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L’animazione sociale
per la terza e la
quarta età
Simone Terenziani
Chi è l’animatore
 Supporto
 Aiuto
 Tempo libero
 Svago
 Riferimento
 Relazioni
 …
Chi è l’animatore
L’animatore sociale è la figura professionale
che si occupa della promozione della
qualità della vita e della partecipazione
della popolazione anziana ricoverata in
una struttura residenziale
Cosa fa l’animatore
far
divertire
far
fare
far
esprimere
Fare il meglio con
ciò che si ha
«Animare»
non è occupare il tempo
L’animatore sociale non occupa
semplicemente il tempo libero della
persona anziana, ma si fa riferimento alla
Sfera sociale Sfera educativa Sfera culturale
Il rapporto tra «ospiti» ed
«operatori
Gli animatori, insieme a tutti gli altri operatori della
struttura, diventano una parte importante nella vita
del paziente
Parte del «suo»
mondo
Forte
componente
emotiva
Punto di
riferimento
Ruolo importante
per il suo
benessere
Globalità
Per il benessere dell’anziano, non è possibile
separare
Condizione fisica
Stato psichico
Contesto sociale
e relazionale
Animatore sociale
Target
Negli ultimi cinquant’anni è avvenuta una
vera e propria «rivoluzione sociale»
 Aumento dell’aspettativa di vita
 Aumento del livello culturale
 Aumento degli interessi anche negli anziani
 Necessità di mediare fra i bisogni
sanitari/assistenziali e quelli personali
Chi è l’anziano
 Fascia d’età dai 65-70 fino oltre i 90 anni
 Impossibilità di livellare i bisogni di fasce d’età
così diverse
 Persona che ha subito modificazioni sostanziali
nella propria vita
 Perdita dei ruoli sociali
 Riduzione delle autonomie
motorie
 Possibili patologie
 Cambiamenti nell’ambito
dei processi cognitivi
 Modifiche della personalità
Chi è l’anziano
L’anziano ha la necessità di accettarsi e
trovare un nuovo equilibrio
 Convivere con le proprie eventuali limitazioni
 Saper affrontare le proprie patologie
 Non sentirsi inutile ma ritrovare la propria identità
 Dare valore alla propria storia personale invece di
rimpiangerla
Necessità, bisogni, ostacoli
 Fisico
 Riduzione dell’autonomia
 Deficit sensoriali
 Riduzione del grado di efficenza
 Emotivo
 Perdite affettive
 Senso di mancata appartenenza
 Sociale
 Perdita di interesse in attività piacevoli
 Senso di dipendenza dagli altri
 Chiusura in sé stessi
Equilibrio non subìto ma
attivamente ricercato
Ciclo della vita
L’anzianità è un periodo della vita naturale e
comune a tutti. A volte però si segue uno stereotipo
sbagliato, evocando pensieri come:
 Perdita
 Sconfitta
 Sofferenza
 Decadimento
 Disagio
L’invecchiamento diviene quindi non una fase
naturale ma una malattia da curare
Ciclo della vita nella cultura
comune
Crescita
Vita adulta
Decadimento
Ciclo della vita secondo
Erikson
Secondo lo psicologo Erikson la vita delle
persone non affronta soltanto una crescita
verso l’età adulta per poi affrontare il
declino verso l’anzianità, ma affronta una
serie di fasi (otto) ognuna con una sua
specifica «crisi» da risolvere.
