Slow medicine palermo per internet . choosing wiselyAlberto Ferrando
slow medicine, choosing wisely, fare di più non significa fare meglio, medicina difensiva, disease mongering, Disturi, APEL, ferrando, www.ferrandoalberto.blogspot.it, www.apel-pediatri.it,
Verso woncaeurope2006 presentazione di alcuni progetti di ricerca (Maria Mila...csermeg
XVIII Congresso CSeRMEG 21-22 ottobre 2005 DETERMINANTI DELLA SALUTE, DISUGUAGLIANZA, DISCRIMINAZIONE lo sguardo della Medicina Generale - www.csermeg.it
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XIV Congresso CSeRMEG 16-18 novembre 2001 INFORMAZIONE VUOL DIRE... FIDUCIA La comunicazione professionale medica, le informazioni e le scelte di salute dei cittadini - www.csermeg.it
XIV Congresso CSeRMEG 16-18 novembre 2001 INFORMAZIONE VUOL DIRE... FIDUCIA La comunicazione professionale medica, le informazioni e le scelte di salute dei cittadini - www.csermeg.it
Forme associative della MG in Italia (Paolo Longoni) csermeg
Seminario di Primavera CSeRMEG 14 aprile 2007 MEDICINA GENERALE: IDEE E PROGETTI SULLA PROFESSIONE FUTURA una riflessione nel corso dell’azione - www.csermeg.it
L’innovazione organizzativa attraverso il Project Cycle Management: l’esperienza dell’ASL Città di Torino - Premio Qualità 2017/2018 (*) - Prima edizione elettronica: Dicembre 2018 | ISBN: 978-88-943964-0-9 | Edizioni Asl Città di Torino | WWW.ASLCITTADITORINO.IT
La ricerca in Medicina generale (Giampaolo Collecchia)csermeg
Seminario di Primavera CSeRMEG 16 aprile 2005 SPECIAL INTERESTS Le passioni disciplinari in Medicina Generale, idee ed esperienze a confronto - www.csermeg.it
L’identità del professionista in sanità tra qualità e spesa: tra le nebulose ...ISTUD Business School
Presentazione di Maria Giulia Marini, ISTUD, durante l'evento "L'identità professionale in Sanità tra spesa e qualità della cura" organizzato dall'Area Sanità di ISTUD, in collaborazione con AME (Associazione Medica Ebraica Italiana), Assolombarda, Confindustria Lombardia Sanità Servizi e CERGAS Bocconi.
XIV Congresso CSeRMEG 16-18 novembre 2001 INFORMAZIONE VUOL DIRE... FIDUCIA La comunicazione professionale medica, le informazioni e le scelte di salute dei cittadini - www.csermeg.it
Roma 20 giugno 2017, Senato della Repubblica - A che punto sono la prevenzione e la ricerca sui tumori femminili nel nostro Paese? Ne parlano oggi alcuni dei principali attori del sistema Salute italiano nella tavola rotonda “Futuro in Rosa”, tenutasi in Senato con il sostegno non condizionato di Daiichi Sankyo. Un incontro più che mai necessario poiché, se è vero che la ricerca scientifica ha consentito negli ultimi anni un aumento della sopravvivenza, restano indispensabili il confronto e la stretta collaborazione tra Istituzioni, Classe Medica, Industria e Associazioni di Pazienti, o il tumore continuerà ad avere l’ultima parola.
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L’innovazione organizzativa attraverso il Project Cycle Management: l’esperienza dell’ASL Città di Torino - Premio Qualità 2017/2018 (*) - Prima edizione elettronica: Dicembre 2018 | ISBN: 978-88-943964-0-9 | Edizioni Asl Città di Torino | WWW.ASLCITTADITORINO.IT
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L’identità del professionista in sanità tra qualità e spesa: tra le nebulose ...ISTUD Business School
Presentazione di Maria Giulia Marini, ISTUD, durante l'evento "L'identità professionale in Sanità tra spesa e qualità della cura" organizzato dall'Area Sanità di ISTUD, in collaborazione con AME (Associazione Medica Ebraica Italiana), Assolombarda, Confindustria Lombardia Sanità Servizi e CERGAS Bocconi.
