SlideShare a Scribd company logo
Marco Tomatis (autore)
Questo libro è ambientato a Torino nell’autunno del 1917. Il protagonista si
chiama Lorenzo. È un bambino di undici anni, vive con la sorellina di tre anni e
con la madre che lavorava nella Fiat. Suo padre era in guerra come tutti gli
uomini italiani in quel periodo storico. Un giorno due signori vestiti di nero
persero una borsa, contenente diecimila lire, la quale fu trovata da Lorenzo. A
quel tempo trovare diecimila lire era come essere ricchi, perché erano davvero
tanti soldi. Ora invece diecimila lire non valgono nulla. Quando Lorenzo prese la
borsa vide due signori vestiti di nero, che lo stavano seguendo. Decise, quindi, di
scappare. Salì su un treno e cercò di nascondersi sotto la paglia, poi si
addormentò. Si svegliò in un luogo di guerra, appena scese era un po’
disorientato. Dopo aver iniziato a lavorare venne rapito. Dopo essere stato
liberato, padre Joseph lo portò alla casa Arcobaleno, dove trovò sua madre e sua
sorella e le abbracciò.
Secondo Lorenzo la Guerra è una cosa inutile, perché le cause che l’avevano
determinata, si potevano risolvere senza spargimento di sangue. Dal nostro punto
di vista, la guerra si poteva evitare, poiché non ha risolto nulla, ma ha causato la
morte di migliaia di persone.
Un soldato nemico, in guerra, è solo una persona
che combatte per la sua patria
Quando si è in guerra ti insegnano ad odiare il nemico perché è
la persona che devi distruggere. I soldati non sono consapevoli di
quello che stanno facendo. Pensano di fare la cosa giusta. Ritengono che, concluso il
conflitto, saranno fieri di loro poiché hanno combattuto per la propria patria.
Durante la guerra le donne e i minori erano costretti a lavorare. Le donne si
dividevano tra le cure della casa e dei figli e il loro lavoro in fabbrica. I ragazzi
tra gli 11 e i 18 anni si arruolavano nell’esercito per lavorare nelle retrovie.
Questa responsabilità li faceva crescere più in fretta.
NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
LA GRANDE GUERRA
La Grande Guerra fu lo scontro armato che implicò le principali potenze
mondiali e molti altri paesi tra l’estate del 1914 e la fine del 1918.
Il nome iniziale, che le avevano dato i contemporanei, era “guerra
europea”, venne poi cambiato in “guerra mondiale” o “Grande Guerra”
quando, vennero coinvolte anche le colonie dell’impero britannico e altri
Paesi extraeuropei come gli Stati Uniti d’America e l’impero giapponese.
Il conflitto iniziò il 28 luglio 1914, quando l’impero austro-ungarico
dichiarò guerra al Regno di Serbia a causa dell’assassinio dell’arciduca
Francesco Ferdinando e di sua moglie a opera di Gavrilo Princip,
studente serbo.
Gavrilo Princip
Arciduca Francesco Ferdinando e sua
moglie
Quando i Tedeschi occuparono il Belgio e arrivarono nella Francia nord-orientale, i Francesi erano
praticamente assediati. Solo alla fine si ripresero, mettendo fine alla guerra-lampo trasformandola in una
guerra di trincea.
4. La linea tratteggiata
indica il piano tedesco
della guerra-lampo:
entrare a Parigi e
prendere alle spalle
l’esercito francese
schierato lungo il
confine.
3. I Tedeschi
arrivano a soli 25
km. Da Parigi.
1. Passando dal
Belgio (neutrale) i
Tedeschi non
incontrano
resistenza.
2. La linea di difesa
della Francia corre
solo lungo il confine
con la Germania.
5. Questa freccia
indica l’evento che
fece fallire la
guerra-lampo
tedesca: alcune
divisioni dovettero
lasciare il Fronte
occidentale (contro
la Francia) per
accorrere sul fronte
orientale (contro la
Russia).
6. La partenza di alcune
divisioni tedesche per la Russia
diede ai Francesi il tempo di
spostarsi sulle rive del fiume
Marna e di bloccare i Tedeschi.
La guerra durò altri quattro anni. Si concluse con la battaglia di Vittorio Veneto, iniziata il 24 ottobre 1918
e terminata il 4 novembre 1918 con l’armistizio firmato da Italia e Austria.
CHE COS’È
La propaganda, si dice, è vecchia quanto il mondo e si dava da fare per arrivare al popolo.
Propaganda è una parola al “femminile” ed è un termine che conferma la regola che “è l’uomo che
propone, ma è la donna che dispone”.
La propaganda serve a disseminare idee e informazioni; essa presenta i fatti in modo selettivo, anche a
costo di mentire.
Con la Prima Guerra Mondiale si può assistere a un’attività propagandistica nella quale la materia
principale è la componente storica.
La propaganda nella Prima Guerra Mondiale fu dipendente dal livello politico del Paese.
Nel Regno Unito e negli Stati Uniti d’America si ebbe la maggior percentuale di azioni
propagandistiche.
In Italia, gli interventisti dicevano che la guerra era una “guerra giusta”; anche se buona parte della
popolazione era neutralista.
Furono le manifestazioni degli interventisti a diffondere in Italia il pensiero che, se non avessero
partecipato alla guerra, non avrebbero potuto rivendicare le terre che un tempo erano italiane e che poi
furono “strappate” dall’Austria.
Furono quindi gli interventisti a convincere l’Italia ad entrare in guerra il 24 maggio 1915.
…COME NUOVAARMA
Durante la Grande Guerra la propaganda aveva lo scopo di tenere
alto il morale dei soldati e della gente comune, pur mentendo.
La percentuale di azioni propagandistiche in Italia, si alzò dopo
Caporetto, si trattava, infatti, di infondere nuovamente fiducia, a
causa della terribile sconfitta.
Cominciarono ad essere stampati: cartoline, manifesti, opuscoli, libri
e giornali.
Furono molto importanti i giornali di trincea, che erano distribuiti
tra i combattenti.
Il nome dei giornali era legato agli eserciti, come: “Il giornale del
soldato” o “La trincea”, ed erano distribuiti in zone ben precise del
fronte.
I testi erano semplici perché i soldati non sapevano né leggere né
scrivere.
Vennero nominati presso l’esercito degli ufficiali che si occupavano
di migliorare lo stato d’animo dei soldati, controllando il cibo e le
condizioni di vita (ad esempio: impiantando campi sportivi e
diffondendo spettacoli cinematografici e teatrali).
Vennero diffusi quotidiani molti famosi come il “Corriere della
Sera” e sugli articoli, il controllo della censura era notevole.
La propaganda fu rivolta persino a quello che veniva chiamato il
“fronte interno”, ovvero la gente comune. Bisognava convincere tutti
che i sacrifici che la guerra richiedeva erano utili, che il nemico era
cattivo e che la guerra sarebbe stata vinta, anche se ognuno doveva
offrire il proprio contributo persino nelle piccole cose.
Il generale Luigi Cadorna, comandate
dell’esercito italiano tentò una serie di
attacchi che fallirono, allora schierò le truppe
lungo il fiume Isonzo, sull’altopiano del
Carso, dove si svolse la guerra di trincea.
Tra il 24 ottobre e il 12 novembre 1917 le
truppe esauste furono travolte dall’esercito
