Analisi della situazione geografica, economico-sociale dell'Africa, condotta dalla classe IIIA IC San Vito Romano, per comprendere i flussi migratori attuali. https://arringo.wordpress.com/2019/01/20/stay-human_iiia-leggiamo-il-presente-studiando_i-conflitti-in-africa/
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Questo è un lavoro in PPT in cui troverete informazioni sull' Africa in generale.
-Territorio
-Etnie
-Clima
-Popolazione
-Economia
Ecc... 20 slide compresa bibliografia.
Buono studio!
Ho fatto un video su esso e se volete guardarlo cercate SamuChannel su YouTube e lo troverete, se volete iscrivetevi.
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La presentazione del paese da parte degli studenti dell'isituto Cravetta-Marconi di Savigliano durante la manifestazione Children for Africa organizzata da Piccoli Passi Onlus
Materiali di approfondimento del libro "Casa Lampedusa" di Antonio Ferrara (+ progetto etwinning "Stay Human")
https://arringo.wordpress.com/2019/02/22/casa-lampedusa-di-antonio-ferrara_laboratorio-di-lettura-e-progetto-stay-human/
Materiali di approfondimento del libro "Casa Lampedusa" di Antonio Ferrara (+ progetto etwinning "Stay Human")
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Progetto etwinning "Books no bullies"
Le parole dell'amicizia, lavoro realizzato da Istituto Comprensivo “Isabella Morra” di Valsinni
Scuola Secondaria di 1° grado di Colobraro
Anno scolastico 2017/18
Traduzione in francese a cura dell’ IC « Garibaldi» di San Vito Romano
Karate un'arma contro il bullismo_di Roberta ProiettiCristinaGalizia
Materiali redati dall'istruttrice di karate seishindo Roberta Proietti per un incontro informativo presso la scuola secondaria di San Vito Romano. Progetto eTwinning "Books no bullies"
Testi di scrittura creativa e libera, dedicati ad Emanuela Loi, scritti dopo la lettura e l'analisi di "Io, Emanuela" di Annalisa Strada.
Testi a cura dei ragazzi della scuola secondaria di San Vito Romano (Rm), a.s. 2017-8
Progetto eTwinning "Books, no bullies"
presentazione realizzata dal geologo Daniele Cinti, ricercatore presso l'INGV, nell'abito del progetto eTwinning "Nous et le tremblement de terre" 2016-17
presentazione realizzata dal geologo Daniele Cinti, ricercatore presso l'INGV, nell'abito del progetto eTwinning "Nous et le tremblement de terre" 2016-17
1. SOMALIA
territorio
La somalia sta nella parte centro est dell’Africa con una superficie di 637 540 km
quadrati e confina a nord con il golfo di Aden ,a ovest con Gibuti ,l’Etiopia e la
Kenya, a sud e est con l’Oceano indiano.Il territorio è principalmente pianeggiante e
collinare ,ma verso il nord c’è la catena dei monti Karkaar ,gli unici fiumi permanenti
sono il Giuba e il Uebi Scebeli, che si uniscono prima della foce.Il clima è
caratterizzato da alte temperature e scarse precipitazioni e la maggior parte della
Somalia ha un ambiente da semiarido ad arido, adatto solo per la pastorizia nomade
praticata da oltre la metà della popolazione. Solo in aree limitate, in cui la pioggia
cade comunque moderata, nel nord-ovest, e in particolar modo nel sud-ovest,
l'agricoltura è praticata in maniera estensiva.La Somalia possiede un lungo tratto di
coste che si snoda per 3.025 km, ideale ponte africano verso il Medio-Oriente.
2. LA FAUNA
Il dromedario è onnipresente ed è ovvio, visto che la Somalia ne è il primo
allevatore mondiale. Prima dei conflitti, nella natura abbondavano leoni,
elefanti, iene, volpi, leopardi, giraffe e zebre. Per l'imperversare della
guerra e della siccità, si vedono scimmie, dik-dik (piccole antilopi) e
facoceri solo nei dintorni di Mogadiscio. In cambio gli ippopotami e i
coccodrilli vivono sempre lungo i fiumi Juba e Shebelle. Esistono anche
molte specie di serpenti velenosi. A sud di Gelib, futuro Parco Nazionale ,
Lag Badana, vi sono numerose scimmie, gazzelle e uccelli.
3. FLORA
Due piante fanno parte della coltura somala. Il franchincenso è una gomma
aromatica derivata dalla resina di Boswellia, che cresce in Somalia e nelle
zone meridionali della penisola arabica. Utilizzato precedentemente in
medicina e nei riti religiosi, oggi è uno degli ingredienti di incensi e di
profumi. Il qat è una pianta dalle virtù euforizzanti che nasce sulle alture del
corno africano e le cui foglie ancora fresche vengono masticate dai somali.
Vera droga, ufficialmente illegale e peste sociale, ne è formalmente
sconsigliato il consumo.