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Roma 20 giugno 2017, Senato della Repubblica - A che punto sono la prevenzione e la ricerca sui tumori femminili nel nostro Paese? Ne parlano oggi alcuni dei principali attori del sistema Salute italiano nella tavola rotonda “Futuro in Rosa”, tenutasi in Senato con il sostegno non condizionato di Daiichi Sankyo. Un incontro più che mai necessario poiché, se è vero che la ricerca scientifica ha consentito negli ultimi anni un aumento della sopravvivenza, restano indispensabili il confronto e la stretta collaborazione tra Istituzioni, Classe Medica, Industria e Associazioni di Pazienti, o il tumore continuerà ad avere l’ultima parola.
Slow medicine, fare di più non significa fare meglio, amortali, disease mongering, adolescenza, ferrando, ferrandoalberto, fimp, Piacenza, medicalizzazione, Nativity
Italian orphan drugs day - Malattie rare inquadramento generaleDigital for Academy
Il seminario, tenutosi il 13 Febbraio 2015 ha trattato i problemi e le opportunità che un’azienda operante nel settore malattie rare può incontrare nello sviluppo di un farmaco. Sono state inoltre illustrate nuove strategie finalizzate a rintracciare potenziali pazienti che soffrono di queste patologie e guidarli verso i giusti referenti in grado di aiutarli.
Presentazione del dott. Ettore Marre, Senior Advisor - Digital for Business Srl.
Slow medicine palermo per internet , medicina difensivaAlberto Ferrando
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CONVEGNO MEDICO SCIENTIFICO Epigenetica, Nutrigenetica, Nutrigenomica. Un nuovo paradigma per la medicina. Dall’informazione alla riprogrammazione e controllo dell’infiammazione. MILANO HOTEL MICHELANGELO Piazza Luigi Savoia, 6 SABATO 12 DICEMBRE
In Occasione di questo Convegno è stata presentata: La “Scuola di alta Formazione” https://plus.google.com/u/0/events/c1ub09mnt7glravbu5310bjmqbc il corpo docenti A.A. 2016/2017
e La P.N.A Procreazione Naturalmente Assistita® https://plus.google.com/u/0/112475311370730549240/posts
Project Work Alternanza scuola lavoro a cura di Martina Fiore, Carlo Melis, Teodora Rossi e Francesca Spadaro, studenti del Master in Risorse Umane ISTUD
Project Work Master in Risorse Umane: Intervista a Barbara Spangaro - SEA Aer...ISTUD Business School
Intervista a Barbara Spangaro, Responsabile Gestione HR Staff, Sviluppo e Welfare - SEA Aeroporti di Milano
Intervista a cura di Alberto Barbella, Germana Barlocco, Cristina Gallina, Alessandro Nocera, Debora Sinatra - Master in Risorse Umane e Organizzazione 2015-2016
Lead3.0 Academy: primi risultati progetto europeo su E-leadership skillsISTUD Business School
Presentati da Simonetta Manzini, ricercatrice di ISTUD, i primi risultati del progetto europeo "Lead3.0 Academy" sulle competenze di E-leadership dei manager e sui bisogni formativi.
Il progetto mira a creare un’Alleanza per la Conoscenza tra il mondo delle università e quello delle imprese con il fine di diffondere tra i formatori l’uso dei MOOCs (Massive Open Online Courses) e delle OER- (Open Educational Resources) per sviluppare le competenze trasversali di e-leadership richieste dal mercato del lavoro nell’era digitale.
Gli obiettivi operativi del progetto sono:
Identificare le competenze trasversali dei nuovi leader sia a livello individuale che a livello organizzativo/strategico;
Identificare le competenze mancanti dei formatori e svolgere un’analisi dei gap esistenti per sviluppare un programma formativo e degli approcci didattici, basati sul Web 3.0 e sulle OER, finalizzati a migliorare le competenze trasversali;
Creare, mettere in atto e testate un ambiente virtuale e un kit di strumenti per i formatori, che permetta processi formativi finalizzati alla formazione delle competenze trasversali di e-leadership;
Predisporre una Comunità di Pratica di formatori finalizzata all’utilizzo del Web 3.0 e delle Risorse didattiche aperte nell’educazione sulle competenze trasversali di e-leadership.
Il progetto ha come capofila la Fondazione Istud e include un consorzio di alto livello formato da 9 partner di 7 paesi diversi (2 università – Università di Coventry e Università delle Scienze Applicate di Münster; 2 grandi gruppi aziendali – Gruppo Auchan e Unicredit; 2 Business school- Fondazione ISTUD e Fondazione OIC Polonia; un network internazionale per l’educazione d’impresa – La Fondazione europea per il management e lo sviluppo EFMD; 2 imprese – Gruppo Pragma e Advancis Business Services) e due partner associati.