Le qualità personali di ognuno servono per superare
correttamente ciascuna di queste fasi ed «evolvere» alla fase
successiva
Ciclo della vita «continuo»
Infanzia
Adolescenza
Giovinezza
Prima età
adulta
Età adulta
Tarda età
adulta
Terza età
Quarta età
Invecchiamento di successo
Secondo questa teoria, è possibile invecchiare nella
maniera migliore, vivendo al meglio questo periodo
come proseguimento naturale della propria
esistenza, risolvendo la crisi di questa specifica fase
che viene definito come lo scontro tra
DisperazioneIntegrità
Integrità e disperazione
Integrità
 Ripensare ed accettare
la propria vita così come
la si è vissuta
 Integrare la propria
esperienza e le proprie
qualità positive acquisite
 Accettare il
cambiamento della
propria posizione e il
futuro distacco
Disperazione
 Necessità urgente di
cercare un senso alla
propria vita
 Paura della morte e
mancanza di tempo
 Dare continuità tra
presente e passato
 Penosa consapevolezza
di non aver raggiunto i
propri obbiettivi
Obbiettivi
La crisi che l’anziano si trova ad affrontare porta a
cercare una risposta ad una domanda
fondamentale
Così come un attore che capisce il film che ha
interpretato soltanto quando lo guarda, così le
persone possono capire la loro vita solo ripensando
ad essa e raccontandola
Chi sono io?
La narrazione
L’anziano, raccontando la propria vita, ha la
possibilità di riflettere, pensando e dando il giusto
valore a quanto ha vissuto. La propria storia non
diventa più qualcosa di perduto ma un valore
acquisito
Raccontare
La persona
racconta la propria
storia personale
Riflettere
Mentre racconta rivive
le proprie esperienze in
un ottica complessiva
Accettare
Infine la persona ha la
possibilità di
concentrarsi non su
quanto non è riuscito a
fare ma su quanto ha
fatto
La narrazione
Attraverso la propria attività e nella cornice
relazionale che ha costruito quotidianamente,
l’animatore sociale può portare la persona anziana
a raccontare la propria storia
 Aprirsi agli altri
 Dare valore al proprio vissuto
 Sentirsi apprezzati
 Capire sé stessi
 Apprezzare le proprie qualità
 Capire il senso della propria esistenza
Attività
Il ciclo della vita
Obbiettivi
Recuperare la memoria storica, favorire la conoscenza
reciproca, la cooperazione, lo scambio di informazioni;
incentivare la comunicazione e la socializzazione.
Attività
Il ciclo della vita
Preparazione
Predisporre una serie di domande stimolo semplici e
chiare riguardanti le fasi chiave della vita: «nascita»,
«giovinezza» e «età adulta». Disporre il gruppo in cerchio,
spiegando la modalità e lo scopo dell’attività.
Attività
Il ciclo della vita
Feedback
Una volta terminata l’attività, rileggere e commentare i
dati emersi durante lo scambio di opinioni, valorizzando
tutti gli interventi e facendo riflettere su quanto detto.
Attività
Domande stimolo
Nascita
 Come nascono i bambini?
 Chi li fa nascere?
 Dove si partoriva una volta?
 Chi aiutava a farli nascere?
 Avete avuto dei figli?
 Quanti?
 A quanti anni si avevano?
Giovinezza
 A quanti anni si cominciava ad
andare a scuola?
 A quanti anni si smetteva di
andare a scuola?
 A quanti anni si iniziava a
lavorare?
 Quando eravate giovani
avevate degli amici?
 Uscivate con loro?
 Con cosa uscivate?
 In quali giornate si usciva con gli
amici?
 A quanti anni ci si fidanzava?
 A quanti anni ci si sposava?
 Avete preso la patente?
 Le ragazze prendevano la
patente?
 Le ragazze andavano a
lavorare?
Attività
Domande stimolo
Età adulta
 Il lavoro che si iniziava a fare da
molto giovani si manteneva per
tutta la vita?
 Quali erano i lavori più diffusi per
gli uomini?
 Quali erano i lavori più diffusi per
le donne?
 A quanti anni ci si sposava?
 Come si festeggiavano i
matrimoni?
 Una volta sposati, dove si andava
a vivere?
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 Esistevano i mutui?
 Quante ore al giorno si lavorava?
 Dopo l’orario di lavoro cosa si
faceva?
