiano, la cui dimensione aziendale rappresenta un grosso ostacolo per generare
processi consistenti e diffusi nel tempo di investimenti esteri, dimostra un
rinnovato interesse verso il Brasile e, soprattutto una modifica di atteggiamento
nei confronti dei mercati esteri.
Le imprese italiane, anche quelle di dimensioni medio piccole, stanno lentamente
percependo ed assimilando il concetto secondo cui un approccio “mordi e fuggi”
verso i mercati internazionali non è più redditizio. È necessario cominciare a
strutturarsi, concepire piani di sviluppo di medio/lungo periodo per essere
presenti sui mercati esteri e fronteggiare la concorrenza internazionale.
Attualmente casi di eccellenza si riscontrano tra le aziende di grandi dimensioni
nei vari settori della struttura produttiva del nostro paese, che pionieristicamente
si sono stabilite in Brasile in tempi in cui gran parte del nostro sistema produttivo
non aveva ancora raggiunto la maturità necessaria per affrontare le sfide globali e
che progressivamente hanno esercitato un effetto traino sul resto dell’industria
italiana.
17. PRESENZA ITALIANA IN BRASILE
Pirelli ha festeggiato nel 2009 gli ottanta anni di presenza industriale e
commerciale in Brasile dove nel trennio 2009-2011 prevedeva di investire 200
milioni di dollari in innovazione tecnologica e incremento della capacità
produttiva.
Il gruppo Fiat leader di mercato in Brasile con una quota del 23 per cento e una
produzione annuale di circa 800.000 veicoli l’anno. Nel primo semestre ha
inaugurato una nuova fabbrica di macchine agricole a Sorocaba (San Paolo) ed ha
avviato, attraverso IVECO, la produzione di veicoli blindati per l’esercito brasiliano.
Inoltre la Fiat ha annunciato che investirà in Brasile circa 4,5 miliardi di euro nel
prossimo quinquennio. Al solo settore auto, tra il 2011 e il 2015, sarà destinata
una cifra compresa tra i tre e i quattro miliardi di euro, gran parte dei quali
necessari alla costruzione di un nuovo stabilimento per la produzione di
automobili nella zone industriale di Suape, vicino a Recife nello Stato di
Pernambuco.
Il gruppo API ha investito nell’olio vegetale (olio di “Jatropa”) a fini di generazione
di energia e produzione di biocombustibili.
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Preside Facoltà di Economia
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18. PRESENZA ITALIANA IN BRASILE
La Saipem, la società di servizi petroliferi che fa capo ad ENI, sarà chiamata ad installare
una piattaforma per l’estrazione di metano nel bacino di Santos, grazie al contratto di 70
milioni di dollari che ha firmato con Petrobras.
Luxotica ha firmato un accordo per l'acquisto del 100% del gruppo brasiliano Tecnol per un
valore complessivo di circa 110 milioni di euro. In base ai termini dell'accordo Luxottica
acquisterà inizialmente l'80% di Grupo Tecnol e il restante 20% nei successivi 4 anni, in
ragione del 5% all'anno e a prezzi predeterminati.
Tenarium e Usiminas ha annunciato la chiusura dell’accordo con Votorantim e Camargo
Correa relativo all’acquisto delle loro quote in Usiminas per un valore complessivo di 4,1
miliardi di Reais, ovvero 2,2 miliardi di dollari circa, che verrà effettuato sia con denaro che
con finanziamenti. Stando alle dichiarazioni della Ternium, che insieme a Tenaris fa parte
del Gruppo italo-argentino Techint, il gruppo di controllo della siderurgica brasiliana sarà
composto da Nippon (46,1%), Ternium/Tenaris (43,3%) e dalla Caixa degli Impiegati di
Usiminas (10,6%).
Secondo l’accordo, la Ternium, della quale Usiminas è stata azionista fino all’inizio del
2011, insieme alla sua sussidiaria Sidecar e alla Tenaris Confab, pagherà 36 Reais, ovvero
circa 20 dollari, per ogni azione ordinaria di quella che rappresenta la maggiore impresa
produttrice di acciai piani presente in Brasile; stando alle previsioni l’operazione dovrebbe
concludersi entro il prossimo gennaio.
