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AA 2010/2011
      Facoltà del Design - Politecnico di Milano
      3.o anno – Disegno Industriale




   La Misura della Glicemia
G. Andreoni - Politecnico di Milano
2
Introduzione

Il Diabete

Il Diabete Mellito è una condizione caratterizzata da un patologico aumento
della concentrazione di glucosio nel sangue.
Responsabile di questo fenomeno è un difetto assoluto o relativo di insulina,
ormone secreto dal pancreas ed indispensabile per il metabolismo degli
zuccheri.
- Si ritiene normale la glicemia fino al valore di 110 mg/dl
- Valori compresi fra 110 e 125 definiscono la condizione di alterata glicemia a
digiuno (IFG).
- Valori di glicemia uguali o superiori a 126 mg/dl sono sufficienti secondo
l'American Diabetes Association a porre diagnosi di diabete.
- La diagnosi di Diabete è certa con un valore = a 200 mg/dl, rilevato in
qualunque momento della giornata o due ore dopo un carico di glucosio.
- Valori di glicemia compresi fra 140 a 200 dopo un carico di glucosio
definiscono invece la ridotta tolleranza al glucosio (IGT).
- IFG ed IGT possono evolvere nel tempo verso un Diabete conclamato.


                         Giuseppe Andreoni
                              Cesare Alippi
3
Introduzione

Il Diabete di tipo 1

Nel diabete di tipo 1, il pancreas non è più in grado di produrre insulina.

Il Diabete di tipo 1 è detto ID (Insulino Dipendente): se il pancreas non
    produce più l'insulina o ne produce troppo poca ed è necessario, anzi
    vitale, fornirla dall'esterno con una, due o più iniezioni al giorno.

Il paziente dipende quindi dalle iniezioni di insulina, mentre è ormai
    abbandonata la vecchia definizione di diabete giovanile (anche se in
    effetti nella gran parte dei casi la malattia appare fra i primi mesi di
    vita e i 17-18 anni).




                       Giuseppe Andreoni
                            Cesare Alippi
4
Introduzione

Il Diabete di tipo 2

Il Diabete di Tipo 2 è di gran lunga la forma più frequente, è tipico dell'età
    matura e l'insulina è prodotta a ritmo rallentato, in quantità quasi
    normale, ma è poco attiva sulle cellule.



                                              Questo diabete è detto NID
                                              Non(N)
                                              Insulino (I)
                                              Dipendente (D)
                                              perché l'iniezione di insulina
                                              esterna non è vitale



     NID

                       Giuseppe Andreoni
                            Cesare Alippi
5
Introduzione

Il Diabete di tipo 2

Le cause scatenanti alla base dell'insorgenza della malattia vanno
   generalmente ricercate in fattori ereditari ed ambientali. Negli anni si è
   evidenziato che esiste un fattore di trasmissione ereditario, non
   ancora ben chiarito che espone a tale patologia alcune popolazioni e
   addirittura alcune famiglie più delle altre. In questi casi ciò che viene
   trasmesso non è ovviamente il diabete ma la tendenza ad ammalarsi
   di diabete.

Alla ereditarietà si affiancano aspetti caratteristici della persona quali
   l'obesità. Ricordiamo che le cellule hanno bisogno di zucchero per
   vivere; tanto maggiore è il numero di cellule da alimentare tanto
   maggiore sarà il fabbisogno di insulina. Nell'obeso quindi l'insulina
   viene prodotta ma non più in quantità sufficiente.


                       Giuseppe Andreoni
                            Cesare Alippi
6
Introduzione

Il Diabete di tipo 2

La vita sedentaria, lo stress, malattie che inducono l'organismo a risposte
   importanti ricadono nell'elenco dei fattori ambientali scatenanti. Esse
   impongono al pancreas un lavoro aggiuntivo poiché aumentano il
   fabbisogno di glucosio e quindi di insulina. Qualora il pancreas fosse
   indebolito da una predisposizione ereditaria al diabete queste cause
   accelerano l'insorgenza della stessa.
Anche l'età gioca il suo ruolo. L'invecchiamento dell'organismo si riflette
   sulla funzionalità di tutti gli organi, non ultimo il pancreas che
   invecchiando non è più in grado di rispondere prontamente alle
   richieste ricevute.
La persona affetta da Diabete di Tipo 2 è quindi generalmente una
   persona della seconda o terza età, con un peso superiore a quello
   ideale, spesso con genitori, nonni o zii diabetici.