 Per quanti anni si lavorava?
 A quanti anni si andava in
pensione?
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giorno dopo la pensione?
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Il racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta età

  • 1. L’animazione sociale per la terza e la quarta età Simone Terenziani
  • 2. Chi è l’animatore  Supporto  Aiuto  Tempo libero  Svago  Riferimento  Relazioni  …
  • 3. Chi è l’animatore L’animatore sociale è la figura professionale che si occupa della promozione della qualità della vita e della partecipazione della popolazione anziana ricoverata in una struttura residenziale
  • 5. «Animare» non è occupare il tempo L’animatore sociale non occupa semplicemente il tempo libero della persona anziana, ma si fa riferimento alla Sfera sociale Sfera educativa Sfera culturale
  • 6. Il rapporto tra «ospiti» ed «operatori Gli animatori, insieme a tutti gli altri operatori della struttura, diventano una parte importante nella vita del paziente Parte del «suo» mondo Forte componente emotiva Punto di riferimento Ruolo importante per il suo benessere
  • 7. Globalità Per il benessere dell’anziano, non è possibile separare Condizione fisica Stato psichico Contesto sociale e relazionale Animatore sociale
  • 8. Target Negli ultimi cinquant’anni è avvenuta una vera e propria «rivoluzione sociale»  Aumento dell’aspettativa di vita  Aumento del livello culturale  Aumento degli interessi anche negli anziani  Necessità di mediare fra i bisogni sanitari/assistenziali e quelli personali
  • 9. Chi è l’anziano  Fascia d’età dai 65-70 fino oltre i 90 anni  Impossibilità di livellare i bisogni di fasce d’età così diverse  Persona che ha subito modificazioni sostanziali nella propria vita  Perdita dei ruoli sociali  Riduzione delle autonomie motorie  Possibili patologie  Cambiamenti nell’ambito dei processi cognitivi  Modifiche della personalità
  • 10. Chi è l’anziano L’anziano ha la necessità di accettarsi e trovare un nuovo equilibrio  Convivere con le proprie eventuali limitazioni  Saper affrontare le proprie patologie  Non sentirsi inutile ma ritrovare la propria identità  Dare valore alla propria storia personale invece di rimpiangerla
  • 11. Necessità, bisogni, ostacoli  Fisico  Riduzione dell’autonomia  Deficit sensoriali  Riduzione del grado di efficenza  Emotivo  Perdite affettive  Senso di mancata appartenenza  Sociale  Perdita di interesse in attività piacevoli  Senso di dipendenza dagli altri  Chiusura in sé stessi Equilibrio non subìto ma attivamente ricercato
  • 12. Ciclo della vita L’anzianità è un periodo della vita naturale e comune a tutti. A volte però si segue uno stereotipo sbagliato, evocando pensieri come:  Perdita  Sconfitta  Sofferenza  Decadimento  Disagio L’invecchiamento diviene quindi non una fase naturale ma una malattia da curare
  • 13. Ciclo della vita nella cultura comune Crescita Vita adulta Decadimento
  • 14. Ciclo della vita secondo Erikson Secondo lo psicologo Erikson la vita delle persone non affronta soltanto una crescita verso l’età adulta per poi affrontare il declino verso l’anzianità, ma affronta una serie di fasi (otto) ognuna con una sua specifica «crisi» da risolvere. Le qualità personali di ognuno servono per superare correttamente ciascuna di queste fasi ed «evolvere» alla fase successiva
  • 15. Ciclo della vita «continuo» Infanzia Adolescenza Giovinezza Prima età adulta Età adulta Tarda età adulta Terza età Quarta età
  • 16. Invecchiamento di successo Secondo questa teoria, è possibile invecchiare nella maniera migliore, vivendo al meglio questo periodo come proseguimento naturale della propria esistenza, risolvendo la crisi di questa specifica fase che viene definito come lo scontro tra DisperazioneIntegrità
  • 17. Integrità e disperazione Integrità  Ripensare ed accettare la propria vita così come la si è vissuta  Integrare la propria esperienza e le proprie qualità positive acquisite  Accettare il cambiamento della propria posizione e il futuro distacco Disperazione  Necessità urgente di cercare un senso alla propria vita  Paura della morte e mancanza di tempo  Dare continuità tra presente e passato  Penosa consapevolezza di non aver raggiunto i propri obbiettivi
  • 18. Obbiettivi La crisi che l’anziano si trova ad affrontare porta a cercare una risposta ad una domanda fondamentale Così come un attore che capisce il film che ha interpretato soltanto quando lo guarda, così le persone possono capire la loro vita solo ripensando ad essa e raccontandola Chi sono io?