austro-tedesco che sfondò le linee italiane a
Caporetto.
La disfatta di Caporetto suscitò
un’impressione sconvolgente nell’opinione
pubblica italiana.
Il generale Cadorna fu sostituito dal generale
Armando Diaz che risollevò il morale
dell’esercito italiano. Grazie a Diaz, i soldati
sentivano di dover combattere per uno scopo:
difendere la patria.
Il Mark I fu il primo carro armato, sviluppato dal
Regno Unito. I primi esemplari entrarono in
servizio sul Fronte Occidentale nel settembre
1916.
Sviluppato nel 1915, nasceva come strumento per
andare all’offensiva; inizialmente l’impiego del
Mark I non riportò successi significativi, perché
impiegato in piccole quantità.
Il modello di serie era identico al prototipo;
furono previste due varianti: maschio e femmina.
Il maschio aveva due cannoni e tre mitragliatori,
a cui ne fu aggiunto un quarto utilizzabile da
posizione frontale; mentre la femmina aveva
quattro mitragliatrici raffreddate ad acqua, più
due cannoni e risultò più leggero di quasi una
tonnellata.
I cingoli erano costituiti da 90 maglie e il motore
era un sei cilindri raffreddato ad acqua.
Il FIAT 2000 fu il primo carro armato progettato e
realizzato dall’Italia. Pesava quaranta tonnellate,
infatti, fu il mezzo più pesante prodotto durante il
primo conflitto mondiale. La FIAT ne iniziò la
costruzione nella metà del 1916 su ordine dei vertici
militari. Il prototipo venne presentato alle autorità
militari il 17 giugno 1917: la meccanica era quella
definita, ma la corazzatura e l’armamento vennero
migliorati nei mesi successivi; era dotato di un cannone
in torretta troncoconica, di quattro mitragliatrici e di
grandi feritoie non scudate.
Nel 1918 venne realizzato il secondo carro, ma verso la
fina della guerra si perse l’interesse per i mezzi
corazzati che poi andarono dispersi.
Il cannone da campagna è un tipo
di artiglieria progettata per
fornire il supporto in battaglia.
Durante la prima guerra
mondiale il cannone da
campagna fu ampiamente
utilizzato e, siccome, era facile da
spostare veniva classificato come
cannone da campo “leggero”.
La Grande Guerra iniziò come combattimenti di movimenti (cioè di conquista e avanzamento) e diventò una guerra
di posizione (cioè combattuta nelle trincee)
Che cosa sono le trincee?
La trincea è uno stretto fossato scavato per circa due metri di profondità e altrettanti di larghezza che si estende per
diversi chilometri lungo il territorio di guerra.
La vita in trincea fu molto difficile e precaria: la maggior parte dei soldati al fronte si ammalò a causa del freddo,
per l'assenza di ripari, per la completa mancanza di igiene personale per diverse settimane, per il cibo mal
conservato e consumato in mezzo alla sporcizia assoluta e infine per la mancanza di latrine.
Tra le malattie più diffuse negli anni della guerra ci furono il tifo, il colera e la dissenteria. Inoltre molti soldati
contrassero patologie legate alle vie respiratorie (basti immaginare un soldato zuppo d'acqua sul Carso sferzato
dal gelido vento di bora o un alpino a 2000 metri di altitudine). È stato calcolato che tra gli Italiani almeno 100 mila
uomini morirono per malattia. Nel 1918, come se non bastasse, giunse in Europa la terribile epidemia
dell'influenza "Spagnola" che decimò l'intera popolazione (anche quella civile).
Inoltre molti soldati al fronte, minacciati costantemente dalla morte, contrassero malattie psichiche dovute ai lunghi
periodi passati sul fronte. Chiunque fosse schierato in prima linea era consapevole che, in qualsiasi momento,
sarebbe potuto morire: i bombardamenti dell'artiglieria nemica furono incessanti ed i cecchini non mancavano mai
di vigilare e di sparare sugli obiettivi. Anche un solo gesto imprudente, come alzarsi dalla trincea o accendere una
sigaretta, poteva costare la vita ad un soldato, per cui si diffonde tra i soldati il sentimento della precarietà e della
fugacità della vita soprattutto tra i giovani che non riescono a progettare il loro futuro.
La vista costante di cadaveri non aiutava certo a migliorare la situazione resa ancora più tragica dal duro
atteggiamento tenuto dagli ufficiali. Ogni battaglia, come si legge in molti diari dei protagonisti, era attesa con un
silenzio irreale. Privati della possibilità di ribellarsi, i soldati uscivano dalle trincee rassegnati e alle volte in lacrime
sapendo che, chiunque avesse esitato, sarebbe stato punito.
Fu in questi anni che nacque l'espressione "Scemo di guerra" per indicare tutti quegli uomini che, durante o dopo la
Grande Guerra, furono colpiti da patologia mentale.
Andare all’assalto
Nel libro Lorenzo e la grande guerra si legge:
-Esci dalla trincea, dove più o meno stai riparato, e vai verso quella nemica per cercare di conquistarla.
Cercando di passare dove l’artiglieria ha distrutto i reticolati, se ci è riuscita. Solo che gli austriaci non sono
scemi. I buchi li vedono anche loro e allora sparano dove i soldati si ammucchiano per passare.
-E se invece i varchi nei reticolati non ci sono devi cercare di farli tu con le pinze tagliafili. Sotto il fuoco
delle mitragliatrici.
-Io spero di non andarci mai più. O di andarci il più tardi possibile. Ero al Podgora: la nostra artiglieria
avrebbe dovuto aprirci i varchi nei reticolati a cannonate, ma non ci è riuscita, e della mia compagnia siamo
tornati in dietro meno della metà.
-A me è capitato di andare all’ assalto correndo sui corpi dei compagni morti.
L’alimentazione nelle trincee
Un grande problema durante la Grande Guerra fu quello dell’alimentazione; le famiglie sono state
vittime di carestie, epidemie e malattie gravi (come la pellagra). Anche il pasto dei soldati diventava
sempre più scadente.
La scarsa qualità del cibo era condizionata dalla scelta di cucinarlo nelle retrovie e nella notte
trasportarlo verso le trincee.
In questo modo la pasta o il riso messi nei grandi pentoloni arrivavano in trincea simili a della colla.
Anche la scelta di scaldare il cibo una seconda volta peggiorava la situazione rendendolo immangiabile.
Un altro problema era la razione di cibo da distribuire ai soldati. L’esercito italiano dava ai suoi uomini:
•600 grammi di pane,
•100 grammi di carne e pasta,
• frutta e verdura ( a volte), un quarto di vino e del caffè.
L’acqua potabile era un grosso problema e pochissime volte superava il mezzo litro al giorno.
Prima degli assalti venivano distribuite anche delle dosi più consistenti di cibo come:
•gallette,
•scatole di carne,
•cioccolato e liquori.
Oggi in diversi musei si possono ammirare i contenitori di metallo che contenevano 220 grammi di carne
o di alici sott’ olio e frutta candita. Ogni scatola era decorata con motti patriottici come “Savoia!” o
“Antipasto finissimo Trento e Trieste”
CLASSE 2^B
“E. P. PRANDONI”