                       Giuseppe Andreoni
                            Cesare Alippi
7
Introduzione

Il Diabete di tipo 2



   I sintomi non sono generalmente evidenti come nel diabete di tipo 1,
   vengono facilmente ignorati e la scoperta del diabete è casuale
   durante un check-up.
   Per questo motivo la diagnosi di tale forma di diabete è piuttosto
   tardiva; può addirittura passare qualche anno tra la comparsa e la
   diagnosi della malattia. E' così facile riscontrare, all'atto della
   diagnosi, la presenza di complicanze in stato avanzato di sviluppo.




                       Giuseppe Andreoni
                            Cesare Alippi
8
Introduzione

Il Diabete di tipo 2



   I sintomi non sono generalmente evidenti come nel diabete di tipo 1,
   vengono facilmente ignorati e la scoperta del diabete è casuale
   durante un check-up.
   Per questo motivo la diagnosi di tale forma di diabete è piuttosto
   tardiva; può addirittura passare qualche anno tra la comparsa e la
   diagnosi della malattia. E' così facile riscontrare, all'atto della
   diagnosi, la presenza di complicanze in stato avanzato di sviluppo.




                       Giuseppe Andreoni
                            Cesare Alippi
9
La misura della Glicemia

• La glicemia (glucosio nel sangue)

    La glicemia è il valore della concentrazione di glucosio nel sangue.
   Il suo valore può essere misurato in mg/dl o in mmol/l: vengono considerati
   normali valori a digiuno compresi tra 60 mg/dl e 120 mg/dl, valori superiori a
   digiuno potrebbe essere sintomo di diabete, mentre a due ore da un pasto il
   valore può salire a 150 mg/dl.
   Questi valori non sono costanti nel tempo, perché dipende dall'assunzione di
   cibi: assunzione di carboidrati, il valore è compreso tra 130-150 mg/dl
         post-assorbimento, il valore è compreso tra 80-100 mg/dl
         durante il digiuno, il valore può scendere a 60-70 mg/dl, se il valore
   rilevato è compreso tra 100-125, si ha un'alterata glicemia a digiuno, se il
   valore è superiore a 126 mg/dl è sintomo di iperglicemia.

Rilevazioni della glicemia
   La determinazione della glicemia si effettua sul sangue venoso, ma negli
   ultimi anni sono stati sviluppati apparecchi portatili (cosiddetti glucometri) che
   eseguono il controllo, in pochi secondi, su una goccia di sangue capillare
   prelevato dal polpastrello.
                          Giuseppe Andreoni
                               Cesare Alippi
10
La misura della Glicemia

Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue)

  Uno degli obiettivi principali della gestione del diabete è mantenere la
  glicemia il più possibile all'interno dell'intervallo di normalità
  (euglicemia) nell'arco dell'intera giornata.
  Per misurare il raggiungimento di questo fondamentale obiettivo è
  necessario eseguire controlli domiciliari quotidiani dei livelli di glucosio
  nel sangue.

  Obiettivi dell'autocontrollo della glicemia
  Educare il paziente, e la sua famiglia, alla pratica dell'autocontrollo
  significa consegnargli gli strumenti adatti al fine di:
  - conseguire un adeguato compenso metabolico
  - prevenire o posticipare l'insorgenza delle complicanze acute
  (chetoacidosi e ipoglicemia)
  - prevenire o posticipare l'insorgenza delle complicanze croniche
  (retinopatia, nefropatia, micro e macro-angiopatia)

                      Giuseppe Andreoni
                           Cesare Alippi
11
La misura della Glicemia

Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue)

  La glicemia si può misurare mediante l'ausilio di sistemi che operano
  con modalità differenti:
  - visivamente, confrontando il colore che viene a svilupparsi sull'area
  reattiva di un'apposita striscia, con la scala colorometrica riportata
  sulla confezione contenente detta striscia, oppure
  - elettronicamente grazie all'ausilio di uno strumento elettronico.

