indicazioni per la presentazione di un progetto di training cognitivo e di tecniche espressive di gruppo per anziani con livello cognitivo lieve/lieve moderato, arricchito da esempi e spunti di attività.
Psicologo: competenze necessarie all'esercizio della professione
Lo psicologo e i laboratori di stimolazione cognitiva
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Il ruolo dello psicologo nella progettazione
e nella conduzione di laboratori di
stimolazione cognitiva e di tecniche
espressive con l’anziano istituzionalizzato
dr.ssa Ilaria Bianchi
Psicologa
2. Per strutturare il Progetto …
Area di intervento:conoscenza del pianeta anziani
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L’anziano istituzionalizzato: problematiche e motivazioni principali alla base
di un inserimento in struttura
-problemi funzionali (difficoltà oggettive nel prendersi cura di sé e nel gestire la
propria abitazione)
-economici
-di salute
-problematiche psicologiche: il senso di solitudine, di insicurezza (per
l’ingravescenza delle capacità cognitive), sintomi depressivi reattivi.
3. Il ruolo dello psicologo
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L’American Psychological Association* ha rilevato che solo l’1% degli psicologi
americani si occupa prevalentemente di psicologia gerontologica, lasciando
vuoto un target in rapida crescita anche nel continente americano.
Lo psicologo può rivestire un ruolo importante nella progettazione e nella
conduzione di attività di stimolazione cognitiva e di tecniche espressive per
gruppi di anziani con profilo cognitivo omogeneo.
* “Datapoint: how many psychologists provide care to older adults?” January 2016, Vol 47, No.1
Popolazione anziana in continuo aumento in aumento
le strutture residenziali e semi-residenziali dedicate a questa
fascia di utenza
4. Il ruolo dello psicologo
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Si possono progettare e condurre
attività di Stimolazione Cognitiva e Tecniche Espressive
allo scopo di ritardare, o quantomeno monitorare, l’andamento delle funzioni
cognitive e l’eventuale loro ingravescenza; in particolare si stimolano le abilità
di base della cognizione e la Working Memory visto il suo coinvolgimento in
abilità legate alla vita quotidiana e il suo ruolo predittivo nello sviluppo di
patologie dementigene: si lavorerà sulla cosiddetta Riserva Cognitiva.
Nondimeno si agisce sulle abilità socio-relazionali con effetti positivi
sull’autostima, sul benessere emotivo e quindi sulla qualità di vita.
5. Strutturare il progetto - Passi preliminari.
Lo screening cognitivo
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Valutazione cognitiva, test di
screening. Un esempio:
Corretto
per età
65-89aa
e scolarità
30-26 Nessuna compromissione
25 Bordeline
24-18 Compromissione da lieve a
moderata
< 18 Compromissione grave
6. Strutturare il progetto - Passi preliminari.
I PROBLEMI INDIRETTI
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Spesso i problemi indiretti possono darci falsi indizi su un disturbo della memoria:
-ansia: il paziente teme di continuo di dimenticare cose rilevanti
-Depressione: insorge quando il pz. ad es. si rende conto fallire nei compiti quotidiani
finora svolti senza problemi
-Isolamento sociale: si richiede spesso il processo di elaborazione del lutto per morte
partner, coetanei, amici
I disturbi anche presunti delle funzioni cognitive richiedono un esame attento
7. Per strutturare il progetto occorrono…
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Conoscenze e competenze
neuropsicologiche e gerontologiche
La Neuropsicologia
Perché conoscere i meccanismi base della neuropsicologia?
Consente di progettare e condurre con criterio e validità le attività per l’utente,
permettendo di conoscere e quindi intervenire su specifiche capacità cognitive.
È inoltre importante saper monitorare lo svolgimento delle attività.
8. La neuropsicologia
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Lo studio dei deficit cognitivi rilevabili nei
pazienti neuropsicologici ha permesso di mettere
in correlazione aree cerebrali e funzioni cognitive
All’inizio del XXI sec. l’aspetto applicativo-clinico
della neuropsicologia si è cominciato a indirizzare
verso la riabilitazione cognitiva. Compito del
neuropsicologo è di possedere un quadro preciso e
completo delle funzioni cognitive di ciascun utente.