More Related Content

What's hot

Geometria
GeometriaGeometria
Geometria
Agostinho NSilva
 
Caderno de exercícios resolvidos
Caderno de exercícios resolvidosCaderno de exercícios resolvidos
Caderno de exercícios resolvidos
Simone Flores
 
2015. aula 4 xviii oba astronautica
2015. aula 4 xviii oba astronautica2015. aula 4 xviii oba astronautica
2015. aula 4 xviii oba astronauticaInstituto Iprodesc
 
Ficha nº 28 ilusões geométricas
Ficha nº 28 ilusões geométricasFicha nº 28 ilusões geométricas
Ficha nº 28 ilusões geométricasruiseixas
 
Resseção espacial
Resseção espacialResseção espacial
Resseção espacial
luancaio_aguas
 
APRESENTAÇÃO SOBRE RÁDIOS COMUNITÁRIAS
APRESENTAÇÃO SOBRE RÁDIOS COMUNITÁRIASAPRESENTAÇÃO SOBRE RÁDIOS COMUNITÁRIAS
APRESENTAÇÃO SOBRE RÁDIOS COMUNITÁRIAS
INSTITUTO VOZ POPULAR
 
SATELLITE AIS FOR GLOBAL MARITIME TRAFFIC MONITORING
SATELLITE AIS FOR GLOBAL MARITIME TRAFFIC MONITORINGSATELLITE AIS FOR GLOBAL MARITIME TRAFFIC MONITORING
SATELLITE AIS FOR GLOBAL MARITIME TRAFFIC MONITORING
Zulkifli Abdul Aziz
 
FUTURE NAVIGABILITY OF ARCTIC SEAS
FUTURE NAVIGABILITY OF ARCTIC SEASFUTURE NAVIGABILITY OF ARCTIC SEAS
FUTURE NAVIGABILITY OF ARCTIC SEAS
rohith30
 
9o. Ano - Impressionismo -Claude Monet-
9o. Ano - Impressionismo -Claude Monet-9o. Ano - Impressionismo -Claude Monet-
9o. Ano - Impressionismo -Claude Monet-
ArtesElisa
 

What's hot (11)

Geometria
GeometriaGeometria
Geometria
 
Caderno de exercícios resolvidos
Caderno de exercícios resolvidosCaderno de exercícios resolvidos
Caderno de exercícios resolvidos
 
2015. aula 4 xviii oba astronautica
2015. aula 4 xviii oba astronautica2015. aula 4 xviii oba astronautica
2015. aula 4 xviii oba astronautica
 
Ficha nº 28 ilusões geométricas
Ficha nº 28 ilusões geométricasFicha nº 28 ilusões geométricas
Ficha nº 28 ilusões geométricas
 
Sistema solar.oba
Sistema solar.obaSistema solar.oba
Sistema solar.oba
 
Resseção espacial
Resseção espacialResseção espacial
Resseção espacial
 
APRESENTAÇÃO SOBRE RÁDIOS COMUNITÁRIAS
APRESENTAÇÃO SOBRE RÁDIOS COMUNITÁRIASAPRESENTAÇÃO SOBRE RÁDIOS COMUNITÁRIAS
APRESENTAÇÃO SOBRE RÁDIOS COMUNITÁRIAS
 
circulo-cromatico
circulo-cromaticocirculo-cromatico
circulo-cromatico
 
SATELLITE AIS FOR GLOBAL MARITIME TRAFFIC MONITORING
SATELLITE AIS FOR GLOBAL MARITIME TRAFFIC MONITORINGSATELLITE AIS FOR GLOBAL MARITIME TRAFFIC MONITORING
SATELLITE AIS FOR GLOBAL MARITIME TRAFFIC MONITORING
 
FUTURE NAVIGABILITY OF ARCTIC SEAS
FUTURE NAVIGABILITY OF ARCTIC SEASFUTURE NAVIGABILITY OF ARCTIC SEAS
FUTURE NAVIGABILITY OF ARCTIC SEAS
 
