Disponibili le slide dell'incontro tenuto dal dott. Turrini del Centro Studi Erickson, dedicato alla BIA, la batteria italiana per la valutazione dell'ADHD, uno degli strumenti più utilizzati in Italia.
Un Seminario pratico, che si pone nell’ottica di mostrare quanti nuovi sbocchi ci siano per lo psicologo che sceglie di lavorare nel mondo dell’anziano
Imaging delle Malattie Neurodegenerative: le DemenzeASMaD
Presentazione a cura del Professor Luigi Mansi - XII° Congresso Nazionale FIMeG 2018 - The Silver Tsunami: l'anziano fra appropriatezza e farmaeconomia
La malattia di Alzheimer (Alzheimer Disease - AD) è la principale causa di demenza ed è una delle
patologie croniche più devastanti e prevalenti in individui anziani. Come riportato nel rapporto dell'OMS e Alzheimer Disease International, nel 2015, sono state calcolate in 46.800.000 le persone con demenza nel mondo, di cui più della metà con AD, ed è stimato un incremento di nove milioni e 900 mila casi ogni anno: un nuovo caso ogni 3,2 secondi. L’incidenza della demenza aumenta con l’età e, considerato il progressivo invecchiamento della popolazione, il numero dei soggetti affetti tende ad aumentare ogni anno; infatti, si prevedono 74,7 milioni di pazienti nel 2030 e 135,4 milioni nel 2050. Nello stesso rapporto del 2015, il costo annuo stimato in tutto il mondo per demenza è di $US 818.000.000.000: oltre l' 1% del prodotto interno lordo mondiale. Un costo così elevato testimonia l'enorme impatto che la demenza ha sulle condizioni socio-economiche in tutto il mondo. Questo significa che, se l’assistenza per la demenza fosse una nazione, sarebbe la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi).
Secondo lo stesso rapporto in Italia attualmente le persone affette da demenza sono oltre 1.200.000 (di cui oltre 700.000 con malattia di Alzheimer) che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050; si stima che nel 2015 i nuovi casi saranno 269.000 e i costi ammonterebbero a 37.6 miliardi di euro. Nel Lazio, nel 2012, sono state stimate in circa 71.000 le persone affette da demenza, di cui 28.000 affette da AD; l’incidenza per tutte le forme di demenza, applicata alla popolazione residente nel Lazio con più di 65 anni, è di circa 14.000 nuovi casi ogni anno.
Disponibili le slide dell'incontro tenuto dal dott. Turrini del Centro Studi Erickson, dedicato alla BIA, la batteria italiana per la valutazione dell'ADHD, uno degli strumenti più utilizzati in Italia.
Un Seminario pratico, che si pone nell’ottica di mostrare quanti nuovi sbocchi ci siano per lo psicologo che sceglie di lavorare nel mondo dell’anziano
Imaging delle Malattie Neurodegenerative: le DemenzeASMaD
Presentazione a cura del Professor Luigi Mansi - XII° Congresso Nazionale FIMeG 2018 - The Silver Tsunami: l'anziano fra appropriatezza e farmaeconomia
La malattia di Alzheimer (Alzheimer Disease - AD) è la principale causa di demenza ed è una delle
patologie croniche più devastanti e prevalenti in individui anziani. Come riportato nel rapporto dell'OMS e Alzheimer Disease International, nel 2015, sono state calcolate in 46.800.000 le persone con demenza nel mondo, di cui più della metà con AD, ed è stimato un incremento di nove milioni e 900 mila casi ogni anno: un nuovo caso ogni 3,2 secondi. L’incidenza della demenza aumenta con l’età e, considerato il progressivo invecchiamento della popolazione, il numero dei soggetti affetti tende ad aumentare ogni anno; infatti, si prevedono 74,7 milioni di pazienti nel 2030 e 135,4 milioni nel 2050. Nello stesso rapporto del 2015, il costo annuo stimato in tutto il mondo per demenza è di $US 818.000.000.000: oltre l' 1% del prodotto interno lordo mondiale. Un costo così elevato testimonia l'enorme impatto che la demenza ha sulle condizioni socio-economiche in tutto il mondo. Questo significa che, se l’assistenza per la demenza fosse una nazione, sarebbe la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi).
Secondo lo stesso rapporto in Italia attualmente le persone affette da demenza sono oltre 1.200.000 (di cui oltre 700.000 con malattia di Alzheimer) che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050; si stima che nel 2015 i nuovi casi saranno 269.000 e i costi ammonterebbero a 37.6 miliardi di euro. Nel Lazio, nel 2012, sono state stimate in circa 71.000 le persone affette da demenza, di cui 28.000 affette da AD; l’incidenza per tutte le forme di demenza, applicata alla popolazione residente nel Lazio con più di 65 anni, è di circa 14.000 nuovi casi ogni anno.
