2. Cos'è?
• Il diabete di tipo 1 è una forma di diabete che si manifesta
prevalentemente nel periodo dell’infanzia e nell’adolescenza, anche se
non sono rari i casi di insorgenza nell’età adulta. Per questa ragione fino a
poco tempo fa veniva denominato diabete infantile.
• Il diabete mellito di tipo 1 rientra nella categoria delle malattie
autoimmuni perché è causata dalla produzione di autoanticorpi
(anticorpi che distruggono tessuti ed organi propri non riconoscendoli
come appartenenti al copro ma come organi esterni) che attaccano le
cellule Beta che all’interno del pancreas sono deputate alla produzione
di insulina.
Come conseguenza, si riduce, fino ad azzerarsi completamente, la
produzione di questo ormone il cui compito è quello di regolare l’utilizzo
del glucosio da parte delle cellule. Si verifica, pertanto, una situazione
di eccesso di glucosio nel sangue identificata con il nome di iperglicemia.
3. • La mancanza o la scarsità di insulina, quindi, non consente al corpo
di utilizzare gli zuccheri introdotti attraverso l’alimentazione che
vengono così eliminati con le urine.
In questa situazione l’organismo è costretto a produrre energia in
altri modi, principalmente attraverso il metabolismo dei grassi, il che
comporta la produzione dei cosiddetti corpi chetonici.
L’accumulo di corpi chetonici nell’organismo, se non si interviene
per tempo, può portare a conseguenze molto pericolose fino al
coma.
4. Diabete mellito autoimmune
• Diabete mellito autoimmune (fino a poco tempo fa conosciuto con il
nome di diabete insulinodipendente). Si manifesta nella stragrande
maggioranza dei casi durante l’infanzia o l’adolescenza (diabete
infantile), ma non sono rari nemmeno i casi tra gli adulti.
È causato dalla distruzione delle cellule Beta da parte di anticorpi.
La velocità di distruzione di tali cellule è variabile: in alcuni soggetti è
molto rapida, in altri molto lenta.
La forma a progressione rapida si manifesta principalmente, ma non
esclusivamente, nei bambini; la forma lentamente progressiva
tipicamente negli adulti e talvolta viene definita come diabete
autoimmune latente dell’adulto (LAD).
Alcuni pazienti, soprattutto bambini ed adolescenti, possono presentare
come primo sintomo della malattia una chetoacidosi; altri una
modesta iperglicemia a digiuno che può rapidamente trasformarsi in
iperglicemia severa e chetoacidosi in presenza si altre situazioni di stress.
5. Diabete mellito idiopatico
• Diabete mellito idiopatico
È una forma molto rara di diabete di tipo 1 che si manifesta
principalmente nei soggetti di etnia africana o asiatica.
Si presenta con una carenza di insulina permanente
accompagnata da chetoacidosi, ma nessuna evidenza di
autoimmunità. Le cause del diabete mellito idiopatico non sono
ancora note.
6. Sintomi
• La scarsità o l’assenza di insulina,
impedisce all’organismo di utilizzare
il glucosio per produrre l’energia
necessaria al suo funzionamento.
Il glucosio, introdotto con
l’alimentazione, non viene utilizzato e
viene eliminato dal corpo attraverso le
urine. Si verifica, quindi, un aumento del
volume urinario, con
conseguente aumento della sensazione
di sete, e un calo di peso
improvviso dovuto al fatto che non
vengono trattenute le sostanze nutritive.
I principali sintomi clinici del diabete di
tipo 1 sono, infatti, i seguenti:
• – poliuria (aumento del volume e delle
urine)
– polidipsia (aumento della sete)
– polifagia paradossa (dimagrimento
improvviso non dovuto a variazioni nella
dieta)
• Spesso il sintomo di esordio del diabete
di tipo 1 è la chetoacidosi
diabetica (aumento della quantità di
corpi chetonici nel sangue).
In alcuni casi si riscontra un’interruzione
dei sintomi subito dopo la fase di
esordio; è una condizione transitoria,
nota come luna di miele, che può
durare solo pochi mesi.
Passato questo breve periodo i sintomi si
ripropongono e permangono
stabilmente dando origine alla malattia
vera e propria.
7. Cause
• Le cause del diabete di tipo 1 non sono ancora state individuate con certezza. Di sicuro ci sono
dei fattori che contribuiscono alla sua comparsa:
– fattori genetici (ereditari)
– fattori immunitari (legati ad una particolare difesa del nostro organismo contro le infezioni)
– fattori ambientali (dipendono dall’azione contro il nostro organismo di batteri, virus, sostanze
chimiche, etc.)
• I dati attualmente disponibili indicano che ci sono soggetti geneticamente predisposti a
sviluppare malattie autoimmuni (e quindi anche il diabete di tipo 1), ma devono verificarsi altri
eventi (fattori immunitari e/o fattori ambientali) perché la malattia si sviluppi.
• Sebbene i pazienti affetti da diabete di tipo 1 non siamo solitamente obesi, l’obesità non è
incompatibile con la diagnosi. Ultimamente è stato dimostrato, infatti, che l’obesità non
rappresenta un fattore di rischio solo per il diabete di tipo 2 ma anche per quello di tipo 1.
Le persone affette da questa forma di diabete possono, infine, avere anche altri disturbi
immunitari come il morbo di Graves, la tiroide di Hashimoto e il morbo di Addison.
8. terapia
• Dal diabete di tipo 1 non si può guarire, ma impegno e motivazione
nel rispetto della terapia insulinica, una dieta sana e l’attività
fisica rendono sempre più facile il raggiungimento di un ottimo
controllo della glicemia.
• Attualmente non esiste una cura per il diabete mellito di tipo1 e
l’unica terapia possibile è la somministrazione esogena di quello
che l’organismo non può produrre autonomamente: l’insulina.
• I pazienti affetti da diabete di tipo 1, infatti, devono sottoporsi per
tutta la vita alla terapia insulinica. L’insulina viene somministrata
prevalentemente con iniezioni nel tessuto sotto cutaneo da cui poi
si diffonde a tutto l’organismo.
9. • Il compito dell’insulina esogena (somministrata tramite iniezione) è
quello di simulare quanto più possibile l’azione dell’insulina
endogena (prodotta dall’organismo) sia per quanto riguarda
l’insulinizzazione basale (costante nell’arco della giornata) e acuta
(in seguito ai pasti) e quindi permettere un normale utilizzo
del glucosio da parte delle cellulle sia a digiuno che dopo aver
mangiato.
• Nel corso degli ultimi anni, i risultati della ricerca scientifica hanno
reso la terapia per il diabete di tipo 1 molto più semplice da seguire.
Oggi i pazienti diabetici possono raggiungere l’obiettivo del
controllo dei valori della glicemia molto più facilmente e senza
rinunciare alle spontaneità e alla flessibilità della vita di tutti i giorni.