Quindi attuare un intervento ragionato.
9. La neuropsicologia: demenza e declino lieve
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Nel caso di un utente con demenza i deficit vengono da lesioni più diffuse.
Nel campo delle demenze cominciano ad essere presenti molti studi e i risultati sono incoraggianti.
E per gli utenti con un declino lieve,
lieve/moderato?
Sono scarsi ad oggi le procedure consolidate e i metodi di intervento preventivi e di
monitoraggio per quegli anziani con declino cognitivo lieve o lieve/moderato, lasciando
un’importante lacuna di operatività.
Lavorare in questa fase con la stimolazione cognitiva permette un monitoraggio costante
delle capacità cognitive e, di conseguenza, un intervento precoce al momento
dell’eventuale presentarsi della patologia demenziale.
10. Strutturare il progetto: conoscere le principali funzioni cognitive e il
loro funzionamento
LA MEMORIA
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MEMORIA
MBT MLT
La memoria è la capacità di immagazzinare le informazioni alle quali attingere
e comprende due processi: l’apprendimento e il ricordo o memoria vero e
proprio.
Nel processo di apprendimento e di successiva rievocazione si possono
distinguere alcune fasi:
-la codifica che è l’elaborazione iniziale dell’informazione;
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-il consolidamento che permette di generare una rappresentazione più stabile nel
tempo e porta all’immagazzinamento cioè alla registrazione permanente della
traccia.
Infine queste informazioni immagazzinate possono essere richiamate attraverso il
recupero.
MBT UDITIVO-VERBALE
Ricordare un n. di telefono
Il numero entra nel magazzino fonologico a BT. Per non dimenticarlo lo ripasso
(Ripasso Articolatorio) Ricodificazione fonologica (trasformazione in suono
del materiale presentato visivamente)
MAGAZZINO FONOLOGICO + RIPASSO ARTICOLATORIO = MBT VERBALE
12. Mbt uditivo verbale: alcune caratteristiche
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Se le informazioni depositate sono fisicamente simili (ad es. caso, casa, casale,
casella) queste saranno rievocate meno bene rispetto a suoni dissimili (ad es. gatto,
mela, sedia) Risonanza Fonologica e si verifica perché la rievocazione è più
difficile quando richiede di discriminare tra tracce simili.
La proprietà secondo la quale si può ricordare un numero maggiore di parole brevi
rispetto a parole lunghe si chiama Effetto di Lunghezza
Se si articola una stringa irrilevante (ad es. ta ta ta) si impedisce il ripasso
articolatorio e ciò ha come conseguenza: la riduzione della capacità della MBT
13. Strutturare il progetto: conoscere le principali funzioni cognitive e il loro
funzionamento
MBT uditivo-verbale: test da convertire...per la progettazione delle attività
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Il classico Span (indica la capacità della MBT):
consiste nel presentare al pz sequenze di cifre di lunghezza crescente che egli
deve ripetere immediatamente nello stesso ordine della presentazione.
Si può fare con sequenze di cifre (Orsini et al., 1987) e con parole bisillabiche
(Spinnler e Tognoni 1987)
Es. si può proporre un telefono senza fili usando uno span crescente.
NB.: I soggetti con deficit migliorano la prestazione quando la presentazione
degli stimoli avviene per via visiva
I ss senza demenza hanno una prestazione migliore quando la presentazione
è uditiva
5-7-4-1
5-7-4-…
14. MBT Visuo-Spaziale: test da adattare per l’attività
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Test di Corsi (Milner 1971)
Memoria per matrici (Della Sala et al. 1999)
Apprendimento di un percorso in un labirinto/mappa
Possono essere adattati con materiale stimolante per l’utenza
Es. stampare la cartina di un paese o quartiere di interesse per l’utente. L’esaminatore
con una pedina compie un percorso, l’utente deve rifarlo sempre muovendosi con la
pedina.
Nb. In questo caso intervallare con compiti non interferenti (verbali)
15. Strutturare il progetto: conoscere le principali funzioni cognitive e il
loro funzionamento
Memoria a Lungo Termine
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Ruolo dell’ippocampo che secondo alcune teorie sarebbe coinvolto nel riattivare le
traccia mnestica, perché ricostruisce il contesto spaziale dell’episodio.