  La determinazione della glicemia con dispositivi portatili per la lettura
  automatica della glicemia, è di facile esecuzione e conduce a risultati
  molto più accurati. Oggi, inoltre, sono a disposizione sistemi che
  grazie alle più recenti tecnologie richiedono piccolissime quantità di
  sangue (un decimo di goccia), aspirano automaticamente la giusta
  quantità di campione necessaria all'analisi e alloggiano più strisce
  reattive pronte all'uso, che consentono di eseguire dovunque la
  glicemia senza la necessità di piani d'appoggio.

                      Giuseppe Andreoni
                           Cesare Alippi
12
 Gli strumenti di misura

Glucometro

I glucometri sono gli strumenti più pratici e convenienti per l’autocontrollo della
glicemia.

Gli apparecchi portatili per la determinazione rapida della glicemia su sangue
capillare costituiscono il mezzo indispensabile per l'autocontrollo glicemico da
parte del paziente. Consentono di misurare la glicemia su sangue intero, di
solito sangue capillare ottenuto dalla puntura del polpastrello di un dito o sedi
alternative.

I glucometri possono essere di diverso tipo in funzione delle dimensioni, del
tempo necessario per fornire il risultato, della memoria, e dell'entità del prelievo
necessario per effettuare la misurazione. I glucometri più avanzati consentono
di effettuare il test con una piccolissima goccia di sangue (0,3ml), sono
interfacciabili con un computer nel quale si possono scaricare i dati e
forniscono il risultato della misurazione in pochi secondi.


                           Giuseppe Andreoni
                                Cesare Alippi
13
 Gli strumenti di misura

Glucometro

I glucometri rilevano la glicemia in base a due principi di misura:

Reflettometrico:
Il glucosio nel sangue, a contatto con i reagenti presenti nella striscia, la colora
in maniera proporzionale alla sua concentrazione. Uno o due piccoli diodi
luminosi proiettano una luce che viene in parte assorbita e rifratta dall’area di
reazione. Tanto più scura sarà la striscia, tanto minore sarà la percentuale di
luce rifratta e letta dall’apparecchio.

Elettrochimico:
Il glucosio del sangue, a contatto con i reagenti presenti nella striscia, provoca
una variazione di potenziale elettrico direttamente proporzionale al contenuto di
glucosio nel sangue, misurabile con un amperometro.




                           Giuseppe Andreoni
                                Cesare Alippi
14
 Gli strumenti di misura

Glucometri invasivi
Sono largamente i più diffusi e ne esistono di svariate marche e tipologie.
Sono tutti costituiti da una penna pungidito (con aghi ricaricabili) e da uno
strumento per la lettura dei dati.
I più diffusi sono i glucometri con strisce reattive, mentre ne esistono alcuni che
integrano nello stesso oggetto il display e la penna pungidito.




                           Giuseppe Andreoni
                                Cesare Alippi
15
 Gli strumenti di misura

Glucometri non invasivi
I metodi non invasivi sono quei metodi che consentono di analiz-zare il livello di
glucosio senza alcun prelievo di sangue.
I vantaggi sono fondamentalmente due: non bisogna pungere le dita ed è
possibile un monitoraggio costante del paziente.
Tuttavia, accanto a questi pregi bisogna dire che i metodi non invasivi
presentano dei problemi: sono ancora in fase di sperimentazione, inoltre non
sono affidabili al livello di risultati quanto i metodi con prelievo di sangue.
Infine questi metodi di misura del glucosio sono molto costosi.




                           Giuseppe Andreoni
                                Cesare Alippi
16
 Gli strumenti di misura

Glucometri non invasivi
Tecnologia elettrochimica (Glucowatch):
ancora in fase di studio; esistono pareri contrastanti sull’effettiva affidabilità
delle rilevazioni.

Occlusion Spectroscopy:
Permette la rilevazione dei dati tramite un temporaneo arresto del flusso
sanguigno in un dito del paziente.