9o. Ano - Impressionismo -Claude Monet-
9o. Ano - Impressionismo -Claude Monet-9o. Ano - Impressionismo -Claude Monet-
9o. Ano - Impressionismo -Claude Monet-
 

Viewers also liked

Sulle orme di Ungaretti 3A
Sulle orme di Ungaretti 3ASulle orme di Ungaretti 3A
Sulle orme di Ungaretti 3A
rosasala
 
Racconti di guerra
Racconti di guerraRacconti di guerra
Racconti di guerra
rosasala
 
Sulle orme di Ungaretti 3B
Sulle orme di Ungaretti 3BSulle orme di Ungaretti 3B
Sulle orme di Ungaretti 3B
rosasala
 
I bambini e la guerra
I bambini e la guerraI bambini e la guerra
I bambini e la guerra
rosasala
 
Ricicliamo la carta
Ricicliamo la cartaRicicliamo la carta
Ricicliamo la carta
Laura Franchini
 
Io cito, tu city
Io cito, tu cityIo cito, tu city
Io cito, tu city
rosasala
 
Settimana della matematica ludica: numeri e arti
Settimana della matematica ludica: numeri e artiSettimana della matematica ludica: numeri e arti
Settimana della matematica ludica: numeri e arti
rosasala
 
Targa Scuola Prandoni
Targa Scuola PrandoniTarga Scuola Prandoni
Targa Scuola Prandoni
rosasala
 
Come sorelle
Come sorelleCome sorelle
Come sorelle
Laura Franchini
 
Settimana della lettura alla Prandoni
Settimana della lettura alla PrandoniSettimana della lettura alla Prandoni
Settimana della lettura alla Prandoni
scuolaprandoni
 
Il tour virtuale della scuola secondaria Prandoni di Torno (CO)
Il tour virtuale della scuola secondaria Prandoni di Torno (CO)Il tour virtuale della scuola secondaria Prandoni di Torno (CO)
Il tour virtuale della scuola secondaria Prandoni di Torno (CO)Laura Franchini
 
Progetto biblioteca classe 4^
Progetto biblioteca classe 4^Progetto biblioteca classe 4^
Progetto biblioteca classe 4^
Laura Franchini
 
Progetto bosco del feleghe'e
Progetto bosco del feleghe'eProgetto bosco del feleghe'e
Progetto bosco del feleghe'e
Laura Franchini
 
Progetto Biblioteca classe 4^
Progetto Biblioteca classe 4^Progetto Biblioteca classe 4^
Progetto Biblioteca classe 4^
Laura Franchini
 
Sulle tracce della grande guerra
Sulle tracce della grande guerraSulle tracce della grande guerra
Sulle tracce della grande guerra
rosasala
 
Fucili
FuciliFucili
Fucili
comolago
 
Alfabeto della Grande Guerra
Alfabeto della Grande GuerraAlfabeto della Grande Guerra
Alfabeto della Grande Guerra
rosasala
 
La sentinella
La sentinellaLa sentinella
La sentinella
comolago
 
Poesia e guerra
Poesia e guerraPoesia e guerra
Poesia e guerra
comolago
 
Ricordo dei caduti
Ricordo dei cadutiRicordo dei caduti
Ricordo dei caduti
comolago
 

Viewers also liked (20)

Sulle orme di Ungaretti 3A
Sulle orme di Ungaretti 3ASulle orme di Ungaretti 3A
Sulle orme di Ungaretti 3A
 
Racconti di guerra
Racconti di guerraRacconti di guerra
Racconti di guerra
 
Sulle orme di Ungaretti 3B
Sulle orme di Ungaretti 3BSulle orme di Ungaretti 3B
Sulle orme di Ungaretti 3B
 
I bambini e la guerra
I bambini e la guerraI bambini e la guerra
I bambini e la guerra
 
Ricicliamo la carta
Ricicliamo la cartaRicicliamo la carta
Ricicliamo la carta
 
Io cito, tu city
Io cito, tu cityIo cito, tu city
Io cito, tu city
 
Settimana della matematica ludica: numeri e arti
Settimana della matematica ludica: numeri e artiSettimana della matematica ludica: numeri e arti
Settimana della matematica ludica: numeri e arti
 
Targa Scuola Prandoni
Targa Scuola PrandoniTarga Scuola Prandoni
Targa Scuola Prandoni
 
Come sorelle
Come sorelleCome sorelle
Come sorelle
 
Settimana della lettura alla Prandoni
Settimana della lettura alla PrandoniSettimana della lettura alla Prandoni
Settimana della lettura alla Prandoni
 
Il tour virtuale della scuola secondaria Prandoni di Torno (CO)
Il tour virtuale della scuola secondaria Prandoni di Torno (CO)Il tour virtuale della scuola secondaria Prandoni di Torno (CO)
Il tour virtuale della scuola secondaria Prandoni di Torno (CO)
 
Progetto biblioteca classe 4^
Progetto biblioteca classe 4^Progetto biblioteca classe 4^
Progetto biblioteca classe 4^
 
Progetto bosco del feleghe'e
Progetto bosco del feleghe'eProgetto bosco del feleghe'e
Progetto bosco del feleghe'e
 
Progetto Biblioteca classe 4^
Progetto Biblioteca classe 4^Progetto Biblioteca classe 4^
Progetto Biblioteca classe 4^
 
Sulle tracce della grande guerra
Sulle tracce della grande guerraSulle tracce della grande guerra
Sulle tracce della grande guerra
 
Fucili
FuciliFucili
Fucili
 
Alfabeto della Grande Guerra
Alfabeto della Grande GuerraAlfabeto della Grande Guerra
Alfabeto della Grande Guerra
 
La sentinella
La sentinellaLa sentinella
La sentinella
 
Poesia e guerra
Poesia e guerraPoesia e guerra
Poesia e guerra
 
Ricordo dei caduti
Ricordo dei cadutiRicordo dei caduti
Ricordo dei caduti
 

Similar to Lorenzo e la Grande Guerra

Prima guerra mondiale
Prima guerra mondialePrima guerra mondiale
Prima guerra mondiale adele
Prima guerra mondiale  adelePrima guerra mondiale  adele
Prima guerra mondiale adeleclasse3Achiavari
 