19. PRESENZA ITALIANA IN BRASILE
Impregilo, attraverso il Gruppo Ecorodovias, ha chiuso con l’Agenzia regolatrice
dei Trasporti Pubblici dello Stato di San Paolo il contratto di concessione
dell’autostrada Ayrton Senna/Carvalho Pinto per la durata di 30 anni.
Azimut-Benetti, nel settore della nautica prevede la costruzione del più grande
cantiere navale coperto del mondo a Itajaí, nello Stato di Santa Catarina.
Tim Brasil, la controllata brasiliana di Telecom, ha lanciato lo scorso 5 dicembre a
Rio de Janeiro un progetto, operativo a Rio e San Paolo, per portare dati ad alta
velocita' sul fisso e potenziare la trasmissione dati sul mobile. L'offerta e' stata
lanciata con Tim Faber, ex Aes Atimus (societa' acquisita l'estate scorsa), che conta
di raggiungere un milione di clienti in cinque anni. I 5.500 chilometri di fibra ottica
urbana acquisiti con l`operazione Aes si riveleranno preziosi di fronte a una
domanda che trova impreparati gli operatori ex monopolisti, visto che solo il 21%
delle 43 milioni di linee fisse dà un accesso veloce alla Rete. I cavi di Tim Fiber
corrono a Rio de Janeiro e San Paolo, che sono i due poli strategici, in cui si
concentra il 27% del Pil brasiliano.
20. PRESENZA ITALIANA IN BRASILE
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Preside Facoltà di Economia
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21. ECONOMICAMENTE, PERCHÈ IL BRASILE?
È entrato a far parte delle prime 10 economie mondiali;
Mercato molto dinamico: il PIL nel 2010 è cresciuto del 7,5% nel 2010 e può
crescere del 5,5% per i prossimi 5 anni. Il mercato interno ha una forte
propensione al consumo (7° maggior mercato consumatore al mondo);
Possiede: - abbondanza di risorse (2% dell’energia mondiale) e di
materie prime e forza lavoro qualificata;
- il più moderno ed avanzato sistema bancario al mondo ed
uno dei più moderni sistemi di telecomunicazioni;
- la piú diversificata base industriale dell’America Latina;
Le infrastrutture sono in forte sviluppo (54 porti, 68 aeroporti, 31.000 km di linee
ferroviarie, 1,7 milioni di km di autostrade);
L’Italia è tra i primi 10 partner commerciali del Brasile sia per l’import che per
l’export.
22. SUGGERIMENTI PER UN APPROCCIO OTTIMALE CON IL BRASILE
Visitare il Paese per coglierne le potenzialità e le aree geografiche di
interesse
Valutare le strategie di ingresso nel Paese: Joint Venture, Agente,
Distributore, Trading
Compiere una ricerca di mercato e selezionare il partner in base agli
obiettivi definiti ed al profilo ricercato
Curare i diversi aspetti “giuridici”:
contrattualistica
registrazione e monitoraggio del marchio
“ingegneria doganale”
preparazione del piano export
Curare “ l’ingegneria finanziaria ”
Non limitarsi a voler esportare
Assicurarsi l’assistenza di una competente struttura locale (Ufficio di
Rappresentanza)
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23. PRINCIPALI CAUSE DI INSUCCESSO SUL MERCATO
Mancanza di abitudine alla dinamicità del mercato
Errori di stime di mercato
Approccio culturale errato
Gestione finanziaria non adeguata
Management non selezionato
Mancanza di umiltà
Improvvisazione
Mancanza di opportuna assistenza
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24. Prof. Gabriele Micozzi
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25. NEW INNOVATORS
Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di Economia
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26. NEW INNOVATORS
• Secondo il Global Innovation Index 2012
dell'Insead, la Svizzera è leader e l'Italia è solo
35esima
• Nella nuova classifica mondiale dell'innovazione
gli svizzeri balzano al primo posto davanti a
Svezia e Singapore. L'Italia migliora la propria
capacità innovativa ma resta indietro: la
penalizzano i costi per avviare un'impresa, la
pressione fiscale e la scarsa competitività
commerciale - Bassa produttività dei nostri
centri di ricercaProf. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
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27. NEW INNOVATORS
• L’analisi riguarda 125 Paesi che rappresentano il
93,2% della popolazione mondiale e circa il 98%
del Pil globale. Al primo posto della classifica
dell'innovazione si posiziona la Svizzera, che
guadagna così tre posti rispetto al 2010. A ruota
Svezia e Singapore, mentre l’Islanda scivola dal
primo gradino all’undicesima posizione.