4. gastronomia
La cucina somala è un tipo di cucina molto particolare, che ha risentito dell’arte
culinaria araba, specialmente nell’uso delle spezie, come di quella italiana. Tra le
ricette locali molto gustoso è il kalluun, piatto a base di tonno fresco e patate
aromatizzato con il cumino.
storia e città
Le prime testimonianze di insediamenti umani in Somalia risalgono al Paleolitico:
esempi di pittura rupestre risalenti al IX millennio a.C. sono stati ritrovati nella parte
settentrionale del Paese. I più famosi sono quelli ritrovati a Laas Gaal, dove si
trovano alcune fra le più antiche testimonianze del continente africano, fra cui alcune
iscrizioni non ancora decifrate. A partire dal tredicesimo secolo, somali e pastori
nomadi stabilitosi nel nord del Corno d'Africa, cominciarono a emigrare in direzione
dell'attuale regione della Somalia. Prima i Galla, pastori e agricoltori, avevano
iniziato la loro migrazione dall' Ogaden e l'Abissinia. Tutti questi popoli si installarono
definitivamente sul territorio. Il territorio dell'attuale Somalia fu parte integrante del
Sultanato d’ Agiuran per tutto il Medioevo e fino alla fine del XVII secolo.La somalia
raggiunse la pace solo nel 1960 ,con l’unione della Somalia britannica e di quella
italiana ,ma nel 1969 Siad Bierre andò al potere con un colpo di stato,fino al 1991 ,in
cui Siad Barre fuggi provocando una guerra civile.La popolazione della somalia è
composta dal 92%da Somali e la religione praticata è l’islamismo.La lingua parlata è
il somalo ,ma anche l’arabo e alcuni anziani l’italiano.
5. Economia
La Somalia è classificata dalle Nazioni Unite come un paese meno sviluppato .
Nonostante abbia vissuto due decenni di guerra civile , il paese ha mantenuto
un’economia informale , basata principalmente su bestiame , trasferimenti di denaro
dall'estero e telecomunicazioni. A causa della carenza di statistiche ufficiali del
governo e della recente guerra civile, è difficile valutare le dimensioni o la crescita
dell'economia.Secondo la Banca africana di sviluppo, la Somalia è "caratterizzata da
una grave mancanza di statistiche economiche e sociali di base". Questa situazione
è stata esacerbata dalla guerra civile e dal collasso istituzionale, sebbene anche
prima del fallimento dello stato somalo, i dati erano spesso inaffidabili.
guerra
Reduce dalla crisi umanitaria del 2011, che aveva ucciso 250 mila persone, la siccità
del 2017 ha fatto crescere a 6,2 milioni di persone il numero di coloro che
necessitano di aiuto umanitario, di cui circa la metà ha bisogno di un intervento
d’emergenza a causa della situazione di insicurezza alimentare. I bambini, come
sempre, pagano il prezzo più alto: i malnutriti sono 388.000 e il tasso di mortalità
infantile sotto i 5 anni è salito al 13,7%.La Somalia è il tipico caso di Paese dove la
sinergia perniciosa di guerra e cambiamenti climatici produce i suoi effetti più
devastanti.
6. Per cosa si combatte Quadro generale
Controllo del potere, a danno degli altri
clan: le ragioni che hanno scatenato la
guerra pluridecennale in Somalia è
questa. Lo scontro, nel tempo, si è poi
trasformato progressivamente in
conflitto a matrice religiosa: dapprima,
all’inizio degli anni 2000, con la nascita
delle Corti islamiche e poi con
l’affermarsi del gruppo degli al-Shabab.
È dal 2012 che la formazione estremista
islamica è la realtà paramilitare e
terroristica più potente e attiva in
Somalia. Loro obiettivo principale è
instaurare nel Paese la shari’a, la legge
islamica. Le sconfitte subite dagli scontri
con la missione dell’Unione Africana
Amisom e con l’esercito regolare come
pure dagli attacchi dei droni americani
hanno indebolito ma non fermato il
movimento che controlla ancora vaste
zone rurali nel Sud del Paese. Di fronte
alle sconfitte militari, peraltro, gli
al-Shabab adottano da tempo la tattica
di ritirarsi in aree più remote del Paese,
infiltrando i propri miliziani tra la
popolazione civile e nelle città, e
intensificando le azioni terroristiche
È il 26 gennaio 1991. Con la caduta del
dittatore Siad Barre incomincia il
periodo forse più buio della storia della
Somalia. Doveva essere la fine di una
dittatura, si è trasformata in una guerra
di tutti contro tutti, signori della guerra,
clan, bande rivali. Il Paese è stato a
poco a poco conteso e suddiviso in
fazzoletti di territorio sotto il dominio di
tribù senza scrupoli a colpi di
kalashnikov e di “tecniche”, l’arma
somala per eccellenza, il mitragliatore
montato sul cassone aperto del Toyota
pick-up. Dopo 27 anni, però, le elezioni
del nuovo Presidente Farmajo hanno
aperto uno spiraglio di speranza sul
futuro di questa terra. Un Paese che
fino a ieri di fatto era ancora senza
istituzioni, con un popolo senza diritti. In
realtà, nemmeno prima del 1991 la
Somalia aveva conosciuto lunghi periodi
di pace. Dalla proclamazione
dell’indipendenza del primo luglio 1960.
il Paese per nove anni aveva visto un
Governo della Repubblica somala
legittimamente eletto.