                            Giuseppe Andreoni
                                 Cesare Alippi
17
 Gli strumenti di misura

Glucometri invasivi




Il pungidito consiste in uno strumento di forma
allungata che serve, appunto, per pungere il dito
al fine di provocare una piccolissima ferita. In
questo modo si riesce ad ottenere la quantità
necessaria di sangue che serve al glucometro
per stabilire la quantità di gluco-sio nel sangue.




                                          Le lancette usa e getta devono essere inserite
                                          all’interno del pungidito per provocare la leggera
                                          fuoriuscita di sangue.



                              Giuseppe Andreoni
                                   Cesare Alippi
18
 Gli strumenti di misura

Glucometri invasivi




E’ possibile effettuare il prelievo anche da siti diversi dal polpastrello:
• Palmo della mano e lobo dell’orecchio. I valori rilevati sono assimilabili a quelli del
polpastrello.
• Avambraccio, braccio, coscia e polpaccio. Sebbene meno dolorosi, tali siti registrano
meno velocemente le variazioni di glicemia e sono da utilizzare in controlli di routine
lontano dai pasti.

                              Giuseppe Andreoni
                                   Cesare Alippi
19
 Gli strumenti di misura

Glucometri invasivi

Le strisce consistono in un microchip che deve
essere inserito all’interno del glucometro e che è
in grado di leggere il livello di glucosio del
sangue dopo che esso è stato posto sulla
striscia.


  Una soluzione del mercato è il kit, che consente
  di avere glucometro, pungidito e ricambi in un
  unico astuccio, piccolo e facilmente
  trasportabile.




                              Giuseppe Andreoni
                                   Cesare Alippi
20
Gli strumenti di misura

•   Alcuni fattori possono influenzare il risultato della misura (variazione
    dell'ematocrito, altitudine, temperatura e umidità dell'ambiente, ipossiemia,
    ipertrigliceridemia), anche se tale influenza non risulta sempre clinicamente
    rilevante.

•   Influenza, raffreddore o altre indisposizioni, in aggiunta a stati di tensione
    emotiva possono alterare profondamente il livello glicemico. Quando si è
    malati è bene determinare anche l'eventuale presenza di corpi chetonici nelle
    urine, onde evitare i possibili gravi rischi originati dalla presenza di tali
    sostanze circolanti nel nostro organismo (chetosi o cheto-acidosi diabetica).

•   L'affidabilità della glicemia non dipende soltanto dall'accuratezza analitica
    dello strumento, ma anche dalle capacità dell'operatore e dalla qualità delle
    strisce reattive. Affinché l'errore totale (errore analitico + errore operatore-
    dipendente) sia inferiore al 10 per cento, a un glucometro affidabile è
    indispensabile affiancare un operatore a sua volta affidabile. Per
    l'automonitoraggio è dunque indispensabile un addestramento del paziente o
    dei familiari all'uso dello strumento.

                          Giuseppe Andreoni
                               Cesare Alippi
21
Conclusione

• Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue)

LE FASI DELL’AUTOCONTROLLO (per un comune glucometro con strisce)
•   Lavarsi le mani e asciugarle bene
•   Caricare il pungidito
•   Inserire la striscia reattiva nello strumento
•   Massaggiare il polpastrello e pungere lateralmente
•   Accostare la goccia di sangue alla striscia reattiva e attendere qualche
   secondo
•   Leggere il risultato e annotare il valore sul diario
•   Estrarre la striscia e la lancetta utilizzata




                        Giuseppe Andreoni
                             Cesare Alippi
22
Conclusione

Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue)

    Autocontrollo: quando e quante volte

Momenti della giornata:
  digiuno/prima del pasto; 2 ore dopo colazione, pranzo, cena, prima di andare a letto.
  In totale si tratta di sette controlli quotidiani, tre prima e tre dopo i pasti principali ed uno
  la sera prima di coricarsi; è importante rispettare sempre gli stessi intervalli di tempo.

Numero di glicemie nella giornata:
   almeno uguale al numero delle iniezioni di insulina;
   aggiunta di altre glicemia nei momenti di rischio di ipoglicemia;
   aggiunta di altre glicemia all’inizio della cura e in occasione di variazioni della cura.