La Prima Guerra Mondiale
La Prima Guerra MondialeLa Prima Guerra Mondiale
La Prima Guerra Mondiale
itis e.divini san severino marche
 
PRIMA GUERRA MONDIALE
PRIMA GUERRA MONDIALEPRIMA GUERRA MONDIALE
PRIMA GUERRA MONDIALE
Vincenzo06
 
Percorso d'esame terza media 2013 -2014 sul Novecento di De Filippis Lorenzo
Percorso d'esame terza media 2013 -2014 sul Novecento di De Filippis LorenzoPercorso d'esame terza media 2013 -2014 sul Novecento di De Filippis Lorenzo
Percorso d'esame terza media 2013 -2014 sul Novecento di De Filippis Lorenzo
Maurizio De Filippis
 
Seconda guerra mondiale
Seconda guerra mondialeSeconda guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
altieriannamaria
 
Seconda guerra mondiale
Seconda guerra mondialeSeconda guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
altieriannamaria
 
07.la grandeguerra 1914-18 (2)
07.la grandeguerra 1914-18 (2)07.la grandeguerra 1914-18 (2)
07.la grandeguerra 1914-18 (2)
Antonio Nini
 
*us13004 Addio paesel natio
*us13004 Addio paesel natio*us13004 Addio paesel natio
*us13004 Addio paesel natioarticolo9
 
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieLa seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
VincenzoPantalena1
 
La guerra infinita
La guerra infinitaLa guerra infinita
La guerra infinita
David Mugnai
 
La prima guerra mondiale
La prima guerra mondialeLa prima guerra mondiale
La prima guerra mondiale
Savina Gravante
 
Schema di sintesi ii guerra mondiale
Schema di sintesi  ii guerra mondialeSchema di sintesi  ii guerra mondiale
Schema di sintesi ii guerra mondialeMinerva-Athena
 
Il tempo e i suoi eroi
Il tempo e i suoi eroiIl tempo e i suoi eroi
Il tempo e i suoi eroi
Maurizio Casciano
 
07.la grandeguerra 1914-18_2_
07.la grandeguerra 1914-18_2_07.la grandeguerra 1914-18_2_
07.la grandeguerra 1914-18_2_
Antonio Nini
 
Dalla prima guerra mondiale alla ascesa di Mussolini
Dalla prima guerra mondiale alla ascesa di Mussolini Dalla prima guerra mondiale alla ascesa di Mussolini
Dalla prima guerra mondiale alla ascesa di Mussolini
Valeria Serraino
 
La Grande Guerra
La Grande GuerraLa Grande Guerra
La Grande Guerra
laprofkira
 
La prima-guerra-mondiale-di-alimonti-e-lamera-3 d
La prima-guerra-mondiale-di-alimonti-e-lamera-3 dLa prima-guerra-mondiale-di-alimonti-e-lamera-3 d
La prima-guerra-mondiale-di-alimonti-e-lamera-3 dGiuseppe Dibello
 

Similar to Lorenzo e la Grande Guerra (20)

Prima guerra mondiale
Prima guerra mondialePrima guerra mondiale
Prima guerra mondiale
 
Prima guerra mondiale
Prima guerra mondialePrima guerra mondiale
Prima guerra mondiale
 
Prima guerra mondiale
Prima guerra mondialePrima guerra mondiale
Prima guerra mondiale
 
Prima guerra mondiale adele
Prima guerra mondiale  adelePrima guerra mondiale  adele
Prima guerra mondiale adele
 
La Prima Guerra Mondiale
La Prima Guerra MondialeLa Prima Guerra Mondiale
La Prima Guerra Mondiale
 
PRIMA GUERRA MONDIALE
PRIMA GUERRA MONDIALEPRIMA GUERRA MONDIALE
PRIMA GUERRA MONDIALE
 
Percorso d'esame terza media 2013 -2014 sul Novecento di De Filippis Lorenzo
Percorso d'esame terza media 2013 -2014 sul Novecento di De Filippis LorenzoPercorso d'esame terza media 2013 -2014 sul Novecento di De Filippis Lorenzo
Percorso d'esame terza media 2013 -2014 sul Novecento di De Filippis Lorenzo
 
Seconda guerra mondiale
Seconda guerra mondialeSeconda guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
 
Seconda guerra mondiale
Seconda guerra mondialeSeconda guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
 
07.la grandeguerra 1914-18 (2)
07.la grandeguerra 1914-18 (2)07.la grandeguerra 1914-18 (2)
07.la grandeguerra 1914-18 (2)
 
*us13004 Addio paesel natio
*us13004 Addio paesel natio*us13004 Addio paesel natio
*us13004 Addio paesel natio
 
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieLa seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
 
La guerra infinita
La guerra infinitaLa guerra infinita
La guerra infinita
 
La prima guerra mondiale
La prima guerra mondialeLa prima guerra mondiale
La prima guerra mondiale
 
Schema di sintesi ii guerra mondiale
Schema di sintesi  ii guerra mondialeSchema di sintesi  ii guerra mondiale
Schema di sintesi ii guerra mondiale
 
Il tempo e i suoi eroi
Il tempo e i suoi eroiIl tempo e i suoi eroi
Il tempo e i suoi eroi
 
07.la grandeguerra 1914-18_2_
07.la grandeguerra 1914-18_2_07.la grandeguerra 1914-18_2_
07.la grandeguerra 1914-18_2_
 
Dalla prima guerra mondiale alla ascesa di Mussolini
Dalla prima guerra mondiale alla ascesa di Mussolini Dalla prima guerra mondiale alla ascesa di Mussolini
Dalla prima guerra mondiale alla ascesa di Mussolini
 
La Grande Guerra
La Grande GuerraLa Grande Guerra
La Grande Guerra
 
La prima-guerra-mondiale-di-alimonti-e-lamera-3 d
La prima-guerra-mondiale-di-alimonti-e-lamera-3 dLa prima-guerra-mondiale-di-alimonti-e-lamera-3 d
La prima-guerra-mondiale-di-alimonti-e-lamera-3 d
 