Il progetto Le@d3.0 Academy creerà e testerà, in sinergia con iniziative già in atto, metodi di formazione innovativi basati sui MOOC e sulle OER e meccanismi di cooperazione tra il mondo delle università e quello delle imprese, che facilitino lo scambio, il flusso e la co-creazione di conoscenza tra i formatori di contesti e settori differenti per lo sviluppo delle “competenze trasversali di e-leadership”.
Presentazione a Milano il 3 novembre 2015.
manager sono sotto pressione come mai prima, coinvolti nel loro lavoro quotidiano in sfide enormi: la globalizzazione, la costante tensione allo sviluppo personale, un business sempre più aggressivo H24 e 24/7, l’incertezza crescente nei processi decisionali. Il mondo sta cambiando alla velocità della luce. Siamo nell’era del digitale, della sharing economy e dell’Internet of things; della open innovation e dello smart working. Un vero “brave new world”, citando Shakespeare e Huxley. Le organizzazioni e le persone che si trovano a gestire questa complessità non possono permettersi di rimanere in attesa, ma devono riuscire ad anticipare il futuro e il mondo che sarà. E’ necessario un adeguamento nel mindset dei leader, e di conseguenza nelle skill manageriali e professionali, nei modelli di gestione. Così anche la management education dovrà dare una risposta forte, anche attraverso nuove modalità come i MOOC (Massive Open Online Courses), all’utilizzo di metodologie esperienziali e blended, applicando anche teorie innovative come quelle del connettivismo del Professor George Siemens, che studia l’apprendimento di individui e organizzazioni basandosi sul paradigma delle reti. Per avere un ruolo strategico – quasi disruptive – nell’accompagnamento e nella crescita delle persone in questa trasformazione profonda, e aiutare il business e il successo dell’impresa.
Quali sono dunque le competenze chiave per i nuovi e-Leader dell’era digitale e quali nuove forme prenderà la formazione manageriale? Sempre più i manager dovranno promuovere collaborazione e networking, incentivare l’innovazione collaborativa (co-innovation), sviluppare e consolidare la fiducia tra network e gruppi di lavoro, vivere l’apprendimento continuo. Il tutto mediato e filtrato dalle grandiose opportunità legate all’utilizzo delle nuove tecnologie, per diffondere e far crescere una vera e propria cultura dell’innovazione e del digitale in tutti i processi di lavoro e ambiti dell’organizzazione.
Verso un benessere intelligente nelle organizzazioni di lavoro in ItaliaISTUD Business School
Risultati della ricerca “Benessere e stato di salute nel mondo dei servizi in Italia: una prospettiva di genere”, sviluppata da Fondazione ISTUD per il Ministero del Lavoro presentati a Milano il 9 marzo 2015 da Maria Giulia Marini
Crowdfunding applicato alla ricerca scientifica: il caso mitilo dorato ISTUD Business School
Crowdfunding applicato alla ricerca scientifica: Il sequenziamento del genoma del mitilo dorato (Limnoperna fortunei) presentato da Francesco Dondero, Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", alla tavola rotonda ISTUD e TIM4Expo sul Crowdfunding del 26/01/2015
La narrazione come strumento di conoscenza della persona affetta da PsoriasiISTUD Business School
Io e la mia psoriasi: la narrazione come strumento di conoscenza della persona affetta da Psoriasi. A cura di Anna Graziella Burroni, Tito Agnusdei, Serena Pezzetta, Ilaria Proietti – MNEMOS – Master in Medicina Narrativa Applicata alle Organizzazioni Sanitarie, I edizione
Medicina della Narrazione applicata alla Fibromialgia: un nuovo possibile approccio gestionale e terapeutico per un difficile rapporto medico-paziente. A cura di Davide De Nardo – MNEMOS – Master in Medicina Narrativa Applicata alle Organizzazioni Sanitarie, I edizione
Narrazioni del personale infermieristico senior dedicato all’OncologiaISTUD Business School
Narrazioni del personale infermieristico senior dedicato all’Oncologia raccolte da Gabriella Gorzegno, Monia Lunghi, Micaela Pagliano – MNEMOS – Master in Medicina Narrativa Applicata alle Organizzazioni Sanitarie, I edizione
Risultati della ricerca dell'Osservatorio Giovani e Lavoro e alcuni consigli di personal branding per il ciclo di incontri ISTUD DAYS 2014 (Bari, Roma, Napoli)
Poster presentato al VI congresso ICAR (Italian Conference on AIDS and retrovirus), 25-27 maggio 2014, Roma
Lo scopo dello studio "emotions of people living with HIV" è quello di determinare, attraverso l'utilizzo di un approccio narrativo, le emozioni prevalenti delle persone che vivono con l'HIV per comprendere cosa hanno provato in alcune aree critiche del percorso di cura.
