I principali eventi accaduti al termine della Seconda Guerra Mondiale, con particolare attenzione alle trattative di pace, alla divisione del mondo in due blocchi, alla situazione della Jugoslavia non allineata
I principali eventi accaduti al termine della Seconda Guerra Mondiale, con particolare attenzione alle trattative di pace, alla divisione del mondo in due blocchi, alla situazione della Jugoslavia non allineata
Presentanzione in P.P. del primo grande conflitto mondiale. Attraverso le illustrazioni d'epoca e le foto dei protagonisti si ripercorrono i momenti più salienti, con particolare riguardo al ruolo del nostro paese.
La lotta per le investiture fu un conflitto politico e religioso che si verificò nell'XI secolo tra il papato e il Sacro Romano Impero per il controllo sulla nomina dei vescovi e degli alti funzionari ecclesiastici.
Presentanzione in P.P. del primo grande conflitto mondiale. Attraverso le illustrazioni d'epoca e le foto dei protagonisti si ripercorrono i momenti più salienti, con particolare riguardo al ruolo del nostro paese.
La lotta per le investiture fu un conflitto politico e religioso che si verificò nell'XI secolo tra il papato e il Sacro Romano Impero per il controllo sulla nomina dei vescovi e degli alti funzionari ecclesiastici.
Convegno "La Piccola Grande Guerra" - L' alimentazione del soldato, IISS Moro Trani
Le slide proposte sono relative all'intervento del prof. Valente al convegno "La Piccola Grande Guerra" organizzato dal prof. Moreno Rasia presso IPSSAR Artusi di Recoaro Terme
La prima guerra mondiale, analizzata ripercorrendo gli sviluppi dell'industria di fine secolo e la loro applicazione al conflitto, ovvero "l'industria della morte", per individuare i caratteri determinanti la vittoria, al di là degli schemi strettamente militari e retorici, ovvero come l’amplificazione della capacità annientatrice dei nuovi mezzi tecnologici trasformò lo scontro tra gli opposti eserciti in orrendi massacri.
Materiali di approfondimento del libro "Casa Lampedusa" di Antonio Ferrara (+ progetto etwinning "Stay Human")
https://arringo.wordpress.com/2019/02/22/casa-lampedusa-di-antonio-ferrara_laboratorio-di-lettura-e-progetto-stay-human/
Materiali di approfondimento del libro "Casa Lampedusa" di Antonio Ferrara (+ progetto etwinning "Stay Human")
https://arringo.wordpress.com/2019/02/22/casa-lampedusa-di-antonio-ferrara_laboratorio-di-lettura-e-progetto-stay-human/
Analisi della situazione geografica, economico-sociale dell'Africa, condotta dalla classe IIIA IC San Vito Romano, per comprendere i flussi migratori attuali. https://arringo.wordpress.com/2019/01/20/stay-human_iiia-leggiamo-il-presente-studiando_i-conflitti-in-africa/
Analisi della situazione geografica, economico-sociale dell'Africa, condotta dalla classe IIIA IC San Vito Romano, per comprendere i flussi migratori attuali. https://arringo.wordpress.com/2019/01/20/stay-human_iiia-leggiamo-il-presente-studiando_i-conflitti-in-africa/
Analisi della situazione geografica, economico-sociale dell'Africa, condotta dalla classe IIIA IC San Vito Romano, per comprendere i flussi migratori attuali. https://arringo.wordpress.com/2019/01/20/stay-human_iiia-leggiamo-il-presente-studiando_i-conflitti-in-africa/
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Analisi della situazione geografica, economico-sociale dell'Africa, condotta dalla classe IIIA IC San Vito Romano, per comprendere i flussi migratori attuali. https://arringo.wordpress.com/2019/01/20/stay-human_iiia-leggiamo-il-presente-studiando_i-conflitti-in-africa/
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Progetto etwinning "Books no bullies"
Le parole dell'amicizia, lavoro realizzato da Istituto Comprensivo “Isabella Morra” di Valsinni
Scuola Secondaria di 1° grado di Colobraro
Anno scolastico 2017/18
Traduzione in francese a cura dell’ IC « Garibaldi» di San Vito Romano
Karate un'arma contro il bullismo_di Roberta ProiettiCristinaGalizia
Materiali redati dall'istruttrice di karate seishindo Roberta Proietti per un incontro informativo presso la scuola secondaria di San Vito Romano. Progetto eTwinning "Books no bullies"
Testi di scrittura creativa e libera, dedicati ad Emanuela Loi, scritti dopo la lettura e l'analisi di "Io, Emanuela" di Annalisa Strada.
Testi a cura dei ragazzi della scuola secondaria di San Vito Romano (Rm), a.s. 2017-8
Progetto eTwinning "Books, no bullies"
presentazione realizzata dal geologo Daniele Cinti, ricercatore presso l'INGV, nell'abito del progetto eTwinning "Nous et le tremblement de terre" 2016-17
1. LE TRINCEE
a cura di Leonardo Cianfriglia
La trincea è un’ opera di fortificazione campale, che costituisce elemento
attivo, quale postazione protetta per l’ azione di fucilieri in linea; nel
contempo permette lo spostamento al coperto del personale. A volte è
realizzata ampliando gradualmente e collegando tra loro le postazioni
individuali.