La corteccia prefrontale elabora il contesto temporale.
È stato visto che nell’invecchiamento il declino delle prestazioni mnestiche
(soprattutto per quanto concerne i nuovi ricordi) sembra sia collegato con la
difficoltà di ricordare il contesto.
è stato visto che i soggetti ricordano meglio il materiale coerente con il loro tono
dell’umore al momento della memorizzazione
16. Come stimolare la MLT: un aiuto dai test che la misurano
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Recall (rievocazione): richiamo senza aiuto di informazioni che sono state
presentate precedentemente
Es. a inizio di ogni laboratorio si ricorda la data del giorno
Cued recall (rievocazione facilitata): si fornisce un aiuto, indizio
Es. il mese inizia con la lettera F
Recognition (riconoscimento): individuare come familiare, come non nuovo,
materiale già presentato in precedenza
Prove di apprendimento verbale: liste di parole
Es. è presentata una lista di parole di rilevanza per l’utente
17. Strutturare il progetto: conoscere le principali funzioni cognitive e il
loro funzionamento
L’attenzione: natura multicomponenziale
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Componenti intensive:
-L’allerta funzione base di attivazione dell’individuo
-La Vigilanza o Attenzione Sostenuta è la capacità VOLONTARIA di mantenere un livello di
responsività in compiti monotoni e per tempi prolungati
Dopo un certo lasso di tempo la prestazione si riduce (lapses of attention)
Componenti selettive:
L’attenzione Selettiva è la capacità di concentrare tutte le risorse su un unico obiettivo,
ignorando altri segnali, stimoli, rumori ecc., che arrivano ai nostri sensi e che potrebbero
catturare la nostra attenzione, ma che in quel momento non consideriamo rilevanti
L’Attenzione Divisa è la capacità di elaborare più informazioni parallelamente in modo
indipendente
Sistema attenzionale supervisore (SAS) che consente il controllo e il monitoraggio
di un’azione complessa, permettendo un uso strategico delle componenti intensive
e selettive dell’attenzione, sulla base degli obiettivi di volta in volta perseguiti
dall’individuo.
18. Come progettare attività dedicate all’attenzione
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NB.
1- i processi attenzionali sono articolati in diverse componenti, che possono essere
compromesse selettivamente
2- è presente un’organizzazione gerarchica, in cui alcune componenti sono necessarie
al corretto funzionamento di altre
3- l’attenzione modula tutti gli altri processi cognitivi (percettivi, mnestici, decisionali)
Esempio:
-Ricercare in una rivista, giornale, quotidiano il maggior numero di capi di
abbigliamento
19. Strutturare il progetto: conoscere le principali funzioni cognitive e il
loro funzionamento
Il Linguaggio
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Per questo tipo di attività avremo ovviamente bisogno di utenti con una capacità di
linguaggio ed espressione buona
Alcuni esempi di attività:
-vengono presentate tessere con immagini di frutta, fiori, monumenti, personaggi
noti ecc e l’utente deve denominarli il più velocemente possibile
- I contrari: presentato un aggettivo, si ricercherà il suo opposto
ALTO
BASSO!
AMARO
DOLCE!
20. Strutturare il progetto: conoscere le principali funzioni cognitive e il loro
funzionamento
La rappresentazione del corpo
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Questa capacità comprende funzioni percettive e motorie tra loro connesse per
l’espletamento di varie funzioni:
-percezione e localizzazione di stimoli somatici
-programmazione di azioni
-consapevolezza del corpo
Esempio di attività:
comporre parti di un corpo con un puzzle
21. Strutturare il progetto: conoscere le principali funzioni cognitive e il loro
funzionamento
La percezione dei volti
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Grazie una catena di meccanismi simili ai meccanismi alla base della percezione e
dell’identificazione degli oggetti, è possibile elaborare informazioni visive di volti
appartenenti a persone sconosciute e note;
per quest’ultime è necessario inoltre attivare le conoscenze acquisite in passato e
recuperare il nome dal lessico fonologico di uscita.