Comprendere quali sono le emozioni è un obiettivo importante per contribuire a sviluppare una maggiore consapevolezza nelle persone con HIV e permettere agli operatori sanitari di attivare un'assistenza più attenta all'individuo.
Osservatorio Giovani e lavoro: Generation Y Ready for work around the world?ISTUD Business School
I risultati della ricerca dell'Osservatorio internazionale 2013 di Fondazione ISTUD su giovani e lavoro. Presentazione del 15 aprile 2014 presso Assolombarda.
La Medicina Narrativa è professionalizzante, ed è una competenza di base legata al patrimonio delle scienze sociali che contribuisce a migliorare il modo di lavorare, fornendo gli strumenti concreti per un approccio di cura basato sull’ascolto di cui beneficia l’intero sistema delle cure.
La ricerca clinica in pediatria: aspetti etici e criticità
1. La ricerca clinica in pediatria: aspetti etici e criticità
Abstract
La sperimentazione clinica in pediatria è stata per anni trascurata portando al risultato di favorire un
uso “non etico” di farmaci non validati per il bambino e pertanto non sicuri e talora non efficaci. Il
cambiato contesto normativo sta modificando la situazione: attraverso un valido sistema di regole
l’Europa assicura che si possano svolgere tali sperimentazioni con il massimo livello di protezione
nel rispetto della volontà e dell’integrità del minore. La sperimentazione clinica pediatrica pone una
sorta di paradosso: da un lato ogni società vuole salvaguardare i minori dai rischi presenti in ogni
studio clinico; dall’altro gli stessi bambini sono esposti a pericoli quando ricevono farmaci studiati
per gli adulti e insufficientemente testati nella popolazione pediatrica. Naturalmente la ricerca
progettata e condotta accuratamente, insieme a una normativa tutelante, riducono le incertezze, ma
nessuna sperimentazione di nuovi farmaci può essere totalmente esente da rischi (Steinbrook R.
2002). I minori presentano caratteristiche particolari che rendono complesso il trasferimento a loro
di risultati clinici ottenuti nell’adulto. Nonostante ciò, a causa di problemi etici, pratici ed
economici, la maggior parte dei farmaci oggi sul mercato sono stati sperimentati solo nell’adulto e
sono privi dell’autorizzazione per l’uso specifico nei bambini. La legislazione italiana ed europea
consente in questi casi il cosiddetto uso off-label: ovvero la prescrizione ai bambini di farmaci senza
licenza d’uso per l’età pediatrica, in condizioni diverse da quelle autorizzate e riportate nelle schede
tecniche in termini di età, posologia, indicazione terapeutica, via di somministrazione. E’ consentito
anche l’uso unlicensed, che riguarda l’utilizzo di farmaci che non hanno ricevuto l’autorizzazione
all’immissione in commercio né per l’adulto né per il bambino in quella data nazione. Proprio a
causa della carenza di informazioni specifiche, questo può comportare alcuni rischi. L’ampia
esposizione dei bambini ai farmaci è un fenomeno spesso poco considerato, ma documentato. In
una recente analisi condotta in Italia (Osservatorio ARNO, 2011) si è calcolato che su una
popolazione di oltre 1 milione di bambini con meno di 13 anni il 57,7% ha ricevuto nel 2010 la
prescrizione di almeno un farmaco. Le somministrazioni farmaceutiche pediatriche sono centinaia
di milioni ogni anno. Ciò nonostante la maggior parte dei farmaci attualmente sul mercato sono stati
studiati e sperimentati quasi esclusivamente nell’adulto, e sono spesso privi dell’autorizzazione per
l’uso specifico nei bambini. Nel 2002 è stato calcolato che in tutto il mondo meno del 15% di tutti i
farmaci commercializzati e meno del 50% di quelli espressamente destinati al bambino sono stati
commercializzati sulla base di prove cliniche ottenute in popolazioni pediatriche (European
Commission 2002, Better medicines for children). Come è prevedibile, la carenza di farmaci
autorizzati per l’uso pediatrico è la conseguenza della scarsità di sperimentazioni cliniche
pediatriche. Su 676 studi clinici autorizzati nel 2011 meno del 10% ha coinvolto minori di 18 anni