Dr. Castriotta "I disturbi di personalità: una rilettura attraverso il pensie...Antonio Castriotta
slides inerenti le lezioni svolte in qualità di cultore della materia insegnamento "psicologia della personalità" a.a 2014/2015 presso il dipartimento di psicologia dell'università degli studi di bari "Aldo Moro" ordinario prof.ssa maria sinatra
esercizi di stimolazione cognitiva. L'utilizzo presuppone le lettura e la conoscenza dell'introduzione teorica e delle istruzioni per la somministrazione di ogni esercizio di stimolazione cognitiva esposte nel relativo manuale.
(Demenza - 100 esercizi di stimolazione cognitiva / RaffaelloCortinaEditore)
L’ictus cerebrale è la terza causa di morte a livello mondiale e la seconda nel nostro Paese; nella fase acuta spesso provoca molteplici deficit cognitivi (Ferro JM, 2001) tali da influenzare negativamente la riabilitazione e il recupero del paziente, nonché la sua qualità di vita futura (Wade DT, 1992 ; Wade DT et al, 1986; Kalra L et al, 1997).
Una valutazione precoce permette pertanto la migliore definizione del percorso clinico assistenziale del paziente,determinando un importante indice predittivo dell’outcome a lungo termine (Nys G.M.S et al, 2005).
La valutazione del danno cognitivo, in questa fase, dovrebbe essere caratterizzata dall’utilizzo di test di screening bed-side veloci e di facile somministrazione, ma comunque in grado di rilevare la presenza dei deficit e la loro relativa entità.
In questa sede verrà descritto il ruolo dello psicologo-neuropsicologo all’interno della Stroke-Unit e saranno presentati alcuni risultati di una ricerca sperimentale volta all’identificazione precoce dei deficit cognitivi post-ictus.
La valutazione neuropsicologica è uno strumento elettivo che si sta diffondendo atto ad evidenziare in maniera descrittiva lo stato del nostro encefalo, e quindi utile per poter prevedere interventi che possano rallentare il decadimento cognitivo.
Un Seminario pratico, che si pone nell’ottica di mostrare quanti nuovi sbocchi ci siano per lo psicologo che sceglie di lavorare nel mondo dell’anziano
1. CORSO DI NEUROPSICOLOGIA
LAUREA SPECIALISTICA IN
PSICOLOGIA DEI PROCESSI COGNITIVI E DEL RECUPERO FUNZIONALE
LA VALUTAZIONE
NEUROPSICOLOGICA
a.a. 2008/09 Dott.ssa Marta Ponari
2. Principali fasi della valutazione neuropsicologica:
Raccolta dei dati anamnestici
Colloquio clinico
Colloquio con i familiari del paziente
Somministrazione di test cognitivi
Somministrazione di strumenti di valutazione funzionale
Analisi e interpretazione dei risultati emersi dai test
Stesura della relazione (eventualmente finalizzata alla costruzione di un
progetto riabilitativo e/o assistenziale)
Restituzione al paziente e ai familiari
Le fasi della valutazione
3. Le fasi della valutazione: prima visita
Obiettivo: capire le motivazioni della richiesta
Prima visita: profilo neuropsicologico
Raccolta dati anamnesici
Colloquio con paziente
Colloquio con i familiari
Test di screening (cognitivi di base)
4. Il Colloquio clinico: finalità
Informazioni sulle capacità comunicative della persona (aspetti
formali del linguaggio spontaneo, la fluenza, la competenza
sintattico-grammaticale, la presenza di anomie, frasi stereotipate)
Osservazione del comportamento della persona (valutazione
preliminare di tipo qualitativo)
Grado di consapevolezza di malattia
Valutazione dello stato affettivo ( preoccupazioni della persona,
stato di ansia, eventuale tono depressivo dell’umore)