L’Italia segna un miglioramento rispetto al
trentottesimo posto dello scorso anno ma non
riesce a riconquistare i livelli del 2009, quando si
era posizionata trentunesima.
Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
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28. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
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29. NEW INNOVATORS
• L’Italia è penalizzata soprattutto da un contesto poco
favorevole per gli investimenti (occupiamo addirittura
l’ottantacinquesima posizione), a causa degli elevati costi
necessari per avviare un’impresa e dell’enorme pressione
fiscale che grava sui profitti, più bassa soltanto di Brasile,
Algeria, Colombia, Bolivia, Tajikistan e Argentina.
• A ciò si aggiunge la scarsissima competitività commerciale
del nostro Paese (ottantanovesimo posto), che ci vede alle
spalle di quasi tutte le nazioni europee, persino dell’Albania e
della Macedonia. Per quanto riguarda la valorizzazione del
capitale umano, siamo apparentemente in buona posizione
ma il confronto con gli Stati che ci precedono induce a
ulteriori riflessioni. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
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30. NEW INNOVATORS
• Nella graduatoria che calcola la qualità della formazione siamo
ventiquattresimi, tuttavia il nostro punteggio è ben distante dalle
realtà più virtuose come Danimarca e Irlanda. Inoltre, davanti a
noi compaiono anche Stati come Moldova, Lettonia, Bosnia,
Ungheria e Venezuela. L’indicatore che riguarda l’efficienza della
ricerca privata ci relega poi addirittura al quarantasettesimo
posto, persino dietro Paesi quali Bangladesh, Tanzania e Malawi.
Questo è dovuto soprattutto alla bassa produttività dei nostri
istituti di ricerca, che occupano il sessantaquattresimo posto e
che risultano meno efficienti di quelli thailandesi, vietnamiti e
ghanesi.
• Da segnalare anche lo scarso grado di collaborazione tra atenei e
aziende (sessantatreesimo posto), che risulta più elevato anche in
Kenya, Rwanda e Botswana.Luca Gregori - Preside Facoltà di
Prof. Gian
• Economia - Università Politecnica delle
Marche
31. NEW INNOVATORS
• Un’altra nota dolente riguarda l’informatizzazione delle strutture
governative italiane che rivela l’enorme arretratezza del nostro
Paese: siamo ottantesimi, meglio soltanto di qualche Stato
africano o di realtà reduci da scenari bellici. Un altro dato che
risalta è l’indicatore relativo alla stabilità politica e alla presenza
di violenza e terrorismo. L’Italia si colloca in quarantesima
posizione, dietro la maggior parte dei Pesi dell’Europa centrale e
settentrionale e anche alle spalle di Botswana, Oman, Namibia e
Costa Rica. Come parziale consolazione, bisogna però sottolineare
che peggio di noi stanno gli Stati Uniti e la Spagna. Il nostro Paese
non si distingue inoltre per una diffusa libertà di stampa, in
quanto siamo dietro quasi tutte le nazioni europee: solo Romania,
Grecia e Russia navigano in acquee peggiori.
Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
Economia - Università Politecnica delle
Marche
32. NEW INNOVATORS
• Un’altra nota dolente riguarda l’informatizzazione delle strutture
governative italiane che rivela l’enorme arretratezza del nostro
Paese: siamo ottantesimi, meglio soltanto di qualche Stato
africano o di realtà reduci da scenari bellici. Un altro dato che
risalta è l’indicatore relativo alla stabilità politica e alla presenza
di violenza e terrorismo. L’Italia si colloca in quarantesima
posizione, dietro la maggior parte dei Pesi dell’Europa centrale e
settentrionale e anche alle spalle di Botswana, Oman, Namibia e
Costa Rica. Come parziale consolazione, bisogna però sottolineare
che peggio di noi stanno gli Stati Uniti e la Spagna. Il nostro Paese
non si distingue inoltre per una diffusa libertà di stampa, in
quanto siamo dietro quasi tutte le nazioni europee: solo Romania,
Grecia e Russia navigano in acquee peggiori.
Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
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33. NEW INNOVATORS
• L’elemento che induce alle maggiori riflessioni resta comunque il
raffronto tra l’Italia e il resto d’Europa. I Paesi scandinavi
producono ottime performance relativamente a tutti gli indicatori,
rendendo quell’area all’avanguardia nell’innovazione e nello
sviluppo. Tra i quindici Paesi del nucleo originario dell’Unione
europea si distinguono soprattutto i Paesi Bassi, la Germania, la
sorprendente Irlanda e il Lussemburgo. Un discreto riscontro
anche per Austria, Francia e Belgio, mente gli Stati dell’area
mediterranea rappresentano l’autentico tallone di Achille del
continente
• . L’Italia precede la Grecia ma naviga dietro Spagna e Portogallo,
dimostrando come la strada da percorrere in termini di
innovazione sia ancora estremamente lunga.
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34. The Global Innovation Index 2011
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35. The Global Innovation Index 2011
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36. NEW COMPETITIVENESS
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37. “COMPETING WITH
EVERYONE FROM
EVERYWHERE FOR
EVERYTHING”
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39. HOW GLOBAL ENTREPRENEURS ARE CHANGING
THE WORLDCOMPETITORS SPAN THE GLOBE
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40. HOW GLOBAL ENTREPRENEURS ARE CHANGING
THE WORLDCOMPETITORS SPAN THE GLOBE
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43. • According to the Global Entrepreneurship and
Successful Growth Strategies of Early-Stage
Companies report, released today by the
World Economic Forum in collaboration with
Stanford University and Endeavor Global, the
top 1% of companies from among 380,000
companies reviewed across 10 countries
contribute 44% of total revenue and 40% of
total jobs, while the top 5% contribute 72% of
total revenue and 67% of total jobs.
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44.
45.
46.
47. THREE GORGES DAM
(Diga delle Tre Gole)
impianto con la maggiore capacità di
produzione idroelettrica mai realizzato
48. Diga per la produzione di
energia idroelettrica costruita
sul fiume Azzurro (Yangtze),
nella provincia di Hubei, in Cina
50. Il progetto è stato, fin dal
principio, contestato dalle
associazioni ambientaliste per
l'elevato impatto ambientale e
per l‘alto numero di persone
sfollate
51. Molte specie animali e vegetali
scomparse a causa
dell'inquinamento provocato. Un
esempio è il delfino d'acqua dolce
che popolava le acque del fiume
Yangtze, dichiarato estinto nel
2006
52. Sommersi più di 1300 siti
archeologici e molti centri
urbani che hanno comportato il
trasferimento di circa 1,4 milioni
di abitanti (sono 116 le località
finite direttamente sott'acqua)
53. PER QUESTE RAGIONI, VARIE
ORGANIZZAZIONI FINANZIARIE
INTERNAZIONALI RIFIUTARONO
DI PARTECIPARE AL PROCESSO
DI SELEZIONE
54. ULTERIORE COMPLESSITA’: LA
CINA RICHIEDEVA IL 25% DI
CONTENUTO LOCALE NELLA
REALIZZAZIONE DI 12 TURBINE
SU 14
58. PROBLEMATICHE
1.LUNGHE NEGOZIAZIONI
2.NECESSITA’ DI MANTENERE CONTATTI
STRETTI CON IL COMPRATORE DURANTE
TUTTE LE FASI DEL PROGETTO
3.ELEVATO PESO DEGLI ASPETTI FINANZIARI
4.NECESSITA’ DI DEFINIRE IN MANIERA
PRECISA TUTTI GLI ASPETTI CONTRATTUALI
59.
60. PREVISIONE: nel 1987 si era previsto che in 10
anni ci sarebbero stati 570 milioni di $ di utile
REALTA’: nel 1997 le perdite erano di circa 550
milioni di $
61. • Previsioni degli analisti finanziari sbagliate
• Complicazioni nelle fasi di realizzazione
• Costi nettamente superiori alla previsioni
• Numero di passeggeri previsti superiore a quelli effettivi
• Problemi tecnici
• Competitività delle linee aeree e ferry
Luglio 2006: Eurotunnel fu dichiarato fallito
62. NEW CONSUMPTIONS AND
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65.
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67. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
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68. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
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70. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
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71. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
Economia - Università Politecnica delle
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72. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
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Marche
73. Prof. Gabriele Micozzi
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74. At organizational level, measuring performance in
innovation is commonly done through a variety of
metrics, many of them listed in the library of KPI
examples available on
www.smartKPIs.com:
# Hours spent developing innovations
% Innovations that significantly advance existing
business
% Idea conversion rate
% Expenditure saved by introducing innovations
% Employees involved in the innovation process
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75. NEW STRATEGIES
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76. PRINCIPLES OF
NETWORK (NEW)
ECONOMY
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77. 1.The Law of Connection
More gives more:
Mathematicians have
proven that the sum of a
network increases as the
square of the number of
members. In other words,
as the number of nodes in
a network increases
arithmetically, the value of
the network increases
exponentially.