More from rosasala

Rimiamo come Cecco Angiolieri
Rimiamo come Cecco AngiolieriRimiamo come Cecco Angiolieri
Rimiamo come Cecco Angiolieri
rosasala
 
Riunione genitori
Riunione genitoriRiunione genitori
Riunione genitori
rosasala
 
La Grande Pace
La Grande PaceLa Grande Pace
La Grande Pace
rosasala
 
Lettere dal bosco
Lettere dal boscoLettere dal bosco
Lettere dal bosco
rosasala
 
Pc.14
Pc.14Pc.14
Pc.14
rosasala
 
Vado a scuola
Vado a scuolaVado a scuola
Vado a scuola
rosasala
 
Meninos de rua
Meninos de ruaMeninos de rua
Meninos de rua
rosasala
 
D come film
D come filmD come film
D come film
rosasala
 
Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia
Giornata internazionale per i diritti dell'infanziaGiornata internazionale per i diritti dell'infanzia
Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia
rosasala
 
Flatlandia
FlatlandiaFlatlandia
Flatlandia
rosasala
 
I numeri della migrazione
I numeri della migrazioneI numeri della migrazione
I numeri della migrazione
rosasala
 
Assemblea genitori future classi prime
Assemblea genitori future classi primeAssemblea genitori future classi prime
Assemblea genitori future classi prime
rosasala
 
Io cito, tu city-selezione
Io cito, tu city-selezioneIo cito, tu city-selezione
Io cito, tu city-selezione
rosasala
 
Dialogo immaginario
Dialogo immaginarioDialogo immaginario
Dialogo immaginario
rosasala
 
Il lungolago di Como
Il lungolago di ComoIl lungolago di Como
Il lungolago di Como
rosasala
 
Il Paesaggio
Il PaesaggioIl Paesaggio
Il Paesaggio
rosasala
 
Il pane nelle diverse regioni
Il pane nelle diverse regioniIl pane nelle diverse regioni
Il pane nelle diverse regionirosasala
 
La catena alimentare del lago di Como
La catena alimentare del lago di ComoLa catena alimentare del lago di Como
La catena alimentare del lago di Comorosasala
 
La pesca nel Lago di Como
La pesca nel Lago di ComoLa pesca nel Lago di Como
La pesca nel Lago di Como
rosasala
 
Il mais
Il maisIl mais
Il mais
rosasala
 

More from rosasala (20)

Rimiamo come Cecco Angiolieri
Rimiamo come Cecco AngiolieriRimiamo come Cecco Angiolieri
Rimiamo come Cecco Angiolieri
 
Riunione genitori
Riunione genitoriRiunione genitori
Riunione genitori
 
La Grande Pace
La Grande PaceLa Grande Pace
La Grande Pace
 
Lettere dal bosco
Lettere dal boscoLettere dal bosco
Lettere dal bosco
 
Pc.14
Pc.14Pc.14
Pc.14
 
Vado a scuola
Vado a scuolaVado a scuola
Vado a scuola
 
Meninos de rua
Meninos de ruaMeninos de rua
Meninos de rua
 
D come film
D come filmD come film
D come film
 
Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia
Giornata internazionale per i diritti dell'infanziaGiornata internazionale per i diritti dell'infanzia
Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia
 
Flatlandia
FlatlandiaFlatlandia
Flatlandia
 
I numeri della migrazione
I numeri della migrazioneI numeri della migrazione
I numeri della migrazione
 
Assemblea genitori future classi prime
Assemblea genitori future classi primeAssemblea genitori future classi prime
Assemblea genitori future classi prime
 
Io cito, tu city-selezione
Io cito, tu city-selezioneIo cito, tu city-selezione
Io cito, tu city-selezione
 
Dialogo immaginario
Dialogo immaginarioDialogo immaginario
Dialogo immaginario
 
Il lungolago di Como
Il lungolago di ComoIl lungolago di Como
Il lungolago di Como
 
Il Paesaggio
Il PaesaggioIl Paesaggio
Il Paesaggio
 
Il pane nelle diverse regioni
Il pane nelle diverse regioniIl pane nelle diverse regioni
Il pane nelle diverse regioni
 
La catena alimentare del lago di Como
La catena alimentare del lago di ComoLa catena alimentare del lago di Como
La catena alimentare del lago di Como
 
La pesca nel Lago di Como
La pesca nel Lago di ComoLa pesca nel Lago di Como
La pesca nel Lago di Como
 