5. Il Colloquio con i familiari: finalità
Verificare la correttezza delle informazioni ricevute dal paziente
Aiutarli a comprendere il tipo di patologia
Instaurare una alleanza terapeutica
Comprendere i loro vissuti rispetto ai cambiamenti del paziente
Valutare il livello di disagio del nucleo familiare
6. Perché i test neuropsicologici?
Esigenza di poter trasmettere una immagine chiara e quantificabile
della situazione cognitiva della persona
Esigenza di poter usare un metodo controllato, standardizzato,
comparativo
REQUISITI DI UNO STRUMENTO NEUROPSICOLOGICOREQUISITI DI UNO STRUMENTO NEUROPSICOLOGICO
Standardizzazione
Attendibilità
Validità
Sensibilità
Specificità
Gli stimoli e le procedure di
somministrazione sono definiti
rigorosamente e la prestazione a cui
è
sottoposto il paziente è comparata
con quella di un campione di
controllo
Gli stimoli e le procedure di
somministrazione sono definiti
rigorosamente e la prestazione a cui
è
sottoposto il paziente è comparata
con quella di un campione di
controllo
7. Perché i test neuropsicologici?
Esigenza di poter trasmettere una immagine chiara e quantificabile
della situazione cognitiva della persona
Esigenza di poter usare un metodo controllato, standardizzato,
comparativo
REQUISITI DI UNO STRUMENTO NEUROPSICOLOGICOREQUISITI DI UNO STRUMENTO NEUROPSICOLOGICO
Standardizzazione
Attendibilità
Validità
Sensibilità
Specificità
Caratteristica che si riferisce
principalmente alla ripetibilità dei
risultati di uno strumento
Caratteristica che si riferisce
principalmente alla ripetibilità dei
risultati di uno strumento
8. Perché i test neuropsicologici?
Esigenza di poter trasmettere una immagine chiara e quantificabile
della situazione cognitiva della persona
Esigenza di poter usare un metodo controllato, standardizzato,
comparativo
REQUISITI DI UNO STRUMENTO NEUROPSICOLOGICOREQUISITI DI UNO STRUMENTO NEUROPSICOLOGICO
Standardizzazione
Attendibilità
Validità
Sensibilità
Specificità
Capacità di valutare le caratteristiche
per le quali uno strumento è stato
designato
Capacità di valutare le caratteristiche
per le quali uno strumento è stato
designato
9. Perché i test neuropsicologici?
Esigenza di poter trasmettere una immagine chiara e quantificabile
della situazione cognitiva della persona
Esigenza di poter usare un metodo controllato, standardizzato,
comparativo
REQUISITI DI UNO STRUMENTO NEUROPSICOLOGICOREQUISITI DI UNO STRUMENTO NEUROPSICOLOGICO
Standardizzazione
Attendibilità
Validità
Sensibilità
Specificità
Capacità di non classificare come
patologica una situazione normale
Capacità di non classificare come
patologica una situazione normale
10. Perché i test neuropsicologici?
Esigenza di poter trasmettere una immagine chiara e quantificabile
della situazione cognitiva della persona
Esigenza di poter usare un metodo controllato, standardizzato,
comparativo
REQUISITI DI UNO STRUMENTO NEUROPSICOLOGICOREQUISITI DI UNO STRUMENTO NEUROPSICOLOGICO
Standardizzazione
Attendibilità
Validità
Sensibilità
Specificità
Capacità di non definire normale una
situazione patologica
Capacità di non definire normale una
situazione patologica
11. Lo screening neuropsicologico
Necessario per ottenere un quadro
generale del funzionamento
cognitivo e verificare la necessità di
ulteriori approfondimenti su
specifiche aree
MINI MENTAL STATE EXAMINATIONMINI MENTAL STATE EXAMINATION
Orientamento temporale e spaziale, MBT,
calcolo mentale e memoria di lavoro,
MLT, linguaggio e capacità prassico-
costruttive
Cut-off < 23,8 (corretto)
12. Protocollo neuropsicologico (I)
Mini Mental State Examination
Prove di Memoria a Breve Termine
span spaziale Corsi
span verbale parole
digit span
Prove di Memoria a Lungo Termine
Test delle 15 parole di Rey
Breve racconto “6 dicembre”
Breve racconto “Anna Pesenti”
Test della figura complessa di Rey (rievocazione)
Prove di valutazione della capacità prassico-costruttive e visuo–
rappresentazionali
Test della figura complessa di Rey (copia)
Aprassia costruttiva di Milano
13. Protocollo neuropsicologico (II)
Matrici Progressive Colorate di Raven
Prove per la valutazione delle funzioni esecutive
Fluenza Verbale Fonologica
Test di Stroop
FAB
Prove per la valutazione del linguaggio
Fluenza Verbale per Categorie
Token Test
14. La stesura della relazione
La relazione finale dovrebbe contenere:
I dati anagrafici del paziente
Il motivo della visita
Le informazioni ottenute dall’osservazione clinica (il paziente è collaborante?
È adeguato al set? È facilmente distraibile? Com’è il tono dell’umore?)
Le informazioni ottenute dal colloquio col paziente e con i familiari (l’eloquio
è fluente? Il paziente è orientato nel tempo, nello spazio e nella persona?)
I test utilizzati per la valutazione formale, con un commento sui risultati