  • 19. La narrazione L’anziano, raccontando la propria vita, ha la possibilità di riflettere, pensando e dando il giusto valore a quanto ha vissuto. La propria storia non diventa più qualcosa di perduto ma un valore acquisito Raccontare La persona racconta la propria storia personale Riflettere Mentre racconta rivive le proprie esperienze in un ottica complessiva Accettare Infine la persona ha la possibilità di concentrarsi non su quanto non è riuscito a fare ma su quanto ha fatto
  • 20. La narrazione Attraverso la propria attività e nella cornice relazionale che ha costruito quotidianamente, l’animatore sociale può portare la persona anziana a raccontare la propria storia  Aprirsi agli altri  Dare valore al proprio vissuto  Sentirsi apprezzati  Capire sé stessi  Apprezzare le proprie qualità  Capire il senso della propria esistenza
  • 21. Attività Il ciclo della vita Obbiettivi Recuperare la memoria storica, favorire la conoscenza reciproca, la cooperazione, lo scambio di informazioni; incentivare la comunicazione e la socializzazione.
  • 22. Attività Il ciclo della vita Preparazione Predisporre una serie di domande stimolo semplici e chiare riguardanti le fasi chiave della vita: «nascita», «giovinezza» e «età adulta». Disporre il gruppo in cerchio, spiegando la modalità e lo scopo dell’attività.
  • 23. Attività Il ciclo della vita Feedback Una volta terminata l’attività, rileggere e commentare i dati emersi durante lo scambio di opinioni, valorizzando tutti gli interventi e facendo riflettere su quanto detto.
  • 24. Attività Domande stimolo Nascita  Come nascono i bambini?  Chi li fa nascere?  Dove si partoriva una volta?  Chi aiutava a farli nascere?  Avete avuto dei figli?  Quanti?  A quanti anni si avevano? Giovinezza  A quanti anni si cominciava ad andare a scuola?  A quanti anni si smetteva di andare a scuola?  A quanti anni si iniziava a lavorare?  Quando eravate giovani avevate degli amici?  Uscivate con loro?  Con cosa uscivate?  In quali giornate si usciva con gli amici?  A quanti anni ci si fidanzava?  A quanti anni ci si sposava?  Avete preso la patente?  Le ragazze prendevano la patente?  Le ragazze andavano a lavorare?
  • 25. Attività Domande stimolo Età adulta  Il lavoro che si iniziava a fare da molto giovani si manteneva per tutta la vita?  Quali erano i lavori più diffusi per gli uomini?  Quali erano i lavori più diffusi per le donne?  A quanti anni ci si sposava?  Come si festeggiavano i matrimoni?  Una volta sposati, dove si andava a vivere?  Si riusciva a comprare casa?  Esistevano i mutui?  Quante ore al giorno si lavorava?  Dopo l’orario di lavoro cosa si faceva?  Per quanti anni si lavorava?  A quanti anni si andava in pensione?  Come vi siete sentiti il primo giorno dopo la pensione?  E nei mesi successivi?  Cosa avete iniziato a fare una volta in pensione?  Avete dei nipoti?  Una volta in pensione vi siete occupati di loro?