Il mais
Il maisIl mais
Il mais
 

Lorenzo e la Grande Guerra

  • 2. Questo libro è ambientato a Torino nell’autunno del 1917. Il protagonista si chiama Lorenzo. È un bambino di undici anni, vive con la sorellina di tre anni e con la madre che lavorava nella Fiat. Suo padre era in guerra come tutti gli uomini italiani in quel periodo storico. Un giorno due signori vestiti di nero persero una borsa, contenente diecimila lire, la quale fu trovata da Lorenzo. A quel tempo trovare diecimila lire era come essere ricchi, perché erano davvero tanti soldi. Ora invece diecimila lire non valgono nulla. Quando Lorenzo prese la borsa vide due signori vestiti di nero, che lo stavano seguendo. Decise, quindi, di scappare. Salì su un treno e cercò di nascondersi sotto la paglia, poi si addormentò. Si svegliò in un luogo di guerra, appena scese era un po’ disorientato. Dopo aver iniziato a lavorare venne rapito. Dopo essere stato liberato, padre Joseph lo portò alla casa Arcobaleno, dove trovò sua madre e sua sorella e le abbracciò.
  • 3. Secondo Lorenzo la Guerra è una cosa inutile, perché le cause che l’avevano determinata, si potevano risolvere senza spargimento di sangue. Dal nostro punto di vista, la guerra si poteva evitare, poiché non ha risolto nulla, ma ha causato la morte di migliaia di persone.
  • 4. Un soldato nemico, in guerra, è solo una persona che combatte per la sua patria Quando si è in guerra ti insegnano ad odiare il nemico perché è la persona che devi distruggere. I soldati non sono consapevoli di quello che stanno facendo. Pensano di fare la cosa giusta. Ritengono che, concluso il conflitto, saranno fieri di loro poiché hanno combattuto per la propria patria.
  • 5. Durante la guerra le donne e i minori erano costretti a lavorare. Le donne si dividevano tra le cure della casa e dei figli e il loro lavoro in fabbrica. I ragazzi tra gli 11 e i 18 anni si arruolavano nell’esercito per lavorare nelle retrovie. Questa responsabilità li faceva crescere più in fretta.
  • 7. LA GRANDE GUERRA La Grande Guerra fu lo scontro armato che implicò le principali potenze mondiali e molti altri paesi tra l’estate del 1914 e la fine del 1918. Il nome iniziale, che le avevano dato i contemporanei, era “guerra europea”, venne poi cambiato in “guerra mondiale” o “Grande Guerra” quando, vennero coinvolte anche le colonie dell’impero britannico e altri Paesi extraeuropei come gli Stati Uniti d’America e l’impero giapponese. Il conflitto iniziò il 28 luglio 1914, quando l’impero austro-ungarico dichiarò guerra al Regno di Serbia a causa dell’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie a opera di Gavrilo Princip, studente serbo. Gavrilo Princip Arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie
  • 8. Quando i Tedeschi occuparono il Belgio e arrivarono nella Francia nord-orientale, i Francesi erano praticamente assediati. Solo alla fine si ripresero, mettendo fine alla guerra-lampo trasformandola in una guerra di trincea. 4. La linea tratteggiata indica il piano tedesco della guerra-lampo: entrare a Parigi e prendere alle spalle l’esercito francese schierato lungo il confine. 3. I Tedeschi arrivano a soli 25 km. Da Parigi. 1. Passando dal Belgio (neutrale) i Tedeschi non incontrano resistenza. 2. La linea di difesa della Francia corre solo lungo il confine con la Germania. 5. Questa freccia indica l’evento che fece fallire la guerra-lampo tedesca: alcune divisioni dovettero lasciare il Fronte occidentale (contro la Francia) per accorrere sul fronte orientale (contro la Russia). 6. La partenza di alcune divisioni tedesche per la Russia diede ai Francesi il tempo di spostarsi sulle rive del fiume Marna e di bloccare i Tedeschi. La guerra durò altri quattro anni. Si concluse con la battaglia di Vittorio Veneto, iniziata il 24 ottobre 1918 e terminata il 4 novembre 1918 con l’armistizio firmato da Italia e Austria.
  • 9. CHE COS’È La propaganda, si dice, è vecchia quanto il mondo e si dava da fare per arrivare al popolo. Propaganda è una parola al “femminile” ed è un termine che conferma la regola che “è l’uomo che propone, ma è la donna che dispone”. La propaganda serve a disseminare idee e informazioni; essa presenta i fatti in modo selettivo, anche a costo di mentire. Con la Prima Guerra Mondiale si può assistere a un’attività propagandistica nella quale la materia principale è la componente storica. La propaganda nella Prima Guerra Mondiale fu dipendente dal livello politico del Paese. Nel Regno Unito e negli Stati Uniti d’America si ebbe la maggior percentuale di azioni propagandistiche. In Italia, gli interventisti dicevano che la guerra era una “guerra giusta”; anche se buona parte della popolazione era neutralista. Furono le manifestazioni degli interventisti a diffondere in Italia il pensiero che, se non avessero partecipato alla guerra, non avrebbero potuto rivendicare le terre che un tempo erano italiane e che poi furono “strappate” dall’Austria. Furono quindi gli interventisti a convincere l’Italia ad entrare in guerra il 24 maggio 1915.
  • 10. …COME NUOVAARMA Durante la Grande Guerra la propaganda aveva lo scopo di tenere alto il morale dei soldati e della gente comune, pur mentendo. La percentuale di azioni propagandistiche in Italia, si alzò dopo Caporetto, si trattava, infatti, di infondere nuovamente fiducia, a causa della terribile sconfitta. Cominciarono ad essere stampati: cartoline, manifesti, opuscoli, libri e giornali. Furono molto importanti i giornali di trincea, che erano distribuiti tra i combattenti. Il nome dei giornali era legato agli eserciti, come: “Il giornale del soldato” o “La trincea”, ed erano distribuiti in zone ben precise del fronte. I testi erano semplici perché i soldati non sapevano né leggere né scrivere. Vennero nominati presso l’esercito degli ufficiali che si occupavano di migliorare lo stato d’animo dei soldati, controllando il cibo e le condizioni di vita (ad esempio: impiantando campi sportivi e diffondendo spettacoli cinematografici e teatrali). Vennero diffusi quotidiani molti famosi come il “Corriere della Sera” e sugli articoli, il controllo della censura era notevole. La propaganda fu rivolta persino a quello che veniva chiamato il “fronte interno”, ovvero la gente comune. Bisognava convincere tutti che i sacrifici che la guerra richiedeva erano utili, che il nemico era cattivo e che la guerra sarebbe stata vinta, anche se ognuno doveva offrire il proprio contributo persino nelle piccole cose.