Il riconoscimento di un volto richiede una discriminazione tra esemplari molto simili
tra loro e appartenenti alla stessa categoria
Fasi:
Elaborazione
precoce
Codifica
strutturale del
percetto
UVD NIP Nome
22. Attività
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Quindi le attività possono essere pensate e strutturate sulla base di questi
meccanismi:
posso chiedere di riconoscere un volto noto camuffato, di profilo, oscurato in parte,
posso chiedere di codificare l’espressione e quindi l’emozione ecc…
23. Le Funzioni Esecutive
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Regioni prefrontali e le loro connessioni e il loro ruolo nell’ambito delle attività di
programmazione e controllo della cognizione e del comportamento
Nb. In questo caso il MMSE non prevede la valutazione delle funzioni esecutive in maniera specifica, per cui
un paziente frontale potrebbe ottenere punteggi normali!
Esempi di attività:
Le stime cognitive
costo? Euro?
24. … e le Tecniche Espressive
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- Laboratori manuali
- Ortoterapia -Scrittura creativa
-Mandala
-Pittura emozionale
Con effetti di stimolazione delle funzioni cognitive e delle abilità socio-
relazionali
25. Liquid Plan srl
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L’arteterapia nella cura del soggetto anziano. Due esperienze operative
Ciufalo J., Zaccone S., Fatiga G., Fulcheri M., Gerardi E., Peirone L.
“Attraverso la manualità, la creatività e la drammatizzazione, il
soggetto anziano viene aiutato a esprimere emozioni e sentimenti, a
sviluppare le sue risorse personali e a migliorare le sue capacità di
relazione.
Il risultato è stato significativo per la qualità di vita”*
*Atti convegno SIPI VIII Convegno Nazionale di Psicologia dell’Invecchiamento Pavia 2015
26. Il monitoraggio
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Una volta che si è entrati nel vivo delle attività e dopo averle rodate, saremo in grado di
prestare attenzione anche ai miglioramenti o ai peggioramenti. Per questi ultimi
sappiamo che il procedere verso un andamento ingravescente delle capacità cognitive e
della demenza può avvenire quando l’utente comincia ad avere disturbi di memoria,
seguiti a breve distanza da deficit afasici, agnosici ecc., oppure da una compromissione
delle funzioni di “controllo”: attenzione, motivazione, capacità di inibizione.
Si può procedere risomministrando le batterie di valutazione complessiva: MMSE o
MODA; successivamente, si potrebbe procedere con batterie che indagano funzioni
specifiche, confrontandosi sempre con l’équipe.
Da monitorare gli utenti con MILD
27. Alcune indicazioni per le attività
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-Semplificare le informazioni date, utilizzando parole comprensibili da tutti
-Assicurarsi che le informazioni siano state comprese
-Quantificare le informazioni fornite
-Assicurasi che nell’ambiente non vi siano elementi che possono distrarre gli utenti
-Incoraggiare l’utente ad associare l’informazione a materiale già noto in precedenza
-Cercare di favorire un’elaborazione profonda e quindi un coinvolgimento attivo
(incoraggiarlo a porre domande e non lasciare che riceva passivamente le informazioni
e i compiti)
-Proporre sempre attività adeguate agli utenti, al loro livello cognitivo generale, ma
anche allo stato attuale e allo stato emozionale di quel determinato giorno. Avere
quindi sempre un’attività di riserva e saper improvvisare (con metodo) ai tanti
imprevisti.
-Per favorire l’orientamento e la familiarizzazione con l’operatore, iniziare l’attività
sollecitando il ricordo della data, del vostro nome, dell’attività svolta il giorno
precedente ecc…
28. Bibliografia:
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-Ladavas E., Berti A. “Neuropsicologia” ed. il Mulino
-Pedrinelli Carrara L., “Attività di animazione con gli anziani. Stimolare le abilità cognitive e socio-
relazionali della terza età” ed. Erickson
-Vallar G., Papagno C., “Manuale di neuropsicologia. Clinica ed elementi di riabilitazione” ed. il
Mulino
dr.ssa Ilaria Bianchi - Psicologa
ilabianchi@yahoo.it