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79. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
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81. Chupa Chups
USA: • Cherry (ciliegia)
• Blue Raspberry (lampone)
Olanda: • Liquirizia
Cina: • Litchi
• Tè
Francia: • Tarte tatin
Italia: • Panna e fragola
Nel ’58 la Chupa Chups decise di cessare la produzione di più di 200 prodotti e di
concentrarsi esclusivamente sul lecca-lecca.
Oggi l’impresa produce più di 4 miliardi di lecca-lecca all’anno, che distribuisce in 270
paesi.
Con più di 455 milioni di dollari di fatturato (il 92% proviene da fuori della Spagna) è il
sesto più grande produttore di caramelle dure nel mondo.
• Personalizzare il prodotto
• Rispettare e comprendere le diverse culture (cerimonie nuziali)
82. WAL MART
• Nonostante qualche “leggerezza” iniziale – offerta di palloni da
football anziché da calcio in Brasile, vendita di apparecchi con
voltaggio 110V in Argentina dove lo standard è 220V – la Wal-
Mart entrata in Messico 12 anni fa e oggi ha 1186 unità fuori dagli
USA e un fatturato estero che ammonta a circa 35 miliardi di $.
• opera in otto nazioni con un fatturato 220 miliardi di $, con più di
4375 punti vendita in nove paesi.
• Attratte dai prezzi bassi, ogni settimana circa 100 milioni di
persone entrano nei suoi “supercenter”
• Ha inoltre recentemente acquisito la catena tedesca Westkauf,
l’inglese Asda
• Il successo internazionale si spiega con la capacità di adattare i
propri prodotti e layout alle esigenze locali, esportando i propri
sistemi informativi e l’efficienza che ne hanno fatto la maggiore
azienda di distribuzione al mondo
• Non avendo modelli di riferimento si è ispirata alla McDonald e
alla Ford
83. Grandi Salumifici Italiani
• Fatturato 2004: 464 milioni di € di cui 414 in Italia, 44 in Cina e 6 in Brasile
• Dipendenti del gruppo: 3000 ca di cui 1250 in Italia, 1500 in Cina e 230 in Brasile
• Leader nell’export di prodotti tipici dall'Italia (11%)
• Esporta in oltre 30 diversi paesi
• Grandi Salumifici Italiani adotta una strategia internazionale basata sull'esportazione del know
how produttivo italiano laddove il mercato risulta particolarmente ricettivo, e la domanda di
consumo alta (Cina, Brasile)
• Cina: accordi a livello locale con partner asiatici.
• 1995: Il primo accordo di joint venture con il partner cinese Shineway Group che ha dato vita alla
società a partecipazione paritetica Luohe Hua Yi Food Co.Ltd ( il primo produttore di carne suina
in Cina, il numero 3 mondiale per volumi di produzione).
• La Cina è il maggior allevatore di suini al mondo con una produzione annuale di 60 milioni di
tonnellate di carne
• Oggi il prodotto più importante ed altamente diffuso della Luohe Hua Yi Food Co.Ltd è un
insaccato cotto a forma di würstel, proposto nel formato da 50g, a lunga conservazione.
• altri due stabilimenti (Huite e Huifu), sempre in Joint Venture con Shineway Group, destinati alla
produzione di Mortadelline 50g UHT.
• Nel 2002, è nata la quarta joint venture. Una società preposta alle attività di macellazione,
lavorazione e trasformazione carni, stagionatura dei prosciutti, che ha iniziato a produrre
prosciutti crudi marchiati Jinhua a partire da luglio 2004, con una capacità di 300.000 pezzi anno.
• Oggi è in fase di costruzione uno stabilimento a Shanghai per la produzione della salumeria
italiana "made in China", che sarà firmata dai marchi Casa Modena, Senfter e Cavazzuti, mentre i
prodotti realizzati dalle società in joint venture sono firmati dal marchio Marco Polo.