Numero di giornate in cui fare l’autocontrollo:
  almeno un profilo giornaliero ogni settimana con 4 glicemie;
  aggiunta di altri profili glicemici in situazioni particolari (ad es. influenza, estrazioni
  dentarie, piccoli interventi chirurgici ambulatoriali, cure con cortisonici, esami clinici con
  preparazione).
                              Giuseppe Andreoni
                                   Cesare Alippi
23
Conclusione

Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue)

   PROBABILI ERRORI IN FASE DI AUTOCONTROLLO

Generali:
• Parte ottica sporca *
• Pila scarica *
• Controllo dello strumento                  * solitamente segnalati

Di procedura:
• Codice delle Strisce Reattive (calibrazione)
• Lato di inserimento della Striscia Reattiva
• Errata deposizione del sangue
• Non rispetto della sequenza operativa
• Sito prelievo
• Quantità di sangue

                        Giuseppe Andreoni
                             Cesare Alippi
24




Docente:
Giuseppe Andreoni
Dip. di INDACO – Politecnico di Milano
Tel. 02 2399.8881
Fax 02 2399.5989
giuseppe.andreoni@polimi.it




                      Giuseppe Andreoni
                           Cesare Alippi

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  • 1. AA 2010/2011 Facoltà del Design - Politecnico di Milano 3.o anno – Disegno Industriale La Misura della Glicemia G. Andreoni - Politecnico di Milano
  • 2. 2 Introduzione Il Diabete Il Diabete Mellito è una condizione caratterizzata da un patologico aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. Responsabile di questo fenomeno è un difetto assoluto o relativo di insulina, ormone secreto dal pancreas ed indispensabile per il metabolismo degli zuccheri. - Si ritiene normale la glicemia fino al valore di 110 mg/dl - Valori compresi fra 110 e 125 definiscono la condizione di alterata glicemia a digiuno (IFG). - Valori di glicemia uguali o superiori a 126 mg/dl sono sufficienti secondo l'American Diabetes Association a porre diagnosi di diabete. - La diagnosi di Diabete è certa con un valore = a 200 mg/dl, rilevato in qualunque momento della giornata o due ore dopo un carico di glucosio. - Valori di glicemia compresi fra 140 a 200 dopo un carico di glucosio definiscono invece la ridotta tolleranza al glucosio (IGT). - IFG ed IGT possono evolvere nel tempo verso un Diabete conclamato. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 3. 3 Introduzione Il Diabete di tipo 1 Nel diabete di tipo 1, il pancreas non è più in grado di produrre insulina. Il Diabete di tipo 1 è detto ID (Insulino Dipendente): se il pancreas non produce più l'insulina o ne produce troppo poca ed è necessario, anzi vitale, fornirla dall'esterno con una, due o più iniezioni al giorno. Il paziente dipende quindi dalle iniezioni di insulina, mentre è ormai abbandonata la vecchia definizione di diabete giovanile (anche se in effetti nella gran parte dei casi la malattia appare fra i primi mesi di vita e i 17-18 anni). Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 4. 4 Introduzione Il Diabete di tipo 2 Il Diabete di Tipo 2 è di gran lunga la forma più frequente, è tipico dell'età matura e l'insulina è prodotta a ritmo rallentato, in quantità quasi normale, ma è poco attiva sulle cellule. Questo diabete è detto NID Non(N) Insulino (I) Dipendente (D) perché l'iniezione di insulina esterna non è vitale NID Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 5. 5 Introduzione Il Diabete di tipo 2 Le cause scatenanti alla base dell'insorgenza della malattia vanno generalmente ricercate in fattori ereditari ed ambientali. Negli anni si è evidenziato che esiste un fattore di trasmissione ereditario, non ancora ben chiarito che espone a tale patologia alcune popolazioni e addirittura alcune famiglie più delle altre. In questi casi ciò che viene trasmesso non è ovviamente il diabete ma la tendenza ad ammalarsi di diabete. Alla ereditarietà si affiancano aspetti caratteristici della persona quali l'obesità. Ricordiamo che le cellule hanno bisogno di zucchero per vivere; tanto maggiore è il numero di cellule da alimentare tanto maggiore sarà il fabbisogno di insulina. Nell'obeso quindi l'insulina viene prodotta ma non più in quantità sufficiente. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 6. 