  • 11. Il generale Luigi Cadorna, comandate dell’esercito italiano tentò una serie di attacchi che fallirono, allora schierò le truppe lungo il fiume Isonzo, sull’altopiano del Carso, dove si svolse la guerra di trincea. Tra il 24 ottobre e il 12 novembre 1917 le truppe esauste furono travolte dall’esercito austro-tedesco che sfondò le linee italiane a Caporetto. La disfatta di Caporetto suscitò un’impressione sconvolgente nell’opinione pubblica italiana. Il generale Cadorna fu sostituito dal generale Armando Diaz che risollevò il morale dell’esercito italiano. Grazie a Diaz, i soldati sentivano di dover combattere per uno scopo: difendere la patria.
  • 12.
  • 13. Il Mark I fu il primo carro armato, sviluppato dal Regno Unito. I primi esemplari entrarono in servizio sul Fronte Occidentale nel settembre 1916. Sviluppato nel 1915, nasceva come strumento per andare all’offensiva; inizialmente l’impiego del Mark I non riportò successi significativi, perché impiegato in piccole quantità. Il modello di serie era identico al prototipo; furono previste due varianti: maschio e femmina. Il maschio aveva due cannoni e tre mitragliatori, a cui ne fu aggiunto un quarto utilizzabile da posizione frontale; mentre la femmina aveva quattro mitragliatrici raffreddate ad acqua, più due cannoni e risultò più leggero di quasi una tonnellata. I cingoli erano costituiti da 90 maglie e il motore era un sei cilindri raffreddato ad acqua.
  • 14. Il FIAT 2000 fu il primo carro armato progettato e realizzato dall’Italia. Pesava quaranta tonnellate, infatti, fu il mezzo più pesante prodotto durante il primo conflitto mondiale. La FIAT ne iniziò la costruzione nella metà del 1916 su ordine dei vertici militari. Il prototipo venne presentato alle autorità militari il 17 giugno 1917: la meccanica era quella definita, ma la corazzatura e l’armamento vennero migliorati nei mesi successivi; era dotato di un cannone in torretta troncoconica, di quattro mitragliatrici e di grandi feritoie non scudate. Nel 1918 venne realizzato il secondo carro, ma verso la fina della guerra si perse l’interesse per i mezzi corazzati che poi andarono dispersi.
  • 15. Il cannone da campagna è un tipo di artiglieria progettata per fornire il supporto in battaglia. Durante la prima guerra mondiale il cannone da campagna fu ampiamente utilizzato e, siccome, era facile da spostare veniva classificato come cannone da campo “leggero”.
  • 16. La Grande Guerra iniziò come combattimenti di movimenti (cioè di conquista e avanzamento) e diventò una guerra di posizione (cioè combattuta nelle trincee) Che cosa sono le trincee? La trincea è uno stretto fossato scavato per circa due metri di profondità e altrettanti di larghezza che si estende per diversi chilometri lungo il territorio di guerra. La vita in trincea fu molto difficile e precaria: la maggior parte dei soldati al fronte si ammalò a causa del freddo, per l'assenza di ripari, per la completa mancanza di igiene personale per diverse settimane, per il cibo mal conservato e consumato in mezzo alla sporcizia assoluta e infine per la mancanza di latrine. Tra le malattie più diffuse negli anni della guerra ci furono il tifo, il colera e la dissenteria. Inoltre molti soldati contrassero patologie legate alle vie respiratorie (basti immaginare un soldato zuppo d'acqua sul Carso sferzato dal gelido vento di bora o un alpino a 2000 metri di altitudine). È stato calcolato che tra gli Italiani almeno 100 mila uomini morirono per malattia. Nel 1918, come se non bastasse, giunse in Europa la terribile epidemia dell'influenza "Spagnola" che decimò l'intera popolazione (anche quella civile). Inoltre molti soldati al fronte, minacciati costantemente dalla morte, contrassero malattie psichiche dovute ai lunghi periodi passati sul fronte. Chiunque fosse schierato in prima linea era consapevole che, in qualsiasi momento, sarebbe potuto morire: i bombardamenti dell'artiglieria nemica furono incessanti ed i cecchini non mancavano mai di vigilare e di sparare sugli obiettivi. Anche un solo gesto imprudente, come alzarsi dalla trincea o accendere una sigaretta, poteva costare la vita ad un soldato, per cui si diffonde tra i soldati il sentimento della precarietà e della fugacità della vita soprattutto tra i giovani che non riescono a progettare il loro futuro. La vista costante di cadaveri non aiutava certo a migliorare la situazione resa ancora più tragica dal duro atteggiamento tenuto dagli ufficiali. Ogni battaglia, come si legge in molti diari dei protagonisti, era attesa con un silenzio irreale. Privati della possibilità di ribellarsi, i soldati uscivano dalle trincee rassegnati e alle volte in lacrime sapendo che, chiunque avesse esitato, sarebbe stato punito. Fu in questi anni che nacque l'espressione "Scemo di guerra" per indicare tutti quegli uomini che, durante o dopo la Grande Guerra, furono colpiti da patologia mentale.
  • 17. Andare all’assalto Nel libro Lorenzo e la grande guerra si legge: -Esci dalla trincea, dove più o meno stai riparato, e vai verso quella nemica per cercare di conquistarla. Cercando di passare dove l’artiglieria ha distrutto i reticolati, se ci è riuscita. Solo che gli austriaci non sono scemi. I buchi li vedono anche loro e allora sparano dove i soldati si ammucchiano per passare. -E se invece i varchi nei reticolati non ci sono devi cercare di farli tu con le pinze tagliafili. Sotto il fuoco delle mitragliatrici. -Io spero di non andarci mai più. O di andarci il più tardi possibile. Ero al Podgora: la nostra artiglieria avrebbe dovuto aprirci i varchi nei reticolati a cannonate, ma non ci è riuscita, e della mia compagnia siamo tornati in dietro meno della metà. -A me è capitato di andare all’ assalto correndo sui corpi dei compagni morti.
  • 18.
  • 19. L’alimentazione nelle trincee Un grande problema durante la Grande Guerra fu quello dell’alimentazione; le famiglie sono state vittime di carestie, epidemie e malattie gravi (come la pellagra). Anche il pasto dei soldati diventava sempre più scadente. La scarsa qualità del cibo era condizionata dalla scelta di cucinarlo nelle retrovie e nella notte trasportarlo verso le trincee. In questo modo la pasta o il riso messi nei grandi pentoloni arrivavano in trincea simili a della colla. Anche la scelta di scaldare il cibo una seconda volta peggiorava la situazione rendendolo immangiabile. Un altro problema era la razione di cibo da distribuire ai soldati. L’esercito italiano dava ai suoi uomini: •600 grammi di pane, •100 grammi di carne e pasta, • frutta e verdura ( a volte), un quarto di vino e del caffè. L’acqua potabile era un grosso problema e pochissime volte superava il mezzo litro al giorno. Prima degli assalti venivano distribuite anche delle dosi più consistenti di cibo come: •gallette, •scatole di carne, •cioccolato e liquori. Oggi in diversi musei si possono ammirare i contenitori di metallo che contenevano 220 grammi di carne o di alici sott’ olio e frutta candita. Ogni scatola era decorata con motti patriottici come “Savoia!” o “Antipasto finissimo Trento e Trieste”
  • 20. CLASSE 2^B “E. P. PRANDONI”