• Non appena si apriranno i mercati, gli stabilimenti di Shanghai e quello di Jinhua esporteranno i
prodotti anche a Hong Kong ed altri Stati nel "Asia Pacific".
84. PERFETTI
“È qui il mercato più grande, Alpenliebe e Mentos vanno a ruba, ma per assecondare
il gusto locale ai dolci va aggiunto un pizzico di sale”
• Brooklyn, Alpenliebe, Golia, Vigorsol, Fruittella, Big Babol, Morositas, Mentos, Daygum,
Happydent, Vivident, Chloralit, Tabu.
• l’azienda italiana è oggi il terzo gruppo dolciario al mondo nel comparto «sugar
confectionery» (cioccolato escluso) dopo Wrigley e Mars, con 30 unità operative, 10 mila
dipendenti, 1,3 miliardi di euro di fatturato totale.
• Produce a Lainate, a Hong Kong, a Shenzhen e a Shanghai.
• “Il nostro target sono i mercati con tanti bambini… E quale mercato migliore della Cina, che
conta un miliardo e trecento milioni di abitanti censiti ma almeno altri 500 milioni non
censiti (perchè per contenere la demografia il governo vieta di fare più di un figlio per
coppia) nelle sconfinate zone rurali”.
• in Cina il marchio che ha più successo e porta la maggioranza del fatturato (il 65%) è
Alpenliebe, l’«amore per le Alpi».
• per la distribuzione diretta vengono utilizzati furgoni e biciclette.
• Il segreto del successo è il marketing, con spot asiatici sviluppati in Cina, per comparire su
ben 300 canali televisivi, e possibilità di assaggiare nei punti vendita, con promozioni su larga
scala per far conoscere il prodotto.
• Cerimonie nuziali
85. NEW STRATEGIES
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86. NEW LEADERS
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87. NEW LEADERS
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Marche
88. NEW LEADERS
Customers : from passive audiences to active participants
Innovation : from scientific development to creative collaboration
Brands : from abstract logos to inspiring purposes
Products : from average packages to enabling applications
Price : from value-based pricing to a participation premium
Promotion : from interuptive advertising to engaging storytelling
Place : from distribution channels to networked partnerships
Relationships : from loyalty to brands to loyalty to each other
http://www.thenewmarketleaders.com/index.html
Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
Economia - Università Politecnica delle
Marche
89. NEW COMMUNICATION
Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di Economia
Università Politecnica delle Marche
105. Advertising Agency: Caldas Naya, Barcelona,
Spain
Creative Director: Gustavo Caldas
Art Director: Oriol Sendra
Copywriters: Gustavo Caldas
Photographers: Mike Diver, Pedro Aguilar
(United Kingdom)
Account Director: Fabiana Casañas
Client Supervisors: Paulo Valentim, Maria Joao
Monteiro
Published: April 2009
106.
107. Bodegas Bilbainas, traditional Spanish red
wine.
Advertising Agency: GREY-G2, Barcelona, Spain
Creative Director / Copywriter: Jordi Vilagut
Art Director / Illustrator: Marcel Pozo
Photographer: Stckshooting
Published: March 2006
115. Advertising Agency: Giovanni + DraftFcb, São
Paulo, Brazil
Creative Directors: Sidney Araújo
Art Director: Sidney Araújo
Copywriter: Guilherme Aché
Photographer: Marcus Hausser
Published: June 2008
118. NEW MARKETING
Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di Economia
Università Politecnica delle Marche
119. Prof. Gabriele Micozzi
Docente Marketing
Facoltà di Economia “G. Fuà”
Università Politecnica delle Marche
gmicozzi@yahoo.it
120. Prof. Gabriele Micozzi
Docente Marketing
Prof. Gian Facoltà di Economia “G. Fuà”
Luca Gregori - Preside Facoltà di
Economia - Università Politecnica delle
Università Politecnica delle Marche
Marche
gmicozzi@yahoo.it
121. Prof. Gabriele Micozzi
Docente Marketing
Facoltà di Economia “G. Fuà”
Università Politecnica delle Marche
gmicozzi@yahoo.it
122. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
Economia - Università Politecnica delle
Marche
123. Prof. Gabriele Micozzi
Docente Marketing
Facoltà di Economia “G. Fuà”
Università Politecnica delle Marche
gmicozzi@yahoo.it
124. Prof. Gian Luca Gregori - Preside Facoltà di
Economia - Università Politecnica delle
Marche