6 Introduzione Il Diabete di tipo 2 La vita sedentaria, lo stress, malattie che inducono l'organismo a risposte importanti ricadono nell'elenco dei fattori ambientali scatenanti. Esse impongono al pancreas un lavoro aggiuntivo poiché aumentano il fabbisogno di glucosio e quindi di insulina. Qualora il pancreas fosse indebolito da una predisposizione ereditaria al diabete queste cause accelerano l'insorgenza della stessa. Anche l'età gioca il suo ruolo. L'invecchiamento dell'organismo si riflette sulla funzionalità di tutti gli organi, non ultimo il pancreas che invecchiando non è più in grado di rispondere prontamente alle richieste ricevute. La persona affetta da Diabete di Tipo 2 è quindi generalmente una persona della seconda o terza età, con un peso superiore a quello ideale, spesso con genitori, nonni o zii diabetici. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 7. 7 Introduzione Il Diabete di tipo 2 I sintomi non sono generalmente evidenti come nel diabete di tipo 1, vengono facilmente ignorati e la scoperta del diabete è casuale durante un check-up. Per questo motivo la diagnosi di tale forma di diabete è piuttosto tardiva; può addirittura passare qualche anno tra la comparsa e la diagnosi della malattia. E' così facile riscontrare, all'atto della diagnosi, la presenza di complicanze in stato avanzato di sviluppo. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 8. 8 Introduzione Il Diabete di tipo 2 I sintomi non sono generalmente evidenti come nel diabete di tipo 1, vengono facilmente ignorati e la scoperta del diabete è casuale durante un check-up. Per questo motivo la diagnosi di tale forma di diabete è piuttosto tardiva; può addirittura passare qualche anno tra la comparsa e la diagnosi della malattia. E' così facile riscontrare, all'atto della diagnosi, la presenza di complicanze in stato avanzato di sviluppo. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 9. 9 La misura della Glicemia • La glicemia (glucosio nel sangue) La glicemia è il valore della concentrazione di glucosio nel sangue. Il suo valore può essere misurato in mg/dl o in mmol/l: vengono considerati normali valori a digiuno compresi tra 60 mg/dl e 120 mg/dl, valori superiori a digiuno potrebbe essere sintomo di diabete, mentre a due ore da un pasto il valore può salire a 150 mg/dl. Questi valori non sono costanti nel tempo, perché dipende dall'assunzione di cibi: assunzione di carboidrati, il valore è compreso tra 130-150 mg/dl post-assorbimento, il valore è compreso tra 80-100 mg/dl durante il digiuno, il valore può scendere a 60-70 mg/dl, se il valore rilevato è compreso tra 100-125, si ha un'alterata glicemia a digiuno, se il valore è superiore a 126 mg/dl è sintomo di iperglicemia. Rilevazioni della glicemia La determinazione della glicemia si effettua sul sangue venoso, ma negli ultimi anni sono stati sviluppati apparecchi portatili (cosiddetti glucometri) che eseguono il controllo, in pochi secondi, su una goccia di sangue capillare prelevato dal polpastrello. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 10. 10 La misura della Glicemia Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue) Uno degli obiettivi principali della gestione del diabete è mantenere la glicemia il più possibile all'interno dell'intervallo di normalità (euglicemia) nell'arco dell'intera giornata. Per misurare il raggiungimento di questo fondamentale obiettivo è necessario eseguire controlli domiciliari quotidiani dei livelli di glucosio nel sangue. Obiettivi dell'autocontrollo della glicemia Educare il paziente, e la sua famiglia, alla pratica dell'autocontrollo significa consegnargli gli strumenti adatti al fine di: - conseguire un adeguato compenso metabolico - prevenire o posticipare l'insorgenza delle complicanze acute (chetoacidosi e ipoglicemia) - prevenire o posticipare l'insorgenza delle complicanze croniche (retinopatia, nefropatia, micro e macro-angiopatia) Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 11. 