Le trincee sono state uno dei simboli della Grande Guerra. Quando i vari
governi europei decisero di scendere in campo, tutti erano convinti che si
sarebbe trattata di una guerra veloce in cui era essenziale sfruttare il fattore
temporale. Invece, dopo poche settimane, i diversi fronti europei si
stabilizzarono ed iniziarono ad essere
scavate centinaia di chilometri di
trincee, dal nord della Francia fino
all'Europa orientale, nell'attuale
Polonia e nei Balcani. Questi lunghi
corridoi, profondi poco meno di due
metri, comparvero da subito anche
sul fronte italiano, in pianura,
sull'altopiano carsico e in alta
montagna, in mezzo alla neve.
!
L’ UTILIZZO DELLE TRINCEE
Al giorno d'oggi, vista l'ampia scelta di mezzi di trasporto terrestri ed aerei,
vengono usate nei conflitti a bassa tecnologia come i conflitti interni africani,
specie quelli che dagli anni Novanta si sono susseguiti fino a poco tempo fa
(le guerre civili di Ruanda, Liberia, Etiopia e Congo) o la guerra Etiopia –
Eritrea del 1998-2000, e nelle linee di demarcazione fisse come quelle tra
Corea del Nord e Corea del Sud O tra India e Pakistan, per la conquista del
kashmir.
2. STORIA
Erano usati modelli di trincea sin dal Medioevo, in quanto mezzo utile per il
movimento degli zappatori nei campi di battaglia. Iniziarono ad essere
impiegate per veri scopi bellici sin dalla scoperta della polvere da sparo. Il
termine trincea si ricorda più che altro per la Grande Guerra, ovvero la
prima guerra mondiale. In tutto il periodo della guerra, ci fu un conflitto su
vari fronti (Caporetto), svoltisi in trincee esigue ed in pessime condizioni di
vita. Guerra di trincea è una guerra in cui gli avversari, entrambi sulla
difensiva, si fronteggiano da opposte trincee fra loro parallele. E’
denominazione coniata per la prima guerra mondiale, ripresa allorché una
guerra si stabilizza su due opposti fronti difensivi. E’ un tipo di guerra di
posizione. La trincea d’ approccio è una trincea che consentiva alle truppe di
agire al coperto della linea di controvallazione verso la piazza: era costituita
da tratti disposti a zig-zag, per evitare il tiro d’infilata. La trincea continua è
un’ altro tipo , che ‘’corre’’ lungo tutto il fronte, fu impiegata durante la prima
guerra mondiale; è sostituita oggi da elementi di trincea, disposti in modo da
fiancheggiarsi.
3. LO SVILUPPO DI UNA TRINCEA
Il lato della trincea rivolto al nemico era chiamato parapetto: era munito di
un gradino che consentiva di sporgersi oltre il bordo della trincea. I fianchi
della trincea erano rinforzati con sacchi di sabbia, tavole, filo di ferro o
spinato, ma il fondo era ricoperto di tavole in legno.
La seconda linea di trincee era munita di bunker. Quelli britannici erano
scavati in genere ad una profondità che variava tra i 2,5 e i 5 metri, mentre
quelli tedeschi erano realizzati generalmente a profondità maggiori, e
comunque non inferiori ai quattro metri.Talvolta erano realizzati su più livelli,
collegati tra loro con scale in cemento.
Un'altra possibilità era quella di impiegare un periscopio: a Gallipoli, i soldati
alleati svilupparono un particolare "fucile a periscopio",che rendeva possibile
colpire il nemico senza esporsi al fuoco avversario.
Per il realizzo delle trincee, vi erano tre modi: il primo consisteva nello
scavare una trincea, in tutta la sua lunghezza. La seconda possibilità era di
allungare una trincea già esistente. Lo svantaggio era che si trattava di un
metodo molto lento. Il terzo metodo consisteva nello scavare una sorta di
tunnel, di cui alla fine si faceva crollare la copertura. Secondo i manuali
dell'esercito britannico, per scavare una trincea di 250 metri erano
necessarie sei ore di lavoro da parte di 450 uomini. Una volta terminata, una
trincea necessitava comunque di una continua manutenzione, per rimediare
ai danni provocati dal fuoco nemico.
!
4. MALATTIE IN TRINCEA
Il piede da trincea fu una delle infezioni più comuni e debilitanti, che
colpirono i soldati di tutti gli eserciti in guerra. L'origine di questa malattia
della Grande Guerra fu rilevata per la prima volta nell'armata napoleonica,
nel 1812. Durante la ritirata dalla Russia, la malattia si mostrò in tutta la sua
evidenza ed il primo a studiarla fu Larrey che osservò che la malattia non
era per nulla evidente nel "grande freddo" della campagna russa bensì nel
momento in cui la temperatura si approssimava ai zero gradi centigradi
ovvero quando si era in presenza di umidità. E qui sta il punto che accomuna
perfettamente questa malattia alla Grande Guerra. Come tutti sappiamo, gli
uomini erano impegnati su tutti i fronti in una guerra di trincea, statica.
Quindi erano esposti a lunghi periodi durante i quali, particolarmente
durante il periodo autunno-inverno, i loro piedi erano costantemente
immersi nel fango e nell'acqua che riempiva le trincee grazie alle copiose
precipitazioni. La bassa temperatura faceva il resto ed i piedi si gonfiavano, si
arrossavano e presentavano vesciche sanguinolente. I dolori erano
insopportabili e costanti fino al momento in cui i nervi sensori venivano
danneggiati e resi insensibili. Da quel momento il soggetto affetto dalla
malattia non riusciva più a reggersi in piedi e doveva necessariamente essere
evacuato.
Fonti:
www.archeofortificazioni.org
http://it.wikipedia.org/
isonzofront.altervista.org
http://keynes.scuole.bo.it/home/