(AIFA, 11° Rapporto Nazionale, 2012). Parlando di ricerca clinica pediatrica si pone inoltre un
problema di qualità oltre che di quantità. Occorre quindi chiedersi quanto le sperimentazioni
condotte rispondano a reali bisogni dei pazienti pediatrici: uno studio del 2008 indica che solamente
a 4 delle 25 priorità indicate dall’EMEA erano dedicati degli studi (Pandolfini C, 2008). La carenza
di sperimentazioni cliniche nei minori, e quindi di informazioni preziose per i farmaci pediatrici,
2. sembra riconducibile a motivazioni etiche, pratiche ed economiche. Tra le motivazioni di ordine
economico vi è il possibile ridotto ritorno economico per le aziende farmaceutiche mentre tra le
ragioni di ordine pratico si annoverano: il ridotto numero di pazienti pediatrici per numerose
patologie; la necessità di studiare bambini di diverse fasce di età (frazionando quindi ulteriormente
il campione); la necessità di preparare formulazioni dei farmaci appropriate per i bambini; la
difficoltà di reclutare i pazienti attraverso il consenso informato dei genitori. Il numero
relativamente ridotto di casi disponibili fa sì che si debba ridurre la potenza dello studio (ovvero la
sua capacità di osservare una differenza di esito fra i gruppi al livello di significatività scelto)
oppure che si debba mettere in conto un costo elevato per raccogliere un numero sufficiente di
pazienti. Per avere statistiche sufficientemente ampie infatti la maggior parte degli studi clinici sui
bambini deve coinvolgere vari centri, con conseguenti costi per le strutture e per i tempi, anche
burocratici, più lunghi. Infine, tra le ragioni di ordine pratico che ostacolano la ricerca clinica in
Italia, pediatrica ma non solo, occorre ricordare la lentezza dei nostri Comitati etici.
L’obiettivo di questo project work è stato quindi esplorare il mondo degli studi clinici in ambito
pediatrico, con l’intento di descrivere lo stato attuale del settore e di analizzarne le criticità. A
questo scopo abbiamo intervistato alcuni esperti e condotto un approfondimento sulla normativa di
riferimento, dedicando particolare attenzione agli aspetti etici e cercando di analizzare i sentimenti e
i comportamenti del piccolo malato che dovrebbero rappresentare, insieme alla sua famiglia, la
centralità nel percorso di cura. Abbiamo inoltre sottolineato l’importanza da parte del sistema socio-
sanitario di entrare in rapporto con la comunità e di sviluppare quel concetto di “alleanza
terapeutica” tra bambino, famiglia ed équipe multidisciplinare che costituisce la chiave di lettura di
un successo qualitativo e quantitativo nelle cure in cui ogni figura operativa ricopre un ruolo
importante.
Il nostro lavoro ha coinvolto cinque intervistati:
• Dott. Maurizio Bonati- Antonio Clavenna, ricercatori del Mario Negri
• Dott. Fabio Mosca, direttore dell’unità di terapia intensiva e patologia neonatale della
clinica Mangiagalli
• Alessandra Allione, genitore partecipante ad uno studio osservazionale
• Dott. Danilo Perri, Pediatra di libera scelta e componente del Comitato Etico AUO
Policlinico G. Martino, Messina
• Dott. ssa Laura Reali, Pediatra e componente del Comitato Etico Ospedale Pediatrico
Bambin Gesù, Roma
• Tania Nicole Ducci, Campers Recruiter, Coordinamento Ufficio Ammissione Bambini,
Famiglie e Associazioni, Associazione Dynamo Camp Onlus
La raccolta delle varie testimonianze ci ha consentito di confrontare diversi pareri sullo stato
dell’arte della sperimentazione clinica pediatrica in Italia.
Dalle diverse interviste è emersa una prospettiva comune: la necessità di una maggiore educazione
in ambito sanitario per tutti i settori della popolazione e una più diffusa cultura della salute come
premessa indispensabile per una maggiore sensibilizzazione e un vero dibattito sul tema della
sperimentazione clinica pediatrica.
3. A cura dei partecipanti alla XIII edizione del Programma Scienziati in Azienda:
• Marta Annunziata
• Viviana Apicella
• Maria Carmela Arena
• Luciana Rosa Gliatta
• Manuela Modica
• Anna Orsatti
• Paolo Roberti
Per informazioni sul Programma Scienziati in Azienda: http://www.istud.it/scienziati