11 La misura della Glicemia Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue) La glicemia si può misurare mediante l'ausilio di sistemi che operano con modalità differenti: - visivamente, confrontando il colore che viene a svilupparsi sull'area reattiva di un'apposita striscia, con la scala colorometrica riportata sulla confezione contenente detta striscia, oppure - elettronicamente grazie all'ausilio di uno strumento elettronico. La determinazione della glicemia con dispositivi portatili per la lettura automatica della glicemia, è di facile esecuzione e conduce a risultati molto più accurati. Oggi, inoltre, sono a disposizione sistemi che grazie alle più recenti tecnologie richiedono piccolissime quantità di sangue (un decimo di goccia), aspirano automaticamente la giusta quantità di campione necessaria all'analisi e alloggiano più strisce reattive pronte all'uso, che consentono di eseguire dovunque la glicemia senza la necessità di piani d'appoggio. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 12. 12 Gli strumenti di misura Glucometro I glucometri sono gli strumenti più pratici e convenienti per l’autocontrollo della glicemia. Gli apparecchi portatili per la determinazione rapida della glicemia su sangue capillare costituiscono il mezzo indispensabile per l'autocontrollo glicemico da parte del paziente. Consentono di misurare la glicemia su sangue intero, di solito sangue capillare ottenuto dalla puntura del polpastrello di un dito o sedi alternative. I glucometri possono essere di diverso tipo in funzione delle dimensioni, del tempo necessario per fornire il risultato, della memoria, e dell'entità del prelievo necessario per effettuare la misurazione. I glucometri più avanzati consentono di effettuare il test con una piccolissima goccia di sangue (0,3ml), sono interfacciabili con un computer nel quale si possono scaricare i dati e forniscono il risultato della misurazione in pochi secondi. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 13. 13 Gli strumenti di misura Glucometro I glucometri rilevano la glicemia in base a due principi di misura: Reflettometrico: Il glucosio nel sangue, a contatto con i reagenti presenti nella striscia, la colora in maniera proporzionale alla sua concentrazione. Uno o due piccoli diodi luminosi proiettano una luce che viene in parte assorbita e rifratta dall’area di reazione. Tanto più scura sarà la striscia, tanto minore sarà la percentuale di luce rifratta e letta dall’apparecchio. Elettrochimico: Il glucosio del sangue, a contatto con i reagenti presenti nella striscia, provoca una variazione di potenziale elettrico direttamente proporzionale al contenuto di glucosio nel sangue, misurabile con un amperometro. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 14. 14 Gli strumenti di misura Glucometri invasivi Sono largamente i più diffusi e ne esistono di svariate marche e tipologie. Sono tutti costituiti da una penna pungidito (con aghi ricaricabili) e da uno strumento per la lettura dei dati. I più diffusi sono i glucometri con strisce reattive, mentre ne esistono alcuni che integrano nello stesso oggetto il display e la penna pungidito. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 15. 15 Gli strumenti di misura Glucometri non invasivi I metodi non invasivi sono quei metodi che consentono di analiz-zare il livello di glucosio senza alcun prelievo di sangue. I vantaggi sono fondamentalmente due: non bisogna pungere le dita ed è possibile un monitoraggio costante del paziente. Tuttavia, accanto a questi pregi bisogna dire che i metodi non invasivi presentano dei problemi: sono ancora in fase di sperimentazione, inoltre non sono affidabili al livello di risultati quanto i metodi con prelievo di sangue. Infine questi metodi di misura del glucosio sono molto costosi. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 16. 16 Gli strumenti di misura Glucometri non invasivi Tecnologia elettrochimica (Glucowatch): ancora in fase di studio; esistono pareri contrastanti sull’effettiva affidabilità delle rilevazioni. Occlusion Spectroscopy: Permette la rilevazione dei dati tramite un temporaneo arresto del flusso sanguigno in un dito del paziente. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 17. 17 Gli strumenti di misura Glucometri invasivi Il pungidito consiste in uno strumento di forma allungata che serve, appunto, per pungere il dito al fine di provocare una piccolissima ferita. In questo modo si riesce ad ottenere la quantità necessaria di sangue che serve al glucometro per stabilire la quantità di gluco-sio nel sangue. Le lancette usa e getta devono essere inserite all’interno del pungidito per provocare la leggera fuoriuscita di sangue. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 18. 18 Gli strumenti di misura Glucometri invasivi E’ possibile effettuare il prelievo anche da siti diversi dal polpastrello: • Palmo della mano e lobo dell’orecchio. I valori rilevati sono assimilabili a quelli del polpastrello. • Avambraccio, braccio, coscia e polpaccio. Sebbene meno dolorosi, tali siti registrano meno velocemente le variazioni di glicemia e sono da utilizzare in controlli di routine lontano dai pasti. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 19. 19 Gli strumenti di misura Glucometri invasivi Le strisce consistono in un microchip che deve essere inserito all’interno del glucometro e che è in grado di leggere il livello di glucosio del sangue dopo che esso è stato posto sulla striscia. Una soluzione del mercato è il kit, che consente di avere glucometro, pungidito e ricambi in un unico astuccio, piccolo e facilmente trasportabile. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 20. 20 Gli strumenti di misura • Alcuni fattori possono influenzare il risultato della misura (variazione dell'ematocrito, altitudine, temperatura e umidità dell'ambiente, ipossiemia, ipertrigliceridemia), anche se tale influenza non risulta sempre clinicamente rilevante. • Influenza, raffreddore o altre indisposizioni, in aggiunta a stati di tensione emotiva possono alterare profondamente il livello glicemico. Quando si è malati è bene determinare anche l'eventuale presenza di corpi chetonici nelle urine, onde evitare i possibili gravi rischi originati dalla presenza di tali sostanze circolanti nel nostro organismo (chetosi o cheto-acidosi diabetica). • L'affidabilità della glicemia non dipende soltanto dall'accuratezza analitica dello strumento, ma anche dalle capacità dell'operatore e dalla qualità delle strisce reattive. Affinché l'errore totale (errore analitico + errore operatore- dipendente) sia inferiore al 10 per cento, a un glucometro affidabile è indispensabile affiancare un operatore a sua volta affidabile. Per l'automonitoraggio è dunque indispensabile un addestramento del paziente o dei familiari all'uso dello strumento. Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 21. 21 Conclusione • Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue) LE FASI DELL’AUTOCONTROLLO (per un comune glucometro con strisce) • Lavarsi le mani e asciugarle bene • Caricare il pungidito • Inserire la striscia reattiva nello strumento • Massaggiare il polpastrello e pungere lateralmente • Accostare la goccia di sangue alla striscia reattiva e attendere qualche secondo • Leggere il risultato e annotare il valore sul diario • Estrarre la striscia e la lancetta utilizzata Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 22. 22 Conclusione Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue) Autocontrollo: quando e quante volte Momenti della giornata: digiuno/prima del pasto; 2 ore dopo colazione, pranzo, cena, prima di andare a letto. In totale si tratta di sette controlli quotidiani, tre prima e tre dopo i pasti principali ed uno la sera prima di coricarsi; è importante rispettare sempre gli stessi intervalli di tempo. Numero di glicemie nella giornata: almeno uguale al numero delle iniezioni di insulina; aggiunta di altre glicemia nei momenti di rischio di ipoglicemia; aggiunta di altre glicemia all’inizio della cura e in occasione di variazioni della cura. Numero di giornate in cui fare l’autocontrollo: almeno un profilo giornaliero ogni settimana con 4 glicemie; aggiunta di altri profili glicemici in situazioni particolari (ad es. influenza, estrazioni dentarie, piccoli interventi chirurgici ambulatoriali, cure con cortisonici, esami clinici con preparazione). Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 23. 23 Conclusione Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue) PROBABILI ERRORI IN FASE DI AUTOCONTROLLO Generali: • Parte ottica sporca * • Pila scarica * • Controllo dello strumento * solitamente segnalati Di procedura: • Codice delle Strisce Reattive (calibrazione) • Lato di inserimento della Striscia Reattiva • Errata deposizione del sangue • Non rispetto della sequenza operativa • Sito prelievo • Quantità di sangue Giuseppe Andreoni Cesare Alippi
  • 24. 24 Docente: Giuseppe Andreoni Dip. di INDACO – Politecnico di Milano Tel. 02 2399.8881 Fax 02 2399.5989 giuseppe.andreoni@polimi.it Giuseppe Andreoni Cesare Alippi